Curriculum vitae

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Curriculum vitae
Bio Mike Cooper Chitarrista classe 1942, Mike Cooper nella sua lunga carriera ha attraversato diversi generi musicali diversi, collaborando con grandi jazzisti e bluesman. Mike Cooper, inizia la sua carriera musicale come chitarrista, cantante e autore di folk-­‐blues, per poi diversificare il suo lavoro, includendo l'improvvisazione e la musica elettronica, le sonorizzazioni di film, la radio-­‐art e le installazioni sonore. Si dedica alla scrittura, come giornalista musicale e storico delle musiche e dei musicisti del Pacifico (è anche collezionista di camice hawaiane....); artista visivo e filmmaker, compare in più di sessanta dischi. Le sue radici affondano nel country blues acustico di cui fu pioniere negli anni dell’ “Acoustic British Blues Boom”, suonando insieme a leggende del calibro di Son House, Mississippi Fred McDowell, Bukka White. Sperimentatore raffinato, Cooper agli inizi degli anni Settanta ha rilasciato dischi come Trout Steel (1970), Places I Know (1971) e The Machine Gun Co. with Mike Cooper (1972), fondamentali per il movimento avant blues e rimasterizzati nel 2014 dalla Paradise Of Bachelors. In questi anni Cooper è occupato a ridefinire il suo stile assorbendo modi dal free jazz, collaborando con musicisti e improvvisatori avant-­‐garde quali i sudafricani Dudu Pakwana, Harry Miller, Louis Maholo e Mongezi Feza, e il sassofonista inglese Mike Osborne. Produce i primissimi dischi di rogue folk, destinati ad ispirare (insieme all'opera di artisti come Roy Harper o The Incredible String Band) il recente boom del Free Folk negli Stati Uniti, con Thurston Moore, Jim O'rourke e la No-­‐Neck Blues Band che confesseranno di essere fan dell'opera di Mike di quel periodo. Alla fine del decennio, Cooper comincia a sviluppare una carriera parallela nell'ambito della musica sperimentale, e collabora assiduamente con membri del London Musicians Collective, come Keith Rowe, David Toop, Steve Beresford, Max Eastley, Paul Burwell, Eddie Prevost. Il suo gruppo The Recedents (con il leggendario sassofonista Lol Coxhill e il batterista Roger Turner) è ancora attivo in questi anni. Nel 1987, insieme allo straordinario chitarrista slide francese Cyril Lefebvre, e incorporando i talenti di Lol Coxhill, Steve Beresford e Max Eastley, forma il gruppo Uptown Hawaiians, progetto dedicato ad un repertorio di musica hawaiana, exotica, e di altre musiche per chitarra lap-­‐steel, riaffermando così la sua lunga passione per le culture del Pacifico. Negli anni Novanta il chitarrista inglese vira verso la musica hawaiana, mischiandola con le sonorità polinesiane e il blues, avvalendosi della collaborazione di musicisti come Arthur Lyman e Viv Dogan Corringham, vere e proprie istituzioni della musica dell’arcipelago. Negli anni ha portato il suono della sua chitarra in direzioni imprevedibili, aprendo al suono, infinite possibilità, come i suoi contemporanei Elliott Sharp, Keith Rowe, Fred Frith and Marc Ribot. Il suo stile eclettico, attraverso la sua chitarra lap steel che fonde il country blues tradizionale con il folk, l’improvvisazione, l’elettronica e il pop, utilizza i suoni del Pacifico in “slack key”, dandogli un’impronta sonora sempre fortemente riconoscibile e unica. Definisce il suo suono Future Folk e la sua chitarra, una National tri-­‐cone resophonic, è suonata sia acustica che preparata elettronicamente attraverso l’uso di campionatori digitali. Residente da qualche anno a Roma, Cooper continua a produrre musica. Il suo ultimo lavoro discografico, New Globe Notes, è stato rilasciato nel 2014. E’ inoltre giornalista musicale, specializzato in musiche e musicisti del pacifico, artista visivo, collezionista di camicie hawaiane e compare come musicista in oltre 60 dischi.