Sabato la presentazione di Casa di nostra Signora,Chiusura del
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Sabato la presentazione di Casa di nostra Signora,Chiusura del
Il divino maternità mistero della “Il divino mistero della maternità”, questo il titolo della meditazione che il vescovo Antonio Napolioni ha proposto, nel pomeriggio di mercoledì 21 dicembre, presso la Sala S. Domenico del Museo Civico di Cremona. La riflessione sulla maternità a partire dalle opere lignee esposte nella nuova Sala del Platina, recentemente inaugurata, e dalle sculture della mostra “Alfa e Omega Mater” di Ugo Riva, ospitata nella Sala delle Colonne fino al 29 gennaio 2017. L’iniziativa, promossa da Comune e Diocesi di Cremona, ha voluto essere un vero e proprio regalo alla città, una sosta per condividere i pensieri e l’augurio natalizio. Un evento che ha proseguito nell’itinerario di arte e fede inaugurato in Cattedrale con la presentazione del restaura del “S. Francesco in meditazione” di Caravaggio. L’incontro, che ha visto la presenza del sindaco Gianluca Galimberti e delle massime autorità del territorio, si è concluso proprio davanti all’armadio del Platina, che i presenti hanno potuto ammirare in tutto il suo splendore. Il testo della meditazione del Vescovo Photogallery Venerdì sera a Cremona Natale dello sportivo il Incontro natalizio del Vescovo con gli sportivi venerdì 16 dicembre, alle 20.45, presso la chiesa della Beata Vergine di Caravaggio, a Cremona. È il tradizionale “Natale dello sportivo” promosso dal CSI di Cremona nei giorni precedenti al Natale. “No limits?! – Quando lo sport conta davvero” è il significativo slogan della veglia che vedrà riunirsi nella chiesa di viale Concordia, accanto all’Ospedale di Cremona, atleti, allenatori e dirigenti. Insieme naturalmente allo staff del CSI di Cremona, con il presidente Claudio Ardigò. La celebrazione alternerà momenti di preghiera a testimonianze giovanili. Tre atleti che hanno sperimentato e sperimentano lo sport non solo come risultato, ma anche come limite che racconta il proprio vissuto umano, lanceranno provocazioni al mondo dello sport sul senso del “limite educativo” che negli ambienti agonistici spesso viene rimosso. Non mancherà, quindi, una riflessione del vescovo Antonio Napolioni che, anche sulla scorta dell’esperienza di consulente ecclesiastico del CSI marchigiano, aiuterà a riflettere sul valore dello sport con la sua rilevanza educativa. La serata, coordinata dal consulente ecclesiastico del CSI di Cremona, don Paolo Arienti, sarà cScarica la locandinaaratterizzata anche da una attenzione caritativa che sosterrà il progetto di gemellaggio tra la diocesi di Cremona e l’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche, recentemente flagellata dal terremoto nell’Italia centrale. L’incontro si concluderà con il brindisi natalizio nel vicino oratorio. Scarica la locandina Sabato alla Ballarini di Rivarolo Mantovano la Messa di Natale per il mondo del lavoro Sarà presso lo stabilimento della Ballarini, marchio conosciuto in tutta Europa, con oltre un secolo di storia, più di 300 dipendenti nello stabilimento di Rivarolo Mantovano e una produzione di oltre 12 milioni di pentole antiaderenti l’anno, che quest’anno si svolgerà la tradizionale Messa di Natale per il mondo del lavoro. L’appuntamento è per sabato 17 dicembre quando, alle 10, nello stabilimento di via Risorgimento il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, presiederà l’Eucaristia. La celebrazione, promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, e animata con il canto del coro della locale Parrocchia, si terrà all’interno dell’area produttiva. Sarà presente la famiglia Ballarini insieme alla dirigenza Zwilling e alle maestranze. L’invito è stato esteso, come sempre, anche ai rappresentanti del mondo economico, sociale e amministrativo della diocesi, in particolare della zona casalasco-mantovana. «Certamente sarà un evento significativo per le zone pastorali del Casalasco-Viadanese, visto che molti lavoratori e dirigenti di quest’area sono e sono stati occupati nella ditta Ballarini. Essa – afferma Sante Mussetola, responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, la cui esperienza lavorativa è legata proprio all’azienda di Rivarolo Mantovano – ha rappresentato un fattore di sviluppo economico importante: in un territorio con economie basate quasi completamente sull’agricoltura, ha permesso una evoluzione industriale, artigianale e post-industriale». «In un’area geografica di benessere diffuso – continua Mussetola – non manca il rischio di rinchiudersi in un individualismo esasperato, nel limitato orizzonte dei propri interessi. Necessaria, invece, una dinamica di crescita etica e culturale, una visione sociale fondata sulla responsabilità, la qualificazione dei diritti, la responsabilità educativa dei doveri e una concezione solida del bene comune. Anche le relazioni interpersonali potrebbero essere improntate sul dialogo invece motivate». che sulle contrapposizioni non sempre «Ringraziamo il vescovo Napolioni – afferma Angelo Ballarini – per la sensibilità e l’attenzione dimostrata decidendo di celebrare la Messa per il lavoro presso la nostra azienda. In questo tempo di particolare difficoltà del mercato del lavoro l’auspicio è di poter continuare a essere punto di riferimento importante per il territorio, anche nel segno di sempre nuove opportunità lavorative». Insieme a mons. Napolioni concelebreranno il vicario episcopale per la Pastorale, don Gianpaolo Maccagni, e i sacerdoti della zona, tra i quali il parroco di Rivarolo Mantovano, don Luigi Carrai. Al termine della celebrazione non si svolgerà il rinfresco: il corrispettivo della spesa sarà donato dalla ditta Ballarini a favore delle popolazioni terremotate del Centro Italia. La Messa del Natale per il mondo del lavoro – la prima del vescovo Napolioni –, collocandosi in una tradizione ormai consolidata per la Chiesa cremonese, rappresenta la concreta occasione per lanciare un messaggio a tutto il mondo del lavoro, con le sue potenzialità e fragilità. Invito alla celebrazione Locandina dell’evento Indicazioni per raggiungere l’azienda Storia e fisionomia dell’azienda L’azienda nasce nel 1889 come piccolo laboratorio artigiano di utensili in metallo ad opera di Paolo Ballarini. Nel 1931 il catalogo Ballarini offre 2000 referenze tra stoviglie, utensili e pentolame. È degli anni ’60 la scelta strategica di far convergere l’azienda alla produzione delle sole pentole antiaderenti. Dagli anni ’90 in poi Ballarini innova a più riprese il mercato delle pentole antiaderenti con un susseguirsi ritmico di novità: dalla linea Titanio, alla fortunata serie de “Gli Speciali”, dalla collezione “Il Rame”, alla collezione per induzione Taormina, dal progetto gastronomico “iLoveCooking” all’esclusivo dispositivo termico “Thermopoint” che permette un sensibile risparmio energetico e l’allungamento della vita dell’utensile antiaderente. Da sempre specialista nell’applicazione dell’antiaderente, Ballarini è noto anche per le continue innovazioni nell’ambito della cottura a induzione: il brevetto “Fondo Point” ne è una chiara espressione. Nel 2009 nasce il nuovo ramo d’azienda Ballarini Professionale: non rappresenta una semplice trasposizione di linee casalinghe adattate al mondo della ristorazione, bensì di una vera e propria azienda, con struttura commerciale e produttiva dedicata. Il progetto è il risultato di anni di studio e la sua realizzazione ha impegnato un team di esperti e consulenti di altissimo livello. Nel 2015 la famiglia Ballarini apre un nuovo capitolo: un progetto di ampio respiro che ha per protagonista Zwilling, divisione aziendale del gruppo Werhahn, che subentra nella proprietà della azienda. Zwilling è uno dei marchi più antichi e conosciuti al mondo per coltelli e strumenti da taglio. Un partner importante, capace di rafforzare Ballarini sul mercato internazionale, di accrescerne il valore e la capacità produttiva, trasformandola in uno dei più rilevanti player a livello mondiale. Si tratta di una scelta che permetterà all’azienda di diventare più grande, più forte e sempre più competitiva, senza perdere di vista quello che è il cuore pulsante di Ballarini: i valori, la gente, il territorio. Oggi la Ballarini Spa è una delle realtà di maggior rilievo in Europa, è presente in tutto il mondo esportando il 74% della propria produzione esprimendosi al meglio sul mercato tedesco dove opera da anni con una filiale dedicata. Nel suo stabilimento di Rivarolo Mantovano lavorano più di 300 dipendenti che producono oltre 12 milioni di pentole l’anno. Maggiori informazioni sul sito internet www.ballarini.it. Domenica a Calcio concerto Gospel con il Grande Diocesano dei Giovani Coro Domenica 18 dicembre alle 20.45 nella chiesa arcipretale di Calcio (Bg) si terrà il concerto Gospel promosso dall’Oratorio in collaborazione con l’amministrazione comunale di Calcio. Un concerto che avrà per protagonisti il Grande Coro Diocesano dei Giovani e alcuni artisti conosciuti nel mondo dello spettacolo, quali Linda Valori (cantante), Lorenzo Cannelli (pianista), e che sarà condotto da Mauro Labellarte di area Hope. La serata, che avrà per titolo “You & I” (YOU are mine & I am yours), sarà l’occasione per prepararsi in modo coinvolgente al Natale, poiché durante il concerto si ripercorrerà la storia del Gospel come incontro fra culture differenti, fra musiche diverse, fra individui e fra Dio (You) e l’uomo (I). L’evento, con ingresso gratuito, sarà occasione per conoscere più da vicino il Grande Coro Diocesano dei Giovani, sempre in cerca di nuovi coristi. Per informazioni dettagliate contattare i numeri 339-2619050 (Mauro) o 347-6834403. Invito al concerto Fraternità tra sconosciuti, domenica il terzo incontro di Traiettorie di Sguardi Domenica 18 dicembre alle ore 18.30 presso l’oratorio del Maristella si svolgerà il terzo appuntamento di Traiettorie di Sguardi, percorso rivolto ai giovani (20-30 anni) con lo scopo di indagare, attraverso vari linguaggi espressivi, le più significative aspettative di realizzazione dei giovani d’oggi. Ospite dell’incontro il pedagogista Pierpaolo Triani, che interverrà supportato dagli attori cremonesi Mattia Cabrini e Marco Rossetti. Quest’anno il tema scelto per Traiettorie di Sguardi è “Il Sale della Terra – Giovani per trasmettere il gusto della vita”: il sale ciò che da sapore, ma anche ciò che preserva dalla corruzione, ciò che aiuta a custodire, a conservare. La comunità cristiana è sale quando vive e resta fedele alle beatitudini, quando è capace di pagare di persona la fedeltà a Dio e all’uomo, quando è in grado di anticipare in questo tempo e in questa storia i cieli nuovi e la tera nuova. I diversi appuntamenti di Traiettorie di Sguardi si snodano all’interno di questa tematica e in particolare domenica 18 con “Faccia a faccia” si tenterà di rispondere a questa domanda: “ Come può nascere fraternità tra sconosciuti?”. Disposizione è apertura verso l’altro e il nuovo, non autosufficienza, desiderio di giocarsi e di incontrare, nel confronto tra chi siamo veramente e qual è la comunità a cui apparteniamo. Si parlerà di tutto questo con Pierpaolo Triani, pedagogista e professore presso l’Università di Parma, Bologna, Piacenza e Brescia, insieme a Mattia Cabrini e Marco Rossetti, attori cremonesi della Compagnia dei piccoli. Brochure di Tds 2016/2017 Resoconto dei precedenti incontri Il grazie di suor Patrizia Di Clemente per i frutti dell'Estate di carità nei Grest La veglia missionaria in Cattedrale del 22 ottobre scorso era stata occasione ufficiale per consegnare nelle mani del Vescovo quanto raccolto durante l’estate nei Grest con il progetto “Estate di carità”. Oltre 4.300 euro destinati all’attività in Zambia di suor Patrizia Di Clemente, comboniana nativa di Mozzanica. La religiosa bergamasca, che è superiora della comunità di Makeni, nella periferia ovest di Lusaka, dove da alcuni anni il suo Istituto è impegnato nella gestione di un progetto di formazione integrale per ragazze orfane che non hanno mai frequentato la scuola o che, per motivi finanziari, non hanno potuto continuare la loro istruzione primaria, ha inviato una lettera per ringraziare del generoso sostegno. Carissimi tutti, Ma soprattutto carissimi Bambini e Ragazzi che ci avete fatto pervenire, attraverso l’ufficio Diocesano Missionario, una generosa offerta per il nostro centro in Zambia, vi voglio ringraziare a nome dei bambini e giovani di Saint Daniel Comboni Social Development Centre! Quando don Maurizio (don Maurizio Ghilardi, l’incaricato diocesano per le Missioni, ndr) mi ha notificato la donazione ho provato un forte senso di gratitudine nei vostri confronti. Sapevo bene che l’estate di carità promossa durante il Grest avrebbe raccolto fondi per la nostra missione, e questo mi ha fatto molto piacere, non solo per il concreto aiuto che avremmo ricevuto, ma soprattutto per la grande occasione di farvi conoscere, in maniera semplice, questo angolo di mondo, Lusaka. Lusaka è la capitale dello Zambia che in se racchiude realtà così eterogenee ma tutte ricche di vita malgrado le quotidiane difficoltà per garantirsi una vita dignitosa. La dignità è la sfida più grande perché quando c’è povertà anche i volti più belli possono diventare brutti e anche i cuori più belli possono perdere la capacità d’amare e i tramonti più spettacolari passano inosservati…. La dignità non dovrebbe mai perderla nessuno! La povertà radicata che non da via alla speranza porta alla miseria ed è lì che la dignità vacilla… i bambini perdono la loro innocenza, i grandi s’incattiviscono e tutto rischia di perdere la bellezza che porta dentro perché data da Dio. Quando ho ricevuto la vostra donazione (Euro 4.337) mi sono commossa e mi è venuta in mente quella frase di Santa Madre Teresa di Calcutta che dice che se non ci fossero piccole gocce di acqua l’oceano non esisterebbe. Tantissimi bambini hanno dato un po’ di loro per noi, e io vi ringrazio. Vi ringrazio per la vostra generosità che non è scontata: noi siamo lontani e neppure ci conoscete. E’ un atto di fiducia grande. Generosità e fiducia…. Questi due valori sono importantissimi per costruire un mondo migliore, giorno per giorno. Quindi ringraziandovi, mi permetto anche di dirvi: non perdete per strada quanto siete stati capaci di fare con generosità e fiducia, attraverso piccoli gesti che diventano grandi, grandissimi. Quel pochino che tu hai messo nella scatolina durante l’estate, è diventato tantissimo per noi. Qui in Zambia è da un po’ di anni che non abbiamo la possibilità di beneficiare dell’energia elettrica. Abbiamo elettricità solo alcune ore durante la giornata. Anche nella capitale dove sono io. Questo rende difficile lavorare. Pensate a chi produce pane, senza elettricità i forni non funzionano. O a chi vende beni alimentari da mantenere nei frigoriferi, o alle ditte che fabbricano vari beni attraverso il supporto della meccanica…. La produzione di tutto è rallentata notevolmente. Il costo dei trasporti aumentato drasticamente. Questo rende il costo della vita altissimo e le sfide sono insopportabili. Anche il sistema educativo e i servizi alla salute sono condizionati…. E anche il nostro servizio offerto alle donne, giovani e bambini…. Per questa ragione abbiamo deciso di investire la somma donata per l’installazione di un sistema che immagazzina elettricità e che ci permette di utilizzarla quando l’elettricità data dal governo viene sospesa. Questo ci permette di portare avanti le attività offerte: il corso di computer, il servizio biblioteca e le vaie attività educative rivolte ai bambini che spesso necessitano supporti audiovisivi. Il Centro accoglie ogni giorno circa duecento beneficiari, ed è per loro che vogliamo migliorare la qualità dei servizi offerti. Ci stiamo preparando al Natale, ci stiamo preparando alla venuta di Gesù nei nostri cuori, nelle nostre vite… ci prepariamo ancora e ancora per non dimenticarci della grandezza dell’amore che ci è stato donato e che trasforma ogni giorno le nostre vite…. Vi auguro un sereno Natale, vi auguro di non stancarvi nel prepararvi e vi auguro di lasciarvi toccare ogni giorno dall’amore di Dio che si fa vicino attraverso la tenerezza di un bambino. Vi auguro pure di diventare voi stessi segni e presenze di tenerezza l’uno per l’altro. Buon Natale e felice 2017 Sr. Patrizia Di Clemente Suora Missionaria Comboniana in Zambia Gemellaggio terremoto/14. Attraverso Caritas Cremonese non si ferma la solidarietà dei cremonesi Pian di Pieca, 14 dicembre 2016 Appena arrivata ho trovato a Pian di Pieca i colleghi Marcello Pietrobon e l’ingegnere Pericoli di Caritas Italiana. Condividendo un super piatto di spaghetti al tonno, li ho aggiornati rispetto al nostro gemellaggio e abbiamo condiviso la disponibilità ad adottare una modalità operativa in merito agli interventi (di natura economica) che si dovessero rendere necessari e possibili. Il tempo di scaricare latte in polvere, pannolini e quaranta chili di grana padano per la gente di Cessapalombo e poi con Fermano sono andata a consegnare un pacco di materiale per la didattica che la scuola primaria “Visconti “di Cremona ha amorevolmente inviato all’Istituto Comprensivo statale “Leopardi” di Sarnano. Ma le visite per oggi non sono finite: infatti, nel pomeriggio è arrivato il mio collega Mattia Ferrari, di Caritas Cremonese, che si fermerà qui per quindici giorni. Rinuncio al camper e mi godo un po’ di caldo in oratorio. La mia nuova cuccia è nella stanza del catechismo in cui abbiamo messo i farmaci. Oggi ci saranno state cinquanta scosse di terremoto! Non posso fare a meno di continuare a chiedermi come potrebbero e dovrebbero fare gli abitanti delle tante Amatrice completamente “lamate”, abbattute, disintegrate a dimenticare, a non pensare a tutto ciò che avevano e che erano. Come ci si può rassegnare a non poter più tornare a casa, bussare alla vicina di una vita per chiedere due uova in prestito, come ci si può adattare a vivere in un luogo che non ti appartiene, dimenticare i tramonti sulle colline? Questa è la situazione dei tanti sfollati che hanno subito l’allontanamento dalle loro comunità. Quasi una diaspora! In attesa di poter tornare, in un container, a primavera, e ancora in promiscuità, se è vero che i moduli saranno da tre posti e, immaginando la mia famiglia, mio marito dovrebbe dormire in “casa” con altri. Di sera Don Luigi ed io ci siamo recati a Ripe San Ginesio e abbiamo incontrato un piccolo gruppo di volontari e il parroco. Abbiamo insistito sulla necessità di creare un gruppo caritas che, con le dovute modalità, possa occuparsi dell’ascolto delle varie forme di povertà cui , purtroppo, ogni nostra comunità è ben farcita. L’importanza della speranza e della carità come risposte di senso all’immenso non senso della solitudine disperante. Come è bello raccogliere testimonianze rispetto al grande impegno ed alla solidarietà manifestate, soprattutto dai giovani, e com’è importante non lasciarsi scappare questa occasione per far comprendere ai nostri ragazzi come sia bello farsi riempire di senso dal Cielo. Dice Costanza Miriano: “crede nella risurrezione solo chi passa dalla morte” … qui ci sono andati vicini. Interessante l’articolo della Miriano Amatrice nell’attesa della nascita. Nicoletta D’Oria Colonna operatrice Caritas Cremonese Speciale terremoto con il diario dei giorni precedenti Volontari per il gemellaggio con Camerino: ecco come fare Il rapporto sanitari/paziente al centro dell'incontro con la dott.ssa Marija Gostimir Giovedì 15 dicembre presso l’aula magna dell’Ospedale di Cremona si è tenuto il terzo incontro sull’umanizzazione della cura, promosso in sinergia con l’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute. Il rapporto tra gli operatori e il malato e/o i suoi familiari è stato al centro dell’intervento della dott.ssa Marija Gostimir, del Centro Formazione Camilliano di Verona. Il rapporto del personale con il paziente, spesso enfatizzata nei suo aspetti negativi dai mass media e da episodi finiti in tribunale, costituisce uno dei punti cruciali nell’ambito dell’umanizzazione ospedaliera. Emerge la necessità di una formazione specifica, offerta a vari livelli, per accrescere la competenza comunicativo-relazionale di quanti operano nel mondo sanitario a contatto con persone ferite nel corpo e nello spirito. Quali aspetti relazionali vanno privilegiati? Questa è la domanda alla quale la dott.ssa Gostimir ha cercato di rispondere. Sinodo dei giovani: precisati dal Vescovo gli obiettivi Rendere davvero protagonisti i giovani, misurarsi con la realtà con più coraggio e schiettezza, rinnovare la coscienza di Chiesa e concretizzare il processo di riforma proposto dalla “Evangelii Gaudium”. Sono questi i quattro nucleiobiettivi del Sinodo diocesano dei giovani indiividuati dal vescovo Antonio Napolioni dopo la ricognizione nelle Zone pastorali e alcuni ulteriori passaggi della Segreteria del Sinodo (in foto), che nel frattempo ha predisposto alcuni materiali. L’orizzonte sinodale si apre così alla vera e propria fase “preparatoria”, segnata in gennaio-febbraio da due momenti forti: il convegno diocesano del 28 gennaio e l’incontro con fr. Jhon della comunità di Taizé il 12 febbraio. I quattro nuclei-obiettivi del Sinodo diocesano dei giovani delineati dal Vescovo sono presentati ufficialmente nella terza newsletter del Sinodo. È il tentativo – come spiega lo stesso mons. Napolioni – di «focalizzare ulteriormente gli obiettivi che stiamo decidendo di perseguire con questa esperienza sinodale, attraverso le sue diverse fasi». Anzitutto con il Sinodo si intende «rendere davvero protagonisti i giovani della loro crescita umana e cristiana (EG 106), riconoscerli portavoce di un messaggio di Dio per tutti noi, ascoltandoli attentamente, senza pregiudizi, con profonda fiducia educativa e spirituale, per cogliere ciò che lo Spirito Santo ha già iniziato in loro, individualmente e come nuova generazione delle nostre comunità». Con una consapevolezza chiara: «i nostri giovani – scrive il Vescovo – non sono affatto chiusi alla chiamata di Dio, al servizio e a percorsi di vera comunione, se noi li stimiamo e li accompagniamo nei percorsi esigenti della santità. Un’assemblea ecclesiale prevalentemente fatta di giovani ci stupirà, e ci insegnerà ad ascoltarli ancora, da protagonisti indispensabili, in tutti i luoghi in cui si fa discernimento comunitario». Secondo obbiettivo quello di «misurarci con più coraggio e schiettezza con la realtà (EG 231-233), dei giovani, delle famiglie, delle comunità, della vita ecclesiale e della cultura in cui siamo immersi, talvolta senza più capacità di decifrare luci e ombre, sfide e chances». «Un percorso educativo e pastorale – precisa il Vescovo – deve partire da dove realmente siamo noi, da dove realmente sono coloro cui vogliamo rivolgerci. A costo di sentirci dire qualcosa che ci possa far male, dobbiamo uscire e andare incontro davvero a ciò che vivono, sentono, pensano, temono, sperano, i giovani di oggi, uomini e donne, cristiani di domani». Vi è quindi la necessità di «rinnovare la nostra coscienza di Chiesa che, come la luna, deve sempre specchiarsi nel Signore vivente». «Sarà la vita dei giovani – scrive il Vescovo – a dirci qualcosa di importante su Dio e sulla Chiesa. Ci dirà come, in essi, il Signore stesso guarda con amore, giudica con franchezza, e rinnova da dentro la sua Chiesa, la nostra Chiesa cremonese. La ricchissima tradizione pastorale e scolastica, oratoriana e associativa, con cui finora abbiamo saputo educare i giovani alla fede, mostra ancora il suo valore ma anche i suoi limiti, perché può trascurare importanti esigenze da valorizzare, ed ha bisogno di una sveglia!». E ancora: «Non dobbiamo andare a cercare lontano questa voce di speranza (EG 108), se ascolteremo con vero desiderio le istanze di cambiamento che i giovani ci consegneranno. Sarà anche il nostro modo di partecipare al cammino del Sinodo della Chiesa universale sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”». Ultimo obiettivo indicato dal Vescovo è quello di «concretizzare il processo di riforma proposto dall’Evangelii Gaudium: come ci ha detto il Papa a Firenze, il programma è chiaro, si tratta di metterlo in atto su aspetti concreti della nostra vita». «Partiamo dai giovani – ricorda mons. Napolioni – per non fermarci ad essi, ma per operare quella “conversione pastorale” che da soli ancora stentiamo a compiere. Per diventare, qui e ora, Chiesa missionaria perché accogliente, protesa all’incontro e al dialogo con tutti perché a tutti vogliamo dare la gioia del Vangelo di Gesù, incarnata nelle miserie della nostra gente per curarne amorevolmente le ferite (a cominciare da quelle di ciascuno di noi)». Nella consapevolezza che «sarà fecondo il Sinodo dei giovani, se toccherà il cuore e la mente degli adulti, dei responsabili delle comunità, degli educatori e delle famiglie. Non sappiamo quanto sarà lungo il cammino e dove ci porterà, ma sappiamo che è l’Avvento del Signore la nostra sicurezza e la traiettoria dei nostri passi». Intanto la Segreteria del Sinodo ha predisposto alcuni strumenti per accompagnare il cammino. Alla scheda “0” sulla Chiesa (C’era una volta la Chiesa) si aggiungono ora quella sulla vocazione (Cosa farò da grande?) e quella sul rapporto giovani-mondo (Sotto questo cielo), tutte corredate da video che possono aiutare l’ascolto nei gruppi. A breve, inoltre, sarà pronta anche la scheda, concordata con gli incaricati zonali di Pastorale giovanile e redatta in collaborazione con il Consultorio Ucipem, sugli affetti (That’s amore). Nel frattempo l’Ufficio Scuola ha incontrato gli insegnanti di religione (sia laici che preti) che operano nelle scuole superiori per presentare il modulo dedicato ad un ascolto molto particolare: quello sulla Chiesa nel curricolo dell’ora di religione, destinato a coinvolgere le classi quarte e/o quinte della secondaria superiore. La terza newsletter del Sinodo Le schede di accompagnamento: scheda scheda scheda invito 0 – C’era una volta la Chiesa 1 – Cosa farò da grande? 2 – Sotto questo cielo Settimana dell’educazione Nell'archivio Fondazione Mazzolari nuovi documenti della 3.500 L’Archivio della Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo è in continua crescita. Negli ultimi mesi si sono recuperati circa 3.500 nuovi documenti provenienti, dopo un lungo lavoro di scannerizzazione, dalla Biblioteca civica Bertoliana di Vicenza. Si tratta di preziosi fogli, numerose lettere e inconfondibili manoscritti di don Primo, frutto dell’intenso rapporto editoriale con la Casa editrice vicentina “La Locusta”. Rienzo Colla, il fondatore, è stato uno dei più fedeli editori di libri di don Mazzolari e ha lasciato in eredità alla Biblioteca vicentina numerosi documenti che testimoniano la straordinaria sua amicizia con il parroco di Bozzolo. A questi documenti se ne aggiungono altri che la Fondazione ha recuperato e sta continuamente recuperando grazie ai molteplici contatti con persone che da ogni parte d’Italia segnalano la presenza di epistolari di don Mazzolari. L’Archivio della Fondazione di Bozzolo costituisce una ricchezza inestimabile per studiosi, storici e appassionati della figura di don Mazzolari. Lo spesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita alla Fondazione lo scorso 11 novembre (in foto), è rimasto positivamente impressionato dalla mole di documenti e dal lavoro svolto, nel corso degli anni, dalla Fondazione perché nulla andasse perduto. Ora la Fondazione intende offrire alla consultazione tutto questo “nuovo” materiale documentale, però non senza prima di aver provveduto al necessario riordino, all’inventariazione e alla catalogazione. Grazie anche alla sensibilità della Fondazione Banca Agricola Mantovana, che ha destinato nei giorni scorsi un contributo di 15mila euro proprio per questo scopo, la valorizzazione di questo immenso patrimonio potrà essere ulteriormente completato. «Tale investimento – precisa don Bruno Bignami, presidente della Fondazione “Don Primo Mazzolari” – sarà ancora più prezioso in vista del processo di beatificazione che la Diocesi di Cremona ha iniziato. La facile reperibilità dei documenti e il loro riordino rappresentano un passaggio importante verso l’auspicato traguardo».