Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne
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Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne
Appunti sulla genesi redazionale dei Dialoghi d'amore di Leone Ebreo alla luce della critica testuale attuale e la tradizione manoscritta del suo terzo dialogo James W. Nelson Novoa* propone un riassunto Riassunto: L'articolo della critica testuale pubblica- ad oggi ed uno studio basilare dei testimoni ta fino d'amore di Leone Ebreo che si limitano soltanto conclusioni generali riguardo re delle princeps a Roma nel 1535. prima testo e modelli fortemente latineggiami per la tore del testo, Dal 1959 il studiosi gli comprensione senese (1460 ca-dopo * e il hanno avuto 1521), autore molti furono commentarono Ringrazio la del testo del e li il mio e a disposizione 1607 il nuovi elementi per ha goduto i una grande di . for- Dialoghi d'amore ebbero ben europeo che Ebreo portoghese, Leone giunse 1 la Leone Ebreo del Parnaso italiano ed gli scrittori discussero del nell'intervento del cura- Roma. a cui opera la 1535 gentile disponibilità di M editto princeps sive Questo rimaneggiamento momento culminante Mariano Lenzi appunta ad un allontanamento dai della storia redazionale dei Dialoghi d'amore di tuna nel Cinquecento. Fra 12 edizioni suo il stampa deìYedi- prosa filosofica della fine del ed inizio del Cinquecento. testo avrebbe avuto della delle diverse redazioni ad una progressiva toscanizzazione del Quattrocento li Lo studio superstiti dei Dialoghi terzo dialogo per offri- genesi redazionale del testo e la delle conclusioni sulla circolazione del testo tio al Maria Carmela Garozzo per la in Italia sua revisione articolo. uscì dal torchio di Antonio Biado nel 1535. Le edizione succe- furono stampate a Venezia: 1541, 1545, 1549 e 1552 dagli eredi di Aldo Manuzio, nel 1558 da Guglielmo Vicentino, nel 1565 da Giorgio de' Cavalli, nel 1572 presso Nicolò Bevilaqua, nel 1586 da Giovanni Alberti e nel 1607 da Giovanni Battista Bonfadino. Oltre a queste edizioni zionare le traduzioni spagnole: nel 1 568 dell'ebreo quella dello scrittore aragonese Carlos Montesa stampata ancora quella dello scrittore Garcilaso de a Madrid nel 1590. In lingua francese: stampata a Lyon nel 1551 1577 e nel 1580 e di Quaderni e nuovo italiane, sefardita la Vega una el sarebbero da men- Guedeliah ibn Yahia, a Zaragoza nel 1584 e Inca (1539-1616) stampata dal Seigneur du Parc Champenois ristampata nel 1559 sempre a Lyon, poi a Parigi nel a Lyon d'italianistica, nel 1595 e la traduzione di Jean de Tournes Volume XXX, No. 1, 2009, 45-66 James W. Nelson dopo l'espulsione dalla Novoa Spagna nel 1492. È grazie Carlo Dionisotti, uscito appunto nel 1959, che al magistrale articolo di sappiamo che romana del 1535 una tradizione manoscritta dell'opera conosciuta tramite Y editio princeps successive ristampe veneziane), c'era limitata al terzo dei tre dialoghi 2 . Da quel momento sono aumentati ritrovati e portati all'attenzione degli studiosi siamo parlare dell'esistenza di in poi i alle spalle (e le sue del testo, testimoni e oggi pos- ben cinque manoscritti del terzo dei Dialoghi d'amore. Dalla fine dell'Ottocento in poi, quando lettori, in grande parte grazie il testo è stato riproposto ai agli studiosi tedeschi, la sempre crescente attenzione della critica viene da diversi ambiti disciplinari. Gli studiosi di letteratura italiana si sono tura del Cinquecento 3 ; interessati al testo gli specialisti di letteratura pati della sua fortuna in ambito ispanico 4 ; . di pensiero rinascimentale 6 diosi del pensiero La con ebraico 8 critica testuale sui lo studio dei , si spagnola della lettera- si sono occu- ancora ne hanno seguito altri diffusione nella letteratura francese 5 Inoltre, si come testimone sono studiosi di filosofìa 7 la rivolti al testo studioe, naturalmente, stu- . Dialoghi d amore si è arrichita negli ultimi anni nuovi testimoni nella tradizione manoscritta e grazie ai nuovi sviluppi nella comprensione dei retroscena della pubblicazione della princepsa. la Roma. Adesso che era stata ma è possibile costruire prima circolazione del attribuita al poeta re la nel la un quadro più chiaro di quel- testo e delle varie trasformazioni Pontus de Tyard (1521-1605). Oltre ciò bisogna segnala- traduzione in lingua latina di Giovanni Carlo Saraceno, stampata a Venezia 1564 e ristampata a Basilea nel 1587. 2 Dionisotti 1959. 3 Vd. Garvin 2001. 4 Vd. Soria Olmedo 1983, Menéndez y Pelayo 1985 pp. 337-386, Sommer 1998, Bacich 2005. Rimando anche gli studiosi ai miei lavori sulla questione vd. Nelson Novoa 2003, 2004, 2005a, 2006a 5 e b. Leone Ebreo 1974, Leone Ebreo 2006, Kòppen 1979. 6 Vd. Scrivano 1993, Ariani 1984, Milburn, 1937 Peri 1926 e accompagna la lo studio che ristampa anastatica della prìnceps a carica dello studioso tedesco Gebhardt 1929. 7 Vd. Delitsch 1840, Zimmels 1886 e 1892; Appel 1907, Fontanesi 1934, Klausner 1932, Saitta 1928, pp. 85-157, Damiens 1971, Perry 1980, pp. 10-34, Roderà 1995, 2009. 8 Vd. Lesley 1986, Pines 1983, Davidson 1983, pp. 106-145; Guidi 2003 Idei 1978 e 1990, Veltri 2009 e Hughes 2004 e 2007. — 46 — e 2007, Genesi redazionale dei Dialoghi d'amore di Leone Ebreo apportate ad esso nelle diverse redazioni del testo presente nei vari scritti. mano- In questo lavoro tenteremo di aggiornare lo stato attuale della ca testuale dei Dialoghi d'amore in base ai lavori precedenti ed ai criti- testimoni conosciuti, per poter offrire delle riflessioni generali sulla trasmissione del prima testo della stampa del medesimo. Aspetti biografici A quanto pare, Leone Ebreo nacque verso Abravanel, Abravanel figlio di Isacco (ca. 1460, con il 1430-1508), nome Yehudah il il celebre esegeta, filosofo e consigliere finanziario e politico sefardita, nato nella capitale lusi- tana ma proveniente suto i due primi decenni . Dopo aver vis- della sua vita in Portogallo, in ambienti cortigia- suo padre, Leone Ebreo dovette ruggire in Castiglia insieme ni insieme a alla famiglia. Giovanni Siviglia 9 da un'antica famiglia ebrea di padre era Il infatti stato accusato dal sovrano portoghese, (1455-1495), di essere stato coinvolto in una congiura II ai suoi danni. Nelle terre castigliane Isacco ebbe incarichi importanti, godendo di un ruolo Isabella. di spicco anche presso Questo non Re i Insieme a suo padre e Ferdinando (1452-1516) ed ad evitare l'espulsione dalla Spagna decre- servì, però, tata per tutti gli ebrei dai Cattolici, monarchi spagnoli alla famiglia, nell'aprile del Leone Ebreo si 1492. stabilì nel Regno di Napoli, partendo molto probabilmente da Valencia nel luglio del 1492 10 Lì i furono accolti da Ferdinando suoi figli compaiono 1494, sotto il (1423-1494) I quest'ultimo accompagnò il re Aragonese quando, si Ferdinando II, trono a favore del figlio La fortuna degli Abravanel Spagna e la Francia. Pare ' Per i maggio re il del 1501, Isacco e Aragonese Federico dati biografici di il Una fatto che in fuga dalle truppe di recò a Messina, dove rinunciò al detto Ferrandino (1467-1496). in Italia seguì fu successiva al conflitto fra padre nel de Cordoba (1453-1515), capitano nuovo (1448-1495). Isacco fu che Leone abbia vissuto per un breve periodo Genova, prima di raggiungere che, nel e del regno nel luglio II monarca aveva per il Carlo Vili (1470-1498), (Alfonso) a due anni dopo, Isacco successore di Ferdinando, Alfonso manifestazione della stima che la e, documenti come sudditi nei . II delle Leone campo di Gonzalo Fernandez truppe spagnole a Barletta; fu ricevettero un lì salvacondotto dal (1451-1504) per raggiungere la capitale. Leone Ebreo Vd. Sonne 1934, Nardi 1960, Nelson Novoa 2006b, pp. 35-52. Lo studio biografico su Isaaco Abravanel più autorevole rimane l'ormai classico studio di Netanyahu 1998. 2005b 10 e Hinojosa Montalvo 1993, pp. 296-298. — 47 — James W. Nelson Lo spostamento però non da cese del regno come Novoa una nuova invasione fu possibile a causa di (1462-1515) parte di Luigi XII e di Ferdinando, finale la conquista definitiva del risultato Spagna (diventando parte dei Regno da fran- che ebbe parte della spagnoli nel 1504). territori primi anni della dominazione spagnola furono favorevoli per Leone. I Senza dubbio, fu per via della sua dimestichezza col Grande capitano durante soggiorno in Puglia, che Leone fu nominato medico personale. Pare che il godesse di questa fortuna nel periodo in cui de Cordoba era Napoli (1504-1507). La sua posizione di primo il Napoli cambiò però con a viceré l'inge- renza crescente della corona spagnola negli affari dell'ormai viceregno spagnolo. La presenza del primo tentativo di materia religiosa che anche sione, nella capitale, fra regno di Napoli (già) esisteva in non rientrarono rimanere in tasse per al Italia tra 30.000 ebrei non i e 1 la dichiarerà esenti dai contributi che li 507, segnò un in prima espul- fu la ci Leone Ebreo grado di pagare e le meridionale. Dieci anni dopo, nel novembre del 1520, Leone e sua famiglia saranno presenti nelle istruzioni della corte gli dovevano paga- ebrei per poter rimanere nel viceregno. Le ultime notizie che abbiamo di lui re risalgano 1521 e provengono dai Diari al (1466-1536). Pare che Leone avesse ligure Raffaele Riario di vita e che il quale, come oppose all'introduzione Sulla prima di Marino Sanudo compito il di curare San Giorgio (1451-1521) figura di spicco della di il Per anche lei curatore del- senese, Aurelia Petrucci (1511lui sperava di onorare mantovano Antonio Biado d'Assola (1490-1567), la Ferorelli Dialoghi d'amo- 1990, Ruiz Martin 1949, Zeldes 2008 e Abulafìa 2000. possono) Maestro Leone. tenebre in che 1535a, i presenza ebraica a Napoli a l'inizio del Cinquecento vd. Lacerenza 2002, "Benché stimo (quando pur le Il . vi penso) gni: scioglier parte di questo obligo de si pubblicazione della sua opera 12 Uscito dal torchio del celebre stam- Giura 1983, 9 di Napoli, gentiluomo senese Mariano Lenzi, 1542), parlò di Leone Ebreo, ormai deceduto, che patore giovane, negli ultimi mesi della sua comunità ebraica della sua scomparsa, nel 1535. Dialoghi d'amore, nella sua dedica alla scrittrice, la il noto cardinale circolazione dei Dialoghi d'amore editio princeps dei con il misure anti-ebraiche nel regno. Le notizie successive parlano 1 506 Spagna. 11 Nel 1510 spagnola che l' 1 lo stesso controllo ferreo in se parziale, degli ebrei dal viceregno di Napoli: sua famiglia la Re Cattolico imporre fi. 1 essi far in con Che avendo un tempo due non voi, e io questi obligarmi (se piccoli guada- l'ombre obligar dui divini Dialoghi tratti si fuora stavano sepolti, e postoli quasi in chiara luce..." Ebreo r-v. — 48 — Genesi redazionale dei Dialoghi d'amore re fu nome il dato da Lenzi munità de l'amore e de i due ai tre l'origine Leone Ebreo di D'amore dialoghi, de e desiderio, com- la de l'amore nell'edizione bladiana. Nell'opera, interlocutori, Filone e Sofìa, intervengono per articolare cosmografia dell'amore di chiara ispirazione ebraica, mentre il una vera evoca testo costantemente l'autorità di Platone e Aristotele, collegandolo, dunque, alla grande tradizione plurisecolare che all'inizio del di speculazione filosofica sull'amore, Cinquecento godette una popolarità di nell'Urbe del primo Cinquecento. Nel 1534 la il prelato, senesi intellettuali uomo Claudio Tolomei (1492-1555), rico della lingua toscana Biado per stampare indiscussa. Biado furono coinvolti alcuni Nell'edizione di politico e teo- era rivolto a si sua Orazione della pace, dedicata a Clemente VII (1478-1534). Sappiamo che Tolomei fu coinvolto direttamente nella cenda della stampa del libro, sollecitando il assicurasse che Palladio (m. 1550), alla fine del 1534, perché si curato da suo nipote, Mariano Lenzi, fosse dato alle Coeva stampe 13 un umanista minore libro il . secondo dia- di questa edizione è un'edizione parziale del solo logo curata da fac- segretario dei brevi, Blosio abruzzese, professore negli atenei di Roma, Leonardo Marso d'Avezzano 14 L'edizione, pubblicata col et divino, uscì a Roma, dal torchio di Benedetto Giunta, in seguito alla richiesta di un prelato, anche lui abruzzese, Siena e di . nome De amore humano Bernardino Silverio de' Piccolomini (m. 1552). Quest'ultimo volle avere l'intera opera tradotta in latino, una richiesta che Marso non riuscì a sod- disfare, preparando per d'amore 15 . la stampa invece, soltanto L'esistenza di questa edizione e le il secondo dei Dialoghi circostanze della sua prepara- zione sono presentate nella dedica. La dedica di Marso parla anche di un quarto dialogo nel testo. Ciò fa pensare ad una tradizione testuale dei Dialoghi d'amore diversa da quella che avrebbe conosciuto Lenzi 16 Che 3 I . alcuni manoscritti dell'opera circolassero prima della stampa bla- documenti sono facenda vd. Nelson ^ Su questa figura e stati pubblicati in Nelson Novoa 2006c le e Novoa 2007. Per il contesto della 2008. circostanze de l'edizione vedi Nelson Novoa 2006-2007. Oltre ciò vedi l'articolo di Bellinotto 1974. -'Su Giunta probabile curatore del volume vedi il mio lavoro, attualmente in corso di stampa. Nella sua dedica Marso giustifica dei quattro dialoghi in questo ora fuore uno sua scelta di stampare soltanto "...ho voluto frettolosamente de' suoi quattro rami, acciò splendore in un stia la modo: membro che la Ebreo 1535b, fol. 2 r. — 49 — secondo studiosa gioventù, visto tanto solo, possi giudicare e quale e nascoso, e per dimostrar più chiaro quel che sotto pre..." il mandare per quanto ne al l'integro velo delle parole corpo si cuo- James W. Nelson Novoa diana era già noto. Nel 1525, scrivendo dalla Spagna dove come nunzio, i modo dunque In qualche nel dibattito intorno Cinquecento, che coinvolgeva sola italiana, volgare. modo la modo alla lingua, pieno vigore in letterati e teorici della un modello per all'inizio lingua in tutta la del peni- l'espressione letteraria in vari manoscritti del terzo dialogo come avremo rispecchiano questo dibattito. Inoltre, di vedere, le diverse redazioni rappresentano delle scelte nel contesto della questione della lingua che avrebbero portato più primitive ormai piena Lo . prima circolazione dei Dialoghi d'amore û quali ricercavano i normativo del toscano 17 rimaneggiamenti presenti nei I qualche in era recato Maestro Lione insieme a delle opere che, in qualche modo, erano libri di legate alla vexata quaestio dell'uso situa si Baldassar Castiglione (1478-1529), in ben tre lettere chiese alla e pressocchè totale 18 uscì nel le testo dalle redazioni . stato attuale della critica testuale dei Tre sono state il versione stampata, nella veste finale di una toscanità Dialoghi d'amore proposte di edizione critiche dei Dialoghi d'amore. La prima 1929, opera del filosofo Santino Caramella 19 . Apparentemente ignaro dell'esistenza della tradizione manoscritta e dell'edizione parziale curata da Marso, Caramella rimediare alle fronto con si basò sull'edizione a stampa del 1535 per sue lacune ed imperfezioni, stabilendo, a sua volta, le altre edizioni cinquecentesche del testo 20 . Il un con- suo lavoro rima- ne tutt'ora l'edizione moderna più diffusa del testo di Leone Ebreo. Una svolta definitiva nello studio dei Dialoghi d'amore però fu quella Giacinto Manuppella 21 Egli riuscì ad integrare di . Marso e di ben tre manoscritti: Patetta 373 lo studio del'edizione di della Biblioteca Apostolica Vaticana (d'ora in poi P), Barberiniano Latino 3743 anche posseduta dalla Biblioteca Apostolica Vaticana (d'ora in poi B) ed ra British Museum Manuppella prese in poi S), l'edizione di Senza aver proposto uno stemma codicum, 17 1 8 Harley 5423 in considerazione l'edizione stabilita stampa bladiana (d'ora la il Marso e i da Caramella, tre manoscritti. lo studioso suggerisce che P Castiglione 1969, pp. 90, 97 e 101. Sulla questione della lingua vedi Sabbatino 1995, Paccagnella 1985. 19 Ebreo 1929b. u dell'allo- ed ora nella British Library a Londra (d'ora in poi H). Queste si trovano elencate in Ebreo 1929b, pp. 270-292. 21 Ebreo 1983. — 50 — 1984 e Pozzi Genesi redazionale dei Dialoghi d'amore di Leone Ebreo occuperebbe la parte più alta della tradizione, sarebbe quella più vicina stampa alla di Biado. H B quella intermedia e Manuppella, nelle sue note critiche al testo suggerisce alcune delle sue caratteristiche probabili: la ste- sura originale di Leone Ebreo sarebbe colma di usanze iberiche,come ispa- nismi e lusitanismi, piano morfologico che su quello sia sul predominavano Inoltre, le forme morfologiche lessicali, chiaro sapore latineggiante, del tutto consone con prosa filosofica di fine Cinquecento 22 . Quattrocento ed inizio Di recente la sintattico. e sintattiche di una nuova edizione è uscita dei Dialoghi, opera della stu- diosa Delfina Giovannozzi 23 La studiosa prende lo spunto per ma zione dal lavoro di Manuppella proponendo una versione passi dell'edizione di interviene sul testo da lui proposto, rivisti e ripristinati 24 Qualche decennio prima Carlo Dionisotti aveva uscito dal torchio di Biado era stato sottoposto ad norma alla la stesura intuito che il il primo a rivelare l'esistenza, Cinquecento, come (1470-1525) Dionisotti il e romana" Battista H testo presente in al fra la fine del Fregoso (1440-1504) 25 note al testo in l'ini- Secondo . farebbe pensare ad una redazione risalen- 1525 26 . La tradizione manoscritta dei Dialoghi d'amore ebbe le scritte Quattrocento e Libro de natura de amore di Mario Equicola il XAnteros di ad una data posteriore 22 Vd. un H, primitiva dei Dialoghi d'amore è senz'altro da mette- nella detta "lingua cortigiana zio del testo sostanziale rimaneg- rapporto con quella prosa latineggiante di opere filosofiche re in te un e dei . toscana. Dionisotti, avvalendosi di manoscritto in particolare, di cui fu mostrò che sono colmate del testo in cui delle lacune Manuppella sono giamento per adeguarlo sua edi- la . il suo primo vero Ebreo 1983 pp. 344-427. 23 Ebreo 2008. 24 Vd. Giovannozzi 2008. ^ "Questi latinismi hanno un forte sapore di autenticità, o per anteriorità rispetto alle normali la data, già forme meglio dire, di Perché è impensabile che a quel- italiane. bene innanzi nel Cinquecento, un italiano potesse subire una revi- sione linguistica intesa a costellarlo di latinismi pedanteschi, mentre è normale procedimento contrario." Dionisotti 1959 cortigiana romana c'è una p. folta bibliografia. il 411. Sulla questione della lingua Ci limitiamo soltanto a segnalare: Giovardi 1998, Drusi 1995, Gasparini 1985, Rajna 1901, Ricci 1999. " "Nessuno certo può negare che né a tale 'state di fatto' certo i Dialoghi siano giunti a noi in veste occorre cercare rimedio. Ma italiana, occorre storicamente interpretare lo stato di fatto, in termini di storia della lingua e letteratura italiana, non meno che in quelli della storia della filosofia... Ora — — 51 il fatto è che a parte James W. Nelson una studio in tesi di guida di Paolo la laurea di Trovato 27 Novoa una studentessa olandese, Anni dopo . la Stela Capei, sotto presentazione della occasione di una discussione sul lavoro dei correttori per nizio del Cinquecento, Trovato discusse i la tesi ed in stampa dell'i- punti salienti della nella tesi quale l'allieva, basandosi sulle intuizioni di Dionisotti, suggeriva l'esisten- una za di serie progressiva di redazioni dell'opera, ripulitura linguistica del testo, partendo da che vanno nel senso di prosa latineggiante tratti della e da elementi morfologici di koiné centromeridionale nei testimoni più dello stemma 2 ^. bra essere stata Secondo la schema lo prima a di Capei, i studiare, sarebbero tre testimoni, che alti sem- lei da inquadrare nel seguente stemma codicum: Lo studio recente dei problemi testuali e della tradizione manoscritta è quello di Barbara Garvin. In una discus- sione sul problema che ha diviso Dialoghi d'amore, diosi dei propone l'italiano nale in cui posto la come la lingua origi- Leone Ebreo avrebbe com- sua opera 29 Sempre seguendo . le linee di ricerca aperte Capei gli stu- Garvin la da Dionisotti, e Trovato, basandosi sui tre testi- moni da loro studiati, sostiene che l'o- pera sarebbe stata sottoposta a progressivi rimaneggiamenti. Quello più importante fu dovuto in seguito all'intervento del circolo senese a Roma e, probabilmente, di Claudio Tolomei, che avrebbe influito sulla stesura finadel testo 30 le tramite fica A . Garvin accetta Kristeller, tracce stati ma mai riportati studiati in dialettali, la dalla Capei non solo, ma è di all'attenzione della critica modo e lo esempli- da Paul Oskar sistematico nel contesto della critica sostanza dell'opera è toscana: Harleiano, anche con una pa; schema proposto questi tre testimoni documentati dagli studiosi bisogna aggiungere due che sono le lo presentazione di varianti e lacune. la buona giunta di latinismi è tale anche nel ms. scomparsi nella prima stam- una toscanità cinquecentesca matura, impensabile ai primi del secolo, prima, direi, del 1525." Dionisotti 1959, p. 415. ' Capei 1981-1982. Malgrado detta gli nostri sforzi, tesi. 28 Trovato 1991, p. 194. 29 Garvin 2001. 30 Garvin 2001 pp. 190-194. — 52 — non siamo riusciti a consultare Genesi redazionale dei Dialoghi d'amore Dialoghi. Sono testuale dei il Leone Ebreo ms. 22 della Biblioteca Comunale Gabrieli Piceno (d'ora in poi A) e di Ascoli di ms. 22 Western della Butler il Manuscripts and Rare Books Collection della Columbia University a New York (d'ora in poi W). / manoscritti attualmente conosciuti del terzo dialogo 1) Il ms. Barberiniano Latino 3743 Capei, Trovato, Manuppella e Garvin concordano nel situare bassa dello stemma codicum. Secondo Capei B da Biado per e il B nella parte manoscritto adoperato sua edizione del 1535 dei Dialoghi d'amore (d'ora in fissare la poi S) sono derivati della stessa fonte. Manuppella addirittura, sostiene che B è la fonte del terzo dialogo in S 32 L'inventario di . non tuito nel 1639, fondo Barberini, getta nessuna luce sulla sua origine 33 . Reca costititolo: il Philone et Sophia della Origine de amore Dialogo ed è costituito da 338 carte, meno da due che sembrano state prodotte per lo stabilito che, attenendoci alle filigrane, Di tutti i La lezione lezioni di S. interna B testimoni, Ad un al testo. maggior di che condivide è quello certo la 1 524 34 maggior parte del testo, Filone dichiara a Sofìa che «...siamo, secondo la verità ebraica, a cinque milia duecento sessanta del principio de la creazione...», che, secondo la ca dagli Non mancano offre questo passo: "...che quanto altri esempi. Il si vedrà, si testo della de l'huomo, quanto è la vita due datazione cristiana, corri- sponderebbe all'anno 1501-1502. Questa lezione, come altri testimoni 35 . . delle senza dubbio una datazione rilievo è punto mani. Garvin ha testo potrebbere risalire al il distac- stampa sta l'ottava sphera a fare una circulatione...", frase che ritroviamo in B, invece di "...de l'huomo..." testimoni propongono gli altri B propongono: curato da Biado che 31 Kristeller 1990, 32 Ebreo 1983, p. p. 298 si Nei il trova nella carta 56 v altri e nella testimoni e. il testo non dimostrò contra XLIV. 104 v. p. 196. 3 " Nell'edizione di Biado v. . "Aristotele b. 15, fol. 3 ^ Nella stampa bladiana invece mondo..." 36 Sia 386. -" Inventarium Tomus 34 Garvin 2001, "...del 90 r in il il passo 1 1 1 si trova nella carta 50 v del terzo dialogo. In si trova nella carta 51 v ed in B v. passo passo discrepante si A. — 53 — trova in H e. 62 B v, nella carta in P 113 nella carta Novoa James W. Nelson Platone, perch'io tengo che ne l'atto visivo tutte così la rie, due cose sieno necessa- le missiva de' raggi de l'occhio ad apprendere et illuminare l'og- getto" 37 Gli altri testimoni invece presentano "..missione de' raggi..." 38 In . . un altro caso S e B condividono la lezione "...per tutto il suggetto una parte " dopo l'altra..." 39 mentre gli altri quattro testimoni presentano ...di poi l'altra..."^. Condivide con S alcune ha del testo che e la B propongono: il toscaneggiamento comunità de "...parlando de la l'amore..." 41 mentre , testimoni offrono: "...parlando de communitate amoris..." 42 altri Entrambi ne la presentano: "...ma più presto fa questa intrinseca relatio- testi i sua unità et più perfetta et semplice, perchè non sarebbe essentia lezza..." 43 Gli . di "...et così relassare li somma vita se non comanda Moises debiti et gli obblighi de riportano lezione corretta la Nei margini del ed in ebraico, italiano La mano delle note sono testo ci scritte, in " con il unità..." 44 Sia . in questo settimo le anno, che S che si deb- possessioni et tornare ogni cosa scemita..." 45 . Gli altri al mano- ...chiama questo settimo anno..." 46 . delle parole e a volte delle frasi in latino, quest'ultimo caso, da una sembra diversa da quella sembrerebbero indicare che sua divinità o divina réverbérasse in sé stessa de la bel- suo primo; onde chiamano questo settimo anno scritti la hanno "...somma quattro manoscritti altri presentano: bano gli . testimone condivide alcuni degli errori presenti nel testo della prince- Il ps. B consone con lezioni sua massima espressione nell'edizione a stampa. Così S manoscritto del testo. sia stato in bro della comunità ebraica italiana. Si tratta in quasi mano Le note possesso di tutti i italiana47 . in ebraico un mem- casi di riassun- della materia del testo, di notabilia, nel caso della marginalia in ebraico, ti di particolare interesse per il contenuto giudaico. 0-7 D/ Nella princeps carta 38 H 39 S 40 i H 41 B 42 H 43 S 44 H 13 e. / H 11 B 14 67 r, P B v, Alcune mente r, Ac. v, 85 e. e. P P r, 120 r. 60 v, e. 53reBc. 64 W 19 viene riportato nella v. 12 re S reca "...parlando de r. r, 56 e. B v. Pc. 8 r, 97 e. trova nella carta 10 v mentre in si v,A 15 ve P 169 e. e. r, 10 e. passo il v. 8r, e. 45 Se. 46 9 1 ce. 115 131 e. W 95 v, v, A W e. la communità de A e. e. 74 107 l'amare..." e. 79 v. r. v. v. 57 v-58 di queste in corso di W r, 92 r e A e. 72 r. note marginali sono state studiate nel mio contributo, attualstampa, (b). — 54 — Genesi redazionale dei Dialoghi d'amore 2) di Leone Ebreo ms. Harley 5423 Il Come è stato già accennato ms. Harley 5423 è stato portato all'attenzio- il ne degli studiosi da Carlo Dionisotti. carte e presenta manoscritto è costituito da 192 mano Philone volgare, scritto da una titolo, // il Il diversa di quella dell'amanunese, soltanto nell'ultima carta del manoscritto 48 Nel suo . lavoro lo studioso accenna alla ripulitura linguistica apportata sul testo che separa questo testimone dal testo della princeps, intesa nel senso di elimi- nazioni di latinismi da associare con primi decenni del Cinquecento 49 la prosa filosofica in testi italiani Dionisotti ha fatto notare che la scrittura del testo, opera di pergamena grafo di altissima classe" è stato copiato su un destinatario di spicco 50 che infatti rivela il 1527 da Ludovico tino, . Uno . fatto Il formata", lo il che al sacco di pensare ad il celebre fra Roma, 1525 e amanuense vicen- nel quale il secondo sembra che Ludovico degli Arrighi indica che molto testo circolò nei ceti alti della società ambiente e B, la stesura dei Dialoghi lo stesso testo di d'amore presente in due testimoni. La variante più romana dell' inizio curiale. Benché propone sostanzialmente la "calli- testo fosse stato copiato in lettera "cancelleresca il del Cinquecento, forse in ne fa legato alla corte pontificia durante stile calligrafico di probabilmente che manoscritto potrebbe essere stato copiato nonché stampatore morisse 51 il un studio successivo a quello di Dionisotti degli Arrighi (1475-1527), decennio del Cinquecento fino dei . rilevante è senza quello presente in S H non segue sempre questi dubbio il passo che contie- data del supposto svolgimento dell'azione del dialogo. In un primo momento l'amanuense aveva scritto: "...a cinque mila ducento trenta dui del principio della creatione..." che darebbe l'anno 1472. Ludovico degli Arrigh, però, ha corretto "...trenta..." nell'interlinea del testo con "...settanta...", Il che darebbe l'anno cristiano 1512 52 il manoscritto condivide, ni di B. La prima battuta tivo indirizzato a Filone 48 H e. 192 : come si . vedrà più in avanti, molte delle lezio- B e H, un doppio vocanon odi o non voi risponde- di Sofìa nel testo è, in S, "Philone, o Philone v. 49 Dionisotti 1959, pp. 410-415. 50 Dionisotti 1959, pp. 409-410. Su Ludovico -* Arrighi e 52 H e. 60 la degli Arrighi copista del manoscritto Vd. Law 1978. Su sua attività di copista vd. Casamassima 1962. v. — 55 — degli James W. Nelson re?" 53 Questo . distacca dagli si Novoa manoscritti che offrono altri tre un triplo vocativo: "Philone, Philone o Philone, non odi o non voi rispondere?" 54 3) Il ms. Western 22 Il ms. Western 22 Columbia alla 1966 su and Rare Books Room" trova nel "Butler Manuscripts si Fu University. acquistato dalla biblioteca di quell'Ateneo nel richesta personale di Paul Oskar Kristeller 55 . Non è stato possibile risalire ad altre notizie sulla provenienza di questo manoscritto 56 . L'unica indicazione sulla possibile identità del copista è data alla fine dell'ultimo folio che porta B C, tre iniziali: E Non siamo e tezza le filigrane nella carta, il stati capaci d'identificare con esa- manoscritto sembra essere opera di almeno due È sprovvisto di titolo e non indica neanche nome Uno studio dell'opera di Leone Ebreo presente in mani. con W Per lo più "Non tratta di varianti grafiche. si W H e sono seguente passo: -) -) e. 1 e. B r, 1 e. prima perchè "...e H e r 1 Pc. r, Occorre ringraziare altro dilateria..." 61 In un'altra tu'l vedi..." 58 gli altri esempio . testimo- è dato dal manoscritti e disponibilità della bibliotecaria del Butler Reading room, e. la , .Un 1 si . Gli r. Ir. Consuelo W. Dutschke che mi ha fornito dott.ssa la "aria" 60 quando la lezione: altri re Ac. 1 acqua..." 59 airo, forme grafiche per ni presentano altre W altri testimoni 57 . unici a proporre: "Il stormento gli Entrambi presentano: "...come 54 due manoscritti offrono I havea visto..." che è respinta dagli te occasione un confronto e testimoni rivela che esso condivide una serie di lezioni con H. gli altri 53 S dell'autore. il delle indicazioni preziose sul manoscritto. )t) - Il manoscritto fu possesso del bibliofilo e collettore Bernard Rosenthal, in cui gentilmente ha ci riferito di averlo acquistato nel qualche mese dopo )/ W e. 1 visto..." W A e. e. 13 16 v e 59 e. W e. 1 r. S invece propone "Non 16 v e r, "Il fol. 1 mentre H Gli altri t'ul vedi..." e. 11 strumento, 14 v e H tu'l 9 e. vedi..." S venduto ti P che sia vedevo..." A e. 1 r. B offre presentino "...Non te "Non havia W P e. e. 14 P e. e. 9 10 r, "Il strumento tu il t'ul vedi..." vedi..." B e. r, v. aire et aqua..." 10 re e poi d'averlo invece presentino: "L'instrumento r. "In strumento "...come He. e. 1965 University. r. aero et acqua..." 61 1 havevo visto..." nella ti ^ H e r Columbia alla Ac. 11, "...come aere, acqua..," 8 v e "come è aere et acqua..." S v. — 56 e. 8 B r, e. 14 v, "...come Genesi redazionale dei Dialoghi d'amore altre soluzioni 62 stampa bladiana offrono la razzi del'occhio..." 63 missione de' A parte questi varianti cidono adiafore in una lezione con in che stampa64 dagli altri manoscritti e dalla In almeno un'occasione entrambe coin- '1 "la estasi" 68 . mondo creato danno W condivide estasi" 67 al un In dei varianti grafici contrario degli altro passo i tre con B. Tutti testimoni, che presen- altri testimoni propongono: "Tu condividono anche questa lezione con l'edizione a stampa: Tutti e tre "...tertio et altri due stampa nel- ultimo che è l'occhio..." 71 che differisce invece dal testo degli manoscritti 72 . testo di Il W però distacca da questi manoscritti e dalla si l'importante lezione che proporrebbe questa data: "Siamo (secondo infatti, tanta dui del principio de modo "^ A "...dilatarla..." dilataria..." S. e. 8 63 e. 65 15 W 20 e. 66 Bc. 20 67 W "° P 69 e. e. W 7 2 e. W 70 P 3 e. 7 e. v, del occhio" r e ve 13 Pc. 12 v, r, He. e. 2 v e A e. 2 v, H r, A e. e. B r e 9 v e S 19veHc. e. e. 11 v. et del occhio..." 73 W e. 89 v. set- come abbiamo avuto B e. v, "la 14 v . "...dilataria P e. 8 v..., "... 13 r. B 2 e. 1 1 B 1 1 missione de' raggi del ochio" 19 v e S sbilancia purché nella 1 1 e. 10 2 r c'è e. 6 v. e S propongono soltanto una variante B e". . .terzo et , p. 1 "L'ecstasi". 96. — 57 — grafica: ". ultimo che è l'occhio. Ac. v. Garvin 200 1 A v. v. ultimo che è del occhio..." Pc. e. v. si e. Pc. r. ultimo che è l'occhio. .."Bc. 19 v 7 ^ "...tercio testo, che, però, nell'interlinea del testo 73 de l'occhio" 16 S non v. 8 S A e. e H 1 1 Reca, v. "la missivi de' raggi v, testo. cinque mila la verità ebraica) a 12, "...dillataria..." e. datazione interna del r. H 13reWc. 19 "la missione de' raggi e. la dopo la rettifica nel vedere, compare soltanto di la creatione del mondo..." che coinciderebbe con H testo di il men- mondo sai che'l incorporeo?" 70 . che sai divide in corporali et spirituali cioè incorporeo?" 69 si divide in corporale et spirituale cioè si "...né la qualità per tatto manoscritti e l'edizione a stampa offrono: "Tu tre gli altri creato per atto né per odore..." 65 che . e tre presentano "lo tano "...la distacca delle lezioni presentate si S: "...né la qualità insieme a H, altri casi, Entrambi presentano . . è respinta dagli altri testimoni, che, invece, né per odore..." 66 Leone Ebreo di ." . . .terzo et Se. 10 v. 15 v e "...tertio et ultimo che è James W. Nelson Una serie (197 in di riassunti preceduti da numerali arabi, 4) tutto), Novoa che compaiono al margine del ms. Patena 373 Il Questo manoscritto ha concluso che è privo di qualsiasi indicazione sul 1511 testo fu copiato fra il 1513 e suo copista. Garvin ad uno studio in base delle filigrane presenti nelle carte. All'inizio del manoscritto guere una grande lettera prima battuta la dovuto fosse di Filone scrivendo rettificare 25 righe. come W. in Presenta Di Amore. Nascimento di Sofìa in esteso sopra seguente il Questo elenco (sempre il primo rigo. W. mano; ogni pagina titolo: Philone non in cifre arabe) margini del ai testo. e ha, in Sophia. Del si trova però soltanto Accanto ad ogni tema trova l'indicazione relativa alla carta in cui ogni elemento o testo di distin- Alla fine del testo c'è lo stesso elenco di 197 temi nelle carte 160r-l64r, e Il può rendendosi conto del suo errore, ha e, nome il Costituito da 164 carte, tutte della stessa media, si L'amanuense evidentemente aveva pensato che P. testo inizia col triplo vocativo presente in Il testo riferiscono alle parti principali dell'opera. si P condivide Presenta varie lezioni che si tema compare. lezione della datazione interna con la si discostano dalla stesura presente in S, B, W 74 H . e W. Mentre P propone "...persone neutrali..." 75 gli altri danno "..."persone venerali..." 76 P presenta: "...appressa con l'oggetto esteriore..." 77 mentre , . W 78 e , testimoni e S offrono: "...oppresso con l'oggetto esteriore..." in gli altri "...oppressa con l'oggetto esteriore..." in lezione "...del lucidissimo sole..." 80 mentre, mo sole..." 81 e "Siamo (secondo pio de J P e. 76 ' ' 50 W ou 81 66 e. 1 e. 19 e. 13 e. 12 v. Wc. e. P 1 H e. 44 r, B e. 79 v Bc. 20reSc. 10 Convidisa anche da He. 14 r, B e. W offrono . la "...del dolcissi- . come condivide e S A e. e. 1 5 36v. v. v. v, S 79 P propone 55 e. è condivisa però, Condivisa anche da r, 20 1 v, lv. H 82 S La lezione v. e e ebraica) a cinque mila settanta e dui anni del princi- r. Pc. 78 W. 79 39 c. la verità creatione del mondo..." la B "...del sole..." 82 S semplicemente H, B v. A e. 16 v. 21 re v. — 58 — tutte gli altri, con A: A Genesi redazionale dei Dialoghi d'amore ms. 22 della Biblioteca Il Comunale di Leone Ebreo Gabrieli di Ascoli Piceno P con L'ultimo testimone preso in considerazione, A, reca lo stesso titolo di maggior parte cui inoltre condivide, oltre che la stano dagli altri materie presenti in 205 carte: dalla W e P, che, fino alla r come in P, 212 troviamo l'indice delle r compare in numerali arabi ed manoscritto in cui ogni elemento compare. Inoltre, le carte del margini del testo compaiono temi gli stessi ma indice dell' ai romane. in cifre copista di A, accorgendosi di aver omesso quattro dei temi nel suo elen- Il co, ha li ci riga del testo, sono tre frasi Nelle carte in cui sione e dirige Come 212 scritti nella carta prima la v lo disco- manoscritti, alcuni elementi nell'organizzazione del testo. È composto da 212 indica che delle lezioni in P, il che è la Alla fine di questa ultima carta c'è anche r. batutta di Sofìa verso Filone. Nella carta 203 che mancavano nel testo che l'amanuense ha recuperato. i brani del testo mancano, lettore alla carta 203 v il copista di in cui le lacune A A evidentemente aveva pensato l'amanuense di Ha parlare nel dialogo fosse Filone. indica l'omis- vengono colmate. disposto una grande che il primo P lettera in a un inchiostro di colore rosso nel lato sinistro del testo che invece viene impie- gato per la prima batutta di Sofìa. "Sofìa parla e dice" e sopra questo to con È si Sopra può il testo il distinguere l'inchiostro scuro che viene impiegato per il il copista ha aggiunto nome testo. stato impossibile risalire alle origini del manoscritto, grane sembrano una datazione compresa in un periodo 1525 83 . Trattandosi di una biblioteca il cui "Philo", scrit- fondo antico anche tra se le 1520 il fili- e il è stato costituito gran parte da manoscritti e volumi provenenti dai conventi soppressi in dopo l'unità d'Italia, potrebbe essere ipotizzabile che sia stata in una biblio- teca conventuale. A parte alcune varianti di tipo grafico che A condivide con P, rano questi testimoni dagli co. Condivide con W e interna del testo, insieme, "...quanto optimamente el ritratto de li differenze sono di tipo contenutisti- altri, altre con che sepa- H nella sua versione "ripristinata" la datazione come abbiamo visto, a P 84 . Il manoscritto dà: quello perfetto opifìce del universo habbia doi luminari spirituali nelli doi luminari corporali 83 La Dott.ssa Impiccinì della Biblioteca Comunale di Ascoli Piceno messo celesti, — che rin- grazio per la gentilezza e la particolare cordialità dimostratemi in occasione del mio soggiorno di studio in Ascoli — ha filigrana, identificando la filigrana 84 "Siamo (secondo creatione del la verità mondo". A e. stabilito questa datazione sulla base della 9597 del repertorio di Briquet. ebraica) a cinque milia 68 v — 59 — ducento settanta et dui da la Novoa James W. Nelson sole et luna," 85 lezione che è seguita da P dopo un ripristino Diversi, invece, gli altri testimoni che offrono "corporali" 87 la A che Sia . il P presentano questa al margine 86 lezione: "...ma sia come voglia la bestialità in tutto o vero in parte è ultima destruttione et anima" 88 Gli difetto del . summa a Dio pregando 'libera P unica" 89 Insieme a . summo voglia, la bestialità in tutto, o vero in parte è si summo destruttione et si testimoni includono una citazione del Salmo altri come 22, 20-22: "...ma sia . testo sprovvisto della paro- difetto del anima da destructione l'anima mia offre: "...né la qualità per questo dice David et et di poter de' cani essa per tatto né per odore..." 90 . Conclusioni Dopo uno anche studio, che costituiscono parziale, di certi elementi la tra- 85 Ac. 20. optimamente quello testo recava: "...quanto Il habbia messo ritratto il de E poi margine" P e. 5 celesti, sole et luna". aggiunto °' al perfetto opifìce de l'universo dui luminari spirituali li le parole doi luminari corporei nelli doi luminari corporee..." furono "...nelli v. 1 "...quanto ottimamente quel perfetto opifìce del universo habbi messo ritratto delli W luna" dui luminari spirituali 26 e. habbi messo il sole e luna..." v, 26 v-27 ce. habbi messo He. W e. r 30 il r, li , dui luminari spirituali, ritratto de li Se. 14 celesti, sole et ottimamente quel perfetto spirituali ne li fattore due luminari et de l'universo spirituali cele- r. o vero in parte è summa "Ma sia come si summo difet- destructione è per questo dice David a Dio pregando 'libera da destructione la bestialità in tutto, o vero in parte è l'anima. Et per questo dice e di l'u- luna..." r. l'anima mia e di poter de' cani essa unica" sta lezione: dui luminari spirituali: r-30v. Gli altri testimoni offrono queste varianti: de l'anima ma mia nelli dui luminari spirituali de dui luminari voglia, la bestialità in tutto to el celesti, sole e "...quanto optimamente quel perfetto opifìce de e "...quanto 23vePc.l8 e. de 17 ritratto sole et luna..." sti, 88 A. ^ il dui luminari spirituali "...quanto ottimamente quel perfetto opifìce de l'universo ritratto niverso habbi messo B nelli David a H e. summa 19 v e Dio pregando, poter de' cani essere unica". "Ma ciò sia come si voglia summo diffetto de destruttione et H e- 31 'libera v-32 r. da destruttione Il testo di S l'ani- offre que- "Ma sia come si voglia, la bestialità in tutto, o vero in parte è somma sommo difetto de l'anima, e per questo dice David a Dio pregan- destrutione et do 'libera da destrutione l'anima mia e di potere de' cani esser unica", v. 90 Ac. 16 ve Pc. 12 r. — 60 — e. 16 r-16 Genesi redazionale dei Dialoghi d'amore di Leone Ebreo dizione manoscritta del terzo dei Dialoghi d'amore possiamo trarre alcune conclusioni, seppur provvisorie. Attenendoci allo tato dal Capei, babile per ma con l'aggiunta di altri stemma codicum presen- due testimoni, una terzo dialogo potrebbe essere la seguente: il A e filiazione pro- P condividono alcuni elementi formali ed anche alcune lezioni che influiscono sul conte- nuto del testo. arcaizzanti e tradizione. È Essi presentano in genere le lezioni più latineggianti e dunque sarebbero da collocare entrambi nella parte alta della probabile che entrambi derivino da una fonte che, a sua volta, rimaneggiamenti, è stata sottoposta a vari intesi nella progressiva toscaniz- zazione del testo. Tramandato nei vari testimoni, va forme latineggianti, fino ad ottenere la il forma testo della man mano perde- stampa bladiana di 1535. Sembra anche ragionevole supporre che W, questi due testimoni e che questo manoscritto in qualche modo, derivi da sia servito da base per ela- H. Entrambi condividono numerose lezioni che sembrerebbero confermare questa filiazione. Allo stesso tempo il legame fra la borare stesura di la parte alta della tradizione (A e P) e questo caso, da alcuni elementi in W sembra comune essere confermato, fra loro: la testo e l'esistenza dell'indice, o l'elenco dei anche in datazione interna del 197 temi, o riassunti, delle materie presenti nell'opera. La tappa successiva re quella della parte della tradizione manoscritta del testo sembra decisamente più bassa della tradizione, B. Per le esse- nume- con S sarebbe ragionevole concludere che etrambi stessa fonte. S rappresenta una stesura sottoposta ad una rose lezioni condivise hanno attinto alla con l'eliminazione ripulitura linguistica radicale, di numerosi latinisimi che esistevano ancora in B. Da vati ritenere parte alta della tradizione sarebbero da una fonte comune, ormai verosimilmente serviti da fonte a persa. Questi W, che si Ae P, entrambi deri- due testimoni sarebbero sarebbe distaccato da loro con alcune lezioni discrepanti, pur condividendo ancora molti elementi formali e testuali, come l'elenco delle materie e la datazione interna. lezioni sarebbero passate a ra del testo, H e ad un altro codice b che, avrebbero introdotto vari cambiamenti, nella come Queste nuova stesu- l'eliminazione dell'elenco delle materie e la modifica nella datazione interna nel testo parte di H con A, P e anche stesse lezioni di diana. se, alla fine, W. Un adopera un cambiamento altro codice, adesso H, sarebbe servito a B perduto ma per fissare il nel testo che avrebbe accolto testo della da consono stampa le bla- A questo punto nella tradizione manoscritta sarebbe intervenuto l'e- lemento senese, nel senso avrebbe eliminato di ripulitura linguistica e stilistica sistematica le lezioni che latineggianti a favore delle soluzioni toscane. — 61 — James W. Nelson Ciò che sappiamo dell'intervento Novoa con di Lenzi, curatore del testo i suoi legami con Tolomei teorico della lingua, conferma l'importanza di questa impronta senese imposta al testo durante la sua fissazione del testo dato poi stampa. Tutto ciò sembrarebbe confermare alla Trovato e le posizioni di Capei, Garvin. Abbiamo provveduto a presentare soltanto il quadro generale dei testimoni che costituiscono quello che attualmente conosciamo come la tradizione manoscritta del terzo dei Dialoghi d'amore. Sarebbero auspicabili ulteriori lavori testuali sulla tradizione e l'integrazione di ricerche e scoperte archivistiche che, in qualche modo, getterebbero una luce sulla vera natura delle varie stesure del testo. In attesa di trovare altri testimoni ro completare quadro il diosi della critica testuale dell'opera scritti di conosciuti insieme ad Leone Ebreo può altri si devono per forza soffermare sui dati lo studio dei vari ambienti in cui manoil testo è stato tramandato, nelle varie fasi della sua composizione, fornire ancora molti spunti di ricerca utili a che continua a che potrebbe- della genesi redazionale dei Dialoghi d'amore gli stu- offrire agli studiosi comprendere questa opera, materia di riflessione. Villanova University Opere citate Abulafìa, David. Memory and "The Aragonese Kings of Naples and the Jews." The Jews ofItaly. Identity. A cura di Bernard Dov Cooperman/Barbara Garvin. Patomac: University Press of Maryland, 2000, pp. 82-106. Appel, Ernst. Leone Medigos Lehre vom Weltall und und ihr Verhaltnis zu Griechnischen Zeitgenossischen Anschauungen. Inaugural Dissertation zur Erlangung der Doktorwurde der Hohen Philosophischen Fakultât der Freidrich-AlexandersUniversitàt Erlangen. 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