London Taxi Company, i “black cab” (ibridi) alla conquista delle

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London Taxi Company, i “black cab” (ibridi) alla conquista delle
London Taxi Company, i “black
cab” (ibridi) alla conquista
delle capitali europee
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Londra, giusto un gradino sotto il Big Ben, le
cabine telefoniche rosse e gli autobus a due
piani. I taxi della capitale britannica hanno
rischiato perfino l’estinzione, se la cinese
Geely non avesse rilevato la Manganese Bronze,
le società che per oltre mezzo secolo li ha
prodotti e che era finita in amministrazione
controllata. Nel 2013 il colosso del Regno di
Mezzo, che aveva già fatto la spesa anche in
Svezia acquistando Volvo, ha versato 13 milioni
di euro per comprare i Black Cab.
Con un investimento di 390 milioni di euro,
Geely intende trasformare la London Taxi
Company (LTC) in un attore globale. Lo
stabilimento nei pressi di Coventry dovrebbe
essere in grado di produrre almeno 36.000
veicoli l’anno. Una simile capacità, è
evidente, va ben oltre le necessità non solo di
Londra, ma dell’intero Regno Unito. L’obiettivo
della LTC è dunque l’export. A cominciare dalle
grandi capitali del Vecchio Continente: non
solo Parigi o Berlino, ma anche Roma. La
società non ha reso noto né se esistano
trattative né se siano già stati sottoscritti
contratti. Di sicuro ha già presentato il nuovo
TX5 a Barcellona, la città dove Nissan fabbrica
gli e-NV200, i veicoli elettrici destinati
anche al trasporto collettivo.
Il TX5 è il taxi del futuro: una versione
ibrida dello storico Black Cab, del quale
conserva soprattutto le linee distintive.
L’offensiva è importante, anche perché nelle
metropoli pare proprio che i taxi (anche grazie
nuove app e nonostante la concorrenza di altri
operatori) siano alla vigilia di nuova
primavera. Geely aveva previsto anche la
creazione di mille nuovi posti di lavoro, anche
se la Brexit potrebbe modificare i piani.
La nuova generazione ibrida di Black Cab
debutterà nel 2017 nel Regno Unito ed è
destinata a essere commercializzata nel resto
del mondo con il 2018. Affidabilità, costi di
gestione (oltre che di acquisto), tempi di
attesa e premi assicurativi sono tra le
variabili sulla base delle quali i gestori
della flotte valuteranno i nuovi Black Cab.
L’offensiva di LCT rischia tuttavia di arrivare
in un momento in cui il gradimento per i
prodotti del Regno Unito (e per i suoi simboli)
potrebbe non essere particolarmente alto. Dopo
aver già sacrificato i “finti” centurioni, c’è
ad esempio da chiedersi se Roma sia disposta
addirittura ad adottare un taxi che ricorda
un’altra capitale.
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Toyota, il Taxi in Giappone
sarà ibrido ed accessibile a
tutti
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taxi
del
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ile a tutti, anche ad anziani e disabili,
quantomento in Giappone. Toyota lo immagina
così, pronto per una popolazione sempre più
vecchia, con il suo JPN Taxi Concept: un
prototipo che recupera il primo embrione
presentato nel 2013, e lo aggiorna in occasione
del Salone di Tokyo 2015 – in partenza il 30
ottobre – per prepararlo al debutto entro
aprile 2018. Cinque anni per raccogliere
un’eredità pesante, quella della Crown Comfort,
una berlina tre volumi regina incontrastata fra
i tassisti del Sol Levante, durante i quali il
taxi giapponese del futuro è stato e sarà
riprogettato dalle basi per essere il più
accessibile possibile ad anziani e diversamente
abili.
Addio portiere basse e profilo da berlina;
benvenuta carrozzeria due volumi (hatchback
all’inglese) con altezza da terra ridotta e
portiere alte ed a scorrimento. Soluzioni
pensate per agevolare tutti, anche i passeggeri
a mobilità ridotta, nelle fasi di salita e
discesa dal veicolo. Lo spazio a bordo sarà
tale da poter caricare anche una sedia a
rotelle senza problemi, ma in una carrozzeria
comunque abbastanza compatta da permettere la
manovrabilità nelle congestionate vie
giapponesi. Un occhio di riguardo in fase di
progettazione Toyota lo ha avuto anche per
l’impatto ambientale ed i consumi: regina
dell’ibrido, la Casa giapponese sta sviluppando
un nuovo sistema hybrid che sfrutti però
l’economico GPL. Un combustibile molto diffuso
in Italia più che in altri Paesi, e chissà che
questo non spinga il taxi nipponico a
trasmigrare anche nel Bel Paese.
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Taxi di Londra: ecco il TX5,
sarà plug-in
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dei
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i di trasporto più iconici di Londra. La
capitale del Regno Unito si appresta, ora, a
vivere una vera e propria rivoluzione, con
l’avvento del TX5. La Geely, infatti, ha da
poco svelato la sua ultima creazione, la cui
novità più importante è celata sotto il cofano.
A muovere il taxi, infatti, sarà un
motopropulsore ibrido plug-in, del quale
tuttavia non si conoscono ancora a fondo i
dettagli.
Sono stati rispettati, tuttavia, tutti i
consueti criteri che hanno reso i taxi della
City tra i mezzi più riconoscibili al mondo:
ampia capacità di carico, possibilità di
accesso per carrozzine, sedili disposti in modo
tale da consentire a 6 persone di parlare
faccia a faccia. La piattaforma è realizzata in
alluminio, sulla quale sono stati apposti
pannelli realizzati in materiale composito.
Lo studio di design incaricato della creazione
dei nuovi veicoli si è ispirato ampiamente al
modello FX4 del 1958. L’intero progetto,
realizzato dalla London Taxi Company di
Coventry, è il risultato di un massiccio
investimento di 250 milioni di sterline operato
dalla Geely. Un quinto della somma è stata
destinata allo stabilimento, per consentirgli
di raggiungere il volume produttivo di 36.000
unità annuali.
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