Le lezioni di shipping arrivano via webcam
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Le lezioni di shipping arrivano via webcam
marittimo www.shippingonline.it MARTEDÌ 8 LUGLIO 2008 19 LA 48 ORE DEL MARE ICS NELL’ERA DI INTERNET Agenzie marittime: dove l’uomo batte l’hightech Navimed e Sealog: «L’Italia è fatta di piccole e medie imprese. Una realtà in cui è importante parlare, discutere, confrontarsi» - GENOVA GENOVA. Capacitàdistabilirere lazioni con le persone, umiltà, aper tura mentale. Servono molte qualità per lavorare presso armatori e agen zie marittime. Due mestieri diversi, ma legati a filo doppio l’uno con l’altro: da una parte la gestione delle navi, dall’altra l’attività commerciale, la vendita dei servizi. Fare viaggiare la merce sul mare è un lavoro antico. Al di là della globa lizzazione, dei telefoni e di internet, tuttosibasasuirapportiumaniesulla capacità di ottenere fiducia da parte dei clienti. Raccontano così il loro mestiere Pietro Puggioni ed Eugenio Perri, che lavorano rispettivamente presso Na viMed, linea che trasporta container tra Italia, Francia, Spagna, Marocco e l’agenzia marittima SeaLog, en trambe società del gruppo d’Amico. «L’Italia è fatta di piccole e medie imprese spiegano i due manager . Perchilavorainquesterealtà,èmolto importante parlare, discutere e liti gare con delle persone». Piccole aziende che spesso non hanno strut ture interne per organizzare il “viag gio” della merce verso Paesi lontani. Le megacompagnie armatoriali che oggi dominano lo shipping sono so cietà pensate per i grandi numeri: sta bilire un contatto con loro non è sem pre facile. Spesso l’unico strumento di dialogo è un call center. Difficile or ganizzare un carico a queste condi zioni. E così entra in gioco la catena che collega il piccolo esportatore (o im portatore) con lo spedizioniere, l’agente marittimo e l’armatore. Nel corso del tempo si consolidano i rap porti, si crea un sistema di fiducia. Gestire l’armamento significa af frontare un lavoro di programma zione, controllo, analisi. Capire se il servizio prestato dalle navi è in linea con il mercato. Gli armatori sono le gati a referenti in ogni parte del mondo. Questo significa che bisogna viaggiare e valutare attentamente le persone a cui ci si affida. Il sito inter net non basta: ci vuole la conoscenza diretta, per capire se l’interlocutore è affidabile oppure meno. Puggioni fa un esempio: «Se entro in ufficio, e per tutto i giorno il telefono non squilla, è chiaro che qualcosa non va». E ogni luogo ha le sue regole: una stretta di mano, una parola, persino un con tratto, hanno valori molto diversi a seconda che ci si trovi in Italia, in America, in Medio Oriente o nel Far East. Le torri del Wtc, quartier generale dello shipping genovese >> PROPOSTA DI RIFORMA «IL CODICE DELLA NAVIGAZIONE È OBSOLETO» ENRICO MUSSO (PDL) SI CANDIDA A CAMBIARLO ••• ROMA. Presto una riforma del codice della navigazione. A pro porla al governo sarà il senatore del Pdl Enrico Musso. «Il codice è del tutto inadeguato alle mutate condizioni della navigazione, della portualità, della logistica e della pianificazione costiera», spiega il senatore. Il testo invece di regolamentare la materia cree rebbe a suo dire difficoltà allo shipping italiano. Musso si can dida così a promuovere un nuovo testo che tenga conto anche e so prattutto di un approccio ambien tale che non è previsto nel codice, che risale al 1942. «Anche se mo dificato più volte, il codice è obso leto e da riformare», dice Musso che guarda con interesse alle esperienze nordeuropee. La sua speranza è di arrivare a un decreto legge in materia portuale che af fronti i nodi più urgenti in attesa di una riforma che potrebbe richie dere duetre anni di tempo. La varietà caratterizza anche il la voro dell’agente marittimo: c’è l’atti vità commerciale, la parte documen tale, e poi il controllo del viaggio, un numero pressoché infinito di inco gnite a cui trovare una soluzione in tempi brevi, perché ogni ritardo si traduce in aumento di costi. Come si vede, l’approccio è sempre di tipo molto pratico. Arrivare dall’università è indubbiamente utile, ma non è comunque indispen sabile.Perchéilmestieresicostruisce giorno per giorno, si impara accumu lando esperienza. Non esistono schemi precostituiti: una soluzione che può andare bene in un determi nato contesto, non sarà la formula vincente in altre circostanze. «Il modo migliore per affrontare questo lavoro è lasciarsi alle spalle l’approccio impiegatizio» sottoline ano ancora Perri e Puggioni. Vale per ogni azienda del settore: non ci sono orari stabiliti, perché il tempo viene dettato dai viaggi delle navi. Non c’è routine,proprioperchéognicaricoha la sua storia. «Serve confrontarsi, e non avere paura di chiedere, fare do mande». All’inizio della carriera, ci si fa le ossa studiando la documentazione, avviandoiprimicontatticonlospedi zioniere, rappresentante della merce. Poi si può sempre proseguire sul la voro operativo, assumendo via via ruoli chiave nella gestione della nave, onellapartedocumentale.Inalterna tiva, per chi è portato, c’è la carriera commerciale: prendere la valigia, sa lire su qualche aereo, girare il mondo, agganciare i clienti, coltivare nuovi contatti. ALBERTO QUARATI Le lezioni di shipping arrivano via webcam I corsi per corrispondenza degli shipbroker inglesi si aggiornano con un’idea tutta italiana: lezioni stile università e uso di email GENOVA. Un’idea semplice ed efficace, ma che non era ancora ve nuta in mente a nessuno: trasfor mare i corsi per corrispondenza del prestigioso Ics (Institute of Charte red Shipbrokers) in lezioni frontali, come quelle dell’Università. Ci ha pensato Federagenti, che tra l’altro presenterà l’esperimento ad ottobre, durante l’assemblea annuale di Fo nasba, associazione che riunisce bro ker e agenti di tutto il mondo. L’Icsèunistitutolondinesechedal 1911 certifica la professionalità di chi opera nello shipping. Nel settore, si tratta del “non plus ultra”, perché è riconosciuto ovunque, a differenza dell’elenco professionale ad esem pio quello italiano che ha una va lenza solo nazionale. I corsi di Fede ragenti sono organizzati da Fulvio Carlini, responsabile per la forma zione, e da Gian Enzo Duci, a capo del gruppo giovani e professore alla fa coltà di Economia di Genova. In sieme a Carlini e Duci, le lezioni sono tenute da broker e agenti di successo, che spiegano regole e segreti del mondo dello shipping. Ed è proprio il contatto umano a fare la differenza, se è vero gli esami stanno andando a gonfie vele e due ragazze (di Savona e Napoli) che avevano iniziato il corso nel 2007 hanno già conseguito la cer tificazione Ics con il massimo dei voti. «Le lezioni dell’Ics spiega Duci eranoimpostatecosì:lostudenteri ceveva le dispense, studiava, e poi dava l’esame per corrispondenza, in viando il compito al proprio tutor, che poteva essere in qualunque altra parte del mondo. E così via fino all’esame finale, che si teneva a Lon dra». Con l’arrivo di internet, l’intero meccanismo si sposta sulla posta elettronica, ma la sostanza non cam bia. «In Italia, a partire dall’anno scorso, abbiamo deciso un approccio diverso continua Duci . Siamo par titi dai contenuti: dove necessario, le abbiamo adattate alla nostra realtà. Questo perché le dispense Ics sono molto “british oriented”, fortemente incentrate su quello che accade in Gran Bretagna». Esempio: in una le zionepercapireilfunzionamentodei porti,allostudenteitalianoodiHong Kong poteva capitare di doversi stu diare vita e morte degli scali britan nici. Le lezioni si svolgono in video conferenza: un’unica classe con stu denti di Bari, Cagliari, Catania, Civi tavecchia, Genova, Livorno, Napoli, Ravenna, Savona, Trieste e Venezia. In questo modo, c’è la possibilità di condividere dubbi e domande. «Prima c’era chi, per due volte a settimana, faceva centinaia di chilo metri per venire a Genova a seguire il corso Papagno» sottolinea Duci: As sagenti, come altre associazioni lo cali, organizzava e continua a orga nizzare dei propri corsi, ma con la formula di Ics per la prima volta i gio vani agenti e broker italiani hanno la possibilità di ottenere una forma zione omogenea, e di alto livello. I primi esami sono corretti in Ita lia,perleprovefinalisivolaaLondra. Nonostante i problemi legati allo sviluppo delle infrastrutture por tuali, lo shipping in Italia sta vivendo un vero e proprio boom. L’industria degli armatori e dei servizi legati al trasporto su nave (quindi non solo broker e agenti, ma anche spedizio nieri, studi legali specializzati nel di ritto marittimo, periti...) inserisce nel lavoro centinaia di persone. E se untempoGenovaeralacapitaleindi scussadiquestomondo,oggilagaraè molto più aperta. Un esempio è Na poli: gli armatori partenopei hanno saputo sfruttare la congiuntura favo revole degli ultimi anni, e molti di loro sono diventati dei veri “big”. Intanto, Duci conferma che «a Ge nova in media le aziende iscritte ad Assagenti inseriscono nei propri or ganici, attraverso il job center, tra le 80 e le 100 persone all’anno, mentre fra i ragazzi di Economia dei Tra sporti non c’è nessuno che non riesca a trovare a sei mesi dalla laurea». A. Q. Rimorchiatori Riuniti 16124 Genova - Italy Via Ponte Reale, 2 Tel. +39.010.2498.1 Fax +39.010.2498.200 www.rimorchiatori.it [email protected]