Un libro di Simone Pugliesi

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Un libro di Simone Pugliesi
Un libro di Simone Pugliesi
SIMONE PUGLIESI è NATO A ROMA IL 23 MAGGIO 1988.LAVORA ATTUALMENTE IN
UN ALBERGO DI ROMA,IL MARRIOTT ROME PARK HOTEL,COME CAMERIERE.E
FIDANZATO CON MICHELA.VIVE A ROMA CON I SUOI GENITORI MENTRE LA
SORELLA DA DUE ANNI VIVE A LONDRA.
QUESTA è LA SUA PRIMA OPERA COMINCIATA A MAGGIO 2010 E FINITO NEL
SETTEMBRE 2011,CON ALCUNI AGGIORNAMENTI.
AUGURO A TUTTI UNA BUONA LETTURA.
DEDICATO ALLA MIA FAMIGLIA......
POST-FAZIONE
Faceva caldo quel giorno,era il 29 luglio 2004,e il sole
brillava su Roma.Erano le nove di mattina,ed io ero con un
amico in bici nei pressi della zona. Durante una pedalata
sentì una fitta alla pancia,è mi squillò il cellulare. Sentivo
una sensazione strana in corpo,mi guardaì il mio amico e
gli dissi che mia nonna,malata di cancro da tempo, era
morta.Tirai fuori il telefono,era mia madre.Mi disse di
rincasare che si doveva uscire ed io la bruciai dicendogli se
nonna era morta. Non mi rispose,ma quando arrivai sotto
casa ebbì la certezza.
L'EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIA !
Primo capitolo
UNICA AL MONDO
Non so bene ancora se sia tutto vero
Ma penso di si!
Sarebbe un sogno troppo lungo
Da quando conosco te
Il mio cuore ha trovato il senso
Per il quale batte,
ho scoperto ogni senso
di quello che faccio
il senso di ogni parola che dico
di ogni respiro che faccio
il senso di ogni parola non detta
di quello che scrivo
ho scoperto il vero senso
della mia vita…
la mia vita è solo merito tuo
tu sei colei che mi ha fatto capire il mondo
ti ho cercata a lungo
ora che ti ho qui con me,
non scapperei più.
Se tu fugissi
Io non avrei piu motivo di vivere,
per favore non lasciarmi da solo
perche tu sei l’unica al mondo
che mi puo aiutare,
capire,
stupire,
far vivere,
sei il vero senso della mia vita….
Fammela vivere.
Ma tu sei davvero l’unica al mondo??
Io dico di si, dimostralo a tutti
Quanto sei diversa
Speciale,
unica.
Non arrenderti neanche nelle peggiori situazioni.
Se lo fai mi farai soffrire,
e dopo 3 volte che ti arrenderai
il mio cuore smetterà di battere.
Tu sei l’unica al mondo
Aiutami a vivere
Solo tu unica puoi farlo.
Secondo capitolo
Per te sempre sarò là
Per te saro sempre là
Tu hai preso il mio cuore
La mia anima
Dentro ero ferito
Avevo un vuoto
Avevo bisogno di tempo per stare da solo
Per riflettere e ritrovare tutto quello che ho perso.
Credo che tu sia l'unica che io abbia realmente amato
Ho bussato alla porta del tuo cuore
Tu mi hai aperto
Dandomi tutto quello che hai.
Fino a quando vivrò aspetterò
Fino a quando vivrò io sarò la
Ogni volta che mi chiamerai
Io aspetterò qualunque momento tu avrai bisogno di me,
io sarò la.
Ti ho visto piangere, ridere
Nella notte ho sentito il tuo dolore,
ho sofferto per te e con te , sono stato felice per te.
Ho capito che ancora non deve finire
Aspetterò ancora quella luce e aspetterò ancora quel
momento
Per rivederti, per riabbracciarti
Stringendoti forte a me.
Non sopporto piu il pensiero di perderti,
se ti perderò tu non mi perderai
e fin quando io vivrò, io aspetterò
fino a quando respirerò.
Io sarò la ogni volta che mi chiamerai
io aspetterò qualunque momento tu avrai bisogno di me,
io sarò la.
Tu sei la sola che io abbia mai conosciuto
Che mi ha fatto sentire cosi,
cosi bene,sempre.
Non potrei farcela da solo,senza te.
Tu sei l'amore.
Voglio stare con te finchè non moriremo.
Ti prego non te ne andare mai.
Io aspetterò qualunque momento tu avrai bisogno di me
Io sarò la, pronto a consolarti,
aiutarti,
a darti tutto il mio amore
e tutto quello che ho,ma tu ricorda,
ricorda,io sarò li ad aspettare.
Terzo capitolo
La Parola Assassina
Camminando per strada a testa bassa,con la coda
dell'occhi vidi un uomo solo soletto,triste.In mano aveva
un cartello,un cartello bianco!
Mi avvicinai è gli diedi dei soldi,ma lui non li accettò.Mi girò
il cartello in modo che potessi leggere ciò che c'era scritto.
HO BISOGNO DI AFFETTO
Io senza parlare me nè andai,non avevo mai sentito nè
letto quella frase.Cos'era, una malattia?
Una medicina?
Cosa?
Il giorno dopo ripassai,e non c'era nè quel poveretto,nè
quella strana parola.Cosi camminai ancora per un pò,fino a
che non tornai a casa.Accesi la tv mentre cucinavo,e il
telegiornale parlava di quell'uomo,che chiedeva quella
cosa che non conoscevo.Era morto !
Mi sentii morire anch'io.
Cercai sul dizionario la strana parola,c'era scritto:
<<SENTIMENTO DI AMORE O AMICIZIA VERSO UNA
PERSONA>>
Era morto per una parola,per un saluto mai avuto.
Continuo ancora a non capire,spero solo che un giorno
scoprirò sulla mia pelle il vero significato della frase,è
spero di non morire anche io per questa bruttissima
malattia,una malattia che,fra l'altro,si può guarire molto
facilmente.
Quarto capitolo
UNA STORIA DISONESTA
Allora,inizio solamente dicendo che Vasco ha ragione,la
vita è un brivido che vola via,è tutto un equilibrio sopra la
follia,ed io di follie amici,ne ho fatte!
Ve nè elencherò un paio,poi se la memoria mi assiste,vi
racconterò la più grande che ho fatto.
Bè fatemi fare mente locale solamente qualche minuto e
poi ritorno a scrivere subito.A tra poco.
Eccomi,Iniziamo.
Secondo me una follia è questa: un uomo sta con una
donna da oramai due anni,lei è stanca e lo si vede
chiaramente,lo chiama sempre e solo per nome,non vuole
più fare sesso,e gli dice che questa routine la snerva,e gli
chiede di cambiare.Passa un mese e lei gli ripete ancora le
stesse cose.Passa quasi un anno e lei è felice sempre,ma
col ragazzo è fredda a tratti.Lui si insospettisce e scopre
che lei si sente e si vede con un altro.Lui che fà,non ha le
palle per dirgli dei suoi sospetti,le fà fare la stessa routine
ancora,e infine passano dei mesi e lei confessa di essere
stata a letto con questo altro.Lui si dispera,lei va
dall'altro,e lo lascia.Lui piange,va in giro e dice a tutti che
lei è una troia e se la fà con un altro.Sbagliatissimo,è una
follia.Le donne vanno con un altro se tu non le dai ciò che
le hai sempre dato,farci l'amore sempre come fosse la
prima volta,dirle che la ami solamente quando senti la
voglia di dirglielo,e non dirlo per abitudine.Se non le fai
mancare nulla,loro non ti tradiranno mai,e se lo fanno,e
perchè tu hai sbagliato,le hai fatto mancare qualcosa,ed è
giusto così.Ogni errore comporta una perdita,è nel caso di
questa coppia,lè colpe sono tutte di lui,solo che non lo
ammette.Già,altra follia,non ammettere mai gli errori,si
trovano sempre scusanti.Tutti noi mettiamo in luce i
propri pregi,cosi come tutti noi non vediamo i nostri
difetti,perchè sono talmente tanti che ci si fà l'abitudine a
non sottolinearli.Promettiamo sempre di cambiare,ma
non cambiamo mai.Brava Mia Martini,gli uomini non
cambiano!
Altra follia:da ragazzi capita che si provi l'odio verso un
altro giovane per un episodio,una banalità,e che
quest'odio lò si porti dietro per molto tempo,e che ogni
volta che i vostri sguardi si intrecciano,nasca una rabbia
dentro che minimo ti toglie diec'anni di vita,ma nessuno si
chiede mai questo:nè vale la pena ? NO che non ne vale la
pena,essere sempre felici ti comporta ad avere voci dietro
che dicono:cazzo te ridi che tanto mori pure te,oppure a
fartela tirare che ti capiti qualche disgrazia.Essere sempre
incazzati provoca odio da tante parti,quindi rischi sempre
di trovare qualcuno che te le vuole suonare,quindi direi
che i giorni in cui tu sei felice esci sorridendo,quando la
giornata è no esci un pò scontento,anche se forse e meglio
non uscire in quello stato,la gente che ti odia può
veramente provare gioia nel vederti soffrire.E anche a chi
graffia o brucia le macchine,ma chi vè lo fa fare!La vita è
troppo breve per sprecare attimi per essere incazzato,per
odiare,per fare i duri oppure i troppo buoni,lascia perdere
e pensa ad uscire,in giro nè possono accadere di tutti i
colori,servono da esperienza e possono divertire se
vengono raccontate,c'è chi si trova in brutte situazioni è
purtroppo non le può raccontare.Non sprecate tempo
così,sarebbe una follia!
Le voci che gireranno su di me saranno:
A me mi non si dice,ma questo che cià la terza media ?
Si,ho la licenza media inferiore,qualè il problema ?!!Mica è
una follia.
Un'altra follia e giocarsi al picchetto la squadra del
cuore,io per cazzi della Roma ne ho persi di soldi!
Forza Roma,c'è solo un capitano.
Scusate è che mi sono lasciato andare.
La vita è troppo breve per sprecarla a fare queste
cose,vivetela a pieno cercando di non crearsi dei casini.
Non disperate troppo,tanto volente o nolente si muore
tutti ! A proposito,ho sentito dire che la vita la si apprezzi
solo quando ti accorgi che la stai per perdere.Sarà questo
il senso della vita ?Ma poi alla fine la vita un senso non cè
l'ha,è una semplice gara di sopravvivenza,con lo stress che
si accumula,i disoccupati che ci sono,i prezzi di benzina e
sigaretta è lo stipendio che ci danno,e difficile superare il
mese,pensate gli anni! Non dico che odio i politici,quello è
scontato,ma dico solamente che saranno già tre anni che
non voto,e non credo che ricomincerò,la vita è troppo
breve per essere sprecata!
Io una follia grande non l'ho mai fatta,però piccole
si.Ricordo che una volta ero con due amici,era notte,e
abbiamo attraversato a piedi il grande raccordo
anulare,che rischio.Poi una volta ho preso l'autobus alle
sette di sera,mi sono fermato da un fioraio,ho preso un
mazzo di rose,preso un altro autobus,e sono andato sotto
casa di una ragazza per consegnare di persona il
pensiero.Abbiamo parlato per un ora buona,il mazzo di
fiori era nascosto dietro una macchina parcheggiata,e
prima che lei salisse,trovai il coraggio per darglieli.Per me
era una follia,avevo paura che rovinassi
tutto,invece..............
Invece fù la mia ragazza per due mesi.Tornai a casa che
erano le nove,accesi la tv per vedermi la Champions
League,era la sera che la mia Roma perse sette a uno
contro il Manchester,ed il mio telefono fù l'unico a
rimettercela,perchè lo scaglai contro il muro e si ruppè.Ai
miei il giorno dopo dissi che mi era scivolato sull'autobus e
qualcuno lo prese,infondo aveva solo due settimane,ed
era costato abbastanza,ed io per una banalissima
partita,lo distrutto,che folle!
E già cari miei,la vita è come la canzone di Stefano
Rosso,una storia disonesta!I
Però è ancora presto per salutarci,perchè voglio
raccontare di una notte veramente folle che mi è capitata
nel freddo Gennaio 2011.
Allora,avevo il turno serale nell'albergo dove faccio il
cameriere.Attaccavo alle diciasette e smontavo all'una.Fù
una piacevole giornata di lavoro,poi verso mezzanotte e
mezza successe un episodio analogo e curioso.Due miei
colleghi,Oscar e Adrian tornarono in sala entrambi un pò
sconvolti.Ci raccontarono che passando nel corridoio
davanti la camera 6015 la porta si aprì ma dentro non c'era
nessuno,buio completo.Siccòme da pochi mesi si narrava
di un fantasma nell'albergo,molti camerieri credettero alle
voci,la maggior parte ignorava la legenda.Così seguito da
altri sei colleghi mi diressi verso la stanza,ignorando delle
telecamere e dell'ora che era.Spinsi un pochettino la
porta,ed era chiusa.Mi girai verso gli altri è gli dissi che
erano dei cagasotto,la stanza era vuota e per di più
chiusa.Continuarono a dirmi che era vero che la porta si
aprì e che fosse vuota,ed a qual punto un idea stupida
balenò nella mia mente perversa,bussaì.Ci fù veramente
un minuto di silenzio totale,poi d'un tratto la porta si
aprì,buia e disabitata.Appena la porta pian piano si aprì
abbiamo tutti urlato all'unisono,spaventati,io per
primo.Poi però mentre con la testa sbirciaì dentro,un
uomo sui cinquant'anni mi si parò davanti,completamente
nudo.Urlai per primo e poi dopo toccò a gli altri,e
scappammo tutti dentro chiamando l'ascensore.Mi urlò
qualche frase brutta in inglese ed indicava l'orologio.
La prova che il fantasma non esiste era certa,è l'ipotesi che
la stanza era vuota fù smontata.Tutti e sette eravamo
spaventati ma allo stesso tempo ridevamo di gusto.Poi
però camminando verso il parcheggio tutti siamo stati
colti da un dubbio,se il cliente si lamenterebbe alla
reception la sicurezza potrà vedere il filmato e tutti
quanti,io per primo,avremo perso il lavoro.Mi dicevano
tutti:hai bussato a mezzanotte passata ad un cliente,sei
fuori ormai!La sera a casa nel letto ci ripensavo e ridevo da
solo.Pensavo ad Alessia,mia cugina e collega,che abita al
piano sotto il mio,che sicuramente rideva anche lei.Ma
forse tutti noi di quella sera ridevamo nel letto,con la
certezza che il domani fà paura,poichè rischiavamo il
licenziamento.
Il mattino al lavoro andài con una strizza tremenda,ma me
la cavai.Girava ora dopo ora la notizia che io ho bussato al
cliente,ed io ero preoccupato che le voci arrivavano ai capi
dell'albergo.Così non fù,ma la nostra boss,giustamente,ci
sì inculo a tutti noi presenti sulla scena,ma poi passò.Ci
disse che se dalla sicurezza all'agenzia non sarebbe
arrivata l'email con lamentele del cliente ed identificazione
facile per tutti e sei,eravamo ancora camerieri,se invece
l'email arriva,addio Marriot!Fù una settimana terribile,ma
tutto passò liscio.E si amici,questa è follia,ma vedete,di
tutte quelle che vi ho raccontato,le rifarei ancora se
tornassi indietro,mi aiutano a non odiare il passato,a non
essere mai triste,a rischiarsela sempre,ma non
spavaldi,bensì con la paura.Comunque follie che spesso si
ripetano e non dovrebbero,sono queste tre:
Un uomo che mette incinta la ragazza è poi scappa per
paura delle responsabiltà lasciando crescere il figlio con la
madre sola è non è un uomo.
Le ragazze che abortiscono oppure abbandonano un
bimbo nel cassonetto non sono donne,anche se ci sia crisi
economica,è meglio farlo nascere che ucciderlo.Ed
abbandonarlo proprio ci vuole una gran bel
fegato,veramente.La terza ma più grande follia e quella di
alzarci ogni mattina,andare al lavoro a romperci la
schiena,e tornare a casa stanco morto per mille euro al
mese,lavorando duro e parlando poco prendiamo anche
800 miseri euro,mentre in politica non facendo un cazzo e
parlando troppo,si arriva anche a diecimila al mese!
Dovremmo scioperare tutti,ma non lo facciamo perchè i
soldi non sono mai pochi,ma vabbè,si sa già cari miei,la
vita è come la canzone di Stefano Rosso,una storia
disonesta!I
Quinto capitol0
RICORDI !!!
Capita a tutti la sera,invece di dormire,che il cervello vi
assilla di domande?Bè,a me spesso.Mi capita che poggio la
testa sul cuscino e la mia mente ritorna indietro,a tempi
ormai andati,bei tempi!Come da bambino,quando eri in
una casa piena di parenti,che ora non vedi,a passare un
Natale o un Capodanno,al regalo più bello ricevuto,oppure
i chiusini davanti a Fifa,alla Play uno,e chi più c'è nè ha più
nè metta.A tutte quelle piccole cose che ti fanno
crescere,alle corse in bicicletta,partite di calcio tra
amici,amici che non sai più che fine abbiano fatto,è se
anche loro pensando alla propria infanzia,ridono o
piangono.Io piango,ecco cosa faccio quando sono invaso
da ricordi.Penso che piango perchè sono cose che non
tornano più,e che se potessero accadere ogni
giorno,sarebbe fantastico,darebbero più colore alla
cornice della tua vita.La prima volta che hai odiato
qualcuno,quando hai pianto veramente per la prima
volta,quando l'hai fatto per la prima volta,al tuo primo ti
amo,la tua prima sbronza,la tua prima sigaretta,il tuo
primo bacio,la prima volta che hai amato veramente
qualcuno,quando hai fatto una cosa speciale,ma nessuno
la apprezzata,quando hai capito chi veramente è amico,chi
ti mente,e chi sarà il tuo bastone da sostegno per tutta la
vita.Ci sono state e ci saranno persone che entrano nella
tua vita solo per un breve lasso di tempo,ma ti lasciano un
segno indelebile dentro il cuore.Ci sarà una ragazza per cui
perderai la testa,ma lei a te non pensa proprio.Bè,non
disperarti,non sei tu che non l'hai conquistata,ma lei che
non ti meritava.Penserai a quando hai vissuto una
fantastica storia d'amore,e poi tutto è finito,ed ora l'unica
cosa che hai di lei sarà soltanto una cicatrice sul cuore con
sopra il suo nome.La verità e che abbiamo fatto scorrere i
giorni e lasciato indietro i ricordi,perdendo i contatti con
amici di vecchia data,ma ogni tanto il loro pensiero andrà
a te,così come anche il nostro va a loro.
Ricordo che anni dietro avevo paura del buio,e se mamma
la sera non tornava alle 23.45 in punto,non prendevo
sonno.Poi quando sentivo la sua macchina
parcheggiare,spegnevo la luce e facevo finta di
dormire.Poi dopo qualche minuto mi infilavo nel suo
letto,nonostante avevo 16 anni!Poi tornavo nel mio
letto,entrando pian piano nel magnifico mondo dei sogni!
Purtroppo i sogni ha volte sono troppo belli,al punto che
al risveglio resti deluso perchè torni alla tua vita
monotona!
Pochi giorni dopo i miei quindici anni mia nonna Marisa si
ammalò di cancro,che dopo qualche mese se la portò
via.Ricordo che alla sua morte non piansì,nemmeno nei
giorni seguenti,ma non perchè non mi fregasse
niente,anzì.Non lo mai scordata,ed era la stella più bella
che la notte del 29 luglio 2004 brillava in cielo su
Roma.Non ho pianto perchè secondo me è normale
morire,cosi come essere messi al mondo.Vivere e morire
sono le uniche certezze che si hanno!
Sul lavoro fecì la conoscenza di molti ragazzi,ma mi colpì
uno su tutti,M (scusate ma non posso fare nomi)Pochi
anni più di me,buon lavoratore,non polemizzava
mai,rideva sempre,anche quando la giornata era
faticosa.Molto educato,simpatico,insomma,una persona
per bene.Poi un giorno di Ottobre io staccavo ed ero nei
spogliatoi per cambiarmi,e lui entrò,stava per attaccare.Mi
chiese come era andata la giornata,se c'era molto
lavoro,furono pochi minuti.Poi io fecì una battuta,e lui
rise.Chiusi la porta salutando e dicendogli che ci saremo
rivisti due giorni dopo,e lui ricambiò il saluto,sorridendo
come sempre.Purtroppo,il giorno dopo un incidente
stradale se lò porto via.Non ho vergogna nel dire che
piansì per molti notti,domandandomi perchè Dio lo avesse
scelto così presto.Ovviamente non trovai risposte,ma ero
incredulo che da un giorno all'altro è andato via così.Forse
quel fatto ed altri sentiti al TG,come il povero Tommy sono
stati quei casi che mi hanno spinto a non credere in Dio,lui
non fa mai niente,quel che succede è perchè lo decidiamo
noi.Quando si è giovani e strano pensare alla
morte,eppure ci si deve pensare,perchè il destino non ti
guarda mai in faccia,l'angelo della morte non ha pietà per
noi,il suo compito è prendere anime,e così fà!
Comunque,l'ultima volta che l'ho visto stava bene,e
sorrideva.A me basta questo,il suo splendido
sorriso,rivolto ad un mondo che non lo ricambiò!Spero
solo che da lassù tutti gli attimi da lui vissuti non siano mai
dimenticati,e che il suo sorriso torni a brillare di fianco alla
luna.Ora c'è una terza stella nel mio cielo privato,il mio
caro nonno,scomparso prima di Natale 2009.Ogni tanto
quando sto sul letto,mi basta spostare lo sguardo fuori la
finestra,che le vedo,vedo le mie tre stelle,che mi danno la
buonanotte.Ogni tanto penso a loro,e quando io sto
male,loro sono lassù che brillano intensamente,per farmi
ricordare che nei momenti difficili il loro pensiero mi serve
d'aiuto!
Sesto capitolo
Passo dopo passo
Da piccolo avevo molti sogni nel cassetto,tipo quello di
fare il cantante.Farei la fine dei Jalisse o avrei la carriera di
Tiziano Ferro?Poi volevo fare l'attore,sarei un divo di
Holliwood oppure un attore che azzecca un film ogni
cinque?Optai per il calciatore,ma i miei piedi non erano
precisissimi,e dopo sei mesi mi ritirai,nessuno di questi
sogni è stato realizzato.La reàltà è che non ho mai creduto
nei miei sogni,mai combattuto per ciò che volevo.E fù così
che quei cassetti non li riaprì più.
Anche a scuola ero una frana,addirittura a
ginnastica.Facevo tutto senza metterci il minimo
impegno,e le cose ovviamente,andavano male.Solamente
il rapporto con i compagni andava bene,grazie a Dio non
ho mai avuto problemi di bullismo,anche perchè la
violenza non è per me.Sono sempre stato un tipo
paziente,che i problemi li risolve a voce.Ogni tanto ho
avuto che fare con persone che non sanno cosa sia il
dialogo,e che volevano arrivare subito alle mani,ma per
fortuna e finita bene,anche perchè a questa gente non
presto tempo,compatisco chi è inferiore!Torniamo alla
scuola,ho ottenuto una fortunatissima promozione alle
medie,finendo ai superiori,precisamente ad un tecnico
industriale.Ma purtroppo,fui steccato ben due volte al
primo.Le mie giornate doposcuola le passavo a karate,o
con la musica nelle orecchie(ascoltando i miei due miti,883
e Articolo 31,che tutt'ora ascolto avendo la loro
discografia)oppure in bicicletta,in solitudine.Avevo un
gruppo di amici con cui giravo nel quartiere in bici o
giocavamo a pallone,ma finite le medie,nè sono rimasti
pochi.Alle donne non pensavo,era presto per me,e mi
staccavo sempre più dal mondo.Tralasciavo anche lo
studio,di conseguenza alle interrogazioni ero sempre
impreparato.Poi cominciai ad uscire con degli amici,con i
quali facevamo piccoli casini,ma mai niente di grave.Alla
seconda bocciatura,cambiaì scuola,e scelsi una di soli due
anni.Ammetto di avere scelto per comodità,ma se mai
dovessi tornare indietro,non ci ritornerei.La gente che era
in quella scuola non era delle migliori,comunque il primo
anno andò bene.Arrivato finalmente al secondo,ottennì la
mia terza bocciatura.Il mio carattere infantile e la
disciplina mi tenerono lontano dalle lezioni,visto che tutti i
giorni ero fuori dalla classe.Così a 19 anni cominciai a
lavorare come cameriere in un albergo,dove sto tutt'ora.I
colleghi sono tutte brave persone,anche i capi non sono
male,nel complesso è un bel posto.
Parliamo di amici,ne ho abbastanza,ma quelli a cui sono
più legato sono tre,Daniele,Massimo e Giuseppe.Daniele lo
conosco da quando aveva tre anni,poichè abitava al piano
sopra il mio.Anzi,io vivevo sotto il suo,visto chè quando mi
sono trasferito in quella casa lui già abitava lì.Insieme
abbiamo fatto tanti di quei casini che ricordo ancora come
fosse ieri.Suonare ai citofoni,tirare palloncini ai vecchietti
del circolo di bocce di fronte casa nostra,e tante altre
cazzate che si fanno da bambini.Ora e diventato un
uomo,ha già 19anni,è proprio vero che il tempo vola.Ora
visto che lavoro,ci vediamo un pò di meno,ma anche
quelle poche volte che ci vediamo,bastano.
Con Giuseppe invece ci ho fatto ben nove anni in classe
insieme,fino al mio stop al primo.E poi tra l'altro,abitava
alla casa di fronte la mia.Anche con lui ho fatto qualche
piccolo danno,e sopratutto due viaggi,uno a Milano
Marittima con altri tre amici,ed uno soli noi due a
Sorrento,l'estate 2009,con tappa fissa a Positano.E stata
una vacanza indimenticabile,anche grazie a dei strani
episodi che ci sono accaduti.Ci siamo fatti sette giorni,ma
lì abbiamo vissuti pienamente,tra cocktail serali,mare e
sole,insomma,tutto relax.Ora è partito per inseguire il suo
sogno,che adesso è diventato realtà!
Massimo è uno stronzo però gli voglio bene.Dall'asilo alle
medie insieme anche al banco,poi dai superiori per ben
due anni poca traccia ! Poi in comitiva lo ritrovài e fino ad
oggi ancora ci esco. Serate con lui proprio tante,certe
devastanti al punto che non posso raccontare,mai sani !
Alcool a volontà ogni Venerdì,Sabato e Domenica sera,che
vita eh ?!
Ha conosciuto tutte le mie ragazze,ed io le sue,molto
inferiori rispetto alle mie ! Vabbè,capita. Siamo anche
usciti a coppie,ma quando eravamo soli movida tutti i
giorni. La domenica sera è quasi sempre a casa mia a
vedere film horror o del miglior comico al mondo,Carlo
Verdone. Nel frattempo birre,drink è cannetta regolare
per entrare dentro il film al top del rilassamento,haha.
Bè,con le donne è una frana,ma da tutte le ragazze che gli
hanno detto no nè traee un vantaggio in più di noi,almeno
secondo me! Perchè ? Ma come perchè ? Allora,la paura dei
maschi che hanno il rimorchio facile è che spesso non
tentano con una per paura che gli dica no,io per primo ve
lo assicuro,io ne ho paura,ma stranamente quelle poche
con cui ci ho provato,non mi hanno mai detto no,ma c'è
sempre una prima volta,anche se non voglio. Lui invece ha
preso abbastanza 'no' che non ha nulla da perdere,per lui
stesso sarebbe clamoroso un si,ma a volte i desideri si
avverano,quindi proprio stupido non è! Comunque alle
donne lo consiglio,è carino,non costa tanto,ti aiuta
sempre anche se gli stai sul cazzo,è una bravissima
persona,sa mantere i segreti e poi,come mi ha confidato
poco fà una amica in comune,è anche messo bene a
dimensioni. Ma questa è un'altra storia!
Che altro dire,non servono parole,è quasi un fratello
adottato per me,ma il difetto che ha è che spesso agli
appuntamenti ritarda facendoti sbroccare,e poi che è
talmente buono ma anche un pò tonto che si fa mettere i
piedi in testa troppo spesso,non dovrebbe,ma se si incazza
penso che faccia male. Che stronzo.
Le mie comitive non sono state molte,ma alla prima ho
legati molti ricordi.Fù lì,in quel posto che non faccio il
nome,che feci il primo incontro con tre
cose,alcool,sigarette e canne.Solo le sigarette sono l'unico
vizio che ho,anche se ora sto tentando di smettere dopo
sei anni di schiavitù!Però almeno cinque drummini al
giorno li fumo,il tabacco è molto buono,meglio delle
sigarette.Le canne le ho lasciate perdere subito,non mi
sono mai piaciute tanto,mentre l'alcool mi fa compagnia
qualche sera,anche se però non esagero.Poi un giorno,al
concerto del grande LIGA,ho fumato l'erba è da lì qualche
sera lei mi fa compagnia prima di andare a dormire!Ma la
droga che amo è la birra.L'estate ache tre al
giorno,sopratutto a casa nel letto,bè,come disse
l'immortale rapper italiano di sempre J.AX,ci sono delle
sere che sono più dure,dove serve bere è via le paure,e
dentro ci si sente,piccoli per sempre.
Ora non ho una posto fisso,dipende con chi stò.Il tempo
che non lavoro e nessuno dei miei amici e libero,lo passo
ad un bar vicino casa,dove ho fatto amicizia con dei
clienti,e sopratutto con i baristi,al quale mando un grande
abbraccio.Fino a qualche anno fà,andavo in giro con amici
per discoteche,rincasando alle sei del mattino,vivendo a
metà le mie domeniche,molto spesso svegliandomi con
postumi di una sbronza.Poi ora ci vado molto
raramente,non mi attira più come prima.Mi limito a pub o
cinema,cose tranquille comunque,almeno prima di
conoscere Fabio,il barista più figo di tutti i tempi
(ahahaha),perchè le nostre serate sono abbastanza
sconvolgenti !Adesso che la mia ragazza Michela è la sua
Federica ci hanno in cura,pazienti nel
sopportarci,sconvolgimenti insieme sono svaniti,sono
diventate sere tranquille,molto piacevoli.
Ok,parliamo di donne.Bè,non sono mai stato un vero
playboy,di ragazze serie nè ho avute solo sei.Allora,avevo
17 anni la prima volta che dato un vero bacio,sempre a
quell'età ho perso la mia verginità.Appena maggiorenne
ho avuto una vera storia,e fù la prima volta che dissi ti
amo con il cuore.A 18 anni ho pianto per amore,per una
ragazza di cui ora ho perso le tracce.Poi altre due
storielle,ma niente di serio.Sono stato per molti mesi
felicemente single,finchè una piovosa e fredda giornata di
novembre,nel 2008,ho conosciuto lei,lei che mi ha
cambiato la vita.Mi ha cambiato in meglio,facendomi
capire quanto è importante sentirsi dire ti voglio bene,e
facendomi vedere cose in un ottica diversa.Mi ha
insegnato a non giocare con i sentimenti,e altre cose.Con
lei ho passato bellissime giornate,poi tra le ragazze che ho
conosciuto,era l'unica che mi faceva sorridere
veramente,anche se fuori pioveva,pensando a lei il sole mi
nasceva da dentro,era l'unica che mi trattava cosi bene!
Ora è una grande amica,per lei non provo più niente,le
voglio bene,se mi chiederebbe un aiuto lo farei,anche se
potrei andare in contrasto con qualcuno.Penso che nella
vita,nulla è per sempre,ogni evento ha il suo tempo,le cose
non vanno mai nel verso in cui speri.Tra l'altro penso sia
l'unica che mi conosca veramente,perchè nessuno mi
conosce veramente,tutti mi vedono ridere,ma non sanno
cosa ho dentro certi giorni,lei si,perchè mi riesce a leggere
nella mente.
Ok,queste sono lezioni di vita che ho imparato sulla mia
pelle,cose a cui non credevo,ma a cui ora credo
ciecamente:
Non esistono donne impossibili,solamente uomini incapaci
nel conquistarle.Niente è impossibile,se credi in una
cosa,combatti per averla,a costo di farti male,e se ci tieni
veramente ad avere quella cosa,la avraì.Se proprio non ci
riesci allora,potrai sempre dire di averci provato,e ti
accorgerai di avere perso una battaglia,ma ti è rimasta la
guerra.Non importa se certe volte conosci una verità su
alcune cose,ma la gente parli a sproposito ingrandendo il
tutto,l'importante è che tu sappia la verità,e lasci pure che
qualcuno parli senza sapere,la fantasia è un dono che il
signore ha dato a tutti,peccato che pochi sappiano
sfruttarla.Non reagire in malo modo se qualcuno che
pensavi fosse amico ti pugnala alle spalle,parlerà male di
te,ma nè continua ancora a parlare.Non credere che tutte
le persone che pensi ti odiano,sono pronte a sferrarti un
colpo nel momento in cui cadraì,sarà proprio uno di quelli
a tenderti la mano per rialzarti.Non prendere la vita sul
serio,comunque vada,non nè usciremo mai vivi.Riguardo
ai segreti,attento a chi lo dici,non sono tutti amici.Fidati di
tutti,ma non fidarti di nessuno.
Il mio modo di scrivere doveva essere stile Stephen
King,ma non ho la sua mentalità,lui e un genio.Allora
scriverò a modo mio,tra romanzi,storielle,e ogni tanto
parlerò di me.Tanto non mi monto la testa,se questo libro
verrà pubblicato,non credo di vendere molto,ma se
casomai un giorno dovessi prendere il volo,sarà soltanto
per una forte folata di vento,niente di più!
Mi chiedo se un giorno avrò mai un figlio,e se mai lo
avrò,avrò qualcosa da raccontare.Gli racconterò di sua
madre,del suo sorriso,di quando lo conosciuta,di quando
tenendola per mano avevo brividi sulla schiena,di quando
fissandola negli occhi,vedevo il mare,ma solo toccandola
mi sentivo trasportare dalle onde.Di quando
baciandola,mi vantavo di aver visto il paradiso prima di
andarci,di quando abbracciandola,mi sentivo al sicuro.Gli
parlerò dei miei amici,delle notti folli,dei miei dolori,le mie
gioie,le mie risate,i miei pianti,ma sopratutto,gli
racconterò che appena è nato,prendendolo in braccio,mi
sono sentito veramente un uomo.
Va bene,ok,lo ammettò,ho fantasticato un pò,tutto qui.Ho
vissuto il presente raccontando del
passato,immaginandomi il futuro.Bè,come disse un
grande uomo,il passato lo rimpiange chi non ha futuro!Io
non rimpiangerò mai il passato,ma lo ricorderò sempre
ridendo,e se cadrà una lacrima,lo farò mentre piovera,per
non piangere da solo!
Settimo capitolo
L'unica ragione era il suo sorriso
Quando mi sono svegliato questa mattina avevo un senso
di vuoto dentro me.Al mio risveglio era tutto opaco,non
vedevo nulla come era realmente.La mia casa era
vuota,nonostante la pienezza e quel raggio di sole che ogni
mattina mi svegliava puntualmente.I miei mobili erano
tutti puliti,per non parlare della lucentezza del
parquet.Bè,si vede che molto presto la donna delle
pulizie,era passata a fare il suo lavoro.Dopo la sbronza che
ho preso ieri sera,oggi non posso fare niente,la testa è
pesante,le gambe leggere,il mio stomaco
brucia.Affacciandomi dalla finestra del bagno,si vede il
mio giardino,spettacolare.Sono abbastanza ricco,ma non
felice,per questo da qualche tempo bevo a
dismisura,entro pochi mesi qualcosa mi porterà via.Scrivo
ogni mattina su un foglio di carta,a caratteri cubitali,ti
amo,e poi piango.Sulla mensola grigia del salotto ci sono
tre peluche : un orsacchiotto,una mucchetta e un
ranocchio,tutti con la scritta Ti Amo.Poi una ventina di
lettere d'amore,e due rose rosse,due profumi è un paio di
mutande da donna.Bè,tutte queste cose sono regali del
mio unico amore,nei splendidi due anni che siamo stati
insieme,poi per un errore da parte mia finì tutto,e da lì
andaì a vivere solo,i ricordi erano l'unici a farmi
compagnia.Piangevo sempre al mio risveglio,e anche
prima di addormentarmi,trannè oggi,forse il senso di
vuoto che provo so cosa è,sono le lacrime,che sono
finite.Ora lo stomaco si stringe,e mi fa star male.Ed è per
questo che scrivo questa lettera,la corda ora è più
stretta,riesco malapena a respirare.Tra poco mi butto a
candela da questa sedia,lascerò questo mondo una volta
per tutte.I miei soldi lì lascio a lei,è gli chiedo anche di non
buttare i regali,così,quando sarò fantasma,verrò a vagare
in questa casa,e piangerò ancora.Addio amore,non
piangere quando scomparirò,ma sorridi pensandomi,e non
tralasciare i ricordi,sono l'unica cosa che nella vita,non
possono strapparci!Non ho piu ragioni per vivere,l'unica
ragione era il tuo sorriso.
Ottavo capitolo
SPERANDO IN UN ALTRO MIRACOLO
1
La dolce estate era appena cominciata a Ghost City,tirava
una buon aria è si respirava in città.Fred Lord era solo un
ragazzino quell'anno,e la sua vita era piuttosto felice.Fino
a quel maledetto sabato 18 giugno 2013 sapeva che la
morte è una cosa che a 18 anni conosci solo per sentito
dire.Almeno finchè la sua Fiat 500 non finì sulla corsia
opposta a 180 km orari e precipitò giù per la discarica,all
Est Avenue!
Quando lo sceriffo Simone Bianchi avvertì la sig. Caterina
Taylor ed il signor Carl Lord era una torrida notte
estiva,alle ore 04.56 di una Domenica che poteva
cominciare normalmente.Lei si dimenava e stentava nel
crederci,mentre Carl reagì con aria da duro,soffrendo
dentro.Alle nove di mattina la dottoressa disse ai due che
il figlio era entrato in coma è non durerà più di un mese.
2
La macchina che lo teneva in vita fecè ricordare a Carl di
suo padre Frank,quando caddè dalla moto.Dopo qualche
mese di coma si riprese,e nel giro di tre mesi torno attivo
come prima.Carl,suo fratello Matt e la mamma Kate erano
increduli e felici allo stesso tempo.All'ospedale lo
chiamavano il miracolato,nel quartiere l'uomo che visse
due volte!
Adesso Carl era seduto fianco al corpo di suo figlio,e gli
teneva la mano.Due lacrime gli bagnavano le guancie,per
poi andargli nelle labbra lasciando quel sapore amaro in
bocca,ora amara come la vita.La sua mente tornò indietro
nel tempo a quando lui era ragazzo,quando la vita era più
difficile.
3
Girava in coppia con il suo migliore amico,Jimmy
Millow.Erano nel prato vellutato di Garden City,vicino al
castello sul River London.Prendevano fiori per i loro
genitori,quando ad un tratto pochi metri più giù
passarono due ragazze.Di colpo Jim urlò <Carl,guarda là!
C'è Emily Rossy e Nate Cat,le conosci ? > Carl si girò di
colpò,e il suo cuore si fermò.Non aveva mai visto una
ragazza più bella di Nate,e cominciò a correre verso di lei.
<Dove vai ? > urlò Jim,ma non lo ascoltava,correva ed era a
un passo da lei.
4
Un sussultò lo rigettò fuori dai ricordi,era il dottore,che gli
chiedeva di uscire.Lui si alzò lentamente,baciò
delicatamente il figlio,ed usci per rientrare a casa.Si fermo
da Arnold,il bar vicino casa,si fece quattro bicchierini di
whisky e andò verso casa.Tutto d'un tratto arrivò giù un
temporale,e Carl trovò il coraggio di piangere.Si
inginocchiò a terra e guardò il cielo,urlando frasi
sconcertanti.Poi riprese il cammino ed arrivò a casa.Sua
moglie era ancora al lavoro,e lui si mise sul divano,in
attesa che Morfeo si facesse sentire!
5
Quando arrivò di fronte a Nate,l'imbarazzo lo investì in
pieno.Lei lo fissò e guardò la sua amica,facendosi una
risatina. < Ciao,sono Carl,piacere >.La ragazza gli ricambiò
il saluto <Ciao,Nate>.Incominciò un lungo discorso,finchè
Carl non trovò le parole che voleva < Dopodomani alla
fiera di Aveneu ci sono le giostre,ti va di andarci insieme?
Non mi aspetto un sì,ma sinceramente neanche un no!
>Nate rise,poi finalmente rispose <Certo,a domenica sera
allora.>Poi se nè andò,e Carl urlò < Porta anche lei,con me
ci sarà anche Jimmy >. Lei rispose di si,e ritornarono a
raccogliere fiori. < Io la amo,nè sono certo Carl,è mia! >
disse Jim,cotto per Emily,e Carl sorrise,e dopo un paio di
ore rincasarono! Kate e Frank,genitori di Carl,erano
contenti di quello che il figlio aveva portato a casa. <
Bellissimi fiori amore,grazie > disse la mamma.< Di
nulla>ribattè Carl.Suo papà si limitò ad un bellissimi e un
sorriso,poi si ritirò al salone a seguire le partite.Carl quella
notte non dormì,sogno di lei tutta la notte,però ad occhi
aperti.Quando finalmente arrivò la serata tanto
attesa,uscì di casa in fretta e furia,lasciando ai genitori un
biglietto.
6
Quando si svegliò,Sue,il fratellino di Fred,guardò dalla
finestra.C'era un gran bel sole di fuori,con un aria molto
calda.Andò a trovare suo fratello e poi andava a
scuola,mentre Caterina passava la mattina in ospedale,poi
sostituita da Carl.Lui era nel letto che
dormiva,sognando.Sognava di un inverno fà,quando portò
suo figlio a giocare a calcio.C'era una partita importante
per la stagione,il piccolo era titolare.Non lo era mai
stato,ma per via dell'infortunati toccava a lui.Bè,finì uno a
zero con un suo gol,e la sua squadra andò prima in
classifica a più uno.Fù l'eroe di Ghost City,tutti parlavano
di lui,anche piccoli giornali locali.Aprì l'occhi e si senti
mancare l'aria.Il sogno era un ricordo del passato,niente di
più!Mangiò qualcosa al volo e andò a correre.Arrivò al
grande prato dove con Jim coglieva fiori per la mamma e
dove incontrò Nate.Si sedètte su una scalinata che prima
non c'era,e lentamente ripensò a lei,al primo
appuntamento!
7
Arrivò con ben dodici minuti di anticipo,esattamente alle
19.48!Con lui c'era Jimmy,e osservavano la vera
attrazzione della serata,la ruota panoramica di Ghost
Park.Era vestito con una camicia bianca trasparente,jeans
chiaro e scarpe Lacoste.Il suò cuore accellerò quando Nate
le si parò davanti.Tremava e sudava freddo,e la voce non
gli usciva.Dalla sua bocca uscì soltanto una frase che alle
donne piace sentire < Sei bellissima,piu calda del sole e più
bella della luna >.Nate sorrise è ringrazio del
complimento.Jim andò con Emily a prendere lo zucchero
filato,e loro si misero vicino la ruota panoramica,seduti sul
prato.D'improvviso Carl si sdraiò sul prato ed invitò lei a
fare altrettanto.< Perchè non ti sdrai fianco a me ? Su,non
vergognarti,e da sdraiati che si vede il cielo > A quella frase
Nate si sentì svenire,e si lasciò cadere di fianco a lui.Carl
era in vena di romanticismo quella sera,e pensò a qualche
frase da dire mentre fissava le stelle.< La vedi quella stella
grande che lampeggia ??? > Lei la fissò e rispose di si. <
Bè,quella sei tu ! >Nate sentì un lungo brivido dietro la
schiena,e arrossendo lo baciò.Ci furono tanti baci quella
sera,si baciarono finchè la sera non diventò notte,il sole
fecè posto alla luna,che timida guardava loro in effusioni,e
si limitava ad essere solo mezza,per non dare troppo
occhio,le stelle smiserò di brillare,la ruota di ruotare,la
musica di cantare,il mondo di girare.Ora l'altra metà della
luna erano loro,a ruotare erano loro,a cantare erano i loro
cuori,a brillare i loro occhi.Quando tornò a casa Carl era
emozionatissimo e rideva di gioia.Ora il suo cuore aveva
un battito nuovo,e tutta la sua vita aveva trovato un
senso.
8
Sua moglie entrò in casa distrutta dal dolore.Non gli
piaceva vedere suo figlio in quello stato,soffriva
troppo.Carl la consolò un pò,poi cenarono è videro un film
in tv.Si svegliò col telecomando in mano e la tv accesa,sua
moglie era già a letto,che dormiva.Andò in cucina,prese un
bicchiere vuoto,una bottiglia di buon vino,e mentre
guardava le foto di Fred annegava nell'alcool.Si
addormentò ubriaco e con un mal di stomaco
pazzesco,che lò svegliò tre volte durante la notte.Adesso
era nel letto di sua moglie,e la abbracciava forte forte.
9
Il giorno che festeggiò un mese con Nate,era anche il suo
compleanno.Faceva 19 anni,e si sentiva padrone del
mondo.Correva il 1994,il cielo di quel Luglio era
serenissimo,gli uccelli cantavano allegri sopra gli alberi,il
sole emanava un buon calore,le sere erano piacevoli,e la
notte si dormiva che era una favola.Era la prima volta che
andava al mare con Nate,si fermarono ad un bar per la
colazione,poi si tuffarono nella folla che c'era sulla
spiaggia.Anche Jim con Emily erano fidanzati,da qualche
settimana.Solamente il sabato uscivano insieme tutti e
quattro,il resto dei giorni Jim e Carl lo passavano a
lavorare nei campi,e le due ragazze a scuola.Il pomeriggio
Carl e Nate andavano al cinema,centri commerciali,il
giovedi a casa di Nate,il venerdi a casa di lui.La domenica
non si vedevano,poichè Carl seguiva il calcio e lei andava
dai zii sul River London.Tra regali,amore litigi e tante altre
cose,si arrivò ai due mesi di fidanzamento,e tra loro
arrivarono i primi Ti Amo !
10
Era passata una settimana da quando Fred aveva fatto
l'incidente.Le sue condizioni erano sempre critiche,ed i
medici parlarono con i genitori per decidere cosa fare. <
Forse ha ragione il dottore,e giunta l'ora di staccare la
spina > disse Caterina. < Sai,io voglio aspettare,può darsi
che migliori di colpo,mai dire mai,aspettiamo per
favore,cè la farà > rispose Carl,ma sapeva che mentiva.Il
dott.Bianchi disse che se mai si riprendesse sarebbe un
vegetale,ma per Carl averlo o non averlo aveva troppa
importanza.Colti tra i dubbi,aspettarono un'altra
settimana,sperando in qualcosa di buono.
11
Durante il ferragosto più caldo degli ultimi 12 anni a Ghost
City,Carlos Mendoza fece il suo fottuto ingresso nlla vita
sentimentale di Carl e Nate.Mentre lei era in discoteca con
amiche,leggermente ubriaca,un ragazzo aitante si avvicinò
a lei.Cominciò a struciarsi a lei e dirle frasi belle.Lei,per
colpa dell'alcool,trovo stupende le frasi è bello il
ragazzo.Non pensava a Carl quel giorno,visto che erano
due giorni che non si vedevano e sentivano,visto anche che
l'ultima volta hanno avuto una brutta litigata!Così Nate
tradì Carl con Carlos,e il mattino dopo capì tutto e si
presento da Carl per raccontargli tutto e farsi
perdonare.Lui non reagì bene,urlando frasi irripetibili e
addirittura bestemmiando un paio di volte.Era su tutte le
furie,e senza ragionare,colpì con uno schiaffo Nate.Lei
corse via piangendo,lui anche piangeva di brutto,sul suo
letto,dove annusando il cuscino sentiva il suo profumo,e
girandosi sull'altro lato vedeva lei dormire,e ancora più
triste,vomitò per la rabbia! A consolarlo c'era Jim,al quale
la storia con Emily andava benone.Il ragazzo una sera al
telefono gli disse delle parole che a Carl sembrò poesia,e
gli fece capire molte cose.< Alcune persone vengono nella
nostra vita per una stagione,perchè è arrivato il tuo
momento di condividere,crescere e imparare. Loro ti
portano un'esperienza di pace o ti fanno ridere. Possono
insegnarti qualcosa che non hai mai fatto. Di solito ti
danno un incredibile quantità di gioia. Credici,è vero. Ma
solo per una stagione! Le relazioni che durano tutta la vita
e ti insegnano lezioni che durano per sempre,cose che devi
costruire al fine di avere delle solide fondamenta
emotive.Si dice che l'amore è cieco ma l'amicizia è
chiaroveggente >.
Carl ringraziò il suo amico e ripensò molto a queste
parole.Dopo molti mesi quella notte dormì veramente
bene,mai sentito meglio.Settembre era arrivato è durante
una pausa al lavoro conobbè Caterina.Ma questa è una
altra storia.
12
Faceva ancora caldo e Carl era in ospedale a fianco del
figlio.Fuori da ovest arrivavano velocemente nuvoloni
neri.Era pronto a subentrare un temporale estivo,di quelli
che a Fred sarebbè piaciuto senz'altro.Da bambino Carl lo
teneva in braccio e guardava fuori dalla finestra la
tempesta,e se Fred piangeva,vedendo il temporale
ritrovava il sorriso.Caterina cucinava per loro e scaldava il
latte per il piccolo,che continuava a ridere fissando il
maltempo.Crescendo ha sempre apprezzato i temporali
estivi,e forse non li avrebbe più rivisti.Invece,suo fratello
Sue era terrorizzato dai temporali,da quando un paio di
anni fà era con Benjamin,il suo amichetto del cuore,sulla
casetta sull'albero che Carl e Fred gli avevano
costruito,quando un fulmine la colpita facendola a pezzi.I
due bambini caderono dall'albero senza gravi
conseguenze,almeno all'apparenza.E si,perchè Benjamin
dopo tre giorni morì essendosi spezzato l'osso del collo in
una caduta da un muretto.Il dottore disse a Vania e
Edmond,genitori del piccolo,che l'osso aveva già una
microfrattura dovuta allla caduta dall'albero.Sue aveva 13
anni ma si ricorda ancora tutto,e certe sere i ricordi
prendono il sopravvento sul sonno,bagnando il suo
cuscino con caldissime lacrime.Edmond se la prese con Carl
per la casetta sull'albero,e i loro rapporti si inclinarono.Poi
i genitori del povero Ben si traferiròno in America,e da
allora,più nessuna notizia.Un tuono fece rabbrividire
Carl,che guardò suo figlio con aria triste,lo baciò sulla
guancia e andò ad ubriacarsi da Arnold.Rincasò alle tre del
mattino,in evidente stato confusionale dovuto
all'alcool.Caterina lò scopri è nè uscì fuori una lite,che finì
in tragedia.
13
Durante la pausa sigaretta Carl vidè una ragazza(che
presto sarebbe stata sua moglie) che lè si avvicinò.Gli
chiese da accendere e lui gentilmente le porse
l'accendino.Dopo una mezz'ora di chiaccherata,lui rientrò
al lavoro,e staccò alle undici di sera.Mentre guidava sulla
strada che costeggia il bosco,tra i tanti alberi notò
qualcosa di strano.Accostò e scese per vedere meglio,e
vide un corpo a terra.Quando lo esaminò da vicino urlò dal
terrore,qualcuno aveva ucciso è sfigurato il
malcapitato,che ad occhio e croce era morto da un paio
d'ore.Dei passi intensi venivano verso di lui,che subito
prese il telefonino e chiamo la polizia.Ma nemmeno il
tempo di attaccare che qualcuno alle spalle lò prese
scaraventandolo a terra.Si rialzò e vide l'aggressore,e
probabilmente assassino fuggire su una moto,una moto
conosciuta.Preso da una furia,scagliò con rabbia un masso
sul malvivente,colpendolo tra la tempia e lo zigomo.Caddè
a terra,perdendo il casco e mollando la moto,e svennè
lì.Carl si avvicinò e scopri a suo malgrado che l'assassino
era suo padre!Sorpreso e impaurito si decise.Prese la
vittima che trovò vicino l'albero e lo trascinò vicino la
discarica.Poi si sfilò i guanti e li brucio.Pochi minuti dopo i
lavoratori dell'Ama raccolsero l'immondizia e tritarono
tutto,compreso il corpo del povero uomo.Carl chiamò
l'ambulanza e andò a casa tutto nervoso.Aveva salvato
due vite,la sua e quella di suo padre,ma non prese sonno
fino all'arrivo delle guardie che comunicarono a lui è la
madre dell'incidente accaduto a suo marito!Per fortuna
che il signor Frank non fù mai sospettato dell'assassino è
fini in un coma farmacologico per qualche giorno.Quei
giorni furono in totale 55 !
14
Carl era ubriaco e sua moglie lo scoprì a suo malgrado. <
Da quando Fred è in coma bevi ogni giorno,ti pare
normale?Non pensi a Sue,a solamente sedici anni è sta per
perdere un fratello,figurati se sopporta un padre
alcolizzato! > A quella frase Carl svalvolò.Vide vicino a sè
un posacenere di porcellana comprato a Londra nel
duemila,e lo lanciò rabbioso contro la consorte.Si accorse
di aver commesso una cazzata solo quando sentì lo
zigomo di Caterina scrocchiare,lei urlare,e infine nel
fissarla mentre cadeva a terra col sangue che scorreva in
volto.La prese subito e la portò in ospedale,per curarla.Se
la cavò con undici punti ed un piccolissimo trauma
cranico.Si scusò con lei e pianse mentre le teneva le
mani,giurò di non bere più,di voler cambiar aria,e anche
vita.Lei accettò tutto,è il dottor Bianchi entrò in sala per
dire loro una cosa al riguardo del figlio.
15
Cinque mesi dopo l'incidente,Frank aveva trovato un pò di
memoria e tornò a fare tutto ciò che faceva prima.Con suo
figlio non toccò più l'argomento dell'omicidio,e per Carl
andò bene così.Aveva pregato che suo padre sopravivesse
e pregava di trovare presto una ragazza,per dimenticare
Nate.Miracoli avvenuti entrambi.Continuo a frequentare
Caterina e alla fine si miserò insieme.Dopo cinque mesi lei
era incinta,e furono costretti a sposarsi.Lui però pensava
ancora a Nate,e certe sere piangeva di nascosto a tal
punto che gli mancava l'aria.Ma a Caterina non lò disse
mai.Finalmente nacque Fred,per l'orgoglio di tutta la
famiglia.Educato e preciso fin da bambino,aveva la pecca
di correre con motorini,biciclette e con la macchina,e
difatti dopo sei mesi che era patentato,andò fuori strada
su una curva sdruccievole.
16
Il dottore avvisò ai genitori del ragazzo che era giunta l'ora
di staccare la spina.Dopo una mezz'oretta di discussione,si
prese la decisione migliore,staccare la macchina che
teneva in vita Fred.Due ore dopo mezzo quartiere era in
lacrime per la disgrazia avvenuta al figlio del signor.Carl
Lord.Sue piangeva a dirotto sul letto dei suoi,Carl era in un
angolo della sala d'attesa con l'occhi gonfi e il cuore stanco
di battere.Caterina era distrutta ed era in bagno a
vomitare.Aveva pianto così tanto,così forte,che lo
stomaco adesso faceva davvero male!Il 25 giugno ci furono
i funerali,e molta gente si era recata nel cimitero di Ghost
Semetary!Carl aveva appena smesso di piangere quando
tre persone note che non vedeva da tempo si avvicinavano
a lui.Erano Jim,Nate e Emily!Li abbracciò uno ad uno forte
forte,mentre il prete Dan White iniziò la messa.Andarono
da Arnold per un caffè,solamente Nate parlava poco.Jim
era sposato con Emily da sette anni,con un figlio di
sei,Kim.Nate era divorziata,ed ora era un
avvocato.Quando rimasero soli lui e Jim,il suo amico di
infanzia parlò serio a Carl. < Come và,deve essere dura,non
è cosi ? >Non rispose per un pò,aveva mal di testa e di
stomaco,ma raccolse la forza pian piano. < Bè,facile non
è.Ma so che il tempo aggiusterà tutto,almeno credo.>
< Cosa hai fatto in questi sei giorni in cui Fred era in coma?
> chiesè Jim. < Niente,speravo in un altro miracolo >
rispose.Dopo dieci minuti Jim si avviò,promise che d'ora in
poi sarebbe passato più spesso dal suo amico.Carl tornò a
casa,e lo stomaco si chiuse.Salì le scale è si adagiò sul
divano.Chiuse un poco le palpebre e ripensò a tutto il
passato.Sua moglie si sedettè di fianco a lui,e gli chiese del
perchè aveva voluto aspettare quattro giorni,prolungando
la sofferenza.Carl la fissò,la accarezzò,e gli sussurrò ad un
orecchio < Ho solamente sperato in un altro
miracolo,tutto qui.Sai cosa ti dico,almeno ci ho
provato.Ho solamente perso una battaglia,non la
guerra>Si scambiarono un bacio poi andarono a letto.Dal
mattino dopo per loro sarebbe cominciata una nuova vita.
Nono capitolo
L'ULTIMA ALBA
Guardò l'alba e poi si addormentò.Faceva cosi
ultimamente Freddy prima di addormentarsi,da quando la
sua love story con Mary era finita.Li ricorda come fosse
ieri,quell'anno e cinque mesi di amore e passione,adesso
tutto fumo e cenere.Pianse per troppo tempo,ricominciò
quello che faceva prima di incontare lei,quel bellissimo
novembre 2008.Vi spiegherò meglio.
Era un pomeriggio piovoso e freddo di Novembre,la
grandine cadeva a palette!Freddy non aveva preso
l'ombrello,cosi si riparò sotto la tettoia di un autoscuola
vicino casa sua.Si lasciò appoggiare al muro e si accese una
Marlboro Gold.Fù mentre aspirò il suo secondo tiro che si
accorse di non essere solo.Infatti dietro di lui,appoggiata
ad un muretto,c'era una ragazza.Era carina,bionda,occhi
azzurri,labbra sexy,fisico normale,forse troppo
magra.Avrà avuto un paio di anni in più di lui,sicuramente
molto timida e abbastanza umile.Si scambiarono un
saluto,poi si presentarono e parlarono un pochetto sul
tempo e sulla patente.Se nè andò sorridendo Mary,montò
su un x5 guidata da una donna di mezz'età,sicuramente
era la madre,e lo salutò con la mano.Ricambiò con un
sorriso e si incamminò verso casa,adesso il tempo si era
decisamente calmato.
La rivide due giorni dopo,correva il 12 novembre 2008,e
quel giorno parlarono per più di un ora,scambiandosi
anche i numeri.Lei nè era innamorata,lo dicevano gli
occhi,lui nè era rapito,lo diceva lo sguardo,e
cosi...........................................
il 14 ci fù il primo bacio e le prime coccole.Solo su una cosa
si era sbagliato,sull'età.Ne aveva difatti due in meno,poco
importa però.I primi due mesi furono un pò
rocamboleschi,proprio sotto Natale tra i due ci fù un
sospirato addio.La radio passava Indietro - Tiziano Ferro ,e
lui piangeva perchè tutto quel cd nuovo del cantautore le
ricordava lei.Lei anche piangeva e lo pensava molto.Molte
sere fecero tardi per mandarsi sms abbastanza sdolcinati,e
cosi con il nuovo anno i due finalmente si riunirono.Quel
capodanno passato tra amici fù una delle serate peggiori
passate in vita sua,si ubriacò e passo una serata
veramente brutta!
Ma come detto poco fà,il 1 dell'anno fù il giorno della pace.
Però si capiva che non erano fatti l'uno per l'altro,e cosi un
altro stop prima del caldissimo Giugno 2009 li separò di
nuovo.Entrambi passarono un estate di puro
divertimento,molto distanti,anche se i loro cuori non
erano stati mai cosi vicini.Ritornato l'autunno,l'amore
bussò di nuovo alle loro porte,e arrivarono al 14 di
novembre fidanzati,cosi da festeggiare un anno dal loro
amore giovanile.Questa volta durarono,e a Febbraio del
2010 ebberò un incidente stradale con la macchina di
lei.Nulla di grave,tamponamento laterale,semplice colpo
di frusta e la paura passò.Questo incidente li uni come non
mai,vista la settimana di crisi passata prima
dell'incidente.Lui faceva regolari sedute di fisioterapia per
guarire i dolori del corpo e della schiena,ed erano
follemente innamorati,fidanzati in casa,almeno in quella di
Freddy,visto che la madre di Mary non aveva molta stima
del ragazzo.Poi ad Aprile dello stesso anno,luì la lasciò per
tentare avventure con amici single.Lei stava malissimo,lui
sembrava star bene,almeno i primi dieci giorni.Lei provò in
tanti modi a riallacciare i rapporti con lui,ma lo trovò
impegnato in un avventura estiva.In realtà lui era
fidanzato con Melanie,una ragazza che viveva vicino alla
sua nuova casa,me non aveva intenzioni serie.Una sera di
Agosto la passò con Mary,era la prima volta che tradiva
qualcuno,e fù l'ultima.Finita l'estate,troncò con Melanie
per riprovare a tornare con Mary,pensava che l'autunno
fosse la loro stagione,la stagione dell'amore,ma si
sbagliava di grosso.Mary era fidanzata con Manuel,un
ragazzetto benestante,antipatico ma infondo un bravo
ragazzo.Parlarono per una serata intera,lei stava bene con
Manuel e voleva dimenticare Freddy,cosi gli chiese se
gentilmente poteva uscire dalla sua vita.Lui nè usci a
pezzi,era convinto di amare ancora lei,e pensò alle
promesse di matrimonio e di convivenza fatte con lei mesi
prima.Mary aveva una brutta storia da raccontare,infanzia
e adolescenza da gettare,e lui era l'unico ragazzo a cui
aveva raccontato tutto.Cosi fù travolto dai sensi di colpa e
terrorizzato da rifare un rapporto cosi con un altra
donna.Infondo il giorno in cui lasciò lei lo fecè perchè
aveva paura delle responsabilità,si sentiva solo,senza
forze,e troncò per vigliaccheria,voleva ancora
divertirsi.Sapeva che lei stava malissimo quei mesi
trascorsi lontano da lui,e per questo lui si sentiva uno
stronzo,già lei aveva tanti motivi per piangere,e lui le
aveva dato altre grane.I sensi di colpa lo perseguirono per
troppo tempo,ci riprovò in tanti modi,ma non riuscì ad
ottenere da lei un si.Con il nuovo anno cambiò vita,anche
perchè dall'estate del dopo Mary cominciò a bere tutte le
sere senza misure,a farsi di marijuana senza limiti e tornò il
ragazzo un pò sbandato che lei era riuscita a raddrizzare
per la giusta via.Si calmò con l'arrivo del 2010,e con il
nuovo anno un altra ragazza si affacciò nella vita del
giovane.Aveva 17 anni lei,lui 23,forse aveva paura che lei
fosse troppo piccola,e non gli diede spago,ma alla fine
cedettè.Le si era affezzionato anche lui a suo modo,anche
se non era il tipo di dire belle frasi,il più delle volte per
dimostrarle il bene,la offendeva senza cattiveria oppure le
dava qualche schiaffetto(ricambiato)ma mai con
cattiveria,anche se giustamente a lei sembrasse il
contario.Lui le voleva un bene dell'anima,ma era bloccato
a fare certe cose con lei,per via di Mary.Non sapeva
nemmeno Freddy perchè ma era cosi,ma sapeva che
presto la cosa sarebbe passata.Si diceva che in cuor suo
Mary lo aveva perdonato,ed ora erano amici,ma lei non si
faceva più nè sentire nè vedere,ed a lui sembrava che lei lo
odiasse ancora.Infondo era una storia che viveva in
bilico,presto o tardi sarebbe finita così.Ma sapeva anche
che era Mary la sua ragazza della vita,non Ery,la ragazza
con cui aveva intrecciato questa storia,nemmeno le altre
passate e le possibili future.Cosi ebbe la conferma,'una
sconosciuta che non amerò mai alla follia sarà la mia
donna per la vita',rattristendolo molto.Ma era troppo
giovane,e la vita spesso cambia di colpo senza
progamma.Era certo che con Mary erano stati sbagliati i
tempi,forse si dovevano conoscere un paio di anni
dopo,ma il destino non si può riscrivere.Però non era
detto che Mary era la sua anima gemella,forse lo pensava
soltanto.Con Ery stava bene,non era certo di fare la cosa
giusta,per via della età,ma se avessero fatto le cose con il
cervello,potrebbe andare bene.
Una gelida mattina di Marzo,i due ebbero una brutta
litigata,che li costrinse a stare un pò di tempo da soli.Lui
era tormentato da mal di stomaco ricorrenti,lei da crisi
tipiche dell'età adolescenziale.Per incomprensioni sul
lavoro Freddy si licenziò,ma non riusci a trovare un
lavoro,quindi prese una decisione,fecè le valigie è andò a
Londra,dove anche sua sorella e una zia vivevano oramai
da quasi due anni.Trovò dopo soli due giorni casa e lavoro
a Kensas Rice,faceva il barista in un orario intermedio.Il
giorno della partenza amici e parenti lo salutarono tra
sorrisi e lacrime,diceva che massimo un anno e sarebbe
tornato,ma sapeva bene di mentire.Era un fantastico
mattino di maggio,poco prima del suo ventitreesimo
compleanno,quando salì a bordo di un aereo per andare
nella nuova città.
I primi tre giorni furono tranquilli,sembravano una
vacanza prolungata,ma poi la magia finì.
Pianse per ben sette notti di fila,gli mancava casa,anche se
ora nè aveva una tutta sua,non era la stessa cosa.Gli
mancavano i genitori su tutti,la sua vita monotona,i suoi
giri in macchina,un pò tutto.Era collegato ad internet
qualche sera,per parlare con parenti ed amici,si vedeva
quasi tutti i giorni con la sorella,che abita anche lei a
Kensas Rice,a pochi passi dalla nuova casa di Freddy,e vive
qui a Londra da ormai due anni.Lui giù a Roma si faceva
sentire troppo poco ma la pensava spesso e la sente
vicina,nonostante li separono troppi chilometri.Forse lei ci
rimarrà male,ma lui è fatto cosi con tutti,ti vuole bene e ci
tiene troppo a te,ma a volte sparisce nel nulla per poi
tornare come niente fosse.Lui viveva con Albert,un
ragazzo del posto,e Massimiliano,anche lui di Roma.Le vita
notturna era abbastanza sconvolgente,tante notti nel
primo mese tornava a casa brillo e fatto,il fascino della
città lo stava pian piano incantando.L'estate non era come
in Italia,però si accontentava di poco.Aveva un paio di
settimane di ferie,le centrali di agosto,e tornò a Roma per
le vacanze.Riparti un torrido pomeriggio di Agosto,mentre
il campionato di Serie A era ricominciato e seguiva nel
soliti pub londinese la sua amata Roma.Spesso andava allo
stadio con Albert a vedere il Chelsea oppure
l'Arsenal,erano troppo diversi dagli stadi italiani.Aveva
preso un paio di chili tra birre e McDonald's,era arrivato a
quota 64.A capodanno fecero una festona in casa,e stette
con i postumi dell'ecceso per tre giorni,si licenziò sul
lavoro per incomprensioni col capo,ma aveva un bel
gruzzolo da parte,e non cerco subito un nuovo
lavoro.Anche quella sera guardò l'alba prima di
addormentarsi,segno che i troppi pensieri non gli davano
sonno.Pensava ogni tanto ad Ery,ma cercava di scacciare
via questi dolori e dedicarsi alla movida by night inglese.A
febbraio però capì che più rimaneva lì è più si sarebbe
rovinato,tra alcool,droga,scommesse e casinò.
Fù cosi che un mattino di febbraio fecè biglietti e bagagli e
torno a casa,dove mancava dall'estate.Tutti furono
sorpresi nel vederlo,aveva una faccia stravolta,pancetta
da alcolizzato ed occhi persi nel nulla.Però ci fù anche il
lato positivo,in un mese dal suo ritorno a Roma decise di
colpo di dire stop a sigarette,erba è alcool.Era
precisamente il 21 Marzo 2011,quando decise di dare una
svolta alla sua vita.Quella notte,dopo ben tre anni,si
addormì alle dieci di sera,per la stanchezza e non per
altro.Si svegliò alle cinque del mattino,nel letto con lui
c'era Ery.La guardò assorta nel sonno,le baciò una spalla,le
sfiorò i capelli e pensò tra sè 'dio quanto ti amo'.Mentre si
affacciò dalla finestra sorrise e quasi piangeva di gioia,era
contento per aver ritrovato l'amore ed aver accannato le
cose brutte.Quella mattina capì una cosa,con questo ritmo
di vita regolare e con una donna vicino,non avrebbe più
sofferto di insonnia,ma sopratutto aveva realizzato una
cosa fondamentale,quella di adesso sarebbe stata l'ultima
alba che osservava,perchè adesso tutto ciò che lo
circondava gli sorrideva.Andò al lavoro con un sorriso a
trentadue denti e con una convinzione: da oggi la sua vita
cambiava in meglio.
Decimo capitolo
BREVE RACCONTO DEL TERRORE
Mal era un ragazzo di 16 anni costretto a trasferirsi da sua
zia in Cornovaglia per una tragedia.
Aveva perso i genitori nel terremoto devastante in
Giappone,i suoi erano li per lavoro,erano entrambi
commercialisti.Certe sere si chiede come mai quel Marzo
2011 lui non andò con loro,era la prima volta che saltava
una trasferta di lavoro dei suoi,il che sembrò strano.
Comunque il trauma fù forte,ma dopo soli due mesi di
terapia nè usci alla grande.Sono passati appena due anni
dal fattaccio,e il trasferimento da Liverpool lo aveva reso
triste.Amava la città dei Beatleas.
Una notte di Ottobre però lo avrebbe seganto per sempre.
Bambini del posto nei suoi primi due mesi in Cornovaglia
gli avevano raccontato centinaia di leggende narranti che
a pochi chilometri da casa sua c'era un bosco dove vive
una strega,la cosidetta Strega della Cornovaglia,che
mandava sortilegi a chiunque l'avesse intrecciata nel suo
cammino,lui non credeva a queste voci,ma presto si
sarebbe accorto di quanto fosse vero.
In soli tre mesi aveva un rapporto di amicizia solido con
Nelly e Petre,ragazzini del posto.Quella sera,la sera del suo
quarto mese in quel nuovo posto,un violento acquazzone
si battè sulla città,e la pioggia veniva giù talmente forte
che si rintanarono in una casetta su di un albero nel bosco
dove secondo la leggenda viveva la strega Agata.
Ignari del pericolo si raccontarono storielle di paura,fino a
che non fù mezzanotte inoltrata,e tutti e tre si
addormentarono lì.
Al risveglio capirono di essere arrivati al capolinea della
loro giovane e breve vita.
Mal fù il primo ad aprire gli occhi,il suo rolex regalatogli
dal padre per il suo quindicesimo compleanno seganava le
tre e mezza del mattino.Pensava a Zia Teresa quanto
poteva essere preoccupata nel non vederlo rincasare,ma
stranissimo a credersi il suo cellulare non aveva per nulla
squillato.Erano su un grande letto matrimoniale
impolverato e il vento scuoteva la serranda e faceva
cigolare porte e finestre.I suoi amici erano di fianco al lui
cullati da Morfeo.Fù quando osservò fuori la finestra che si
accorse che non erano più nella casa sull'albero,bensì in
una casetta nel bosco a pian terreno.Ebbè il cuore in
gola,ed un sussultò lo fece rabbrividire.Qualcuno a passi
lenti e stanchi si avvicinava nella camera,facendo graffiare
le unghie contro il muro,emettando un lacerante rumore
sinistro.Nelly e Petre si svegliarono e realizzarono subito di
non essere nel posto dove si addormentarono.Dei pugni
violenti colpirono ripetutamente la porta,dando brividi ai
loro corpi,ora invasi dal terrore,e la pioggia amplificava
ancor di più la loro fervida immaginazione.
Scesero dal letto ed aprirono la porta della camera,ora
non erano più nella casa,niente affatto.Erano scivolati
lungo una spirale tutta blu gelatinosa che li trascinava a
una velocità minima di 120 km orari.Urlavano e si
pizzicavano per svegliarsi da quest'incubo,ma era pura
realtà.Atterrarono su foglie cadute dagli alberi,col cuore
che batteva all'impazzata.Nelly piangeva all'impazzata,Mal
cercava di calmarla,ed in un istante una visione li
sconvolse.Petre era a terra immobile,il battito del cuore
aveva cessato.Era morto di crepacuore,visto che da anni
soffriva di malformazione cardiaca.Poveretto,il suo cuore
aveva ceduto durante la discesa,ed ora era li
inerme,mentre una luce lo accoglieva verso una dolce
visione paradisiaca.Ora come non mai,Mal si sentiva
solo,dopo i genitori,ora anche il suo amichetto era andato
via,nonostante fossero pochi mesi che viveva lì,avevano
instaurato un gran rapporto.Abbracciò Nelly baciandogli la
fronte e sussurandogli ad un orecchio che tutto sarebbe
andato bene,anche se forse era una bugia.Passato questo
duro momento una donna deforme si presentò davanti a
loro con occhi cattivi,cacciando una risata stridula
assordante.Mal urlò talmente tanto che d'improvviso senti
un ronzio nelle orecchie.
Spalancò completamente gli occhi è si trovò in macchina
con i suoi in giro per il Giappone,si era addormentato ed
aveva avuto l'incubò.Realizzò tutto in un istante,già,solo
un istante,dopodichè una grande botta di terremoto fecè
quasi piazza pulita,le strade cedetterò,l'acqua travolse le
strade,portando via quasi un intera popolazione.La loro
macchina fù ritrovata giorni dopo in stati devastanti,i loro
corpi giacevano nella vettura,ormai privi di vita !
Undicesimo capitolo
UNICO DETTAGLIO : LA NEBBIA
Questa storia narra di un giovane giornalista americano,di
nome Mark Ebby,che si trasferì a Roma per lavorare per il
Messaggero.A Las Vegas lavorava per un giornale locale
poco conosciuto,ma grazie ad una spinta da uno zio
italiano,riuscì ad imboccare bene.Correva il 2010,era una
mattinata di giugno,calda e soleggiatà quandò arrivo nella
Capitale.C'erano almeno ventotto gradi,almeno così segnò
il taxi che prese appena sbarcato da Fiumicino.Amava
tutto dell'italia,tutto trannè una,il calcio,perchè è troppo
seguito,è lui odia ogni genere di sport.
Bè,ovviamente dietro quest'odio c'è una storia,che risale a
Santa Monica,in quel maledetto Settembre.Era con il papà
Artur Ebby a vedere la partita di baseball del cugino
Freddy,quando lui scappò a fare pipi dietro la macchina
del papà.Era un Ford Mustang nera,nuova di zecca.Artur
era dal tabbaccaio a comperare le sigarette,e fuori,oltre al
buio,era calata una fitta nebbia.All'uscita del negozio
Artur si perse nella nebbia,è mentre era a due passi dalla
macchina,qualcuno gli si parò davanti.Riconobbe un uomo
di bassa statura che cercava di aprire la portiera della sua
macchina,nemmeno il tempo di gridare un chi va là che
due colpi lo raggiunsero in petto,e il malvivente scappò a
piedi tra la nebbia.Il piccolo Mark scappò a denti stretti
con le lacrime agli occhi verso casa,e racconto il tutto alla
mamma,la signora Tina.Per ben tre anni Mark aveva tre
sedute a settimana con lo psicologo,un certo Jefferson
Martin.Non dimenticò mai quel giorno,ed ogni sera cerca
sempre un dettaglio su quel maledetto 13 settembre
1999,ma senza risposta.
Adesso era un ragazzotto di 24 anni,pronto a farsi largo
tra la cronaca italiana.Il secondo giorno che sostò a Roma
avvennè un incontro inaspettato.Un pomeriggio,mentre
passeggiava in un centro commerciale,si scontrò con un
uomo.La sorte vollè che quell'uomo era Jefferson,il suo
psicologo d'infanzia,che gli offri un caffè.
A Mark fece piacere rivedere quel viso,amato da tanti
ragazzi a Las Vegas,sopratutto da lui quando era in cura.Si
ricordò che anni dietro a lui ricordava Babbo Natale,un bel
viso,guancie grassottelle rosse è barba incolta bianca
bianca.Si ricordò quando tre mesi dopo la morte di suo
padre il dottore lo salvò dal suicidio in due occasioni,è che
una volta sorprese la madre Tina intenta a tagliarsi le vene
in cucina.Gli era molto riconoscente,senza dubbio.
Il signor Jefferson Martini disse che anche lui viveva a
Roma,per scelta della moglie,e cominciarono a parlare del
più e del meno,mentre il sole pian piano tramontava
dietro il colosseo,e i clacson suonano come impazziti tra il
traffico della città.
Jefferson raccontò che a distanza di undici anni,gli omicidi
furono in totale 32,la media di due all'anno,sempre a
settembre e marzo.La persona,non ancora
identificata,veniva chiamato l'uomo della nebbia,perchè
approfittava della nebbia per colpire.Ormai erano tre mesi
che nessuno moriva a Las Vegas.
Il dottore si trovava invischiato in alcuni casi di pedofilia e
omicidi,poichè la sua pistola e quella che il killer usa per
uccidere le vittime.Però a seconda dell'identikit,non
poteva essere lui.Raccontò inoltre che la pistola gli fù
rubata all'inizio di Settembre 1999,poco prima che Artur
Ebby morì.Bè,in effetti fù proprio lui il primo bersaglio del
killer della nebbia.Cosi convinse Mark a pubblicare un
articolo in cui lui doveva dire che era pazzesco che un
bravo uomo e fragile come Jeff Martini fosse accusato di
pedofilia e complice di omicidi.Ma la cosa causò solo
polveroni tra il popolo romano e qualche americano che nè
vennè a conoscenza.
Però i proiettili usati dal killer sono tutti gli stessi,quelli di
una COLT M1991,che il dottore deteneva legalmente nel
suo appartamento a Santa Monica.La Colt M1991 è una
pistola semi automatica ad azione singola calibro 45 !
Progettata da un certo John Browning,fù la pistola
d'ordinanza dello United States Army dal 1911 al 1985,è fù a
lungo usata nelle due guerre mondiali in Corea è Vietnam.
Passarono due mesi in cui Mark si adattò allo stile di vita
italiano,ma non vide Jefferson Martini per un mese e
mezzo.
Nel giorno degli undici anni dalla scomparsa del padre,a
Roma,sempre a Piazza Vittorio,ci fù il secondo omicidio.A
farne le spese fu un macellaio,Carlo Fedeli,ucciso dalla
stessa arma da fuoco di Martini.La prima vittima era
Donald Gaucho,un ballerino brasiliano che inseganava il
flamenco,freddato da un colpo in testa mentre portava a
spasso il cane Rusty.Però,solo nel secondo caso fece da
sfondo la nebbia.
Mark credettè come non mai che il suo psicologo era il
colpevole,e nella sua testa l'ipotesi vendetta si faceva
sempre più concreta.La sua ipotesi fù smontata una serata
di ottobre nella quale Jeff usci per comprare il
pane,quando un oggetto lo colpì in pieno volto.Quandò si
rialzò,aveva la vista annebbiata,è fissò il suo
assassino.Quando lo riconobbè,rimase stupito e impaurito
allo stesso tempo,ma tre coltellate al bacino lo
ammazzarono su quel marciapiede,accanto alle buste del
pane.
Quando Mark lo scopri,pianse a lungo.Non capiva a questo
punto chi fosse l'assassino,ma aveva una certezza,il
prossimo sarebbe stato lui.La polizia locale parlò con
quella americana,e grazie a dei testimoni,almeno a quel
poco che hanno visto,ebbero una certezza,il killer era lo
stesso.
21_05_2011
Nel corso dei sette mesi la vita di Mark cambiò
radicalmente.Incontro una ragazza di nome Antonella,la
quale diventò la sua ragazza.Il giorno del suo
venticinquesimo compleanno,erano anche cinque mesi che
stava con Antonella.Ma a dire la verità,quella data
conteneva un altra cosa importante.Il caso del killer della
nebbia fù risolto,e Jeff Martini era l'assassino.Non si
sapeva chi fosse stato ad ucciderlo,ma per quello c'era
tempo.Mark era incredulo della chiusura del caso,proprio
dopo che era morto,Jeff era il colpevole?
Cercò di non pensarci più,mettendosi quella storia dietro
le spalle,e cosi fù.In un certo senso,la polizia si era arresa è
archiviato il caso.Lui però non la digerì mai.
Il 23_09_2014 Mark e Antonella erano sposati,con un
bimbo di sette mesi,Massimo.Quella stessa notte però
accadde l'impensabile.Antonella si svegliò e non trovo suo
marito nel letto,bensì una lettera sul comodino.C'era
scritto :
Cari abitanti di Roma,e cari abitanti di Las Vegas,ho il
piacere di annunciarvi che sono sparito,nessuno mi
trovera più.Il killer della nebbia non esiste più,ve lo posso
assicurare.Lo so con estrema sicurezza perchè il killer della
nebbia,e bene si,sono io.Ho rubato la pistola di Martini nel
settembre '99,mentre era in cura mio padre.Nessuno se nè
mai accorto,chi poteva accusare un bambino di 13 anni
basso e magro come assassino!Bè,ho ucciso quelle persone
per sentirmi meglio con me stesso,e anche mio
padre,si,anche lui.Malato del cazzo,non sopportavo
aspettare in macchina mentre lui scendeva a fare le cose
che doveva fare,così mi sono vendicato,proprio cosi.Ho
ucciso quello stronzo del dottor Jeff Martini perchè cosi
tutti lo accusassero degli omicidi,visto che combaciava
tutto perfettamente.Ma non reggevo il peso addosso,cosi
sono fuggito lontano,dove nessuno può trovarmi.Polizia,la
caccia è appena cominciata,vi voglio dare un piccolo
aiutino,per facilitarvi le cose.Non c'è il mare,c'è poco sole,e
fa quasi sempre freddo.
L'unico indizio:la nebbia.
11_Gennaio_2015
Quella mattina Mark si svegliò tutto sudato con il cuore
che batteva all'impazzata! Il dottor Martini gli disse che
andava tutto bene,ma lui tremava e piangendo disse che
aveva fatto un brutto sogno.Dopo circa un ora,il dottore
comunicò al primario dell'ospedale psichiatrico che il
paziente Ebby ancora non aveva guarito la sua insanità
mentale.Era il paziente più vecchio dell'istituto,benchè fù
rinchiuso il 19 settembre 1999,trauma infantile,ha ucciso il
padre.
Si tolse la vita impiccandosi li dentro in una splendida
mattinata d'un Maggio 2015,all'età di 28 anni !
Dodicesimo capitolo
LA SETTIMA PREDA
La prima vittima, un’anziana donna, la prese con
l'inganno: “Mi aiuti per favore”, le disse, attirandola nel
buio, poi le mangiò il cuore.Per seconda, una hostess
scelta sulla banchina, tra la folla, una spintarella sui binari
e via, carne rosa spappolata.La terza, ancora un gioco da
bambini, bionda autostoppista,ormai cibo per cani.Venne
la quarta, azzurri occhioni adolescenti, l’uccise a morsi, le
strappò i sogni con i denti.Poi quinta e sesta, alunna e
maestra elementare, sesso rubato e tuffo in fondo al
mare.Per ogni morte,ascoltava il suono della vita
evaporare.Infine giunse lei, bella, misteriosa, provocante;
l’incontrò di notte, lo volle come amante.Ma quando,
dopo l’amplesso lui alzò la lama per colpirla, fu un istante
troppo lento, i canini assetati di lei lo consumarono nel
vento.
PRIMO CAP : UNICA AL MODO
SECONDO CAP : PER TE SEMPRE SARò Là
TERZO CAP : LA PAROLA ASSASSINA
QUARTO CAP : UNA STORIA DISONESTA
QUINTO CAP : RICORDI
SESTO CAP : PASSO DOPO PASSO
SETTIMO CAP : L'UNICA RAGIONE ERA IL SUO SORRISO
OTTAVO CAP : SPERANDO IN UN ALTRO MIRACOLO
NONO CAP : L'ULTIMA ALBA
DECIMO CAP : BREVE RACCONTO DEL DOLORE
UNDICESIMO CAP : UNICO INDIZIO,LA NEBBIA
DODICESIMO CAP: LA SETTIMA PREDA