XXIV Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico 1

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XXIV Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico 1
XXIV Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico
1-5 Ottobre 2013
«Inauguriamo questa XXIV edizione della Rassegna Internazionale del Cinema
Archeologico all’insegna della grande qualità e interesse dei film in programma, film che
abbiamo cercato e scovato con determinazione e professionalità, film che sono arrivati da
tutto il mondo da centinaia di produttori che hanno acquisito negli anni fiducia e
considerazione in questa manifestazione. A loro innanzitutto e al nostro pubblico
dobbiamo chiarire che non abbiamo potuto dare spazio a tutti i film per assecondare il
principio generale del risparmio della spesa che c’impone di ridurre tempi e modalità di
proiezione, traduzioni e doppiaggi, ospitalità, servizi e promozioni. Lo facciamo volentieri,
comunque, per continuare a svolgere il sia pur modesto ruolo di diffondere “virtude e
canoscenza” sostenuti fin qui con coraggio dal Museo Civico di Rovereto, ora Fondazione,
e dall’appoggio di Archeologia Viva. Rimaniamo pur tuttavia convinti che l’investimento in
cultura sia più redditizio, proprio ed anche in termini economici, dell’investimento in
“manifattura” perché stimola, esalta e avvalora la più grande risorsa del nostro paese, il
patrimonio Storico, Artistico e Culturale».
La traccia principale della manifestazione è segnata dal tema «Il Mito e la Religione nel
Mondo Antico».
A proposito dell’immagine, tratta da una foto di Maurizio Zulian, che contrassegna la
rassegna di quest’anno:
«Si tratta di vaso in clorite incisa della cultura di Jiroft, datazione circa 2300 a.C. Mostra un
personaggio in lotta con due serpenti affrontati, secondo uno schema ricorrente
nell'iconografia di questa civiltà. Il personaggio invece è anomalo – i tratti vagamente
scheletrici e i pantaloni sono un unicum in tutti i repertori iconografici del tempo, dall'India
alla Mesopotamia. Nella Mesopotamia del tempo, le corna bovine sono di solito attributi
delle divinità, anche se il nostro personaggio, complessivamente, sembra piuttosto umano.
FONDAZIONE MUSEO CIVICO DI ROVERETO
Borgo Santa Caterina, 41 - 38068 Rovereto (TN) - Italy - tel./phone +39 0464 452800 - fax +39 0464 439487
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Azzardando una interpretazione, potrebbe trattarsi di un eroe o semidio raffigurato in una
scena, probabilmente mitologica, di lotta con rettili mostruosi. Potremo chiamarlo “signore
dei serpenti” (prof Massimo Vidale)».
L’argomento viene scelto come ogni anno traendo spunto dalla ricerca, dal dibattito e dalla
curiosità che nascono nella platea del mondo dell’archeologia.
Questa traccia è anche il lume che conduce la nostra ricerca delle opere cinematografiche
in tutto il mondo che quindi vengono richieste. Naturalmente la nostra manifestazione
dopo 24 anni di attività attira automaticamente decine e decine di filmati da tutto il mondo
ed ogni anno ci ritroviamo con molti più filmati di quanti si possano proiettare. Abbiamo
sempre cercato di offrire al nostro pubblico l’opportunità di vedere più film possibile per
rispondere al criterio di aggiungere conoscenza a conoscenza e di dare anche
soddisfazione agli sforzi di quanti, quali piccoli produttori e film maker, realizzano con forti
motivazioni ma grandi sacrifici opere cinematografiche che rischiano di scomparire o
passare nel dimenticatoio. Accanto al fiume principale delle proiezioni nell’auditorium
Fausto Melotti, sottoposte al giudizio del pubblico e della giuria internazionale,
confluiscono la Finestra per le Scuole nella sala proiezioni del Mart e di palazzo Alberti
Poja e Archeologia e Società in palazzo Alberti Poja. 80-90 film, da 21 nazioni, in cinque
giorni di proiezione dall’1 al 5 ottobre. In più nel corso della domenica 6 ottobre presso il
Museo Civico verranno proiettati i film che avranno ricevuto premi o menzioni speciali.
Accompagnano i film, per approfondirne gli argomenti, importanti protagonisti della ricerca
storico, archeologica. Luciano Canfora non sarà presente di persona ma nel film “Sulle
tracce del mito. Cercando Ulisse a Itaca” che inaugurerà significativamente il percorso
tematico di questa manifestazione. Altri ricercatori, alla stregua dei ricercatori d’oro del
West e nello stesso periodo cercano ossi di dinosauro in una frenetica e folle corsa, anche
usando la dinamite, a chi ne trova di più. Anticipano il Museo Civico di Rovereto che cerca
ossi di dinosauro in Patagonia, non con la dinamite ovviamente. Il film “Corsa all’osso. Il
primo Western sui dinosauri”!
I miti e le tradizioni popolari affiorano attraverso la musica e la danza delle antiche
popolazioni greche del Salento pugliese in “Encardia la pietra danzante”. L’eruzione di
Santorini e lo tsunami conseguente provocato nell’Egeo e nel mediterraneo nel secondo
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millennio Avanti Cristo ci riportano sullo schermo con il film “Il potere degli elementi” la
distruzione e la successiva scomparsa della splendida civiltà Minoica che tanto a segnato
la nostra cultura occidentale con tanti miti e racconti. Un esempio, il rapimento di Europa.
Siamo sempre più convinti che la guerra di Roma contro i Galli in Francia sia stata vinta
gradualmente dal continuo crescendo di scambi e commerci, tra i quali fondamentale il
commercio del vino, che incrinarono tradizioni e costumi ma rimane comunque nella storia
la campagna militare che Cesare condusse e vinse contro Vercingetorige. Un breve film
ce ne presenta le fasi finali, “Alesia, il sogno di un re nudo”.
La nostra cultura e civiltà occidentale è nata da un continuo confronto, scontro di mondi e
pensieri diversi. Uno dei luoghi simbolo di questo incontro è sicuramente il Nemrut Dagi
sui monti Tauro in Turchia dove si trova l’ancor misteriosa tomba di Antioco il sovrano che
conciliò i miti degli immensi imperi persiani con lo stile di vita dei Greci e dei Romani. Il film
è “Nemrut Dagi. Il trono degli dei, Turchia”.
Tutti i film presentati in Rassegna sono rarità perché difficilmente riusciremo a vederli su
qualche canale televisivo in Italia ma alcuni lo sono di più perché ci arrivano da paesi
come la Polonia la cui ricerca archeologica è poco conosciuta ed è il caso de “L’Isola dei
principi” o perché gli argomenti sono del tutto inediti come il meraviglioso che si respira
nelle favole di “C’era una volta… le mille e una notte” o i territori, avremmo detto, inospitali
ed inesplorati della Siberia de “I re guerrieri della Siberia”.
Ognuno di noi penso abbia provato, almeno una volta nella vita, davanti ad alcune
montagne una forte sensazione di magia e sacralità. Ci avvicinano al cielo e all’infinito.
Non potevamo non presentare “Gavrinis. Montagna sacra” e “La montagna incantata. Sul
cammino di Kailash” così come le montagne nel deserto di Petra in “Sulla via di Petra”
Queste montagne si trovano agli antipodi della geografia e della storia ma hanno ispirato
agli uomini di tutte le epoche e di tutti i territori sentimenti di stupore e riverenza.
I popoli Arameo ed Ebreo sono i protagonisti, non solo, di una antichissima storia di
traversie e sofferenze ma anche di civiltà colte e raffinate che hanno prodotto un
patrimonio culturale estremamente ricco e ci viene raccontato nei film “Il ritorno del popolo
arameo” e ne “L’esilio degli ebrei. Tra mito e storia”.
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L’antica Colchide, la terra mitica del Vello d’Oro e delle avventure degli Argonauti presenta
alla Rassegna nel suo nome attuale di Georgia ben due film che testimoniano le sue
remote ed antichissime civiltà “Città segreta” e “Grandi Kurgan”.
In questa grande “esposizione” cinematografica della vita nel mondo antico non poteva
mancare un protagonista fondamentale, l’Egitto con due importantissimi protagonisti come
Edda Bresciani e Mansour Boraik che ci guideranno “Nel fascino di una civiltà che non
muore” con la loro conversazione di sabato 5 ottobre ma soprattutto con i film “Nascita del
regno dei Faraoni” che risale ai primordi della civiltà egizia, “Le imbarcazioni cucite del
Kerala” che confronta le tecniche costruttive egizie con le barche dei pescatori del Kerala,
“La via dell’Ambra” con lo straordinario viaggio dall’Egitto al mar Baltico, attraverso
l’Europa per procurare l’ambra, la pietra divina. Le Alpi non venivano attraversate solo da
pastori nomadi ma anche dai raffinati egizi che cercavano l’ambra per gli esigenti faraoni.
Ma l’Egitto non finisce qui e continua e conclude le sue presentazioni con “Il crepuscolo
delle civiltà. La fine dell’età delle piramidi”.
In questi giorni a Parigi al Museo Maillol si è inaugurata una mostra sugli etruschi che
viene accompagnata da un film, da noi suggerito su richiesta dello stesso museo, “Al di là
della morte. Le tombe di Tarquinia si animano” (***). Lo stesso film viene presentato a
Rovereto accanto a “Eufronio racconta la guerra di Troia” e “Un eroe al museo di Villa
Giulia. Ercole e le sue fatiche”. Si tratta di opere di interessante valore didattico che per
questo motivo sono in gran parte prodotte su indicazione di Soprintendenze e Musei
Archeologici. Non a caso Alfonsina Russo Soprintendente per i Beni Archeologici
dell’Etruria Meridionale accompagna queste opere cinematografiche con la conversazione
di Venerdì 4 ottobre: “Gli Etruschi e il sogno dell’immortalità”.
A Parigi il Museo Maillol ed il Louvre conducono un confronto serrato a volte anche
sottilmente velenoso ma a Rovereto entrambi possono sono lieti di presentare opere che
sono state presentate presso di loro in prima assoluta. Infatti abbiamo acconsentito a fare
spazio sia pur fuori tempo ad un’opera presentata a Parigi presso il Louvre il 6 giugno
2013 e che ci è stata gentilmente sollecitata dallo stesso Museo: “Il mistero Atlit Yam.
10.000 anni sotto i mari” un soggetto assolutamente inedito e quasi del tutto sconosciuto,
un sito neolitico sommerso e meravigliosamente conservato, davanti alle coste di Israele.
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Spesso il passato incombe sul presente e si mescola con esso i suoi culti ed i suoi Dei
cambiano aspetto o veste ma rimane intatto il fervore e la passione popolare che trova in
questi elementi salvifici e miracolosi. Ci avviciniamo con curiosità alla conversazione della
professoressa Giovanna Greco di giovedì 3 ottobre dal titolo allusivo “Le dee e la
Madonna, le tante madonne. Continuità e discontinuità tra le grandi Madri”.
Abbiamo frequentemente attribuito ai Longobardi la denominazione di popolo barbaro non
riuscendo a comprendere quanto si debba alla sensibilità artistica ed architettonica di
questi se il genio greco e latino sono arrivati fino a noi. Cerca di fare giustizia il film della
Università Iulm per conto dell’Unesco con la partecipazione straordinaria di artisti,
musicisti, giornalisti e critici d’arte come Philippe Daverio, “L’Italia dei Longobardi”.
Abbiamo sopportato per oltre un anno le fantastiche ed interessate ipotesi sulla fine del
mondo mutuate da una profezia Maya che preconizzava semplicemente la fine di un ciclo
storico. In un film
“Corazon del cielo, corazon de la tierra” i Maya lottano per un mondo nuovo per un vero e
concreto ciclo storico in cui la Natura si prenderà la rivincita su quanti la vogliono
distruggere.
Gli infaticabili fratelli Castiglioni dopo una vita appassionante dedicata alla ricerca ci
presentano la loro ultima fatica in Eritrea in “Cronaca della missione archeologica 20122013 ad Adulis (Eritrea)”
Il “Signore dei serpenti” non poteva arrivare dal lontanissimo Iran senza portare con sé
alcune opere cinematografiche di una scuola che ci ha sempre riservato sorprese in
passato. “Koul Farah” il film che vinse due anni fa il premio Paolo Orsi ha favorito, con il
premio in denaro destinato ad una nuova opera, la realizzazione di “Shir Sangi (Lions
Tomb)” che proiettiamo in serata finale in un palcoscenico d’onore. Ma altri film dalla
profonda poetica e spiritualità lo hanno seguito, “AK-AP-AS” e “Moschea Khoday Khane
(Dimora di Dio )”.
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Molti dei vasi in diorite di Jiroft come quello che ospita il signore dei serpenti ci ricordano la
saga di Gilgamesh ed il racconto dei Diluvio Universale. Abbiamo coinvolto ancora una
volta Massimo Vidale uno dei nostri più attivi archeologi in Medio Oriente per raccontare i
più antichi miti dell’umanità, “Diluvio universale, Gilgamesh, Paradiso perduto: racconti o
miti del nostro antico passato?”.
La XXIV edizione della Rassegna riceve anche questa volta il patrocinio del Ministero
degli Esteri, del Ministero dei Beni Culturali e l’Alto patrocinio del Presidente della
Repubblica e non a caso poiché da molti anni ormai contribuiamo, assieme al nostro
partner Archeologia Viva, ad organizzare, consigliare ed aiutare decine di manifestazioni
cinematografiche che vengono richieste da enti, istituzioni scientifiche, università,
ambasciate e istituti di cultura italiani e internazionali (Aquileia, Torino, Regione Toscana,
Castellammare del Golfo, Reggio Calabria, Portigliola, Siracusa, Enna, Agrigento,
Terrasini, Selinunte, Oliena, San Vero Milis, Il Cairo, Tripoli, Belgrado, Atene, Sofia, Praga,
Lima, Shiraz e tante altre che si perdono nella memoria) ma abbiamo proposto e condiviso
con altri la costituzione di un’associazione dei festival di settore, con sede ad Atene per
collaborare e sostenere a vicenda le manifestazioni europee a Irun (Spagna), Bordeaux,
Amiens, Besancon (Francia), Bruxelles (Belgio), Kiel (Germania), Nyon (Svizzera),
Spalato (Croazia).
Siamo oggetto di curiosità e interesse da parte di tanti giovani, per lo più laureati o
laureandi in archeologia ed in qualche caso sulla via del dottorato di ricerca che
collaborano volontariamente in molte attività della rassegna come traduzione di testi,
catalogazione ed archiviazione di film, assistenza e collaborazione nel corso dell’evento
nelle sale di proiezione ed è il caso dei giovani che arrivano per questa edizione da
Portigliola in Calabria nel nome di Paolo Orsi, insigne archeologo roveretano.
Da diverso tempo l’Università Iulm di Milano in convenzione con il Museo Civico
propone per molti ragazzi tesi di laurea sulla cinematografia archeologica e in questo
ultimo anno abbiamo acquisito la collaborazione volontaria del Dipartimento di
Archeologia dell’Università di Catania per la traduzione di testi cinematografici.
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Inoltre l’Ente Parco della Valle dei Templi di Agrigento con cui collaboriamo da dieci anni
alla realizzazione di rassegne cinematografiche estive, ai piedi dei giganteschi templi, ci
ha chiesto di collaborare assieme ad Archeologia Viva ad indire un concorso
cinematografico indirizzato alle scuole per la realizzazione di brevi cortometraggi ad
argomento storico archeologico. Anche quest’anno, quindi, per il secondo anno
consecutivo, i film premiati sono stati presentati ad Agrigento nel corso del X Festival del
Cinema Archeologico di Agrigento (5-7 agosto 2013) ed un’ulteriore selezione di questi
sarà visibile a Rovereto durante la Rassegna ed in seguito sul canale web
www.archeologiaviva.tv e www.sperimentarea.tv.
Anche in questa edizione la Rassegna, per una settimana, si trasforma “in un piccolo
mondo antico” che mette a confronto prepotentemente la vita degli uomini del passato con
la vita dell’uomo contemporaneo.
Dario Di Blasi
Curatore della Rassegna
www.sperimentarea.tv
www.archeologiaviva.tv
I trailer dei film sono scaricabili dal seguente link:
www.broadcaster.it/media-news-releases/24a-rassegna-del-cinema-archeologico-trailer/
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