consiglio comunale del 6 ottobre 2007

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consiglio comunale del 6 ottobre 2007
CONSIGLIO COMUNALE DEL 6 OTTOBRE 2007
VISITA DEL VESCOVO DI ADRIA - ROVIGO MONS. LUCIO SORAVITO DE
FRANCESCHI
USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Sono emozionato nell'aprire i lavori di questo Consiglio comunale straordinario,
straordinario nel senso che ospita una persona straordinaria. A nome di tutti i
Consiglieri, Eccellenza, le porgo il più vivo ringraziamento per essere presente tra noi,
per avere ricavato all'interno della visita pastorale in questa comunità il tempo per
dedicare attenzione anche a chi come noi è chiamato ad occuparsi della cosa pubblica.
Credo che le parole che vorrà esprimere più tardi, possano sicuramente aiutarci in
questo ruolo.
Passerei la parola al Sindaco per un breve saluto, poi la parola ai Capigruppo,
l'intervento di Sua Eccellenza Mons. Lucio Soravito, e quindi la parola ai rappresentanti
delle associazioni.
SINDACO MENEGHINI PAOLO
Anche a nome mio e dell'Amministrazione comunale tutta, volevo fare un
ringraziamento e un benvenuto a Mons. Lucio Soravito, Vescovo di Adria e Rovigo,
che ci fa il grosso onere di essere qui questa mattina in occasione della visita pastorale.
Ringrazio anche la numerosissima rappresentanza delle associazioni di Badia, sportive,
culturali e sociali, che sono la linfa trascinante della nostra società.
So che in questi giorni di visita pastorale è stato molto impegnato, ha visitato molti
luoghi della nostra città, so che ieri ha trovato moltissime aziende badiesi, e mi fa
piacere, perché questo vuole dire che la sua presenza è tenuta in considerazione
veramente dalla cittadinanza di Badia. Ho avuto modo di ascoltarla anche due sere fa,
durante la celebrazione di San Francesco a Lendinara e so con quanto impegno, con
quanta determinazione Lei segue le cose del Polesine. La ringrazio veramente di questa
sua sensibilità nei confronti del tessuto sociale della nostra comunità, che è una
comunità che ha bisogno di rilanciare e di prendere gli antichi slanci che forse al Veneto
e a questa parte meridionale del Veneto sono mancati in questi anni. Ma adesso ci sono
ottime possibilità anche per il Polesine di riemergere, per cui spero che anche il suo
aiuto ci consenta di intraprendere le scelte giuste per la nostra comunità e la nostra
popolazione.
Credo che la sua presenza sia testimonianza di questo interesse e di questo impegno che
ha anche nei confronti dei piccoli amministratori; ho sentito nel suo intervento dell'altra
sera che Lei stimola molto gli amministratori, anche quelli ai grandi livelli, stimola
molto la politica, perché in questo momento forse c'è troppo individualismo nella
società italiana e forse si è perso un po' quello che è il bene pubblico, che dovrebbe
essere la traccia sulla quale ognuno di noi si dovrebbe attenere e sulla quale dovrebbe
lavorare.
Anche questo stimolo, soprattutto per i piccoli amministratori di piccole realtà come le
nostre è molto importante, perché lavoriamo sempre con molta fatica, con molto
entusiasmo, ma anche con tante problematiche da affrontare, che Lei sicuramente
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conosce meglio di noi. Per cui grazie ancora di questa sua presenza, che ci è di stimolo
e sicuramente ci darà un aiuto per andare avanti nella maniera migliore.
CONSIGLIERE ROSSI GIOVANNI
Eccellenza Reverendissima, esprimo innanzitutto a nome del gruppo consiliare di Forza
Italia il saluto dell'Amministrazione e dei cittadini che qui rappresentiamo. Sono
particolarmente felice di farlo in questa sede, e per questo ringraziamo il Sindaco per
avere convocato una seduta straordinaria del Consiglio comunale per accogliere
degnamente il nostro Vescovo.
Siamo sicuri che Lei, Eccellenza, venendo in questa città e conoscendo questa
popolazione, avrà modo di compiere, come è già avvenuto con i suoi predecessori, una
importante esperienza di vita e di magistero.
Per quanto ci riguarda, posso fin d'ora assicurare che Lei avrà la massima
collaborazione di uomini e donne attenti e desiderosi di contribuire a fare crescere e il
livello e la qualità della vita della nostra popolazione, e ciò, mi creda, non solo per
ragioni di etica politica, ma soprattutto per intima e profonda convinzione personale.
Rispondere alle esigenze dei cittadini, ridurre la dipendenza dal bisogno, combattere le
nuove povertà, il disagio sociale della parte più debole della popolazione, sia italiana e
sia straniera, residente nel nostro territorio, sono alcune delle strade del nostro agire
quotidiano, lungo le quali, ne sono certo, avremo modo di incontrarci spesso con Lei e
la sua missione pastorale.
Vorremmo comunicarle con queste poche frasi il senso profondo di comunità che questa
città sente forte e la volontà di tutti noi di amministrare con lo spirito di chi interpreta il
potere come servizio.
E` con questo spirito, Eccellenza, che le ribadisco il benvenuto a Badia Polesine.
Abbiamo ruoli diversi, entrambi importanti, sono certo che cammineremo insieme.
CONSIGLIERE ROMANI GIUSEPPE
Eccellenza, siamo lieti di averla qui presente tra di noi e consapevoli dell'importanza del
suo cammino tra la nostra comunità. Io rappresento in questo civico consesso, con il
Consigliere Guido Pigaiani, l'Unione Democratici Cristiani di centro. E` un riferimento
importante per molte persone che operano quotidianamente in questa nostra città, da chi
fa il nonno o il genitore, a chi lavora in una fabbrica, in un supermercato, a chi opera
nella libera professione, a chi dedica parte del proprio tempo in attività culturali,
sportive, ricreative di volontariato sociale; sono persone riunite in una comunità e che
vogliono farla crescere con valori ispirati dalle proprie origini, che sono quelle cristiane.
Sono per esempio i valori della libertà, della pace, della solidarietà, della fratellanza, ma
anche del sacrificio e della rinuncia.
Questa sala affollata è testimonianza di quanto umanamente sia ricca la nostra città.
Viviamo in un periodo storico dove le distrazioni e le tentazioni sono presenti in gran
numero, alimentate anche da chi, in nome solo del proprio pensiero, rinchiuso in un
integralismo ateo, crede di avere il diritto di limitare la libertà del prossimo.
Concludo ringraziandola di nuovo della sua presenza e della sua testimonianza, e mi
permetta di ringraziare anche tutte queste persone oggi qui presenti per ciò che fanno
quotidianamente per la nostra città.
CONSIGLIERE MORETTI CARLO
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Mi associo a chi mi ha preceduto, soprattutto a quanto ha detto anche il Sindaco e il
Presidente del Consiglio e i Capigruppo precedenti. E` sicuramente un onore per Badia
averla qui e credo che la soddisfazione e la gratitudine che dobbiamo dare è non da
poco. Con questo credo di poterle dire che, avendo avuto modo di visitare Badia si sia
reso conto anche di come questo territorio sostanzialmente sia fertile non solamente di
terreno ma anche di personalità.
Non voglio dilungarmi tanto, perché credo sia più giusto dare lo spazio anche agli altri,
però mi consenta di dirle che amministrare non è facile, perché le problematiche, come
è stato detto, sono tante. Mi permetto di fare un passaggio riprendendo quanto ha detto
Madre Teresa di Calcutta, che riassumo così: "Se fai il bene, diranno che lo fai per
secondi fini egoistici; non importa, fai il bene".
CONSIGLIERE BOLDRIN EDO
Eccellenza buongiorno. Sono il Capogruppo della Lista Badia al Centro. Credo che
rappresentiamo e cerchiamo di rappresentare non solo istanze della città, ma le portiamo
quello che è il ringraziamento che, già come ha sentito dagli interventi dei precedenti
Capigruppo, è unanime. Infatti quello che oggi avviene in questa sala consiliare è un
fatto storico: il Pastore della nostra Diocesi viene a trovare la città nel suo Consiglio
comunale, alla presenza dei membri delle associazioni; in realtà incontra virtualmente
tutti coloro che sono stati incaricati dalla città stessa di rappresentarla per ciò che
riguarda gli interessi di carattere pubblico. Questo è un incontro storico e che
rappresenta anche la sensibilità che Lei ha rappresentato per questo nostro territorio,
con una visita pastorale che la sta impegnando, sappiamo, e che chiuderà domani, di
ascolto, di presenza, di fiducia e anche di conforto rispetto alle tematiche, alle difficoltà
che il nostro territorio, accanto alle positività, innegabilmente presenta.
Ne abbiamo tutti bisogno, dovendo lavorare per il bene comune, pur nel rispetto dei
ruoli laicamente intesi, essendo noi cittadini, essendo in gran parte parrocchiani che
cercano anche di dare, sotto il versante della fede, quindi di carattere spirituale, il nostro
apporto e la nostra difficoltà di uomini e di donne di fronte al dover vivere e al sapere
essere a disposizione degli altri. Di fronte a una qualificata rappresentanza della città di
Badia al massimo livello, con il Sindaco, la Giunta, i Consiglieri e le associazioni qui
rappresentate, tutti ci mettiamo di fronte, non per formalisticamente augurarci o
salutarci, come potrebbe essere, ma per darci una sostanza di confronto, di fronte a una
realtà che ci sta cambiando, che sta cambiando sia i fedeli che devono dialogare con
religioni che qui dentro, anche in Badia hanno altre espressioni legittime, ma che ci
devono vedere colloquiare anche con una comunità che deve essere amministrata con
esigenze, con tematiche di carattere sociale, religioso prima di tutto, sociale e culturale
economico importante.
Lavorando nello stesso ambito, moltissime attività convergono, l'attività pubblica con
l'interesse e con ciò che muove i pastori da Lei coordinati a livello di diocesi, e deve
essere una preoccupazione che ci farà capire e conoscere - perché credo che questo sia
un obbligo degli amministratori e Lei ce lo sta insegnando con l'umiltà del percorrere conoscere il proprio territorio, conoscere come sta cambiando, perché ci sono
cambiamenti vertiginosi e rapidissimi, e per poterlo poi interpretare e saperlo
interpretare nel senso del futuro. Ci interessa molto da dove veniamo, ci interessa ciò
che stiamo facendo, ma ci interessa anche come amministratori pubblici avere una sua
vicinanza, un suo consulto, confrontarci sulle tematiche e le azioni che devono
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coinvolgerci per il futuro, perché siamo molto attenti a ciò che dovrà essere il domani,
cercando di essere umilmente a disposizione di questo.
CONSIGLIERE BRUSEMINI CLAUDIO
Eccellenza, nel salutarla, esprimiamo il nostro ringraziamento per l'attenzione
dimostrata nel volere incontrare il nostro Consiglio comunale. Questo incontro, nel
luogo dove la rappresentanza politica e la competenza amministrativa lavorano e si
impegnano ogni giorno intorno a una serie di obiettivi dedicati all'esistenza quotidiana
delle donne e degli uomini di questa comunità, lo vediamo come un evento di grande
rilevanza per la nostra comunità. Noi qui ci troviamo ad amministrare una istituzione
pubblica, una comunità di cittadini che ha diritto ad asili, a scuole, al verde, agli spazi
della vivibilità cittadina, alla solidarietà sociale, ad attività culturali, allo sport, alla
salute, all'assistenza e a tutto quello che determina la qualità della vita di oltre diecimila
persone di tutte le età e di tutte le condizioni, alle quali dedichiamo le opere e i giorni
del nostro impegno sapendo che il nostro dovere è di essere adeguati alla vastità e alla
complessità dei bisogni di questa nostra città.
In questi nostri tempi, pieni di tante emergenze, da una quotidianità fatta spesso di
contrasti, di lotte per il potere, di eccessivo materialismo, di consumismo e
individualismo, in cui anche le più grandi certezze vengono messe in discussione, c'è
bisogno di nuove regole sociali, capaci di ridefinire le priorità degli interessi collettivi a
partire dal basso, dai bambini, dai giovani, dagli anziani, dalle famiglie, da chi non ha
lavoro; c'è bisogno di colmare quel solco sempre più profondo tra i cittadini e le
istituzioni, tra le persone e la politica, che ci separa e ci isola gli uni dagli altri, mentre
si attenua fino a volte scomparire l'entità della responsabilità, che invece deve orientare
la coscienza e l'operato di chi è chiamato ad esercitare una funzione pubblica.
Eccellenza, è il sogno di un modello diverso e migliore che ci sostiene nell'impegno che
ci porta qui e in mezzo alla nostra gente, cercando di vivere ogni giorno la coerenza, la
solidarietà, la condivisione, l'accoglienza, la fratellanza e la giustizia, frutto della nostra
formazione cristiana. In questa nostra ricerca, in questo nostro modo di vivere la
politica, come maggiore giustizia per tutti e di po' più di felicità ciascuno, La sentiamo
particolarmente vicina, e profondamente legato alla nostra gente, ai suoi bisogni e alle
sue speranze. Vorrei qui ricordare, per concludere, un messaggio inviato dal Presidente
della CEI, Mons. Angelo Bagnasco, al Presidente della Repubblica, che così scrive: "Ci
unisce la grande passione per il bene comune del paese e della gente e il desiderio di
trovare elementi di convergenza, incontro e collaborazione, che possano costruire il
bene generale". In queste parole possiamo rispecchiarci reciprocamente e descrivere il
nostro desiderio di colmare insieme gli egoismi e le miserie di questo nostro tempo. Con
Lei, Eccellenza, sappiamo che davanti ad argomenti che riguardano il bene comune e la
dignità umana non ci possono essere posizioni diverse e contrastanti tra di loro, ma
posizioni che hanno come unico interesse la conservazione di quella dignità della quale
saremo chiamati a rendere conto. Chiesa e Comune sono istituzioni popolari, che in un
mondo povero di speranza possono sostenere lo sviluppo della comunità, perché in
questa nostra città nessuno sia solo o sia lasciato solo.
CONSIGLIERE FOGAGNOLO MARIOLINA
Buongiorno Eccellenza e benvenuto fra di noi, nella nostra comunità. Non sono di
grandi parole, mi piace soprattutto agire, anche se a volte le parole capisco che servono
per creare dialogo. Voglio dirle che noi cerchiamo di portare, come amministratori,
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soprattutto il nostro gruppo cerca di portare nella nostra comunità quei valori di
moralità, di sicurezza e di trasparenza a cui tutti facciamo riferimento; cerchiamo di
creare, al di là di ogni appartenenza politica, dialogo con tutti gli altri amministratori,
con tutte le altre forze politiche, con la cittadinanza, con le associazioni sportive. E`
questo il ruolo che abbiamo voluto quando ci siamo presentati per amministrare, questo
il ruolo che vorremmo che tanti altri cittadini capissero e che si sentissero spronati ad
entrare anche loro in politica, ad aiutare proprio gli amministratori nel gestire al meglio
quella che è la cosa pubblica.
Niente altro le devo dire, se non ancora ringraziarla di questa visita.
USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
La parola adesso a sua Eccellenza Mons. Lucio Soravito, Vescovo di Adria Rovigo.
MONS. LUCIO SORAVITO DE FRANCESCHI - VESCOVO DI ADRIA E
ROVIGO
Signor Presidente, signor Sindaco, pregiatissimi Assessori e Consiglieri comunali,
Autorità civili e militari, responsabili di associazione, gentili signore e signori,
contraccambio con viva cordialità il saluto che sia il signor Presidente del Consiglio, sia
il signor Sindaco, sia i Capigruppo mi avete rivolto a nome di tutti i presenti e vi
ringrazio vivamente per avere accolto la proposta che ho avanzato di incontrare
l'Amministrazione comunale in occasione della visita pastorale a Badia, come ho fatto
naturalmente anche in tutti gli altri Comuni.
Questo incontro mi dà l'occasione innanzitutto di esprimere la mia stima e il mio
apprezzamento più cordiale a quanti svolgono un servizio di grande responsabilità a
vantaggio di tutta la collettività. Sono venuto innanzitutto per onorare voi, che state
facendo un lavoro a servizio del bene comune, di Badia e di tutti i cittadini.
Sono qui a manifestare la stima che la Chiesa ha espresso durante il Concilio Vaticano
II a coloro che sono impegnati nel promuovere il bene pubblico. Si è espresso così il
concilio. La Chiesa stima degna di lode e di considerazione l'opera di coloro che si
dedicano al bene della cosa pubblica ed assumono il peso delle relative responsabilità.
Peso che viene assunto sia nella forma istituzionale dell'Amministrazione comunale, ma
anche nella forma del volontariato.
Sono rimasto sorpreso nel sentire, dall'arciprete mons. Pasqualin Torsino, che qui a
Badia ci sono oltre 30 associazioni culturali e sociali e oltre 30 associazioni sportive;
vuole dire che è una vivacità e una disponibilità a lavorare insieme ammirevole, che
naturalmente apprezzo, ammiro e invito a conservare e a promuovere.
Nello stesso tempo, voglio onorare, attraverso di voi, tutta questa nostra bella cittadina
di Badia, che voi rappresentate. Apprezzo la tenacia, il coraggio, la forza, la
determinazione che è stata ulteriormente confermata ieri nel giro che ho fatto in alcune
aziende, quando ho potuto apprezzare la vivacità delle aziende che sono insediate nel
vostro territorio. Alcuni dirigenti che hanno avviato qui la loro attività, pure
appartenendo ad altre province, mi hanno detto che hanno potuto promuovere e fare
crescere la loro azienda grazie alla solidarietà, alla collaborazione fattiva che
l'Amministrazione comunale ha saputo dare in questi anni. Questo è segno davvero di
una vera sinergia che deve sempre avere spazio per permettere la crescita, la
valorizzazione di una comunità. Oggi men che meno si può agire da solitari, oggi più
che mai è necessaria questa collaborazione.
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Sono qui a confermare anche il mio proposito di volere prestare alle pubbliche
istituzioni e a quanti sono impegnati nell'azione sociale, politica e culturale, tutta la
collaborazione possibile. Il secondo motivo della mia presenza è quello di mettermi in
ascolto, come avete detto anche voi, della realtà sociale dentro la quale sono stato
chiamato a dare la mia collaborazione, ovviamente all'interno di una struttura ecclesiale.
Però, il mio desiderio è che anche la comunità cristiana, pur nel rispetto delle identità e
delle finalità di ciascuna istituzione, possa portare il suo contributo per il bene comune,
in un rapporto di dialogo, di rispetto reciproco e di solidarietà. Quindi, sono anche, oltre
che ad ascoltare, a rinnovare il mio desiderio di potere collaborare nel modo migliore,
sempre nel rispetto delle competenze di ciascuno.
Questa collaborazione, del resto, è richiesta dalla natura stessa della Chiesa e della sua
missione, ce lo ricorda il concilio ancora nella "Gaudium et Spes", nel proemio, quando
dice: "Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, sono anche
le gioie, le speranze, le tristezze e le angosce della comunità dei cristiani", perché i
cristiani non vivono fuori dal mondo ma sono cittadini di questo mondo.
Allora mi sono chiesto quale può essere l'ambito della nostra collaborazione. Dal mio
punto di vista ne avrei individuati tre: la promozione della vita comunitaria; la
promozione sociale in favore dei soggetti più deboli; la promozione culturale della
nostra gente.
Innanzitutto, la promozione della vita comunitaria. Lo avete accennato anche voi, uno
dei pericoli più grandi che corre oggi la nostra gente è il rischio di perdere il senso di
appartenenza a una comunità civile e della disgregazione del tessuto sociale. Mi ha
colpito, incontrando amministratori e responsabili di associazioni civili nei vari
Comuni, l'invocazione che molti hanno espresso, dicendomi: signor Vescovo, aiutaci a
trattenere i giovani nei nostri paesi, perché facciano la loro parte, perché collaborino
nelle varie iniziative, perché sono loro i costruttori del loro futuro. Certo, anche il
mondo giovanile, ma non solo, rischia oggi di perdere questo senso di appartenenza, a
causa della diffusione di una cultura individualistica, a causa della mobilità della
popolazione, a causa dell'invecchiamento della popolazione stessa, l'isolamento di chi
non riesce a stare a passo con i tempi, il massiccio bombardamento dei mass media, con
il conseguente smarrimento della propria identità culturale. In questa temperie culturale,
uno dei servizi che le nostre comunità sono chiamate a svolgere, in collaborazione fra di
loro, è quello di favorire e promuovere fra la gente rapporti di buon vicinato, di stima,
di dialogo, di accoglienza reciproca, di fraternità, di solidarietà, in modo che ciascuno si
senta parte della comunità civile, vi prenda parte, giochi la sua parte, proprio per
promuovere il bene comune. Parlando appunto nell'omelia a cui ha fatto riferimento
anche il signor Sindaco, l'altra sera, per la festa di San Francesco, mi sono soffermato su
questo problema grosso che oggi noi viviamo: il rischio di avere una società smarrita,
perché non ha più punti di riferimento e sta come disgregandosi. Naturalmente ne
consegue un impoverimento della vita civile, ma un impoverimento anche dell'impegno
politico, in questa realtà. L'unica strada che possiamo imboccare per riuscire a creare un
mondo più giusto, più fraterno, più solidale e perché anche la politica possa svolgere il
suo ruolo per l'edificazione della società, è essere tutti incentrati nel desiderio di stare
insieme e nella ricerca del bene comune. Bene comune che vuole dire bene di tutti, di
tutto l'uomo e di ciascuno uomo.
Quindi, auspico che tutti insieme, autorità civili, associazioni, anche la comunità
cristiana, sollecitino la partecipazione attiva e responsabile di tutti alla vita politica e si
eviti alle volte quel rischio che i cittadini corrono: di delegare, con la scusa che siete
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stati eletti e quindi arrangiatevi voi. Penso che tutti e ciascuno siamo responsabili di
tutti.
Secondo ambito in cui collaborare, secondo il mio punto di vista, è quello di una
attenzione preferenziale per i soggetti più deboli, è l'ambito dove ci sono le
contraddizioni più stridenti, dove si affacciano vecchie e nuove povertà. Dobbiamo
metterci insieme per udire, accogliere, rispondere al grido silenzioso di tanti anziani che
vivono nella solitudine. Il nostro Polesine è una provincia dove il numero degli anziani
è davvero notevole, perché, e questo è un fatto positivo, godiamo di una maggiore
longevità che non in altre province, e voi sapete che l'età media delle donne in Polesine
raggiunge gli 84 anni, mentre il livello nazionale è sugli 82,5; anche gli uomini vivono
mediamente più a lungo che non gli uomini a livello italiano, arriviamo sull'ordine dei
79,5, mentre la media italiana è ancora sui 78. Questo comporta un aumento delle
persone anziane, però l'aumento in percentuale è dovuto al fatto che abbiamo una bassa
natalità. Ho trovato alcuni paesi, lungo il Po, paesi piccoli, dove hanno registrato, in
questi ultimi anni, due nati e dieci morti, anche un nato e dieci morti; addirittura, in un
paese, un nato e quattordici morti. E` chiaro che in questa situazione viene meno la vita
di un popolo, perché la denatalità comporta un impoverimento anche da un punto di
vista economico (lo dicono gli studi demografici).
Ancora: il grido silenzioso delle famiglie con problemi economici. Abbiamo sentito
l'altro giorno, in base ai dati Istat, che il 7,5% delle famiglie sono sotto la soglia della
povertà, con situazioni di grave disagio sociale, con il carico pesante dell'assistenza a
persone disabili, ammalati psichici, ammalati terminali. Ho chiesto ai parroci di potere
incontrare almeno alcuni malati, come segno di vicinanza e di solidarietà a loro e alle
loro famiglie. Con don Torsino ho incontrato diverse situazioni, le più gravi che ci sono
a Badia, sia naturalmente in Casa di Riposo, dove sono stato a celebrare anche
mercoledì scorso, ieri sera nella zona di Salvaterra e Crocetta, e questa mattina, prima di
venire qui, a Villafora, ci sono tante persone che soffrono a causa dell'invecchiamento o
anche a causa di malattia, anche persone giovani, di 35 o 40 anni, e io domani lo dirò
forte, in maniera supplichevole, a tutti coloro che incontrerò nella chiesa per la Messa,
non lasciamo sole le famiglie che hanno un congiunto da assistere 24 ore su 24,
facciamo di tutto per essere vicini.
Poi, tante persone che non riescono ad inserirsi nella società, o vivono di espedienti, e
poi il problema degli immigrati in cerca di lavoro e di abitazione. Ho scoperto che voi
avete un numero rilevante di immigranti, mi pare circa 860 regolari, più un certo
numero, difficile da definirsi, di immigrati ancora non regolarizzati. L'altro giorno ho
incontrato gli insegnanti delle scuole elementari e medie, e il dirigente scolastico mi ha
detto che attualmente nelle scuole del suo Istituto Comprensivo scolastico ha il 16,5%
di ragazzi, alunni che vengono dal mondo dell'immigrazione, ed è una realtà che andrà
crescendo. Mi ha detto qualche mio confratello Vescovo, come quello di Vicenza, che
nel vicentino ci sono diversi paesi dove ormai il numero degli alunni immigrati supera
in percentuale il numero degli alunni dei nostri cittadini.
Poi non possiamo dimenticare bambini e ragazzi giovani senza famiglie o con famiglie
in difficoltà, alle volte divise, con tutte le conseguenze che ne derivano. E qui devo
ricordare fra l'altro quell'opera dei fanciulli Sinti, che da tantissimi anni stanno facendo
un servizio nel Comune di Badia, ma immagino sia sotto anche i vostri occhi e sia anche
una vostra preoccupazione quello di essere vicini al mondo dei ragazzi e dei giovani e
giovanissimi.
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Di fronte a questo grido, è necessario fare crescere la cultura della solidarietà, come
disse Giovanni Paolo II in un documento vent'anni fa, la "Sollicitudo rei socialis",
solidarietà che non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento
per i mali di tante persone vicine e lontane, al contrario, è la determinazione ferma e
perseverante di impegnarsi per il bene comune, ossia per il bene di tutti e di ciascuno.
Grazie alla crescita di questa cultura della solidarietà, collaboreremo a costruire una
società alternativa a quella concorrenziale o di parte che alle volte sembra dominare nel
nostro tempo, non la ricchezza materiale ma la cultura della solidarietà e la nostra
capacità di rispondere al grido dei più poveri, dei deboli e degli emarginati è la cartina
di tornasole per misurare il vero benessere dei nostri paesi.
Infine, l'ultimo ambito in cui ritengo importante la collaborazione è quello della
promozione culturale. In questi ultimi anni, in seguito al massiccio bombardamento dei
mass media, alla diffusione capillare degli strumenti informatici, alla mobilità della
popolazione, agli inarrestabili flussi migratori, non solo entriamo a contatto con le
culture di tutto il mondo, ma si sta realizzando un processo sempre più grande e
irreversibile, di miscelatura dei popoli e delle culture. Il nostro contesto sociale sta
diventando sempre più multietnico, multiculturale multireligioso. Dobbiamo aprirci a
questa realtà, non avremo la monocultura come quarant'anni fa, ma stiamo camminando
verso un mondo sempre più multietnico, multiculturale multireligioso. La nostra gente,
in questo contesto, corre il rischio di essere espropriata di quei valori che costituiscono
il nostro bagaglio culturale, la nostra anima, la nostra identità, come il valore sacro della
vita, la dignità inviolabile di ogni persona, la libertà di coscienza e di religione, la fede
cristiana, il valore della famiglia, cellula fondamentale della società, il valore della
solidarietà, della convivenza pacifica, la ricerca di benessere che non sia soltanto
economico ma sia globale, la valorizzazione del territorio, la salvaguardia del suo
equilibrio. La perdita di questi valori comporterebbe la perdita della nostra identità e
priverebbe il Polesine della sua anima.
Ritengo che in questo pluralismo culturale dobbiamo evitare una specie di
omologazione, di una omogeneizzazione, ma dobbiamo imparare a vivere in un
rapporto di dialogo che presuppone una chiara coscienza della nostra identità e una
migliore conoscenza dell'identità degli altri, per stabilire non contrapposizione, ma
rapporti di conoscenza, di rispetto e, nella misura in cui è possibile, di collaborazione.
Penso che in questa realtà sia importante prestare una attenzione particolare alle giovani
generazioni, che sono quelle più in difficoltà a definire la loro identità e il loro progetto
di vita. Leggevo lo scorso anno un rapporto IARD, un'indagine sociologica fatta a
livello nazionale, dove si è messo in evidenza qual è la situazione di incertezza, di
precarietà in cui vive il mondo dei giovani, non soltanto per la difficoltà che hanno ad
entrare nel mondo del lavoro, per la precarietà del posto stesso, soprattutto nei primi
anni, ma anche perché non riescono ad individuare che progetto di vita, che identità
darsi, quale struttura di personalità elaborare, perché i punti di riferimento sono tali e
tanti, e molte volte contraddittori, che non aiutano il giovane a definire chi è e chi vuole
essere, e la conseguenza qual è? Quella di vivere schiacciati sul presente, come sul
monitor di un computer, senza prospettive per il domani. Tant'è vero che più del 50%
hanno detto che non si deve decidere per il domani, meglio vivere giorno per giorno,
anzi, metà di questi dicono che non si deve mai decidere, vivere alla giornata. Capite
che questo pone dei problemi seri, perché vuole dire estrema precarietà e vuole dire
essere come dei barattoli vuoti, sballottati qua e là, a pelo d'acqua, con il rischio di non
riuscire a costruire il domani, e un domani sereno. Oggi i giovani hanno bisogno di
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vedere i valori incarnati in noi adulti, soprattutto in noi che abbiamo gravi
responsabilità pubbliche. Il volto della società che i giovani incontrano siamo noi, essi
ci chiedono di essere cittadini esemplari, di alte virtù civili, morali, appassionati del
bene comune e soprattutto attenti alle persone più deboli. La città di Badia, l'intero
Polesine, aiuterà i giovani a superare la loro fragilità e a crescere quanto più ci saranno
classi dirigenti capaci di pensare in grande, di volare alto e di guardare lontano.
Grazie che mi avete ascoltato.
USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Ringrazio Sua Eccellenza per le parole di apprezzamento che ha avuto per la nostra
città, per il lavoro svolto dagli imprenditori, dagli amministratori, dalle associazioni
presenti. Queste parole però ci impongono anche la ricerca dell'impegno comune,
ricerca delle risposte che Lei, Eccellenza, ha evidenziato. Sarà il compito futuro che
ognuno di noi si porterà a casa.
Nel dare la parola ai rappresentanti delle varie associazioni, invito ognuno a citare
l'associazione che rappresenta.
MONS. LUCIO SORAVITO DE FRANCESCHI - VESCOVO DI ADRIA E
ROVIGO
Come ho detto prima, sono molto contento di ascoltare anche da voi responsabili di
associazioni quali sono i problemi, le esigenze, le attese e le urgenze che riscontrate
attraverso la vostra esperienza associativa. Sono qui ad ascoltarvi e vi ringrazio di
quello che fate, ed anche di quello che mi segnalate.
PRESIDENTE LIONS CLUB
[Prima parte dell'intervento fuori microfono - incomprensibile]
...interpretazione del codice di questi valori possa essere tale da potere dare
effettivamente una incisività, una efficacia, un risultato alla comunità civile di cui siamo
espressione. Ci poniamo anche noi il problema, se il nostro compito sia quello di aiutare
le persone sotto il profilo materiale o non sia piuttosto quello di rispondere a una più
grande e importante emergenza del nostro tempo. Già le statistiche, i sociologi hanno
messo da tempo in evidenza che le vere povertà della nostra comunità non risiedono più
nella mancanza di beni materiali, quanto piuttosto dell'avere perso i significati profondi
dell'esistenza.
Noi ci siamo trovati qui alcuni mesi fa, insieme con Mons. Torsino, per analizzare "Il
Codice da Vinci"; abbiamo inteso, con un lavoro fatto tutto interno al nostro Club, di
smontare le menzogne che in esso sono contenute, perché costituiscono una degli
ennesimi tentativi di depistaggio culturale che poi provocano i disastri familiari e sociali
di cui le cronache sono purtroppo piene. Allora ci chiediamo quale debba essere il
nostro impegno prioritario, e su questo ci conforta averla sentita.
Colgo l'occasione, Eccellenza, per rivolgere ufficialmente l'invito a visitare il nostro
Club, quando Lei avrà la possibilità, nei tempi e nei modi che avrà la possibilità di fare.
ALBERTO FERRARI - CENTRO TURISTICO GIOVANILE
Buongiorno Eccellenza, rappresento qui il Centro Turistico Giovanile, che lei conosce,
essendo una associazione per altro di ispirazione cristiana; non è una associazione di
turismo, non è una associazione di tempo libero, non è una associazione ambientale,
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anche se si occupa e lavora in questi campi, ma è soprattutto una associazione di
formazione umana della persona, secondo una visione integrale della stessa.
Dico questo perché volevo ringraziarla delle parole non di circostanza che lei ha rivolto
in questa occasione. Sarebbe molto facile, in un consesso come questo, limitarsi a
discorsi formali, invece lei ci ha richiamati a impegni precisi, ci ha dato delle
indicazioni precise su quelle che sono le emergenze che coinvolgono la persona oggi,
anche nel nostro Comune. Il mondo dell'associazionismo e del volontariato è un mondo
anche questo che fa politica, che fa una politica diversa, non fa la politica istituzionale,
fa la politica delle cose giorno per giorno, se noi intendiamo come politica tutto quello
che va a favore della città, tutto quello che va a favore del buon governo della città.
Ecco, allora, che io credo che le istituzioni, come è il Consiglio comunale, le
associazioni, la Chiesa, che non è del mondo ma é nel mondo (ricordo la lettera a
Diogneto), siamo tutti insieme impegnati a lavorare per la persona. Oggi ci sono gravi
emergenze che riguardano la persona; possiamo avere magari anche dei benesseri
materiali, ma dietro possono nascondersi gravi malesseri personali: alcuni suicidi di
giovani hanno colpito, in questi ultimi tempi, in questi ultimi giorni, la nostra provincia.
Noi che qui a Badia associamo circa 300 persone, sappiamo quanta solitudine ci sia
dietro anche a facciate di benessere. Credo che l'impegno che dobbiamo dare sia quello,
istituzioni, associazioni, Chiesa, di far sì che l'uomo non si senta mai solo e che tutti
insieme possiamo aiutare a farlo crescere.
MARIA PREVIATO - ITALIA NOSTRA
Ho avuto il privilegio di conoscere Sua Eccellenza e di stargli vicino durante un
pellegrinaggio in Terra Santa, e di apprezzare le sue grandi doti di umanità, di
intelligenza, di calore e di preparazione.
Rappresento Italia Nostra, che in Badia da circa vent'anni ha una sezione che è sorta per
opera di una persona che al suo carisma associava una grande capacità di
coinvolgimento; una sezione nata con tante fortune, che via via ha avuto alterne
battaglie e che ora risente molto della difficoltà, più che ad accogliere, a richiamare i
giovani. Le sue parole, Eccellenza, mi hanno un po' illuminato su questo problema,
quando ha parlato della difficoltà che hanno i giovani di trovare la loro identità. Tante
volte mi sono chiesta per quale ragione i giovani, che indubbiamente sono sensibili ai
problemi della salvaguardia del nostro patrimonio, sia artistico, che culturale, naturale,
poi alla fine dei conti non si propongono o non accettano di impegnarsi personalmente
in queste battaglie. Mi associo anche a quanto ha detto poc'anzi il dott. Ferrari su questi
problemi che ci sono e quindi sulla necessità di educare, di formare i giovani a queste
tematiche e a questo impegno.
Questa è la difficoltà che vive la sezione in questi tempi, proprio in questo momento si
sente il bisogno di un ricambio, noi siamo vecchi, c'è bisogno di linfa, che riusciamo in
qualche modo ad ottenerla.
Rappresento anche la sezione di Badia dell'Università Popolare Polesana. E` un
organismo che a mio parere ha molta importanza nel nostro tessuto sociale e culturale,
perché si propone con una presenza costante per diversi mesi all'anno, da ottobre a
giugno, ci sono due incontri fissi settimanali, oltre ad altre iniziative sporadiche o
suggerite da eventi. Questo organismo mi pare che risponda proprio a quanto lei disse
poc'anzi, a questi tre impegni, quello di creare una coscienza comunitaria, di aiutare e di
essere solidali con i più deboli e di promuovere la cultura. Questo è quanto l'Università
Popolare si impone e si propone di fare.
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Le posso assicurare che è grande orgoglio, per me, trovarmi a coordinare in questo
momento la presenza così entusiastica e così piena di volontà di tante persone che
trovano negli incontri possibilità di uno scambio umano, di approfondire la cultura, di
correggere anche certe posizioni magari non sempre giuste, o qualche volta un po'
distorte, e soprattutto di vedere che la vicinanza è di aiuto a se stessi ed agli altri.
Abbiamo iniziato con giovedì scorso il nostro anno, che avrà tutto un programma da
svolgere fino al prossimo giugno.
Questo è quanto posso dire della mia attività.
INTERVENTO DI...
Buongiorno Eccellenza, come cerimoniere comunale rappresento anche le associazioni
patriottiche locali, e vivo nell'ambito di quel genere di associazioni che tende a non
riempire il proprio tempo perché vegeta su due date, il 4 novembre e il 25 aprile. Sono
grato all'organizzazione ecclesiastica per averci dato un buon docente biblico a Badia,
don Torsino ci insegna che cosa significa la parola aramaica.... [parola non compresa] i
diseredati, la cui unica speranza è un aiuto che può tradursi anche nella lunga mano di
chi manifesta un credo.
Un anno fa, il Vescovo di Verona portò alle esequie del Sindaco di Villa Bartolomea il
messaggio dei detenuti di un penitenziario: solidarietà alla famiglia di un
amministratore pubblico purtroppo ucciso in circostanze gravissime. Quel messaggio è
rimasto nel mio cuore e, senza aspettare quelle due date, in un momento in cui potevo
riempire il mio tempo mi sono recato presso un penitenziario in provincia di Verona per
fare sentire a quelle persone, che noi pensiamo di potere giudicare, che possiamo
toglierci le medaglie e portare a loro cibo, vestiario e soprattutto la speranza che quando
ritorneranno fra di noi potranno ancora essere dei cittadini.
GILBERTO MORETTI - ASSOCIAZIONE CULTURALE "IDENTITA'
EUROPEA"
Mentre lei parlava, soprattutto nell'ultima parte del suo intervento, sulla promozione
culturale e la ricerca di una identità, mi è tornata in mente una considerazione svolta nel
2005, durante un nostro seminario sulla integrazione europea tenuto a San Marino
dall'allora Ministro Rocco Buttiglione, che a proposito della querelle sull'inserimento
delle radici cristiane nell'Europa, nel preambolo della Costituzione, diceva che il
problema non è tanto il richiamarsi meno alle radici cristiane, quanto se debba essere
posta la domanda: "l'uomo europeo è un essere culturale o no? E se lo è, qual è la sua
cultura?". Da dieci anni, noi, se non altro fedeli della lezione del Parsifal, riteniamo che
la domanda vada posta e che queste radici siano rinvenibili in questi riferimenti
profondi della cultura europea, se non rinvenibili nella tradizione greco-romana e nella
fede cristiana. Attorno a questi riferimenti profondi orientiamo il nostro lavoro e per
questo siamo aperti, anzi, auspichiamo una sempre maggiore collaborazione con la
Chiesa che lei rappresenta.
BALDO FABIO - PRESIDENTE ASSOCIAZIONE CULTURALE "LA POZZA"
Sono Presidente della Associazione culturale "La Pozza", che da circa un paio d'anni ha
ripreso la sua attività in Badia, dopo un periodo un po' travagliato.
In sostanza, la nostra associazione culturale, di cui mi pregio di essere Presidente, sta
cercando di ritagliarsi quasi una sorta di nicchia in quella che è la volontà di potere
arricchire le persone anche con aspetti culturali che normalmente possono sembrare un
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po' fuori dal seminato, come possono essere mostre di fotografia di particolari generi,
rassegne di tipo artistico, viaggi, gite che possono fare vedere quali possono essere le
caratteristiche dei paesaggi anche del Polesine che non sempre vengono valorizzati.
Per lo statuto, e secondo quanto diceva lei nel suo intervento, anche noi cerchiamo in
qualche maniera di dare spazio a identità culturali, a maniere di pensare che possono
essere diverse da quelle più consuete, quindi in qualche maniera vedo che già la nostra
vocazione può essere abbastanza convergente a quello che è il suo desiderio di potere
offrire la sua collaborazione, di cui se sarà possibile cercheremo di pregiarci.
Questa è la presentazione della nostra associazione.
TIZIANA BELLUCO - PRESIDENTE ASSOCIAZIONE "PAOLA BALLUCO"
Sono Presidente di una nuova associazione, che si chiama "Paola Belluco -per una
cultura del benessere psicofisico nell'infanzia". E' una associazione nata da poco, sulla
base della volontà di amici, conoscenti, colleghi e genitori che hanno conosciuto e
stimato Paola, che era una cittadina di Badia, che ha lavorato come logopedista tanto
tempo all'U.S.L. locale, impegnata in politica, madre, moglie e donna particolarmente
tenace. E` mancata da poco, e noi per ricordarla abbiamo voluto questa associazione.
Nelle nostre intenzioni c'è soprattutto il benessere appunto dei bambini, quindi abbiamo
immaginato alcuni screening di tipo linguistico e psicologico per individuare eventuali
disturbi precoci, proprio nell'età della scuola materna.
Poi guidarli e per aiutarli a stare bene insieme con gioia, l'anno scorso abbiamo istituito
un coro di voci bianche. Quindi cose tutte molto recenti, nuove. Stiamo organizzando
un corso di formazione per genitori, convinti che la salute e il benessere dei bambini
parte dalla famiglia.
Queste sono le cose che abbiamo ipotizzato, che stiamo facendo con molta buona
volontà, con molta umiltà e con l'aiuto e il sostegno di tutti.
VICE PRESIDENTE ASSOCIAZIONE "PAOLA BELLUCO"
Ringrazio per questo invito di confronto con tutte le associazioni. Completo quanto
diceva la nostra Presidente, per mettere in evidenza un po' la qualità della nostra
associazione.
A Badia la parrocchia è molto impegnata per l'infanzia, per le famiglie, insieme alle
istituzioni, insieme alla scuola. Come associazione Paola Belluco, vorremmo portare la
cultura nuova dell'infanzia, vorremmo mettere il bambino come soggetto di bisogno e di
diritti nella nostra comunità, non tanto come luogo di assistenza o come compensazione
dei nostri bisogni di adulti. Ecco perché siamo solo all'inizio dei nostri progetti,
rendiamo protagonisti i bambini nella formazione del coro delle voci bianche, nella
formazione di questo screening e diamo ai genitori gli strumenti per educare in maniera
adeguata i loro figli con questo corso che partirà a novembre.
Siamo soltanto agli inizi, siccome siamo in un contesto civile, vorremmo garantire ai
bambini dei diritti, come tutti i cittadini, promuovendo gradualmente la formazione di
un Consiglio municipale dei ragazzi a Badia; promuovendo una cultura nella quale,
quando l'adulto programma interventi, pensa anche ai bambini; se l'Assessore alla
cultura programma un calendario di incontri di teatro per gli adulti, pensa anche al
teatro per i bambini, e via di seguito. Questo è il nostro obiettivo a lungo termine.
Ringraziamo la collaborazione delle associazioni, cerchiamo in ogni progetto di
coinvolgere sia l'istituzione pubblica che anche le associazioni di volontariato.
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UGO MARIANO BRASIOLI - PRESIDENTE ASSOCIAZIONE LA VOLANDA
Sono il Presidente della associazione La Volanda, una giovane associazione nata sul
finire del 2004, una associazione di promozione sociale, che intende promuovere la
dignità della persona soprattutto delle persone meno fortunate e diversamente abili.
Perché ho voluto Mario Straudi vicino a me? Perché Mario rappresenta quella
integrazione e interazione fra le associazioni di Badia Polesine, il quanto, pure
appartenendo a una associazione, appartiene anche alla nostra, ed è lo psicologo che,
insieme ad altri professionisti, dà il loro contributo alla soluzione dei problemi. Qui
presente c'è anche l'avvocato Canzio Bonazzi, che presta la sua opera, e tanti altri amici.
Noi abbiamo creduto fin dall'inizio - e questo ci incoraggia moltissimo ad andare avanti
- nello scambio, nel mutuo aiuto fra le associazioni e le istituzioni. Devo dire che
abbiamo ottenuto dei risultati, con povertà di mezzi, ma abbiamo ottenuto dei risultati
straordinari: dei 53 ragazzi che noi rappresentiamo, tutti compresi fra i 14 anni e l'età
adulta, abbiamo già avviato al lavoro 15 ragazzi. Inoltre, nel mese di luglio di
quest'anno è partita, presso l'Istituto Caenazzo una esperienza assolutamente innovativa
per il territorio, che è quella di avere portato il lavoro presso la scuola, e dando quindi
una occasione di riscatto per i casi più gravi, cioè per quelle persone che non erano
spendibili nel mondo del lavoro.
Noi ci occupiamo naturalmente di inserimento lavorativo, ma ci occupiamo della
persona nella sua interezza, ecco perché, torno a dire, crediamo nella sinergia fra
associazioni e collaboriamo, e sono contento di poterlo dire, per esempio con gli amici
del Centro Turistico Giovanile e con altre associazioni locali, come l'Associazione
Paola Belluco, proprio per cercare di dare una risposta la più integrata possibile ai
problemi delle persone meno fortunate.
VINCENZO FONSO - ASSOCIAZIONE VOLONTARI DEL SOCCORSO
Eccellenza, signor Sindaco, io sono Vincenzo Fonso, rappresento l'Associazione
Volontari del Soccorso di Badia Polesine. Siamo dotati di due ambulanze e tre pulmini
per il trasporto dei disabili e operiamo in tutte le province del Veneto, tutti i giorni e
tutte le ore, in collaborazione con l'Assessore ai servizi sociali e con gli altri della
Giunta Comunale. Entriamo in quasi tutte le case del Polesine e vediamo veramente
anche tanta povertà e tanta gente molto anziana che ha bisogno di assistenza e di cure,
operiamo nel trasporto di questi disabili nei vari centri diurni, ospedali o case di cura, e
siamo contenti di farlo.
Ultimamente sentiamo la mancanza della presenza nell'associazione di giovani
pensionati, perché siamo quasi tutti pensionati, i giovani ancora abili al lavoro non
possono partecipare perché devono lavorare, ed ultimamente sentiamo la mancanza
proprio di giovani pensionati, e ce ne sono tanti a Badia, quindi il trasporto va fatto da
poca gente, ma siccome facciamo molti servizi al giorno, chiediamo ai giovani
pensionati di farsi avanti.
Grazie per la sua visita pastorale a Badia.
BOLDRIN ALESSANDRO - PRESIDENTE CALCIO BADIA
Eccellenza, Sindaco, buongiorno a tutti, sono il Presidente del Calcio Badia, società
sportiva che conta oltre 200 tesserati, che vanno dai 7 anni fino ai 18, poi arriviamo alla
prima quadra, dove l'età si alza un po'.
Volevo semplicemente intanto ringraziarla per la sua venuta qui a Badia, che come
realtà sportiva è abbastanza importante e ci sono diversi sport rappresentati. Abbiamo
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oltre 170 ragazzi che sono al di sotto dei 16 anni, quindi le nostre problematiche, oltre
che insegnare lo sport, il calcio in questo caso, sono soprattutto cercare di dare anche
una impronta morale a questi ragazzini che, come lei sa meglio di me, oggi sono attratti
da mille cose, computer, videogames e altre cose, per non arrivare a qualcosa di più
grosso, ma lasciamo perdere, non è il caso di parlarne qui.
La nostra associazione è fortunata, perché proprio in questi mesi siamo entrati in
possesso di nuovi impianti sportivi, come lei saprà, e colgo ancora l'occasione per
ringraziare tutta l'Amministrazione di Badia Polesine per averci consentito finalmente di
svolgere la nostra attività in ambienti adeguati.
Non mi ero preparato un discorso, quindi lei perdonerà la mia emozione, ma nella
occasione la ringrazio per la sua visita, che spero non sia l'ultima, si faccia vedere più
spesso da queste parti, non nel senso che lei non sia presente ma io la vorrei vedere qui
più spesso, anche per portarla a vedere la nostra realtà proprio nel vivo della nostra
attività, e colgo l'occasione per invitarla nei nostri impianti.
USINI CRISTIAN - ASSOCIAZIONE LEM
Buongiorno a tutti, rappresento l'Associazione LEM, Libera Espressione Musicale. La
nostra associazione promuove la cultura attraverso una forma d'arte che è la musica, mi
piace sottolineare che le nostre forze sono date da ragazzi giovani e giovanissimi,
quindi, una promozione della cultura attraverso la musica non solo come forma d'arte,
ma anche come forma di aggregazione e di confronto appunto tra i ragazzi più giovani,
che sono quelli ai quali serve di più.
MONS. LUCIO SORAVITO DE FRANCESCHI - VESCOVO DI ADRIA E
ROVIGO
Lei sa che mi piace la musica, quindi vedo con particolare favore e piacere questa
iniziativa, questa associazione. Bravi, continuate.
DONATELLA
TRANIELLO
ASSOCIAZIONE
CENTRO
DOCUMENTAZIONE POLESANO
Buongiorno a sua Eccellenza, al Sindaco, all'Amministrazione comunale. Rappresento
l'Associazione Culturale Centro Documentazione Polesano, questa associazione è nata
vari anni fa, soprattutto per la sensibilità verso la sofferenza dei popoli, la riflessione sul
divario fra il Nord e il Sud, ricordando proprio le parole della "Populorum Progressio",
quindi con una sensibilità particolarmente stimolata proprio dall'innovazione di questo
pensiero.
Nel tempo naturalmente ci siamo evoluti, come tutti, siamo spinti dal desiderio di
superare l'individualismo e di tentare di fare qualche cosa, ed appunto abbiamo cercato
di elaborare qualche innovazione anche nel nostro comportamento. Ultimamente siamo
riusciti ad aprire una collaborazione con una cooperativa per accogliere giovani
adolescenti in un progetto di animazione; insieme alla Provincia di Rovigo curiamo un
corso di formazione per mediatori culturali (infatti abbiamo avuto il piacere di avere
una sua visita in quella occasione); poi andiamo nelle scuole e cerchiamo di
promuovere questa cultura dei diritti umani e della legalità, e siamo associati a Libera
proprio perché abbiamo individuato questi come obiettivi fondamentali.
USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Se non ci sono altri interventi, darei la parola a Sua Eccellenza.
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MONS. LUCIO SORAVITO DE FRANCESCHI - VESCOVO DI ADRIA E
ROVIGO
Molto velocemente, perché so che è un'ora in cui abbiamo bisogno di rientrare nelle
nostre abitazioni.
Esco da quest'aula ammirato e sorpreso di tutta la vivacità che c'è a Badia. Me ne aveva
parlato don Torsino, dicevo all'inizio, oltre 30 associazioni culturali e sociali, oltre 30
associazioni sportive, naturalmente all'interno di un cammino dove hanno una loro
responsabilità anche le realtà istituzionali, a partire dal Consiglio comunale. Esco
esprimendo il mio plauso e la mia gioia per questa vivacità che voi dimostrate e
attraverso la vita associativa, soprattutto, aiutate il mondo degli adulti e dei giovani ad
evitare di scivolare nell'individualismo, anzi, positivamente diventare partecipi della
costruzione del nostro domani, del bene comune, del bene della polis.
Sono contento nel sentire che già vivete fra di voi associazioni anche dei momenti di
condivisione, di aggregazione, di dialogo, di sinergia. Se mi posso permettere, una
raccomandazione che vi faccio: fate di tutto per collaborare insieme. Probabilmente ci
sarà anche magari una federazione delle associazioni presenti in questo Comune. Penso
sia un modo molto bello, perché se siamo isolati, un fiume isolato che si divide in tanti
rivoli finisce per sotterrarsi, invece un fiume che sta unito diventa beneficio per la terra
che viene attraversata. Allora grazie per quello che fate, grazie anche per la
collaborazione che vi date reciprocamente, per il rapporto sinergico che vivete anche
con la realtà istituzionale.
Torno davvero a casa con una immagine di una città ricca di vivacità, ricca anche di
imprenditorialità. Ieri sono rimasto stupito nel vedere alcune aziende di alto livello
tecnologico che hanno delle relazioni con oltre 100 Nazioni al mondo; vuole dire che
qui il progresso ha camminato e ha trovato un terreno fertile, delle menti illuminate,
aperte al nuovo e disponibili a camminare in continuazione. Mi diceva un imprenditore:
qui non basta cambiare ogni giorno, bisogna camminare ogni ora, perché il
cambiamento è così vertiginoso che, o cammini con i tempi, altrimenti rischi di essere
emarginato fuori dal mondo produttivo. Questo vuole dire che c'è una grande vivacità,
c'è una grande apertura al nuovo, una grande disponibilità a camminare.
Grazie per l'accoglienza che mi avete riservato, per la vostra partecipazione, accogliete
l'augurio di proseguire ancora per tenere sempre più alto in nostro Polesine, a partire da
Badia Polesine.
SINDACO MENEGHINI PAOLO
Rubo ancora gli ultimi trenta secondi. Intanto volevo rinnovare il ringraziamento a sua
Eccellenza il Vescovo per la visita che ha fatto alla nostra comunità, ringraziarlo
veramente per l'impegno che mette nella gestione del suo episcopato, molto difficile in
una realtà come quella polesana. E volevo veramente ringraziare per la partecipazione
di tutti i Consiglieri comunali che hanno espresso nei loro interventi la stima nei suoi
confronti ed anche l'augurio di lavorare assieme.
Veramente, Eccellenza, faccio mio quello che ha detto Lei in questi ultimi istanti,
questa testimonianza straordinaria delle associazioni di volontariato che sono a Badia,
che sono veramente la linfa vitale della nostra società e spero che ci aiutino e ci
stimolino perché gli amministratori pubblici possano governare meglio insieme a loro
questa nostra realtà.
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Mi permetta, a nome del Consiglio comunale, delle associazioni e della città di Badia,
di offrirle un piccolissimo presente. So che lei è molto affezionato all'Abbazia della
Vangadizza, per cui abbiamo pensato di donarle, a nome della città, una stampa della
Vangadizza dei primi del Novecento, con l'augurio che Lei si ricordi spesso di Badia e
che accolga l'invito che ha sentito da tutti, di averla spesso ospite nella nostra città.
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