Problemi di alcool per la patente
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Problemi di alcool per la patente
La CDT, il guardiano dell’abuso alcolico L’uomo è riuscito a produrre alcol nel corso dei tempi riuscendo a far fermentare di tutto. Possiamo dunque affermare che l’alcol etilico sia la droga più diffusa al mondo e fra gli effetti collaterali più a rischio abbiamo il rallentamento dei riflessi con i conseguenti gravi incidenti stradali. I controlli delle forze dell’ordine si sono intensificati ed è sempre più frequente il caso in cui una persona, incappando in un posto di blocco, si possa veder sequestrata patente o autoveicolo pur pensando di essere perfettamente in regola, avendo bevuto “il giusto” a cena con gli amici. In questa deprecabile situazione si deve iniziare un percorso che dura alcuni anni con successive visite medico-legali e controlli di laboratorio tendenti a escludere ogni forma di abuso. Inoltre i conducenti di automezzi pesanti o di pubblico impiego devono anch’essi superare esami. La CDT Il Laboratorio di Analisi ha il compito di fornire risposte affidabili e mirate ai numerosi specialisti che sul campo e in differenti ambiti sono impegnati a contrastare e prevenire il problema dell’abuso alcolico. In particolare il Laboratorio diventa l’ago della bilancia della Giustizia nel lungo e penoso itinerario del rilascio di una patente sequestrata in seguito ad un controllo positivo. L’esame principe oggi è rappresentato dalla CDT il dosaggio della transferrina carboidrato carente. La CDT è una sostanza che rientra nel gruppo delle transferrine, che sono le proteine che trasportano il ferro nel sangue. Ci sono cinque tipi di transferrine che si differenziano a seconda di quanti residui di acido sialico hanno nella loro struttura: penta, tetra dia, mono o asialotransferrina. Le ultime tre si chiamano CDT. In condizioni di abuso cronico di alcol l’equilibrio ottimale di queste isoforme viene modificato e aumenta la percentuale delle CDT rispetto alle altre. In un soggetto non bevitore i valori di CDT sono al di sotto del 2.2 % rispetto al valore della transferrina totale, mentre assumendo un litro di vino al giorno si registra un marcato aumento della CDT nell’arco dei 7 giorni; si torna ad una normalizzazione a seguito di astinenza di almeno quindici giorni. La CDT viene determinata in Cromatografia ad alta prestazione (HPLC) ed è un indicatore molto specifico e fortemente correlato qualitativamente e quantitativamente all’assunzione eccessiva di alcol in epoca recente e non è influenzato dalla presenza di altre malattie; possedendo un’alta sensibilità è lo strumento più adatto per valutare consumi anche piccoli di alcolici che si associano a danni fisici o psichici. Questo marcatore biochimico rappresenta un elemento importante nel giudizio di idoneità alla guida da parte della Commissione Medico Legale (art. 186 del Codice Stradale “guida in stato di ebbrezza”). L’etilometro L’etilometro è uno strumento governato da precise regole della fisica per cui il tasso di alcol espirato è proporzionale al livello di alcol disciolto nel sangue. In Italia il limite di tasso alcolemico per il guidatore è fissato a 0,00 g/l per i neo-patentati (coloro che possiedono la patente da meno di tre anni) e 0,50 g/l per gli altri guidatori. Se si supera questa soglia, le sanzioni sono molto pesanti e variano a seconda della fascia in cui rientra lo “stato di ebbrezza”accertato dall'etilometro (tra 0,51 e 0,79; tra 0,80 e 1,49; oppure > di 1,5 g/l). La prima soglia, ovvero una guida in stato di ebbrezza tra lo 0,5 e gli 0,8 g/l, non costituisce reato a differenza delle successive 2 soglie; questo per effetto della riforma del codice della strada del 29 luglio 2010. • È possibile calcolare in modo approssimativo il proprio tasso di alcolemia, basta usare questa formula dove: Ga= Percentuale alcolica della bevanda V = quantità di alcolico ingerita (in ml) P= peso corporeo (in kg) K = coefficiente di diffusione Quest'ultimo varia a seconda del sesso: maschio = 0,73; femmina = 0,66. Attenzione, questa formula non è valida nelle persone obese perché contenendo meno acqua in unità di peso, in quella quota di liquido la concentrazione di alcol è più alta. Inoltre la leggenda metropolitana che una mentina inganna l’etilometro è falsa. Nel valutare la quantità ipotetica di alcolemia c’è da tener conto che il nostro organismo assorbe tutto l'alcol ingerito dopo circa 1 ora (con una punta già a venti minuti) e che a causa della lentezza del metabolismo dell’alcol questo resta in circolo per molte ore diminuendo lentamente (10 – 15 ml di alcol all'ora). La molecola dell’alcol viene smontata dal fegato con un ritmo fisso in sostanze a loro volta tossiche per l’organismo, creando un ambiente acido nelle cellule. In tal modo si blocca il metabolismo degli zuccheri (ipoglicemia e magrezza degli alcolisti) e il metabolismo degli acidi grassi con accumulo di grasso (trigliceridi) nel fegato, nei muscoli e nel cuore (il cuore grasso dei bevitori di birra). Hai un dubbio? Dosa la tua CDT