Rappresentazione dell`Informazione Semantica Lezione 9
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Rappresentazione dell`Informazione Semantica Lezione 9
Rappresentazione dell’Informazione Semantica Lezione 9: Descrizioni Definite Malvina Nissim [email protected] 23 Ottobre 2009 1 1 Tipi di espressioni definite Espressioni definite (e indefinite) 2 Caratteristiche delle espressioni definite 2.1 Unicità Unicità ci sono casi in cui l’articolo indefinito non è accettabile sulla base di un’incompatibilità semantica tra un elemento di unicità di una certa espressione e la non-unicità data dall’indefinito • Paolo è il più bravo della classe • Paolo è il solo studente che deve ancora dare l’esame Uniqueness (Russell 1905) • A student arrived • ∃x[student(x) & arrived(x)] • There exists something which both is a student and arrived • Every student arrived • ∀x[student(x) & arrived(x)] • Everything is such that if it is a student, then it arrived • The student arrived • ∃x[student(x) & ∀y[student(y) → y=x] & arrived(x)] • There is one and no more than one thing which is a student, and that thing arrived L’articolo definito individua quindi delle proprietà che si applicano ad un’unica entità. Presupposizionalità • Strawson 1950/1952, Stalnaker 1974 • principio di presupposizione – – – – Il Re d’Italia è brutto ∃x [Re-d-Italia(x) & ∀y[Re-d-Italia(y) → y=x] & brutto(x)] C’è una ed una sola entità che è re d’italia ed è brutto “Falso!” • qual è la negazione di “Il Re d’Italia è brutto”? – Il Re d’Italia non è brutto – O il Re d’Italia non è brutto o l’espressione “il Re d’Italia” non ha referente (Frege 1892) Referenzialità • Donnellan 1966 (“Reference and Definite Descriptions”) • due usi: attributivo e referenziale • l’analisi di Russell funziona per gli usi attributivi ma non per i referenziali “L’assassino di Giorgio è un cretino” “L’assassino di Giorgio” = Mario Rossi (uso referenziale) “L’assassino di Giorgio” = chiunque abbia ucciso Giorgio (uso attributivo) NB: nell’uso referenziale l’espressione è una delle varie possibili per individuare il referente • Frege: sense vs reference • Kripke: semantic reference vs speaker’s reference (speker’s reference = referenziale in Donnellan) Incompletezza • Strawson 1950 • esistono descrizioni definite che sono caratterizzate da un’unicità referenziale piuttosto che assertiva – il Papa, la luna, il Re d’Italia, . . . (unicità assertiva) – il re, il presidente, il tavolo, il cane nero, . . . (unicità referenziale/contestualizzata) – simile a: “gli uffici d’agosto sono un dramma: sono tutti al mare” “The proper treatment of descriptions must be more like this: ‘the F ’ denotes x if and only if x is the most salient F in the domain of discourse, according to some contextually determined salience ranking” (Lewis 1979) Non-unicità anche restringendo il contesto/dominio di referenza, ci sono alcuni referenti non unici che vengono individuati da descrizioni definite • siamo arrivati alla riva del fiume • mio figlio ha scritto sulla parete • mi sono rotta il braccio Du Bois (1980) fa notare la leggera stranezza dell’uso di un indefinito, come a voler indicare qualcosa di più specifico: • mio figlio ha scritto su una parete 2 2.2 Familiarità e identificabilità Che differenza c’è tra: • una borsa • la borsa • stamattina ho comprato una borsa → nota al parlante • stamattina ho comprato la borsa → nota al parlante e all’ascoltatore “Now the speaker must always be supposed to know which individual he is thinking of; the interesting thing is that the the-form supposes that the hearer knows it too” (Christophersen 1939) → ipotesi della familiarità (cosa vi ricorda?) Esempi di usi familiari usi situazionali usi legati a conoscenze generali usi anaforici (diretti) usi anaforici (indiretti: bridging, anafora associativa) usi cataforici 1. Dai una pulita allo scaffale, stamattina, eh? 2. Ritiri i panni dal terrazzo, per favore? 3. Il primo ministro ha fatto di nuovo una gran figuraccia. 4. La luna ieri sera era splendida. 5. Una signora elegante, un signore biondo e due bambini sono saliti sul treno. Ho riconosciuto subito la donna e i bambini. 6. Ho preso un taxi per arrivare in stazione. Il tassista era davvero antipatico. 7. Sono appena arrivati da New York. L’aereo aveva due ore di ritardo. 8. Il presidente del Ghana è in visita per tre giorni. 9. Ha appena telefonato il ragazzo con cui è uscita Anna ieri. 10. Il fatto che tu li conosca da anni non è una scusa. 11. L’idea di cucinare per sei non mi alletta per niente! Questioni di familiarità • Ha appena telefonato il ragazzo con cui è uscita Anna ieri • Ha appena telefonato un ragazzo con cui è uscita Anna ieri 3 il referente non cambia, quindi l’uso del definito non è “obbligatorio” in aggiunta alla familiarità si parla quindi di identificabilità: l’articolo definito segnala all’ascoltatore che è in grado di individuare il referente (la familiarità può essere ciò che guida l’ascoltatore nell’identificazione; se il referente non è già noto/familiare è comunque probabile e plausibile e può essere inferito) • familiarità: l’uso dell’articolo determinativo indica all’ascoltatore di quale entità si parla • identificabilità: l’uso dell’articolo determinativo indica all’ascoltatore che può capire di quale entità si parla Convergenze • è intuitivo che unicità e familiarità/individuabilità sono correlate • è necessario che tutte le espressioni definite siano caratterizzate da una ed un’unica proprietà? Bolinger (1977): • la definitezza è un concetto graduale • (definitezza ' knownness/givenness) 3 Altri approcci Löbner 1985 “The definite article is just the indication of a certain way of using the noun it is attached to” • ciò che è essenziale per la definitezza non è l’unicità quanto la non ambiguità (anche Christophersen 1939) • Situation Semantics (Barwise & Perry 1983): le descrizioni definite sono funzioni da situazioni ad oggetti • i definiti sono espressioni funzionali non-ambigue • punto di partenza: definiti che sono tali per ragioni semantiche classificazioni di nomi • nomi che classificano oggetti • nomi che classificano oggetti in relazione ad altri oggetti • donna sortale • moglie relazionale tra i nomi relazionali esiste un sottotipo importante: i nomi funzionali; la relazione che individua il loro referente è una funzione, quindi un rapporto non ambiguo (uno ad uno). 4 Nomi funzionali i nomi funzionali individuano sempre i loro referenti, i nomi sortali li classificano (se esiste un unico oggetto membro della classe è un fatto accidentale) • esempio: “weight” • il peso si interpreta come il peso di una persona (o oggetto) • ma non solo: cambia a seconda del tempo, del luogo, . . . – di una situazione • → tutti i nomi funzionali hanno come uno dei loro argomenti una situazione Definiti Semantici e Definiti Pragmatici • definiti semantici: l’unicità deriva dalla semantica del nome, ed è quindi intrinseca – di tipo 1 (FC1): ∗ nomi propri (London Symphony Orchestra, Barack Obama, ...) ∗ sintagmi definiti che includono nomi propri (l’anno 2000, il Presidente Berlusconi, ...) ∗ testa sortale + subordinata (il sogno di diventare ricchi, le voci che dicono che Veltroni si dimetterà, ...) ∗ indessicali (you, I, ...) – di tipo 2 (FC2) ∗ rapporto uno-ad-uno tra attributo e valore (the mayor of a small town in Wales, the mother of one of my students, ...), in una data situazione ∗ argomenti espliciti (the President of France, the meaning of the definite article, ...) ∗ argomenti impliciti (Fred read a book. He knew the author. O anche: The Prime Minister resigned.) • definiti pragmatici: l’unicità deriva dal contesto, includendo quindi i sintagmi anaforici – endoforici/cataforici, spesso legati a frasi relative (the woman he met was really sweet, the man she went out with...) – anaforici – deittici (mind the table!, will you pass me the wine, please, ...) Cognitive Ontology • Fraurud 1996 • le proprietà intrinseche dei referenti sono determinanti nella scelta del sintagma nominale • tra i definiti “prima menzione” (82% di tutte le occorrenze di definiti in testi svedesi) sono frequenti nomi ad interpretazione relazionale, quindi legati a qualcos’altro (un’altra entità, tempo, spazio, . . . ) 5 • mamma vs donna, scrittore vs autore, . . . : relazionalità lessicalizzata, ma nella maggior parte dei casi non è una caratteristica strettamente permanente ed intrinseca Cognitive Ontology • Individui: entità autonome, che rispondo alla domanda “chi?”, o “quale?”. Lo strumento principale di riferimento è il nome proprio. • Funzioni: entità concepite solo in relazione ad altre entità; rispondono alla domanda “di chi?”, “di cosa?”. La scelta di un sintagma definito è non solo possibile ma quasi obbligatoria • Istanze: esemplificazioni di tipi, “a glass of wine”; rispondono alla domanda “cosa”. Si usa di solito un sintagma indefinito. Rapporto funzionali/definitezza e istanze/indefinitezza: • The door was locked, and a key hung on a nail beside it. • The door was locked, and the key hung on a nail beside it. 4 Dati reali Occorrenze di “the X” in dati reali Poesio & Vieira 2000, selezione di testi dal Wall Street Journal (circa 1000 istanze) • anafora diretta • anafora indiretta • prima menzione esperimento con classificazione fatta da parlanti nativi più della metà delle menzioni sono “discourse new” 6