Bruxelles dice sì a Ferrobonus e Marebonus

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Bruxelles dice sì a Ferrobonus e Marebonus
MAGAZINE ON LINE DI ECONOMIA DEL MARE E DEI TRASPORTI
Logistica
17/11/16
Bruxelles dice sì a Ferrobonus e Marebonus
L’annuncio arriva dal Ministero dei trasporti ma ormai l’applicazione
dell’incentivo all’intermodalità è rimandata al 2017
L’Unione Europea ha detto sì agli incentivi per stimolare in Italia l’uso del trasporto combinato
strada-mare e strada-ferrovia.
Nei giorni scorsi è passata praticamente inosservata un’importante dichiarazione fatta dal Ministro
dei trasporti in occasione del forum organizzato a Pietrarsa (Napoli) da Assofer e Confetra a
proposito degli incentivi statali all’intermodalità. Graziano Delrio a proposito del Ferrobonus infatti
ha detto: “Dopo 7-8 mesi di attesa finalmente da Bruxelles ci è arrivata la risposta positiva”.
L’annuncio non ha avuto particolare risalto mediatico, complice probabilmente il susseguirsi di
affermazioni simili già fatte in passato dal responsabile del dicastero e dal suo staff, ma in realtà
pare davvero che questa sia la volta buona.
Enrico Finocchi, dirigente della Direzione generale per il trasporto stradale e per l’intermodalita del
Ministero dei trasporti, spiega perché: “Anche se in realtà la decisione non è ancora arrivata, il
provvedimento sul Ferrobonus ha avuto il parere positivo di tutte le direzioni della Commissione
Europea, compreso il servizio giuridico, la DG Move e la DG Competition. Stanno traducendo la
norma e firmandola. È favorevole sicuramente, non so se ci sarà qualche prescrizione ma se sì,
saranno cose abbastanza di dettaglio”. Per questo il direttore del Ministero conta di riscrivere a
breve il decreto attuativo (recependo eventuali osservazioni di Bruxelles) procedendo poi a
chiedere i pareri necessari di Consiglio di Stato e Ministero dell’Economia.
“A questo punto non so se riusciremo a pubblicare il provvedimento a dicembre o a gennaio” ha
aggiunto Finocchi, precisando che “comunque le associazioni di categoria e le imprese sono state
informate del rinvio, abbiamo garantito comunque il triennio di stanziamento e quindi a breve
avremo il testo del provvedimento e lo divulgheremo. Io spero di chiudere la questione entro
dicembre ma non è detto che ce la faremo, sarà difficile. In ogni caso a Gennaio sarà pubblicato il
regolamento del Ferrobonus”.
Buone notizie, inoltre, arrivano anche sul fronte del Marebonus come spiega sempre il dirigente
della Direzione generale per il trasporto stradale e per l’intermodalita del MIT: “Sul Marebonus
Bruxelles ci dice che sono un po’ più indietro come procedure interne ma ci risulta stiano per
scriverci di procedere comunque con la misura, ovviamente senza erogare l’incentivo (che intanto
verrebbe pagato dall’anno successivo), perché ci potrebbe essere qualche piccola indicazione di
cui tener conto. Se ci dicono questo vuol dire che il parere di Bruxelles anche sul Marebonus è
favorevole e senza particolari stravolgimenti. Questo dunque è molto positivo”.
Finocchi infine sottolinea che a questo punto le due misure d’incentivo all’intermodalità si sono
praticamente raggiunte nel percorso dei rispettivi iter approvativi, cosa che era stata auspicata dal
Consiglio di Stato nel sua parere sul Marebonus. A questo punto il Ministero sottoporrà al parere
del Consiglio di Stato entrambe i regolamenti sia sul Ferrobonus che sul Marebonus (versione
rivista) e l’aspettativa è quella di ottenere un ok in tempi rapidi.
Il dirigente del MIT spiega infine che il parere del Consiglio di Stato sul Ferrobonus finora non era
stato chiesto in attesa dell’ok di Bruxelles e anche perché il MEF sul Ferrobonus aveva qualche
dubbio relativo alla compatibilità di cumulo con l’altra misura a favore del trasporto su ferro (lo
sconto pedaggi) sul quale a questo punto pare non ci siano obiezioni dall’Europa. “Insomma sono
confidente che ora si possa dipanare la matassa e nel giro di un mese ce la facciamo a fare tutto.
Poi ci vorranno i consueti tempi di pubblicazioni e di firme; per questo dico che andremo a
gennaio” ha concluso Finocchi.
Shipping
16.11.16
Caronte preferisce la Turchia a Rosetti per il suo nuovo ferry
Piazzato al cantiere turco Sefine l’ordine per il primo traghetto italiano
propulso a GNL, destinato allo Stretto di Messina
Il timore, diffusosi pochi mesi fa, si è concretizzato: il primo traghetto di bandiera italiana ad utilizzare il Gas
Naturale Liquefatto come carburante non sarà costruito in Italia, bensì in Turchia.
A rivelarlo a Staffetta Quotidiana è stato l’armatore di Caronte&Tourist, Lorenzo Matacena, la cui intenzione
di puntare sul GNL risale ormai a diversi anni fa, anche se negli ultimi mesi sembrava che la commessa
annunciata da tempo sarebbe stata piazzata in Italia, nello specifico al cantiere ravennate Rosetti Marino.
Come ricordato, però, già in estate l’inerzia italiana in materia di regolazione generale sul GNL e di disciplina
della conseguente incentivazione navalmeccanica avevano rinforzato l’ipotesi che l’ordine sarebbe stato
assegnato fuori dall’Italia.
Ora la conferma. Matacena ha spiegato che il contratto è stato firmato il mese scorso e che il cantiere turco,
che ha già iniziato i lavori, impiegherà fra i 18 e i 24 mesi a consegnare la nave in Italia. Il traghetto sarà
utilizzato nello Stretto, fra Messina e Villa San Giovanni, ma nessun dettaglio tecnico né finanziario (in
passato si era parlato di un investimento di 25-30 milioni di euro per un ro-pax di ca 130 metri di lunghezza)
è stato reso noto. Neppure l’identità del cantiere, che, a quel che risulta a Ship2Shore, dovrebbe essere
Sefine Shipyard di Altinova, sebbene nel suo carnet di newbuildings non figurino unità propulse a LNG.
Con il quotidiano specializzato in temi energetici l’armatore – che a Ship2Shore non ha voluto aggiungere
dettagli dell’operazione – si è soffermato sulla problematica del rifornimento, chiarendo come, dopo un
tentativo di abboccamento, Caronte&Tourist abbia rinunciato ad affiancare l’Eni nello sviluppo di una base
logistica per la distribuzione del GNL a Gela, un progetto per cui a metà settembre il colosso energetico ha
peraltro firmato una lettera di intenti con il Ministero dello Sviluppo Economico. Che sia Gela, che sarebbe
geograficamente ideale per i rifornimenti di Caronte, o un altro porto, Matacena ha comunque spiegato che il
bunkeraggio a mezzo bettolina sarà inevitabile, come pure, tuttavia, la ripercussione sul costo del
carburante. Sulla cui dinamica peraltro le incertezze sono ancora molte.
Il fermento comunque è grande: a progetti per il rifornimento navale Eni sta ragionando anche per Livorno e
Marghera, dove si stanno muovendo anche Decal e San Marco Petroli, mentre variegato è lo scenario sardo.
L’interesse per il GNL come carburante per la trazione è poi in crescita anche sul fronte camionistico. Nelle
scorse settimane, infatti, due nuove stazioni di rifornimento sono state aperte da Eni a Pontedera (Pisa) e a
Gera Lario (Como) nell’ambito del progetto “LNG Valtellina Logistica Sostenibile” ideato dal Gruppo logistico
Maganetti in collaborazione con il gruppo San Pellegrino
Porti
16/11/16
Il Senato boccia la nomina di Spirito a Napoli
Parere negativo sulla proposta governativa per il presidente dell’AdSP
campana. Ok a Signorini per Genova-Savona
Primo intoppo per il puzzle di nomi che il Governo sta mettendo a punto per i vertici delle nuove Autorità di
Sistema Portuale.
Con 8 voti favorevoli, 8 contrari e 4 astensioni l’ottava Commissione del Senato (Lavori pubblici,
comunicazioni) ha infatti dato parere negativo alla nomina proposta dal Ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti Graziano Delrio e avallata dal governatore della Campania Vincenzo De Luca di Pietro Spirito come
presidente dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Centrale, che avrà sede a Napoli e che, al netto del possibile
riconoscimento della dilazione richiesta dallo stesso De Luca, accorperà le Autoritò Portuali di Napoli e
Salerno.
Contro l’indicazione del manager con un passato in FS si era schierato subito il senatore del PD Stefano
Esposito, vicepresidente di Commissione, che aveva addotto la non positiva valutazione data, quando
Esposito era assessore a Roma, all’operato di Spirito come dirigente dell’azienda municipalizzata di trasporto
pubblico Atac. L’intervento di Esposito ha evidentemente avuto il sostegno di altri colleghi (il resoconto di
seduta non è ancora disponibile). Tutto liscio invece per Paolo Emilio Signorini, candidato alla presidenza
dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale (Genova e Savona).
Sui due nomi ora dovrà esprimersi la Commissione Trasporti della Camera. “I pareri parlamentari, obbligatori
ma non vincolanti, hanno valore consultivo e credo che, se la Camera si esprimerà positivamente, il Governo
potrà procedere senza problemi su Spirito” ha dichiarato Marco Filippi, relatore della proposta governativa,
implicitamente riconoscendo che, qualora anche a Montecitorio si arrivasse ad un parere negativo,
difficilmente Delrio potrebbe non tener conto di un’indicazione chiara, ancorché squisitamente politica, di non
apprezzamento di Spirito.
Shipping
17.11.16
Il Granducato sprizza scintille sotto il Vesuvio
Il Registro Navale del Lussemburgo si è presentato agli armatori di Napoli
Napoli - “Ideale per una nave da crociera”.
Enrico Vergani, avvocato marittimista esperto di shipping internazionale, che in Granducato ha già aperto
una sede, coordinata dalla collega Chiara Falasco, non ha dubbi: il Registro Navale Lussemburghese,
presentato all’Agorà Morelli dal Console Onorario del Granducato del Lussemburgo a Napoli, Notaio
Giancarlo Iaccarino, rappresenta per tutto il settore un’opportunità da cogliere al volo.
Questo malgrado l’immediato appeal, visto che come tutti sanno il Paese non è bagnato dal mare. “Ma è
noto a tutti - continua Vergani - che anche D’Amico ha due grandi petroliere con bandiera lussemburghese,
anche se naturalmente vi si possono iscrivere navi mercantili e non solo yacht, come invece molti tendono a
credere”.
Un’alternativa interessante anche per l’armamento italiano, illustrata nel corso dell’happening partenopeo
dall'ambasciatrice del Lussemburgo S.E. Janine Finck, la quale ha detto: “Sono fiera di poter introdurre i
rappresentanti di una nicchia importante della nostra economia, ovvero gli affari marittimi, che annoverano
uno dei cluster costituiti nel corso degli ultimi anni, quello della logistica”.
Il Lussemburgo - hanno spiegato il Commissario agli Affari Marittimi del Lussemburgo, Robert Biwer, e il
responsabile del Cluster per la Logistica, Malik Zeniti - a dispetto della sua posizione geografica, grazie ad
un sistema di trasporti intermodale particolarmente ricco ed efficiente, gioca un ruolo di vero e proprio
retroporto per tutti i principali scali del Nord Europa, a cominciare da quelli belgi, olandesi e tedeschi.
Molte delle principali compagnie marittime hanno una propria sede nel Granducato, che nell’ambito della
logistica ospita 800 hub internazionali di altrettante società, impiega direttamente circa 12.500 lavoratori e
sviluppa un volume d’affari di 3,8 miliardi di euro, pari al 7,4% del Pil, offrendo alle compagnie straniere un
sistema integrato di trasporti internazionali terrestri, ferroviari, aerei e fluviali efficiente e moderno, reso ancor
più competitivo dal regime fiscale particolarmente vantaggioso.
L'evento napoletano apre quindi ad uno scenario lussemburghese sul Tirreno e al contempo rappresenta
un'opportunità per gli armatori campani interessati ad ampliare lo spettro delle proprie relazioni
internazionali. “Il Lussemburgo – ha concluso il console Giancarlo Iaccarino - a dispetto delle sue dimensioni
geografiche contenute, inferiori a quelle della Valle d'Aosta, vanta un significativo peso politico in ambito
europeo, non a caso è definito da molti osservatori come un nano geografico ed un gigante politico. Il
registro navale va letto come un ulteriore strumento per ribadire il suo ruolo intercontinentale anche sulle
rotte marine. Una grande occasione, quindi, non solo per le autorità e per il corpo consolare ma per tutta la
filiera dello shipping: armatori, professionisti collegati come avvocati che operano nel settore marittimo,
commercialisti, consulenti e broker assicurativi”.