Archiviazione di lesson plan: metadata e applicazioni web - Je-LKS
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Archiviazione di lesson plan: metadata e applicazioni web - Je-LKS
Applications Archiviazione di lesson plan: metadata e applicazioni web 2.0 Serena Battigelli, Angela Maria Sugliano Università di Genova {serena.battigelli, sugliano}@unige.it Parole chiave: lesson plan, metadata, standard, applicazioni web 2.0. Abstract Il presente lavoro illustra le scelte operate dal nodo italiano EPICT (European Pedagogical ICT Licence) per l’archiviazione e condivisione dei lesson plan sviluppati dai corsisti nell’ambito dei Corsi EPICT e validati dallo staff dei Facilitatori. In particolare, viene presentata la proposta di set di metadati utili a descrivere la risorsa lesson plan e i vantaggi dell’uso di strumenti di tipo sociale – del Web 2.0 - per la costruzione dell’archivio. Tipologia di descrittori e dinamicità del repository sono gli elementi che vogliono essere sottolineati nel presente lavoro. Infatti, il tema principale del primo passo del processo di costruzione di un archivio – quello che attiene all’immissione della risorsa – è l’assegnazione di descrittori che permettono di archiviare la risorsa stessa. Nel presente articolo si propone di definire tale tipologia di metadatazione, “metadatazione primaria”. Il tema principale del secondo momento del processo – quello della consultazione da parte di un utente – è la dinamicità del repository: l’utente è interessato ad avere un sistema di interrogazione che fornisca il miglior risultato rispetto ai suoi obiettivi di ricerca e a poter fornire un suo contributo finalizzato a rendere più efficiente il repository stesso. Questa attività di Journal of e-Learning and Knowledge Society — Vol. 5, n. 3, settembre 2009 (pp. 63 - 72) — Applications - Vol. 5, n. 3, settembre 2009 partecipazione si esplica mediante sia la possibilità di attribuzione di un giudizio di valore della risorsa rintracciata, sia attraverso la possibilità di assegnare nuovi descrittori. Tale tipologia di metadatazione viene definita“metadatazione secondaria”. 1 Introduzione Il tema della metadatazione delle risorse archiviate su web è fra quelli portanti nell’attuale scenario della gestione della conoscenza in rete. In particolare, l’archiviazione delle risorse didattiche è al centro del dibattito internazionale da quando il concetto di Learning Object e le regole per la sua realizzazione (ad esempio secondo lo standard SCORM) sono diventati il riferimento per la condivisione di materiale per l’insegnamento e l’apprendimento. Nel presente lavoro si prende in considerazione un particolare tipo di risorsa didattica, e cioè una risorsa indirizzata ai docenti e all’insegnamento, definita dalla letteratura del settore lesson plan. 2 Lesson plan e archivio EPICT Italia: un repository per la crescita professionale degli insegnanti I lesson plan consistono nella redazione nel progetto didattico di attività di insegnamento e apprendimento; sono identificabili come documenti guida indirizzati esplicitamente al docente, nel suo ruolo di Instructional Designer. Van Es e Koper (2005) rappresentano i lesson plan come una descrizione particolareggiata di lezioni. Secondo i due autori ogni lesson plan deve contenere un’introduzione, i compiti che l’insegnante deve svolgere, una spiegazione sul ruolo degli studenti, gli obiettivi didattici da ragguingere, i materiali di supporto per realizzare la lezione e delle linee guida per la valutazione. Inoltre la letteratura relativa all’Instructional Design (Reigeluth, 1999) indica le caratteristiche che deve avere un lesson plan affinché risulti riusabile e trasferibile facilmente in situazioni educative differenti, consentendo la personalizzazione (Adorni et al., 2008) e l’adattamento di interi lesson plan: all’interno del documento non devono essere presenti rigidi vincoli strutturali, il contenuto dev’essere formulato in un linguaggio naturale e le attività descritte non devono essere istanziate rispetto ad un specifico contesto. I lesson plan proposti nel presente lavoro sono scenari di apprendimento sviluppati da docenti che hanno partecipato al corso di perfezionamento EPICT; ogni lesson plan descrive un’attività didattica basata sull’uso di una particolare tecnologia ICT. Il primo passo compiuto per la realizzazione dell’archivio EPICT di lesson plan, è stato quello di costruire un catalogo suddividendo i lesson plan sulla base delle tecnologie impiegate e ordine di scuola a cui sono indirizzati. Nel 64 Serena Battigelli, Angela Maria Sugliano - Archiviazione di lesson plan: metadata e applicazioni web 2.0 momento in cui le autrici scrivono il presente contributo l’archivio si trova all’interno del portale di e-learning utilizzato per erogare i corsi EPICT ed è a disposizione di tutti i docenti che hanno partecipato ai corsi. L’obiettivo è quello di avere in comune il capitale didattico prodotto dai gruppi di insegnanti che frequentano il corso (e non perderlo come spesso accade); questo diventa anche l’occasione di condividere riflessioni ed esperienze tra docenti e offre la possibilità di trasferirlo in contesti educativi differenti rispetto a quello a cui è stato realizzato, risparmiando tempo e costi di progettazione. Pertanto la condivisione di lesson plan è vantaggiosa sia per il riuso in sé della risorsa didattica sia come elemento di crescita personale della propria identità professionale di docenti; tale condizione dovrebbe trasformare la comunità EPICT da una comunità di apprendimento a una comunità di pratica (Wenger, 1998). Al momento in cui le autrici pubblicano il presente lavoro è in atto la sperimentazione d’uso del repository, finalizzata alla verifica delle ipotesi sopra descritte. Come migliorare l’archiviazione secondo lo scopo appena descritto? L’esigenza di supportare una partecipazione sociale - propria di una comunità di pratica - rispetto alla condivisione di un repertorio comune di risorse didattiche e rendere più flessibile la consultazione dei lesson plan realizzati, ha indotto la scelta di utilizzare uno strumento di archiviazione capace di supportare la dinamicità dell’archivio. LearnWeb (Mazzetti et al., 2008) è uno strumento per l’archiviazione di risorse sviluppato nell’ambito del progetto Ten Competencies1 e attualmente ancora in via di validazione. LearnWeb propone di utilizzare un’archiviazione che impiega sia metadati inseriti da chi archivia la risorsa, secondo lo standard Dublin Core, sia matadati inseriti dagli utenti che utilizzano la risorsa. L’uso di LearnWeb per la creazione del repository EPICT costituisce una delle attività di validazione sia della funzionalità dello strumento, sia dell’efficienza ed efficacia del processo di collaborazione supportato dallo strumento stesso. 3 Metadati per la metadatazione primaria Ogni risorsa archiviata deve essere descritta attraverso dei formalismi non ambigui (i metadati) che siano condivisi nel loro significato della comunità degli utenti che intende utilizzarla; tale tipo di metadatazione viene definita dalle autrici del presente articolo “metadatazione primaria”. Scegliere quale standard di metadati utilizzare per descrivere risorse (i principali sistemi di classificazione sono il Dublin Core e il LOM), corrisponde a privilegiare alcune caratteristiche e proprietà della risorsa stessa; i metadati per lesson plan - quindi - devono riuscire a comunicare, oltre che riferimenti essenziali della ri1 http://www.tencompetence.org/node/91 65 — Applications - Vol. 5, n. 3, settembre 2009 sorsa, informazioni utili per le potenziali applicazioni educative e pedagogiche dell’attività descritta. Per tale motivo, come per l’ormai classica e internazionale esperienza del repository Merlot2, si prospetta l’uso dello standard Dublin Core (standard proposto anche dallo strumento prescelto per la sperimentazione descritta nel presente lavoro) integrato da alcune voci dello standard LOM, in particolare da alcuni descrittori della categoria Educational. Infine, si è deciso, in sede di progettazione del repository dei lesson plan EPICT, di inserire anche categorie capaci di supportare specificatamente la metadatazione di lesson plan; quest’ultime sono state proposte considerando approcci significativi nella letteratura relativa alla metadatazione di risorse pedagogiche quali sono le iniziative GEM3, EdNA4 e POEM (Alvino et al, 2008). Pertanto per la metadatazione di lesson plan si vuole porre particolare attenzione ad alcuni descrittori della categoria Educational dello standard LOM: il contesto d’uso della risorsa (Context), l’età dell’audience (Typical Age Range), la complessità della risorsa (Difficulty) che, nel caso di lesson plan, può essere efficacemente valutata secondo quanto contenuto nello standard UNESCO ICT Competency Standards for Teachers5 e il tempo di fruizione non del lesson plan in sé, ma del progetto che descrive (Typical Learning Time). Inoltre per la descrizione specifica di lesson plan si è ritenuto necessario proporre i seguenti descrittori: Prerequisiti, Obiettivi pedagogici e didattici, Strategie Didattiche, Tecniche didattiche, Disabilità, Accessibilità, Ambiente di erogazione (l’uso delle tecnologie in presenza o a distanza) Di seguito (figura 1) viene schematizzato il processo che ha portato alla definizione dei descrittori prescelti dallo staff di progettazione del repository EPICT. Fig. 1 – I descrittori per la metadatazione di lesson plan prescelti dallo staff di progettazione del repository EPICT Merlot, utilizza un sottoinsieme dei campi Dublin e della categoria Educational del LOM e, rispetto alla dinamicità, offre svariate possibilità di partecipazione. 3 http://thegateway.org 4 http://www.edna.edu.au 5 http://www.unesco.org/en/competency-standards-teachers 2 66 Serena Battigelli, Angela Maria Sugliano - Archiviazione di lesson plan: metadata e applicazioni web 2.0 Quanto realizzato relativamente alla metadatazione primaria, consente di descrivere la risorsa lesson plan secondo i seguenti 25 parametri (Tabella 1). Tabella 1 METADATI PER L’ARCHIVIAZIONE DI LESSON PLAN ID Categoria Descrizione Descrittori 1. Title Nome dato al lesson plan Testo libero 2. Creator Nome dell’ entità/autore-i Testo libero che ha la responsabilità principale della produzione del progetto didattico contenuto nel lesson plan 3. Subject Contenuto concettuale Testo libero (espresso con parole chiave) (soggetto) del lesson plan 4. Description Descrizione breve del contenuto del lesson plan Testo libero 5. Publisher Editore del lesson plan Testo libero 6. Contributor Eventuali altri entità/ autori che hanno contributo alla stesura del lesson plan Testo libero 7. Date Data di pubblicazione del lesson plan Come definita nello standard ISO 860190 (YYYY-MM-DD) 8. Type La natura o il genere del lesson plan. Testo libero (espresso con parole chiave) 9. Format Formato del lesson plan e .txt per file di testo semplice dei documenti di corredo .doc.docx per file generati dal programma di videoscrittura Microsoft Word .htm,.html,.shtml,.shtm,.stm, per pagine web statiche .asp,.aspx,.php o dwt per pagine web dinamiche o script .mp3,.ogg o.wav per file contenenti tracce sonore .pdf per documenti di tipo PDF .png,.bmp,.gif,.jpg, jpeg o.psd, per file contenenti immagini .xls per file contenenti fogli di calcolo generati con Microsoft Excel .zip o.rar per file compressi .exe,.com,.bat e.cmd per programmi e script eseguibili in Windows.dwg,.dxf per programmi di disegno CAD .avi,.mpeg,.wmv,.mp4,.3gp per file video 67 — ID 68 Applications - Categoria Vol. 5, n. 3, settembre 2009 Descrizione Descrittori 10. Identifier Indenficazione del lesson plan URL del lesson plan 11. Source Riferimento a una risorsa dalla quale è derivato il lesson plan URL della risorsa di riferimento 12. Relation Risorse a corredo del lesson plan URL delle risorse di corredo 13. Language Lingua del contenuto del lesson plan Come definita nello standard ISO 639 (codice di lingua su due caratteri) 14. Coverage L’argomento del lesson plan Testo libero 15. Right Informazione sui diritti esercitati sul lesson plan Copyright Copyleft 16. Context Contesto di apprendimento per il quale il lesson plan è stato creato Scuola dell’infanzie Scuola primaria Scuola secondaria di primo grado Scuola secondaria di secondo grado Università 17. Typical Age Range L’età dell’audience del lesson plan Da 0 ai 5 anni Da 6 ai 10 anni Da 11 ai 13 anni Da 13 ai 18 anni Dai 19 anni in sù 18. Difficulty Complessità di uso da parte del docente del lesson plan Come definita nello standard: UNESCO ICT Competency Standards for Teachers 19. Typical Tempo di fruizione non learning time del lesson plan in sé, ma del progetto che descrive Meno o uguale a 10 ore di lezione Da 11 a 20 ore di lezione Da 21 a 30 ore di lezione Più di 31 ore di lezione 20. Prerequisites Tempo di fruizione non del lesson plan in sé, ma del progetto che descrive Testo libero 21. Learning Objectives Descrizione degli obiettivi generali in termini di conoscenze, competenze e abilità che la lesson plan intende far acquisire; evidenzia cosa lo studente saprà/ sarà in grado di fare al termine del programma di formazione. Acquisizione di conoscenze Acquisizione di abilità Acquisizione di competenze Serena Battigelli, Angela Maria Sugliano - Archiviazione di lesson plan: metadata e applicazioni web 2.0 ID Categoria Descrizione Descrittori 22. Didactic Strategy Strategia didattica a cui si afferisce il lesson plan Comportamentista, Cognitivista Costruttivista 23. Didactic Tecnique La tecnica didattica di cui si avvale il lesson plan Lezione espositiva Tutoriale Modellamento Case study Problem based learning, Project besed learning Role playin Jigsaw Altro 24. Disability Se il lesson plan prevede la presenza di studenti con disabilità Disabilità motoria Disabilità cognitiva Disabilità sensoriale 25. Typical Learning Environment Se il lesson plan è progettato per essere usato in presenza o in un ambito di formazione a distanza In presenza A distanza Blended 4 Il processo di metadatazione secondaria La metadatazione primaria richiede l’applicazione di regole precise e dettagliate che trasformino il linguaggio naturale in un linguaggio controllato. Questo può evidenziare un elemento di criticità e cioè l’unilateralità della descrizione a opera di un singolo individuo. Le tecniche proprie della ricerca sociale, dove viene spesso utilizzata la tecnica di osservazione e categorizzazione all’interno di una griglia di valutazione di dinamiche sociali, prevede la presenza di almeno due valutatori. Pertanto per descrivere significativamente una risorsa si può ipotizzare che un unico individuo possa non essere sufficiente per archiviare in modo corretto un lesson plan. Uno strumento che può consentire il raffinamento della descrizione delle risorse archiviate all’interno di un repository è quello che consente agli utenti del repository di incrementare la descrizione formale. Gli strumenti del cosiddetto web 2.0 mettono a disposizione dei repository di nuova generazione funzioni che possono consentire agli utenti di una determinata risorsa l’aggiunta di descrittori. Questo processo è definito dalle autrici “metadatazione secondaria”. L’aggettivo secondaria non deve essere inteso come uno sminuire l’importanza di questo momento rispetto al primo in cui un esperto è chiamato a classificare la risorsa nell’atto di inserirla nel repository. La connotazione ordinale è solo da riferirsi alla temporalità con cui la metada69 — Applications - Vol. 5, n. 3, settembre 2009 tazione secondaria avviene rispetto alla precedente metadatazione primaria. Il valore aggiunto della metadatazione delle risorse da parte degli utenti è caratterizzato da un elemento prezioso e che non può essere apprezzato dall’esperto di metadatazione primaria. Tale elemento consiste nell’attribuzione di un valore in base all’utilità percepita da chi usa la risorsa. All’interno di LearnWeb la metadatazione secondaria avviene secondo tre modalità: • attraverso l’attribuzione di ‘stelle’ delle risorse. È una sorta di metadatazione valutativa, dove per ogni risorsa inserita nell’archivio gli utenti possono proporre il proprio indice di gradimento. è possibile selezionare da una a cinque stelle dove “1” è la votazione minima e “5” la votazione massima; • attraverso ‘etichette’ (tag) libere. Si tratta del cosiddetto social bookmarking adottato da molti sistemi di gestione dell’informazione user generated e resa disponibile in rete; la sua funzione è quella di esprimere descrizioni alternative (rispetto agli standard di metadati) permettendo di dar voce anche a chi utilizza la risorsa; la risorsa viene così ulteriormente descritta in base all’utilità percepita dagli utilizzatori; • attraverso l’inserimento di commenti da parte dell’utente. La lettura dei commenti supporta ulteriormente chi utilizzerà la risorsa a orientarsi nella scelta di lesson plan più adatti al proprio contesto didattico. La possibilità di inserire commenti e aumentare i termini per i tag della risorsa ha un ulteriore risvolto positivo e cioè quella di poter usare un vocabolario abitualmente impiegato durante la propria professione di insegnante e quindi rendere il repository uno strumento vicino agli utilizzatori. Fig. 2: Immagine che mostra come avviene la metadatazione secondaria all’interno di LearnWeb 2.0 70 Serena Battigelli, Angela Maria Sugliano - Archiviazione di lesson plan: metadata e applicazioni web 2.0 Conclusioni e prospettive 3.0 Il lavoro proposto vuole proporre una soluzione alle problematiche legate alla gestione della metadatazione di lesson plan sia per chi immette la risorsa (attività definita nell’articolo metadatazione primaria) sia per chi consulta l’archivio (attività definita metadatazione secondaria). Se da un lato si è proposto un application profile in grado di descrivere la risorsa secondo caratteristiche legate all’ambito didattico e alla pratica educativa, dall’altro si è avanzata l’idea di una metadatazione da parte dell’utente interessato ad avere un sistema di interrogazione che fornisca il miglior risultato rispetto ai suoi obiettivi di ricerca. Un’archiviazione “sociale”, con applicazioni e approcci propri del cosiddetto web 2.0, può essere effettivamente utile ma il reperimento può risultare non del tutto affidabile: i tag e i commenti proposti dagli utenti non sono strutturati secondo categorie predefinite e per tale motivo non consentono forme di dipendenza e strutturazione delle informazioni. I sistemi di metadatazione secondaria però possono efficacemente accompagnare – come avviene nel repository presentato - una descrizione più articolata e raffinata dei contenuti rispetto a quanto proposto dai principali standard di metadati. In questo caso la loro funzione diventa quella di esprimere descrizioni alternative, permettendo di dar voce anche a coloro che utilizzano la risorsa. Al fine di sondare e valutare i punti di forza e le criticità dell’approccio presentato, è in atto la sperimentazione del sistema presentato da parte dei corsisti del “Corso di Perfezionamento EPICT” nell’anno accademico 2008/2009. Proporre una matadatazione primaria per la descrizione di lesson plan permette di assegnare descrittori di riferimento per la realizzazione di un’ontologia dello specifico dominio e così fornire concetti da condividere in una comunità di Instructional Designer. In questa sede si è determinato l’ambito disciplinare dell’ontologia (lesson plan), si sono elencate le classi (categorie) e definiti i concetti e le proprietà delle classi (elementi descrittivi). Ma queste specifiche, pur costituendo dati per la realizzazione dell’ontologia, non sono ancora sufficienti: la prospettiva futura è quella di progettare un’ontologia per la descrizione di lesson plan, creando gerarchie tra proprietà e mettendo in relazione descrittori differenti. In questo modo sarà possibile creare istanze, da realizzare attraverso un lavoro di analisi, descrizione e validazione dell’ontologia stessa, lavoro da realizzare in collaborazione fra lo staff EPICT Italia e i docenti che partecipano come corsisti ai corsi EPICT. La prospettiva di usare gli strumenti del cosiddetto web 3.0 - il web semantico – è finalizzata a esplorare le potenzialità di tali nuove tecnologie e poter esplorarne le caratteristiche, le pratiche di utilizzo, i punti di forza e debolezza, analizzando un ambito specifico quale è quello dei docenti alla ricerca di suggerimenti per innovare il proprio modo di fare formazione con la tecnologia. 71 — Applications - Vol. 5, n. 3, settembre 2009 BIBLIOGRAFIA ADL, Advanced Distributed Learning Initiative. Sharable Content Object Reference Model. URL: http://www.adlnet.org (verificato il 1 ottobre 2009). Adorni G., Battigelli S., Coccoli M, Sugliano A.M. (2008), E-learning, personalizzazione, strategie e tecniche didattiche: definizione di sottoprocessi per una progettazione didattica in qualità. Didamatica 2008, pp 459 -468 Alvino S., Forcheri P., Ierardi M.G., Sarti L. 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