Senza titolo-4 - Itinerari Folk

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Senza titolo-4 - Itinerari Folk
Pubblicato nel 2000 con l’etichetta padovana Velut Luna, il progetto “Onde
Mediterranee” realizzato dalla NPJO, sotto la direzione musicale di Renzo Vigagni, viene proposto a conclusione di questa edizione di Itinerari Folk per mettere
in luce il prezioso lavoro che questa formazione orchestrale, nata molti anni or
sono dal grembo dell’Associazione musicale Madonna Bianca, svolge non senza
difficoltà nel contesto locale. La ragione
principale di questo incontro sta nel fatto
che nonostante l’orchestra sia cresciuta
nel jazz, ha via via cercato strade nuove
come nel caso dei progetti sui Beatles e
da ultimo si è messa in gioco anche rispetto alla musica popolare con questo
“Onde Mediterranee”, complice la curiosità, le composizioni e gli arrangiamenti
di Vigagni. L’idea di base è quella di un
viaggio di ricerca con tappe in Grecia,
Macedonia, Italia, Egitto, Spagna, dove
l’orchestra incontra la musica di questi
paese, fondendo idiomi diversi. Alcune
citazioni dell’“Ulisse” di Dante fanno da
collante a questo peregrinare. La musica
del Mediterraneo racconta molto bene
questo viaggio, che è incontro con culture diverse, orizzonti e ricchezze da conoscere. La scelta della NPJO è un terreno
di sperimentazione molto interessante che
potrebbe ulteriormente essere proseguito in futuro.
ITINERARI
Festival
di musica acustica
etnica
e contemporanea
Centro Servizi
Culturali S. Chiara
Comune di Trento
Provincia Autonoma
di Trento
mediterraneo - sulle tracce del sesto continente
Onde mediterranee
stampa: Litografia Stella, Rovereto (Tn)
New Project Jazz Orchestra
Fabio Petretti sax tenore
Giuliana Beberi sax tenore, voce
Susanna Crociani sax baritono
Stefano Chesini flauto traverso
Eva Impellizzeri viola
Lorenzo Corbolini violoncello
Giuliano Cramerotti chitarra
Stefano Colpi contrabbasso
Roman Hinteregger batteria
Luca Merlini voce, percussioni
Voices for peace è il progetto che Timna
Brauer ha realizzato nel 1999 a Vienna
con un concerto diventato poi anche CD
in cui, oltre al suo ensemble, hanno partecipato due cori il Collegium di Tel-Aviv e
Ud al Nad di Nazareth. Un messaggio: la
convivenza fra ebrei e palestinesi è possibile. E la musica, i canti parlano di pace
passando tra le tre culture cristiana, ebraica e islamica che si ritrovano in tutto il
Mediterraneo, evocando una spiritualità
che accomuna le genti, e non le divide.
Quel progetto viene oggi riproposto dal
solo ensemble strumentale, un quartetto
di musicisti di grande levatura dove Timna Brauer può esprimere appieno tutte le
sue doti vocali. Nata a Vienna, da padre
austriaco e madre ebrea yemenita che le
ha trasmesso, oltre alla passione per il
canto della sua tradizione d’origine, un
grande senso di fratellanza e di solidarietà verso la gente di differente religione,
Timna Brauer ha studiato musica all’Accademia di Vienna e alla Sorbona di Parigi. Il marito Elias Meiri è nato in Israele,
ma si è perfezionato negli studi di pianoforte negli Stati Uniti, dove si è esibito
con numerosi artisti jazz come Dave Liebmann e Steve Grossman. Insieme hanno
intrapreso una carriera concertistica di
successo sia in ambito jazz, partecipando ai maggiori festival come Montreaux,
Parigi, Lugano e Vienna, sia con la riproposta dei repertori tradizionali ebraici
contaminati da varie influenze etniche o
improvvisative che sono il bagaglio dei
vari componenti di questo gruppo.
Renzo Vigagni pianoforte,
arrangiamenti e direzione
Paolo Trettel tromba e flicorno
Daniele Casarotti tromba
Christian Stanchina tromba
Luigi Grata trombone
Mauro Piazzi trombone
Peter Cazzanelli trombone basso
Pepito Ros sax alto
Enrico Dellantonio sax alto
Music for peace: canzoni di tre
religioni, due nazioni, un solo Dio
Venerdì 18 luglio
Trento, piazza Cesare Battisti
Ore 21.30
Timna Brauer & Elias Meiri Ensemble
Per la prima volta in Italia, questo trio
proveniente da Istanbul nasce dalle molteplici esperienze musicali del fisarmonicista Muammer Ketencoglu e del noto
gruppo Yeni Turku. Ketencoglu che è nato
a Tire nel 1964 conosce un repertorio
davvero vasto che abbraccia molte delle
tradizioni musicali dei balcani meridionali e dell’area caucasica, oltre alla canzone popolare d’autore greco-turca. La
sua ricerca è documentata in una straordinaria discografia che comprende solo
a titolo d’esempio due raccolte di Rebetiko, una monografia di brani dei pionieri
del Klezmer, quattro album sulle tradizioni musicali dell’Armenia, dell’Azarbaijan, della Georgia e di altre regioni
centro asiatiche. Oltre all’attività come
solista Ketencoglu, ha collaborato con
numerosi artisti di notevole prestigio: con
i folk singer turchi Sukriye Tutkun, Havva e Hasan Karakas, con Mikis Theodorakis in due differenti spettacoli, con il
musicista canadese Brenna McCrimmon
nel progetto “A Balkan Journey”, con la
cantante bulgara Penka Pavlova, con il
connazionale Cengiz Onural in un disco
dedicato alla musica Zeybeks dell’Asia
minore, con il più grande suonatore turco di bouzouki Orhan e recentemente
anche con il gruppo klezmer “Brave Old
World”. Il concerto di Trento riguarderà
in particolare le diverse forme della musica e della danza tradizionale delle popolazioni di etnia greca che vivono in Asia
minore che rimane l’interesse più forte
di questa formazione.
Timna Brauer voce
Elias Meiri piano, percussioni & melodica
Uriel Dror violino
Michael Croitoru-Weissman violoncello
Suoni dall’Anatolia
e dai Balcani meridionali
Mercoledì 16 luglio
Trento, piazza Cesare Battisti
Ore 21.30
Kompania Ketencoglu
Muammer Ketencoglu
fisarmonica, voce
Evangelos Tsiaples bouzouki,
baglama, cura, voce
Ivi Dermanci voce
In questo nuovo progetto che esordisce
a Trento, Takis Kunelis, noto da anni in
Italia per il suo apprezzato lavoro di divulgatore delle tradizioni musicali greche
più autentiche, ha chiamato accanto a
sé due nomi prestigiosi quali sono il superbo violinista Kyriakos Gouventas e il
cantante polistrumentista Yannis Alexandris, entrambi componenti del gruppo
“Primavera en Saloniko” che accompagna stabilmente la cantante Savina Yannatou, recentemente affermatasi anche
a livello internazionale come interprete
di prima grandezza. L’idea di questo spettacolo è di ripercorrere mezzo secolo di
canzone greca, facendo scoprire un patrimonio musicale di straordinaria ricchezza che unisce il sapore dei Balcani
e del Mediterraneo, l’oriente e l’occidente. Un viaggio musicale nel primo Novecento che parte dai quartieri greci di
Costantinopoli e di Smirne, ci porta attraverso il mare Egeo, racconta la tragica epopea dei profughi dopo la guerra
greco-turca del 1922 e la fine della presenza greca in Asia Minore, e approda al
porto del Pireo per ascoltare le melodie
che hanno creato il mito del Rebetiko.
Questo genere di musica popolare urbana, denso di elementi poetici è un raro
esempio d’incontro delle musiche modali con il sistema tonale temperato e
l’armonia. Si ascolteranno, con un ricco
bagaglio di strumenti acustici, alcune
delle canzoni più belle appartenenti alla
tradizione dei Greci dell’Asia Minore e
delle isole egee e ai compositori popolari
più significativi del periodo da Vaghelis
Papazoglou a Panayiotis Toudas e da
Markos Vamvakaris a Vassilis Tsitsanis.
Ore 21.00
Proiezione del documentario
“Researching Rebetiko at Hydra”
di Emilio Della Chiesa (2002)
Informazioni
Centro Servizi Culturali S. Chiara
0461-986488
www.itinerarifolk..it
www.centrosantachiara.it
Pergamos: musica greca
del primo Novecento
Lunedì 14 luglio
Giardino del Centro S.Chiara
Ore 21.30
Consulenza artistica e testi di Mauro Odorizzi
Kunelis Gouventas Alexandris & Friends
Kyriakos Gouventas violino
Yannis Alexandris oud, tambouras, chitarra, canto
Takis Kunelis bouzouki, baglamas, chitarra, canto
Marc Novara pianoforte, fisarmonica
Riccardo Vigorè contrabbasso
Marco Muzzati percussioni
Tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero
ed avranno inizio alle ore 21.30
Venerdì 11 luglio
Piazza Cesare Battisti
Ore 21.30
Mediterraneo - Sulle tracce del sesto continente
È un’immagine originale ed intrigante quella del Mediterraneo
come Sesto Continente; intrisa di auspici e progetti, aperta alla
fantasia, non richiede troppe spiegazioni e proprio per questo ci
suggestiona e affascina. L’idea era venuta al musicista turco Zulfu Livaneli e alla cantante catalana Maria del Mar Bonet, da sempre viaggiatori in questo ricchissimo spazio geografico-culturale.
Noi l’abbiamo presa in prestito, senza troppi approfondimenti,
per questa XVI edizione di Itinerari folk che si occupa di alcune
delle tradizioni che si affacciano su questo mare.
Partiamo da Napoli, grande crocevia musicale, con l’ultimo lavoro
di Carlo Faiello, “le danze di Dioniso”, che prende spunto dalle
radici mitologiche della Grecia antica, ma che propone idee fresche
per una musica attuale che spazia e si contamina sulle tracce di
questo nuovo continente mediterraneo. Con lui ci saranno anche
due voci epiche come quelle di Giovanni Coffarelli e Marcello Colasurdo. Dalla Provenza arriverà Jan-Maria Carlotti, protagonista assoluto della nuova canzone occitana ma anche artista di grande
sensibilità e apertura alle tradizioni del Mare Nostrum. La realtà del
Maghreb sarà rappresentata dal gruppo del marocchino-berbero
Nour Eddine, che ben esprime con la sua musica la dimensione
poetico-mistica, la vitalità sociale, e l’affermazione dei valori di coesistenza che appartengono a questi popoli. La voce del palestinese
Taher Feisal, siciliano d’adozione, è in se’ un’anelito di pace per la
sua gente e si unisce idealmente a quella di Timna Brauer, di origini
ebraiche, che proporrà uno spettacolo tutto incentrato su canzoni
appartenenti all’ebraismo, al cristianesimo e all’islamismo. Dalla
Grecia e dalla Turchia avremo due spettacoli esclusivi: un progetto
che esordisce a Trento sul rebetiko con musicisti di grande rilievo tra
cui il violinista Kyriakos Gouventas e per la prima volta in Italia il
fisarmonicista Muammer Ketencoglu. In collaborazione con l’iniziativa “Tornare al fiume... Adige” vengono proposti, oltre ad una perfomance di Carlotti a Romagnano (sul luogo dove l’acqua provocò
nel novembre 2000 una rovinosa frana che minacciò il paese e
dove sono state realizzate importanti opere di ripristino e messa in
sicurezza), due concerti con i catalani El Pont d’Arcalis e con la
Fanfara Tirana, accompagnata dal Coro polifonico della capitale
albanese.
Trento
28 giugno – 18 luglio
2003
Fanfara Tirana e Coro Polifonico
con la partecipazione di Hysni Niko Zela (voce)
e Cesare Dell’Anna (tromba)
Arben Kasa sax alto
Fatbardh Capi clarinetto, sax alto
Rolan Shaqja sax baritono
Gezim Haxhia clarinetto
Ali Logu daulle o tapan
Kujtim Hoxha rullante
El Pont d’Arcalis è un antichissimo ponte di legno sul fiume Noguera Pallaresa,
nella zona pirenaica vicino alla cittadina
di Sort. Dal 1991 il gruppo catalano
fondato da Jordi Fabregas, già leader di
“Primera Nota” il gruppo folk più noto
di Barcellona, e da Artur Blasco, organettista e profondo conoscitore delle tradizioni popolari delle valli montane della regione, ha sviluppato un proprio
percorso diretto a divulgare la musica e
le canzoni della tradizione orale dei Pirenei, realizzando quattro dischi e numerosi concerti in tutta Europa. Il repertorio viene direttamente dalla lunga
ricerca effettuata sul campo da Artur
Blasco. Si tratta per lo più di musica da
danza eseguita dai violinisti e organettisti delle aree rurali pirenaiche, oltre ai
numerosi canti tradizionali raccolti pazientemente in più di centocinquanta
villaggi. Su questa base si è inserito il
lavoro di rielaborazione e arrangiamento di Jordi Fabregas, personaggio chiave della musica tradizionale di Catalogna, cantante e polistrumentista, fondatore di numerosi gruppi nonchè dell’Associazione TRAM (per il cui operato
ha ricevuto nel 1996 il premio nazionale della cultura popolare), organizzatore del festival Tradicionarius. Il suo
intervento è riuscito a miscelare con
grande rispetto i materiali vivi, valorizzando tutte le sonorità di cui dispone
l’ensemble e soprattutto l’abilità dei
musicisti con i quali da anni collabora:
il risultato restituisce la freschezza, il
sapore e l’intensità della musica e dei
canti pirenaici con la bellezza dei suoni
e delle armonizzazioni vocali.
Ahmet Caushi (Ustad Berati)
fisarmonica, basso tuba
Xhemali Murraj tromba
Agim Sako sax tenore
Pellumb Xhepi flicorno baritono
Mark Luca flicorno baritono
El Pont d’Arcalis
Musica tradizionale catalana dei Pirenei
Mercoledì 9 luglio
Piazza Duomo
Ore 18.00 Breve esibizione in cetro città
Doss Trento
Ore 21.30 Concerto
Nell’ambito dell’iniziativa “Tornare al fiume... Adige”
Tre parti di Sicilia e una di Palestina, sono
la formula di Dounia, che in arabo ha
molteplici significati: più spesso sta ad
indicare il mondo o l’universo, in altri casi
la vita nella sua bellezza oppure è semplicemente un nome di donna. New World, un mondo nuovo, è il titolo dell’ultimo
CD di questo gruppo, edito da Il Manifesto e distribuito dalla Womad Select di
Peter Gabriel, in cui si incontrano suoni
di provenienza mediterranea e l’ammaliante canto arabo di Faisal Taher. Dounia nasce nel 1996 a Catania e riceve in
eredità una parte dell’esperienza dei Kunsertu, precursori in Italia della filosofia
world, in cui ebbero un ruolo fondamentale Faisal Taher e Vincenzo Gangi. Nonostante la dimensione acustica e la ridotta formazione a quattro i Dounia hanno saputo sviluppare un progetto musicale forte e accattivante, anche in versione live, che consente ai musicisti di esprimere appieno il loro talento. Raccontano
la vita quotidiana con le sue emozioni di
gioia, amore e tristezza e lanciano un
messaggio chiaro e poetico di superamento delle barriere culturali. La partecipazione al Womad per due anni di seguito
ha dato notorietà internazionale al gruppo che tuttavia continua con rigore un
lavoro musicale nel proprio contesto territoriale producendo artisti siciliani come
Cecilia Pitino (Far Lunari – 2003) o in
rapporto con la cultura araba come nel
caso della collaborazione con il poeta
tunisino Moncef Ghachem.
Artur Blasco voce organetto diatonico,
concertina, pandero i canya
Marc Egea ghironda flabiol, taragot,
flauto contralto, ocarina, voce
Jordi Fabregas voce, chitarra, gralla, buzuki
Isidre Palaez tarota, flauto traverso e flauti
popolari, ocarina, armonica, ximbomba
Quim Soler batteria, percussioni, voce
Dounia
Faisal Taher voce
Vincenzo Gangi chitarra e voce
Giovanni Arena contrabbasso evoce
Riccardo Gerbino percussioni
“Zri-Zrat è un villaggio di Berberi arroccato tra le montagne del MaroccoÉE’ il paese di mio nonno, Maalam Ahmed, capace di guarire gli ammalati col suono del
suo ghaita. E’ un tesoro custodito nello
scrigno della memoria, il luogo incantato
della mia fanciullezza”. Sono alcune delle parole con cui Nour Eddine parlava del
CD Zri-Zrat (CNI –1997), un commosso
omaggio ai sapori, ai profumi, alla spiritualità del suo paese d’origine. Poi è stata
la volta di un progetto discografico dedicato alle antichissime tradizioni Gnawa e
Jahjuka (Gnawa & Jahjiuka Trance), di
ascendenza sufi, che rimandano ad una
ritualità terapeutica molto complessa e alle
pratiche musicali sociali delle feste nei
villaggi ai margini della catena montuosa
del Rif. La più recente incisione di Nour
Eddine, ormai residente in Italia, ha per
titolo invece “Coexist” e rappresenta (CNI
Elleu - 2002) da un lato l’incontro tra gli
orizzonti sonori del nord Africa e la modernità, dall’altro il suo manifesto politico
che può essere sintetizzato nel concetto
di coesistenza, la filosofia del cittadino del
mondo. E’ fondatore di vari gruppi di
musica etnica del deserto e Gnawa fra
cui Azahara, Desert Sound, Jahjouka, ed
ha lavorato molto per il cinema come collaboratore di Tony Esposito e del gruppo
Trascendental. Voce nitida e vibrante si
alterna a numerosi strumenti a plettro, a
fiato e a percussione. Nel suo spettacolo
coniuga atmosfere intrise di profonda spiritualità, ritmi liberatori della festosità rituale e sonorità moderne e contaminate
con raro senso della misura. E’ accompagnato da una band di giovani musicisti
maghrebini.
World music mediterranea
tra Sicilia e Palestina
Lunedì 7 luglio
Trento, Ponte di San Lorenzo
Ore 21.30
“Sono nato musulmano,
sono emigrato
in un paese cristiano
dove ho tanti amici ebrei
ed anche di altre religioni”
Magia e ritmo della tradizione berbera
dal deserto al mare
Sabato 5 luglio
Giardino del Centro S.Chiara
ore 21.30
A cura dell’Associazione Cantiere Popolare.
Corso di organetto (ins. Nicola Odorizzi), chitarra
(ins. Denis Pisetta), percussioni (ins. Sara
Giovinazzi). Con la partecipazione di Sandro
Boni e Silvano Brun (Acustic Duo) e di alcuni
allievi della Scuola Musicale C. Moser di Pergine.
Nour-Eddine
Scrittore, poeta, ma soprattutto musicista
di enorme talento Carlotti incarna la figura del “Trovatore” del giorno d’oggi, vero
protagonista della cultura della Provenza
dove vive (ad Arles) e opera. Nato nel
1948 a Meknes in Marocco da padre di
origini corso-toscane e da madre andalusa, studia a Aix en Provence storia medievale, sanscrito ed etnologia. Profondo conoscitore delle tradizioni musicali del Mediterraneo, ha svolto ricerche anche in Italia con l’Università di Roma. E’ stato fondatore nel 1974 del gruppo “Mont-Joia”
(successivamente “Bachas-Mont-Joia”) e
dell’omonima associazione che promosse
in quegli anni i “Rescontres de la Mar”,
un festival che è stato fondamentale per
lo sviluppo del folk-revival europeo oltreché un antesignano del fenomeno “worldmusic”. Negli ultimi anni è stato molto
attivo come solista ed ha realizzato alcuni
album di straordinaria bellezza e creatività come “Pachiqueli ven de nuech” (Silex
1993) che ha ottenuto il Grand Prix Charles Cros e “Trobar 1: chanson de troubadours” (Silex 1995) con il trombettista
Michel Marre; in Italia si è fatto conoscere
soprattutto con “Anita Anita” un disco che
contiene brani composti per uno spettacolo su Garibaldi a cui hanno lavorato
anche Patrick Vaillant, Riccardo Tesi e
Daniele Craighead. Il concerto da solista
è una magnifica occasione per incontrare
una voce assolutamente unica per intensità, estro e poesia.
Nour Eddine Fatty voce, ghaita,
ney, chitarra, percussioni;
Youness El Marakchi cori, oued,
outar, mandolino;
Bachir Guarech cori, darbouka, taarija;
Ahmed Benbali cori, bendir, tarr ;
Mohamed Elbadaoni cori,
hajhouj, krakeb:
Canti trobadorici
e nuova canzone occitana
Giovedì 3 luglio
Giardino del Centro S.Chiara
Ore 21.30
Jan-Maria Carlotti
Orchestra dei Miracoli
Nell’ambito dell’iniziativa “Tornare al fiume... Adige”
Jan Maria Carlotti
Mercoledì 2 luglio
Romagnano, Maso Geri, via Dos Brun ore 21.30
Jan Maria Carlotti, a seguire l’Orchestra dei Miracoli,
esibizione degli allievi dei Laboratori di Musica Popolare.
Musicista nell’orchestra di Roberto De
Simone, per quindici anni componente
della Nuova Compagnia di Canto Popolare, autore per Roberto Murolo e Lina
Sastri, Carlo Faiello è senza dubbio un
protagonista della scena partenopea,
capace di coniugare la passione per la
tradizione con un’acuta osservazione
della musica di oggi che lo porta ad un’efficace elaborazione di questi elementi.
Il suo ultimo lavoro discografico “le danze
di Dioniso” spinge la sua ricerca indietro nel tempo tra i miti e le simbologie
della cultura greca, proprio nel cuore del
Mediterraneo. Un viaggio tra pizziche
tarantate e moresche, tra tammurriate
e canti devozionali, tra melodie greche
o algerine, in compagnia di nomi importanti come Giovanni Mauriello, l’indimenticabile voce della NCCP, Eugenio
Bennato, Enzo Gragnagniello, e il cantore vesuviano Giovanni Coffarelli, archivio vivente della tradizione campana che
sarà ospite anche nel concerto di Trento. Una grande serata per aprire Itinerari folk, con dieci musicisti sul palcoscenico e tra loro anche la partecipazione
straordinaria di Marcello Colasurdo, leader di Spaccanapoli, per quasi vent’anni anima del gruppo operario “E Zezi” di
Pomigliano d’Arco, collaboratore di Almamegretta, Bisca, Daniele Sepe, NCCP.
Lo spettacolo è stato organizzato in collaborazione con l’associazione “Musica,
Teatro e Tradizione popolare” di Bolzano in occasione della 3a festa etnica che
si tiene nel capoluogo altoatesino.
Martedì 1 luglio
Giardino del Centro S. Chiara, ore 21.30
Carlo Faiello & Tammurriata Remix
con la partecipazione di Giovanni Coffarelli e Marcello Colasurdo
Carlo Faiello voce, chitarra classica e battente
Giovanni Coffarelli voce, tammorra
Marcello Colasurdo voce, tammorra
Sara Tramma voce, tamburi a cornice
Vincenzo Ciccarelli tamburi a cornice
Enzo La Gatta tammorra e nacchere
Emanuele Melisurgo strumenti a fiato
Gigi Moschetti basso acustico
Maurizio Saggiomo batteria
Stefano Serino fisarmonica
Sabato 28 giugno
Piazza Cesare Battisti
Ore 21.30
Canti e danze mediterranee
dal mito alla modernità
Voci arcaiche e ottoni d’Albania
All’interno del fenomeno delle fanfare
balcaniche, l’ensemble albanese di Tirana rappresenta una novità assoluta che
si distingue per vari aspetti dai gruppi slavi. L’elemento più caratteristico e distintivo è una musicalità molto più articolata
e varia che arricchisce lo spettacolo. Nell’organico che comprende 11 musicisti
si ricalca invece la struttura di tutte le
fanfare, dove prevalgono i fiati e la ritmica è garantita da due percussioni. Tra i
fiati un ruolo molto particolare e significativo è svolto dal clarinetto, che soprattutto nei repertori della musica albanese
del sud è protagonista disegnando atmosfere e melodie sia malinconiche che vibranti. Originale invece è la presenza della
fisarmonica che viene suonata dal direttore della Fanfara, quel Usta Berati che è
considerato uno dei più importanti musicisti popolari d’Albania. Prevalgono comunque i ritmi serrati e coinvolgenti dei
brani che vengono di norma eseguiti nelle feste nuziali, che devono essere in grado di portare al ballo qualunque ascoltatore. La fanfara è accompagnato anche
dal Coro polifonico di Tirana che introdurrà la serata interpretando canti arcaici pastorali che vengono considerati una
delle espressioni più antiche della polifonica mediterranea. Ospiti particolari due
musicisti che sono già passati a Trento: il
grande cantante Hysni Niko Zela e il trombettista pugliese Cesare Dell’Anna.