Newsletter ARIFL

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Newsletter
ARIFL - IO LAVORO
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Variazioni tendenziali
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del lavoro in
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somministrazione
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in Italia nel mese
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di dicembre 2009
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secondo l’Osservatorio
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nazionale Ebitemp Formatemp
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Cassa Integrazione
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lombarde
Anno 2009
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densità territoriale delle
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Numero 14
Settimana 19 Febbraio - 25 Febbraio 2010
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Mercato del lavoro, le prossime sfide
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Il 2009 è stato un anno difficile per l’occupazione, anche se l’ampio uso di am
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Osservando i dati relativi alle comunicazione obbligatorie si può notare un calo
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Anche se i saldi fra avviamenti e cessazioni delle comunicazioni si mantengono
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trovare lavoro per chi lo ha perso o per chi lo cerca per la prima volta. Anche
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uno dei canali di approccio al mercato che si è venuto affermando in Italia negli
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ultimi anni, il lavoro temporaneo, ha fatto segnare pesanti segni negativi.
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I dati sul lavoro temporaneo e sulle comunicazioni obbligatorie del secondo
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semestre 2009 mostrano una sorta di lenta crescita congiunturale della quale è
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acuto, ponendosi come focus fondamentale anche per le politiche del lavoro.
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Giampaolo Montaletti
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Direttore
dell’Osservatorio
Mercato
Lavoro
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Se, come pare, l’uscita dalla crisi sarà un lungo processo di ri-orientamento di
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Variazioni tendenziali e congiunturali del lavoro in somministrazione in Italia nel
mese di dicembre 2009 secondo l’Osservatorio nazionale Ebitemp - Formatemp
La nota mensile di Ebitemp, l’ente bilaterale del lavoro temporaneo, relativa ai flussi occupazionali di dicembre 2009, mostra una flessione tendenziale del numero medio di occupati interinali in Italia del 20%,
ma un aumento congiunturale dell’1,9% rispetto a novembre 2009. I lavoratori occupati nel mese di riferimento sono 225mila, con una contrazione di 58mila unità su base annua, e in rialzo di 4mila unità rispetto
a novembre 2009. Si tratta del sesto aumento congiunturale consecutivo – Fig. 1.
Se confrontiamo la dinamica del 2009 in rapporto all’anno precedente, si registra una significativa riduzione del volume degli occupati, pari a -24,3% - Tab. 1.
Lo scostamento di dicembre del numero di lavoratori occupati mediamente ogni mese, rispetto al picco
massimo storico di occupazione interinale, è pari a -26,8%.
Nel mese di riferimento, il monte salari dei lavoratori interinali mostra un incremento congiunturale pari a
+3,6% ed una variazione tendenziale negativa pari a -27%.
Il numero delle giornate retribuite aumentano del 2,9% rispetto al mese precedente, ma subiscono una
riduzione pari a -26,7% rispetto allo stesso mese del 2008.
In termini tendenziali, si ridimensiona anche il volume di giornate retribuite mensilmente per ciascun lavoratore (-8,1%), mentre la variazione congiunturale registra un incremento di un punto percentuale.
Tab. 1— Occupati, monte retributivo, giornate retribuite nel lavoro interinale in Italia:
variazioni % per i periodi indicati. Dati destagionalizzati.
Fig.1 – L
avoratori interinali occupati mensilmente in Italia, dicembre 2008 — dicembre 2009. Dati destagionalizzati in migliaia. (Per dato destagionalizzato si
intende la media mobile a sei mesi del dato grezzo).
Possiamo confrontare l’andamento dell’occupazione interinale, nel periodo dicembre 2008 – dicembre 2009, con la dinamica dell’occupazione generale delineata dall’Istat sulla base della Rilevazione
continua delle forze di lavoro; si riscontra una dinamica in controtendenza del lavoro somministrato
a partire dalla scorsa estate allorché, dopo il picco negativo di giugno, ha cominciato a crescere co-
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stantemente seppure a ritmi contenuti, mentre, nel contempo, l’occupazione in generale confermava
e accentuava il proprio trend declinante – Fig.2.
Tra le forme contrattuali a disposizione dei datori di lavoro, la somministrazione è quella che probabilmente ha risentito per prima e in misura maggiore della contrazione dell’attività produttiva che ha
caratterizzato tutto il 2009.
In Lombardia, ciò è imputabile anche alla peculiare diffusione di tale tipologia contrattuale nel settore
industriale, specialmente nel comparto manifatturiero, particolarmente colpito dalla crisi, ma ampio è
anche l’utilizzo nei servizi commerciali, nell’informatica e nei servizi alle imprese (cfr. Newsletter n.13).
Poiché la reattività di questa forma contrattuale alla congiuntura economica contribuisce a farne, talvolta, un discreto indicatore previsionale delle dinamiche del ciclo economico, si può valutare favorevolmente l’andamento positivo nell’ultimo semestre del periodo preso in considerazione.
E’ possibile che, nell’incertezza dell’attuale contesto economico, gli incipienti segnali di ripresa produttiva siano in larga misura intercettati da forme contrattuali flessibili, in primis la somministrazione,
utilizzate verosimilmente dalle imprese anche in funzione difensiva, la cui contingente espansione
potrebbe comunque prefigurare un eventuale cambiamento di scenario per il mercato del lavoro, o
quantomeno per taluni suoi rilevanti comparti.
Fig. 2 – A
ndamento dell’occupazione totale e di quella interinale in Italia.
Dati in migliaia
Nel 2010 la leggera tendenza al rialzo segnalata negli ultimi sei mesi per l’attività delle agenzie di lavoro
dopo due anni di sensibile ridimensionamento, potrebbe proseguire non solo per la ripresa dell’attività
economica ma anche grazie alle novità introdotte nell’ultima finanziaria, funzionali all’eliminazione di
una serie di vincoli posti ai contratti flessibili e attese da tempo dagli operatori.
Ora è ammesso il ricorso alla somministrazione per la sostituzione dei lavoratori assenti anche nelle
unità produttive che nei sei mesi precedenti abbiano proceduto a licenziamenti collettivi, nel caso di
contratti di somministrazione di durata iniziale non superiore a tre mesi ovvero in caso di assunzione di
lavoratori in mobilità; il divieto di ricorrere alla somministrazione in unità produttive presso le quali sia
in corso una sospensione dei rapporti di lavoro è derogabile dagli accordi aziendali.
Viene inoltro reintrodotto lo staff leasing, ossia la somministrazione a tempo indeterminato, ampliandone anche la portata.
Fonte: elaborazione Arifl su dati Istat e Ebitemp – Formatemp.
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Cassa Integrazione nelle province lombarde
Anno 2009
Nel 2009 sono state autorizzate più di 273 milioni di ore di Cig in Lombardia contro i 46 milioni del
2008 (+491% di incremento).
Dettagliando i dati per provincia si evidenziano i comprensori che sono stati maggiormente sottoposti
all’effetto della crisi. Nella tabella e grafico di seguito riportati si evidenzia come la provincia di Milano,
che per l’INPS incorpora ancora la provincia di Monza e Brianza, totalizza quasi 62 milioni di ore , di
cui quasi la metà dovuto al contributo della Cigs (Fig. 1) nel settore del commercio, seguono molto da
vicino Varese con oltre 53 milioni di ore e Brescia con 50 milioni di ore che subiscono una maggiore
pressione del calo produttivo vista la prevalenza dei settori Metalmeccanico, Chimico e Trasporti.
Non meno rilevante la richiesta di ore nelle province di Bergamo, Como (settore tessile) e in particolare
Lecco (Manifatturiero).
Tab. 1 - Ore CIG per provincia
Fig. 1 - Totale ore Cig per provincia anno 2009
Per maggiore dettaglio si riporta il grafico per l’anno 2009 delle ULA (Unita di Lavoro equivalenti)
per provincia, ossia il numero di persone che usufruiscono della Cigo e Cigs ottenute dal rapporto
delle ore di ammortizzatore diviso 2080 (numero convenzionale di ore annue per lavoratore utilizzate per la preventivazione della CIG); si evidenzia il forte contributo della componente industriale
in particolare nelle province di Varese, Brescia, Como, Pavia e Lecco.
Tab. 2 - Num. Ula Cigo e Cigs
province nel 2009
Num. Ula per Cigo e Cigs province nel
Fonte: elaborazioni Arifl su dati INPS - Movimprese report 2009
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Rapporto numero ore autorizzate di Cig su densità territoriale delle imprese
nelle province lombarde anno 2009
Viene proposto l’indicatore Ula/Ia che rapporta il numero di Ula (Unita di Lavoratore Equivalente) che
usufruiscono di CIG nelle province lombarde al numero delle imprese attive (IA) presenti sul territorio
nel 2009, si ottiene così un indicatore di flusso che confronta il dato amministrativo della Cassa integrazione con la densità territoriale delle imprese e migliora la percezione e l’interpretazione dell’impatto della crisi nei comprensori industriali delle province lombarde.
Tab. 3 – Rapporto Cig/Ia per province nel 2009
La tabella 3 sopra riportata e il grafico seguente riflettono una situazione provinciale che si differenzia
dal grafico precedente riferito al solo dato di CIG; in particolare la provincia di Milano, dove la densità
di imprese rappresenta più del 30% delle imprese lombarde soprattutto nei settori manifatturiero,
commerciale e servizi, presenta un valore di Ula/Ia di 0,09 nettamente più basso della media lombarda, mentre conferma le difficoltà nelle province di Varese con un indicatore pari a 0,40 (valore più
che doppio rispetto alla media lombarda 0,16), Brescia (0,22) e Como (0,28) dove si sconta la crisi
strutturale del settore tessile; altra provincia che risulta fortemente sottoposta all’effetto della crisi è
Lecco con un valore di Ula/IA particolarmente alto (0,39 ) in virtù di una forte vocazione nei settori
del manifatturiero più esposti alla crisi e un minore numero di imprese rispetto ad altri comprensori.
Fig. 3 - Rapporto Ula su Imprese attive per provincia per l’anno 2009
Fonte: elaborazioni Arifl su dati INPS - Movimprese report 2009
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In breve
ISTAT: lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese
Nel mese di dicembre 2009, l’indice dell’occupazione nelle grandi imprese comprese nel campo di
osservazione dell’indagine, depurato dagli effetti della stagionalità, ha registrato una variazione
congiunturale di meno 0,2 per cento al lordo dei dipendenti in c.i.g. e di meno 0,1 per cento al netto
dei dipendenti in cassa integrazione guadagni. Nel confronto tra la media degli ultimi tre mesi (periodo ottobre-dicembre) e quella dei tre mesi precedenti si è registrato un calo dello 0,4 per cento
al lordo della c.i.g. e dello 0,2 per cento al netto dei dipendenti in c.i.g.
http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/indilav/20100226_00/
ISTAT: stima della disoccupazione a Gennaio 2010, Italia
Istat ha pubblicato la stima sul tasso di disoccupazione relativa a gennaio 2010.
Il tasso di disoccupazione si posiziona all’8,6 per cento (con una variazione congiunturale sostanzialmente nulla ma in crescita di 1,3 punti percentuali rispetto a gennaio 2009). Il numero delle persone
in cerca di occupazione risulta pari a 2 milioni 144 mila unità, in crescita dello 0,2 per cento (+5 mila
unità) rispetto al mese precedente e del 18,5 per cento (+334 mila unità) rispetto a gennaio 2009.
http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/occprov/20100301_00/
Curva dei salari e concorrenza sul mercato del lavoro.
Simonetta Longhi discute in questo paper sulla curva dei salari, che trova una relazione negativa fra
salari regionali e tassi di disoccupazione. In letteratura la disoccupazione viene interpretata spesso
come una misura della competizione. Il paper propone modalità alternative per misurare la competizione sul mercato del lavoro che comunque mantengono valida la relazione descritta dalla curva.
http://ftp.iza.org/dp4777.pdf
STARTUP VISA: più nuove imprese, più lavoro.
Negli Stati Uniti i Senatori Kerry e Lugar introducono il visto per lo start-up d’impresa, allo scopo di
attrarre da altri paesi nuovi imprenditori e generare sviluppo e posti di lavoro.
La proposta di legge è sostenuta da più di 100 venture capitalist e angel investors.
http://startupvisa.com/2010/02/24/kerry-lugar-startup-visa-act/
ISAE: cresce a febbraio la fiducia delle imprese manifatturiere
• L’indice, considerato al netto dei fattori stagionali, sale a 84 (da 83,2) registrando il quinto rialzo
consecutivo e attestandosi sui massimi dal giugno 2008
•M
igliorano sia i giudizi sullo stato attuale del portafoglio ordini sia soprattutto le attese di produzione; tornano ad accumularsi le scorte di magazzino, che restano comunque al di sotto dei valori
considerati normali.
Nonostante questi risultati scendono le aspettative sui prezzi di vendita (da -2 a -4) e peggiorano
lievemente quelle sull’occupazione (da -11 a -12) e sulla liquidità aziendale (da -11 a -13).
• I l recupero della fiducia non è però questo mese diffuso a tutti i settori produttivi: l’indice sale nei beni
intermedi, dove recupera oltre due punti passando da 80,4 a 82,9; la fiducia continua invece a calare nei
beni d’investimento e di consumo, con indici rispettivamente pari a 78,9 (da 79,1) e a 87,4 (da 88,9).
http://www.isae.it/not_ind_ita_02_10.pdf
ARIFL
IO LAVORO - ITALIAOGGI
Via G. Cardano, 10 - 20124 Milano
tel. 02667431, fax 02 66984652, www.arifl.it
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