Imp. Coriano Ottobre 2008

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Imp. Coriano Ottobre 2008
N. 3 del 15 ottobre 2008 - Anno XXVIII - trimestrale - Proprietario/Editore Comune di Coriano Autorizzazione Tribunale di Rimini n. 194 del 18.4.1981 - Tariffa Regime Libero: “Poste Italiane S.p.A.” Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Rimini valida dal 01.04.04 - Redazione e
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è possibile consultare anche tutti i numeri del giornale Comune di Coriano-Informazioni usciti
dal 2004.
Cerasolo Ausa, Via Piane … e Raibano che presto verrà
AREE PRODUTTIVE: REALTA’
ECONOMICHE FONDAMENTALI
PER CORIANO
Le aree produttive compendiano nel proprio
territorio tantissime problematiche, ma
anche grandi opportunità. Questa aree
(Carasolo Ausa nata ormai quaranta anni fa,
Via Piane oltre vent’anni fa, Raibano in fase
ormai conclusiva di progettazione) costituiscono da tempo alcuni dei poli produttivi e
commerciali più importanti della Provincia di
Rimini. Esse sono fondamentali per l’economia corianese: non solo per i fatturati complessivi delle aziende, ma anche per l’occupazione. Le centinaia di aziende produttive
qui insediate sono state capaci di investire in
innovazione e marketing per stare sui mer-
L’Assessore alle Attività Produttive
Pier Giorgio Olivieri
cati globalizzati. Particolarmente significativi
gli sforzi compiuti in questa direzione dalle
aziende di Via Piane che si stanno caratterizzando per la loro forte capacità innovativa
e di presenza sul mercato.
Anche le aziende commerciali di Cerasolo
Ausa, con grandi capacità, sono state capaci di proporsi come alternativa al Centro storico di Rimini e all’arrivo dei nuovi ipermercati. Il lavoro del Comitato “Cerasolo
Superstrada del Commercio” in questo ultimo anno sta dimostrando, ancora una volta,
che l’unione fa la forza, ed in questo caso è
parte della risposta positiva che i commercianti stanno costruendo per far fronte alle
difficoltà dell’economia nazionale ed internazionale.
L’Amministrazione Comunale sta facendo
quanto di sua competenza per interloquire in
maniera positiva con i problemi che ci sono,
ed accogliendo tutte le volte che è possibile
le sollecitazioni positive che le provengono
dagli operatori (dagli interventi di pulizia agli
orari d’apertura, dai rapporti con HERA ai
problemi del traffico).
L’area di Cerasolo Ausa nata per prima quarant’anni fa, sconta oggi i limiti maggiori
derivanti dalla pochissima pianificazione
allora fatta (non è un caso se oggi programmando la nascita della nuova area produttiva ecologicamente attrezzata di Raibano
andiamo ripetendo che molti degli errori
compiuti a Cerasolo Ausa per viabilità, parcheggi, standard a verde, commistione di
funzioni non devono essere ripetute). Nel
corso dei decenni vari interventi tampone
sono stati operati, ma la necessità di porre
con forza mano alla grande e piccola viabilità (in accordo con ANAS) è sempre più
urgente. Il Sindaco l’ha già più volte detto, in
incontri pubblici, che questa sarà una delle
priorità dell’Amministrazione Comunale nella prossima legislatura.
Gli interventi sulla viabilità, importantissimi,
dovranno però accompagnarsi alla conoscenza dello stato ambientale della zona il
cui studio è stato commissionato all’Istituto
Superiore di Sanità di Roma. Questo perché
le attività produttive, molte delle quali in fase
di riqualificazione e ristrutturazione degli
impianti, dovranno sempre più adeguarsi
agli standard nazionali ed europei di rispetto
dell’ambiente a proposito di emissioni, di
smaltimento, di uso delle acque, di traffico.
Ma i progetti di riqualificazione, in parte già
avviati in tutte le aree, dovranno nei prossimi anni subire una forte accelerazione, in
stretta sinergia fra parte pubblica ed operatori privati. Questa è la scommessa che
abbiamo di fronte, dinanzi ad una situazione
economica che vedrà sempre più premiati
chi sarà in grado di stare sui mercati in
maniera competitiva. E questo non vuol dire
solo prezzi concorrenziali, ma anche garanzia della qualità dei prodotti data ai consumatori e soprattutto rispetto dell’ambiente
da parte di chi produce. I cittadini sanno
ormai valutare anche questo dato, e premiare chi si impegna in questa direzione. E questo è una novità molto importante.
Pier Giorgio Olivieri
INFORMAZIONI 2
Nell’estate 1978 nasceva la Comunità di San Patrignano
SANPA HA COMPIUTO TRENT’ANNI
Quest’estate la Comunità di San Patrignano ha compiuto 30 anni. Nell’estate 1978 Vincenzo Muccioli
e sua moglie Maria Antonietta Cappelli lasciavano l’attività di albergatori a Rimini e accolsero in casa
loro, a San Patrignano, i primi ragazzi con problemi di droga. A San Patrignano, dal 1978 a oggi, sono
successe tante cose: la comunità è passata attraverso momenti difficili, processi, la morte del fondatore 13 anni fa. Ma continua ancor oggi ad essere uno dei centri di recupero per tossicodipendenti
più importanti d’Europa, che ospita quasi duemila giovani. La Comunità è come una grande città,
dove i tossicodipendenti compiono il loro percorso di recupero, vivono lavorando nelle molteplici attività e partecipando alla gestione dei grandi appuntamenti. La Comunità è retta da Andrea Muccioli,
uno dei due figli di Vincenzo. Il Sindaco Maria Luigina Matricardi conferma che oggi, dopo periodi di
relazioni difficili e contrastate, il rapporto della Comunità con il territorio corianese e con il Comune
sono buone. E conferma le parole dette tre anni fa, nel settembre 2005, quando venne intitolata a
Vincenzo Muccioli la nuova piazza di Ospedaletto: “Non spetta certamente a noi emettere giudizi
sugli aspetti dell’azione di Muccioli. Ma allora, come oggi, prevalgono nella nostra valutazione i lati
positivi ed importanti della sua iniziativa nella battaglia contro la droga ed il recupero di tanti ragazzi all’interno della Comunità di San Patrignano”. Ed è per questo che ricordare e festeggiare l’azione di quanti, spesso in maniera solitaria, nel nostro Paese hanno combattuto, e continuano a farlo,
la diffusione della droga è un atto doveroso e giusto. Si stanno continuando a “bruciare” la vita di
migliaia di ragazzi, nella indifferenza quasi generalizzata del nostro popolo. Ed è questo che va combattuto e non deve essere permesso.
La Comunità festeggia il 25° anniversario della sua fondazione (2003)
FAMIGLIE EXTRA LARGE
Di certo non possono dire di annoiarsi. Sono i
componenti delle famiglie “larghe”, quelle che
hanno almeno 4 figli, tra naturali, adottivi o affidati. La famiglia extralarge, una specie in via
d’estinzione in Italia: erano l’11% dei nuclei
familiari italiani negli anni ’60; oggi sono ridotte a ca. 200.000. E a Coriano, se ci sono, quante sono: è una domanda non semplice perché
le risultanze provenienti dall’Anagrafe
Comunale non distinguono i componenti del
nucleo familiare. Quindi dentro la famiglia di un
capofamiglia ci possono essere, oltre ai figli, i
genitori o altri parenti conviventi. Allora il
numero che l’Anagrafe dà dovrebbe essere più
attentamente esaminato (e per questa volta
non siamo in grado di farlo). L’esito (così come
ci proviene dai tabulati) ci dice però che a
Coriano ci sono 181 famiglie con 5 componenti che ne fanno parte, 50 famiglie con 6 membri, 13 famiglie con 7, 3 famiglie con 8, 1 famiglia con 9, 2 famiglie con 10. Sono realtà che
vivono esperienze di vita molto diverse dalle
famiglie senza figli o con un figlio solo. Le famiglie extralarge lavorano ogni giorno per far sì
che la società sia capace di accoglierle, convinte che la fatica di ogni giorno dia un senso
più grande alle proprie vite e che la scelta di
avere bambini non sia un fatto privato, ma un
contributo a tutta la comunità. Chi fa un figlio,
ha scritto un commercialista, di fatto fa un
dono all’erario. I bambini sono il domani dell’economia, della cultura, del mondo. Eppure le
famiglie, invece di essere supportate, come
indica anche la nostra Costituzione, vengono
penalizzate. La vita delle famiglie numerose
sarebbe un po’ più semplice se il valore dei figli
venisse riconosciuto, se le tariffe delle utenze
domestiche non ignorassero il numero dei
componenti il nucleo. Se la fiscalità riconoscesse alle famiglie con più componenti il diritto di dividere il reddito per il numero dei familiari con un’area non tassabile definita in base
al numero dei figli, se ci fossero i benefit a
sostegno delle famiglie, la vita quotidiana di
quelle numerose non sarebbe un continuo slalom alla ricerca del prezzo più basso o dell’offerta speciale, un esercizio sapiente dell’arte
d’arrangiarsi. Occorre un grande salto di mentalità, un cambio di prospettiva che rimetta al
centro la vita, i bambini. “Non rinuncerei mai al
mio fratellino in cambio di un paio di scarpe
Nike” ha scritto Francesco, un figlio “numeroso”. Semplice ma diretto. Il Comune qualche
segnale di attenzione ha iniziato ormai da qualche anno a darlo: riduzione delle rette scolastiche mensili, pari al 15% per il secondo figlio,
20% per il terzo e ulteriori figli; riduzione delle
tariffe per il trasporto scolastico (da 160 euro
per il primo figlio, a E. 140 per il secondo, a E.
120 per il terzo).
LE CIFRE
250 ettari l’estensione della Comunità
20.000 i tossicodipendenti ospitati in 30 anni
1.800 le presenze attuali
160 gli operatori e i volontari
120 i bambini
500 i nuovi arrivi ogni anno
25 l’età media degli ospiti
72% i ragazzi riabilitati dopo 18 mesi
3 le sedi della Comunità (San Patrignano,
Novafeltria, San Vito di Pergine in Provincia di
Trento)
2200 gli anni carcere convertiti in programmi
di recupero
COME SI MANTIENE
Il 50 per cento delle risorse della Comunità
proviene dalle attività e dai beni e servizi prodotti secondo il principio dell’autogestione: Il
restante 50 per cento da donazioni e contributi di privati.
LA CUCINA
Sono 2.600 i pasti serviti al giorno integrati da
colazioni e merende. Vengono consumati ca.
300 kg di pane e 150 kg. di pasta a pasto; se
il menu la prevede 150 kg di carne suina e
avicola. Vengono offerti due menu contemporanei che possono variare da 700 a 1.000 per
tipo, più i “menù speciali” per chi ha intolleranze o deve sottoporsi a dieta prescritta dal
medico. Questi dati sono stati tratti da Il Resto
del Carlino del 27 luglio 2008
L’EUROPA E LE FAMIGLIE
Nonostante l’Unione Europea si sia resa conto dei
problemi delle famiglie, invitando ufficialmente gli
Stati membri a “incorporare la dimensione familiare nelle loro politiche sociali”, non esiste una
commissione per la famiglia, né un osservatorio.
Nell’ultima inchiesta dell’Istituto delle politiche
familiari di Madrid emerge che alcuni paesi
membri hanno iniziato singolarmente a riconoscere la famiglia come istituzione (nello studio
viene citata anche l’Italia, con il già defunto ministero delle Politiche familiari) ma in molti altri l’attenzione è inesistente. E’ stato stimato che in
Europa su 13 euro devoluti in spese sociali uno
solo viene speso per la famiglia, con grosse
diversità fra le Nazioni: Spagna e Portogallo non
arrivano a spendere l’1% del loro Pil per famiglia
e bambini. Italia e Grecia, insieme appunto ai
cugini iberici, sono i paesi dell’Europa dove si
spende meno per la famiglia; Lussemburgo,
Danimarca, Svezia e Irlanda spendono, invece, 3
volte la media europea, pari al ,1% del proprio Pil.
Si produce così una situazione di grande squilibrio e la creazione, denuncia l’inchiesta spagnola, di paesi di serie A e serie B. Una famiglia con
3 figli in Lussemburgo riceve 1.521 euro di
indennità al mese, in Germania 462 euro. La
stessa famiglia in Slovacchia riceve solo 42 euro
di benefit, in Polonia 36 e in Lettonia 32. La restrizione all’accesso dei benefit legate al reddito
sono così forti che la maggioranza delle famiglie
in Italia, Portogallo, Spagna e a Malta non ne ricevono affatto. (da AESSE, periodico delle ACLI, n. 7,
luglio 2008)
INFORMAZIONI 3
A Cerasolo Ausa
NASCE LA “SUPERSTRADA DEL COMMERCIO”
Proseguono gli incontri promossi dal Comitato
dei commercianti ed artigiani di Cerasolo Ausa
atti a promuovere iniziative per l’area
“Cerasolo Superstrada del Commercio”. Il
Comitato riunisce ormai una quarantina di
attività lungo la strada per San Marino. Nel
giro di pochi mesi gli artigiani, i commercianti, gli industriali che ruotano attorno al
Comitato hanno dato vita a numerose attività,
tra cui la creazione del sito internet
www.cerasoloausa.net dove i visitatori possono seguire tutte le iniziative legate a “Cerasolo
Superstrada del Commercio”, trovare i negozi
e le varie attività commerciali. Il Comitato ha
preso vita nel gennaio 2008 con i primi 20
soci: Presidente dell’organismo Valentina
Brighi; consiglieri Oriano Borghini, Salvatore
Lefante, Mauro Raggini, Romano Semprini e il
coordinatore Gianfranco Soldati. I soci oggi
sono arrivati ad essere ca. 40, ed il numero è
destinato a crescere.
Nell’ultimo incontro del Comitato a settembre,
hanno preso parte il Sindaco Matricardi e
l’Assessore Olivieri. La discussione si è soffermata sul miglioramento della segnaletica
locale al fine di meglio indicare l’area di interesse della “Superstrada del Commercio” e
sui lavori di manutenzione dell’area, soprattutto per ciò che riguarda la pulizia dei fossi e dei
guardrail che è stata fatta fino ad oggi soltanto una volta all’anno. L’Assessore Olivieri ha
assicurato tutti dicendo che i lavori di segnaletica sarebbero stati eseguiti il prima possibile (cosa infatti avvenuta nel frattempo) e che
le operazioni di pulizia verranno eseguite
almeno due volte l’anno.
Si è iniziato inoltre ad affrontare i progetti per
Natale, in particolare un sistema di luci realizzato ad hoc per le festività natalizie. Infine si è
posto il problema della comunicazione: con
tutte queste iniziative si vuole dare un’immagine complessivamente unitaria dell’area che
si vuole mantenere anche nelle inserzioni
pubblicitarie volte alla promozione nel riminese e in Romagna.
La nuova cartellonistica sulla Superstrada di San Marino
INAUGURATA LA SEDE DELL’UFFICIO R.A.B.
In vista della costruzione della nuova Linea, si è insediato il RAB, il Comitato Consultivo delle
Comunità Locali che avrà il compito di monitorare la fase di costruzione del nuovo impianto.
Il RAB, in particolare, è una forma di consultazione tra il gestore (HERA), la cittadinanza locale e
le amministrazioni comunali coinvolte, con funzioni di monitoraggio e scambio di informazione
sugli indicatori ambientali e si prefissa come scopo principale di facilitare la comunicazione,
l'informazione e l'interazione tra l’Azienda che gestisce il servizio di smaltimento dei rifiuti e i cittadini residenti nelle aree urbane circostanti gli impianti.
Il RAB di Raibano si è già riunito due volte, il 29 luglio ed il 6 ottobre. Hanno partecipato un rappresentante per ciascuna Amministrazione Comunale coinvolta (Comuni di Coriano, Riccione e
Misano Adriatico), i 6 rappresentanti dei cittadini, eletti in occasione di assemblee pubbliche, e
due rappresentanti tecnici di Hera. Nelle prossime settimane la composizione del Comitato sarà
integrata con la presenza dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste del territorio che
decideranno a breve chi delegare. Nel corso della seconda riunione sono state elette le cariche previste dal Regolamento: il Presidente del RAB,
Andrea Sanchi, rappresentante dei cittadini di Riccione; il Vicepresidente, Marino Signorini, di Misano Adriatico; il Segretario, Sonia Vincenti, di
Coriano. L’Ufficio RAB, a disposizione dei cittadini che volessero tenersi aggiornati rispetto alle attività del Comitato in orari che lo stesso RAB indicherà nelle prossime settimane, è sito in via Garibaldi a Coriano.
I LAVORI
ALL’INCENERITORE
L’impianto di incenerimento di Raibano oggi, dopo l’abbattimento dei due camini dei
vecchi forni
La nuova Linea del Termovalorizzatore sarà
pronta entro la fine del 2009. Insieme alla
Linea 3, già esistente e di recente ristrutturata, tratterà fino a 150.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati ogni anno. La costruzione
della nuova Linea procede secondo i programmi. E’ in corso in questa fase, dopo l’abbattimento dei due camini e dei vecchi forni,
in particolare la realizzazione della parte
interrata del nuovo forno.
In questo periodo, a seguito della demolizione delle due Linee più vecchie terminata
all’inizio dell’estate, l’unica Linea attiva tratta oggi 200 tonnellate al giorno. Il resto viene inviato in discarica a Sogliano, dopo un
trattamento in loco.
INFORMAZIONI 4
LA PAROLA AI GRUPPI CONSILIARI
In questa pagina i gruppi consiliari potranno liberamente intervenire sui diversi problemi amministrativi del Comune.
Naturalmente la responsabilità di quanto affermato e dichiarato nei singoli pezzi, sarà del gruppo che firmerà l’articolo.
ANTIFASCISMO
SCUOLA:
QUANTE BUGIE!
Nell’ultimo mese autorevoli esponenti della Destra
italiana hanno riaperto
dolorose ferite, confermando che una storia condivisa in Italia ancora non
c’è e non è possibile. Ha incominciato il
Sindaco di Roma Alemanno che ha sostenuto
che il fascismo non è stato “il male assoluto”
(come invece aveva sostenuto in Israele qualche tempo fa il suo segretario Fini), ma con
una eccezione: le leggi razziali. Gli ha fatto eco
il Ministro della Difesa Larussa che ha posto
sullo stesso piano partigiani e repubblichini. E’
stato costretto nuovamente ad intervenire l’on.
Fini, oggi Presidente della Camera dei
Deputati, per recuperare un minimo di credibilità democratica a questa Destra revanscista e
nostalgica: Fini ha detto che “la destra si deve
riconoscere nei valori dell’antifascismo” e che
la Repubblica di Salò combatteva dalla parte
sbagliata. E’ riuscito a salvare la faccia, ma le
reazioni furiose di tanti esponenti della Destra
(dalla Mussolini a Storace, dai leader giovanili
al Ministro Giorgia Meloni) la dicono lunga sul
reale pensiero di questi personaggi. Per non
ricordare poi i tanti interventi che il Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano è stato
costretto a fare a difesa della Costituzione
Italiana e dei suoi valori.
Siamo un paese smemorato che non riesce a
dimenticare. I fatti ci inseguono sempre. Anche
se o forse proprio perché abbiamo cercato di
rimuoverli, rinunciando a chiarirli. O, almeno, a
fornire loro una spiegazione condivisa. Di stagione in stagione, la storia viene riscritta retrospettivamente in base a interessi e valori di parte, a prescindere dalla reale realtà storica.
Compreso il fatto che qualcuno si batteva per
ragioni giuste e altri invece no.
Il politologo Ilvo Diamanti, su Repubblica, a proposito di questi fatti ha scritto: “Tuttavia, se siamo prigionieri del passato, è anche per un’altra
ragionevole ragione. Questa società ha abolito il
futuro. Ha rinunciato a descrivere un orizzonte
comune. Procede in ordine sparso, giorno per
giorno. Una società vecchia, dove i giovani sono
una specie rara – come i panda - controllata da
adulti che non vogliono diventare adulti e da
vecchi che rifiutano di invecchiare. La classe
politica ne è uno specchio fedele … Un paese
smemorato e, al tempo stesso, incalzato dalla
memoria. Sospeso fra rimozione, revisione e
nostalgia. Per sottrarsi alle trappole del passato
che non passa mai, resta solo una via. Guardare
avanti. Progettare – o almeno immaginare – il
futuro”. Il Gruppo Consiliare di Centro-Sinistra a
Coriano si è sforzato di fare questo: pensare il
futuro per il nostro Paese. Progetti, idee, proposte sono state esaminate, affrontate, realizzate.
Coriano è oggi una bella realtà, dove si sta bene,
si vive bene. Problemi, naturalmente, ci sono,
ma gli uomini e le donne delle forze di CentroSinistra guardano al futuro con grande speranza. E con loro ci sono i giovani che dovranno
proseguire ad investire sui progetti per la
Coriano dei prossimi decenni.
Sulla riforma Gelmini, anche il PD
riminese sposa la linea della demagogia, quella dell’opposizione a
prescindere, dei “No” preventivi, fondata su una dialettica
più ideologica che legata a dati di fatto ed alle necessità
ormai inderogabili degli studenti, delle famiglie e della
scuola. Se è vero che le bugie hanno le gambe corte non
si comprende questa campagna di disinformazione a tutti i livelli per caricare di incertezze le famiglie e quegli
insegnanti in buona fede che credono nell’importanza
della scuola come luogo di cultura e di preparazione alla
vita. Una delle menzogne più gravi messa in circolazione
è quella secondo cui il ritorno al maestro unico, il voto in
condotta e quello sulle interrogazioni invece del giudizio,
farebbe fare alla scuola un balzo indietro di cinquanta anni
e la fine del tempo pieno. In verità le cose stanno diversamente. Da un sondaggio dell’Istituto Piepoli (non certo
vicino al centrodestra), risulta che:
- l’85% degli intervistati sono favorevoli alla reintroduzione del voto in condotta;
- il 79% è favorevole al Voto invece del Giudizio;
- il 61% è favorevole al ritorno del maestro unico.
Il ritorno al maestro unico alla scuola primaria (ex scuola
elementare) nasce da una necessità educativa molto
importante: fornire una figura di riferimento al bambino
che a 6 anni si ritrova in un contesto nuovo, ben diverso
da quello della scuola dell’infanzia. Esso è figura fondamentale nello sviluppo sociale del bambino e, non da ultimo, insegna ad imparare. Nelle scuole elementari è fondamentale imparare ad avvicinarsi ai nuovi saperi, imparare l’amore per la lettura di un buon libro. Non è fondamentale leggerne 10 o 20 o 100; molto più importante è
imparare a leggere nel modo giusto, cosa che sarà fondamentale negli anni a venire con le richieste più pressanti delle classi superiori. I 3 maestri nelle scuole elementari sono scaturiti da concorsi sbagliati che hanno fatto assumere troppi insegnanti negli anni in cui si è avuto
un calo demografico considerevole. Successivamente si è
dovuto trovare un “impiego” a tutti questi insegnanti e
così si è arrivati alle 3 figure. Per i bambini da 6 a 10 anni
è fondamentale avere una figura di riferimento valida e
costante, non 3 insegnanti che a rotazione tentano di
“infarcire” di sapere i bambini. Spesso la maestra è vista
come una “vice mamma” che contiene e rassicura e
insegna nel modo giusto i saperi che sono richiesti a quest’età. Con il maestro unico, in realtà, il tempo pieno alle
elementari sarà aumentato del 50% e li verranno redistribuiti i maestri che non saranno più impegnati nelle compresenze in classe. Verrà comunque garantita la presenza
dell’insegnante di lingua straniera, di informatica e di educazione fisica. In tal modo il bambino saprà quale è l’insegnante di riferimento e vedrà negli altri i collaboratori o
comprimari, del primo. Altre bugie vengono propalate ad
uso politico per screditare la riforma Gelmini:
La pretesa chiusura delle piccole scuole. Nessuno si
sogna di chiudere le piccole scuole nei centri isolati o
montani: si tratta invece di correggere l’anomalia per cui
non si abbia un insegnante ogni 9,7 alunni mentre nella
media europea è di un insegnante ogni 12 alunni;
La pretesa riduzione degli insegnanti di sostegno. E’
stato ribadito a più riprese dal Ministro che nessun taglio
interesserà gli insegnanti di sostegno. Difatti sono stati
attivati i 90.882 insegnanti di sostegno esattamente come
previsto dal precedente Governo.
Taglio di 87.000 cattedre in tre anni. L’Italia spende
come e più delle altre nazioni europee eppure i nostri
insegnanti sono i peggio pagati quindi è evidente che
sono in troppi a dividersi uno stipendio indecoroso. Il taglio
previsto si concretizza non con licenziamenti ma limitando l’incremento previsto per i prossimi tre anni. In tal
modo, con il risparmio ottenuto, potranno essere concessi incrementi agli altri insegnanti.
Il Gruppo Consiliare di Centro-Sinistra
Il Gruppo Consiliare “Uniti per Coriano”
LA NOSTRA
REGIONE È LA
PIÙ INQUINATA
D’ITALIA
Il 7 ottobre si è svolta l’assemblea pubblica
sulle nuove tecnologie studiate per lo smaltimento ed il riciclaggio dei rifiuti nella provincia di Rimini. Lo smaltimento a freddo e l’utilizzo dei tunnel magnetici o a fibre ottiche
sono tra le varianti possibili per evitare la
costruzione della 4° linea dell’inceneritore.
Non ci sono più scusanti per la Regione, la
Provincia, i Comuni e per Hera: tutti sono ufficialmente a conoscenza delle alternative realizzabili. Il potere politico ha gli strumenti per
realizzare un sistema BIO-RICICLABILE che
tolga il primato all’Emilia Romagna di regione
più inquinata d’Italia. L’impianto di Montello, in
grado di ricevere e trattare 165.000 ton/anno
di rifiuti - ricordo che Coriano arriverà a
200.000 tonnellate entro il 2012 - è stato illustrato, come esempio positivo, durante all’assemblea.
I vantaggi individuati nel trattamento anaerobico investono molteplici aspetti di cui i principali possono essere così riassunti: 1- il trattamento anaerobico è fonte di energia positiva;
2- vasto campo di applicazione (non vi sono
problemi legati alla presenza di materiali estranei o all’eccessiva umidità); 3- flessibilità: lo
stesso impianto può trattare diversi tipi di scarti organici; 4- automazione: il funzionamento
dell’impianto è completamente automatico,
inclusa la separazione dei materiali estranei
(non è richiesta selezione manuale); 5- energia:
massimo recupero di energia sia elettrica che
termica, grazie all’alto rendimento del processo multifasico; 6- emissioni di Co2: il materiale
organico è convertito in energia, contribuendo
alla riduzione delle emissioni di Co2 e quindi
alla riduzione dell’effetto serra; 7- impatto
ambientale: assolutamente contenuto. Il processo avviene all’interno di capannoni mantenuti in depressione, serbatoi e tubazioni ermeticamente chiusi, eliminando eventuali emissioni di odori all’esterno e all’interno dell’impianto e mantenendo condizioni ottimali nell’ambiente di lavoro. L’utilizzo di biofiltri per
trattare l’aria esausta dell’impianto consente di
abbattere totalmente le emissioni in atmosfera.
Altro sistema presentato all’assemblea è stato
il KOMPOGAS. Il compost KOMPOGAS, certificato per l’uso nell’agricoltura biologica (FIBL),
è un concime naturale prezioso, che permette
di ottenere risultati impressionanti.
Questi sono i link che potete consultare:
www.centroriciclo.com/azienda.php (estrusione); it.youtube.com/watch (Kompogas digestione anaerobica); www.eco-star.it/index.
(separazione sacchetti dall’umido); it.youtube.com/watch (separazione rifiuti stradali).
Chi desiderasse maggiori documentazioni può
contattarmi a questi recapiti:
[email protected];
[email protected].
Il Gruppo Consiliare “Nuova Coriano”
INFORMAZIONI 5
A docenti, scolari e genitori
AUGURI PER IL NUOVO ANNO SCOLASTICO
L’Assessore alla Pubblica Istruzione
Melelia Maltoni
Il 15 settembre i cancelli delle scuole corianesi, di ogni ordine e grado, hanno riaperto i battenti. Con il fiato in gola, ma anche quest’anno
i lavori di manutenzione e adeguamento degli
stabili sono stati completati in tempo. Continua
intanto il trend di crescita dei ragazzi che frequentano le nostre scuole (vedi tabella in fondo alla pagina). La necessità di partire con il
nuovo polo scolastico cresce di anno in anno,
ma i problemi di reperimento dei fondi necessari è sempre più drammatico. Auguro a tutti i
docenti, agli alunni e ai loro genitori, un proficuo anno scolastico, consapevoli tutti degli
enormi problemi che la scuola italiana, di ogni
ordine e grado (dalle materne all’Università),
sta attraversando. Ma proprio la consapevolezza dei problemi esistenti mi fa dire che la
scuola pubblica non si riforma per decreto e
con voto di fiducia. La “riforma” (è un eufemismo) del Ministro Gelmini è solo un enorme
taglio alla scuola italiana: non è reintroducendo il voto di condotta, il maestro unico, la riduzione d’orario nella scuola primaria che si danno risposte alle esigenze didattiche degli studenti e alle esigenze sociali delle famiglie. La
scuola si può riformare introducendo merito e
pari opportunità, valorizzando la professiona-
lità degli insegnanti, adeguando i loro stipendi
in base al merito, tutti criteri lontanissimi dalla
concezione del Ministro Gelmini. Siamo tutti
fortemente preoccupati perché si attuano tagli
indiscriminati pari a 8 miliardi di euro, prevedendo la riduzione di 4 ore settimanali nella
scuola elementare, la riduzione drastica del
tempo pieno e del tempo prolungato, il rischio
di chiusura di migliaia di scuole soprattutto nei
piccoli comuni, e la riduzione degli insegnanti
e del personale scolastico non è una riforma
della scuola: è l’uccisione della scuola pubblica. Questo noi non lo vogliamo e ci batteremo,
assieme ad insegnanti e genitori, perche queste catastrofiche previsioni previste dalla
Gelmini vengano rigettate.
Melelia Maltoni
LABORATORI “PINOCCHIO” A OSPEDALETTO
ISCRIZIONI 2008/2009
ANALISI STATISTICA 2007/2008
Tornano anche questo inverno a Ospedaletto i laboratori extrascolastici
per bambini e ragazzi dai 3 ai 13 anni. Sono previsti laboratori di danza, karate-do, teatro, musica e canto, cartoons, informatica, ceramica,
terracotta, di lavori manuali e creativi, ed altro ancora. Entro il 3 ottobre
sono state raccolte presso le scuole il modulo di iscrizione; il 15 ottobre incontro-confronto con i genitori dei bambini che hanno presentato
le domande. I corsi inizieranno il 20 ottobre e termineranno il 30 aprile
2009. La durata dei singoli corsi però potrà essere più breve o più lunga. Per informazioni rivolgersi all’Ufficio servizi sociali e pubblica istruzione in Comune (negli orari d’apertura): tel. 0541.659844 e
0541.659843.
Totale frequentanti 270, suddivisi in 26 gruppi di lavoro, di cui
6 laboratori manuali brevi con un adulto accompagnatore (5 sett.)
1 laboratorio di cartoons (10 sett.)
19 laboratori di durata annuale (26 sett.)
DIVISIONE PER TIPOLOGIA DI LABORATORIO
LA POPOLAZIONE SCOLASTICA NEL NOSTRO COMUNE 2008/2009
ISCRITTI SCUOLE MATERNE
STATALI
PRIVATE
05/06 06/07 07/08 08/09
ISCRITTI SCUOLE
ELEMENTARI STATALI
05/06 06/07 07/08 08/09
05/06 06/07
ISCRITTI SCUOLE
MEDIE STATALI
07/08 08/09 05/06 06/07 07/08 08/09
CORIANO
87
81
80
61
54
51
60
62
198
213
244
257
174
167
175
168
OSPEDALETTO
69
66
79
80
-
-
-
-
138
150
149
155
147
160
167
181
CERASOLO
47
47
50
46
-
-
-
-
78
81
91
88
-
-
-
-
BESANIGO
36
45
51
45
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
MULAZZANO
26
28
23
21
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
TOTALI
265
267
283
253
54
51
60
62
414
444
484
500
321
327
342
349
INFORMAZIONI 6
LAVORI IN CORSO
ARREDO PIAZZA MULA D’ORO A MULAZZANO
Sono stati completati i lavori di arredo urbano di
Piazza Mula d’Oro a Mulazzano. L’intervento, eseguito dalla ditta CSE srl Costruzioni edili stradali,
è costato 70 mila euro più IVA. E’ stato inoltre
sistemato il verde da parte della Cooperativa
Olmo, che è l’azienda che gestisce tutto il verde
pubblico comunale.
I lavori hanno interessato tutta la piazza, con la
realizzazione dei marciapiedi e di un’isola centrale attorno al pozzo. Il tutto pavimentato in betonella. Inoltre sono state realizzate aiuole, sia da
fiore che a verde. Sulla piazza è stata vietata la
sosta degli automezzi. I marciapiedi sono stati
prolungati sia in direzione del Cimitero che verso
Via Agello.
MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DELLA VIABILITA’ COMUNALE
Il 22 settembre hanno avuto inizio i lavori di
manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità comunale per l’anno 2008 e sono tuttora in
corso. L’appalto è stato vinto dalla ditta Mattei di
Villa Verucchio per un importo di E. 118.500,00.
Saranno eseguiti i seguenti lavori: asfaltatura delle strade bianche Via Roncona (zona Mulazzano),
Via del Fagiano (zona Mulazzano), Via Pedrolara
vicinale (zona Monte Tauro); ripristini su asfaltature esistenti: Via Mulazzano nel tratto compreso
tra l’intersezione di Via San Patrignano con Via
Cella, Via della Repubblica a S. Andrea in B. nel
tratto di fronte al cimitero, Via il Monte con sistemazione della frana che coinvolge la strada, Via
Moreta nel tratto iniziale lato Via Fienile, Via Rio
Melo nella curva di fronte al Ristorante Vecchia
Fonte, il piazzale del Centro Commerciale di
Cerasolo Ausa, Via Canneto in zona Cavallino, Via
laterale SP 41 in zona Ospedaletto.
ARREDO URBANO VIA DI VITTORIO
E’ stato completato il lavoro di arredo urbano in
Via Di Vittorio, iniziato a metà luglio. Esso è stato realizzato dalla ditta Antonioli di Riccione, per
un importo di E. 40.695,00. L’intervento prevedeva la realizzazione del marciapiede in Via Di
Vittorio, nel tratto compreso tra Via il Balcone e
la rotatoria nell’intersezione fra le vie Garibaldi
e Marano. Un intervento rivolto dunque, soprattutto, alla messa in sicurezza dell’accesso dei
ragazzi che frequentano la Scuola Media
“Mevio Gabellini”.
FOGNATURA PASSANO – CORIANO
I lavori di realizzazione della fognatura PassanoCoriano sono stati assegnati alla ditta Coromano
di Bertinoro. La consegna del cantiere è avvenuta il 6 ottobre ed i lavori dovranno essere ultimati entro il mese di marzo del 2009. I lavori sono
appaltati e diretti dai tecnici di HERA.
ILLUMINAZIONE PUBBLICA
E’ stato realizzato l’impianto di illuminazione del
guado di Vallecchio e dell’incrocio fra la Via Parco
del Marano e la Via Ranco. Si è in attesa della fornitura da parte di ENEL dell’energia elettrica per
l’accensione di questi impianti.
E’ stata illuminata la Via Cerasolo, nel tratto compreso tra Ospedaletto e la rotatoria dell’ingresso
merci della Comunità di San Patrignano.
E’ stato illuminato il percorso pedonale tra la
Chiesa di Cerasolo e il Cimitero, oltre che il tratto
della zona abitata di Via il Monte (Mulazzano).
Sono stati infine potenziati gli impianti esistenti di
Via Rio Melo, Via Chiesa e Via Modena.
Tutti questi interventi sono costati 150.000 euro.
I lavori di arredo in Via Di Vittorio
MULAZZANO, IL SOLE SPLENDE A SCUOLA
Il nuovo impianto fotovoltaico installato sopra il tetto della scuola di Mulazzano
E’ stato installato nei giorni scorsi il primo
impianto fotovoltaico comunale a Coriano
sopra la falda del tetto della scuola di
Mulazzano.
Un impianto da 4,41 kWp di potenza nominale che produrrà ogni anno 5.509 kWh di energia pulita sfruttando solo ed esclusivamente la
luce del sole.
Il generatore è costituito da 21 pannelli fotovoltaici Trina Solar da 210 Wp e un inverter
Fronius IG40.
I lavori sono stati eseguiti dalla Cooperativa
Sociale Ecoservizi L’Olmo di Rimini con il supporto tecnico di Ubisol s.r.l.
L’impianto si ripagherà nel giro di pochi anni
grazie agli incentivi statali in “Conto energia”,
che favoriscono la realizzazioni di tali impianti su edifici pubblici, poi produrrà un reddito
che andrà direttamente nelle casse comunali
per oltre dieci anni.
All’installazione seguirà un momento didattico
dedicato agli alunni della scuola in cui si spiegherà ai bambini l’importanza del risparmio
energetico e dell’uso razionale dell’energia
nella vita di tutti i giorni.
INFORMAZIONI 7
GIUSEPPE RAVEGNANI (1895-1964)
CRITICO LETTERARIO, GIORNALISTA, POETA, SCRITTORE, BIBLIOTECARIO, TRADUTTORE
L’UOMO DI CULTURA
A volte capita che uno nasca “in un altro posto”:
è quello che è successo a Giuseppe Ravegnani
che è nato in casa dello zio, fratello della mamma, a San Patrignano di Coriano, invece che nella grande casa familiare di Ferrara. Eppure
Ravegnani, per tutta la vita, in tanti scritti, rivendica la sua romagnolità:“Bisogna essere nati qui,
tra mare e collina, nella casa del contadino o in
qualche vecchia torre malatestiana, su per le
coste di Coriano o di Cerasolo, tra il casto lume
degli olivi e l’oro del granoturco, per comprendere quale e quanto sia il valore della poesia per la
nostra anima romagnola” (in “Febbre bianca” del
1958). E con i nipoti, per anni, venne a Coriano,
per fargliela conoscere ed apprezzare. Ma per i
corianesi Ravegnani è personaggio sconosciuto,
nonostante questi legami affettivi e culturali.
In occasione dell’inaugurazione di CORTE –
Coriano Teatro abbiamo invece voluto ricostruirli, e con due dei suoi nipoti (che ringrazio
calorosamente), Enrico Ravegnani, maestro
restauratore, e Cecilia Chailly, grande arpista,
abbiamo voluto costruire un percorso che lo
facesse conoscere a Coriano. Cecilia, la serata
dell’inaugurazione, suonerà e leggerà brani del
nonno legati alla nostra terra e ricordi del padre,
Luciano Chailly, uno dei più grandi compositori
italiani del Novecento: “Ritagli di vita intima”, il
titolo del recital inaugurale il 28 dicembre. Con
Enrico invece allestiremo una mostra delle
stampe del ‘700 che ha ereditato dal nonno:
Giuseppe Ravegnani era un collezionista di tante cose (di libri, in primo luogo). Questa piccola
raccolta di stampe sarà illustrata e commentata da Andrea Donati, responsabile della
Fondazione Serra di Cesena. Ma delle manifestazioni per l’inaugurazione di CORTE parleremo in maniera molto più ampia nel numero del
giornale di dicembre.
Quello che invece ci premeva evidenziare è il
progetto complessivo che è stato costruito per
riscoprire questo grande personaggio della
cultura italiana del Novecento che ha radici
nella nostra terra: poeta (sin da giovanissimo),
direttore della Biblioteca Estense di Ferrara
negli anni Trenta e curatore delle opere di
Ariosto, giornalista, dirigente e critico letterario
della casa editrice Mondadori dal dopoguerra
sino alla fine degli anni ’50, vincitore del
Premio Viareggio per la saggistica nel 1955,
membro delle giurie dei più importanti premi
letterari italiani, direttore della più prestigiosa
collana di poesie d’Italia, la mondadoriana “Lo
specchio”. In questi anni, come Biblioteca
Comunale “Battarra”, siamo andati alla ricerca
di questi personaggi corianesi che hanno avuto un ruolo nella storia culturale e sociale
dell’Italia. Mi auguro che il breve profilo biografico che abbiamo ricostruito serva a meglio
capire la storia di Giuseppe Ravegnani. Non
sappiamo se in Paese c’è ancora qualcuno
che lo ricorda o che ha avuto rapporti con Lui.
Se ci fosse, ci piacerebbe raccogliere la sua
testimonianza. Quello che ci premeva però
pensiamo di averlo ottenuto: legare la storia di
Giuseppe Ravegnani a Coriano, il luogo dove il
13 ottobre 1895 vide la luce.
Paolo Zaghini
Giuseppe Ravegnani al lavoro nel proprio studio della casa di Milano
LA BIOGRAFIA E LA FAMIGLIA
Giuseppe Ravegnani nacque a San Patrignano,
frazione del Comune di Coriano, il 13 ottobre
1895 da Adriano Ravegnani (nato a Bologna l’8
gennaio 1863, trasferitosi a Bezzecca, provincia
di Trento, il 4 novembre 1946 presso la nipote
Silvana Chailly e qui morto il 28 dicembre 1950)
e Maddalena Capri (nata a Bologna il 9 giugno
1862, e morta a Milano il 7 marzo 1954). Nasce
in casa del fratello della mamma, Francesco
Capri (nell’immobile in cui oltre 70 anni dopo
Vincenzo Muccioli fondò la Comunità di San
Patrignano). I genitori erano entrambi residenti a
Ferrara, e qui iscrissero da subito anche il figlio
Giuseppe. All’anagrafe corianese infatti c’è solo
l’atto di nascita. Ma Giuseppe rimase in qualche
modo legato a Coriano: suo nipote Enrico racconta che ancora pochi mesi prima della morte il
nonno portò i nipoti a Coriano a vedere la casa
dove era nato. Una curiosità: tutte le biografie
riportano come luogo di nascita sempre, e solo,
San Patrignano di Romagna (quasi fosse un
Comune), senza mai citare Coriano.
Il padre, Adriano, uomo pratico, fu uno degli
uomini dei consorzi di bonifica del ferrarese. La
coppia Adriano e Maddalena avrà anche una
figlia, Clementina, che poi sposerà Vittorio Chailly.
Dalla loro unione nacquero tre figli: Luciano
(Ferrara, 19 gennaio1920-Milano, 24 dicembre
2002), Giancarlo e Silvana. Luciano, compositore
e direttore dei maggiori teatri italiani, ebbe due
figli: Riccardo (1953), direttore d’orchestra, e
Cecilia (1960), arpista.
Il padre di Adriano, Giuseppe Ravegnani (nato a
Rimini nel 1832 e morto a Ferrara il 9 marzo
1918), fu artista eclettico, nato da una antica
famiglia alto borghese (Dante Alighieri, nel
Paradiso, al 16° Canto, ai versi 97-99, scrive:
“Erano i Ravignani ond’è discesi
il conte Guido e qualunque del nome
dell’alto Bellincion ha poscia preso…”).
Allievo del pittore riminese Luigi Pedrizzi, frequentò l’Accademia Artistica di Bologna. Fra il
1870 e il 1880 lavorò a Rimini (affrescò la sala da
ballo del Kursaal, lavorò alla Chiesa di Santa
Chiara e al Tempio Malatestiano). Nel maggio
1882 si trasferì a Ferrara, dove divenne direttore
della Scuola di Belle Arti “Dosso Dossi”. Per le
notizie su di Lui vedasi il saggio di Giulio Zavatta
“Per una biografia di Giuseppe Ravegnani, pittore
riminese dimenticato” in “Romagna arte e storia”
n. 79/2007. La moglie era Clementina Foschi
(nata a Bologna il 2 gennaio 1832 e morta a
Ferrara il 5 agosto 1919).
Acquistò a Ferrara il seicentesco Palazzo
Scacerni, in Via Palestro 52, in cui crebbero i
ragazzi Ravegnani e Chailly. Residenza spesso
citata nei ricordi dei protagonisti e di molti amici.
Giuseppe Ravegnani sposò a Ferrara Nella Vasè il
9 febbraio 1922. Era nata a Ferrara (in località
Porotto) il 21 gennaio 1899 e morì a Tortona (AL)
il 30 aprile 1985. Dal matrimonio nacquero due
figli: Paolo (nato il 4 gennaio 1923 a Ferrara e
deceduto a Ravenna il 22 dicembre 1996) (sposato con Anna Maria Balboni nata a Ferrara il 5
agosto 1923, vivente) e Adriano (nato a Roma il 6
luglio 1924, trasferitosi a Milano il 6 giugno 1945,
poi a Pozzol Groppo dal 1966 al 1987, ed infine a
Voghera. E’ morto a Milano l’11 febbraio 1989)
(sposato con Maria Rosa Barbaroux, nata a
Milano l’8 giugno 1926) (redattore sportivo del
Corriere della Sera, Sindaco del piccolo comune
di Pozzol Groppo in provincia di Alessandria dal
1965 al 1970). Paolo ha tre figli: Giorgio (1946),
Enrico (1951) e Luca (1955-1991). Adriano ha tre
figlie: Patrizia, Lianella, Paola.
Ravegnani morì a Milano il 20 maggio 1964, a 69
anni. Fu sepolto nel cimitero di Pieve di Ledro in
provincia di Trento con i genitori, ma poi la salma
fu traslata dalla famiglia a Pozzol Groppo in provincia di Alessandria.
INFORMAZIONI 8
GLI ANNI FERRARESI
Giuseppe Ravegnani partecipò alla Prima
Guerra Mondiale sul fronte. Tornato dal Carso
si laureò, in ottemperanza ai voleri del padre,
in giurisprudenza all’Università di Ferrara. Ma
i suoi interessi erano altri, e verso questi ben
presto si diresse.
Nel 1913, a 17 anni, fondò a Ferrara con Italo
Balbo, suo compagno di scuola al Liceo
Ginnasio Ariosto, la rivista letteraria “Vere
novo”. Da giovanissimo esordì come poeta e
fu tra i protagonisti della vita letteraria italiana,
nel vivace ambiente ferrarese del poeta
Corrado Govoni (1884-1965) e del
pittore/scrittore Filippo De Pisis (1896-1956),
raccolto, tra il 1914 e il 1925, intorno alle riviste “Vere novo” e “Poesia e arte”; e in seguito
intorno alla terza pagina del “Corriere Padano”
di Nello Quilici (morto il 28 giugno 1940 a
Tobruk insieme a Balbo). Il quotidiano, nato il 5
aprile 1925, come “giornale della rivoluzione
fascista”, fu fondato da Italo Balbo (18961940) che ne rimase anche il proprietario unico per tutta la sua vita. Del “Corriere Padano”
curò la terza pagina ininterrottamente dal
1929 al 1943, scrisse tanto nella sua rubrica
“La Tirlindana” (i suoi articoli spesso erano
citati e riportati da altri giornali e riviste) e infine ne fu il direttore, dopo la morte di Quilici,
dal 1940 al 1942.
Negli anni Trenta Ferrara non rappresenta solo
la formazione universitaria, ma significa anche
una cultura parallela a quella accademica. A
Ferrara operò in particolare un gruppo di letterati e artisti di diversa esperienza e provenienza (non necessariamente ferrarese), tra cui
alcuni già noti, come Corrado Govoni (senz’altro la maggiore personalità poetica), o prossimi ad una fama anche internazionale come i
pittori Carlo Carrà (1881-1966), Giorgio De
Chirico (1888-1978), Filippo De Pisis, Alberto
Savinio (1891-1952); altri di rilievo inferiore
come Ravegnani stesso, gli scrittori Lionello
Fiumi (1894-1973) e Ferruccio Luppis (18801959), gli editori fratelli Alberto (1890-1965) e
Giulio (1878-1961) Neppi. Ne nacque una
vivace azione culturale (orientata in una zona
ibrida tra crepuscolarismo, futurismo e l’influenza ancora attiva di Pascoli e D’Annunzio),
spessa capace di esiti anche interessanti,
attenta comunque al confronto critico e alle
giovani voci provenienti dalle più disparate
regioni italiane.
Collaboratore di Giuseppe Agnelli (18561940), allievo del Carducci, direttore della
Biblioteca Ariostea di Ferrara dal 1892 al
1933, lo sostituì alla direzione dell’Istituto alla
fine del 1933 e vi rimase sino al 1945, quando fu costretto ad un abbandono burrascoso
(probabilmente per le sue implicazioni con il
fascismo). Nel “Fondo Ravegnani” (cartella 12)
presso la Biblioteca di Pavia sono conservate
una serie di carte che documentano una lunga
assenza dal lavoro per motivi di salute (dal 27
novembre 1944 al 27 aprile 1945); il protrarsi
dell’assenza, questa volta ingiustificata, con
conseguente licenziamento (15 maggio 1945);
l’avvio di una procedura di epurazione contrastata da Ravegnani con memoriali difensivi e
dichiarazioni in suo favore; e infine una richiesta di Ravegnani di dimissioni (30 novembre
1945) che sembra concludere la vicenda.
Nel decennio in cui fu Direttore della
Biblioteca, Ravegnani migliorò gli strumenti di
consultazione, compilò il catalogo “I manoscritti della Biblioteca Ariostea” (Olschki,
1933) e scrisse “Saggio di un catalogo degli
incunaboli della Biblioteca Ariostea” (1934).
Prese, sin dal 1939, importanti iniziative tese a
salvaguardare i preziosi codici ed incunaboli
posseduti dall’Ariostea nella eventualità di
incursioni aeree sulla città. Ma nel 1938 il
direttore Ravegnani fu necessariamente ligio
alle leggi, alle ideologiche prescrizioni del
fascismo, nell’applicazione delle leggi razziali
nell’Istituto che dirigeva.
Nel 1935 aveva ottenuto la Libera Docenza in
Letteratura Italiana.
Dal 1937 al 1939 fu redattore della “Nuova
Antologia” di Roma.
LA CITAZIONE DI BASSANI
Il critico Lanfranco Caretti (1915-1995) e lo
scrittore Giorgio Bassani (1916-2000) leggeranno i testi della letteratura contemporanea
presso la fornita biblioteca privata di
Ravegnani, “il più illustre, con Nello Quilici, dei
letterati ferraresi” (dirà poi in una testimonianza Bassani). Ma Ravegnani è anche colui che
nel 1938 si renderà colpevole dell’allontanamento di Bassani dai locali della Biblioteca
Ariostea a seguito delle leggi razziali. Lo scrittore darà testimonianza di questo episodio nel
romanzo “I giardini dei Finzi-Contini” (edito nel
1962).
Ad oggi non è chiaro se questo fu un episodio
reale o una invenzione narrativa. I familiari
raccontano che questo fatto turbò profondamente gli ultimi anni della vita di Ravegnani,
che negò decisamente ogni veridicità dell’episodio contenuto nel libro di Bassani. Sempre i
familiari raccontano di un incontro assai burrascoso che si svolse con Bassani a tal proposito, e che pose fine definitivamente ad una
lunga e cordiale frequentazione.
GLI ANNI MILANESI
Lasciata Ferrara il 6 giugno 1945 si stabilì a
Milano, in Piazza Morbegno. Scrive il 27 ottobre 1945 ad Alberto Mondadori: “Ella intuisce
che la mia barchetta, dopo le tempestose
navigazioni, fa acqua da tutte le parti. A
Ferrara, tra bombe, saccheggi e grimaldelli, ho
tutto perduto: casa, mobili, libri, ed ora mi tocca ricominciare davvero ab imis, come fossi
sui vent’anni. E ne ho invece cinquanta”. È da
allora che iniziò la sua lunga e tormentata collaborazione con la Casa Editrice Mondadori
che durò sino alla fine degli anni ‘50. Una collaborazione che si realizzò attraverso molteplici attività: dalla consulenza editoriale alle traduzioni, dalla curatela di raccolte e antologie,
alla lunga e intensa attività critica sulle pagine
di “Epoca”. Fu redattore capo del settimanale
“Epoca” dal 1950, oltre che il critico letterario. Ma verso la fine degli anni ’50, con l’usci-
Giuseppe Ravegnani nello studio di Milano
con i nipoti (da in alto a sin.) Giorgio,
Enrico, Patrizia, Lionella (1958)
ta di Alberto Mondadori dalla casa editrice nel
1958, nel quadro di un generale rinnovamento della direzione letteraria mondadoriana
(assunta da Vittorio Sereni nel novembre
1958), il ruolo di Ravegnani fu nettamente ridimensionato, tanto da spingerlo alla scelta di
sedi giornalistiche ed editoriali alternative.
Collaborò negli anni con i più importanti quotidiani e periodici con articoli di critica e saggi.
Condirettore, da metà degli anni Cinquanta, con
Alberto Mondadori (1914-1976) della collana di
poesia “Lo specchio”, la prestigiosa collana
mondadoriana di poesia contemporanea..
Nel 1955 vinse il premio Viareggio per la saggistica con i 2 volumi di “Uomini visti. Figure e
libri del Novecento (1914-1954)” edito da
Mondadori nel 1955. Nel 1956 il premio
Marzotto per il lavoro giornalistico.
Bibliografo dell’Ariosto (pubblicò, in collaborazione con G. Agnelli, nel 1933 gli “Annali delle
edizioni ariostee”, 2 voll., Zanichelli), poeta e
prosatore, traduttore dal catalano, dallo spagnolo, dal francese, Ravegnani fu soprattutto
critico letterario militante della letteratura italiana del Novecento. Appartenne a quella categoria di studiosi del ‘900 italiano che seppero
portare un loro efficace contributo di idee e di
cultura al giornalismo collaborando a quella
“terza pagina” che divenne, in quel periodo,
un nobile ponte gettato tra il grande pubblico
e la letteratura di tradizione accademica.
Ravegnani dedicò parecchi articoli a un’altra
sua passione: la filatelia. Dal 1950 al 1960 si
occupò della rubrica filatelica di “Epoca” e dal
1956 al 1961 di quella del periodico mondadoriano per ragazzi “Topolino”; dal 1951 al
1959 curò stabilmente la rubrica filatelica per
il “Corriere della Sera”.
INFORMAZIONI 9
Nelle pagine di “Compagni di strada” lo scrittore Leonida Repaci (1898-1985), responsabile
del Premio Viareggio, in una chiacchierata con
l’amico Beppe [Giuseppe Ravegnani] raccoglie
le confessioni sui suoi numerosi hobby: la filatelia, il collezionismo (di libri, riviste, disegni che
“rappresentano non solo se stessi, ma i compagni caduti”), lo sport (tennis, calcio e in particolare la bicicletta) ed infine il cinema.
Nel 1989 la Biblioteca Civica “Carlo Bonetta”
di Pavia acquistò dagli eredi (i due figli) il suo
carteggio e la sua biblioteca, ricostituita dopo
il 1945, dopo la perdita irreparabile subita a
Ferrara nel corso della Seconda Guerra
Mondiale (scriverà il critico Giancarlo Vigorelli
(1913-2005) nell’omaggio a Ravegnani della
Fiera Letteraria del 1956: “Il più grande dolore
di Ravegnani è la distruzione di quasi tutta la
sua biblioteca di Ferrara, migliaia e migliaia di
volumi, e la dispersione di tutte le sue carte”).
Il fondo oggi a Pavia consiste di 8.154 volumi,
circa 3.000 fascicoli di riviste prevalentemente di letteratura italiana e straniera dalla fine
dell’Ottocento e della prima metà del
Novecento, documenti e fotografie e circa
2.000 lettere (anteriori al 1925 e posteriori al
1950). Tra i corrispondenti si segnalano
Marino Moretti (417 lettere), Corrado Govoni
(90 lettere), Diego Valeri (41 lettere) e poi
Corrado Alvaro, Riccardo Bacchelli, Emilio
Cecchi, Giovanni Comisso, Enrico Falqui,
Alfonso Gatto, Salvator Gotta, Giovanni Papini,
Ardengo Soffici, Bonaventura Tecchi, Giuseppe
Ungaretti, Cesare Zavattini.
In occasione della ricorrenza del centenario
della nascita, il 6 dicembre 1995, il Comune di
Pavia, il Ministero per i Beni Culturali,
l’Università di Pavia con il patrocinio della
Regione Lombardia e della Biblioteca
Comunale Ariostea di Ferrara organizzarono
un convegno di studi Per Giuseppe Ravegnani
(1895-1964) in cui vennero gettate le basi dello studio della figura e dell’opera di
Ravegnani. Le relazioni vennero edite in volume nel 1997 a cura della Biblioteca Civica
Bonetta di Pavia.
Giuseppe Ravegnani in divisa a Venezia
con la futura moglie Nella Vasè e la sorella
Clementina (1918)
SAGGI SU RAVEGNANI
• Giancarlo Vigorelli (a cura) Per un omaggio a Ravegnani in “La Fiera Letteraria”, IX, n. 16,
15 aprile 1956, pp. 1-6.
• Elio Filippo Acrocca Ritratti su misura, Venezia, Il Sodalizio del Libro, 1960, pp. 354-355
• Leonida Repaci Giuseppe Ravegnani (1 gennaio 1958) in Compagni di strada, Roma,
Edizioni Moderne Canesi, 1960, pp. 189-203.
• Luigi M. Personè Ravegnani critico e poeta in “Nuova Antologia”, n. 1930 (ottobre 1961),
pp. 235-240.
• Claudio Marabini Ricordo di Ravegnani in “Nuova Antologia”, n. 1964 (ago. 1964), pp. 513-520.
• Nino Palumbo (a cura) Testimonianze per Giuseppe Ravegnani, suppl. letterario della rivista Rapallo, n. 41-42, settembre-dicembre 1964.
• Alberto Frattini Ricordo di Giuseppe Ravegnani in “Nuova Antologia”, n. 2014 (ott. 1968),
pp. 262-267.
• Wolfango Rossaini Giuseppe Ravegnani in “L’Osservatore Romano” del 3 agosto 1980.
• Ravegnani, Giuseppe in Letteratura Italiana. Gli Autori. Dizionario bio-bibliografico, Torino,
Einaudi, 1991, p. 1483.
• Mauro Tedeschini (a cura) I grandi di Ferrara. Repertorio alfabetico di personaggi illustri dal
1800 a oggi, Bologna, Poligrafici Editoriale, 1991, p. 144.
• Per Giuseppe Ravegnani 1895-1964 a cura del Comune di Pavia, Biblioteca Civica Carlo
Bonetta, Pavia, Edizioni Antares, 1997 (Atti della giornata di studi tenuta il 6 dicembre 1995.
• Lettere 1914-’21 / 1952-’63: Marino Moretti a Giuseppe Ravegnani / a cura di Lucia
Benedini e Clelia Martignoni Pavia, Nuova Tipografia Popolare, 2000 (Contiene la scheda biobibliografica di Giuseppe Ravegnani a cura di Lucia Benedini, pp. 177-191.
PER UNA BIBLIOGRAFIA
DI GIUSEPPE RAVEGNANI
POESIA E PROSA
Quattro parole sole: monologo goliardico
(Taddei, 1914)
I Canti del cuculo (Visioni d’arte, 1914)
Io e il mio cuore (1916)
Sinfoniale (Taddei, 1918)
Le due strade: poesie 1918-1920 (Taddei, 1921)
Quattro canti (Degli Orfini, 1934)
Con i nostri morti in testa: 20 dicembre 192020 dicembre 1935 (S.A.T.E., 1935)
Quaderno (Testa, 1939)
Febbre bianca (Ceschina, 1958)
Ode alla luna di marzo e altre poesie (Maestri,
1960)
Quasi una fiaba (Carpena, 1963)
CRITICA E BIBLIOGRAFIA
I contemporanei - Serie prima (Bocca, 1930)
I manoscritti della Biblioteca Ariostea (Olschki,
1933)
Annali delle edizioni Ariostee – 2 voll. (con G.
Agnelli) (Zanichelli, 1933)
Saggio di un catalogo degli incunaboli della
Biblioteca Ariostea (in “Rivista di Ferrara”, 1934)
I contemporanei – Serie seconda (Guanda, 1936)
Dieci saggi. Dal Petrarca al Manzoni (Degli
Orfini, 1937)
Il Novecento letterario italiano (Testa, 1939)
Commemorazione di Giuseppe Agnelli (18561940) (S.A.T.E., 1940)
Uomini visti – Figure e libri del Novecento – 2
voll. (Mondadori, 1955)
Rievocazione di Filippo De Pisis (Lions Club
Ferrara, 1958)
I contemporanei – Nuova edizione riveduta e
ampliata – 2 voll. (Ceschina, 1960)
Scadenzario – Scritti polemici (Rebellato, 1960)
D’Annunzio scrittore di lettere (Quaderni
dell’Osservatore, 1971)
TRADUZIONI
Antologia di novelle catalane (1926)
P. Bertrana: Josafat (1927)
J. Cocteau: I ragazzi terribili (1947)
La vita di Lazzarino di Tormes (1949)
M. Sachs: Il Sabba (1955)
W. Disney: Il Siam (1956)
W. Disney: Marocco – Uomini blu (1957)
J. Green: Moira (1957)
A. Malraux: La speranza (1957)
W. Disney: Polinesia – Le Samoa (1958)
A CURA
A. Gramsci L’albero del riccio, presentazione e
note di G. Ravegnani (Milano Sera, 1948)
I futuristi. Poesie (Nuova Accademia, 1963)
Antologia dei poeti italiani dell’ultimo secolo
(con G. Titta Rosa) (Martello, 1963)
Repaci controluce. Antologia e critica
(Ceschina, 1963)
I titoli evidenziati in blu sono presenti presso la Biblioteca Comunale “Battarra” di Coriano.
INFORMAZIONI 10
Dal volume di Elio Filippo Acrocca “Ritratti su misura” (1960)
IL TESTO AUTOBIOGRAFICO DI RAVEGNANI
Nel 1960 Acrocca mandò in stampa un
volume composto di tanti autoritratti, scritti
di propria mano dagli Autori. Fra questi, a p.
354, c’è quello di Giuseppe Ravegnani, che
riportiamo qui di seguito.
Giuseppe Ravegnani
“Sono nato in Romagna, e precisamente a
San Patrignano, il 13 ottobre del 1895, da
antica e nobile famiglia romagnola. Da
ragazzo non ero molto socievole; e forse
non lo sono tuttora. Lungo gli anni del ginnasio e del liceo, ebbi sempre a fianco come
pedagogo, un dolce e caro sacerdote, grecista e latinista di finissimo gusto e di rara
sapienza, al quale volli bene come a un fratello maggiore. Devo a lui se sapevo tradurre Pindaro o Virgilio a prima vista. Cominciai
a scrivere versi a quattordici anni. A diciassette , scrissi la prima lettera a D’Annunzio,
della quale arrossii, quando, anni fa, mi
capitò di ritrovarla nell’archivio del
Vittoriale. A vent’anni, pubblicai di nascosto
il mio primo libretto di versi, accolto da mio
padre con il “viso dell’arme”. Infatti, come
sempre capita nelle buone famiglie, mio
padre, uomo pratico, legato alle cifre e ai
bilanci d’un consorzio di bonifica, voleva
ch’io diventassi un avvocato, a contrasto
con mio nonno, il quale, da buon pittore,
vedeva in me il suo discepolo preferito. Io
accontentai a mezzo tutti e due, presi dapprima una inutile laurea in giurisprudenza,
continuando a consumare tubetti di colore
sopra impossibili cartoni. Poi, poi, giunse
l’ora del diluvio. Cioè la poesia.
Ecco tutto. Di me, altro non so dire. Dei miei
libri, tanto meno. Posso aggiungere che, in
apparenza scorbutico, sono di fatto sentimentale. E i miei pochi amici lo sanno. Certo,
per colpa mia, e del mio carattere che non
ammette conformismi o genuflessioni o
“interessi creati”, ho avuto una vita un po’
avventurosa e di vari mestieri, in primo piano
quello di giornalista, in secondo di direttore di
biblioteca (e fu un intermezzo che durò dieci
anni). Come critico letterario non ho rimorsi,
portato come sono più alla bonarietà, talora
volontariamente eccessiva, che all’aspra
polemica. Tuttavia, non ho affatto paura della
verità, quando essa si impone alla coscienza.
E certe mie rubriche, di ieri, di oggi lo affermano. E continueranno ad affermarla, sia il
cielo dei miei giorni sereno o sia, come già
fu, corso da nuvole e da vento cattivo. Ma la
vita, si sa, è un viaggio, un po’ affidato alle
nostre mani, ma più spesso alla cieca fortuna; e giudicarlo, nel suo bene e nel suo male,
varrebbe come giudicare noi stessi (e ciò
sarebbe di pessimo gusto), o varrebbe come
tentare di ribellarsi a quel destino, che fatalmente ogni vita porta in sé. Anche per questo, non amo mai parlare di me stesso, come
uomo e come scrittore. Come uomo giudicherà Dio, e come scrittore mi giudicheranno
i lettori. I quali, di solito, sono giusti e disinteressati. Ripeto: disinteressati.
Potrei a questo punto anche ricordare
momenti più precisi, e forse importanti,
della mia esistenza: i viaggi, gl’incontri, le
amicizie, le case qua e là abitate, le fortune e le sfortune, ma considero la cronaca
di noi né più né meno che marginali corollari alla fatica del nostro mestiere. Tutt’al
più rimando i curiosi a certe pagine autobiografiche di Febbre bianca, nelle quali, a
giudizio di un critico, G. Titta Rosa, io avrei
guardato a me stesso con occhio crudele.
Una cosa tuttavia devo confessare: la mia
riconoscenza a una donna, a mia moglie,
che sempre mi è stata accanto, in letizia e
in tristizia, nei giorni e negli anni della mia
vita, con il vivido calore dei suoi sacrifici e
della sua fede. I miei libri sono nati per Lei
e da Lei; dal suo animo grande, dalla sua
passione, dal suo fervore. Per ciò, le vere
e poche gioie e soddisfazioni io le ho tratte, e le traggo, dalla mia famiglia, dai miei
figli, dai miei nipoti. Entro il cerchio della
mia solitudine, quasi della mia misantropia, splendono gli innocenti sorrisi di
Giorgetto, di Patrizia, di Enrico, di Lionella,
di Luca. Che Dio li benedica, li protegga. A
Dio il nonno niente chiede per sé, ma tutto per loro”.
Da sin.: Pasquale Festa Campanile, Paolo Ravegnani, Giuseppe Ravegnani, Leonida Rèpaci, Elvi Lissial al “Circolo Pirelli” a Milano (1958)
INFORMAZIONI 11
CONTRIBUTI
PER L’AFFITTO
Sono in corso d’esame le domande 2008 presentate per ricevere un contributo atto al
pagamento dell’affitto da parte di coloro che
hanno i requisiti per ottenerlo. Questi contributi fanno parte del Fondo sociale per il sostegno
all’accesso alle abitazioni in locazione, Legge
431 del 1998. La copertura è data per ca.
l’85% dai contributi regionali e per il 15% da
fondi comunali. Questo contributo può essere
dato sia ad italiani che stranieri, purchè in
regola con il permesso di soggiorno. Per averne diritto il soggetto richiedente deve rientrare
nei parametri ISE di reddito. Nel 2007 sono
stati 54 i contributi erogati a corianesi, per un
totale di E. 47.208 euro, da un minimo di ca.
500 euro ad un massimo di 1.023 euro.
PER LAVORATRICI
EXTRACOMUNITARIE
L’Associazione Arcobaleno di Riccione, in collaborazione con il Comune di Coriano e
distretto sociale di Rimini sud, promuove
incontri per donne straniere ogni sabato dalle
14 alle 17 per condividere momenti di socializzazione, ascolto, informazione, aiuto, presso
la Scuola elementare di Coriano (Via Santi, 3).
Per informazioni contattare il numero
0541.606998 o 331.6316222. L’Associazione
Arcobaleno è una associazione di volontariato
socio-assistenziale per l’inserimento sociale
dei lavoratori extracomunitari. Ad essa possono rivolgersi anche le famiglie italiane in cerca di qualcuno per assistere una persona
anziana.
SPORTELLO
IMMIGRATI
Il Comune di Coriano, in collaborazione con
l’Associazione Arcobaleno di Riccione, ha
aperto uno sportello immigrati presso gli uffici
dei servizi sociali del Comune di Coriano (in
Piazza Mazzini). Personale in grado di fornire
informazioni per il rinnovo del permesso di
soggiorno, per il ricongiungimento familiare,
per la carta di soggiorno, per la cittadinanza e
tante altre informazioni utili è a vostra disposizione ogni venerdì dalle 11 alle 14.
Sport nelle scuole
PROGETTO C.O.S.
Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale,
Assessorato alla Pubblica Istruzione, ha deciso di
aderire al progetto dell’Assessorato allo Sport
della Provincia di Rimini, per scolari dai 5 agli 8
anni, dalla 1.a alla 3.a elementare, per lo svolgimento di attività motorio-sportive in forma ludica
nelle scuole. L’iniziativa è in collaborazione con la
Direzione Didattica di Coriano e la Polisportiva
Junior Coriano. E’ un progetto che si svolge in 7
comuni della provincia di Rimini per favorire lo
sviluppo di un’ampia base motoria e promuovere
la progressiva conoscenza e pratica di sport
diversi. La partecipazione dei bambini è libera, e
per quelli interessati avviene attraverso iscrizione
da consegnare agli insegnanti di classe.
Un profilo
ENRICO IMOLA
Dal 1949 è presente a Coriano la Sezione locale dell’Associazione Nazionale Combattenti e
Reduci per volere di Giuseppe Montanari, ex
Ufficiale dell’Esercito, il quale ricoprì l’incarico
di Presidente per quasi 40 anni. Alla sua morte, avvenuta nel marzo del 1989, gli successe
Enrico Imola, iscritto all’Associazione dalla sua
costituzione e già Vice Presidente e Segretario
di Sezione, che quest’anno festeggia il ventesimo anno del suo mandato.
Imola, classe 1922 (oggi ha 86 anni), è arruolato il 22 gennaio 1942 con destinazione
Trieste, al 32° Reggimento Artiglieria da
Campagna. Dopo il previsto addestramento
operativo, per le sue spiccate attitudini venne
proposto per avanzamento di grado: rifiutò in
modo categorico per rimanere con i propri
commilitoni che lo stimavano, tenendolo di
esempio per tutti. Anche se solo militare semplice gli vennero affidati incarichi di notevole
responsabilità come operaio di Batteria,
Caporale, Sottufficiale di Giornata, Capo posto
della Guardia, responsabile delle armi di tutta
la Batteria. Nel dicembre 1942 venne trasferito in Artiglieria Contraerea, con incarico di
telemetrista alla 312° Batteria C.A. Su richie- Enrico Imola
sta del Comandante di Batteria e consenso dei
Comandi superiori gli viene nuovamente proposto l’avanzamento di grado. Enrico rifiuta ancora
una volta categoricamente, pur assicurando di accettare qualsiasi incarico gli venisse comandato. Nel gennaio del 1943 la Batteria si trasferisce per le operazioni belliche a Nizza, a difesa del
locale aeroporto, per spostarsi poi nell’entroterra, a Faence, nell’aprile dello stesso anno. Durante
una licenza, nel giugno del 1943, torna a Coriano per sposarsi con Vittoria Gregorini. Ritornato in
servizio, l’annuncio dell’Armistizio dell’8 settembre arriva mentre la sua batteria si sta trasferendo a Venaria Reale, in Provincia di Torino. Il reparto si scioglie e i militari allo sbando fecero le loro
scelte: nessuno dei compagni di Batteria di Enrico seguì il Capitano che rientrò in Francia a combattere al fianco dei Tedeschi; tutti gli altri iniziarono il lungo difficile rientro a casa. Enrico assieme a due commilitoni originari di Bertinoro e di Gemmano, dopo essersi sbarazzato delle armi,
si mette in viaggio, prima a bordo dei mezzi militari fino a dove li conduce la poca benzina rimasta in serbatoio, poi proseguendo a piedi e con mezzi di fortuna riuscendo ad arrivare a Coriano
a fine settembre. Nei giorni seguenti i soldati tedeschi lo cercheranno e per due settimane sarà
costretto a lavorare per la Todt. Con l’avanzare del fronte Enrico riuscì a sottrarsi alla TODT e
assieme alla famiglia sfollò, nell’agosto del ’44, verso San Marino. Qui si rifugiò, assieme a tantissimi cittadini del riminese, nelle galleria della ferrovia Rimini-San Marino aspettando che la
furia distruttrice dei bombardamenti alleati passasse e che i reparti di terra sfondassero la Linea
Gotica. A fine settembre Enrico e la sua famiglia fecero ritorno a Coriano dove ritrovarono la propria casa e l’intero paese ridotto ad un cumulo di macerie. Enrico non si perse d’animo e assieme alla moglie e ai fratelli cercò di rimettere insieme ciò che rimaneva e di ricominciare una nuova vita. Dal 1948 divenne raccoglitore del latte per la centrale del latte di Rimini. I tempi erano
duri, si lavorava tanto e non sempre le soddisfazioni, soprattutto quelle economiche erano adeguate, ma l’importante era tenere duro e ricostruirsi una nuova vita. Svolse questo impiego per
quasi trent’anni. Dalla fine degli anni ’70, assieme ad Agostino Tamagnini, contribuì all’organizzazione del Circolo ACLI di Coriano per poi passare all’impegno nell’Associazione dei Combattenti
e Reduci corianese che oggi conta 27 soci Combattenti e Reduci, forse il numero più alto fra le
sezioni dei Comuni dell’entroterra.
Gianluca Calbucci
BANDO CONTRIBUTO MANUTENZIONE CALDAIE
Si è aperto il bando per l’erogazione di contributi finalizzati al rimborso del costo degli interventi di manutenzione (annuale e biennale) del generatore di calore (caldaia) di impianti termici, installati nelle case. Potrete rivolgervi al Servizio servizi sociali del Comune per ritirare il modulo di domanda da consegnare a partire dal 6 ottobre fino al 30 novembre 2008
allegando la seguente documentazione:
- copia libretto dell’impianto
- copia attestazione ISEE e dichiarazione sostitutiva unica in corso di validità
- copia del documento di identità valido
Il modulo è scaricabile anche dal sito del comune www.comune.coriano.rn.it.
INFORMAZIONI 12
Ultimata la Conferenza di Servizi per l’area industriale di Raibano
ORA LA PAROLA PASSA AI CONSIGLI COMUNALI
Con la seduta del 2 settembre, si è chiusa la
Conferenza di servizi per l’area industriale
di Raibano per l’approvazione del nuovo
Accordo di programma. Nel corso dei lavori
(si sono tenuti 3 incontri) le aziende erogatrici di servizi (HERA, Telecom, ENEL, SGR,
Consorzio Bonifiche) e quelle di controllo
(ARPA, AUSL, Autorità di bacino Conca
Marecchia, Protezione Civile, Ministero dei
Beni Culturali Direzione regionale per i beni
architettonici paesaggistici e culturali,
Soprintendenza per i beni archeologici),
oltre ai responsabili tecnici dei tre Comuni
interessati e a quelli provinciali hanno
discusso, presentato osservazioni e modifiche ai documenti elaborati per la
Conferenza dall’Agenzia di promozione e
sviluppo di Raibano. Ora, in queste settimane, gli Uffici provinciali e quelli dell’Agenzia,
stanno provvedendo alla revisione di tutte le
carte, urbanistiche e normative, alla luce
delle risultanze emerse dalla Conferenza di
servizi. Nei primi giorni di novembre, tutte le
carte sistemate, saranno trasmesse dalla
Provincia ai Comuni perché esse siano portate nei Consigli Comunali per la loro adozione (sono strumenti urbanistici), per poi
andare in pubblicazione, consentire nei 60
giorni successivi la presentazione di osservazioni da parte di tutti i soggetti che lo possono e lo vogliono fare, contro dedurre le
osservazioni e tornare nei Consigli Comunali
per l’approvazione definitiva. Andando di
corsa è pensabile che il Presidente della
Provincia possa firmare il decreto finale per
l’approvazione del nuovo Accordo di programma per la fine di febbraio 2009. Una
volta a posto tutta la parte urbanistica,
l’Agenzia completerà la stesura dei progetti
definitivi, predisporrà il progetto esecutivo
per l’effettuazione del primo stralcio dei
lavori, bandirà sulla base di questo la gara
d’appalto. Prima dell’estate è possibile che
la ditta vincitrice possa prendere in consegna il cantiere per l’esecuzione dei lavori.
Nel frattempo l’Agenzia sta lavorando al
PUA che sarà pronto per andare nei Consigli
Comunali non appena l’Accordo di programma sarà vigente. Nel frattempo, con le
bozze del PUA in mano (che sarà lo strumento che normerà tempi e modalità d’attuazione dei comparti dell’area di Raibano),
fra novembre e dicembre l’Agenzia inizierà
ad incontrare, per singoli comparti, i proprietari delle aree per presentare il progetto
complessivo dell’intervento. Inoltre all’inizio
dell’anno prossimo, in accordo con
l’Assessorato Provinciale e la Camera di
Commercio di Rimini, si inizierà una azione
di marketing territoriale per promuovere
questa area a livello nazionale.
SI AVVICINA
IL TEMPO
DELL’APERTURA
DI CORTE CORIANO TEATRO
Rendering dell’interno della Sala di CORTE – Coriano Teatro progettata dall’arch.
Carlo Gandolfi
Stanno proseguendo a ritmi serrati i lavori per
il completamento di CORTE – Coriano Teatro,
onde consentire l’inaugurazione della struttura per fine anno. Il progettista, le aziende, i
tecnici sanno che entro Natale il tutto dovrà
essere ultimato.
Naturalmente l’Amministrazione Comunale e i
funzionari preposti stanno vivendo queste settimane, oltre che in fervida attività, anche con
grande apprensione per riuscire ad essere
“veramente” pronti per domenica 28 dicembre, giorno previsto per l’inaugurazione. Nel
prossimo numero del giornale, ci saranno tutti i particolari ed il calendario delle iniziative
previste nel mese di gennaio. Che saranno
tante, perché c’è la voglia di provare da subito, nelle diverse situazioni, la nuova struttura:
musica, commedie, spettacoli, incontri, conferenze, mostre. E’ intanto partita la campagna
di comunicazione: 3 grandi manifesti che in
queste settimane che mancano all’apertura
ricorderanno a tutta la cittadinanza che CORTE – Coriano Teatro è in arrivo. Il Sindaco ha
illustrato nell’assemblea pubblica del 10 ottobre tutte le scadenze, mentre l’arch. Gandolfi,
in occasione dell’Open Day delle biblioteche di
Romagna, il 19 ottobre illustrerà le scelte progettuali compiute.
INFORMAZIONI 13
LIBRI CHE PARLANO DEL MONDO AGRICOLO CORIANESE
Per i suoi 80 anni Armando Foschi ha mandato in libreria (edizioni Il Ponte) un libro di memorie sulla sua intensa vita politica: da mezzadro ha vissuto il disagio dei contadini nelle campagne di Coriano.A Rimini e a San Marino è stato a lungo impegnato in ambito sociale e sindacale. Più volte parlamentare a Roma,
ai vertici nazionali della cooperazione bianca e dell’ENIT. Foschi descrive con “leggerezza” questa sua vita intensa, mai dimenticando Coriano, il suo paese
d’origine. Invece Fabio Glauco Galli, giovane studioso riccionese, ha costruito nel corso degli ultimi 4 anni, partendo da uno spettacolo teatrale, questo libro
di interviste a 18 cittadini (oggi) riccionesi sugli anni della guerra e del dopoguerra, edito dalla Fulmino Edizioni. Fra queste interviste c’è quella di Paolo
Massari, allora mezzadro a Coriano, trasferitosi a Riccione nel 1958. Nei suoi ricordi non c’è la mediazione politica di quelli di Foschi: ancor oggi c’è la rabbia, piene e dura, per una vita durissima fatta di stenti. Ed infine il libro, edito dalla Bozzi Editore della prof.ssa Maria Clotilde Giuliani-Balestrino,
dell’Università di Genova, che nell’ambito di un proprio percorso di ricerca va ricostruendo storie municipali, in particolare di comuni a forte insediamento
produttivo. E’ il caso di Coriano e Verucchio, le cui vicende vengono analizzate e ricostruite alla luce della crescita dei loro insediamenti industriali.
Armando Foschi
DAL CAMPO AL PARLAMENTO.
SPIGOLATURE E ANEDDOTI
“Sono nato a Coriano in
Via Cà Chiarzi n. 51, il 21
giugno 1928, da famiglia di contadini nella
casa colonica del podere
condotto a mezzadria. Il
proprietario concedente
abitava a Rimini, ma con
il palazzo padronale a
Passano, dove si recava
ogni lunedì e giovedì per
convocare i suoi 12 mezzadri; e ciò almeno per
due ragioni: la prima era quella di dettare la linea
padronale ai contadini in materia di conduzione
aziendale, improntata sulle massime economie
non certamente favorevoli ai mezzadri; la seconda, non meno importante, era quella di fornirsi
durante le due visite settimanali delle regalie (polli di ogni genere, uova, frutta, verdura, ecc…).
Regalie ben s’intende, obbligatorie e non facoltative. (…)
Quando si rivendicava più giustizia per la gente
delle campagne, non significava soltanto maggiore riconoscimento di carattere economico
(nella mezzadria una ripartizione dei prodotti più
favorevole al colono), ma si invocavano condizioni umane più dignitose, mediante la disponibilità
di servizi essenziali e la possibilità di accedere
alla cultura al pari di altre categorie. Basti pensare che la mia famiglia di mezzadri abitava una
casa malandata, coi topi che scorazzavano lungo
le travi della cucina (ovviamente non c’era il soffitto) e i pavimenti talmente sconnessi e increspati come le onde del mare, dai quali si potevano scorgere i bovini nella stalla sottostante! (…)
Avendo sperimentato di persona, fino a 29 anni,
le condizioni di colono-mezzadro, non potevo che
portare avanti una convinta battaglia per superare questo ultrasecolare istituto contrattuale, che
ha tenuto soggiogate intere generazioni di uomini e donne in una sorta di sottosviluppo economico, sociale e culturale. Questa mia battaglia, in
vivace scontro con i rappresentanti della
Confagricoltura, è proseguita negli anni e si è
conclusa proprio in Parlamento nel 1978, con la
legge sui contratti agrari che deliberò la fine della mezzadria. La sorte ha voluto che in quel periodo – nella mia qualità di Senatore – abbia potuto
contribuire a questo risultato, sia nel lavoro della
Commissione Agricoltura che con l’intervento in
Aula del Senato, alla presenza di Amintore
Fanfani che presiedeva l’Assemblea. (…)
L’on. Benigno Zaccagnini , a Coriano, era di casa.
(…) presenziò alla festa per la Pensione Agricola
a Coriano il 13 settembre 1957. Questa manifestazione seguì l’avvenuta approvazione della legge per l’estensione del sistema pensionistico ai
lavoratori delle campagne, un fatto politico e
sociale lungamente atteso. (…) Fu un vero
trionfo. Fin dal primo pomeriggio affluì a Coriano
una vera folla, che accompagnava i carri allegorici provenienti da diversi centri della Valconca. Il
momento centrale della giornata fu costituito dal
discorso di Zaccagnini (che era stato relatore della legge), pronunciato davanti a una marea di
popolo”.
Fabio Glauco Galli
LA CITTA’ INVISIBILE
Paolo Massari è nato a
Coriano il 25 gennaio
1929. E’ cresciuto lavorando come mezzadro,
assieme a tutta la sua
famiglia (10 persone).
Dal 1958 vive a Riccione
dove ha lavorato sino
alla pensione come elettrauto gestendo una
propria officina.
“Abitavamo sotto il
paese, su quella strada tortuosa che porta a
Castelleale e a San Clemente, prima di arrivare al ponte sul Rio Melo. Casa e fondo erano della signora Luigia Fabbri [la nonna della giornalista Gianna Preda]. Nelle nostre vite
la mezzadria proseguì, finchè poi non giunsero una serie di disgrazie familiari che ci
convinsero a cederla e a cambiar tutto: casa
e lavoro.
Eravamo anche malvisti e compromessi per le
dispute che avevamo avuto in tutti quegli anni col
fattore, che, per conto del proprietario, decideva
sulla conduzione del campo e degli animali,
imponendo poi le sue scelte sul mezzadro che
doveva eseguirle. Tra noi ed il fattore non era una
questione politica, nemmeno negli anni trenta, al
di là della sua amicizia stretta con il podestà
fascista di Coriano. Il punto era che, per quanto il
fattore dicesse di prendere anche le nostre parti,
in realtà prima di tutto faceva gli interessi del
padrone e non mancarono le occasioni in cui finirono, lui con mio padre e mio zio, per prendersi a
male parole. Non era facile e non solo per noi. E’
che non era facile la condizione di mezzadri. Si
lavorava e si viveva con le mani legate, per qualsiasi cosa. Ad esempio, al momento in cui decidemmo di andarcene, non avevamo ancora ottenuto il permesso di poterci costruire un bagno
fuori casa. In tutto quel tempo, eravamo obbligati a fare i nostri bisogni in giro per l’aia. E, quando ottenemmo quello di andare almeno nella
stalla, l’unico spazio disponibile era tra il muro e
la vacca, largo neanche un metro, soprattutto con
il rischio di restarci secchi se l’animale avesse
iniziato a scalciare.
Nel 1957 si aprì dunque la trattativa per i soldi
delle “stime del podere”. Accadeva così ogni
volta che mezzadro o padrone decidevano di
rompere il loro reciproco accordo di terra contro lavoro. A maggio un perito per ciascuna par-
te veniva a stimare lo stato del grano, delle viti,
del frutteto, degli animali in stalla, quindi del
servizio reso dal mezzadro per accrescere il
valore del fondo del padrone, così che, andandosene, gliene potesse essere riconosciuta una
parte. La stima che finiva al mezzadro che se
ne andava, però, non veniva liquidata dal proprietario della terra, ma da quello che subentrava al suo posto. (…) Alla fine ce ne venimmo
via con un milione e trecentomila lire di “stime
a cancello chiuso”, cioè di tutto ciò che c’era al
suo interno e che era tutto di proprietà del
padrone. Noi di nostro, sul podere, non avevamo nulla, a parte il lavoro”.
Maria Clotilde Giuliani-Balestrino
CAPOLUOGHI PROVINCIALI
E COMUNI ADIACENTI
(Due casi romagnolo: Coriano e Verucchio)
“La forza economica di
Coriano e di tutto il
contado riminese era
ancorata all’agricoltura, dove la classe mezzadrile era organizzata
dalla tipica figura del
fattore, trait d’union tra
il proprietario e il coltivatore. I fattori rappresentavano una categoria di grande prestigio,
determinavano i contratti per la vendita di prodotti agricoli, sopraintendevano alla loro trasformazione (olio e vino), all’acquisto e alla
vendita dei poderi e del bestiame, alla scelta
delle colture e delle innovazioni agricole, tenevano i conti per proprietari e contadini.
Costituivano una forza notevolissima nel contesto economico e potevano avere ciascuno
sotto la propria direzione anche più di 100
poderi di vari proprietari; il fattore che con il
suo calesse si recava da un podere all’altro,
da un mercato all’altro era abituale nel paesaggio rurale di tutta la Romagna. Negli anni
’50 e ’60 [a Coriano] l’esodo dalla campagna
si fece tumultuoso e imponente (140 poderi
furono abbandonati tra il 1960 e il 1963 per
oltre 1.000 ha). La profonda crisi dell’agricoltura diffusa su tutta la Penisola qui si accentuò per la vicinanza della Riviera Romagnola.
Tra il 1951 il 1971 il comune perde oltre il
24% della popolazione e gli abitanti delle case
sparse diminuiscono del 46,3%: i poderi più
scomodi vengono abbandonati, altri accorpati
in una sola azienda lavorata da terzisti e salariati. [Coriano oggi] ha visto abbandonare la
coltura promiscua che lo caratterizzava fino a
pochi decenni fa e, pur avendo espulso la
grandissima parte dei lavoratori della terra, ha
mantenuto un’agricoltura specializzata ad alto
reddito, di cui l’olio, il vino, il frumento, i foraggi e la barbabietola sono i protagonisti”.
INFORMAZIONI 14
Ciclo di Letture
IMMAGINI E STORIE DELL’ITALIA DEL NOVECENTO
ATTRAVERSO LE PAGINE DEI GRANDI SCRITTORI ITALIANI
In collaborazione con la Associazione Rablè, la Biblioteca “Battarra” ha
voluto costruire un progetto che unisca assieme il piacere della lettura di
grandi romanzi alla riflessione storica sull’Italia del dopoguerra. Un progetto ambizioso, ma con la convinzione che possa essere un modo quanto mai piacevole e stimolante per ripercorrere la recente storia italiana
senza ricorrere a ponderosi volumi di storia. Gli Autori scelti per questo
progetto hanno avuto la capacità, nelle loro pagine, di “fotografare” e
cogliere le fasi di passaggio e di sviluppo dell’Italia del dopoguerra.
Un percorso dunque tra letteratura e storia che gli organizzatori sperano possa incontrare l’interesse di un pubblico ampio, giovane e meno
giovane. Gli incontri saranno condotti da Claudio Castellani e Paolo
Vachino. La lettura delle pagine dei romanzi prescelti sarà preceduta da
una breve introduzione volta ad illustrare la vita e l’opera dei loro autori e il periodo storico e sociale che i loro libri ci aiutano a ricostruire.
Gli incontri si terranno alla Sala riunioni di CORTE – Coriano Teatro
(Piazzetta Salvoni), tutti i giovedì sera alle ore 21.00.
Per INFO: 0541.657113. e-mail: [email protected]
PROGRAMMA
23 ottobre CARLO LEVI “Cristo si è fermato a Eboli”
L’Italia agricola del profondo Sud prima della guerra
30 ottobre GAVINO LEDDA “Padre padrone”
La famiglia patriarcale nel secondo dopoguerra
6 novembre BEPPE FENOGLIO “Primavera di bellezza”
La Resistenza in pagine antieroiche
13 novembre LUCIO MASTRONARDI “Il maestro di Vigevano”
L’Italia del miracolo economico
20 novembre PAOLO VOLPONI “Memoriale”
L’Italia del dopoguerra e della seconda industrializzazione
27 novembre GOFFREDO PARISE “Il padrone”
Ancora l’Italia del miracolo economico e dell’industrializzazione
4 dicembre ITALO CALVINO “Le città invisibili”
Sogno e fenomenologia dell’Italia contemporanea
Il 31 agosto
GIORNATA DEI COMBATTENTI E REDUCI
Il solito grande appuntamento annuale quello del
31 agosto, promosso dall’Associazione dei
Combattenti e Reduci di Coriano. All’interno della
manifestazione ha preso la parola il Sindaco
Matricardi che ha detto in un passaggio: “la
seconda riflessione invece riguarda l’utilizzo di
3.000 soldati italiani con finalità di ordine pubblico, in particolari situazioni (nei punti caldi di alcune grandi città, a presidio di alcune strutture
ambientali in Campania) affiancati a uomini della
polizia e dei carabinieri. Il numero dei soldati
impiegato è poco più che simbolico, e forse non
ce ne era alcun bisogno. Ma il segnale, che il
Governo ha voluto dare, è molto forte. E aggiungerei anche molto preoccupante. Ora non voglio
addentrarmi se è giusto o meno. Mi viene però da
chiedermi invece a quale livello di allarme sociale
sia arrivata la nostra popolazione di fronte a gravi
accadimenti di ordine pubblico in diverse città italiane. Io “voglio bene” agli uomini dell’Esercito
Italiano, che svolgono un mestiere difficile (e bene
stanno facendo in tutti i luoghi all’estero in cui
sono stati inviati a rappresentare il nostro Paese e
l’Europa: dal Libano all’Afghanistan). Ma l’utilizzo
di uomini dell’Esercito per funzioni di polizia mi
preoccupa, e non poco. Chiediamo al Governo
politiche sociali efficaci per l’integrazione e l’inserimento di lavoratori extracomunitari; chiediamo
al Ministero dell’Interno efficaci azioni di contrasto
e di prevenzione della criminalità organizzata, con
il miglior utilizzo possibili delle tante forze di ordine pubblico a disposizione; chiediamo al Governo
un coordinamento maggiore fra le diverse forze di
sicurezza, ed una maggiore integrazione dei Vigili
Urbani per il presidio del territorio. Insomma usiamo tutti gli strumenti per garantire la sicurezza dei
cittadini e per abbassare la soglia della paura di
tante persone. Questo è il compito che devono
assumere tutte le grandi forze politiche nazionali:
ci sono questioni che devono essere affrontate in
maniera unitaria, con grande senso di responsabilità nazionale. Non è ammissibile solo il ricorso
alla forza; ma non va neanche bene un “buonismo” a tutto campo. Chi sbaglia, indipendentemente che esso sia italiano o straniero, deve
sapere che sarà punito: questo è la certezza del
diritto e la base della pacifica convivenza sociale.
Lo stato di incertezza, la paura per sé e i propri
cari, è sintomo di una società che sta male, che
ha problemi. Ed allora, nonostante tutta la forza
simbolica di questa presenza di uomini
dell’Esercito Italiano in alcune realtà, non possiamo mettere a carico loro la risoluzione di problemi che hanno bisogno di ben altri interventi.
Infine vorrei sottolineare la mia piena soddisfazione per la collocazione definitiva della bandiera dei
“Mutilati ed invalidi di guerra” nella Cappella ai
caduti della prima e della seconda guerra mondiale nel Cimitero di Coriano e il ripristino, dopo la
sottrazione con gesto ignobile, del crocifisso della
Cappella dedicata a tutti i defunti.A conclusione di
questo mio saluto, mi rivolgo a Voi Reduci corianesi, stringendoVi tutti in un affettuoso abbraccio.
La Vostra testimonianza di vita non vada dispersa:
i giovani hanno bisogno di Voi,
di sentire quanto la guerra sia
terribile (e spesso inutile) e
come la pace invece sia il bene
più prezioso dell’umanità.
Onore a Voi e a tutti quelli impegnati, nelle forme più diverse, a
prestare servizio per il bene del
nostro Paese. Un servizio dato
alla Patria perché il nostro
Paese sia un paese libero, fatto
da uomini liberi. Questo deve
essere il messaggio che viene
consegnato e continuamente
rinnovato alle giovani generazioni”.
APERTURA DEL
CENTRO LETTURA DI
MONTEFIORE CONCA
Domenica mattina, alle ore 10.30, del 19 ottobre, giornata dell’Open Day delle biblioteche
romagnole, il Sindaco di Montefiore Conca on.
Berselli, l’Assessore Provinciale alla Cultura
Marcella Bondoni, assieme al Direttore della
Biblioteca “Battarra” Zaghini inaugureranno il
nuovo Centro Lettura “Carcano” presso la Casa
della Cultura “Giovanni Spadolini” (in Via Europa
96) a Montefiore Conca. Qui è stato collocato
l’importante fondo librario sul teatro del
Novecento del critico teatrale, commediografo,
attore milanese Gianfilippo Carcano (19131996), donato al Comune di Montefiore nel 2005
dal figlio, costituito da ca. 3.000 volumi e tantissimo materiale teatrale promozionale (locandine, depliant, programmi, fotografie). Il fondo
librario è stato tutto catalogato ed inserito in
rete. Così come lo sarà presto il fondo dei libri su
Montefiore, oltre che un piccolo fondo di libri per
ragazzi. Il Centro sarà gestito, sulla base della
Convenzione firmata fra le Amministrazioni
Comunali, in collaborazione con la Biblioteca
“Battarra” di Coriano. Il Centro Lettura sarà
tenuto aperto dalla signora Vanessa Delvecchio,
il mercoledì dalle 15,00 alle 18,00 e il sabato
mattina dalle 9,00 alle 12,00.
SCUOLE DI MUSICA UNITE
Il nuovo anno scolastico ha portato all’unificazione delle scuole di musica di Coriano
“Draghi” e di Ospedaletto “New Rapsody”. La
nuova scuola di musica unificata manterrà il
nome di “A. Draghi”, attiva a Coriano dal
1972. Per l’anno scolastico 2008-2009 si terranno corsi musicali per pianoforte, chitarra
classica, violino, viola, tastiere, chitarra
moderna, basso, sassofono e clarinetto, batteria, flauto, canto. Le lezioni settimanali saranno impartite da insegnanti abilitati, con metodi moderni e in uso nei conservatori e si svolgeranno presso la sede di Coriano (c/o Scuola
Media e Via Piane) e la sede di Ospedaletto (ex
scuola elementare). Per informazioni telefonare a Sara Cevoli: 328.3758344.
INFORMAZIONI 15
Approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale il 25 settembre
ENTRA IN VIGORE LA NUOVA CARTA
DEI SERVIZI DELLA BIBLIOTECA
I Consiglieri Comunali, di maggioranza ed
opposizione, hanno approvato all’unanimità la nuova Carta dei servizi della
Biblioteca Comunale “Battarra” nel corso
della seduta del 25 settembre. Nel corso
della discussione è emerso chiaramente
da parte di tutti gli intervenuti l’ampio consenso che questo istituto culturale oggi
registra e la soddisfazione per questo
punto di eccellenza nel panorama provinciale. La Carta definisce tutti i servizi che
la Biblioteca eroga, le loro modalità d’uso,
le forme di controllo. La Carta rappresenta l’impegno che la Biblioteca prende con
i suoi utenti, nel triennio 2008-2011, per
la qualità dei servizi offerti ed è predisposta al fine di offrire uno strumento di controllo agli utenti. Essa era ormai una
necessità inderogabile per un rapporto di
correttezza fra l’Istituto e i suoi oltre tremila iscritti al prestito. Essa vale anche per
tutti i Centri Lettura che fanno capo alla
Biblioteca “Battarra”: Ospedaletto,
Montescudo, Montecolombo, Montefiore
Conca e Saludecio. La Carta sarà stampata e consegnata agli utenti della
Biblioteca. Essa è anche consultabile sul
sito del Comune (www.comune.coriano.rn.it) cliccando su biblioteca. Le novità maggiori per gli utenti
sono: la possibilità di prendere prestito 3 libri per volta, invece che 2, oltre a 3 pezzi audiovisivi (CD, VHS
e DVD); l’introduzione di una penale per le consegne tardive superiori ai 10 giorni (E. 3,00 per ogni settimana di ritardo). Tutti i servizi vengono normati da questa Carta.
64° ANNIVERSARIO DELLA
LIBERAZIONE
Domenica 14 settembre, al Cimitero Militare
Inglese a Coriano, le autorità comunali e provinciali hanno celebrato il 64° Anniversario della
Liberazione. La cerimonia è poi proseguita a
Gemmano dove nella Sala Consiliare è stato presentato il “Progetto per un sistema territoriale a
rete della Linea Gotica” alla presenza del
Presidente della Provincia Fabbri e dei Sindaci di
tutti i Comuni coinvolti nel 1944 dalla battaglia per
lo sfondamento della Linea Gotica. Il Presidente
della Provincia ha chiesto ai Sindaci di firmare la
Convenzione (che la Provincia di Rimini ha già
La cerimonia al Cimitero di guerra inglese
deliberato il 5 giugno scorso) per l’avvio “di un’azione comune” dei soggetti istituzionali firmatari
per la creazione di “un sistema territoriale a rete
della Linea Gotica”: una sorta di ecomuseo storico integrato e organizzato quale contenitore di
memoria, identità culturale, territorio e paesaggio,
a valenza nazionale ed europea. Infatti si chiede il
riconoscimento e l’inserimento del territorio attraversato dalla Linea Gotica nel novero dei “luoghi
della memoria europea”, analogamente a quanto
avvenuto in altre realtà continentali. Oltre che l’identificazione e la riconoscibilità del sistema
BIBLIOTECA COMUNALE
“BATTARRA”
ORARIO INVERNALE
dall’1 settembre 2008 al 27 giugno 2009
CORIANO
(Via Martin Luther King, 13)
Tel. 0541.657113
LUNEDÌ
dalle ore 9.00 alle ore 19.00
MARTEDÌ dalle ore 13.30 alle ore 19.00
MERCOLEDÌ dalle ore 13.30 alle ore 19.00
GIOVEDÌ
dalle ore 9.00 alle ore 19.00
VENERDÌ dalle ore 13.30 alle ore 19.30
SABATO
dalle ore 8.30 alle ore 13.00
CENTRO LETTURA
OSPEDALETTO
(Via Borgata, 53)
Tel.0541.656313
LUNEDÌ
dalle ore 15.00 alle ore 18.00
MERCOLEDÌ dalle ore 15.00 alle ore 18.00
VENERDÌ dalle ore 15.00 alle ore 18.00
CENTRO LETTURA
MONTECOLOMBO
(Torre Malatestiana - Vicolo Malatesta, 2)
Centralino Comune Tel. 0541.984214
MARTEDÌ
GIOVEDÌ
dalle ore 15.00 alle ore 18.00
dalle ore 15.00 alle ore 18.00
CENTRO LETTURA
MONTESCUDO
(Via Roma, 1)
Tel. 0541.864027
MERCOLEDÌ dalle ore 15.00 alle ore 18.00
VENERDÌ dalle ore 15.00 alle ore 18.00
CENTRO LETTURA “CARCANO”
MONTEFIORE CONCA
(Via Europa, 96)
MERCOLEDÌ dalle ore 15.00 alle ore 18.00
SABATO
dalle ore 9.00 alle ore 12.00
SUL SITO DEL COMUNE
Andando sul sito del Comune, www.comune.coriano.rn.it, e cliccando su Biblioteca si
potrà accedere alla raccolta completa del
bollettino di informazione redatto dalla
Biblioteca “Battarra”. Qui è possibile trovare anche la recente Carta dei servizi approvata dal Consiglio Comunale ed entrata in
vigore l’1 ottobre 2008.
mediante un’immagine coordinata unica e un
grande percorso ad anello comprendente i luoghi
teatro delle fasi più significative del conflitto sulla
Linea Gotica, dal litorale adriatico attraverso i
passi appenninici fino ai territori della sosta invernale del fronte. Coriano, epicentro della battaglia
per lo sfondamento della Linea Gotica nel settembre 1944, non poteva essere assente da questo progetto coordinato da UNCEM Unione
Nazionale Comunità Enti Montani dell’EmiliaRomagna. Il Sindaco Matricardi ha inviato, a
nome del Comune di Coriano, la adesione a questo progetto.
INFORMAZIONI 16
Mancano due prove alla fine del Campionato
del mondo: in moto GP Valentino Rossi ha vinto
per l’ottava volta il titolo mondiale; in quello delle moto 250 il nostro Marco Simoncelli (Gilera)
è in testa alla classifica con 37 punti di vantaggio sullo spagnolo Alvaro Bautista (Aprilia) e 49
sul finlandese Mika Kallio (Ktm). Il 19 ottobre si
corre a Sepang in Malesia e il 26 ottobre a
Valencia in Spagna. Se Marco in Malesia sale
sul podio si chiude la partita e vincerà il suo primo titolo mondiale.
Le ultime gare sono state trionfali per Marco: ha
vinto in Giappone e in Australia, combattendo
alla grande con Bautista che le ha provate tutte
per passarlo. Un duello fantastico che ha
appassionato tutti i tifosi del mondo e che hanno dimostrato la grande crescita, tecnica e
sportiva, di Marco Simoncelli compiuta in questo ultimi mesi: “E’ cambiato che sono maturato. Certo anche la moto è migliore, ma la crescita vera è stata la mia. Sono riuscito a mettere a frutto l’esperienza fatta in due stagioni difficili”. Marco Simoncelli, vent’anni, un’ottantina
di GP fin qui disputati dal suo esordio nel 2002,
una grande simpatia e soprattutto un grande
futuro sportivo davanti: MARCO, IL NOSTRO
CAMPIONE.
L’appuntamento per tutti gli sportivi, corianesi e
non,
organizzata
dall’Amministrazione
Comunale e dal Moto Club “Renzo Pasolini”
gruppo di Coriano è con Marco nella serata di
sabato 8 novembre in piazza Coriano per
festeggiare con lui i suoi successi e la sua grande stagione. Ciambella e castagne per tutti.
Tutti in piazza sabato 8 novembre per festeggiare
MARCO, IL NOSTRO CAMPIONE
Marco Simoncelli urla la propria gioia
Il nuovo Campionato nel girone di Eccellenza
CORIANO CALCIO
Il Presidente Tiziano Marzi ce l’ha fatta un’altra
volta: il Tropical Coriano Calcio poche settimane
prima dell’avvio del nuovo campionato di calcio
è stato ripescato e promosso nel Campionato di
Eccellenza, girone B. La seconda promozione in
due anni: avere i conti in ordine, una buona
organizzazione sportiva, alla fine premia il lavoro delle squadre serie, impegnate a far crescere
giovani talenti e a svolgere una azione importante di formazione di giovani e giovanissimi
giocatori. Detto questo, a lode dell’impegno
societario, va detto che l’esordio nel nuovo campionato non è stato facile: l’allenatore Fabbri e i
giocatori (vecchi e nuovi) devono prendere
ancora bene le misure della serie superiore. In
cinque partite finora giocate il Tropical è nelle
parti basse della classifica, con soli 5 punti (1
partita vinta, 2 pareggiate e 2 perse) mentre il
Del Conca è in testa, a punteggio pieno, con 15
punti, seguita dalla Copparese con 11 punti. Tutti
gli sportivi corianesi confidano in segnali importanti di crescita della squadra nelle prossime
settimane (come in parte si è già visto con la
bolognese del Boca), per riportare il Coriano a
PRO LOCO CORIANO
giocare il bel calcio che ci aveva abituato nel
campionato scorso. Infine va ricordata la bella
giornata di sport il 4 settembre, quando la
Tropical Coriano Calcio ha incontrato in amichevole il Rimini Calcio. Rimini oggi in grandi difficoltà e a cui tutti gli sportivi corianesi augurano
di rialzarsi presto, mostrando il bel calcio fatto
vedere anche in occasione dell’amichevole a
Coriano. In questa occasione il Sindaco di
Coriano Matricardi, e l’Assessore allo Sport,
Antonio Zangheri, hanno salutato i giocatori, l’allenatore e i dirigenti della Tropical Coriano Calcio
rivolgendo a loro i più calorosi auguri per il nuovo Campionato di Eccellenza.
Il Coriano Calcio il 4 settembre, il giorno dell’amichevole con la Rimini Calcio
22. edizione
COMUNE DI CORIANO
FIERA DELL’OLIVA E DEI PRODOTTI AUTUNNALI
Coriano Centro Storico
DOMENICA 16 E 23 NOVEMBRE 2008
dalle ore 8.00 alle ore 21.00