Alighieri - La porta dell_Inferno
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Alighieri - La porta dell_Inferno
qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty Progetto Libri digitali dell'Istituto 16 Valpantena – Verona uiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd fghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx cvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq Dante Alighieri wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui La porta dell'Inferno opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmrtyuiopasdfghjklzxcvbn mqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwert yuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopas Dante Alighieri Divina Commedia, Inferno – Canto III La porta dell’inferno Dante e la sua guida Virgilio si trovano davanti alla porta dell’Inferno, sopra la quale sono incise parole terribili di ammonimento. Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. 3 Giustizia mosse il mio alto fattore; fecemi la divina podestate, la somma sapïenza e ’l primo amore. 6 Dinanzi a me non fuor cose create se non etterne, e io etterna duro. Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate. 9 Divina Commedia, Inferno – Canto III CARONTE Dante e Virgilio giungono presso il fiume Acheronte, dove le anime dannate aspettano di essere traghettate verso l’Inferno. Il traghettatore è Caronte, un personaggio già presente nella mitologia classica. Viene rappresentato come un vecchi con i capelli bianchi e gli occhi rossi, violento e minaccioso.. Caronte riconosce che Dante è vivo, e gli ordina di allontanarsi. Ma Virgilio interviene dicendo che questo viaggio è voluto da Colui che tutto può. Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: "Guai a voi, anime prave! 84 Non isperate mai veder lo cielo: i’ vegno per menarvi a l’altra riva ne le tenebre etterne, in caldo e ’n gelo. 87 E tu che se’ costì, anima viva, pàrtiti da cotesti che son morti". Ma poi che vide ch’io non mi partiva, 90 disse: "Per altra via, per altri porti verrai a piaggia, non qui, per passare: più lieve legno convien che ti porti". 93 E ’l duca lui: "Caron, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare". 96 Quinci fuor quete le lanose gote al nocchier de la livida palude, che ’ntorno a li occhi avea di fiamme rote. Esercizi 1. Nei primi tre versi è contenuta un’anafora (figura retorica che consiste nella ripetizione di una o più parole all’inizio di un verso). Qual è il suo scopo? 2. Rintraccia nel testo e trascrivi sul quaderno tutte le espressioni che si riferiscono all’aspetto fisico di Caronte. 3. Che cosa grida Caronte alle anime dannate? 4. Che cosa ordina a Dante? 5. Qual è la risposta di Virgilio? 6. Come si comporta Caronte dopo le parole di Virgilio? 7. Cerca sul dizionario il significato delle seguenti parole e riportalo sul quaderno: pravo – menare – nocchiero – lasso – duca