Homo Sapiens Sapiens ed Energia
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Homo Sapiens Sapiens ed Energia
Homo Sapiens Sapiens ed Energia Piero Salinari Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio di Arcetri 1 Il punto di vista energetico . . . E’ solo uno degli innumerevoli punti di vista utili per valutare le socieà umane, ma certo non l’ultimo per importanza, perché è determinante per la sopravvivenza della specie Homo Sapiens Sapiens e per la qualità della nostra vita ... 2 L’energia ha una semplice definizione É una misura della capacità di un sistema di compiere un lavoro (Keplero 1619) Energia meccanica = lavoro meccanico = forza x spostamento In Unità Internazionali l’unità di forza è il Newton (N, circa 100 g peso) L’unità di lunghezza è il metro L’unità di energia (Joule, J) è quindi 1 N x 1 m = 1 J (circa pari al lavoro necessario a sollevare un peso da un etto di un metro) 3 Ha quattro diverse “sorgenti” Corrispondenti alle quattro “interazioni” note alla Fisica: •Interazione Gravitazionale •Interazione Elettromagnetica •Interazione Forte •Interazione Debole 4 E molte diverse forme e denominazioni • • • • • • Energia meccanica (cinetica, gravitazionale, elastica. Si noti che l’energia elastica è di origine Int. Elettromagnetica) Energia chimica (di origine Int. Elettromagnetica) Energia nucleare (di origine Int. Forte ) Energia elettrica (di origine Int. Elettromagnetica) Energia luminosa (di origine Int. Elettromagnetica) Energia termica (che è sostanzialmente l’energia cinetica delle molecole) L’energia di un sistema isolato (in qualunque forma si) si conserva (primo principio della termodinamica) Tutte le forme di energia possono trasformarsi in energia termica (altre trasformazioni dirette fra le varie forme sono possibili) Nella pratica Si usa prevalentemente l’energia termica (di origine chimica, nucleare o solare) per produrre energia meccanica. L’energia elettrica è prodotta prevalentemente a partire da energia meccanica (notevole eccezione l’energia fotovoltaica) 5 La trasformazione di energia termica in meccanica ha un limite Non più di una certa frazione dell’energia termica si può trasformare in energia meccanica. La frazione massima Fmax dipende dalla temperatura (assoluta) iniziale T0 e da quella finale T1 nel modo seguente: Fmax = (T0 - T1 )/ T0 Così, per esempio, se scaldo un fluido fino a 500 °C (773.15 K) e lo faccio espandere fino alla temperatura di 200 °C (473.15 K) posso estrarre al massimo come lavoro meccanico il 300/773.14 = 38.8% dell’energia termica che debbo fornirgli per portarlo da 200 a 500 °C (in pratica si ottiene un rendimento minore) 6 Quindi interpretare i numeri richiede attenzione . . . Nel seguito, parlando di combustibili, userò la loro energia chimica (Potere Calorico Inferiore, PCI) Quando uso un combustibile per produrre lavoro meccanico o energia elettrica otterrò un lavoro molto inferiore all’energia chimica spesa MA,viceversa, disponendo di energia meccanica o elettrica posso spostare più energia termica da una temperatura più bassa ad una più alta Di quella che potrei produrre per trasformazione diretta in calore dell’energia elettrica o meccanica Così, per il riscadamento domestico conviene, in termini energetici, usare una “pompa di calore” che usa energia elettrica prodotta perdendo il 60% dell’energia chimica originaria ma può spostare una potenza termica 3 o 4 volte maggiore della potenza elettrica impiegata Poiché 0.6X3=1.8 si riscalda di più che convertendo in calore l’originaria energia chimica . . . 7 Potenza E’ l’energia fornita o assorbita da un sistema per unità di tempo. L’unità di misura nel sistema internazionale è il Watt (W) 1 Watt = 1 Joule/secondo Spesso si parla di “energia” ma quasi sempre si usa la “potenza” perchè nella maggior parte dei casi quello che conta è l’energia utilizzabile in un certo intervallo di tempo 8 L’energia necessaria ad un essere umano medio Una persona media solo per sopravvivere muoversi e mantenere stabile la sua temperatura corporea usa circa 100 W di potenza, ovvero in un giorno ha bisogno di circa 24x3600x100 J/giorno = 8.6 MJ/giorno =2500 kcal/giorno 9 Impatto dell’alimentazione umana sul territorio L’alimentazione della popolazione mondiale (circa 7 miliardi ad oggi) impiega: Circa 14 milioni di km2 di terreno coltivato (circa 1/10 delle terre emerse) Circa 45 milioni di km2 per allevamento di bestiame (circa 1/3 delle terre emerse) Ovvero: 2/5 delle terre emerse sono già utilizzati per produrre il cibo (oggi gravemente insufficiente per oltre un terzo della popolazione mondiale) Altri 2/5 non sono adatti né all’agricoltura né alla pastorizia (zone glaciali, desertiche, montuose . . .) L’espansione della produzione di cibo oggi avviene a spese dell’ultimo quinto delle terre emerse Che ospita le foreste pluviali Che produce il grosso dell’ossigeno Che rimuove dall’atmosfera il grosso dell’anidride carbonica Sarebbe bene non doverlo trasformare in campi e pascoli . . . 10 Impatto individuale Da quanto detto É facile calcolare l’impatto ambientale della (malbilanciata) nutrizione umana attuale: Oggi ogni essere umano usa (in media globale) circa 2000 m2 di terreno agricolo per la sua alimentazione e per quella del suo bestiame (da carne, latte, uova . . .) circa altri 6300 m2 di altro terreno per il solo allevamento di bestiame Ovvero circa 8300 m2 in tutto a persona (Poco meno di un ettaro a testa . . .) il rendimento effettivo Solare-Nutrizionale ( 0.3%) È circa tre volte minore di quello della foto-sintesi dei nutrienti ( 1%) Può quindi essere migliorato . . . 11 La popolazione è cresciuta nel tempo. . . 12 E dovremo presto alimentare 9-10 miliardi di persone 13 Le vie d’uscita per l’alimentazione . . . Ci sono varie misure che possono risolvere il problema energetico/alimentare (anche per 9 o 10 miliardi di esseri umani) senza causare ulteriori danni ambientali : 1. cambiare alcune abitudini alimentari • Una riduzione del consumo di carne e proteine animali può liberare grandi spazi per la coltivazione di vegetali ad alto contenuto energetico e/o proteico • Una riduzione dei consumi “voluttuari” verso consumi effettivamente “necessari” 2. migliorare l’efficienza MEDIA e MANTENIBILE della produzione agricola • Con la generalizzazione di tecniche di coltivazione e di sementi moderne (sì, anche OGM! Purchè sotto un controllo serio ed indipendente) I problemi presenti energetico/alimentari non sono insolubili . . . sono in larga parte dovuti • • ad un mercato distorto, (sia dal lato richiesta che da quello offerta) che produce consumi irrazionali, inefficienti ed insostenibili, alle grandi differenze economiche fra paesi “poveri” e “ricchi”che limitano (o distorcono ) gli investimenti, quindi la produttività agricola in gran parte del mondo MA SONO DIFFICILI DA RISOLVERE SE MANCA UNA CONSAPEVOLEZZA DIFFUSA 14 C’è spazio per cambiare le coltivazioni . . . Produzione dei principali prodotti agricoli (2004) Milioni.di tonn. Uso prevalente Canna da zucchero 1,324 40% zucchero, 60% etanolo Granturco 721 Foraggio, etanolo Grano 627 Alimentazione umana Riso 605 Alimentazione umana Patate 328 Alimentazione umana Barbabietola da zucchero 249 zucchero, etanolo Soia 204 19% olio alimentare, 81% foraggio Frutto della palma olearia 162 olio alimentare Orzo 154 Foraggio Pomodoro 120 Alimentazione umana Totale 4,494 (640 kg/anno*uomo) Per alimentazione umana 1680 (240 kg/anno*uomo) Frazione "umana diretta" 37.4% 15