Un libro di Simone Pugliesi
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Un libro di Simone Pugliesi
Un libro di Simone Pugliesi SIMONE PUGLIESI è NATO A ROMA IL 23 MAGGIO 1988.LAVORA ATTUALMENTE IN UN ALBERGO DI ROMA,IL MARRIOTT ROME PARK HOTEL,COME CAMERIERE.E FIDANZATO CON MICHELA.VIVE A ROMA CON I SUOI GENITORI MENTRE LA SORELLA DA DUE ANNI VIVE A LONDRA. QUESTA è LA SUA PRIMA OPERA COMINCIATA A MAGGIO 2010 E FINITO NEL SETTEMBRE 2011,CON ALCUNI AGGIORNAMENTI. AUGURO A TUTTI UNA BUONA LETTURA. DEDICATO ALLA MIA FAMIGLIA...... POST-FAZIONE Faceva caldo quel giorno,era il 29 luglio 2004,e il sole brillava su Roma.Erano le nove di mattina,ed io ero con un amico in bici nei pressi della zona. Durante una pedalata sentì una fitta alla pancia,è mi squillò il cellulare. Sentivo una sensazione strana in corpo,mi guardaì il mio amico e gli dissi che mia nonna,malata di cancro da tempo, era morta.Tirai fuori il telefono,era mia madre.Mi disse di rincasare che si doveva uscire ed io la bruciai dicendogli se nonna era morta. Non mi rispose,ma quando arrivai sotto casa ebbì la certezza. L'EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIA ! Primo capitolo UNICA AL MONDO Non so bene ancora se sia tutto vero Ma penso di si! Sarebbe un sogno troppo lungo Da quando conosco te Il mio cuore ha trovato il senso Per il quale batte, ho scoperto ogni senso di quello che faccio il senso di ogni parola che dico di ogni respiro che faccio il senso di ogni parola non detta di quello che scrivo ho scoperto il vero senso della mia vita la mia vita è solo merito tuo tu sei colei che mi ha fatto capire il mondo ti ho cercata a lungo ora che ti ho qui con me, non scapperei più. Se tu fugissi Io non avrei piu motivo di vivere, per favore non lasciarmi da solo perche tu sei lunica al mondo che mi puo aiutare, capire, stupire, far vivere, sei il vero senso della mia vita . Fammela vivere. Ma tu sei davvero lunica al mondo?? Io dico di si, dimostralo a tutti Quanto sei diversa Speciale, unica. Non arrenderti neanche nelle peggiori situazioni. Se lo fai mi farai soffrire, e dopo 3 volte che ti arrenderai il mio cuore smetterà di battere. Tu sei lunica al mondo Aiutami a vivere Solo tu unica puoi farlo. Secondo capitolo Per te sempre sarò là Per te saro sempre là Tu hai preso il mio cuore La mia anima Dentro ero ferito Avevo un vuoto Avevo bisogno di tempo per stare da solo Per riflettere e ritrovare tutto quello che ho perso. Credo che tu sia l'unica che io abbia realmente amato Ho bussato alla porta del tuo cuore Tu mi hai aperto Dandomi tutto quello che hai. Fino a quando vivrò aspetterò Fino a quando vivrò io sarò la Ogni volta che mi chiamerai Io aspetterò qualunque momento tu avrai bisogno di me, io sarò la. Ti ho visto piangere, ridere Nella notte ho sentito il tuo dolore, ho sofferto per te e con te , sono stato felice per te. Ho capito che ancora non deve finire Aspetterò ancora quella luce e aspetterò ancora quel momento Per rivederti, per riabbracciarti Stringendoti forte a me. Non sopporto piu il pensiero di perderti, se ti perderò tu non mi perderai e fin quando io vivrò, io aspetterò fino a quando respirerò. Io sarò la ogni volta che mi chiamerai io aspetterò qualunque momento tu avrai bisogno di me, io sarò la. Tu sei la sola che io abbia mai conosciuto Che mi ha fatto sentire cosi, cosi bene,sempre. Non potrei farcela da solo,senza te. Tu sei l'amore. Voglio stare con te finchè non moriremo. Ti prego non te ne andare mai. Io aspetterò qualunque momento tu avrai bisogno di me Io sarò la, pronto a consolarti, aiutarti, a darti tutto il mio amore e tutto quello che ho,ma tu ricorda, ricorda,io sarò li ad aspettare. Terzo capitolo La Parola Assassina Camminando per strada a testa bassa,con la coda dell'occhi vidi un uomo solo soletto,triste.In mano aveva un cartello,un cartello bianco! Mi avvicinai è gli diedi dei soldi,ma lui non li accettò.Mi girò il cartello in modo che potessi leggere ciò che c'era scritto. HO BISOGNO DI AFFETTO Io senza parlare me nè andai,non avevo mai sentito nè letto quella frase.Cos'era, una malattia? Una medicina? Cosa? Il giorno dopo ripassai,e non c'era nè quel poveretto,nè quella strana parola.Cosi camminai ancora per un pò,fino a che non tornai a casa.Accesi la tv mentre cucinavo,e il telegiornale parlava di quell'uomo,che chiedeva quella cosa che non conoscevo.Era morto ! Mi sentii morire anch'io. Cercai sul dizionario la strana parola,c'era scritto: <<SENTIMENTO DI AMORE O AMICIZIA VERSO UNA PERSONA>> Era morto per una parola,per un saluto mai avuto. Continuo ancora a non capire,spero solo che un giorno scoprirò sulla mia pelle il vero significato della frase,è spero di non morire anche io per questa bruttissima malattia,una malattia che,fra l'altro,si può guarire molto facilmente. Quarto capitolo UNA STORIA DISONESTA Allora,inizio solamente dicendo che Vasco ha ragione,la vita è un brivido che vola via,è tutto un equilibrio sopra la follia,ed io di follie amici,ne ho fatte! Ve nè elencherò un paio,poi se la memoria mi assiste,vi racconterò la più grande che ho fatto. Bè fatemi fare mente locale solamente qualche minuto e poi ritorno a scrivere subito.A tra poco. Eccomi,Iniziamo. Secondo me una follia è questa: un uomo sta con una donna da oramai due anni,lei è stanca e lo si vede chiaramente,lo chiama sempre e solo per nome,non vuole più fare sesso,e gli dice che questa routine la snerva,e gli chiede di cambiare.Passa un mese e lei gli ripete ancora le stesse cose.Passa quasi un anno e lei è felice sempre,ma col ragazzo è fredda a tratti.Lui si insospettisce e scopre che lei si sente e si vede con un altro.Lui che fà,non ha le palle per dirgli dei suoi sospetti,le fà fare la stessa routine ancora,e infine passano dei mesi e lei confessa di essere stata a letto con questo altro.Lui si dispera,lei va dall'altro,e lo lascia.Lui piange,va in giro e dice a tutti che lei è una troia e se la fà con un altro.Sbagliatissimo,è una follia.Le donne vanno con un altro se tu non le dai ciò che le hai sempre dato,farci l'amore sempre come fosse la prima volta,dirle che la ami solamente quando senti la voglia di dirglielo,e non dirlo per abitudine.Se non le fai mancare nulla,loro non ti tradiranno mai,e se lo fanno,e perchè tu hai sbagliato,le hai fatto mancare qualcosa,ed è giusto così.Ogni errore comporta una perdita,è nel caso di questa coppia,lè colpe sono tutte di lui,solo che non lo ammette.Già,altra follia,non ammettere mai gli errori,si trovano sempre scusanti.Tutti noi mettiamo in luce i propri pregi,cosi come tutti noi non vediamo i nostri difetti,perchè sono talmente tanti che ci si fà l'abitudine a non sottolinearli.Promettiamo sempre di cambiare,ma non cambiamo mai.Brava Mia Martini,gli uomini non cambiano! Altra follia:da ragazzi capita che si provi l'odio verso un altro giovane per un episodio,una banalità,e che quest'odio lò si porti dietro per molto tempo,e che ogni volta che i vostri sguardi si intrecciano,nasca una rabbia dentro che minimo ti toglie diec'anni di vita,ma nessuno si chiede mai questo:nè vale la pena ? NO che non ne vale la pena,essere sempre felici ti comporta ad avere voci dietro che dicono:cazzo te ridi che tanto mori pure te,oppure a fartela tirare che ti capiti qualche disgrazia.Essere sempre incazzati provoca odio da tante parti,quindi rischi sempre di trovare qualcuno che te le vuole suonare,quindi direi che i giorni in cui tu sei felice esci sorridendo,quando la giornata è no esci un pò scontento,anche se forse e meglio non uscire in quello stato,la gente che ti odia può veramente provare gioia nel vederti soffrire.E anche a chi graffia o brucia le macchine,ma chi vè lo fa fare!La vita è troppo breve per sprecare attimi per essere incazzato,per odiare,per fare i duri oppure i troppo buoni,lascia perdere e pensa ad uscire,in giro nè possono accadere di tutti i colori,servono da esperienza e possono divertire se vengono raccontate,c'è chi si trova in brutte situazioni è purtroppo non le può raccontare.Non sprecate tempo così,sarebbe una follia! Le voci che gireranno su di me saranno: A me mi non si dice,ma questo che cià la terza media ? Si,ho la licenza media inferiore,qualè il problema ?!!Mica è una follia. Un'altra follia e giocarsi al picchetto la squadra del cuore,io per cazzi della Roma ne ho persi di soldi! Forza Roma,c'è solo un capitano. Scusate è che mi sono lasciato andare. La vita è troppo breve per sprecarla a fare queste cose,vivetela a pieno cercando di non crearsi dei casini. Non disperate troppo,tanto volente o nolente si muore tutti ! A proposito,ho sentito dire che la vita la si apprezzi solo quando ti accorgi che la stai per perdere.Sarà questo il senso della vita ?Ma poi alla fine la vita un senso non cè l'ha,è una semplice gara di sopravvivenza,con lo stress che si accumula,i disoccupati che ci sono,i prezzi di benzina e sigaretta è lo stipendio che ci danno,e difficile superare il mese,pensate gli anni! Non dico che odio i politici,quello è scontato,ma dico solamente che saranno già tre anni che non voto,e non credo che ricomincerò,la vita è troppo breve per essere sprecata! Io una follia grande non l'ho mai fatta,però piccole si.Ricordo che una volta ero con due amici,era notte,e abbiamo attraversato a piedi il grande raccordo anulare,che rischio.Poi una volta ho preso l'autobus alle sette di sera,mi sono fermato da un fioraio,ho preso un mazzo di rose,preso un altro autobus,e sono andato sotto casa di una ragazza per consegnare di persona il pensiero.Abbiamo parlato per un ora buona,il mazzo di fiori era nascosto dietro una macchina parcheggiata,e prima che lei salisse,trovai il coraggio per darglieli.Per me era una follia,avevo paura che rovinassi tutto,invece.............. Invece fù la mia ragazza per due mesi.Tornai a casa che erano le nove,accesi la tv per vedermi la Champions League,era la sera che la mia Roma perse sette a uno contro il Manchester,ed il mio telefono fù l'unico a rimettercela,perchè lo scaglai contro il muro e si ruppè.Ai miei il giorno dopo dissi che mi era scivolato sull'autobus e qualcuno lo prese,infondo aveva solo due settimane,ed era costato abbastanza,ed io per una banalissima partita,lo distrutto,che folle! E già cari miei,la vita è come la canzone di Stefano Rosso,una storia disonesta!I Però è ancora presto per salutarci,perchè voglio raccontare di una notte veramente folle che mi è capitata nel freddo Gennaio 2011. Allora,avevo il turno serale nell'albergo dove faccio il cameriere.Attaccavo alle diciasette e smontavo all'una.Fù una piacevole giornata di lavoro,poi verso mezzanotte e mezza successe un episodio analogo e curioso.Due miei colleghi,Oscar e Adrian tornarono in sala entrambi un pò sconvolti.Ci raccontarono che passando nel corridoio davanti la camera 6015 la porta si aprì ma dentro non c'era nessuno,buio completo.Siccòme da pochi mesi si narrava di un fantasma nell'albergo,molti camerieri credettero alle voci,la maggior parte ignorava la legenda.Così seguito da altri sei colleghi mi diressi verso la stanza,ignorando delle telecamere e dell'ora che era.Spinsi un pochettino la porta,ed era chiusa.Mi girai verso gli altri è gli dissi che erano dei cagasotto,la stanza era vuota e per di più chiusa.Continuarono a dirmi che era vero che la porta si aprì e che fosse vuota,ed a qual punto un idea stupida balenò nella mia mente perversa,bussaì.Ci fù veramente un minuto di silenzio totale,poi d'un tratto la porta si aprì,buia e disabitata.Appena la porta pian piano si aprì abbiamo tutti urlato all'unisono,spaventati,io per primo.Poi però mentre con la testa sbirciaì dentro,un uomo sui cinquant'anni mi si parò davanti,completamente nudo.Urlai per primo e poi dopo toccò a gli altri,e scappammo tutti dentro chiamando l'ascensore.Mi urlò qualche frase brutta in inglese ed indicava l'orologio. La prova che il fantasma non esiste era certa,è l'ipotesi che la stanza era vuota fù smontata.Tutti e sette eravamo spaventati ma allo stesso tempo ridevamo di gusto.Poi però camminando verso il parcheggio tutti siamo stati colti da un dubbio,se il cliente si lamenterebbe alla reception la sicurezza potrà vedere il filmato e tutti quanti,io per primo,avremo perso il lavoro.Mi dicevano tutti:hai bussato a mezzanotte passata ad un cliente,sei fuori ormai!La sera a casa nel letto ci ripensavo e ridevo da solo.Pensavo ad Alessia,mia cugina e collega,che abita al piano sotto il mio,che sicuramente rideva anche lei.Ma forse tutti noi di quella sera ridevamo nel letto,con la certezza che il domani fà paura,poichè rischiavamo il licenziamento. Il mattino al lavoro andài con una strizza tremenda,ma me la cavai.Girava ora dopo ora la notizia che io ho bussato al cliente,ed io ero preoccupato che le voci arrivavano ai capi dell'albergo.Così non fù,ma la nostra boss,giustamente,ci sì inculo a tutti noi presenti sulla scena,ma poi passò.Ci disse che se dalla sicurezza all'agenzia non sarebbe arrivata l'email con lamentele del cliente ed identificazione facile per tutti e sei,eravamo ancora camerieri,se invece l'email arriva,addio Marriot!Fù una settimana terribile,ma tutto passò liscio.E si amici,questa è follia,ma vedete,di tutte quelle che vi ho raccontato,le rifarei ancora se tornassi indietro,mi aiutano a non odiare il passato,a non essere mai triste,a rischiarsela sempre,ma non spavaldi,bensì con la paura.Comunque follie che spesso si ripetano e non dovrebbero,sono queste tre: Un uomo che mette incinta la ragazza è poi scappa per paura delle responsabiltà lasciando crescere il figlio con la madre sola è non è un uomo. Le ragazze che abortiscono oppure abbandonano un bimbo nel cassonetto non sono donne,anche se ci sia crisi economica,è meglio farlo nascere che ucciderlo.Ed abbandonarlo proprio ci vuole una gran bel fegato,veramente.La terza ma più grande follia e quella di alzarci ogni mattina,andare al lavoro a romperci la schiena,e tornare a casa stanco morto per mille euro al mese,lavorando duro e parlando poco prendiamo anche 800 miseri euro,mentre in politica non facendo un cazzo e parlando troppo,si arriva anche a diecimila al mese! Dovremmo scioperare tutti,ma non lo facciamo perchè i soldi non sono mai pochi,ma vabbè,si sa già cari miei,la vita è come la canzone di Stefano Rosso,una storia disonesta!I Quinto capitol0 RICORDI !!! Capita a tutti la sera,invece di dormire,che il cervello vi assilla di domande?Bè,a me spesso.Mi capita che poggio la testa sul cuscino e la mia mente ritorna indietro,a tempi ormai andati,bei tempi!Come da bambino,quando eri in una casa piena di parenti,che ora non vedi,a passare un Natale o un Capodanno,al regalo più bello ricevuto,oppure i chiusini davanti a Fifa,alla Play uno,e chi più c'è nè ha più nè metta.A tutte quelle piccole cose che ti fanno crescere,alle corse in bicicletta,partite di calcio tra amici,amici che non sai più che fine abbiano fatto,è se anche loro pensando alla propria infanzia,ridono o piangono.Io piango,ecco cosa faccio quando sono invaso da ricordi.Penso che piango perchè sono cose che non tornano più,e che se potessero accadere ogni giorno,sarebbe fantastico,darebbero più colore alla cornice della tua vita.La prima volta che hai odiato qualcuno,quando hai pianto veramente per la prima volta,quando l'hai fatto per la prima volta,al tuo primo ti amo,la tua prima sbronza,la tua prima sigaretta,il tuo primo bacio,la prima volta che hai amato veramente qualcuno,quando hai fatto una cosa speciale,ma nessuno la apprezzata,quando hai capito chi veramente è amico,chi ti mente,e chi sarà il tuo bastone da sostegno per tutta la vita.Ci sono state e ci saranno persone che entrano nella tua vita solo per un breve lasso di tempo,ma ti lasciano un segno indelebile dentro il cuore.Ci sarà una ragazza per cui perderai la testa,ma lei a te non pensa proprio.Bè,non disperarti,non sei tu che non l'hai conquistata,ma lei che non ti meritava.Penserai a quando hai vissuto una fantastica storia d'amore,e poi tutto è finito,ed ora l'unica cosa che hai di lei sarà soltanto una cicatrice sul cuore con sopra il suo nome.La verità e che abbiamo fatto scorrere i giorni e lasciato indietro i ricordi,perdendo i contatti con amici di vecchia data,ma ogni tanto il loro pensiero andrà a te,così come anche il nostro va a loro. Ricordo che anni dietro avevo paura del buio,e se mamma la sera non tornava alle 23.45 in punto,non prendevo sonno.Poi quando sentivo la sua macchina parcheggiare,spegnevo la luce e facevo finta di dormire.Poi dopo qualche minuto mi infilavo nel suo letto,nonostante avevo 16 anni!Poi tornavo nel mio letto,entrando pian piano nel magnifico mondo dei sogni! Purtroppo i sogni ha volte sono troppo belli,al punto che al risveglio resti deluso perchè torni alla tua vita monotona! Pochi giorni dopo i miei quindici anni mia nonna Marisa si ammalò di cancro,che dopo qualche mese se la portò via.Ricordo che alla sua morte non piansì,nemmeno nei giorni seguenti,ma non perchè non mi fregasse niente,anzì.Non lo mai scordata,ed era la stella più bella che la notte del 29 luglio 2004 brillava in cielo su Roma.Non ho pianto perchè secondo me è normale morire,cosi come essere messi al mondo.Vivere e morire sono le uniche certezze che si hanno! Sul lavoro fecì la conoscenza di molti ragazzi,ma mi colpì uno su tutti,M (scusate ma non posso fare nomi)Pochi anni più di me,buon lavoratore,non polemizzava mai,rideva sempre,anche quando la giornata era faticosa.Molto educato,simpatico,insomma,una persona per bene.Poi un giorno di Ottobre io staccavo ed ero nei spogliatoi per cambiarmi,e lui entrò,stava per attaccare.Mi chiese come era andata la giornata,se c'era molto lavoro,furono pochi minuti.Poi io fecì una battuta,e lui rise.Chiusi la porta salutando e dicendogli che ci saremo rivisti due giorni dopo,e lui ricambiò il saluto,sorridendo come sempre.Purtroppo,il giorno dopo un incidente stradale se lò porto via.Non ho vergogna nel dire che piansì per molti notti,domandandomi perchè Dio lo avesse scelto così presto.Ovviamente non trovai risposte,ma ero incredulo che da un giorno all'altro è andato via così.Forse quel fatto ed altri sentiti al TG,come il povero Tommy sono stati quei casi che mi hanno spinto a non credere in Dio,lui non fa mai niente,quel che succede è perchè lo decidiamo noi.Quando si è giovani e strano pensare alla morte,eppure ci si deve pensare,perchè il destino non ti guarda mai in faccia,l'angelo della morte non ha pietà per noi,il suo compito è prendere anime,e così fà! Comunque,l'ultima volta che l'ho visto stava bene,e sorrideva.A me basta questo,il suo splendido sorriso,rivolto ad un mondo che non lo ricambiò!Spero solo che da lassù tutti gli attimi da lui vissuti non siano mai dimenticati,e che il suo sorriso torni a brillare di fianco alla luna.Ora c'è una terza stella nel mio cielo privato,il mio caro nonno,scomparso prima di Natale 2009.Ogni tanto quando sto sul letto,mi basta spostare lo sguardo fuori la finestra,che le vedo,vedo le mie tre stelle,che mi danno la buonanotte.Ogni tanto penso a loro,e quando io sto male,loro sono lassù che brillano intensamente,per farmi ricordare che nei momenti difficili il loro pensiero mi serve d'aiuto! Sesto capitolo Passo dopo passo Da piccolo avevo molti sogni nel cassetto,tipo quello di fare il cantante.Farei la fine dei Jalisse o avrei la carriera di Tiziano Ferro?Poi volevo fare l'attore,sarei un divo di Holliwood oppure un attore che azzecca un film ogni cinque?Optai per il calciatore,ma i miei piedi non erano precisissimi,e dopo sei mesi mi ritirai,nessuno di questi sogni è stato realizzato.La reàltà è che non ho mai creduto nei miei sogni,mai combattuto per ciò che volevo.E fù così che quei cassetti non li riaprì più. Anche a scuola ero una frana,addirittura a ginnastica.Facevo tutto senza metterci il minimo impegno,e le cose ovviamente,andavano male.Solamente il rapporto con i compagni andava bene,grazie a Dio non ho mai avuto problemi di bullismo,anche perchè la violenza non è per me.Sono sempre stato un tipo paziente,che i problemi li risolve a voce.Ogni tanto ho avuto che fare con persone che non sanno cosa sia il dialogo,e che volevano arrivare subito alle mani,ma per fortuna e finita bene,anche perchè a questa gente non presto tempo,compatisco chi è inferiore!Torniamo alla scuola,ho ottenuto una fortunatissima promozione alle medie,finendo ai superiori,precisamente ad un tecnico industriale.Ma purtroppo,fui steccato ben due volte al primo.Le mie giornate doposcuola le passavo a karate,o con la musica nelle orecchie(ascoltando i miei due miti,883 e Articolo 31,che tutt'ora ascolto avendo la loro discografia)oppure in bicicletta,in solitudine.Avevo un gruppo di amici con cui giravo nel quartiere in bici o giocavamo a pallone,ma finite le medie,nè sono rimasti pochi.Alle donne non pensavo,era presto per me,e mi staccavo sempre più dal mondo.Tralasciavo anche lo studio,di conseguenza alle interrogazioni ero sempre impreparato.Poi cominciai ad uscire con degli amici,con i quali facevamo piccoli casini,ma mai niente di grave.Alla seconda bocciatura,cambiaì scuola,e scelsi una di soli due anni.Ammetto di avere scelto per comodità,ma se mai dovessi tornare indietro,non ci ritornerei.La gente che era in quella scuola non era delle migliori,comunque il primo anno andò bene.Arrivato finalmente al secondo,ottennì la mia terza bocciatura.Il mio carattere infantile e la disciplina mi tenerono lontano dalle lezioni,visto che tutti i giorni ero fuori dalla classe.Così a 19 anni cominciai a lavorare come cameriere in un albergo,dove sto tutt'ora.I colleghi sono tutte brave persone,anche i capi non sono male,nel complesso è un bel posto. Parliamo di amici,ne ho abbastanza,ma quelli a cui sono più legato sono tre,Daniele,Massimo e Giuseppe.Daniele lo conosco da quando aveva tre anni,poichè abitava al piano sopra il mio.Anzi,io vivevo sotto il suo,visto chè quando mi sono trasferito in quella casa lui già abitava lì.Insieme abbiamo fatto tanti di quei casini che ricordo ancora come fosse ieri.Suonare ai citofoni,tirare palloncini ai vecchietti del circolo di bocce di fronte casa nostra,e tante altre cazzate che si fanno da bambini.Ora e diventato un uomo,ha già 19anni,è proprio vero che il tempo vola.Ora visto che lavoro,ci vediamo un pò di meno,ma anche quelle poche volte che ci vediamo,bastano. Con Giuseppe invece ci ho fatto ben nove anni in classe insieme,fino al mio stop al primo.E poi tra l'altro,abitava alla casa di fronte la mia.Anche con lui ho fatto qualche piccolo danno,e sopratutto due viaggi,uno a Milano Marittima con altri tre amici,ed uno soli noi due a Sorrento,l'estate 2009,con tappa fissa a Positano.E stata una vacanza indimenticabile,anche grazie a dei strani episodi che ci sono accaduti.Ci siamo fatti sette giorni,ma lì abbiamo vissuti pienamente,tra cocktail serali,mare e sole,insomma,tutto relax.Ora è partito per inseguire il suo sogno,che adesso è diventato realtà! Massimo è uno stronzo però gli voglio bene.Dall'asilo alle medie insieme anche al banco,poi dai superiori per ben due anni poca traccia ! Poi in comitiva lo ritrovài e fino ad oggi ancora ci esco. Serate con lui proprio tante,certe devastanti al punto che non posso raccontare,mai sani ! Alcool a volontà ogni Venerdì,Sabato e Domenica sera,che vita eh ?! Ha conosciuto tutte le mie ragazze,ed io le sue,molto inferiori rispetto alle mie ! Vabbè,capita. Siamo anche usciti a coppie,ma quando eravamo soli movida tutti i giorni. La domenica sera è quasi sempre a casa mia a vedere film horror o del miglior comico al mondo,Carlo Verdone. Nel frattempo birre,drink è cannetta regolare per entrare dentro il film al top del rilassamento,haha. Bè,con le donne è una frana,ma da tutte le ragazze che gli hanno detto no nè traee un vantaggio in più di noi,almeno secondo me! Perchè ? Ma come perchè ? Allora,la paura dei maschi che hanno il rimorchio facile è che spesso non tentano con una per paura che gli dica no,io per primo ve lo assicuro,io ne ho paura,ma stranamente quelle poche con cui ci ho provato,non mi hanno mai detto no,ma c'è sempre una prima volta,anche se non voglio. Lui invece ha preso abbastanza 'no' che non ha nulla da perdere,per lui stesso sarebbe clamoroso un si,ma a volte i desideri si avverano,quindi proprio stupido non è! Comunque alle donne lo consiglio,è carino,non costa tanto,ti aiuta sempre anche se gli stai sul cazzo,è una bravissima persona,sa mantere i segreti e poi,come mi ha confidato poco fà una amica in comune,è anche messo bene a dimensioni. Ma questa è un'altra storia! Che altro dire,non servono parole,è quasi un fratello adottato per me,ma il difetto che ha è che spesso agli appuntamenti ritarda facendoti sbroccare,e poi che è talmente buono ma anche un pò tonto che si fa mettere i piedi in testa troppo spesso,non dovrebbe,ma se si incazza penso che faccia male. Che stronzo. Le mie comitive non sono state molte,ma alla prima ho legati molti ricordi.Fù lì,in quel posto che non faccio il nome,che feci il primo incontro con tre cose,alcool,sigarette e canne.Solo le sigarette sono l'unico vizio che ho,anche se ora sto tentando di smettere dopo sei anni di schiavitù!Però almeno cinque drummini al giorno li fumo,il tabacco è molto buono,meglio delle sigarette.Le canne le ho lasciate perdere subito,non mi sono mai piaciute tanto,mentre l'alcool mi fa compagnia qualche sera,anche se però non esagero.Poi un giorno,al concerto del grande LIGA,ho fumato l'erba è da lì qualche sera lei mi fa compagnia prima di andare a dormire!Ma la droga che amo è la birra.L'estate ache tre al giorno,sopratutto a casa nel letto,bè,come disse l'immortale rapper italiano di sempre J.AX,ci sono delle sere che sono più dure,dove serve bere è via le paure,e dentro ci si sente,piccoli per sempre. Ora non ho una posto fisso,dipende con chi stò.Il tempo che non lavoro e nessuno dei miei amici e libero,lo passo ad un bar vicino casa,dove ho fatto amicizia con dei clienti,e sopratutto con i baristi,al quale mando un grande abbraccio.Fino a qualche anno fà,andavo in giro con amici per discoteche,rincasando alle sei del mattino,vivendo a metà le mie domeniche,molto spesso svegliandomi con postumi di una sbronza.Poi ora ci vado molto raramente,non mi attira più come prima.Mi limito a pub o cinema,cose tranquille comunque,almeno prima di conoscere Fabio,il barista più figo di tutti i tempi (ahahaha),perchè le nostre serate sono abbastanza sconvolgenti !Adesso che la mia ragazza Michela è la sua Federica ci hanno in cura,pazienti nel sopportarci,sconvolgimenti insieme sono svaniti,sono diventate sere tranquille,molto piacevoli. Ok,parliamo di donne.Bè,non sono mai stato un vero playboy,di ragazze serie nè ho avute solo sei.Allora,avevo 17 anni la prima volta che dato un vero bacio,sempre a quell'età ho perso la mia verginità.Appena maggiorenne ho avuto una vera storia,e fù la prima volta che dissi ti amo con il cuore.A 18 anni ho pianto per amore,per una ragazza di cui ora ho perso le tracce.Poi altre due storielle,ma niente di serio.Sono stato per molti mesi felicemente single,finchè una piovosa e fredda giornata di novembre,nel 2008,ho conosciuto lei,lei che mi ha cambiato la vita.Mi ha cambiato in meglio,facendomi capire quanto è importante sentirsi dire ti voglio bene,e facendomi vedere cose in un ottica diversa.Mi ha insegnato a non giocare con i sentimenti,e altre cose.Con lei ho passato bellissime giornate,poi tra le ragazze che ho conosciuto,era l'unica che mi faceva sorridere veramente,anche se fuori pioveva,pensando a lei il sole mi nasceva da dentro,era l'unica che mi trattava cosi bene! Ora è una grande amica,per lei non provo più niente,le voglio bene,se mi chiederebbe un aiuto lo farei,anche se potrei andare in contrasto con qualcuno.Penso che nella vita,nulla è per sempre,ogni evento ha il suo tempo,le cose non vanno mai nel verso in cui speri.Tra l'altro penso sia l'unica che mi conosca veramente,perchè nessuno mi conosce veramente,tutti mi vedono ridere,ma non sanno cosa ho dentro certi giorni,lei si,perchè mi riesce a leggere nella mente. Ok,queste sono lezioni di vita che ho imparato sulla mia pelle,cose a cui non credevo,ma a cui ora credo ciecamente: Non esistono donne impossibili,solamente uomini incapaci nel conquistarle.Niente è impossibile,se credi in una cosa,combatti per averla,a costo di farti male,e se ci tieni veramente ad avere quella cosa,la avraì.Se proprio non ci riesci allora,potrai sempre dire di averci provato,e ti accorgerai di avere perso una battaglia,ma ti è rimasta la guerra.Non importa se certe volte conosci una verità su alcune cose,ma la gente parli a sproposito ingrandendo il tutto,l'importante è che tu sappia la verità,e lasci pure che qualcuno parli senza sapere,la fantasia è un dono che il signore ha dato a tutti,peccato che pochi sappiano sfruttarla.Non reagire in malo modo se qualcuno che pensavi fosse amico ti pugnala alle spalle,parlerà male di te,ma nè continua ancora a parlare.Non credere che tutte le persone che pensi ti odiano,sono pronte a sferrarti un colpo nel momento in cui cadraì,sarà proprio uno di quelli a tenderti la mano per rialzarti.Non prendere la vita sul serio,comunque vada,non nè usciremo mai vivi.Riguardo ai segreti,attento a chi lo dici,non sono tutti amici.Fidati di tutti,ma non fidarti di nessuno. Il mio modo di scrivere doveva essere stile Stephen King,ma non ho la sua mentalità,lui e un genio.Allora scriverò a modo mio,tra romanzi,storielle,e ogni tanto parlerò di me.Tanto non mi monto la testa,se questo libro verrà pubblicato,non credo di vendere molto,ma se casomai un giorno dovessi prendere il volo,sarà soltanto per una forte folata di vento,niente di più! Mi chiedo se un giorno avrò mai un figlio,e se mai lo avrò,avrò qualcosa da raccontare.Gli racconterò di sua madre,del suo sorriso,di quando lo conosciuta,di quando tenendola per mano avevo brividi sulla schiena,di quando fissandola negli occhi,vedevo il mare,ma solo toccandola mi sentivo trasportare dalle onde.Di quando baciandola,mi vantavo di aver visto il paradiso prima di andarci,di quando abbracciandola,mi sentivo al sicuro.Gli parlerò dei miei amici,delle notti folli,dei miei dolori,le mie gioie,le mie risate,i miei pianti,ma sopratutto,gli racconterò che appena è nato,prendendolo in braccio,mi sono sentito veramente un uomo. Va bene,ok,lo ammettò,ho fantasticato un pò,tutto qui.Ho vissuto il presente raccontando del passato,immaginandomi il futuro.Bè,come disse un grande uomo,il passato lo rimpiange chi non ha futuro!Io non rimpiangerò mai il passato,ma lo ricorderò sempre ridendo,e se cadrà una lacrima,lo farò mentre piovera,per non piangere da solo! Settimo capitolo L'unica ragione era il suo sorriso Quando mi sono svegliato questa mattina avevo un senso di vuoto dentro me.Al mio risveglio era tutto opaco,non vedevo nulla come era realmente.La mia casa era vuota,nonostante la pienezza e quel raggio di sole che ogni mattina mi svegliava puntualmente.I miei mobili erano tutti puliti,per non parlare della lucentezza del parquet.Bè,si vede che molto presto la donna delle pulizie,era passata a fare il suo lavoro.Dopo la sbronza che ho preso ieri sera,oggi non posso fare niente,la testa è pesante,le gambe leggere,il mio stomaco brucia.Affacciandomi dalla finestra del bagno,si vede il mio giardino,spettacolare.Sono abbastanza ricco,ma non felice,per questo da qualche tempo bevo a dismisura,entro pochi mesi qualcosa mi porterà via.Scrivo ogni mattina su un foglio di carta,a caratteri cubitali,ti amo,e poi piango.Sulla mensola grigia del salotto ci sono tre peluche : un orsacchiotto,una mucchetta e un ranocchio,tutti con la scritta Ti Amo.Poi una ventina di lettere d'amore,e due rose rosse,due profumi è un paio di mutande da donna.Bè,tutte queste cose sono regali del mio unico amore,nei splendidi due anni che siamo stati insieme,poi per un errore da parte mia finì tutto,e da lì andaì a vivere solo,i ricordi erano l'unici a farmi compagnia.Piangevo sempre al mio risveglio,e anche prima di addormentarmi,trannè oggi,forse il senso di vuoto che provo so cosa è,sono le lacrime,che sono finite.Ora lo stomaco si stringe,e mi fa star male.Ed è per questo che scrivo questa lettera,la corda ora è più stretta,riesco malapena a respirare.Tra poco mi butto a candela da questa sedia,lascerò questo mondo una volta per tutte.I miei soldi lì lascio a lei,è gli chiedo anche di non buttare i regali,così,quando sarò fantasma,verrò a vagare in questa casa,e piangerò ancora.Addio amore,non piangere quando scomparirò,ma sorridi pensandomi,e non tralasciare i ricordi,sono l'unica cosa che nella vita,non possono strapparci!Non ho piu ragioni per vivere,l'unica ragione era il tuo sorriso. Ottavo capitolo SPERANDO IN UN ALTRO MIRACOLO 1 La dolce estate era appena cominciata a Ghost City,tirava una buon aria è si respirava in città.Fred Lord era solo un ragazzino quell'anno,e la sua vita era piuttosto felice.Fino a quel maledetto sabato 18 giugno 2013 sapeva che la morte è una cosa che a 18 anni conosci solo per sentito dire.Almeno finchè la sua Fiat 500 non finì sulla corsia opposta a 180 km orari e precipitò giù per la discarica,all Est Avenue! Quando lo sceriffo Simone Bianchi avvertì la sig. Caterina Taylor ed il signor Carl Lord era una torrida notte estiva,alle ore 04.56 di una Domenica che poteva cominciare normalmente.Lei si dimenava e stentava nel crederci,mentre Carl reagì con aria da duro,soffrendo dentro.Alle nove di mattina la dottoressa disse ai due che il figlio era entrato in coma è non durerà più di un mese. 2 La macchina che lo teneva in vita fecè ricordare a Carl di suo padre Frank,quando caddè dalla moto.Dopo qualche mese di coma si riprese,e nel giro di tre mesi torno attivo come prima.Carl,suo fratello Matt e la mamma Kate erano increduli e felici allo stesso tempo.All'ospedale lo chiamavano il miracolato,nel quartiere l'uomo che visse due volte! Adesso Carl era seduto fianco al corpo di suo figlio,e gli teneva la mano.Due lacrime gli bagnavano le guancie,per poi andargli nelle labbra lasciando quel sapore amaro in bocca,ora amara come la vita.La sua mente tornò indietro nel tempo a quando lui era ragazzo,quando la vita era più difficile. 3 Girava in coppia con il suo migliore amico,Jimmy Millow.Erano nel prato vellutato di Garden City,vicino al castello sul River London.Prendevano fiori per i loro genitori,quando ad un tratto pochi metri più giù passarono due ragazze.Di colpo Jim urlò <Carl,guarda là! C'è Emily Rossy e Nate Cat,le conosci ? > Carl si girò di colpò,e il suo cuore si fermò.Non aveva mai visto una ragazza più bella di Nate,e cominciò a correre verso di lei. <Dove vai ? > urlò Jim,ma non lo ascoltava,correva ed era a un passo da lei. 4 Un sussultò lo rigettò fuori dai ricordi,era il dottore,che gli chiedeva di uscire.Lui si alzò lentamente,baciò delicatamente il figlio,ed usci per rientrare a casa.Si fermo da Arnold,il bar vicino casa,si fece quattro bicchierini di whisky e andò verso casa.Tutto d'un tratto arrivò giù un temporale,e Carl trovò il coraggio di piangere.Si inginocchiò a terra e guardò il cielo,urlando frasi sconcertanti.Poi riprese il cammino ed arrivò a casa.Sua moglie era ancora al lavoro,e lui si mise sul divano,in attesa che Morfeo si facesse sentire! 5 Quando arrivò di fronte a Nate,l'imbarazzo lo investì in pieno.Lei lo fissò e guardò la sua amica,facendosi una risatina. < Ciao,sono Carl,piacere >.La ragazza gli ricambiò il saluto <Ciao,Nate>.Incominciò un lungo discorso,finchè Carl non trovò le parole che voleva < Dopodomani alla fiera di Aveneu ci sono le giostre,ti va di andarci insieme? Non mi aspetto un sì,ma sinceramente neanche un no! >Nate rise,poi finalmente rispose <Certo,a domenica sera allora.>Poi se nè andò,e Carl urlò < Porta anche lei,con me ci sarà anche Jimmy >. Lei rispose di si,e ritornarono a raccogliere fiori. < Io la amo,nè sono certo Carl,è mia! > disse Jim,cotto per Emily,e Carl sorrise,e dopo un paio di ore rincasarono! Kate e Frank,genitori di Carl,erano contenti di quello che il figlio aveva portato a casa. < Bellissimi fiori amore,grazie > disse la mamma.< Di nulla>ribattè Carl.Suo papà si limitò ad un bellissimi e un sorriso,poi si ritirò al salone a seguire le partite.Carl quella notte non dormì,sogno di lei tutta la notte,però ad occhi aperti.Quando finalmente arrivò la serata tanto attesa,uscì di casa in fretta e furia,lasciando ai genitori un biglietto. 6 Quando si svegliò,Sue,il fratellino di Fred,guardò dalla finestra.C'era un gran bel sole di fuori,con un aria molto calda.Andò a trovare suo fratello e poi andava a scuola,mentre Caterina passava la mattina in ospedale,poi sostituita da Carl.Lui era nel letto che dormiva,sognando.Sognava di un inverno fà,quando portò suo figlio a giocare a calcio.C'era una partita importante per la stagione,il piccolo era titolare.Non lo era mai stato,ma per via dell'infortunati toccava a lui.Bè,finì uno a zero con un suo gol,e la sua squadra andò prima in classifica a più uno.Fù l'eroe di Ghost City,tutti parlavano di lui,anche piccoli giornali locali.Aprì l'occhi e si senti mancare l'aria.Il sogno era un ricordo del passato,niente di più!Mangiò qualcosa al volo e andò a correre.Arrivò al grande prato dove con Jim coglieva fiori per la mamma e dove incontrò Nate.Si sedètte su una scalinata che prima non c'era,e lentamente ripensò a lei,al primo appuntamento! 7 Arrivò con ben dodici minuti di anticipo,esattamente alle 19.48!Con lui c'era Jimmy,e osservavano la vera attrazzione della serata,la ruota panoramica di Ghost Park.Era vestito con una camicia bianca trasparente,jeans chiaro e scarpe Lacoste.Il suò cuore accellerò quando Nate le si parò davanti.Tremava e sudava freddo,e la voce non gli usciva.Dalla sua bocca uscì soltanto una frase che alle donne piace sentire < Sei bellissima,piu calda del sole e più bella della luna >.Nate sorrise è ringrazio del complimento.Jim andò con Emily a prendere lo zucchero filato,e loro si misero vicino la ruota panoramica,seduti sul prato.D'improvviso Carl si sdraiò sul prato ed invitò lei a fare altrettanto.< Perchè non ti sdrai fianco a me ? Su,non vergognarti,e da sdraiati che si vede il cielo > A quella frase Nate si sentì svenire,e si lasciò cadere di fianco a lui.Carl era in vena di romanticismo quella sera,e pensò a qualche frase da dire mentre fissava le stelle.< La vedi quella stella grande che lampeggia ??? > Lei la fissò e rispose di si. < Bè,quella sei tu ! >Nate sentì un lungo brivido dietro la schiena,e arrossendo lo baciò.Ci furono tanti baci quella sera,si baciarono finchè la sera non diventò notte,il sole fecè posto alla luna,che timida guardava loro in effusioni,e si limitava ad essere solo mezza,per non dare troppo occhio,le stelle smiserò di brillare,la ruota di ruotare,la musica di cantare,il mondo di girare.Ora l'altra metà della luna erano loro,a ruotare erano loro,a cantare erano i loro cuori,a brillare i loro occhi.Quando tornò a casa Carl era emozionatissimo e rideva di gioia.Ora il suo cuore aveva un battito nuovo,e tutta la sua vita aveva trovato un senso. 8 Sua moglie entrò in casa distrutta dal dolore.Non gli piaceva vedere suo figlio in quello stato,soffriva troppo.Carl la consolò un pò,poi cenarono è videro un film in tv.Si svegliò col telecomando in mano e la tv accesa,sua moglie era già a letto,che dormiva.Andò in cucina,prese un bicchiere vuoto,una bottiglia di buon vino,e mentre guardava le foto di Fred annegava nell'alcool.Si addormentò ubriaco e con un mal di stomaco pazzesco,che lò svegliò tre volte durante la notte.Adesso era nel letto di sua moglie,e la abbracciava forte forte. 9 Il giorno che festeggiò un mese con Nate,era anche il suo compleanno.Faceva 19 anni,e si sentiva padrone del mondo.Correva il 1994,il cielo di quel Luglio era serenissimo,gli uccelli cantavano allegri sopra gli alberi,il sole emanava un buon calore,le sere erano piacevoli,e la notte si dormiva che era una favola.Era la prima volta che andava al mare con Nate,si fermarono ad un bar per la colazione,poi si tuffarono nella folla che c'era sulla spiaggia.Anche Jim con Emily erano fidanzati,da qualche settimana.Solamente il sabato uscivano insieme tutti e quattro,il resto dei giorni Jim e Carl lo passavano a lavorare nei campi,e le due ragazze a scuola.Il pomeriggio Carl e Nate andavano al cinema,centri commerciali,il giovedi a casa di Nate,il venerdi a casa di lui.La domenica non si vedevano,poichè Carl seguiva il calcio e lei andava dai zii sul River London.Tra regali,amore litigi e tante altre cose,si arrivò ai due mesi di fidanzamento,e tra loro arrivarono i primi Ti Amo ! 10 Era passata una settimana da quando Fred aveva fatto l'incidente.Le sue condizioni erano sempre critiche,ed i medici parlarono con i genitori per decidere cosa fare. < Forse ha ragione il dottore,e giunta l'ora di staccare la spina > disse Caterina. < Sai,io voglio aspettare,può darsi che migliori di colpo,mai dire mai,aspettiamo per favore,cè la farà > rispose Carl,ma sapeva che mentiva.Il dott.Bianchi disse che se mai si riprendesse sarebbe un vegetale,ma per Carl averlo o non averlo aveva troppa importanza.Colti tra i dubbi,aspettarono un'altra settimana,sperando in qualcosa di buono. 11 Durante il ferragosto più caldo degli ultimi 12 anni a Ghost City,Carlos Mendoza fece il suo fottuto ingresso nlla vita sentimentale di Carl e Nate.Mentre lei era in discoteca con amiche,leggermente ubriaca,un ragazzo aitante si avvicinò a lei.Cominciò a struciarsi a lei e dirle frasi belle.Lei,per colpa dell'alcool,trovo stupende le frasi è bello il ragazzo.Non pensava a Carl quel giorno,visto che erano due giorni che non si vedevano e sentivano,visto anche che l'ultima volta hanno avuto una brutta litigata!Così Nate tradì Carl con Carlos,e il mattino dopo capì tutto e si presento da Carl per raccontargli tutto e farsi perdonare.Lui non reagì bene,urlando frasi irripetibili e addirittura bestemmiando un paio di volte.Era su tutte le furie,e senza ragionare,colpì con uno schiaffo Nate.Lei corse via piangendo,lui anche piangeva di brutto,sul suo letto,dove annusando il cuscino sentiva il suo profumo,e girandosi sull'altro lato vedeva lei dormire,e ancora più triste,vomitò per la rabbia! A consolarlo c'era Jim,al quale la storia con Emily andava benone.Il ragazzo una sera al telefono gli disse delle parole che a Carl sembrò poesia,e gli fece capire molte cose.< Alcune persone vengono nella nostra vita per una stagione,perchè è arrivato il tuo momento di condividere,crescere e imparare. Loro ti portano un'esperienza di pace o ti fanno ridere. Possono insegnarti qualcosa che non hai mai fatto. Di solito ti danno un incredibile quantità di gioia. Credici,è vero. Ma solo per una stagione! Le relazioni che durano tutta la vita e ti insegnano lezioni che durano per sempre,cose che devi costruire al fine di avere delle solide fondamenta emotive.Si dice che l'amore è cieco ma l'amicizia è chiaroveggente >. Carl ringraziò il suo amico e ripensò molto a queste parole.Dopo molti mesi quella notte dormì veramente bene,mai sentito meglio.Settembre era arrivato è durante una pausa al lavoro conobbè Caterina.Ma questa è una altra storia. 12 Faceva ancora caldo e Carl era in ospedale a fianco del figlio.Fuori da ovest arrivavano velocemente nuvoloni neri.Era pronto a subentrare un temporale estivo,di quelli che a Fred sarebbè piaciuto senz'altro.Da bambino Carl lo teneva in braccio e guardava fuori dalla finestra la tempesta,e se Fred piangeva,vedendo il temporale ritrovava il sorriso.Caterina cucinava per loro e scaldava il latte per il piccolo,che continuava a ridere fissando il maltempo.Crescendo ha sempre apprezzato i temporali estivi,e forse non li avrebbe più rivisti.Invece,suo fratello Sue era terrorizzato dai temporali,da quando un paio di anni fà era con Benjamin,il suo amichetto del cuore,sulla casetta sull'albero che Carl e Fred gli avevano costruito,quando un fulmine la colpita facendola a pezzi.I due bambini caderono dall'albero senza gravi conseguenze,almeno all'apparenza.E si,perchè Benjamin dopo tre giorni morì essendosi spezzato l'osso del collo in una caduta da un muretto.Il dottore disse a Vania e Edmond,genitori del piccolo,che l'osso aveva già una microfrattura dovuta allla caduta dall'albero.Sue aveva 13 anni ma si ricorda ancora tutto,e certe sere i ricordi prendono il sopravvento sul sonno,bagnando il suo cuscino con caldissime lacrime.Edmond se la prese con Carl per la casetta sull'albero,e i loro rapporti si inclinarono.Poi i genitori del povero Ben si traferiròno in America,e da allora,più nessuna notizia.Un tuono fece rabbrividire Carl,che guardò suo figlio con aria triste,lo baciò sulla guancia e andò ad ubriacarsi da Arnold.Rincasò alle tre del mattino,in evidente stato confusionale dovuto all'alcool.Caterina lò scopri è nè uscì fuori una lite,che finì in tragedia. 13 Durante la pausa sigaretta Carl vidè una ragazza(che presto sarebbe stata sua moglie) che lè si avvicinò.Gli chiese da accendere e lui gentilmente le porse l'accendino.Dopo una mezz'ora di chiaccherata,lui rientrò al lavoro,e staccò alle undici di sera.Mentre guidava sulla strada che costeggia il bosco,tra i tanti alberi notò qualcosa di strano.Accostò e scese per vedere meglio,e vide un corpo a terra.Quando lo esaminò da vicino urlò dal terrore,qualcuno aveva ucciso è sfigurato il malcapitato,che ad occhio e croce era morto da un paio d'ore.Dei passi intensi venivano verso di lui,che subito prese il telefonino e chiamo la polizia.Ma nemmeno il tempo di attaccare che qualcuno alle spalle lò prese scaraventandolo a terra.Si rialzò e vide l'aggressore,e probabilmente assassino fuggire su una moto,una moto conosciuta.Preso da una furia,scagliò con rabbia un masso sul malvivente,colpendolo tra la tempia e lo zigomo.Caddè a terra,perdendo il casco e mollando la moto,e svennè lì.Carl si avvicinò e scopri a suo malgrado che l'assassino era suo padre!Sorpreso e impaurito si decise.Prese la vittima che trovò vicino l'albero e lo trascinò vicino la discarica.Poi si sfilò i guanti e li brucio.Pochi minuti dopo i lavoratori dell'Ama raccolsero l'immondizia e tritarono tutto,compreso il corpo del povero uomo.Carl chiamò l'ambulanza e andò a casa tutto nervoso.Aveva salvato due vite,la sua e quella di suo padre,ma non prese sonno fino all'arrivo delle guardie che comunicarono a lui è la madre dell'incidente accaduto a suo marito!Per fortuna che il signor Frank non fù mai sospettato dell'assassino è fini in un coma farmacologico per qualche giorno.Quei giorni furono in totale 55 ! 14 Carl era ubriaco e sua moglie lo scoprì a suo malgrado. < Da quando Fred è in coma bevi ogni giorno,ti pare normale?Non pensi a Sue,a solamente sedici anni è sta per perdere un fratello,figurati se sopporta un padre alcolizzato! > A quella frase Carl svalvolò.Vide vicino a sè un posacenere di porcellana comprato a Londra nel duemila,e lo lanciò rabbioso contro la consorte.Si accorse di aver commesso una cazzata solo quando sentì lo zigomo di Caterina scrocchiare,lei urlare,e infine nel fissarla mentre cadeva a terra col sangue che scorreva in volto.La prese subito e la portò in ospedale,per curarla.Se la cavò con undici punti ed un piccolissimo trauma cranico.Si scusò con lei e pianse mentre le teneva le mani,giurò di non bere più,di voler cambiar aria,e anche vita.Lei accettò tutto,è il dottor Bianchi entrò in sala per dire loro una cosa al riguardo del figlio. 15 Cinque mesi dopo l'incidente,Frank aveva trovato un pò di memoria e tornò a fare tutto ciò che faceva prima.Con suo figlio non toccò più l'argomento dell'omicidio,e per Carl andò bene così.Aveva pregato che suo padre sopravivesse e pregava di trovare presto una ragazza,per dimenticare Nate.Miracoli avvenuti entrambi.Continuo a frequentare Caterina e alla fine si miserò insieme.Dopo cinque mesi lei era incinta,e furono costretti a sposarsi.Lui però pensava ancora a Nate,e certe sere piangeva di nascosto a tal punto che gli mancava l'aria.Ma a Caterina non lò disse mai.Finalmente nacque Fred,per l'orgoglio di tutta la famiglia.Educato e preciso fin da bambino,aveva la pecca di correre con motorini,biciclette e con la macchina,e difatti dopo sei mesi che era patentato,andò fuori strada su una curva sdruccievole. 16 Il dottore avvisò ai genitori del ragazzo che era giunta l'ora di staccare la spina.Dopo una mezz'oretta di discussione,si prese la decisione migliore,staccare la macchina che teneva in vita Fred.Due ore dopo mezzo quartiere era in lacrime per la disgrazia avvenuta al figlio del signor.Carl Lord.Sue piangeva a dirotto sul letto dei suoi,Carl era in un angolo della sala d'attesa con l'occhi gonfi e il cuore stanco di battere.Caterina era distrutta ed era in bagno a vomitare.Aveva pianto così tanto,così forte,che lo stomaco adesso faceva davvero male!Il 25 giugno ci furono i funerali,e molta gente si era recata nel cimitero di Ghost Semetary!Carl aveva appena smesso di piangere quando tre persone note che non vedeva da tempo si avvicinavano a lui.Erano Jim,Nate e Emily!Li abbracciò uno ad uno forte forte,mentre il prete Dan White iniziò la messa.Andarono da Arnold per un caffè,solamente Nate parlava poco.Jim era sposato con Emily da sette anni,con un figlio di sei,Kim.Nate era divorziata,ed ora era un avvocato.Quando rimasero soli lui e Jim,il suo amico di infanzia parlò serio a Carl. < Come và,deve essere dura,non è cosi ? >Non rispose per un pò,aveva mal di testa e di stomaco,ma raccolse la forza pian piano. < Bè,facile non è.Ma so che il tempo aggiusterà tutto,almeno credo.> < Cosa hai fatto in questi sei giorni in cui Fred era in coma? > chiesè Jim. < Niente,speravo in un altro miracolo > rispose.Dopo dieci minuti Jim si avviò,promise che d'ora in poi sarebbe passato più spesso dal suo amico.Carl tornò a casa,e lo stomaco si chiuse.Salì le scale è si adagiò sul divano.Chiuse un poco le palpebre e ripensò a tutto il passato.Sua moglie si sedettè di fianco a lui,e gli chiese del perchè aveva voluto aspettare quattro giorni,prolungando la sofferenza.Carl la fissò,la accarezzò,e gli sussurrò ad un orecchio < Ho solamente sperato in un altro miracolo,tutto qui.Sai cosa ti dico,almeno ci ho provato.Ho solamente perso una battaglia,non la guerra>Si scambiarono un bacio poi andarono a letto.Dal mattino dopo per loro sarebbe cominciata una nuova vita. Nono capitolo L'ULTIMA ALBA Guardò l'alba e poi si addormentò.Faceva cosi ultimamente Freddy prima di addormentarsi,da quando la sua love story con Mary era finita.Li ricorda come fosse ieri,quell'anno e cinque mesi di amore e passione,adesso tutto fumo e cenere.Pianse per troppo tempo,ricominciò quello che faceva prima di incontare lei,quel bellissimo novembre 2008.Vi spiegherò meglio. Era un pomeriggio piovoso e freddo di Novembre,la grandine cadeva a palette!Freddy non aveva preso l'ombrello,cosi si riparò sotto la tettoia di un autoscuola vicino casa sua.Si lasciò appoggiare al muro e si accese una Marlboro Gold.Fù mentre aspirò il suo secondo tiro che si accorse di non essere solo.Infatti dietro di lui,appoggiata ad un muretto,c'era una ragazza.Era carina,bionda,occhi azzurri,labbra sexy,fisico normale,forse troppo magra.Avrà avuto un paio di anni in più di lui,sicuramente molto timida e abbastanza umile.Si scambiarono un saluto,poi si presentarono e parlarono un pochetto sul tempo e sulla patente.Se nè andò sorridendo Mary,montò su un x5 guidata da una donna di mezz'età,sicuramente era la madre,e lo salutò con la mano.Ricambiò con un sorriso e si incamminò verso casa,adesso il tempo si era decisamente calmato. La rivide due giorni dopo,correva il 12 novembre 2008,e quel giorno parlarono per più di un ora,scambiandosi anche i numeri.Lei nè era innamorata,lo dicevano gli occhi,lui nè era rapito,lo diceva lo sguardo,e cosi........................................... il 14 ci fù il primo bacio e le prime coccole.Solo su una cosa si era sbagliato,sull'età.Ne aveva difatti due in meno,poco importa però.I primi due mesi furono un pò rocamboleschi,proprio sotto Natale tra i due ci fù un sospirato addio.La radio passava Indietro - Tiziano Ferro ,e lui piangeva perchè tutto quel cd nuovo del cantautore le ricordava lei.Lei anche piangeva e lo pensava molto.Molte sere fecero tardi per mandarsi sms abbastanza sdolcinati,e cosi con il nuovo anno i due finalmente si riunirono.Quel capodanno passato tra amici fù una delle serate peggiori passate in vita sua,si ubriacò e passo una serata veramente brutta! Ma come detto poco fà,il 1 dell'anno fù il giorno della pace. Però si capiva che non erano fatti l'uno per l'altro,e cosi un altro stop prima del caldissimo Giugno 2009 li separò di nuovo.Entrambi passarono un estate di puro divertimento,molto distanti,anche se i loro cuori non erano stati mai cosi vicini.Ritornato l'autunno,l'amore bussò di nuovo alle loro porte,e arrivarono al 14 di novembre fidanzati,cosi da festeggiare un anno dal loro amore giovanile.Questa volta durarono,e a Febbraio del 2010 ebberò un incidente stradale con la macchina di lei.Nulla di grave,tamponamento laterale,semplice colpo di frusta e la paura passò.Questo incidente li uni come non mai,vista la settimana di crisi passata prima dell'incidente.Lui faceva regolari sedute di fisioterapia per guarire i dolori del corpo e della schiena,ed erano follemente innamorati,fidanzati in casa,almeno in quella di Freddy,visto che la madre di Mary non aveva molta stima del ragazzo.Poi ad Aprile dello stesso anno,luì la lasciò per tentare avventure con amici single.Lei stava malissimo,lui sembrava star bene,almeno i primi dieci giorni.Lei provò in tanti modi a riallacciare i rapporti con lui,ma lo trovò impegnato in un avventura estiva.In realtà lui era fidanzato con Melanie,una ragazza che viveva vicino alla sua nuova casa,me non aveva intenzioni serie.Una sera di Agosto la passò con Mary,era la prima volta che tradiva qualcuno,e fù l'ultima.Finita l'estate,troncò con Melanie per riprovare a tornare con Mary,pensava che l'autunno fosse la loro stagione,la stagione dell'amore,ma si sbagliava di grosso.Mary era fidanzata con Manuel,un ragazzetto benestante,antipatico ma infondo un bravo ragazzo.Parlarono per una serata intera,lei stava bene con Manuel e voleva dimenticare Freddy,cosi gli chiese se gentilmente poteva uscire dalla sua vita.Lui nè usci a pezzi,era convinto di amare ancora lei,e pensò alle promesse di matrimonio e di convivenza fatte con lei mesi prima.Mary aveva una brutta storia da raccontare,infanzia e adolescenza da gettare,e lui era l'unico ragazzo a cui aveva raccontato tutto.Cosi fù travolto dai sensi di colpa e terrorizzato da rifare un rapporto cosi con un altra donna.Infondo il giorno in cui lasciò lei lo fecè perchè aveva paura delle responsabilità,si sentiva solo,senza forze,e troncò per vigliaccheria,voleva ancora divertirsi.Sapeva che lei stava malissimo quei mesi trascorsi lontano da lui,e per questo lui si sentiva uno stronzo,già lei aveva tanti motivi per piangere,e lui le aveva dato altre grane.I sensi di colpa lo perseguirono per troppo tempo,ci riprovò in tanti modi,ma non riuscì ad ottenere da lei un si.Con il nuovo anno cambiò vita,anche perchè dall'estate del dopo Mary cominciò a bere tutte le sere senza misure,a farsi di marijuana senza limiti e tornò il ragazzo un pò sbandato che lei era riuscita a raddrizzare per la giusta via.Si calmò con l'arrivo del 2010,e con il nuovo anno un altra ragazza si affacciò nella vita del giovane.Aveva 17 anni lei,lui 23,forse aveva paura che lei fosse troppo piccola,e non gli diede spago,ma alla fine cedettè.Le si era affezzionato anche lui a suo modo,anche se non era il tipo di dire belle frasi,il più delle volte per dimostrarle il bene,la offendeva senza cattiveria oppure le dava qualche schiaffetto(ricambiato)ma mai con cattiveria,anche se giustamente a lei sembrasse il contario.Lui le voleva un bene dell'anima,ma era bloccato a fare certe cose con lei,per via di Mary.Non sapeva nemmeno Freddy perchè ma era cosi,ma sapeva che presto la cosa sarebbe passata.Si diceva che in cuor suo Mary lo aveva perdonato,ed ora erano amici,ma lei non si faceva più nè sentire nè vedere,ed a lui sembrava che lei lo odiasse ancora.Infondo era una storia che viveva in bilico,presto o tardi sarebbe finita così.Ma sapeva anche che era Mary la sua ragazza della vita,non Ery,la ragazza con cui aveva intrecciato questa storia,nemmeno le altre passate e le possibili future.Cosi ebbe la conferma,'una sconosciuta che non amerò mai alla follia sarà la mia donna per la vita',rattristendolo molto.Ma era troppo giovane,e la vita spesso cambia di colpo senza progamma.Era certo che con Mary erano stati sbagliati i tempi,forse si dovevano conoscere un paio di anni dopo,ma il destino non si può riscrivere.Però non era detto che Mary era la sua anima gemella,forse lo pensava soltanto.Con Ery stava bene,non era certo di fare la cosa giusta,per via della età,ma se avessero fatto le cose con il cervello,potrebbe andare bene. Una gelida mattina di Marzo,i due ebbero una brutta litigata,che li costrinse a stare un pò di tempo da soli.Lui era tormentato da mal di stomaco ricorrenti,lei da crisi tipiche dell'età adolescenziale.Per incomprensioni sul lavoro Freddy si licenziò,ma non riusci a trovare un lavoro,quindi prese una decisione,fecè le valigie è andò a Londra,dove anche sua sorella e una zia vivevano oramai da quasi due anni.Trovò dopo soli due giorni casa e lavoro a Kensas Rice,faceva il barista in un orario intermedio.Il giorno della partenza amici e parenti lo salutarono tra sorrisi e lacrime,diceva che massimo un anno e sarebbe tornato,ma sapeva bene di mentire.Era un fantastico mattino di maggio,poco prima del suo ventitreesimo compleanno,quando salì a bordo di un aereo per andare nella nuova città. I primi tre giorni furono tranquilli,sembravano una vacanza prolungata,ma poi la magia finì. Pianse per ben sette notti di fila,gli mancava casa,anche se ora nè aveva una tutta sua,non era la stessa cosa.Gli mancavano i genitori su tutti,la sua vita monotona,i suoi giri in macchina,un pò tutto.Era collegato ad internet qualche sera,per parlare con parenti ed amici,si vedeva quasi tutti i giorni con la sorella,che abita anche lei a Kensas Rice,a pochi passi dalla nuova casa di Freddy,e vive qui a Londra da ormai due anni.Lui giù a Roma si faceva sentire troppo poco ma la pensava spesso e la sente vicina,nonostante li separono troppi chilometri.Forse lei ci rimarrà male,ma lui è fatto cosi con tutti,ti vuole bene e ci tiene troppo a te,ma a volte sparisce nel nulla per poi tornare come niente fosse.Lui viveva con Albert,un ragazzo del posto,e Massimiliano,anche lui di Roma.Le vita notturna era abbastanza sconvolgente,tante notti nel primo mese tornava a casa brillo e fatto,il fascino della città lo stava pian piano incantando.L'estate non era come in Italia,però si accontentava di poco.Aveva un paio di settimane di ferie,le centrali di agosto,e tornò a Roma per le vacanze.Riparti un torrido pomeriggio di Agosto,mentre il campionato di Serie A era ricominciato e seguiva nel soliti pub londinese la sua amata Roma.Spesso andava allo stadio con Albert a vedere il Chelsea oppure l'Arsenal,erano troppo diversi dagli stadi italiani.Aveva preso un paio di chili tra birre e McDonald's,era arrivato a quota 64.A capodanno fecero una festona in casa,e stette con i postumi dell'ecceso per tre giorni,si licenziò sul lavoro per incomprensioni col capo,ma aveva un bel gruzzolo da parte,e non cerco subito un nuovo lavoro.Anche quella sera guardò l'alba prima di addormentarsi,segno che i troppi pensieri non gli davano sonno.Pensava ogni tanto ad Ery,ma cercava di scacciare via questi dolori e dedicarsi alla movida by night inglese.A febbraio però capì che più rimaneva lì è più si sarebbe rovinato,tra alcool,droga,scommesse e casinò. Fù cosi che un mattino di febbraio fecè biglietti e bagagli e torno a casa,dove mancava dall'estate.Tutti furono sorpresi nel vederlo,aveva una faccia stravolta,pancetta da alcolizzato ed occhi persi nel nulla.Però ci fù anche il lato positivo,in un mese dal suo ritorno a Roma decise di colpo di dire stop a sigarette,erba è alcool.Era precisamente il 21 Marzo 2011,quando decise di dare una svolta alla sua vita.Quella notte,dopo ben tre anni,si addormì alle dieci di sera,per la stanchezza e non per altro.Si svegliò alle cinque del mattino,nel letto con lui c'era Ery.La guardò assorta nel sonno,le baciò una spalla,le sfiorò i capelli e pensò tra sè 'dio quanto ti amo'.Mentre si affacciò dalla finestra sorrise e quasi piangeva di gioia,era contento per aver ritrovato l'amore ed aver accannato le cose brutte.Quella mattina capì una cosa,con questo ritmo di vita regolare e con una donna vicino,non avrebbe più sofferto di insonnia,ma sopratutto aveva realizzato una cosa fondamentale,quella di adesso sarebbe stata l'ultima alba che osservava,perchè adesso tutto ciò che lo circondava gli sorrideva.Andò al lavoro con un sorriso a trentadue denti e con una convinzione: da oggi la sua vita cambiava in meglio. Decimo capitolo BREVE RACCONTO DEL TERRORE Mal era un ragazzo di 16 anni costretto a trasferirsi da sua zia in Cornovaglia per una tragedia. Aveva perso i genitori nel terremoto devastante in Giappone,i suoi erano li per lavoro,erano entrambi commercialisti.Certe sere si chiede come mai quel Marzo 2011 lui non andò con loro,era la prima volta che saltava una trasferta di lavoro dei suoi,il che sembrò strano. Comunque il trauma fù forte,ma dopo soli due mesi di terapia nè usci alla grande.Sono passati appena due anni dal fattaccio,e il trasferimento da Liverpool lo aveva reso triste.Amava la città dei Beatleas. Una notte di Ottobre però lo avrebbe seganto per sempre. Bambini del posto nei suoi primi due mesi in Cornovaglia gli avevano raccontato centinaia di leggende narranti che a pochi chilometri da casa sua c'era un bosco dove vive una strega,la cosidetta Strega della Cornovaglia,che mandava sortilegi a chiunque l'avesse intrecciata nel suo cammino,lui non credeva a queste voci,ma presto si sarebbe accorto di quanto fosse vero. In soli tre mesi aveva un rapporto di amicizia solido con Nelly e Petre,ragazzini del posto.Quella sera,la sera del suo quarto mese in quel nuovo posto,un violento acquazzone si battè sulla città,e la pioggia veniva giù talmente forte che si rintanarono in una casetta su di un albero nel bosco dove secondo la leggenda viveva la strega Agata. Ignari del pericolo si raccontarono storielle di paura,fino a che non fù mezzanotte inoltrata,e tutti e tre si addormentarono lì. Al risveglio capirono di essere arrivati al capolinea della loro giovane e breve vita. Mal fù il primo ad aprire gli occhi,il suo rolex regalatogli dal padre per il suo quindicesimo compleanno seganava le tre e mezza del mattino.Pensava a Zia Teresa quanto poteva essere preoccupata nel non vederlo rincasare,ma stranissimo a credersi il suo cellulare non aveva per nulla squillato.Erano su un grande letto matrimoniale impolverato e il vento scuoteva la serranda e faceva cigolare porte e finestre.I suoi amici erano di fianco al lui cullati da Morfeo.Fù quando osservò fuori la finestra che si accorse che non erano più nella casa sull'albero,bensì in una casetta nel bosco a pian terreno.Ebbè il cuore in gola,ed un sussultò lo fece rabbrividire.Qualcuno a passi lenti e stanchi si avvicinava nella camera,facendo graffiare le unghie contro il muro,emettando un lacerante rumore sinistro.Nelly e Petre si svegliarono e realizzarono subito di non essere nel posto dove si addormentarono.Dei pugni violenti colpirono ripetutamente la porta,dando brividi ai loro corpi,ora invasi dal terrore,e la pioggia amplificava ancor di più la loro fervida immaginazione. Scesero dal letto ed aprirono la porta della camera,ora non erano più nella casa,niente affatto.Erano scivolati lungo una spirale tutta blu gelatinosa che li trascinava a una velocità minima di 120 km orari.Urlavano e si pizzicavano per svegliarsi da quest'incubo,ma era pura realtà.Atterrarono su foglie cadute dagli alberi,col cuore che batteva all'impazzata.Nelly piangeva all'impazzata,Mal cercava di calmarla,ed in un istante una visione li sconvolse.Petre era a terra immobile,il battito del cuore aveva cessato.Era morto di crepacuore,visto che da anni soffriva di malformazione cardiaca.Poveretto,il suo cuore aveva ceduto durante la discesa,ed ora era li inerme,mentre una luce lo accoglieva verso una dolce visione paradisiaca.Ora come non mai,Mal si sentiva solo,dopo i genitori,ora anche il suo amichetto era andato via,nonostante fossero pochi mesi che viveva lì,avevano instaurato un gran rapporto.Abbracciò Nelly baciandogli la fronte e sussurandogli ad un orecchio che tutto sarebbe andato bene,anche se forse era una bugia.Passato questo duro momento una donna deforme si presentò davanti a loro con occhi cattivi,cacciando una risata stridula assordante.Mal urlò talmente tanto che d'improvviso senti un ronzio nelle orecchie. Spalancò completamente gli occhi è si trovò in macchina con i suoi in giro per il Giappone,si era addormentato ed aveva avuto l'incubò.Realizzò tutto in un istante,già,solo un istante,dopodichè una grande botta di terremoto fecè quasi piazza pulita,le strade cedetterò,l'acqua travolse le strade,portando via quasi un intera popolazione.La loro macchina fù ritrovata giorni dopo in stati devastanti,i loro corpi giacevano nella vettura,ormai privi di vita ! Undicesimo capitolo UNICO DETTAGLIO : LA NEBBIA Questa storia narra di un giovane giornalista americano,di nome Mark Ebby,che si trasferì a Roma per lavorare per il Messaggero.A Las Vegas lavorava per un giornale locale poco conosciuto,ma grazie ad una spinta da uno zio italiano,riuscì ad imboccare bene.Correva il 2010,era una mattinata di giugno,calda e soleggiatà quandò arrivo nella Capitale.C'erano almeno ventotto gradi,almeno così segnò il taxi che prese appena sbarcato da Fiumicino.Amava tutto dell'italia,tutto trannè una,il calcio,perchè è troppo seguito,è lui odia ogni genere di sport. Bè,ovviamente dietro quest'odio c'è una storia,che risale a Santa Monica,in quel maledetto Settembre.Era con il papà Artur Ebby a vedere la partita di baseball del cugino Freddy,quando lui scappò a fare pipi dietro la macchina del papà.Era un Ford Mustang nera,nuova di zecca.Artur era dal tabbaccaio a comperare le sigarette,e fuori,oltre al buio,era calata una fitta nebbia.All'uscita del negozio Artur si perse nella nebbia,è mentre era a due passi dalla macchina,qualcuno gli si parò davanti.Riconobbe un uomo di bassa statura che cercava di aprire la portiera della sua macchina,nemmeno il tempo di gridare un chi va là che due colpi lo raggiunsero in petto,e il malvivente scappò a piedi tra la nebbia.Il piccolo Mark scappò a denti stretti con le lacrime agli occhi verso casa,e racconto il tutto alla mamma,la signora Tina.Per ben tre anni Mark aveva tre sedute a settimana con lo psicologo,un certo Jefferson Martin.Non dimenticò mai quel giorno,ed ogni sera cerca sempre un dettaglio su quel maledetto 13 settembre 1999,ma senza risposta. Adesso era un ragazzotto di 24 anni,pronto a farsi largo tra la cronaca italiana.Il secondo giorno che sostò a Roma avvennè un incontro inaspettato.Un pomeriggio,mentre passeggiava in un centro commerciale,si scontrò con un uomo.La sorte vollè che quell'uomo era Jefferson,il suo psicologo d'infanzia,che gli offri un caffè. A Mark fece piacere rivedere quel viso,amato da tanti ragazzi a Las Vegas,sopratutto da lui quando era in cura.Si ricordò che anni dietro a lui ricordava Babbo Natale,un bel viso,guancie grassottelle rosse è barba incolta bianca bianca.Si ricordò quando tre mesi dopo la morte di suo padre il dottore lo salvò dal suicidio in due occasioni,è che una volta sorprese la madre Tina intenta a tagliarsi le vene in cucina.Gli era molto riconoscente,senza dubbio. Il signor Jefferson Martini disse che anche lui viveva a Roma,per scelta della moglie,e cominciarono a parlare del più e del meno,mentre il sole pian piano tramontava dietro il colosseo,e i clacson suonano come impazziti tra il traffico della città. Jefferson raccontò che a distanza di undici anni,gli omicidi furono in totale 32,la media di due all'anno,sempre a settembre e marzo.La persona,non ancora identificata,veniva chiamato l'uomo della nebbia,perchè approfittava della nebbia per colpire.Ormai erano tre mesi che nessuno moriva a Las Vegas. Il dottore si trovava invischiato in alcuni casi di pedofilia e omicidi,poichè la sua pistola e quella che il killer usa per uccidere le vittime.Però a seconda dell'identikit,non poteva essere lui.Raccontò inoltre che la pistola gli fù rubata all'inizio di Settembre 1999,poco prima che Artur Ebby morì.Bè,in effetti fù proprio lui il primo bersaglio del killer della nebbia.Cosi convinse Mark a pubblicare un articolo in cui lui doveva dire che era pazzesco che un bravo uomo e fragile come Jeff Martini fosse accusato di pedofilia e complice di omicidi.Ma la cosa causò solo polveroni tra il popolo romano e qualche americano che nè vennè a conoscenza. Però i proiettili usati dal killer sono tutti gli stessi,quelli di una COLT M1991,che il dottore deteneva legalmente nel suo appartamento a Santa Monica.La Colt M1991 è una pistola semi automatica ad azione singola calibro 45 ! Progettata da un certo John Browning,fù la pistola d'ordinanza dello United States Army dal 1911 al 1985,è fù a lungo usata nelle due guerre mondiali in Corea è Vietnam. Passarono due mesi in cui Mark si adattò allo stile di vita italiano,ma non vide Jefferson Martini per un mese e mezzo. Nel giorno degli undici anni dalla scomparsa del padre,a Roma,sempre a Piazza Vittorio,ci fù il secondo omicidio.A farne le spese fu un macellaio,Carlo Fedeli,ucciso dalla stessa arma da fuoco di Martini.La prima vittima era Donald Gaucho,un ballerino brasiliano che inseganava il flamenco,freddato da un colpo in testa mentre portava a spasso il cane Rusty.Però,solo nel secondo caso fece da sfondo la nebbia. Mark credettè come non mai che il suo psicologo era il colpevole,e nella sua testa l'ipotesi vendetta si faceva sempre più concreta.La sua ipotesi fù smontata una serata di ottobre nella quale Jeff usci per comprare il pane,quando un oggetto lo colpì in pieno volto.Quandò si rialzò,aveva la vista annebbiata,è fissò il suo assassino.Quando lo riconobbè,rimase stupito e impaurito allo stesso tempo,ma tre coltellate al bacino lo ammazzarono su quel marciapiede,accanto alle buste del pane. Quando Mark lo scopri,pianse a lungo.Non capiva a questo punto chi fosse l'assassino,ma aveva una certezza,il prossimo sarebbe stato lui.La polizia locale parlò con quella americana,e grazie a dei testimoni,almeno a quel poco che hanno visto,ebbero una certezza,il killer era lo stesso. 21_05_2011 Nel corso dei sette mesi la vita di Mark cambiò radicalmente.Incontro una ragazza di nome Antonella,la quale diventò la sua ragazza.Il giorno del suo venticinquesimo compleanno,erano anche cinque mesi che stava con Antonella.Ma a dire la verità,quella data conteneva un altra cosa importante.Il caso del killer della nebbia fù risolto,e Jeff Martini era l'assassino.Non si sapeva chi fosse stato ad ucciderlo,ma per quello c'era tempo.Mark era incredulo della chiusura del caso,proprio dopo che era morto,Jeff era il colpevole? Cercò di non pensarci più,mettendosi quella storia dietro le spalle,e cosi fù.In un certo senso,la polizia si era arresa è archiviato il caso.Lui però non la digerì mai. Il 23_09_2014 Mark e Antonella erano sposati,con un bimbo di sette mesi,Massimo.Quella stessa notte però accadde l'impensabile.Antonella si svegliò e non trovo suo marito nel letto,bensì una lettera sul comodino.C'era scritto : Cari abitanti di Roma,e cari abitanti di Las Vegas,ho il piacere di annunciarvi che sono sparito,nessuno mi trovera più.Il killer della nebbia non esiste più,ve lo posso assicurare.Lo so con estrema sicurezza perchè il killer della nebbia,e bene si,sono io.Ho rubato la pistola di Martini nel settembre '99,mentre era in cura mio padre.Nessuno se nè mai accorto,chi poteva accusare un bambino di 13 anni basso e magro come assassino!Bè,ho ucciso quelle persone per sentirmi meglio con me stesso,e anche mio padre,si,anche lui.Malato del cazzo,non sopportavo aspettare in macchina mentre lui scendeva a fare le cose che doveva fare,così mi sono vendicato,proprio cosi.Ho ucciso quello stronzo del dottor Jeff Martini perchè cosi tutti lo accusassero degli omicidi,visto che combaciava tutto perfettamente.Ma non reggevo il peso addosso,cosi sono fuggito lontano,dove nessuno può trovarmi.Polizia,la caccia è appena cominciata,vi voglio dare un piccolo aiutino,per facilitarvi le cose.Non c'è il mare,c'è poco sole,e fa quasi sempre freddo. L'unico indizio:la nebbia. 11_Gennaio_2015 Quella mattina Mark si svegliò tutto sudato con il cuore che batteva all'impazzata! Il dottor Martini gli disse che andava tutto bene,ma lui tremava e piangendo disse che aveva fatto un brutto sogno.Dopo circa un ora,il dottore comunicò al primario dell'ospedale psichiatrico che il paziente Ebby ancora non aveva guarito la sua insanità mentale.Era il paziente più vecchio dell'istituto,benchè fù rinchiuso il 19 settembre 1999,trauma infantile,ha ucciso il padre. Si tolse la vita impiccandosi li dentro in una splendida mattinata d'un Maggio 2015,all'età di 28 anni ! Dodicesimo capitolo LA SETTIMA PREDA La prima vittima, un’anziana donna, la prese con l'inganno: “Mi aiuti per favore”, le disse, attirandola nel buio, poi le mangiò il cuore.Per seconda, una hostess scelta sulla banchina, tra la folla, una spintarella sui binari e via, carne rosa spappolata.La terza, ancora un gioco da bambini, bionda autostoppista,ormai cibo per cani.Venne la quarta, azzurri occhioni adolescenti, l’uccise a morsi, le strappò i sogni con i denti.Poi quinta e sesta, alunna e maestra elementare, sesso rubato e tuffo in fondo al mare.Per ogni morte,ascoltava il suono della vita evaporare.Infine giunse lei, bella, misteriosa, provocante; l’incontrò di notte, lo volle come amante.Ma quando, dopo l’amplesso lui alzò la lama per colpirla, fu un istante troppo lento, i canini assetati di lei lo consumarono nel vento. PRIMO CAP : UNICA AL MODO SECONDO CAP : PER TE SEMPRE SARò Là TERZO CAP : LA PAROLA ASSASSINA QUARTO CAP : UNA STORIA DISONESTA QUINTO CAP : RICORDI SESTO CAP : PASSO DOPO PASSO SETTIMO CAP : L'UNICA RAGIONE ERA IL SUO SORRISO OTTAVO CAP : SPERANDO IN UN ALTRO MIRACOLO NONO CAP : L'ULTIMA ALBA DECIMO CAP : BREVE RACCONTO DEL DOLORE UNDICESIMO CAP : UNICO INDIZIO,LA NEBBIA DODICESIMO CAP: LA SETTIMA PREDA