consiglio comunale del 6 ottobre 2007
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consiglio comunale del 6 ottobre 2007
CONSIGLIO COMUNALE DEL 6 OTTOBRE 2007 VISITA DEL VESCOVO DI ADRIA - ROVIGO MONS. LUCIO SORAVITO DE FRANCESCHI USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Sono emozionato nell'aprire i lavori di questo Consiglio comunale straordinario, straordinario nel senso che ospita una persona straordinaria. A nome di tutti i Consiglieri, Eccellenza, le porgo il più vivo ringraziamento per essere presente tra noi, per avere ricavato all'interno della visita pastorale in questa comunità il tempo per dedicare attenzione anche a chi come noi è chiamato ad occuparsi della cosa pubblica. Credo che le parole che vorrà esprimere più tardi, possano sicuramente aiutarci in questo ruolo. Passerei la parola al Sindaco per un breve saluto, poi la parola ai Capigruppo, l'intervento di Sua Eccellenza Mons. Lucio Soravito, e quindi la parola ai rappresentanti delle associazioni. SINDACO MENEGHINI PAOLO Anche a nome mio e dell'Amministrazione comunale tutta, volevo fare un ringraziamento e un benvenuto a Mons. Lucio Soravito, Vescovo di Adria e Rovigo, che ci fa il grosso onere di essere qui questa mattina in occasione della visita pastorale. Ringrazio anche la numerosissima rappresentanza delle associazioni di Badia, sportive, culturali e sociali, che sono la linfa trascinante della nostra società. So che in questi giorni di visita pastorale è stato molto impegnato, ha visitato molti luoghi della nostra città, so che ieri ha trovato moltissime aziende badiesi, e mi fa piacere, perché questo vuole dire che la sua presenza è tenuta in considerazione veramente dalla cittadinanza di Badia. Ho avuto modo di ascoltarla anche due sere fa, durante la celebrazione di San Francesco a Lendinara e so con quanto impegno, con quanta determinazione Lei segue le cose del Polesine. La ringrazio veramente di questa sua sensibilità nei confronti del tessuto sociale della nostra comunità, che è una comunità che ha bisogno di rilanciare e di prendere gli antichi slanci che forse al Veneto e a questa parte meridionale del Veneto sono mancati in questi anni. Ma adesso ci sono ottime possibilità anche per il Polesine di riemergere, per cui spero che anche il suo aiuto ci consenta di intraprendere le scelte giuste per la nostra comunità e la nostra popolazione. Credo che la sua presenza sia testimonianza di questo interesse e di questo impegno che ha anche nei confronti dei piccoli amministratori; ho sentito nel suo intervento dell'altra sera che Lei stimola molto gli amministratori, anche quelli ai grandi livelli, stimola molto la politica, perché in questo momento forse c'è troppo individualismo nella società italiana e forse si è perso un po' quello che è il bene pubblico, che dovrebbe essere la traccia sulla quale ognuno di noi si dovrebbe attenere e sulla quale dovrebbe lavorare. Anche questo stimolo, soprattutto per i piccoli amministratori di piccole realtà come le nostre è molto importante, perché lavoriamo sempre con molta fatica, con molto entusiasmo, ma anche con tante problematiche da affrontare, che Lei sicuramente 1 conosce meglio di noi. Per cui grazie ancora di questa sua presenza, che ci è di stimolo e sicuramente ci darà un aiuto per andare avanti nella maniera migliore. CONSIGLIERE ROSSI GIOVANNI Eccellenza Reverendissima, esprimo innanzitutto a nome del gruppo consiliare di Forza Italia il saluto dell'Amministrazione e dei cittadini che qui rappresentiamo. Sono particolarmente felice di farlo in questa sede, e per questo ringraziamo il Sindaco per avere convocato una seduta straordinaria del Consiglio comunale per accogliere degnamente il nostro Vescovo. Siamo sicuri che Lei, Eccellenza, venendo in questa città e conoscendo questa popolazione, avrà modo di compiere, come è già avvenuto con i suoi predecessori, una importante esperienza di vita e di magistero. Per quanto ci riguarda, posso fin d'ora assicurare che Lei avrà la massima collaborazione di uomini e donne attenti e desiderosi di contribuire a fare crescere e il livello e la qualità della vita della nostra popolazione, e ciò, mi creda, non solo per ragioni di etica politica, ma soprattutto per intima e profonda convinzione personale. Rispondere alle esigenze dei cittadini, ridurre la dipendenza dal bisogno, combattere le nuove povertà, il disagio sociale della parte più debole della popolazione, sia italiana e sia straniera, residente nel nostro territorio, sono alcune delle strade del nostro agire quotidiano, lungo le quali, ne sono certo, avremo modo di incontrarci spesso con Lei e la sua missione pastorale. Vorremmo comunicarle con queste poche frasi il senso profondo di comunità che questa città sente forte e la volontà di tutti noi di amministrare con lo spirito di chi interpreta il potere come servizio. E` con questo spirito, Eccellenza, che le ribadisco il benvenuto a Badia Polesine. Abbiamo ruoli diversi, entrambi importanti, sono certo che cammineremo insieme. CONSIGLIERE ROMANI GIUSEPPE Eccellenza, siamo lieti di averla qui presente tra di noi e consapevoli dell'importanza del suo cammino tra la nostra comunità. Io rappresento in questo civico consesso, con il Consigliere Guido Pigaiani, l'Unione Democratici Cristiani di centro. E` un riferimento importante per molte persone che operano quotidianamente in questa nostra città, da chi fa il nonno o il genitore, a chi lavora in una fabbrica, in un supermercato, a chi opera nella libera professione, a chi dedica parte del proprio tempo in attività culturali, sportive, ricreative di volontariato sociale; sono persone riunite in una comunità e che vogliono farla crescere con valori ispirati dalle proprie origini, che sono quelle cristiane. Sono per esempio i valori della libertà, della pace, della solidarietà, della fratellanza, ma anche del sacrificio e della rinuncia. Questa sala affollata è testimonianza di quanto umanamente sia ricca la nostra città. Viviamo in un periodo storico dove le distrazioni e le tentazioni sono presenti in gran numero, alimentate anche da chi, in nome solo del proprio pensiero, rinchiuso in un integralismo ateo, crede di avere il diritto di limitare la libertà del prossimo. Concludo ringraziandola di nuovo della sua presenza e della sua testimonianza, e mi permetta di ringraziare anche tutte queste persone oggi qui presenti per ciò che fanno quotidianamente per la nostra città. CONSIGLIERE MORETTI CARLO 2 Mi associo a chi mi ha preceduto, soprattutto a quanto ha detto anche il Sindaco e il Presidente del Consiglio e i Capigruppo precedenti. E` sicuramente un onore per Badia averla qui e credo che la soddisfazione e la gratitudine che dobbiamo dare è non da poco. Con questo credo di poterle dire che, avendo avuto modo di visitare Badia si sia reso conto anche di come questo territorio sostanzialmente sia fertile non solamente di terreno ma anche di personalità. Non voglio dilungarmi tanto, perché credo sia più giusto dare lo spazio anche agli altri, però mi consenta di dirle che amministrare non è facile, perché le problematiche, come è stato detto, sono tante. Mi permetto di fare un passaggio riprendendo quanto ha detto Madre Teresa di Calcutta, che riassumo così: "Se fai il bene, diranno che lo fai per secondi fini egoistici; non importa, fai il bene". CONSIGLIERE BOLDRIN EDO Eccellenza buongiorno. Sono il Capogruppo della Lista Badia al Centro. Credo che rappresentiamo e cerchiamo di rappresentare non solo istanze della città, ma le portiamo quello che è il ringraziamento che, già come ha sentito dagli interventi dei precedenti Capigruppo, è unanime. Infatti quello che oggi avviene in questa sala consiliare è un fatto storico: il Pastore della nostra Diocesi viene a trovare la città nel suo Consiglio comunale, alla presenza dei membri delle associazioni; in realtà incontra virtualmente tutti coloro che sono stati incaricati dalla città stessa di rappresentarla per ciò che riguarda gli interessi di carattere pubblico. Questo è un incontro storico e che rappresenta anche la sensibilità che Lei ha rappresentato per questo nostro territorio, con una visita pastorale che la sta impegnando, sappiamo, e che chiuderà domani, di ascolto, di presenza, di fiducia e anche di conforto rispetto alle tematiche, alle difficoltà che il nostro territorio, accanto alle positività, innegabilmente presenta. Ne abbiamo tutti bisogno, dovendo lavorare per il bene comune, pur nel rispetto dei ruoli laicamente intesi, essendo noi cittadini, essendo in gran parte parrocchiani che cercano anche di dare, sotto il versante della fede, quindi di carattere spirituale, il nostro apporto e la nostra difficoltà di uomini e di donne di fronte al dover vivere e al sapere essere a disposizione degli altri. Di fronte a una qualificata rappresentanza della città di Badia al massimo livello, con il Sindaco, la Giunta, i Consiglieri e le associazioni qui rappresentate, tutti ci mettiamo di fronte, non per formalisticamente augurarci o salutarci, come potrebbe essere, ma per darci una sostanza di confronto, di fronte a una realtà che ci sta cambiando, che sta cambiando sia i fedeli che devono dialogare con religioni che qui dentro, anche in Badia hanno altre espressioni legittime, ma che ci devono vedere colloquiare anche con una comunità che deve essere amministrata con esigenze, con tematiche di carattere sociale, religioso prima di tutto, sociale e culturale economico importante. Lavorando nello stesso ambito, moltissime attività convergono, l'attività pubblica con l'interesse e con ciò che muove i pastori da Lei coordinati a livello di diocesi, e deve essere una preoccupazione che ci farà capire e conoscere - perché credo che questo sia un obbligo degli amministratori e Lei ce lo sta insegnando con l'umiltà del percorrere conoscere il proprio territorio, conoscere come sta cambiando, perché ci sono cambiamenti vertiginosi e rapidissimi, e per poterlo poi interpretare e saperlo interpretare nel senso del futuro. Ci interessa molto da dove veniamo, ci interessa ciò che stiamo facendo, ma ci interessa anche come amministratori pubblici avere una sua vicinanza, un suo consulto, confrontarci sulle tematiche e le azioni che devono 3 coinvolgerci per il futuro, perché siamo molto attenti a ciò che dovrà essere il domani, cercando di essere umilmente a disposizione di questo. CONSIGLIERE BRUSEMINI CLAUDIO Eccellenza, nel salutarla, esprimiamo il nostro ringraziamento per l'attenzione dimostrata nel volere incontrare il nostro Consiglio comunale. Questo incontro, nel luogo dove la rappresentanza politica e la competenza amministrativa lavorano e si impegnano ogni giorno intorno a una serie di obiettivi dedicati all'esistenza quotidiana delle donne e degli uomini di questa comunità, lo vediamo come un evento di grande rilevanza per la nostra comunità. Noi qui ci troviamo ad amministrare una istituzione pubblica, una comunità di cittadini che ha diritto ad asili, a scuole, al verde, agli spazi della vivibilità cittadina, alla solidarietà sociale, ad attività culturali, allo sport, alla salute, all'assistenza e a tutto quello che determina la qualità della vita di oltre diecimila persone di tutte le età e di tutte le condizioni, alle quali dedichiamo le opere e i giorni del nostro impegno sapendo che il nostro dovere è di essere adeguati alla vastità e alla complessità dei bisogni di questa nostra città. In questi nostri tempi, pieni di tante emergenze, da una quotidianità fatta spesso di contrasti, di lotte per il potere, di eccessivo materialismo, di consumismo e individualismo, in cui anche le più grandi certezze vengono messe in discussione, c'è bisogno di nuove regole sociali, capaci di ridefinire le priorità degli interessi collettivi a partire dal basso, dai bambini, dai giovani, dagli anziani, dalle famiglie, da chi non ha lavoro; c'è bisogno di colmare quel solco sempre più profondo tra i cittadini e le istituzioni, tra le persone e la politica, che ci separa e ci isola gli uni dagli altri, mentre si attenua fino a volte scomparire l'entità della responsabilità, che invece deve orientare la coscienza e l'operato di chi è chiamato ad esercitare una funzione pubblica. Eccellenza, è il sogno di un modello diverso e migliore che ci sostiene nell'impegno che ci porta qui e in mezzo alla nostra gente, cercando di vivere ogni giorno la coerenza, la solidarietà, la condivisione, l'accoglienza, la fratellanza e la giustizia, frutto della nostra formazione cristiana. In questa nostra ricerca, in questo nostro modo di vivere la politica, come maggiore giustizia per tutti e di po' più di felicità ciascuno, La sentiamo particolarmente vicina, e profondamente legato alla nostra gente, ai suoi bisogni e alle sue speranze. Vorrei qui ricordare, per concludere, un messaggio inviato dal Presidente della CEI, Mons. Angelo Bagnasco, al Presidente della Repubblica, che così scrive: "Ci unisce la grande passione per il bene comune del paese e della gente e il desiderio di trovare elementi di convergenza, incontro e collaborazione, che possano costruire il bene generale". In queste parole possiamo rispecchiarci reciprocamente e descrivere il nostro desiderio di colmare insieme gli egoismi e le miserie di questo nostro tempo. Con Lei, Eccellenza, sappiamo che davanti ad argomenti che riguardano il bene comune e la dignità umana non ci possono essere posizioni diverse e contrastanti tra di loro, ma posizioni che hanno come unico interesse la conservazione di quella dignità della quale saremo chiamati a rendere conto. Chiesa e Comune sono istituzioni popolari, che in un mondo povero di speranza possono sostenere lo sviluppo della comunità, perché in questa nostra città nessuno sia solo o sia lasciato solo. CONSIGLIERE FOGAGNOLO MARIOLINA Buongiorno Eccellenza e benvenuto fra di noi, nella nostra comunità. Non sono di grandi parole, mi piace soprattutto agire, anche se a volte le parole capisco che servono per creare dialogo. Voglio dirle che noi cerchiamo di portare, come amministratori, 4 soprattutto il nostro gruppo cerca di portare nella nostra comunità quei valori di moralità, di sicurezza e di trasparenza a cui tutti facciamo riferimento; cerchiamo di creare, al di là di ogni appartenenza politica, dialogo con tutti gli altri amministratori, con tutte le altre forze politiche, con la cittadinanza, con le associazioni sportive. E` questo il ruolo che abbiamo voluto quando ci siamo presentati per amministrare, questo il ruolo che vorremmo che tanti altri cittadini capissero e che si sentissero spronati ad entrare anche loro in politica, ad aiutare proprio gli amministratori nel gestire al meglio quella che è la cosa pubblica. Niente altro le devo dire, se non ancora ringraziarla di questa visita. USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE La parola adesso a sua Eccellenza Mons. Lucio Soravito, Vescovo di Adria Rovigo. MONS. LUCIO SORAVITO DE FRANCESCHI - VESCOVO DI ADRIA E ROVIGO Signor Presidente, signor Sindaco, pregiatissimi Assessori e Consiglieri comunali, Autorità civili e militari, responsabili di associazione, gentili signore e signori, contraccambio con viva cordialità il saluto che sia il signor Presidente del Consiglio, sia il signor Sindaco, sia i Capigruppo mi avete rivolto a nome di tutti i presenti e vi ringrazio vivamente per avere accolto la proposta che ho avanzato di incontrare l'Amministrazione comunale in occasione della visita pastorale a Badia, come ho fatto naturalmente anche in tutti gli altri Comuni. Questo incontro mi dà l'occasione innanzitutto di esprimere la mia stima e il mio apprezzamento più cordiale a quanti svolgono un servizio di grande responsabilità a vantaggio di tutta la collettività. Sono venuto innanzitutto per onorare voi, che state facendo un lavoro a servizio del bene comune, di Badia e di tutti i cittadini. Sono qui a manifestare la stima che la Chiesa ha espresso durante il Concilio Vaticano II a coloro che sono impegnati nel promuovere il bene pubblico. Si è espresso così il concilio. La Chiesa stima degna di lode e di considerazione l'opera di coloro che si dedicano al bene della cosa pubblica ed assumono il peso delle relative responsabilità. Peso che viene assunto sia nella forma istituzionale dell'Amministrazione comunale, ma anche nella forma del volontariato. Sono rimasto sorpreso nel sentire, dall'arciprete mons. Pasqualin Torsino, che qui a Badia ci sono oltre 30 associazioni culturali e sociali e oltre 30 associazioni sportive; vuole dire che è una vivacità e una disponibilità a lavorare insieme ammirevole, che naturalmente apprezzo, ammiro e invito a conservare e a promuovere. Nello stesso tempo, voglio onorare, attraverso di voi, tutta questa nostra bella cittadina di Badia, che voi rappresentate. Apprezzo la tenacia, il coraggio, la forza, la determinazione che è stata ulteriormente confermata ieri nel giro che ho fatto in alcune aziende, quando ho potuto apprezzare la vivacità delle aziende che sono insediate nel vostro territorio. Alcuni dirigenti che hanno avviato qui la loro attività, pure appartenendo ad altre province, mi hanno detto che hanno potuto promuovere e fare crescere la loro azienda grazie alla solidarietà, alla collaborazione fattiva che l'Amministrazione comunale ha saputo dare in questi anni. Questo è segno davvero di una vera sinergia che deve sempre avere spazio per permettere la crescita, la valorizzazione di una comunità. Oggi men che meno si può agire da solitari, oggi più che mai è necessaria questa collaborazione. 5 Sono qui a confermare anche il mio proposito di volere prestare alle pubbliche istituzioni e a quanti sono impegnati nell'azione sociale, politica e culturale, tutta la collaborazione possibile. Il secondo motivo della mia presenza è quello di mettermi in ascolto, come avete detto anche voi, della realtà sociale dentro la quale sono stato chiamato a dare la mia collaborazione, ovviamente all'interno di una struttura ecclesiale. Però, il mio desiderio è che anche la comunità cristiana, pur nel rispetto delle identità e delle finalità di ciascuna istituzione, possa portare il suo contributo per il bene comune, in un rapporto di dialogo, di rispetto reciproco e di solidarietà. Quindi, sono anche, oltre che ad ascoltare, a rinnovare il mio desiderio di potere collaborare nel modo migliore, sempre nel rispetto delle competenze di ciascuno. Questa collaborazione, del resto, è richiesta dalla natura stessa della Chiesa e della sua missione, ce lo ricorda il concilio ancora nella "Gaudium et Spes", nel proemio, quando dice: "Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, sono anche le gioie, le speranze, le tristezze e le angosce della comunità dei cristiani", perché i cristiani non vivono fuori dal mondo ma sono cittadini di questo mondo. Allora mi sono chiesto quale può essere l'ambito della nostra collaborazione. Dal mio punto di vista ne avrei individuati tre: la promozione della vita comunitaria; la promozione sociale in favore dei soggetti più deboli; la promozione culturale della nostra gente. Innanzitutto, la promozione della vita comunitaria. Lo avete accennato anche voi, uno dei pericoli più grandi che corre oggi la nostra gente è il rischio di perdere il senso di appartenenza a una comunità civile e della disgregazione del tessuto sociale. Mi ha colpito, incontrando amministratori e responsabili di associazioni civili nei vari Comuni, l'invocazione che molti hanno espresso, dicendomi: signor Vescovo, aiutaci a trattenere i giovani nei nostri paesi, perché facciano la loro parte, perché collaborino nelle varie iniziative, perché sono loro i costruttori del loro futuro. Certo, anche il mondo giovanile, ma non solo, rischia oggi di perdere questo senso di appartenenza, a causa della diffusione di una cultura individualistica, a causa della mobilità della popolazione, a causa dell'invecchiamento della popolazione stessa, l'isolamento di chi non riesce a stare a passo con i tempi, il massiccio bombardamento dei mass media, con il conseguente smarrimento della propria identità culturale. In questa temperie culturale, uno dei servizi che le nostre comunità sono chiamate a svolgere, in collaborazione fra di loro, è quello di favorire e promuovere fra la gente rapporti di buon vicinato, di stima, di dialogo, di accoglienza reciproca, di fraternità, di solidarietà, in modo che ciascuno si senta parte della comunità civile, vi prenda parte, giochi la sua parte, proprio per promuovere il bene comune. Parlando appunto nell'omelia a cui ha fatto riferimento anche il signor Sindaco, l'altra sera, per la festa di San Francesco, mi sono soffermato su questo problema grosso che oggi noi viviamo: il rischio di avere una società smarrita, perché non ha più punti di riferimento e sta come disgregandosi. Naturalmente ne consegue un impoverimento della vita civile, ma un impoverimento anche dell'impegno politico, in questa realtà. L'unica strada che possiamo imboccare per riuscire a creare un mondo più giusto, più fraterno, più solidale e perché anche la politica possa svolgere il suo ruolo per l'edificazione della società, è essere tutti incentrati nel desiderio di stare insieme e nella ricerca del bene comune. Bene comune che vuole dire bene di tutti, di tutto l'uomo e di ciascuno uomo. Quindi, auspico che tutti insieme, autorità civili, associazioni, anche la comunità cristiana, sollecitino la partecipazione attiva e responsabile di tutti alla vita politica e si eviti alle volte quel rischio che i cittadini corrono: di delegare, con la scusa che siete 6 stati eletti e quindi arrangiatevi voi. Penso che tutti e ciascuno siamo responsabili di tutti. Secondo ambito in cui collaborare, secondo il mio punto di vista, è quello di una attenzione preferenziale per i soggetti più deboli, è l'ambito dove ci sono le contraddizioni più stridenti, dove si affacciano vecchie e nuove povertà. Dobbiamo metterci insieme per udire, accogliere, rispondere al grido silenzioso di tanti anziani che vivono nella solitudine. Il nostro Polesine è una provincia dove il numero degli anziani è davvero notevole, perché, e questo è un fatto positivo, godiamo di una maggiore longevità che non in altre province, e voi sapete che l'età media delle donne in Polesine raggiunge gli 84 anni, mentre il livello nazionale è sugli 82,5; anche gli uomini vivono mediamente più a lungo che non gli uomini a livello italiano, arriviamo sull'ordine dei 79,5, mentre la media italiana è ancora sui 78. Questo comporta un aumento delle persone anziane, però l'aumento in percentuale è dovuto al fatto che abbiamo una bassa natalità. Ho trovato alcuni paesi, lungo il Po, paesi piccoli, dove hanno registrato, in questi ultimi anni, due nati e dieci morti, anche un nato e dieci morti; addirittura, in un paese, un nato e quattordici morti. E` chiaro che in questa situazione viene meno la vita di un popolo, perché la denatalità comporta un impoverimento anche da un punto di vista economico (lo dicono gli studi demografici). Ancora: il grido silenzioso delle famiglie con problemi economici. Abbiamo sentito l'altro giorno, in base ai dati Istat, che il 7,5% delle famiglie sono sotto la soglia della povertà, con situazioni di grave disagio sociale, con il carico pesante dell'assistenza a persone disabili, ammalati psichici, ammalati terminali. Ho chiesto ai parroci di potere incontrare almeno alcuni malati, come segno di vicinanza e di solidarietà a loro e alle loro famiglie. Con don Torsino ho incontrato diverse situazioni, le più gravi che ci sono a Badia, sia naturalmente in Casa di Riposo, dove sono stato a celebrare anche mercoledì scorso, ieri sera nella zona di Salvaterra e Crocetta, e questa mattina, prima di venire qui, a Villafora, ci sono tante persone che soffrono a causa dell'invecchiamento o anche a causa di malattia, anche persone giovani, di 35 o 40 anni, e io domani lo dirò forte, in maniera supplichevole, a tutti coloro che incontrerò nella chiesa per la Messa, non lasciamo sole le famiglie che hanno un congiunto da assistere 24 ore su 24, facciamo di tutto per essere vicini. Poi, tante persone che non riescono ad inserirsi nella società, o vivono di espedienti, e poi il problema degli immigrati in cerca di lavoro e di abitazione. Ho scoperto che voi avete un numero rilevante di immigranti, mi pare circa 860 regolari, più un certo numero, difficile da definirsi, di immigrati ancora non regolarizzati. L'altro giorno ho incontrato gli insegnanti delle scuole elementari e medie, e il dirigente scolastico mi ha detto che attualmente nelle scuole del suo Istituto Comprensivo scolastico ha il 16,5% di ragazzi, alunni che vengono dal mondo dell'immigrazione, ed è una realtà che andrà crescendo. Mi ha detto qualche mio confratello Vescovo, come quello di Vicenza, che nel vicentino ci sono diversi paesi dove ormai il numero degli alunni immigrati supera in percentuale il numero degli alunni dei nostri cittadini. Poi non possiamo dimenticare bambini e ragazzi giovani senza famiglie o con famiglie in difficoltà, alle volte divise, con tutte le conseguenze che ne derivano. E qui devo ricordare fra l'altro quell'opera dei fanciulli Sinti, che da tantissimi anni stanno facendo un servizio nel Comune di Badia, ma immagino sia sotto anche i vostri occhi e sia anche una vostra preoccupazione quello di essere vicini al mondo dei ragazzi e dei giovani e giovanissimi. 7 Di fronte a questo grido, è necessario fare crescere la cultura della solidarietà, come disse Giovanni Paolo II in un documento vent'anni fa, la "Sollicitudo rei socialis", solidarietà che non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone vicine e lontane, al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune, ossia per il bene di tutti e di ciascuno. Grazie alla crescita di questa cultura della solidarietà, collaboreremo a costruire una società alternativa a quella concorrenziale o di parte che alle volte sembra dominare nel nostro tempo, non la ricchezza materiale ma la cultura della solidarietà e la nostra capacità di rispondere al grido dei più poveri, dei deboli e degli emarginati è la cartina di tornasole per misurare il vero benessere dei nostri paesi. Infine, l'ultimo ambito in cui ritengo importante la collaborazione è quello della promozione culturale. In questi ultimi anni, in seguito al massiccio bombardamento dei mass media, alla diffusione capillare degli strumenti informatici, alla mobilità della popolazione, agli inarrestabili flussi migratori, non solo entriamo a contatto con le culture di tutto il mondo, ma si sta realizzando un processo sempre più grande e irreversibile, di miscelatura dei popoli e delle culture. Il nostro contesto sociale sta diventando sempre più multietnico, multiculturale multireligioso. Dobbiamo aprirci a questa realtà, non avremo la monocultura come quarant'anni fa, ma stiamo camminando verso un mondo sempre più multietnico, multiculturale multireligioso. La nostra gente, in questo contesto, corre il rischio di essere espropriata di quei valori che costituiscono il nostro bagaglio culturale, la nostra anima, la nostra identità, come il valore sacro della vita, la dignità inviolabile di ogni persona, la libertà di coscienza e di religione, la fede cristiana, il valore della famiglia, cellula fondamentale della società, il valore della solidarietà, della convivenza pacifica, la ricerca di benessere che non sia soltanto economico ma sia globale, la valorizzazione del territorio, la salvaguardia del suo equilibrio. La perdita di questi valori comporterebbe la perdita della nostra identità e priverebbe il Polesine della sua anima. Ritengo che in questo pluralismo culturale dobbiamo evitare una specie di omologazione, di una omogeneizzazione, ma dobbiamo imparare a vivere in un rapporto di dialogo che presuppone una chiara coscienza della nostra identità e una migliore conoscenza dell'identità degli altri, per stabilire non contrapposizione, ma rapporti di conoscenza, di rispetto e, nella misura in cui è possibile, di collaborazione. Penso che in questa realtà sia importante prestare una attenzione particolare alle giovani generazioni, che sono quelle più in difficoltà a definire la loro identità e il loro progetto di vita. Leggevo lo scorso anno un rapporto IARD, un'indagine sociologica fatta a livello nazionale, dove si è messo in evidenza qual è la situazione di incertezza, di precarietà in cui vive il mondo dei giovani, non soltanto per la difficoltà che hanno ad entrare nel mondo del lavoro, per la precarietà del posto stesso, soprattutto nei primi anni, ma anche perché non riescono ad individuare che progetto di vita, che identità darsi, quale struttura di personalità elaborare, perché i punti di riferimento sono tali e tanti, e molte volte contraddittori, che non aiutano il giovane a definire chi è e chi vuole essere, e la conseguenza qual è? Quella di vivere schiacciati sul presente, come sul monitor di un computer, senza prospettive per il domani. Tant'è vero che più del 50% hanno detto che non si deve decidere per il domani, meglio vivere giorno per giorno, anzi, metà di questi dicono che non si deve mai decidere, vivere alla giornata. Capite che questo pone dei problemi seri, perché vuole dire estrema precarietà e vuole dire essere come dei barattoli vuoti, sballottati qua e là, a pelo d'acqua, con il rischio di non riuscire a costruire il domani, e un domani sereno. Oggi i giovani hanno bisogno di 8 vedere i valori incarnati in noi adulti, soprattutto in noi che abbiamo gravi responsabilità pubbliche. Il volto della società che i giovani incontrano siamo noi, essi ci chiedono di essere cittadini esemplari, di alte virtù civili, morali, appassionati del bene comune e soprattutto attenti alle persone più deboli. La città di Badia, l'intero Polesine, aiuterà i giovani a superare la loro fragilità e a crescere quanto più ci saranno classi dirigenti capaci di pensare in grande, di volare alto e di guardare lontano. Grazie che mi avete ascoltato. USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Ringrazio Sua Eccellenza per le parole di apprezzamento che ha avuto per la nostra città, per il lavoro svolto dagli imprenditori, dagli amministratori, dalle associazioni presenti. Queste parole però ci impongono anche la ricerca dell'impegno comune, ricerca delle risposte che Lei, Eccellenza, ha evidenziato. Sarà il compito futuro che ognuno di noi si porterà a casa. Nel dare la parola ai rappresentanti delle varie associazioni, invito ognuno a citare l'associazione che rappresenta. MONS. LUCIO SORAVITO DE FRANCESCHI - VESCOVO DI ADRIA E ROVIGO Come ho detto prima, sono molto contento di ascoltare anche da voi responsabili di associazioni quali sono i problemi, le esigenze, le attese e le urgenze che riscontrate attraverso la vostra esperienza associativa. Sono qui ad ascoltarvi e vi ringrazio di quello che fate, ed anche di quello che mi segnalate. PRESIDENTE LIONS CLUB [Prima parte dell'intervento fuori microfono - incomprensibile] ...interpretazione del codice di questi valori possa essere tale da potere dare effettivamente una incisività, una efficacia, un risultato alla comunità civile di cui siamo espressione. Ci poniamo anche noi il problema, se il nostro compito sia quello di aiutare le persone sotto il profilo materiale o non sia piuttosto quello di rispondere a una più grande e importante emergenza del nostro tempo. Già le statistiche, i sociologi hanno messo da tempo in evidenza che le vere povertà della nostra comunità non risiedono più nella mancanza di beni materiali, quanto piuttosto dell'avere perso i significati profondi dell'esistenza. Noi ci siamo trovati qui alcuni mesi fa, insieme con Mons. Torsino, per analizzare "Il Codice da Vinci"; abbiamo inteso, con un lavoro fatto tutto interno al nostro Club, di smontare le menzogne che in esso sono contenute, perché costituiscono una degli ennesimi tentativi di depistaggio culturale che poi provocano i disastri familiari e sociali di cui le cronache sono purtroppo piene. Allora ci chiediamo quale debba essere il nostro impegno prioritario, e su questo ci conforta averla sentita. Colgo l'occasione, Eccellenza, per rivolgere ufficialmente l'invito a visitare il nostro Club, quando Lei avrà la possibilità, nei tempi e nei modi che avrà la possibilità di fare. ALBERTO FERRARI - CENTRO TURISTICO GIOVANILE Buongiorno Eccellenza, rappresento qui il Centro Turistico Giovanile, che lei conosce, essendo una associazione per altro di ispirazione cristiana; non è una associazione di turismo, non è una associazione di tempo libero, non è una associazione ambientale, 9 anche se si occupa e lavora in questi campi, ma è soprattutto una associazione di formazione umana della persona, secondo una visione integrale della stessa. Dico questo perché volevo ringraziarla delle parole non di circostanza che lei ha rivolto in questa occasione. Sarebbe molto facile, in un consesso come questo, limitarsi a discorsi formali, invece lei ci ha richiamati a impegni precisi, ci ha dato delle indicazioni precise su quelle che sono le emergenze che coinvolgono la persona oggi, anche nel nostro Comune. Il mondo dell'associazionismo e del volontariato è un mondo anche questo che fa politica, che fa una politica diversa, non fa la politica istituzionale, fa la politica delle cose giorno per giorno, se noi intendiamo come politica tutto quello che va a favore della città, tutto quello che va a favore del buon governo della città. Ecco, allora, che io credo che le istituzioni, come è il Consiglio comunale, le associazioni, la Chiesa, che non è del mondo ma é nel mondo (ricordo la lettera a Diogneto), siamo tutti insieme impegnati a lavorare per la persona. Oggi ci sono gravi emergenze che riguardano la persona; possiamo avere magari anche dei benesseri materiali, ma dietro possono nascondersi gravi malesseri personali: alcuni suicidi di giovani hanno colpito, in questi ultimi tempi, in questi ultimi giorni, la nostra provincia. Noi che qui a Badia associamo circa 300 persone, sappiamo quanta solitudine ci sia dietro anche a facciate di benessere. Credo che l'impegno che dobbiamo dare sia quello, istituzioni, associazioni, Chiesa, di far sì che l'uomo non si senta mai solo e che tutti insieme possiamo aiutare a farlo crescere. MARIA PREVIATO - ITALIA NOSTRA Ho avuto il privilegio di conoscere Sua Eccellenza e di stargli vicino durante un pellegrinaggio in Terra Santa, e di apprezzare le sue grandi doti di umanità, di intelligenza, di calore e di preparazione. Rappresento Italia Nostra, che in Badia da circa vent'anni ha una sezione che è sorta per opera di una persona che al suo carisma associava una grande capacità di coinvolgimento; una sezione nata con tante fortune, che via via ha avuto alterne battaglie e che ora risente molto della difficoltà, più che ad accogliere, a richiamare i giovani. Le sue parole, Eccellenza, mi hanno un po' illuminato su questo problema, quando ha parlato della difficoltà che hanno i giovani di trovare la loro identità. Tante volte mi sono chiesta per quale ragione i giovani, che indubbiamente sono sensibili ai problemi della salvaguardia del nostro patrimonio, sia artistico, che culturale, naturale, poi alla fine dei conti non si propongono o non accettano di impegnarsi personalmente in queste battaglie. Mi associo anche a quanto ha detto poc'anzi il dott. Ferrari su questi problemi che ci sono e quindi sulla necessità di educare, di formare i giovani a queste tematiche e a questo impegno. Questa è la difficoltà che vive la sezione in questi tempi, proprio in questo momento si sente il bisogno di un ricambio, noi siamo vecchi, c'è bisogno di linfa, che riusciamo in qualche modo ad ottenerla. Rappresento anche la sezione di Badia dell'Università Popolare Polesana. E` un organismo che a mio parere ha molta importanza nel nostro tessuto sociale e culturale, perché si propone con una presenza costante per diversi mesi all'anno, da ottobre a giugno, ci sono due incontri fissi settimanali, oltre ad altre iniziative sporadiche o suggerite da eventi. Questo organismo mi pare che risponda proprio a quanto lei disse poc'anzi, a questi tre impegni, quello di creare una coscienza comunitaria, di aiutare e di essere solidali con i più deboli e di promuovere la cultura. Questo è quanto l'Università Popolare si impone e si propone di fare. 10 Le posso assicurare che è grande orgoglio, per me, trovarmi a coordinare in questo momento la presenza così entusiastica e così piena di volontà di tante persone che trovano negli incontri possibilità di uno scambio umano, di approfondire la cultura, di correggere anche certe posizioni magari non sempre giuste, o qualche volta un po' distorte, e soprattutto di vedere che la vicinanza è di aiuto a se stessi ed agli altri. Abbiamo iniziato con giovedì scorso il nostro anno, che avrà tutto un programma da svolgere fino al prossimo giugno. Questo è quanto posso dire della mia attività. INTERVENTO DI... Buongiorno Eccellenza, come cerimoniere comunale rappresento anche le associazioni patriottiche locali, e vivo nell'ambito di quel genere di associazioni che tende a non riempire il proprio tempo perché vegeta su due date, il 4 novembre e il 25 aprile. Sono grato all'organizzazione ecclesiastica per averci dato un buon docente biblico a Badia, don Torsino ci insegna che cosa significa la parola aramaica.... [parola non compresa] i diseredati, la cui unica speranza è un aiuto che può tradursi anche nella lunga mano di chi manifesta un credo. Un anno fa, il Vescovo di Verona portò alle esequie del Sindaco di Villa Bartolomea il messaggio dei detenuti di un penitenziario: solidarietà alla famiglia di un amministratore pubblico purtroppo ucciso in circostanze gravissime. Quel messaggio è rimasto nel mio cuore e, senza aspettare quelle due date, in un momento in cui potevo riempire il mio tempo mi sono recato presso un penitenziario in provincia di Verona per fare sentire a quelle persone, che noi pensiamo di potere giudicare, che possiamo toglierci le medaglie e portare a loro cibo, vestiario e soprattutto la speranza che quando ritorneranno fra di noi potranno ancora essere dei cittadini. GILBERTO MORETTI - ASSOCIAZIONE CULTURALE "IDENTITA' EUROPEA" Mentre lei parlava, soprattutto nell'ultima parte del suo intervento, sulla promozione culturale e la ricerca di una identità, mi è tornata in mente una considerazione svolta nel 2005, durante un nostro seminario sulla integrazione europea tenuto a San Marino dall'allora Ministro Rocco Buttiglione, che a proposito della querelle sull'inserimento delle radici cristiane nell'Europa, nel preambolo della Costituzione, diceva che il problema non è tanto il richiamarsi meno alle radici cristiane, quanto se debba essere posta la domanda: "l'uomo europeo è un essere culturale o no? E se lo è, qual è la sua cultura?". Da dieci anni, noi, se non altro fedeli della lezione del Parsifal, riteniamo che la domanda vada posta e che queste radici siano rinvenibili in questi riferimenti profondi della cultura europea, se non rinvenibili nella tradizione greco-romana e nella fede cristiana. Attorno a questi riferimenti profondi orientiamo il nostro lavoro e per questo siamo aperti, anzi, auspichiamo una sempre maggiore collaborazione con la Chiesa che lei rappresenta. BALDO FABIO - PRESIDENTE ASSOCIAZIONE CULTURALE "LA POZZA" Sono Presidente della Associazione culturale "La Pozza", che da circa un paio d'anni ha ripreso la sua attività in Badia, dopo un periodo un po' travagliato. In sostanza, la nostra associazione culturale, di cui mi pregio di essere Presidente, sta cercando di ritagliarsi quasi una sorta di nicchia in quella che è la volontà di potere arricchire le persone anche con aspetti culturali che normalmente possono sembrare un 11 po' fuori dal seminato, come possono essere mostre di fotografia di particolari generi, rassegne di tipo artistico, viaggi, gite che possono fare vedere quali possono essere le caratteristiche dei paesaggi anche del Polesine che non sempre vengono valorizzati. Per lo statuto, e secondo quanto diceva lei nel suo intervento, anche noi cerchiamo in qualche maniera di dare spazio a identità culturali, a maniere di pensare che possono essere diverse da quelle più consuete, quindi in qualche maniera vedo che già la nostra vocazione può essere abbastanza convergente a quello che è il suo desiderio di potere offrire la sua collaborazione, di cui se sarà possibile cercheremo di pregiarci. Questa è la presentazione della nostra associazione. TIZIANA BELLUCO - PRESIDENTE ASSOCIAZIONE "PAOLA BALLUCO" Sono Presidente di una nuova associazione, che si chiama "Paola Belluco -per una cultura del benessere psicofisico nell'infanzia". E' una associazione nata da poco, sulla base della volontà di amici, conoscenti, colleghi e genitori che hanno conosciuto e stimato Paola, che era una cittadina di Badia, che ha lavorato come logopedista tanto tempo all'U.S.L. locale, impegnata in politica, madre, moglie e donna particolarmente tenace. E` mancata da poco, e noi per ricordarla abbiamo voluto questa associazione. Nelle nostre intenzioni c'è soprattutto il benessere appunto dei bambini, quindi abbiamo immaginato alcuni screening di tipo linguistico e psicologico per individuare eventuali disturbi precoci, proprio nell'età della scuola materna. Poi guidarli e per aiutarli a stare bene insieme con gioia, l'anno scorso abbiamo istituito un coro di voci bianche. Quindi cose tutte molto recenti, nuove. Stiamo organizzando un corso di formazione per genitori, convinti che la salute e il benessere dei bambini parte dalla famiglia. Queste sono le cose che abbiamo ipotizzato, che stiamo facendo con molta buona volontà, con molta umiltà e con l'aiuto e il sostegno di tutti. VICE PRESIDENTE ASSOCIAZIONE "PAOLA BELLUCO" Ringrazio per questo invito di confronto con tutte le associazioni. Completo quanto diceva la nostra Presidente, per mettere in evidenza un po' la qualità della nostra associazione. A Badia la parrocchia è molto impegnata per l'infanzia, per le famiglie, insieme alle istituzioni, insieme alla scuola. Come associazione Paola Belluco, vorremmo portare la cultura nuova dell'infanzia, vorremmo mettere il bambino come soggetto di bisogno e di diritti nella nostra comunità, non tanto come luogo di assistenza o come compensazione dei nostri bisogni di adulti. Ecco perché siamo solo all'inizio dei nostri progetti, rendiamo protagonisti i bambini nella formazione del coro delle voci bianche, nella formazione di questo screening e diamo ai genitori gli strumenti per educare in maniera adeguata i loro figli con questo corso che partirà a novembre. Siamo soltanto agli inizi, siccome siamo in un contesto civile, vorremmo garantire ai bambini dei diritti, come tutti i cittadini, promuovendo gradualmente la formazione di un Consiglio municipale dei ragazzi a Badia; promuovendo una cultura nella quale, quando l'adulto programma interventi, pensa anche ai bambini; se l'Assessore alla cultura programma un calendario di incontri di teatro per gli adulti, pensa anche al teatro per i bambini, e via di seguito. Questo è il nostro obiettivo a lungo termine. Ringraziamo la collaborazione delle associazioni, cerchiamo in ogni progetto di coinvolgere sia l'istituzione pubblica che anche le associazioni di volontariato. 12 UGO MARIANO BRASIOLI - PRESIDENTE ASSOCIAZIONE LA VOLANDA Sono il Presidente della associazione La Volanda, una giovane associazione nata sul finire del 2004, una associazione di promozione sociale, che intende promuovere la dignità della persona soprattutto delle persone meno fortunate e diversamente abili. Perché ho voluto Mario Straudi vicino a me? Perché Mario rappresenta quella integrazione e interazione fra le associazioni di Badia Polesine, il quanto, pure appartenendo a una associazione, appartiene anche alla nostra, ed è lo psicologo che, insieme ad altri professionisti, dà il loro contributo alla soluzione dei problemi. Qui presente c'è anche l'avvocato Canzio Bonazzi, che presta la sua opera, e tanti altri amici. Noi abbiamo creduto fin dall'inizio - e questo ci incoraggia moltissimo ad andare avanti - nello scambio, nel mutuo aiuto fra le associazioni e le istituzioni. Devo dire che abbiamo ottenuto dei risultati, con povertà di mezzi, ma abbiamo ottenuto dei risultati straordinari: dei 53 ragazzi che noi rappresentiamo, tutti compresi fra i 14 anni e l'età adulta, abbiamo già avviato al lavoro 15 ragazzi. Inoltre, nel mese di luglio di quest'anno è partita, presso l'Istituto Caenazzo una esperienza assolutamente innovativa per il territorio, che è quella di avere portato il lavoro presso la scuola, e dando quindi una occasione di riscatto per i casi più gravi, cioè per quelle persone che non erano spendibili nel mondo del lavoro. Noi ci occupiamo naturalmente di inserimento lavorativo, ma ci occupiamo della persona nella sua interezza, ecco perché, torno a dire, crediamo nella sinergia fra associazioni e collaboriamo, e sono contento di poterlo dire, per esempio con gli amici del Centro Turistico Giovanile e con altre associazioni locali, come l'Associazione Paola Belluco, proprio per cercare di dare una risposta la più integrata possibile ai problemi delle persone meno fortunate. VINCENZO FONSO - ASSOCIAZIONE VOLONTARI DEL SOCCORSO Eccellenza, signor Sindaco, io sono Vincenzo Fonso, rappresento l'Associazione Volontari del Soccorso di Badia Polesine. Siamo dotati di due ambulanze e tre pulmini per il trasporto dei disabili e operiamo in tutte le province del Veneto, tutti i giorni e tutte le ore, in collaborazione con l'Assessore ai servizi sociali e con gli altri della Giunta Comunale. Entriamo in quasi tutte le case del Polesine e vediamo veramente anche tanta povertà e tanta gente molto anziana che ha bisogno di assistenza e di cure, operiamo nel trasporto di questi disabili nei vari centri diurni, ospedali o case di cura, e siamo contenti di farlo. Ultimamente sentiamo la mancanza della presenza nell'associazione di giovani pensionati, perché siamo quasi tutti pensionati, i giovani ancora abili al lavoro non possono partecipare perché devono lavorare, ed ultimamente sentiamo la mancanza proprio di giovani pensionati, e ce ne sono tanti a Badia, quindi il trasporto va fatto da poca gente, ma siccome facciamo molti servizi al giorno, chiediamo ai giovani pensionati di farsi avanti. Grazie per la sua visita pastorale a Badia. BOLDRIN ALESSANDRO - PRESIDENTE CALCIO BADIA Eccellenza, Sindaco, buongiorno a tutti, sono il Presidente del Calcio Badia, società sportiva che conta oltre 200 tesserati, che vanno dai 7 anni fino ai 18, poi arriviamo alla prima quadra, dove l'età si alza un po'. Volevo semplicemente intanto ringraziarla per la sua venuta qui a Badia, che come realtà sportiva è abbastanza importante e ci sono diversi sport rappresentati. Abbiamo 13 oltre 170 ragazzi che sono al di sotto dei 16 anni, quindi le nostre problematiche, oltre che insegnare lo sport, il calcio in questo caso, sono soprattutto cercare di dare anche una impronta morale a questi ragazzini che, come lei sa meglio di me, oggi sono attratti da mille cose, computer, videogames e altre cose, per non arrivare a qualcosa di più grosso, ma lasciamo perdere, non è il caso di parlarne qui. La nostra associazione è fortunata, perché proprio in questi mesi siamo entrati in possesso di nuovi impianti sportivi, come lei saprà, e colgo ancora l'occasione per ringraziare tutta l'Amministrazione di Badia Polesine per averci consentito finalmente di svolgere la nostra attività in ambienti adeguati. Non mi ero preparato un discorso, quindi lei perdonerà la mia emozione, ma nella occasione la ringrazio per la sua visita, che spero non sia l'ultima, si faccia vedere più spesso da queste parti, non nel senso che lei non sia presente ma io la vorrei vedere qui più spesso, anche per portarla a vedere la nostra realtà proprio nel vivo della nostra attività, e colgo l'occasione per invitarla nei nostri impianti. USINI CRISTIAN - ASSOCIAZIONE LEM Buongiorno a tutti, rappresento l'Associazione LEM, Libera Espressione Musicale. La nostra associazione promuove la cultura attraverso una forma d'arte che è la musica, mi piace sottolineare che le nostre forze sono date da ragazzi giovani e giovanissimi, quindi, una promozione della cultura attraverso la musica non solo come forma d'arte, ma anche come forma di aggregazione e di confronto appunto tra i ragazzi più giovani, che sono quelli ai quali serve di più. MONS. LUCIO SORAVITO DE FRANCESCHI - VESCOVO DI ADRIA E ROVIGO Lei sa che mi piace la musica, quindi vedo con particolare favore e piacere questa iniziativa, questa associazione. Bravi, continuate. DONATELLA TRANIELLO ASSOCIAZIONE CENTRO DOCUMENTAZIONE POLESANO Buongiorno a sua Eccellenza, al Sindaco, all'Amministrazione comunale. Rappresento l'Associazione Culturale Centro Documentazione Polesano, questa associazione è nata vari anni fa, soprattutto per la sensibilità verso la sofferenza dei popoli, la riflessione sul divario fra il Nord e il Sud, ricordando proprio le parole della "Populorum Progressio", quindi con una sensibilità particolarmente stimolata proprio dall'innovazione di questo pensiero. Nel tempo naturalmente ci siamo evoluti, come tutti, siamo spinti dal desiderio di superare l'individualismo e di tentare di fare qualche cosa, ed appunto abbiamo cercato di elaborare qualche innovazione anche nel nostro comportamento. Ultimamente siamo riusciti ad aprire una collaborazione con una cooperativa per accogliere giovani adolescenti in un progetto di animazione; insieme alla Provincia di Rovigo curiamo un corso di formazione per mediatori culturali (infatti abbiamo avuto il piacere di avere una sua visita in quella occasione); poi andiamo nelle scuole e cerchiamo di promuovere questa cultura dei diritti umani e della legalità, e siamo associati a Libera proprio perché abbiamo individuato questi come obiettivi fondamentali. USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Se non ci sono altri interventi, darei la parola a Sua Eccellenza. 14 MONS. LUCIO SORAVITO DE FRANCESCHI - VESCOVO DI ADRIA E ROVIGO Molto velocemente, perché so che è un'ora in cui abbiamo bisogno di rientrare nelle nostre abitazioni. Esco da quest'aula ammirato e sorpreso di tutta la vivacità che c'è a Badia. Me ne aveva parlato don Torsino, dicevo all'inizio, oltre 30 associazioni culturali e sociali, oltre 30 associazioni sportive, naturalmente all'interno di un cammino dove hanno una loro responsabilità anche le realtà istituzionali, a partire dal Consiglio comunale. Esco esprimendo il mio plauso e la mia gioia per questa vivacità che voi dimostrate e attraverso la vita associativa, soprattutto, aiutate il mondo degli adulti e dei giovani ad evitare di scivolare nell'individualismo, anzi, positivamente diventare partecipi della costruzione del nostro domani, del bene comune, del bene della polis. Sono contento nel sentire che già vivete fra di voi associazioni anche dei momenti di condivisione, di aggregazione, di dialogo, di sinergia. Se mi posso permettere, una raccomandazione che vi faccio: fate di tutto per collaborare insieme. Probabilmente ci sarà anche magari una federazione delle associazioni presenti in questo Comune. Penso sia un modo molto bello, perché se siamo isolati, un fiume isolato che si divide in tanti rivoli finisce per sotterrarsi, invece un fiume che sta unito diventa beneficio per la terra che viene attraversata. Allora grazie per quello che fate, grazie anche per la collaborazione che vi date reciprocamente, per il rapporto sinergico che vivete anche con la realtà istituzionale. Torno davvero a casa con una immagine di una città ricca di vivacità, ricca anche di imprenditorialità. Ieri sono rimasto stupito nel vedere alcune aziende di alto livello tecnologico che hanno delle relazioni con oltre 100 Nazioni al mondo; vuole dire che qui il progresso ha camminato e ha trovato un terreno fertile, delle menti illuminate, aperte al nuovo e disponibili a camminare in continuazione. Mi diceva un imprenditore: qui non basta cambiare ogni giorno, bisogna camminare ogni ora, perché il cambiamento è così vertiginoso che, o cammini con i tempi, altrimenti rischi di essere emarginato fuori dal mondo produttivo. Questo vuole dire che c'è una grande vivacità, c'è una grande apertura al nuovo, una grande disponibilità a camminare. Grazie per l'accoglienza che mi avete riservato, per la vostra partecipazione, accogliete l'augurio di proseguire ancora per tenere sempre più alto in nostro Polesine, a partire da Badia Polesine. SINDACO MENEGHINI PAOLO Rubo ancora gli ultimi trenta secondi. Intanto volevo rinnovare il ringraziamento a sua Eccellenza il Vescovo per la visita che ha fatto alla nostra comunità, ringraziarlo veramente per l'impegno che mette nella gestione del suo episcopato, molto difficile in una realtà come quella polesana. E volevo veramente ringraziare per la partecipazione di tutti i Consiglieri comunali che hanno espresso nei loro interventi la stima nei suoi confronti ed anche l'augurio di lavorare assieme. Veramente, Eccellenza, faccio mio quello che ha detto Lei in questi ultimi istanti, questa testimonianza straordinaria delle associazioni di volontariato che sono a Badia, che sono veramente la linfa vitale della nostra società e spero che ci aiutino e ci stimolino perché gli amministratori pubblici possano governare meglio insieme a loro questa nostra realtà. 15 Mi permetta, a nome del Consiglio comunale, delle associazioni e della città di Badia, di offrirle un piccolissimo presente. So che lei è molto affezionato all'Abbazia della Vangadizza, per cui abbiamo pensato di donarle, a nome della città, una stampa della Vangadizza dei primi del Novecento, con l'augurio che Lei si ricordi spesso di Badia e che accolga l'invito che ha sentito da tutti, di averla spesso ospite nella nostra città. 16