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Omicidio di Villamius, confessa il vicino di pascolo. Era
stufo dello sconfinamento dei cavalli
14 Gennaio 2014 ore 14:52
Autore: redazione cagliaripad,
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Categoria:
Notizie / News
URL della pagina:
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Data scaricamento: 16 Marzo 2017 ore 14:05
Salvatore Floris, l'allevatore di 74 anni arrestato per l’uccisione di sabato a Is Cruccuris, era esasperato, aveva avuto già diverse discussioni con la vittima,
Salvatore Zanda, per gli animali che invadevano il suo terreno
Salvatore Floris, l'allevatore di 74 anni arrestato per l'omicidio di sabato a Villasimius, era esasperato,
aveva avuto già diverse discussioni con la vittima, Salvatore Zanda, per quei cavalli che invadevano il
suo terreno.
I carabinieri hanno ricostruito tutta la vicenda riuscendo a rintracciare e identificare tutte le persone che
si trovavano o erano transitate nella zona di Is Cruccuris nell'orario in cui è avvenuto il delitto.
Un lavoro certosino, come lo ha definito lo stesso comandante provinciale dei carabinieri, Davide
Angrisani. "Hanno lavorato sul caso 35 investigatori - ha sottolineato il colonnello - la macchina
investigativa si è mossa con successo, e grazie alla presenza dell'Arma sul territorio ha trovato la
buona predisposizione e collaborazione dei cittadini".
Secondo la ricostruzione dei militari, Salvatore Floris esce di casa come ogni giorno intorno alle 7.15.
Porta con sé il fucile, forse proprio con l'intenzione di dare una lezione al vicino di pascolo. Dopo aver
dato da mangiare al bestiame, tra le 7.55 e le 8.05, sente arrivare la Fiat Panda di Salvatore Zanda.
Prende il fucile e raggiunge di corsa il cespuglio davanti all'ingresso dell'allevamento della vittima, si
apposta e appena lo vede fuori dall'auto esplode l'unico colpo di fucile a pallettoni. Poi si allontana dalla
zona, pulisce il fucile, rientra a casa e dopo pochi minuti ritorna al suo terreno, come se nulla fosse.
I carabinieri, nel giro di poche ore, individuano tutte le persone che si trovavano in zona a quell'ora, tra
cui una compagnia di cacciatori che si preparava per una battuta e i proprietari dei terreni. Tra questi
anche Salvatore Floris. Iniziano una serie di interrogatori e ieri sera l'uomo viene convocato in caserma
insieme alla moglie e al figlio. I familiari, secondo quanto accertato dagli investigatori, non sapevano
nulla del delitto. Floris dopo i primi tentennamenti confessa l'omicidio. Era pentito e preoccupato, aveva
paura che qualche innocente venisse coinvolto ingiustamente nel delitto. "Sono pentito per quello che
ho fatto, maledizione al momento in cui ho preso il fucile", ha detto l'arrestato mentre spiegava ai
carabinieri cosa è accaduto sabato mattina.
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