Xu Hao - Serpente Bianco
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Xu Hao - Serpente Bianco
Xu Hao il dibattito wushu moderno e tradizionale tra Cina e Italia Intervento del professor Xu Hao1 Son contento di essere qua e di partecipare a questo convegno, perché il wushu è stato il mio studio e la mia professione, essendo io un professore di un ISEF cinese. Lo studio e la ricerca sul wushu sono dunque la mia passione e la mia professione. Quando ho ricevuto l'invito via mail all'1.30 di notte stavo per spegnere il pc, ma poi ho visto che mi arrivava da Giuseppe e mi sono fermato a leggere... Negli ultimi anni diversi paesi europei, ad esempio la Spagna, si sono mossi in questa direzione della ricerca sul wushu e stanno cercando di fondare associazioni per lo studio del wushu. Per farlo con il sostegno ufficiale delle istituzioni cinesi è necessario aver un collegamento con le università, servono cioè tre istituti universitari che sostengano il progetto, non so se Firenze ci possa dare una mano in tal senso. In Spagna ad esempio ne hanno trovati 2 e stanno procedendo. E' un discorso che si può fare, magari cercando collaborazioni estere. Il tema che dibattiamo oggi è molto molto difficile. E' un tema di discussione anche in Cina, specialmente in questo momento che il wushu sportivo è giunto ad un punto estremo. Ma questo punto estremo ha forse lasciato un respiro al tradizionale per organizzarsi e valutare anche strategie in campo agonistico. Da un lato c'è indubbiamente una forte pressione per far entrare il wushu alle olimpiadi, ma dall’altro ci sono voci di dissenso anche in campo sportivo. Pure nell’ambito del changquan non tutti sono d’accordo con lo sviluppo preso, ad esempio con le difficoltà come gli avvitamenti doppi, da 360° a 720°, ecc. Anche noi nelle nostre palestre, praticando “moderno”, lavoriamo prevalentemente sui fondamentali, e impostiamo le forme come si facevano negli anni '80, con gli stessi movimenti. Poiché i movimenti del wushu sono nati in ambito marziale e queste radici non si possono tradire. Anch'io continuo ad insegnare lo stile tradizionale Emei, come il maestro Bizzi insegna il Meihua...e cerco di curarne tutti gli aspetti, anche quello applicativo...abbiamo invitato ad esempio i compagni della kick per confrontarci con loro. Quando sono venuto in Italia vent’anni fa, avevo 28 anni ed ero un insegnante dell'ISEF; avevo una visione abbastanza ampia ed aperta, ma qui ho visto un “tradizionale” che non conoscevo. C'era Chang Dsu-yao (Zhang Zuyao) a Milano, al nord c'era anche Shin Daewong... Io avevo partecipato ai grandi eventi di studio e ricerca sul tradizionale in Cina, una campagna lanciata dalle autorità sportive a partire dal 1979 per capire lo stato e il bagaglio del wushu cinese. Furono invitate tutte le province, i distretti e i villaggi a presentare le conoscenze di wushu in loro possesso. Negli anni 1982 – come sa anche il maestro Liu – confluirono da ogni parte del paese atleti e maestri per un evento di carattere nazionale. 1 Trascrizione di Fabio Smolari, che si scusa per eventuali imprecisioni e fraintendimenti dovuti alla difficoltà di comprendere le parole del maestro attraverso la registrazione. 1 Xu Hao il dibattito wushu moderno e tradizionale tra Cina e Italia Io oggi sto facendo il Taiji Dongyue, fondato dal maestro Men Huifeng 惠丰 , e in quegli anni gli feci visita a Pechino assieme al maestro Wu Bin 斌 – il maestro di Li Lianjie 李 连 杰 . Quando fummo a casa sua, il maestro Men Huifeng ci disse che all'inizio degli anni ’70, poco dopo l'onda dei film di Bruce Lee, lui ed altri furono sia a Shaolin che a Chenjiagou e non trovarono né un maestro di Taiji Chen né un monaco che facesse Shaolinquan. A Shaolin ci andarono ma videro solo uno o due monaci che spazzavano per terra, e a Chenjiahou nessuno che sapesse il Taiji. Così organizzarono loro gruppi di insegnanti, capo dei quali fu proprio il maestro Men Huifeng, per andare laggiù a studiare la situazione, vedere che cosa c'era, e dopo pian piano il governo spinse per fare questa ricerca sul tradizionale, perché con la Rivoluzione Culturale c'era stata una crisi del wushu. Nel 1995 c'è stato un grande evento, quasi dieci giorni di gare, alle quali si sono presentati quasi tutti e viene fatta documentazione video che diviene un’enciclopedia e che io ho ancora a casa. Questa la definirei “gara tradizionale” anche se qualcuno faceva pure changquan. Nel 1986 fu pubblicato un libro, del quale sono stato uno degli autori, dal titolo Zhonghua wushu quanxie lu 中华武 术拳械录 registro dei pugilati e delle armi dell’arte marziale cinese”. In Italia invece il problema è la guerra costante...nord, sud... per carità la discussione va bene se è fatta per promuovere, allora sono d'accordo anch'io, ma ricordo che proprio qui in Toscana un giorno che ci presentammo ad una gara con un nostro programma ci fu detto che il tal stile era “dimostrativo” e non “tradizionale”! Era la prima volta che sentivo questo termine – “dimostrativo” – in Cina non l'avevo mai sentito. E la regola diceva che nel tradizionale non si può saltare, un atleta che fece due salti venne penalizzato... Diventa molto difficile dire questo stile è o non è tradizionale...in Cina non è così. Se a me piace un determinato stile, lo approfondisco, se è uno stile tradizionale ben fatto anche il pubblico ne viene coinvolto e potrebbe studiarlo anche tutta la vita. Che poi le caratteristiche siano di questo o quel tipo non significa nulla, non si decide dal pugno lungo o corto se uno stile è tradizionale o meno. All'inizio pensavo che questa differenziazione – dimostrativo/tradizionale – avesse lo scopo di far vincere più medaglie: moderno + tradizionale + dimostrativo già vengono fuori più medaglie...ho pensato fosse un periodo interlocutorio, una fase di conoscenza che forse doveva passare. Quindi anche in Cina si discute su questi temi ma spero che in Italia si apra lo sguardo per non cercare le strade più difficili ma quelle più facili. Se cerchiamo la strada più difficile allora moriamo. In Cina si dice sempre che il materiale del wushu è tra il popolo (minjian), quindi il tradizionale è importantissimo, se non c'è tradizionale non c'è moderno! Ma noi qui non dobbiamo costruire una strada sbagliata, se i cinesi seguono una strada sbagliata, non dobbiamo seguirla anche noi, anzi possiamo cercare una scorciatoia. 2 Xu Hao il dibattito wushu moderno e tradizionale tra Cina e Italia Va bene l'agonismo, va bene il tradizionale, si può fare taolu, gare, chi gradisce il combattimento, chi studia per salute, anche moderno, ognuno ha un suo significato, non importa, anche nel tradizionale ci sono stili più simili al changquan...Noi conosciamo ed insegniamo ai ragazzi nanquan e changquan. La società moderna ha oggi diversi obiettivi, molti cercano la salute, alcuni un po' di autodifesa, magari altri il combattimento...diversi obiettivi, questo sì, questo no, ognuno secondo la sua volontà. La mia opinione è di abbracciare tutti, non di farsi la guerra l’un l'altro. Se combattiamo non va bene. Discutere per capire va bene, è meglio, ma spero si voglia imboccare la strada giusta. ____________________________ Xu Hao 徐浩 Xu Hao nasce nel 1962 a Chengdu 成都 (Sichuan 四川, RPC). Inizia a praticare il wushu all'età di 7 anni e nel 1972 intraprende l’agonismo nel taolu, ottenendo vari successi in gare regionali e importanti piazzamenti ai campionati nazionali cinesi. Tra i suoi maestri spiccano alcuni tra i più autorevoli esponenti del wushu cinese: Zheng Huaixian 郑 怀 贤 , direttore del dipartimento di Wushu dell'Istituto di Educazione Fisica di Chengdu, che partecipò alle Olimpiadi di Berlino del 1936; Wang Shutian 王 树 田 , uno dei dieci più famosi maestri in Cina; Xiao Yingpeng 肖 应 鹏 il "re" della prima generazione dello stile della scimmia. Diplomatosi nel 1983, collabora ad importanti progetti editoriali e di ricerca e nel 1989 è premiato come "autorevole insegnante" ed iscritto nel "gruppo di ricerca per il Wushu" dell'Associazione Cinese Wushu (CWA). Dal 1984 al 1990 è docente presso l'Università di Educazione Fisica di Chengdu; nel 1999 7° Duan "Drago Nero"; dal 2001 arbitro internazionale IWUF di grado A, dal 1991 al 1996 e dal 2000 al 2008 Commissario Tecnico della Nazionale Italiana FIWuK . Dal 1990 insegna presso la Polisportiva Santa Rita di Modena e ne allena la squadra agonistica di taolu che ha conquistato numerosi titoli italiani ed internazionali, con diversi suoi membri più volte selezionati nella nazionale. 3