filarmonica laudamo

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filarmonica laudamo
“JOURNEY TO DONNAFUGATA”
FILARMONICA
LAUDAMO
Programma
1. Viaggio a Donnafugata (andata) (Nino Rota)
2. Gran Valzer (Giuseppe Verdi)
3. Reputation And Character (Salvatore Bonafede)
4. Mazurka (Nino Rota)
5. Polka (Nino Rota)
6. Controdanza/Taceas, Me Spectes (Nino Rota/Salvatore Bonafede)
7. Galop (Nino Rota)
8. Quadriglia (Nino Rota)
9. Taceas, Me Spectes (Nino Rota)
10. Gran Valzer (Giuseppe Verdi)
11. Angelica (Nino Rota)
12. Valzer Del Commiato (Nino Rota)
13. Viaggio a Donnafugata (ritorno) (Nino Rota)
MESSINA
ente morale onlus
domenica 26 ottobre 2014 ore 18
Palacultura “Antonello da Messina”
SALVATORE BONAFEDE
pianoforte
“JOURNEY TO DONNAFUGATA”
liberamente ispirato alle musiche del film
“Il Gattopardo” di Luchino Visconti
giovedì 6 novembre 2014 ore 19 • Sala Sinopoli - Teatro V. E.
OTHERWISE QUARTET
“Bufalino SoundInVerse”
Gino Aquila pianoforte - Carlo Cattano sax soprano, flauti
Alessandro Nobile contrabbasso
Roberto Nobile voce recitante, improvvisazione verbale
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regione Siciliana - Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo
Amministrazione Comunale di Messina
Provincia Regionale di Messina
E.A.R. Teatro di Messina
Fondazione Bonino Pulejo - Messina
Musiche originali Gino Aquila
Testi di Gesualdo Bufalino da “L’Amaro miele”
www.eurekaoffice.it
domenica 9 novembre 2014 ore 18 • Palacultura “Antonello da Messina”
ORCHESTRA DA CAMERA KANDINSKIJ
vi augura buon ascolto
Solisti:
Gerardo Bellarosa oboe - Francesco Palmisano violino
Luigi Longini violino - Deborah Conte clavicembalo e pianoforte
Direttore: Aldo Lombardo
Musiche di J. S. Bach
www.filarmonicalaudamo.it
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SCONTO DEL 10% PER ABBONATI E AMICI DELLA FILARMONICA LAUDAMO
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stagione concertistica 2014-2015
2º concerto • 2034º dalla fondazione
SALVATORE BONAFEDE, pianista e compositore, è nato a Palermo nel 1962: inizia lo
studio del pianoforte a otto anni e nel 1989 si diploma presso il Berklee College of Music
di Boston. Tra il 1974 e il 1978 partecipa alle trasmissioni televisive “Sapere: il jazz in Italia”, “Chitarra e fagotto” e “Di jazz in jazz” dove suona con il proprio gruppo e con l’orchestra della RAI di Milano.
Trasferitosi negli Stati Uniti nel 1986 comincia a collaborare stabilmente con Jerry Bergonzi con il quale compie due tournée in Australia e un seminario di jazz presso la Harvard
University (Cambridge, Mass.); contemporaneamente Bonafede fa parte dell’orchestra della
Brandeis University esibendosi nel circuito universitario del New England.
Nel 1989 si trasferisce a New York dove inizia l’attività di capogruppo nei vari jazz club
della metropoli; continua a lavorare anche con la Vanguard Jazz Orchestra, Lew Tabackin,
Dewey Redman e si esibisce alla Town Hall. Nel 1990 incide per l’etichetta giapponese Ken
Music il suo primo lavoro come capogruppo e compositore, “Actor-Actress”, a capo di un
quartetto con Joe Lovano, Cameron Brown e Adam Nussbaum. L’anno successivo, sempre
per la stessa etichetta, una seconda registrazione lo vede impegnato con Marc Johnson e
Paul Motian.
Trasferitosi in Italia Bonafede compie una lunga tournée europea (1997) e una italiana
(2003) a fianco di Joe Lovano, partecipa allo spettacolo “Sinfonia dei due mondi” del regista Jérôme Savary e alle trasmissioni radiofoniche nazionali “Invenzioni a due voci”, “Jazz
Club” e “I concerti del Quirinale”. Collabora come compositore per teatro (Biennale di
Venezia, 2002) e cinema (Gran Premio Città di Lagonegro per la migliore colonna sonora 2003, nomination per la Migliore Musica ai Nastri d’Argento 2004, B.A. FilmFestival Premio per la miglior colonna sonora - 2004) con i registi Daniele Ciprì e Franco Maresco.
Nel 2004 viene pubblicato per la CamJazz il CD Journey to Donnafugata, che ottiene grande successo in tutto il mondo. Partecipa al Festival delle Letterature accompagnando con le
sue musiche la scrittrice serba Natasha Radojcic. Torna a esibirsi a New York con la Street
Band di Joe Lovano e, con quest’ultimo, alla Town Hall per la manifestazione “The 2005
Nightlife Awards”.
Viene riconosciuto quale miglior nuovo talento nell’ambito del referendum “Top Jazz”
(1991) indetto annualmente dalla rivista specializzata Musica Jazz e premiato per il migliore disco dell’anno (Ortodoxa, Red Records) dal quotidiano Il Foglio (2001) e da Musica
Jazz (“Premio Arrigo Polillo” 2001). Alcune sue composizioni sono state incluse
nell’“European Real Book” pubblicato dalla Sher Music. Attivo anche didatticamente (è
docente al Conservatorio di Trapani), Bonafede ha composto circa 400 brani dei quali 100
sono stati registrati; ha inoltre pubblicato circa 40 registrazioni di cui 10 a proprio nome.
BONAFEDE, ROTA E LA MELODIA
La vita di Nino Rota e le caratteristiche della sua musica descrivono una serie di elementi chiari ed inequivocabili: il talento precoce, la prolificità, l’America vissuta
quale parentesi di crescita e apprendimento, la musica per il cinema e, soprattutto, la
mirabile vena melodica.
Rota era perfettamente a conoscenza di quelle che erano le nuove tendenze della musica d’avanguardia (studiò a lungo anche con Alfredo Casella), ma non sacrificò mai il
suo naturale rapporto con la melodia, seguendo semplicemente, sempre, il manifesto
delle proprie emozioni e del proprio gusto, malinconico e delicato.
Ecco, in questo, soprattutto, mi piace scorgere delle analogie fra la musica di Salvatore Bonafede e quella di Nino Rota.
Pur se muovendosi nell’ambito del jazz Bonafede, come Rota - il quale anch’egli non
era certamente immune al richiamo della pulsazione e ai suoni afroamericani - è stato
un musicista “forte” sin dalla adolescenza, ancora prima di partire per gli Stati Uniti,
con cui, forse ancor più di Rota, ha instaurato un rapporto intensissimo. Ed anche il
cinema è un elemento che li accomuna. Bonafede ha composto colonne sonore, è stato
candidato ai Nastri d’Argento, ha vinto vari premi: la propensione evocativa, quindi,
della loro musica, può dirsi un elemento comune.
Chiaro che tali suggestioni sono generate soprattutto dall’ispirazione profonda e sincera che Bonafede trae dalla musica di Rota.
Bonafede, è un musicista evoluto, colto, mai pedante. Capace di costruzioni ritmiche
ed armonie sofisticatissime, conosce a fondo la forza e il significato della melodia italiana e americana.
Forse uno dei motivi per cui si è distinto negli Stati Uniti, laddove certo i mostri di
bravura con tecniche da fuochi d’artificio non mancano, è il peso specifico delle melodie che egli riesce a realizzare: sia nel corso delle improvvisazioni, che nelle composizioni scritte. Sono tantissime le composizioni di Bonafede, il quale come Rota, d’altronde, è un musicista che scrive tanto. Di conseguenza egli riporta in maniera naturale il se stesso scritto, nel linguaggio improvvisato, ed il contrario.
Bonafede ha studiato nelle scuole più importanti, come la prestigiosa Berklee School
of Boston, dove si è diplomato, ha imparato tanto affinando molteplici tecniche, ed
oggi insegna nei principali conservatori italiani e scuole internazionali. Tuttavia, la
mia impressione è che egli sia un alfiere dell’autodeterminazione musicale e che abbia
mantenuto, attraverso uno studio profondo e consapevole, la intima natura di ricercatore della melodia, conferendo a tale status la dignità di chi sa che l’essere insegnanti di se stessi è una vera possibilità.
Le musiche di Rota per il Gattopardo derivano da una Sinfonia scritta dallo stesso
Rota, ma che egli stesso aveva messo nel cassetto. Sicchè quando Luchino Visconti
chiese al compositore di fargli sentire delle musiche da adattare al film che ancora
doveva essere girato, scelse proprio un Adagio derivante da questa sinfonia abbandonata, esclamando al primo ascolto: ”Questo sarà il tema del Gattopardo!”, anzi dopo
avere ascoltato il terzo tempo Allegro molto agitato, della stessa sinfonia, individuò
anche il tema da destinare alla lunga sequenza del Viaggio a Donnafugata.
La scelta di Bonafede è una scelta simile a quella fatta da Visconti: ha scelto la sinfonia per il suo progetto musicale, nel cassetto chissà da quanto tempo.
Reputation and Character, è uno dei due brani a sua firma, che mostra le caratteristiche tipiche del Bonafede compositore (prima fra tutte la concezione modulare), a mio
parere, la chiave concettuale dell’intera opera, il cui titolo deriva da una frase di Thomas Paine: “La reputazione è quello che gli uomini e le donne pensano di noi, il carattere è quello che Dio e gli angeli sanno di noi”.
E che svela la sincera poetica di Bonafede, compositore complesso, ma anche disarmante, laddove non ha paura di mostrare le proprie emozioni attraverso semplici
melodie. Come Rota.
Luciano Troja
“Raccontare la Sicilia, lasciarne percepire gli odori, i sapori, le atmosfere attraverso
la musica. Con questo intento nasce la riscrittura delle musiche del film Il Gattopardo, che della Sicilia ne è un simbolo.
Unire passato e presente è possibile in una sorta di dimensione metastorica che pervade l’Isola perché, come si legge nel romanzo, “se vogliamo che tutto rimanga come
è, bisogna che tutto cambi”.
Il Gattopardo diventa allora crocevia di strade che dall’800 portano a oggi, da Tomasi di Lampedusa a Luchino Visconti, da Nino Rota (milanese che sceglie di vivere al
sud) a una Sicilia che da centro del Mediterraneo tende a divenire centro del mondo.
Del mio mondo.
Cercando di coniugare la colonna sonora del film con il mio linguaggio musicale non
ho esitato ad affittare uno studio adiacente a Villa Boscogrande, una delle locations
palermitane dove si girò Il Gattopardo, in cerca di ispirazione. Il lavoro - svolto sulla
base dell’osservazione, del mito, della storia – rispetta i temi originali e rispecchia,
attraverso gli arrangiamenti e le mie due composizioni, la complessità e contraddittorietà dell’Isola dovuta alla stratificazione di culture, modelli, visioni del mondo. Gli
accordi iniziali sospesi e surreali suggeriscono con le loro durate irregolari i tre
angoli dell’Isola e circoscrivono la suite che segue fino ai tre accordi verso il finale”.
Salvatore Bonafede
(estratti dalle liner notes dell’album Journey to Donnafugata, CamJazz, 2004)