La stabilità del video secondo Manfrotto

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La stabilità del video secondo Manfrotto
Accessori
La stabilità
del video secondo
Manfrotto
Le videocamere sono sempre più leggere, le reflex introducono
la modalità di ripresa video: il treppiedi e il monopiede
diventano quindi sempre più importanti.
E per chi ha maggiori ambizioni vi è il Fig Rig.
Mike Figgis, ideatore del Fig Rig.
Le riprese video, fino a poco tempo fa di
competenza esclusiva delle videocamere,
oggi possono essere effettuate anche con
la maggior parte delle fotocamere compatte e con un numero crescente di reflex.
Inoltre se una volta le videocamere erano
ingombranti, oggi sono straordinariamente
piccole e i sistemi di stabilizzazione ottica
e digitale permettono di girare videoclip a
mano libera. Eppure…
Eppure, oggi come un tempo, una videocamera (ma anche una fotocamera in
modalità video), se montata su un idoneo
treppiedi, con un’altrettanto idonea testa
video, permette di eseguire una ripresa
con una stabilità ben maggiore; il treppiedi infatti garantisce una fluidità dei
movimenti di pan (panoramica sull’asse
orizzontale) che di tilt (inclinazione
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Fig Rig è un originale sistema che si avvicina al
concetto di steady-cam, ma è più semplice da usare:
unisce infatti la stabilità del treppiedi con la flessibilità delle riprese a mano libera.
sull’asse verticale) che è impossibile da
realizzare a mano libera.
Dall’invenzione della cinematografia le
attrezzature da ripresa ed il loro utilizzo
sono enormemente cambiate e l’evoluzione continua: stiamo assistendo all’avvento
del 3D, sia a livello cinematografico che,
a breve, a livello televisivo.
Se fino a non molto tempo fa la fabbrica
dei sogni lavorava quasi esclusivamente
con la cinepresa su treppiedi, oggi si
assiste a nuove modalità di ripresa in
cui la cinepresa è tenuta a mano libera
dall’operatore per aumentare il realismo,
e quindi il senso di partecipazione dello
spettatore. Possiamo citare ad esempio il
secondo capitolo della trilogia The Bourne
Supremacy di Jason Bourne, in cui la cinepresa è tenuta a mano libera dall’operatore
in molte situazioni d’azione; le sequenze
sono volutamente incerte, proprio per
dare allo spettatore la sensazione di essere
proprio lì sul set, accanto a Matt Damon.
Ma bisogna distinguere tra una scelta di
linguaggio cinematografico e una ripresa
incerta per i limiti dell’operatore. In questi
casi diventa indispensabile il treppiedi.
Monopiedi o treppiedi
Il monopiede è indubbiamente più semplice da trasportare e soprattutto più rapido da
usare, specie in luoghi affollati: grazie alla
sua unica gamba non occupa praticamente
spazio e stabilizza la videocamera sull’asse
verticale. Se poi si monta una testa fluida,
permette anche di gestire i movimenti di
pan in modo certamente migliore.
Al contrario il treppiedi è più ingombran-
Il treppiedi 525MVB è realizzato a doppio tubo per
la massima resistenza alla
torsione; lo stabilizzatore incorporato a terra
permette di regolare
in modo più veloce
e preciso l’angolazione delle gambe.
Lo vediamo con
la testa fluida
701HDV e la
sua borsa da
trasporto.
Il monopiede 560B ha
alla base tre piedini
retraibili e una cartuccia
incorporata che, rispetto
ai monopiede convenzionali, garantiscono
una maggiore stabilità
e una superiore fluidità
di movimenti nelle brevi
panoramiche.
I l treppiedi 745B
integra una semisfera
livellante da 50mm
che consente una
rapida messa in opera
con livellamento della
testa di +/- 15 gradi;
utile su terreni sconnessi e quando non sia
possibile livellare la
testa regolando la lunghezza delle gambe.
te, ma è più pratico: il videomaker ha le
mani libere e può sfruttare completamente
i movimenti di pan e di tilt, che risultano
anche più regolari grazie alle cartucce di
compensazione della testa fluida: facendo
ruotare la videocamera a velocità costante
la panoramica non subisce i classici cambiamenti di velocità che caratterizzano la
ripresa su monopiede. Il treppiedi consente
poi di mettere in bolla la videocamera, così
che le rotazioni risulteranno paralleli o perpendicolari all’asse dell’orizzonte.
C’è treppiedi e treppiedi
I treppiedi in alluminio e in carbonio
hanno pesi ben differenti che si fanno sentire durante il trasporto; se però il tragitto
da compiere a piedi non è eccessivamente
lungo la maggiore pesantezza del treppiedi
in alluminio si traduce in una maggiore
stabilità della ripresa, senza contare la sua
maggiore economicità.
Uno dei parametri da prendere in consi-
Un dettaglio della testa fluida 501-HDV:
dispone di molla bilanciamento pre-caricata
a 2,5 kg, di dispositivo di regolazione frizione panoramica e di una piastra scorrevole
rapida con un perno di blocco rimovibile
che impedisce alla videocamera di ruotare
su se stessa.
derazione è l’altezza massima; come per
la fotografia, anche nel video la colonna
va estratta solo dopo che le sezioni delle
gambe sono state completamente estratte.
E’ comunque una consuetudine nel video
non estrarre la colonna, ma lavorare solo
sull’estensione dei segmenti delle gambe,
tanto che molti treppiedi video professionali non hanno la colonna.
Le riprese video sono anche avvantaggiate
dal fatto che le videocamere sono in genere dotate di monitor basculabile, per cui
non è necessario che la videocamera sia
all’altezza dell’occhio, salvo naturalmente
le esigenze dell’inquadratura.
I treppiedi possono essere realizzati con
gambe a tubo singolo o a tubo doppio; questo tipo di treppiedi, praticamente inutilizzato in fotografia, dà le migliori garanzie
di stabilità nei confronti delle forze che
si scaricano sulla crociera, soprattutto
quando si eseguono panoramiche con una
videocamera piuttosto pesante.
Tra le caratteristiche particolari ricordiamo
le colonne dotate di una semisfera livellante che permette di mettere in bolla la testa
indipendentemente dalla messa in bolla del
treppiedi all’altezza della crociera.
Le teste video
Mentre in fotografia si può scegliere tra
teste a tre movimenti e teste a sfera, in
video esistono solo teste dotate di movimenti indipendenti, solitamente due in
quanto la videocamera non viene mai
ruotata di 90 gradi come invece accade
in fotografia quando si passa dall’inquadratura orizzontale a quella verticale. I
movimenti da gestire sono quindi solo
due, il pan, ovvero la rotazione sull’asse
orizzontale, e il tilt, la rotazione sull’asse
verticale.
Diversi modelli incorporano anche un
sistema che riporta automaticamente in
bolla la videocamera quando la mano
dell’operatore si stacca dall’impugnatura
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Mike Figgis durante una ripresa.
Il comando remoto 523 Pro si istalla sulla testa fluida al posto della leva di comando
tradizionale e permette di avere a portata di mano i principali comandi della videocamera istallata sulla testa: l’avvio e l’interruzione della registrazione, il controllo
dello zoom su tre velocità e della messa a fuoco. Il dispositivo è compatibile con
diversi modelli di videocamere Canon, Panasonic e Sony.
Prezzi:
Fig Rig 595B: € 299.
Monopiede 560B 560B-1: € 139.
Treppiedi 745B 745XB: € 239.
Treppiedi 525MVB: € 480
Testa fluida 701HDV: € 129.
Testa fluida 501-HDV: € 199.
Controllo remoto 523 ProI: € 339.
Controllo remoto 521: € 149.
Manfrotto Distribution, via Sasso Rosso 19,
Bassano del Grappa (VI)
Tel.: 0424/55.55.54
www.manfrottodistribution.it
Più compatto e semplificato è il comando
remoto 521, compatibile con il protocollo
Lanc adottato da
diversi modelli di
videocamere Sony e
Canon.
Alto basso, destra sinistra,
rasoterra. Impossibile, a
mano libera.
della testa, contrastando la naturale tendenza a inclinarsi verso il basso sotto il
peso dell’ottica.
Tra gli accessori compatibili con la
maggior parte delle teste video ci sono
i controlli remoti: realizzati per alcune
videocamere, questi controlli permettono
di avere a portata di mano, direttamente
sull’impugnatura della testa, i principali
comandi della videocamera come lo zoom
o il tasto di avvio della registrazione, evitando di toccare con la mano i comandi
della videocamera.
I controlli remoti rendono più agevole il
lavoro del videomaker e gli permettono
ad esempio di zoomare mentre esegue un
movimento di pan o di tilt, cosa molto
macchinosa se una mano è sull’impugnatura mentre l’altra deve cercare i comandi
dello zoom.
Dalla Steadycam al Fig Rig
L’uso della Steadycam è stato sviluppato
da Stanley Kubrick, in molti dei suoi film
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aveva la necessità che l’operatore si muovesse sulla scena, intorno e tra gli attori,
cosa impossibile sia con il treppiedi che
con il dolly. Il controllo del risultato è difficile e questo è il motivo per cui molto
spesso era Kubrick stesso che “indossava”
la Steadycam per ottenere esattamente il
tipo di ripresa che aveva in mente.
La Steadycam è un sistema di contrappesi e giroscopi che permette di annullare i
sobbalzi e le oscillazioni a cui è soggetta
la cinepresa se l’operatore cammina, o
addirittura corre. Mentre realizzare riprese di buon livello con un treppiedi, dopo
un po’ di pratica, è alla portata di tutti,
riuscire a realizzare riprese fluide mentre
si è in movimento è estremamente difficile; d’altra parte anche la Steadycam non
è semplice da usare, tanto che in genere
viene noleggiata insieme all’operatore, che
è un vero e proprio virtuoso.
Anche a livello amatoriale esistono però
dei sistemi che permettono di muoversi
sulla scena senza che la ripresa risulti
a sobbalzi; è il Fig Rig, che richiede
comunque un po’ di esperienza per essere
utilizzato al meglio.
Quale scegliere
Per eseguire una buona ripresa video è
indispensabile utilizzare un supporto,
monopiede o treppiede; un prodotto di
alto livello garantisce una lunga durata nel
tempo, ed una scelta giustificata anche dal
fatto che non è soggetto ad una particolare
obsolescenza tecnologica.
Alcuni treppiedi poi possono essere utilizzati tanto per le riprese video che per
quelle fotografiche, basta sostituire la testa
fotografica con quella video.
Chi già possiede una videocamera può
cominciare ad usare un normale treppiedi
fotografico e si renderà conto della differenza rispetto alla ripresa a mano libera,
per poi scegliere un treppiedi dedicato, e
soprattutto la testa video.
Gerardo Bonomo