Sabato la presentazione di Casa di nostra Signora,Chiusura del

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Sabato la presentazione di Casa di nostra Signora,Chiusura del
Il
divino
maternità
mistero
della
“Il divino mistero della maternità”, questo il titolo della
meditazione che il vescovo Antonio Napolioni ha proposto, nel
pomeriggio di mercoledì 21 dicembre, presso la Sala S.
Domenico del Museo Civico di Cremona. La riflessione sulla
maternità a partire dalle opere lignee esposte nella nuova
Sala del Platina, recentemente inaugurata, e dalle sculture
della mostra “Alfa e Omega Mater” di Ugo Riva, ospitata nella
Sala delle Colonne fino al 29 gennaio 2017.
L’iniziativa, promossa da Comune e Diocesi di Cremona, ha
voluto essere un vero e proprio regalo alla città, una sosta
per condividere i pensieri e l’augurio natalizio. Un evento
che ha proseguito nell’itinerario di arte e fede inaugurato in
Cattedrale con la presentazione del restaura del “S. Francesco
in meditazione” di Caravaggio.
L’incontro, che ha visto la presenza del sindaco Gianluca
Galimberti e delle massime autorità del territorio, si è
concluso proprio davanti all’armadio del Platina, che i
presenti hanno potuto ammirare in tutto il suo splendore.
Il testo della meditazione del Vescovo
Photogallery
Venerdì sera a Cremona
Natale dello sportivo
il
Incontro natalizio del Vescovo con gli sportivi venerdì 16
dicembre, alle 20.45, presso la chiesa della Beata Vergine di
Caravaggio, a Cremona. È il tradizionale “Natale dello
sportivo” promosso dal CSI di Cremona nei giorni precedenti al
Natale.
“No
limits?!
–
Quando
lo
sport
conta
davvero”
è
il
significativo slogan della veglia che vedrà riunirsi nella
chiesa di viale Concordia, accanto all’Ospedale di Cremona,
atleti, allenatori e dirigenti. Insieme naturalmente allo
staff del CSI di Cremona, con il presidente Claudio Ardigò.
La celebrazione alternerà momenti di preghiera a testimonianze
giovanili. Tre atleti che hanno sperimentato e sperimentano lo
sport non solo come risultato, ma anche come limite che
racconta il proprio vissuto umano, lanceranno provocazioni al
mondo dello sport sul senso del “limite educativo” che negli
ambienti agonistici spesso viene rimosso.
Non mancherà, quindi, una riflessione del vescovo Antonio
Napolioni che, anche sulla scorta dell’esperienza di
consulente ecclesiastico del CSI marchigiano, aiuterà a
riflettere sul valore dello sport con la sua rilevanza
educativa.
La serata, coordinata dal consulente ecclesiastico del CSI di
Cremona,
don
Paolo
Arienti,
sarà
cScarica
la
locandinaaratterizzata anche da una attenzione caritativa che
sosterrà il progetto di gemellaggio tra la diocesi di Cremona
e l’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche, recentemente
flagellata dal terremoto nell’Italia centrale.
L’incontro si concluderà con il brindisi natalizio nel vicino
oratorio.
Scarica la locandina
Sabato alla Ballarini di
Rivarolo Mantovano la Messa
di Natale per il mondo del
lavoro
Sarà
presso
lo
stabilimento
della
Ballarini,
marchio
conosciuto in tutta Europa, con oltre un secolo di storia, più
di 300 dipendenti nello stabilimento di Rivarolo Mantovano e
una produzione di oltre 12 milioni di pentole antiaderenti
l’anno, che quest’anno si svolgerà la tradizionale Messa di
Natale per il mondo del lavoro. L’appuntamento è per sabato 17
dicembre quando, alle 10, nello stabilimento di via
Risorgimento il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni,
presiederà l’Eucaristia.
La celebrazione, promossa dall’Ufficio diocesano per la
Pastorale sociale e del lavoro, e animata con il canto del
coro della locale Parrocchia, si terrà all’interno dell’area
produttiva. Sarà presente la famiglia Ballarini insieme alla
dirigenza Zwilling e alle maestranze.
L’invito è stato esteso, come sempre, anche ai rappresentanti
del mondo economico, sociale e amministrativo della diocesi,
in particolare della zona casalasco-mantovana.
«Certamente sarà un evento significativo per le zone pastorali
del Casalasco-Viadanese, visto che molti lavoratori e
dirigenti di quest’area sono e sono stati occupati nella ditta
Ballarini. Essa – afferma Sante Mussetola, responsabile
dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro,
la cui esperienza lavorativa è legata proprio all’azienda di
Rivarolo Mantovano – ha rappresentato un fattore di sviluppo
economico importante: in un territorio con economie basate
quasi completamente sull’agricoltura, ha permesso una
evoluzione industriale, artigianale e post-industriale».
«In un’area geografica di benessere diffuso – continua
Mussetola – non manca il rischio di rinchiudersi in un
individualismo esasperato, nel limitato orizzonte dei propri
interessi. Necessaria, invece, una dinamica di crescita etica
e culturale, una visione sociale fondata sulla responsabilità,
la qualificazione dei diritti, la responsabilità educativa dei
doveri e una concezione solida del bene comune. Anche le
relazioni interpersonali potrebbero essere improntate sul
dialogo invece
motivate».
che
sulle
contrapposizioni
non
sempre
«Ringraziamo il vescovo Napolioni – afferma Angelo Ballarini –
per la sensibilità e l’attenzione dimostrata decidendo di
celebrare la Messa per il lavoro presso la nostra azienda. In
questo tempo di particolare difficoltà del mercato del lavoro
l’auspicio è di poter continuare a essere punto di riferimento
importante per il territorio, anche nel segno di sempre nuove
opportunità lavorative».
Insieme a mons. Napolioni concelebreranno il vicario
episcopale per la Pastorale, don Gianpaolo Maccagni, e i
sacerdoti della zona, tra i quali il parroco di Rivarolo
Mantovano, don Luigi Carrai.
Al termine della celebrazione non si svolgerà il rinfresco: il
corrispettivo della spesa sarà donato dalla ditta Ballarini a
favore delle popolazioni terremotate del Centro Italia.
La Messa del Natale per il mondo del lavoro – la prima del
vescovo Napolioni –, collocandosi in una tradizione ormai
consolidata per la Chiesa cremonese, rappresenta la concreta
occasione per lanciare un messaggio a tutto il mondo del
lavoro, con le sue potenzialità e fragilità.
Invito alla celebrazione
Locandina dell’evento
Indicazioni per raggiungere l’azienda
Storia e fisionomia dell’azienda
L’azienda nasce nel 1889 come
piccolo laboratorio artigiano di
utensili in metallo ad opera di
Paolo Ballarini. Nel 1931 il
catalogo Ballarini offre 2000
referenze
tra
stoviglie,
utensili e pentolame. È degli
anni ’60 la scelta strategica di
far convergere l’azienda alla produzione delle sole pentole
antiaderenti.
Dagli anni ’90 in poi Ballarini innova a più riprese il
mercato delle pentole antiaderenti con un susseguirsi ritmico
di novità: dalla linea Titanio, alla fortunata serie de “Gli
Speciali”, dalla collezione “Il Rame”, alla collezione per
induzione Taormina, dal progetto gastronomico “iLoveCooking”
all’esclusivo dispositivo termico “Thermopoint” che permette
un sensibile risparmio energetico e l’allungamento della vita
dell’utensile antiaderente.
Da sempre specialista nell’applicazione dell’antiaderente,
Ballarini è noto anche per le continue innovazioni nell’ambito
della cottura a induzione: il brevetto “Fondo Point” ne è una
chiara espressione.
Nel
2009
nasce
il
nuovo
ramo
d’azienda
Ballarini
Professionale: non rappresenta una semplice trasposizione di
linee casalinghe adattate al mondo della ristorazione, bensì
di una vera e propria azienda, con struttura commerciale e
produttiva dedicata. Il progetto è il risultato di anni di
studio e la sua realizzazione ha impegnato un team di esperti
e consulenti di altissimo livello.
Nel 2015 la famiglia Ballarini apre un nuovo capitolo: un
progetto di ampio respiro che ha per protagonista Zwilling,
divisione aziendale del gruppo Werhahn, che subentra nella
proprietà della azienda. Zwilling è uno dei marchi più antichi
e conosciuti al mondo per coltelli e strumenti da taglio. Un
partner importante, capace di rafforzare Ballarini sul mercato
internazionale, di accrescerne il valore e la capacità
produttiva, trasformandola in uno dei più rilevanti player a
livello mondiale. Si tratta di una scelta che permetterà
all’azienda di diventare più grande, più forte e sempre più
competitiva, senza perdere di vista quello che è il cuore
pulsante di Ballarini: i valori, la gente, il territorio. Oggi
la Ballarini Spa è una delle realtà di maggior rilievo in
Europa, è presente in tutto il mondo esportando il 74% della
propria produzione esprimendosi al meglio sul mercato tedesco
dove opera da anni con una filiale dedicata.
Nel suo stabilimento di Rivarolo Mantovano lavorano più di 300
dipendenti che producono oltre 12 milioni di pentole l’anno.
Maggiori informazioni sul sito internet www.ballarini.it.
Domenica a Calcio concerto
Gospel con il Grande
Diocesano dei Giovani
Coro
Domenica 18 dicembre alle 20.45 nella chiesa arcipretale di
Calcio (Bg) si terrà il concerto Gospel promosso dall’Oratorio
in collaborazione con l’amministrazione comunale di Calcio. Un
concerto che avrà per protagonisti il Grande Coro Diocesano
dei Giovani e alcuni artisti conosciuti nel mondo dello
spettacolo, quali Linda Valori (cantante), Lorenzo Cannelli
(pianista), e che sarà condotto da Mauro Labellarte di area
Hope.
La serata, che avrà per titolo “You & I” (YOU are mine & I am
yours), sarà l’occasione per prepararsi in modo coinvolgente
al Natale, poiché durante il concerto si ripercorrerà la
storia del Gospel come incontro fra culture differenti, fra
musiche diverse, fra individui e fra Dio (You) e l’uomo (I).
L’evento, con ingresso gratuito, sarà occasione per conoscere
più da vicino il Grande Coro Diocesano dei Giovani, sempre in
cerca di nuovi coristi. Per informazioni dettagliate
contattare i numeri 339-2619050 (Mauro) o 347-6834403.
Invito al concerto
Fraternità tra sconosciuti,
domenica il terzo incontro di
Traiettorie di Sguardi
Domenica 18 dicembre alle ore 18.30 presso l’oratorio del
Maristella si svolgerà il terzo appuntamento di Traiettorie di
Sguardi, percorso rivolto ai giovani (20-30 anni) con lo scopo
di indagare, attraverso vari linguaggi espressivi, le più
significative aspettative di realizzazione dei giovani d’oggi.
Ospite dell’incontro il pedagogista Pierpaolo Triani, che
interverrà supportato dagli attori cremonesi Mattia Cabrini e
Marco Rossetti.
Quest’anno il tema scelto per Traiettorie di Sguardi è “Il
Sale della Terra – Giovani per trasmettere il gusto della
vita”: il sale ciò che da sapore, ma anche ciò che preserva
dalla corruzione, ciò che aiuta a custodire, a conservare. La
comunità cristiana è sale quando vive e resta fedele alle
beatitudini, quando è capace di pagare di persona la fedeltà a
Dio e all’uomo, quando è in grado di anticipare in questo
tempo e in questa storia i cieli nuovi e la tera nuova.
I diversi appuntamenti di Traiettorie di Sguardi si snodano
all’interno di questa tematica e in particolare domenica 18
con “Faccia a faccia” si tenterà di rispondere a questa
domanda: “ Come può nascere fraternità tra sconosciuti?”.
Disposizione è apertura verso l’altro e il nuovo, non
autosufficienza, desiderio di giocarsi e di incontrare, nel
confronto tra chi siamo veramente e qual è la comunità a cui
apparteniamo. Si parlerà di tutto questo con Pierpaolo Triani,
pedagogista e professore presso l’Università di Parma,
Bologna, Piacenza e Brescia, insieme a Mattia Cabrini e Marco
Rossetti, attori cremonesi della Compagnia dei piccoli.
Brochure di Tds 2016/2017
Resoconto dei precedenti incontri
Il grazie di suor Patrizia Di
Clemente
per
i
frutti
dell'Estate di carità nei
Grest
La veglia missionaria in Cattedrale del 22 ottobre scorso era
stata occasione ufficiale per consegnare nelle mani del
Vescovo quanto raccolto durante l’estate nei Grest con il
progetto “Estate di carità”. Oltre 4.300 euro destinati
all’attività in Zambia di suor Patrizia Di Clemente,
comboniana nativa di Mozzanica. La religiosa bergamasca, che è
superiora della comunità di Makeni, nella periferia ovest di
Lusaka, dove da alcuni anni il suo Istituto è impegnato nella
gestione di un progetto di formazione integrale per ragazze
orfane che non hanno mai frequentato la scuola o che, per
motivi finanziari, non hanno potuto continuare la loro
istruzione primaria, ha inviato una lettera per ringraziare
del generoso sostegno.
Carissimi tutti,
Ma soprattutto carissimi Bambini e Ragazzi che ci avete fatto
pervenire, attraverso l’ufficio Diocesano Missionario, una
generosa offerta per il nostro centro in Zambia, vi voglio
ringraziare a nome dei bambini e giovani di Saint Daniel
Comboni Social Development Centre!
Quando don Maurizio (don Maurizio Ghilardi, l’incaricato
diocesano per le Missioni, ndr) mi ha notificato la donazione
ho provato un forte senso di gratitudine nei vostri confronti.
Sapevo bene che l’estate di carità promossa durante il Grest
avrebbe raccolto fondi per la nostra missione, e questo mi ha
fatto molto piacere, non solo per il concreto aiuto che
avremmo ricevuto, ma soprattutto per la grande occasione di
farvi conoscere, in maniera semplice, questo angolo di mondo,
Lusaka. Lusaka è la capitale dello Zambia che in se racchiude
realtà così eterogenee ma tutte ricche di vita malgrado le
quotidiane difficoltà per garantirsi una vita dignitosa. La
dignità è la sfida più grande perché quando c’è povertà anche
i volti più belli possono diventare brutti e anche i cuori più
belli possono perdere la capacità d’amare e i tramonti più
spettacolari passano inosservati…. La dignità non dovrebbe mai
perderla nessuno!
La povertà radicata che non da via alla speranza porta alla
miseria ed è lì che la dignità vacilla… i bambini perdono la
loro innocenza, i grandi s’incattiviscono e tutto rischia di
perdere la bellezza che porta dentro perché data da Dio.
Quando ho ricevuto la vostra donazione (Euro 4.337) mi sono
commossa e mi è venuta in mente quella frase di Santa Madre
Teresa di Calcutta che dice che se non ci fossero piccole
gocce di acqua l’oceano non esisterebbe. Tantissimi bambini
hanno dato un po’ di loro per noi, e io vi ringrazio. Vi
ringrazio per la vostra generosità che non è scontata: noi
siamo lontani e neppure ci conoscete. E’ un atto di fiducia
grande. Generosità e fiducia…. Questi due valori sono
importantissimi per costruire un mondo migliore, giorno per
giorno. Quindi ringraziandovi, mi permetto anche di dirvi: non
perdete per strada quanto siete stati capaci di fare con
generosità e fiducia, attraverso piccoli gesti che diventano
grandi, grandissimi.
Quel pochino che tu hai messo nella scatolina durante
l’estate, è diventato tantissimo per noi.
Qui in Zambia è da un po’ di anni che non abbiamo la
possibilità di beneficiare dell’energia elettrica. Abbiamo
elettricità solo alcune ore durante la giornata. Anche nella
capitale dove sono io. Questo rende difficile lavorare.
Pensate a chi produce pane, senza elettricità i forni non
funzionano. O a chi vende beni alimentari da mantenere nei
frigoriferi, o alle ditte che fabbricano vari beni attraverso
il supporto della meccanica…. La produzione di tutto è
rallentata notevolmente. Il costo dei trasporti aumentato
drasticamente. Questo rende il costo della vita altissimo e le
sfide sono insopportabili.
Anche il sistema educativo e i servizi alla salute sono
condizionati…. E anche il nostro servizio offerto alle donne,
giovani e bambini…. Per questa ragione abbiamo deciso di
investire la somma donata per l’installazione di un sistema
che immagazzina elettricità e che ci permette di utilizzarla
quando l’elettricità data dal governo viene sospesa. Questo ci
permette di portare avanti le attività offerte: il corso di
computer, il servizio biblioteca e le vaie attività educative
rivolte ai bambini che spesso necessitano supporti
audiovisivi. Il Centro accoglie ogni giorno circa duecento
beneficiari, ed è per loro che vogliamo migliorare la qualità
dei servizi offerti.
Ci stiamo preparando al Natale, ci stiamo preparando alla
venuta di Gesù nei nostri cuori, nelle nostre vite… ci
prepariamo ancora e ancora per non dimenticarci della
grandezza dell’amore che ci è stato donato e che trasforma
ogni giorno le nostre vite…. Vi auguro un sereno Natale, vi
auguro di non stancarvi nel prepararvi e vi auguro di
lasciarvi toccare ogni giorno dall’amore di Dio che si fa
vicino attraverso la tenerezza di un bambino. Vi auguro pure
di diventare voi stessi segni e presenze di tenerezza l’uno
per l’altro.
Buon Natale e felice 2017
Sr. Patrizia Di Clemente
Suora Missionaria Comboniana in Zambia
Gemellaggio
terremoto/14.
Attraverso Caritas Cremonese
non si ferma la solidarietà
dei cremonesi
Pian di Pieca, 14 dicembre 2016
Appena arrivata ho trovato a Pian di Pieca i colleghi Marcello
Pietrobon e l’ingegnere Pericoli di Caritas Italiana.
Condividendo un super piatto di spaghetti al tonno, li ho
aggiornati rispetto al nostro gemellaggio e abbiamo condiviso
la disponibilità ad adottare una modalità operativa in merito
agli interventi (di natura economica) che si dovessero rendere
necessari e possibili.
Il tempo di scaricare latte in
polvere, pannolini e quaranta
chili di grana padano per la
gente di Cessapalombo e poi con
Fermano sono andata a consegnare
un pacco di materiale per la
didattica che la scuola primaria
“Visconti
“di
Cremona
ha
amorevolmente
inviato
all’Istituto Comprensivo statale
“Leopardi” di Sarnano.
Ma le visite per oggi non sono finite: infatti, nel pomeriggio
è arrivato il mio collega Mattia Ferrari, di Caritas
Cremonese, che si fermerà qui per quindici giorni. Rinuncio al
camper e mi godo un po’ di caldo in oratorio. La mia nuova
cuccia è nella stanza del catechismo in cui abbiamo messo i
farmaci.
Oggi ci saranno state cinquanta scosse di terremoto! Non posso
fare a meno di continuare a chiedermi come potrebbero e
dovrebbero fare gli abitanti delle tante Amatrice
completamente “lamate”, abbattute, disintegrate a dimenticare,
a non pensare a tutto ciò che avevano e che erano. Come ci si
può rassegnare a non poter più tornare a casa, bussare alla
vicina di una vita per chiedere due uova in prestito, come ci
si può adattare a vivere in un luogo che non ti appartiene,
dimenticare i tramonti sulle colline? Questa è la situazione
dei tanti sfollati che hanno subito l’allontanamento dalle
loro comunità. Quasi una diaspora! In attesa di poter tornare,
in un container, a primavera, e ancora in promiscuità, se è
vero che i moduli saranno da tre posti e, immaginando la mia
famiglia, mio marito dovrebbe dormire in “casa” con altri.
Di sera Don Luigi ed io ci siamo recati a Ripe San Ginesio e
abbiamo incontrato un piccolo gruppo di volontari e il
parroco. Abbiamo insistito sulla necessità di creare un gruppo
caritas che, con le dovute modalità, possa occuparsi
dell’ascolto delle varie forme di povertà cui , purtroppo,
ogni nostra comunità è ben farcita. L’importanza della
speranza e della carità come risposte di senso all’immenso non
senso della solitudine disperante.
Come è bello raccogliere testimonianze rispetto al grande
impegno ed alla solidarietà manifestate, soprattutto dai
giovani, e com’è importante non lasciarsi scappare questa
occasione per far comprendere ai nostri ragazzi come sia bello
farsi riempire di senso dal Cielo.
Dice Costanza Miriano: “crede nella risurrezione solo chi
passa dalla morte” … qui ci sono andati vicini. Interessante
l’articolo della Miriano Amatrice nell’attesa della nascita.
Nicoletta D’Oria Colonna
operatrice Caritas Cremonese
Speciale terremoto con il diario dei giorni precedenti
Volontari per il gemellaggio con Camerino: ecco come fare
Il rapporto sanitari/paziente
al centro dell'incontro con
la dott.ssa Marija Gostimir
Giovedì 15 dicembre presso l’aula magna dell’Ospedale di
Cremona si è tenuto il terzo incontro sull’umanizzazione della
cura, promosso in sinergia con l’Ufficio diocesano per la
Pastorale della salute. Il rapporto tra gli operatori e il
malato e/o i suoi familiari è stato al centro dell’intervento
della dott.ssa Marija Gostimir, del Centro Formazione
Camilliano di Verona.
Il rapporto del personale con il paziente, spesso enfatizzata
nei suo aspetti negativi dai mass media e da episodi finiti in
tribunale, costituisce uno dei punti cruciali nell’ambito
dell’umanizzazione ospedaliera. Emerge la necessità di una
formazione specifica, offerta a vari livelli, per accrescere
la competenza comunicativo-relazionale di quanti operano nel
mondo sanitario a contatto con persone ferite nel corpo e
nello spirito. Quali aspetti relazionali vanno privilegiati?
Questa è la domanda alla quale la dott.ssa Gostimir ha cercato
di rispondere.
Sinodo dei giovani: precisati
dal Vescovo gli obiettivi
Rendere davvero protagonisti i giovani, misurarsi con la
realtà con più coraggio e schiettezza, rinnovare la coscienza
di Chiesa e concretizzare il processo di riforma proposto
dalla “Evangelii Gaudium”. Sono questi i quattro nucleiobiettivi del Sinodo diocesano dei giovani indiividuati dal
vescovo Antonio Napolioni dopo la ricognizione nelle Zone
pastorali e alcuni ulteriori passaggi della Segreteria del
Sinodo (in foto), che nel frattempo ha predisposto alcuni
materiali. L’orizzonte sinodale si apre così alla vera e
propria fase “preparatoria”, segnata in gennaio-febbraio da
due momenti forti: il convegno diocesano del 28 gennaio e
l’incontro con fr. Jhon della comunità di Taizé il 12
febbraio.
I quattro nuclei-obiettivi del Sinodo diocesano dei giovani
delineati dal Vescovo sono presentati ufficialmente nella
terza newsletter del Sinodo. È il tentativo – come spiega lo
stesso mons. Napolioni – di «focalizzare ulteriormente gli
obiettivi che stiamo decidendo di perseguire con questa
esperienza sinodale, attraverso le sue diverse fasi».
Anzitutto con il Sinodo si intende «rendere davvero
protagonisti i giovani della loro crescita umana e cristiana
(EG 106), riconoscerli portavoce di un messaggio di Dio per
tutti noi, ascoltandoli attentamente, senza pregiudizi, con
profonda fiducia educativa e spirituale, per cogliere ciò che
lo Spirito Santo ha già iniziato in loro, individualmente e
come nuova generazione delle nostre comunità». Con una
consapevolezza chiara: «i nostri giovani – scrive il Vescovo –
non sono affatto chiusi alla chiamata di Dio, al servizio e a
percorsi di vera comunione, se noi li stimiamo e li
accompagniamo nei percorsi esigenti della santità.
Un’assemblea ecclesiale prevalentemente fatta di giovani ci
stupirà, e ci insegnerà ad ascoltarli ancora, da protagonisti
indispensabili, in tutti i luoghi in cui si fa discernimento
comunitario».
Secondo obbiettivo quello di «misurarci con più coraggio e
schiettezza con la realtà (EG 231-233), dei giovani, delle
famiglie, delle comunità, della vita ecclesiale e della
cultura in cui siamo immersi, talvolta senza più capacità di
decifrare luci e ombre, sfide e chances». «Un percorso
educativo e pastorale – precisa il Vescovo – deve partire da
dove realmente siamo noi, da dove realmente sono coloro cui
vogliamo rivolgerci. A costo di sentirci dire qualcosa che ci
possa far male, dobbiamo uscire e andare incontro davvero a
ciò che vivono, sentono, pensano, temono, sperano, i giovani
di oggi, uomini e donne, cristiani di domani».
Vi è quindi la necessità di «rinnovare la nostra coscienza di
Chiesa che, come la luna, deve sempre specchiarsi nel Signore
vivente». «Sarà la vita dei giovani – scrive il Vescovo – a
dirci qualcosa di importante su Dio e sulla Chiesa. Ci dirà
come, in essi, il Signore stesso guarda con amore, giudica con
franchezza, e rinnova da dentro la sua Chiesa, la nostra
Chiesa cremonese. La ricchissima tradizione pastorale e
scolastica, oratoriana e associativa, con cui finora abbiamo
saputo educare i giovani alla fede, mostra ancora il suo
valore ma anche i suoi limiti, perché può trascurare
importanti esigenze da valorizzare, ed ha bisogno di una
sveglia!». E ancora: «Non dobbiamo andare a cercare lontano
questa voce di speranza (EG 108), se ascolteremo con vero
desiderio le istanze di cambiamento che i giovani ci
consegneranno. Sarà anche il nostro modo di partecipare al
cammino del Sinodo della Chiesa universale sul tema “I
giovani, la fede e il discernimento vocazionale”».
Ultimo obiettivo indicato dal Vescovo è quello di
«concretizzare il processo di riforma proposto dall’Evangelii
Gaudium: come ci ha detto il Papa a Firenze, il programma è
chiaro, si tratta di metterlo in atto su aspetti concreti
della nostra vita». «Partiamo dai giovani – ricorda mons.
Napolioni – per non fermarci ad essi, ma per operare quella
“conversione pastorale” che da soli ancora stentiamo a
compiere. Per diventare, qui e ora, Chiesa missionaria perché
accogliente, protesa all’incontro e al dialogo con tutti
perché a tutti vogliamo dare la gioia del Vangelo di Gesù,
incarnata nelle miserie della nostra gente per curarne
amorevolmente le ferite (a cominciare da quelle di ciascuno di
noi)».
Nella consapevolezza che «sarà fecondo il Sinodo dei giovani,
se toccherà il cuore e la mente degli adulti, dei responsabili
delle comunità, degli educatori e delle famiglie. Non sappiamo
quanto sarà lungo il cammino e dove ci porterà, ma sappiamo
che è l’Avvento del Signore la nostra sicurezza e la
traiettoria dei nostri passi».
Intanto la Segreteria del Sinodo ha predisposto alcuni
strumenti per accompagnare il cammino. Alla scheda “0” sulla
Chiesa (C’era una volta la Chiesa) si aggiungono ora quella
sulla vocazione (Cosa farò da grande?) e quella sul rapporto
giovani-mondo (Sotto questo cielo), tutte corredate da video
che possono aiutare l’ascolto nei gruppi. A breve, inoltre,
sarà pronta anche la scheda, concordata con gli incaricati
zonali di Pastorale giovanile e redatta in collaborazione con
il Consultorio Ucipem, sugli affetti (That’s amore).
Nel frattempo l’Ufficio Scuola ha incontrato gli insegnanti di
religione (sia laici che preti) che operano nelle scuole
superiori per presentare il modulo dedicato ad un ascolto
molto particolare: quello sulla Chiesa nel curricolo dell’ora
di religione, destinato a coinvolgere le classi quarte e/o
quinte della secondaria superiore.
La terza newsletter del Sinodo
Le schede di accompagnamento:
scheda
scheda
scheda
invito
0 – C’era una volta la Chiesa
1 – Cosa farò da grande?
2 – Sotto questo cielo
Settimana dell’educazione
Nell'archivio
Fondazione Mazzolari
nuovi documenti
della
3.500
L’Archivio della Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo è
in continua crescita. Negli ultimi mesi si sono recuperati
circa 3.500 nuovi documenti provenienti, dopo un lungo lavoro
di scannerizzazione, dalla Biblioteca civica Bertoliana di
Vicenza.
Si tratta di preziosi fogli, numerose lettere e inconfondibili
manoscritti di don Primo, frutto dell’intenso rapporto
editoriale con la Casa editrice vicentina “La Locusta”. Rienzo
Colla, il fondatore, è stato uno dei più fedeli editori di
libri di don Mazzolari e ha lasciato in eredità alla
Biblioteca vicentina numerosi documenti che testimoniano la
straordinaria sua amicizia con il parroco di Bozzolo.
A questi documenti se ne aggiungono altri che la Fondazione ha
recuperato e sta continuamente recuperando grazie ai
molteplici contatti con persone che da ogni parte d’Italia
segnalano la presenza di epistolari di don Mazzolari.
L’Archivio della Fondazione di Bozzolo costituisce una
ricchezza inestimabile per studiosi, storici e appassionati
della figura di don Mazzolari. Lo spesso Presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, in visita alla Fondazione lo
scorso 11 novembre (in foto), è rimasto positivamente
impressionato dalla mole di documenti e dal lavoro svolto, nel
corso degli anni, dalla Fondazione perché nulla andasse
perduto.
Ora la Fondazione intende offrire alla consultazione tutto
questo “nuovo” materiale documentale, però non senza prima di
aver provveduto al necessario riordino, all’inventariazione e
alla catalogazione. Grazie anche alla sensibilità della
Fondazione Banca Agricola Mantovana, che ha destinato nei
giorni scorsi un contributo di 15mila euro proprio per questo
scopo, la valorizzazione di questo immenso patrimonio potrà
essere ulteriormente completato.
«Tale investimento – precisa don Bruno Bignami, presidente
della Fondazione “Don Primo Mazzolari” – sarà ancora più
prezioso in vista del processo di beatificazione che la
Diocesi di Cremona ha iniziato. La facile reperibilità dei
documenti e il loro riordino rappresentano un passaggio
importante verso l’auspicato traguardo».