Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998

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Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Anno XXVIII - N. 202
Spedizione in abb. post. art. 2, comma 20/c - Legge 662/96
REPUBBLICA ITALIANA
BOLLETTINO UFFICIALE
DELLA
REGIONE LOMBARDIA
MILANO - LUNEDÌ, 24 AGOSTO 1998
SERIE EDITORIALE ORDINARIA N. 34
SOMMARIO
A) DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE
D.c.r. 21 luglio 1998 - n. VI/955
[1.8.0]
Rideterminazione della composizione delle commissioni consiliari permanenti e speciale «Bassanini» 2ª modifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1581
D.c.r. 23 luglio 1998 - n. VI/957
[5.2.1]
Ordine del giorno concernente le decisioni del governo nazionale in materia di tassa automobilistica e
di accisa sulla benzina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1581
D.c.r. 23 luglio 1998 - n. VI/959
Mozione concernente la situazione di crisi della società «Pallacanestro Olimpia Milano» .
[3.6.0]
.
.
.
. 1581
B) DECRETI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA
D.p.g.r. 19 giugno 1998 - n. 62731
[5.1.3]
Parco del Mincio - Mantova - Acquisizione di immobili necessari per la realizzazione di un programma
di interventi prioritari nella riserva naturale orientata di Castellaro Lagusello in comune di Monzambano
(MN) - Dichiarazione di pubblica utilità indifferibilità ed urgenza ed indicazione della misura della indennità a titolo provvisorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1582
D.p.g.r. 7 luglio 1998 - n. 64070
[5.1.3]
Legge 20 maggio 1998 n. 159 - Genio Civile di Sondrio - Regione Lombardia - Espropriazione per pubblica
utilità degli immobili necessari per realizzazione sondaggi geognostici, controllo e protezione piede frana, sistemazione strada di accesso nonché regolazione e realizzazione galleria by-pass del torrente Bitto
e canale di scarico acque sorgive provenienti dalla frana nei comuni di Bema (SO) e Cosio Valtellino
(SO) - Rettifica del d.p.g.r.l. n. 54175 in data 11 marzo 1998 di pronuncia del trasferimento coatto degli
immobili espropriati
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1583
D.p.g.r. 7 luglio 1998 - n. 64071
[5.1.3]
Legge n. 470/87 - Regione Lombardia - Ufficio del Genio civile di Sondrio - Espropriazione per pubblica
utilità degli immobili necessari per la realizzazione delle opere di stabilizzazione del piede della frana
in località Verzedo in comune di Sondalo (SO) - Revoca d.p.r.l. n. 56053 dell’1 aprile 1998 e pronuncia
del trasferimento coatto degli immobili espropriati . . . . . . . . . . . . . . . 1584
D.p.g.r. 7 luglio 1998 - n. 64077
[5.1.3]
C.I.M.E.P. - Espropriazione di immobili necessari per la realizzazione di alloggi per lavoratori e servizi
in piano di zona - lotto MI/181 - in comune di Milano - Rettifica d.p.r.l. n. 197 del 24 gennaio 1994 di
pronuncia del trasferimento coatto degli immobili espropriati . . . . . . . . . . . . 1584
D.p.g.r. 8 luglio 1998 - n. 64189
[5.1.3]
Legge 20 maggio 1988 n. 159 - Genio Civile di Sondrio - Regione Lombardia - Espropriazione per pubblica
utilità degli immobili necessari per lavori di regimazione idraulica torrente Venina nei comuni di Piateda, Faedo e Montagna (SO) - Rettifica del d.p.r.l. n. 56057 in data 1 aprile 1998 di pronuncia del trasferimento coatto degli immobili espropriati . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1585
1.8.0
5.2.1
3.6.0
5.1.3
ASSETTO ISTITUZIONALE / Nomine
AMBIENTE E TERRITORIO / Infrastrutture di comunicazione / Trasporti
SERVIZI SOCIALI / Sport e tempo libero
AMBIENTE E TERRITORIO / Territorio / Lavori pubblici ed espropri
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
D.p.g.r. 13 luglio 1998 - n. 64469
[5.1.3]
Comune di Rota D’Imagna (BG) - Acquisizione di immobili necessari per la realizzazione di un programma di salvaguardia, conservazione e valorizzazione didattica e turistica della «Tomba dei Polacchi» in
comune di Rota D’Imagna (BG) - Dichiarazione di pubblica utilità indifferibilità ed urgenza ed indicazione della misura della indennità a titolo provvisorio . . . . . . . . . . . . . . . 1587
D.p.g.r. 17 luglio 1998 - n. 64985
[2.2.1]
Approvazione ai sensi dell’art. 27 della legge 8 giugno 1990 n. 142, dell’accordo di programma avente ad
oggetto la realizzazione del polo universitario e della ricerca in Lodi e l’insediamento della facoltà di
medicina veterinaria dell’università statale di Milano
. . . . . . . . . . . . . . 1588
D.p.g.r. 29 luglio 1998 - n. 66004
[1.4.1]
Delega di firma all’assessore regionale Marzio Tremaglia di atti di competenza del presidente della giunta regionale in relazione alla l.r. 15 maggio 1993, n. 14 «Disciplina delle procedure per gli accordi di
programma» per l’accordo di programma di cui alla d.g.r. n. 37370 del 17 luglio 1998
. . . . . 1588
C) DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE
D.g.r. 17 luglio 1998 - n. 6/37370
[2.2.1]
Promozione di un Accordo di Programma per la realizzazione di un parco paleontologico presso la località Cava dei Fossili di Cene (BG) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1589
D.g.r. 17 luglio 1998 - n. 6/37422
[3.1.0]
Estinzione, ex art. 4, comma 1, l.r. 28 dicembre 1981, n. 72 delle II.PP.A.B. «O.P. Agostino Braguti» e
«O.P. Domenico Pozzi» di Ripalta Cremasca (CR) e provvedimenti conseguenti (a seguito di parere della
commissione consiliare competente) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1589
D.g.r. 17 luglio 1998 - n. 6/37423
[3.1.0]
Estinzione, ex art. 4, comma 1, l.r. 28 dicembre 1981, n. 72 delle II.PP.A.B. OO.PP. Crivelli per doti,
Crivelli per medicinali, De Lepori, Dugnani, Galbiati, Biumi, Luogo Pio dei Poveri, Valdem Rossi, Verri
Confalonieri, Veladini, Rovaglia e Colombo di Carate Brianza (MI) e provvedimenti conseguenti (a seguito di parere della commissione consiliare competente) . . . . . . . . . . . . . . 1589
D.g.r. 17 luglio 1998 - n. 6/37445
Prestazioni di assistenza termale - Tariffe relative all’anno 1998
[3.2.0]
.
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. 1589
D.g.r. 17 luglio 1998 - n. 6/37451
[3.2.0]
Erogazione di prestazioni termali - Individuazione dei requisiti minimi autorizzativi per l’esercizio dell’attività termale da parte delle Aziende termali lombarde - Revoca della d.g.r. n. 30737 dell’8 agosto
1997 e della d.g.r. n. 32204 del 7 novembre 1997 . . . . . . . . . . . . . . . . 1590
D.g.r. 24 luglio 1998 - n. 6/37521
[2.2.1]
Promozione di un Accordo di programma per il completamento delle strutture per l’Università a Lodi e
la realizzazione di un Polo per la ricerca e lo sviluppo tecnologico per la zootecnia e il settore agroalimentare di livello europeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1601
D.g.r. 24 luglio 1998 - n. 6/37589
[1.8.0]
Nomina di n. 1 componente del consiglio d’amministrazione Istituti Riuniti di Assistenza e Beneficenza Casa di Riposo Serini - con sede in Sabbioneta (MN) (signora Bernardi Pirini Teresa)
. . . . . 1601
D.g.r. 31 luglio 1998 - n. 6/37827
Fondo Sociale Europeo: accelerazione delle procedure di spesa.
[4.0.0]
.
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. 1601
D.g.r. 6 agosto 1998 - n. 6/37957
[4.3.0]
Approvazione della circolare «l.r. 2 agosto 1972 n. 30 art. 1 - Concessione contributi per iniziative di
difesa fitosanitaria ai vigneti con mezzi aerei - Iniziative ammesse a contributo per l’anno 1998»
. . 1603
D.g.r. 6 agosto 1998 - n. 6/38162
[4.0.0]
Documento unico di programmazione per gli interventi strutturali comunitari nella regione Lombardia obiettivo 2 - 1997/99 area Asse del Sempione. Approvazione della graduatoria dei progetti presentati a
valere sulla misura 1.3 «Infrastrutture per lo sviluppo e la riqualificazione del sistema produttivo» e
relativo impegno di concessione dei contributi ai beneficiari finali . . . . . . . . . . . 1604
D) CIRCOLARI E COMUNICATI
Circ.r. n. 34/44-Se.O. 1998
[4.3.0]
Circolare della Direzione Generale Agricoltura n. 44 del 6 agosto 1998 approvata con d.g.r. n. 37957 del
6 agosto 1998 - l.r. 2 agosto 1972 n. 30 art. 1 - Concessione contributi per iniziative di difesa fitosanitaria
ai vigneti con mezzi aerei - Iniziative ammesse a contributo per l’anno 1998 . . . . . . . . 1603
5.1.3
2.2.1
1.4.1
3.1.0
3.2.0
1.8.0
4.0.0
4.3.0
1578
AMBIENTE E TERRITORIO / Territorio / Lavori pubblici ed espropri
ORDINAMENTO FINANZIARIO / Programmazione / Accordi di programma
ASSETTO ISTITUZIONALE / Organizzazione e personale / Ordinamento degli uffici
SERVIZI SOCIALI / Assistenza
SERVIZI SOCIALI / Sanità
ASSETTO ISTITUZIONALE / Nomine
SVILUPPO ECONOMICO
SVILUPPO ECONOMICO / Agricoltura
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Com.r. n. 34/143-Se.O. 1998 - 5 agosto 1998
[4.3.0]
Direzione Generale Agricoltura - Comunicato n. 143 del 5 agosto 1998 - Comunicazione dell’assessore
all’agricoltura - Piano di sviluppo delle zone rurali - DOCUP Obiettivo 5B - Misura 1.5 «Diversificazione
delle attività produttive agricole e valorizzazione delle produzioni agricole complementari» - Riapertura
dei termini per la presentazione delle domande . . . . . . . . . . . . . . . . 1611
Com.r. n. 34/144-Se.O. 1998 - 5 agosto 1998
[5.3.3]
Direzione Generale Tutela Ambientale - Comunicato n. 144 del 5 agosto 1998 - L.r. 105/80 disciplina del
servizio volontario di vigilanza ecologica - Rinnovo incaricato guardie ecologiche volontarie della comunità montana Valle Brembana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1611
Com.r. n. 34/145-Se.O. 1998 - 5 agosto 1998
[5.3.3]
Direzione Generale Tutela Ambientale - Comunicato n. 145 del 5 agosto 1998 - L.r. 105/80 - Disciplina del
servizio volontario di vigilanza ecologica - Rinnovo e attribuzione incarico guardie ecologiche volontarie 1611
Com.r. n. 34/146-Se.O. 1998 - 5 agosto 1998
[5.1.3]
Direzione Generale Opere Pubbliche e Protezione Civile - Comunicato n. 146 del 5 agosto 1998 - Incarichi
di collaudo assegnati il 27 luglio 1998 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1612
E) DECRETI DEI DIRETTORI GENERALI
D.d.g. 7 agosto 1998 - n. 66974
[4.0.0]
Direzione Generale Formazione e Lavoro - Riapertura dei termini per la presentazione dei progetti cofinanziabili con il Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 5B, misure 4.1 e 4.2 per gli anni 1998 e 1999, ai sensi
della d.g.r. del 10 ottobre 1997, n. 31568 . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1614
F) DECRETI DIRIGENTI SERVIZI GIUNTA REGIONALE
D.d.s. 16 aprile 1998 - n. 1632
[4.2.2]
Direzione Generale Tutela Ambientale - Integrazioni al d.d.g. 29 agosto 1997, n. 3536 avente per oggetto:
legge 13 luglio 1966, n. 615 - d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203 - d.m. 21 dicembre 1995 - Criteri e procedure
per la gestione dei sistemi di monitoraggio delle emissioni da impianti termoelettrici - Fasc. n. 26264/1 1668
4.3.0
5.3.3
5.1.3
4.0.0
4.2.2
SVILUPPO ECONOMICO / Agricoltura
AMBIENTE E TERRITORIO / Ambiente / Vigilanza ecologica
AMBIENTE E TERRITORIO / Territorio / Lavori pubblici ed espropri
SVILUPPO ECONOMICO
SVILUPPO ECONOMICO / Infrastrutture generali / Energia
1579
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
1580
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
1998 «Istituzione della commissione speciale per l’attuazione delle leggi Bassanini»;
Richiamata altresı̀ la propria deliberazione n. VI/937 del
7 luglio 1998 «Rideterminazione della composizione delle
commissioni consiliari permanenti e speciale Bassanini»;
Viste le comunicazioni del 16 luglio 1998, a firma dei presidenti dei gruppi di A.N. e Forza Italia, con le quali si chiede di rideterminare il numero dei rappresentanti dei rispettivi gruppi in seno alle commissioni consiliari permanenti
e speciale «Bassanini», in conseguenza della mutata composizione numerica dei gruppi medesimi;
Vista la proposta dell’ufficio di presidenza adottata con
deliberazione n. 359 del 21 luglio 1998;
A parziale modificazione delle deliberazioni consiliari sopracitate;
Delibera
1. di definire come segue la composizione delle commissioni consiliari permanenti:
A) DELIBERAZIONI
DEL CONSIGLIO REGIONALE
[BUR1998011]
[1.8.0]
D.c.r. 21 luglio 1998 - n. VI/955
Rideterminazione della composizione delle commissioni consiliari permanenti e speciale «Bassanini» - 2ª modifica
Presidenza della vice presidente M. Adamo.
Omissis
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA
Visti l’art. 16 dello Statuto e gli artt. 21 e 22 del regolamento interno;
Richiamata la propria deliberazione n. VI/0850 del 21 aprile 1998 «Rinnovo delle commissioni consiliari permanenti», modificata con deliberazione n. VI/0931 del 17 giugno 1998, nonché la deliberazione n. VI/0851 del 21 aprile
COMMISSIONI CONSILIARI PERMANENTI
I
II
Gruppo consiliare
III
IV
V
VI
VII
numero componenti
Forza Italia
3
3
4
4
4
3
4
Alleanza Nazionale
1
2
1
3
1
2
3
Partito democratico della sinistra/Democratici di sinistra
2
2
3
3
3
2
3
Lega Nord/Lega Lombarda per l’indipendenza della
Padania
3
2
3
3
2
2
3
Misto
1 consigliere di ogni formaz. politica in ciascuna commissione
Tutti gli altri gruppi
1 consigliere per ciascuna commissione
2. di definire come segue la composizione della commissione consiliare speciale per l’attuazione delle leggi Bassanini:
COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE
PER L’ATTUAZIONE DELLE LEGGI BASSANINI
Gruppo consiliare
numero componenti
Forza Italia
2
Alleanza Nazionale
3
Lega Nord/Lega Lombarda
per l’indipendenza della Padania
2
Misto
1 consigliere di ogni formazione politica
Tutti gli altri gruppi
1 consigliere
La vice presidente: Marilena Adamo
I consiglieri segretari:
Luciano Valaguzza - Corrado Tomassini
Il segretario del consiglio: Maria Emilia Paltrinieri
[BUR1998012]
[5.2.1]
D.c.r. 23 luglio 1998 - n. VI/957
Ordine del giorno concernente le decisioni del governo
nazionale in materia di tassa automobilistica e di accisa
sulla benzina
Presidenza della vice presidente V. Beccalossi.
Omissis
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA
Preso atto che il governo ha deliberatamente modificato
le procedure ed il calcolo della tassa automobilistica aumentando la pressione fiscale;
che il governo ha anche diminuito l’accisa sulla benzina
sottraendo risorse finanziarie alla regione;
Considerato che le azioni sopracitate, poste in essere dal
governo centrale:
a) violano palesemente i principi fondamentali del federalismo fiscale;
b) aumentano di fatto la pressione fiscale nei confronti
dei cittadini lombardi;
c) non arrecano nessun beneficio all’istituzione regione,
nonostante il maggior sacrificio dei suoi cittadini;
Impegna la giunta regionale a rappresentare al governo
la ferma contrarietà a gravare la finanza locale di oneri propri della finanza statale, trasferendo alle regioni il compito
di reperire risorse, mascherandole attraverso un inesistente
federalismo fiscale.
La vice presidente: Viviana Beccalossi
I consiglieri segretari:
Luciano Valaguzza - Corrado Tomassini
Il segretario del consiglio: Maria Emilia Paltrinieri
[BUR1998013]
[3.6.0]
D.c.r. 23 luglio 1998 - n. VI/959
Mozione concernente la situazione di crisi della società
«Pallacanestro Olimpia Milano»
Presidenza della vice presidente M. Adamo.
Omissis
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA
Premesso che la squadra «Pallacanestro Olimpia Milano», le mitiche «scarpette rosse» rappresenta una delle più
antiche e prestigiose società sportive nazionali che con le
sue 12 coppe e 25 scudetti ha acquisito una rilevanza internazionale;
che numerosi campioni hanno militato nelle sue fila contribuendo ai numerosi successi, sia a livello nazionale che
internazionale;
Considerato che la situazione di difficoltà in cui versa la
società Olimpia, oggi in liquidazione, non solo è dovuta ad
una carenza di risultati sportivi (viste le discutibili seppur
legittime scelte di mercato della società di proprietà Stefanel), ma anche della difficoltà di raggiungimento dell’impianto «Forum di Assago», causa principale delle minore
affezione del pubblico sportivo nei confronti del basket milanese;
che la chiusura di questa società comporterebbe l’assenza nel panorama sportivo nazionale ed internazionale della
prestigiosa squadra milanese;
1581
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Ritenendo inopportuno coinvolgere come partner gli enti
locali e la regione nella gestione di una società sportiva professionistica;
INVITA E IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a promuovere con gli enti predisposti tutte le iniziative
necessarie per una maggiore comunicazione mirata alla valorizzazione delle discipline sportive considerate «minori»;
ad istituire un tavolo di lavoro di concerto con comune
di Milano, provincia, regione, C.O.N.I., società Olimpia per
valutare tutte le opportunità atte ad evitare la scomparsa
di questa gloriosa società milanese;
ad attivare tutti gli enti competenti per affrontare il problema impianti sportivi ed in particolare l’assenza di un
palazzetto dello sport confacente alle esigenze della metropoli.
La vice presidente: Marilena Adamo
I consiglieri segretari:
Luciano Valaguzza - Corrado Tomassini
Il segretario del consiglio: Maria Emilia Paltrinieri
1582
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
B) DECRETI DEL PRESIDENTE
DELLA REGIONE LOMBARDIA
[BUR1998014]
[5.1.3]
D.p.g.r. 19 giugno 1998 - n. 62731
Parco del Mincio - Mantova - Acquisizione di immobili
necessari per la realizzazione di un programma di interventi prioritari nella riserva naturale orientata di Castellaro Lagusello in comune di Monzambano (MN) Dichiarazione di pubblica utilità indifferibilità ed urgenza ed indicazione della misura della indennità a titolo provvisorio
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA
Omissis
Decreta
Art. 1 - Sono dichiarate di pubblica utilità, nonché indifferibili ed urgenti, le opere da eseguire a cura del Parco
Naturale Mincio relative alla realizzazione di un programma di interventi prioritari nella riserva orientata di Castellaro Lagusello in comune di Monzambano (MN).
Art. 2 - L’indennità da corrispondere, ai sensi dell’art. 16,
della legge 22 ottobre 1971 n. 865, agli aventi diritto per
l’esproprio dei beni immobili in comune di Monzambano
(MN) per la realizzazione del programma sopracitato è indicata come nell’elenco allegato composto da n. 1 foglio per
un totale di n. 1 ditta facente parte integrante del presente
decreto.
Art. 3 - L’indennità di cui all’art. 17, secondo comma, della legge 22 ottobre 1971 n. 865 deve essere corrisposta direttamente dall’ente espropriante nei termini per il pagamento della indennità di espropriazione, al fittavolo, al colono o al compartecipante che coltivi il terreno espropriando da almeno un anno prima della data del deposito di cui
al primo comma dell’art. 10 della richiamata legge n. 865.
Il prezzo è fissato in misura uguale al valore agricolo medio
determinato dalla competente commissione provinciale espropri e corrispondente al tipo di coltivazioni effettivamente praticate.
Art. 4 - Il presidente del Parco Naturale Mincio è incaricato della notifica del presente decreto agli espropriandi, nelle
forme previste per la notificazione degli atti processuali civili, dandone comunicazione al presidente della regione
Lombardia.
I proprietari espropriandi, entro trenta giorni dalla notifica del presente decreto, devono comunicare all’espropriante ed al presidente della regione Lombardia se intendono accettare l’indennità con l’avvertenza che, in caso di
silenzio, la stessa si intende rifiutata.
Il pagamento delle indennità accettate dovrà avvenire entro sessanta giorni dalla data della ordinanza di pagamento
diretto, dopo di che, in difetto, sono dovuti gli interessi pari
a quelli del tasso ufficiale di sconto.
Art. 5 - I proprietari espropriandi, entro trenta giorni dalla notifica del presente decreto, hanno diritto di convenire
con l’ente espropriante la cessione volontaria degli immobili oggetto di espropriazione per un prezzo maggiorato fino
al 50% dell’indennità provvisoria.
Nel caso che l’area da espropriare sia coltivata dal proprietario diretto coltivatore, nell’ipotesi di cessione volontaria, il prezzo di cessione è determinato in misura tripla rispetto all’indennità provvisoria determinata ai sensi del
precedente art. 2.
Art. 6 - Le espropriazioni relative all’esecuzione delle opere indicate all’art. 1 devono avere compimento entro 36
mesi dalla data di emissione del presente decreto.
Art. 7 - Il presente decreto, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della regione Lombardia, deve essere inserito per estratto, a cura e spese dell’ente espropriante, nel foglio degli
annunzi legali della provincia.
Atto non soggetto a controllo ai sensi dell’art. 17, comma
32 della legge 127/97.
p. Il presidente
L’assessore ai ll.pp., ed edilizia residenziale: Milena Bertani
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Identificazione catastale
N. Ditta
Part.
Fg.
Mapp.
Superficie
ha a ca
o consist.
1
5795
24
24
24
78
79
83
0.27.80
0.57.80
0.31.30
Zamboni di Salerano Giuseppe n. a Verona il 10.08.1951
c.f. ZMB GPP 51M10 L781Z
[BUR1998015]
[5.1.3]
D.p.g.r. 7 luglio 1998 - n. 64070
Legge 20 maggio 1998 n. 159 - Genio Civile di Sondrio Regione Lombardia - Espropriazione per pubblica utilità degli immobili necessari per realizzazione sondaggi
geognostici, controllo e protezione piede frana, sistemazione strada di accesso nonché regolazione e realizzazione galleria by-pass del torrente Bitto e canale di
scarico acque sorgive provenienti dalla frana nei comuni di Bema (SO) e Cosio Valtellino (SO) - Rettifica del
d.p.g.r.l. n. 54175 in data 11 marzo 1998 di pronuncia
del trasferimento coatto degli immobili espropriati
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA
Omissis
Decreta
Art. 1 - L’elenco allegato al d.p.g.r.l. n. 54175 in data 11
marzo 1998 per la parte riguardante gli immobili posti in
Superficie
reale di
esproprio
mq
Coltura
in
atto
2.780
5.780
3.130
inc. pr.
pr. ir.
sem. ir.
Erba
il
Al mq
Lire
Totale
Lire
Indennità
coltivazione
(art. 17)
al mq (*)
Lire
1.100
4.950
4.900
3.058.000
28.611.000
15.337.000
—
4.950
4.900
comune di Cosio Valtellino (SO), è sostituito dall’allegato
elenco riprodotto in n. 2 fogli per un totale di n. 11 ditte,
costituente parte integrante del presente decreto.
Il presente decreto non è soggetto a controllo ai sensi
dell’art. 17, comma 32, legge 15 maggio 1997, n. 127.
L’assessore ai ll.pp. e protezione civile:
Milena Bertani
——— • ———
Identificazione catastale
N. Ditta
Indennità provvis.
di esproprio
Fg.
Mapp.
Superficie
ha a ca
o consist.
Superficie
reale di
esproprio
mq
Coerenze (da nord
in senso orario)
1
Proserpio Fulvio n. a
PRSFLV56M12D416D
12.8.1956
56
429 ex 91/b
0.20.24
2.024
mapp. 427 torr.
mapp. 431 - 428
2
Mariana Giuseppina n. a Cosio Valtellino il
20.2.1940 MRNGPP40B60D088W
56
423 ex 34/b
0.14.56
1.456
mapp. 421 - torr. Bitto mapp. 425 - 422
3
Ferrè Erminia n. a Cosio Valtellino il 26.6.1958
FRR RMN58H66D088U
56
431 ex 159/b
0.12.15
1.215
mapp. 428 - torr. Bitto mapp. 430
4
Cornaggia Massimo n. a Sondrio il 31.5.1958 50
CRN MSM 58E31I829F; Cornaggia Luigino
n. a
Morbegno
il
12.10.1961
CRN
LGN61R12F712J
155 ex 56/b
157 ex 70/b
0.33.83
0.02.82
3.383
282
mapp. 154 - 153 - torr. Bitto; mapp. 156 - 155 - torr.
Bitto
5
Mottarella Domenico n. a Cosio Valtellino il
25.11.1908 MTTDNC08S25D088N
50
171 ex 124/b
0.14.58
1.458
mapp. 170 - 169 - torr. Bitto - mapp. 173
6
Vaninetti Giovannina n. a Cosio Valtellino il
3.9.1925 VNNGNN25P49D088U
50
169 ex 122/b
0.12.21
1.221
mapp. 168 - 167 - torr. Bitto - mapp. 171
7
Fazzini
Cireneo
n. a
Cosio
l’11.3.1943 FZZCRN43C11D088D
Valtellino 50
163 ex 116/d
0.57.80
5.780
mapp. 162 - 161 - torr. Bitto - mapp. 165
8
Antonioli Maria n. a Cosio Valtellino il 20 settembre 1912 NTNMRA12P60D088S
50
161 ex 111/b
0.24.13
2.413
mapp. 160 - 159 - torr. Bitto - mapp. 163
9
Rainoldi Onesta n. a Ponte in Valtellina il 50
2.12.1910 RNL NST10T42G829K; Vaninetti
Graziella n. a Cosio Valtellino il 4.6.1939
VNNGZL39H44D988E; Vaninetti Tullio n. a
Cosio
Valtellino
il
23.10.1947
VNN
TLL47R23D088L
175 ex 128/b
0.03.38
338
mapp. 174 - 173 - torr. Bitto - mapp. 177
50
177 ex 131/b
0.0073
73
mapp. 176 - 175 - torr. Bitto - mapp. 179
11 Bellotti Angiolina n. a Cosio Valtellino il 50
29.7.1939 BLL NLN39H69D088G; Bellotti Armida n. a Cosio Valtellino il 5.11.1925 BLL
RMD25S45D088T
159 ex 80/b
0.04.32
432
mapp. 158 - torr. Bitto mapp. 161
10 Vaninetti Erminio n. a Cosio Valtellino il
12.11.1930 VNNRMN30S12D088R
Bitto;
1583
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
[BUR1998016]
[5.1.3]
manio dello Stato gli immobili occorrenti per la realizzazione delle opere di stabilizzazione del piede della frana in
località Verzedo in comune di Sondalo (SO) ed identificati
come nell’allegato elenco riprodotto in n. 1 foglio per un
totale di n. 2 ditte, costituente parte integrante del presente
decreto.
Art. 3 - Il presente decreto, a cura e spese dell’ufficio del
genio civile di Sondrio – regione Lombardia – sarà registrato e notificato ai relativi proprietari e al ministero delle finanze nelle forme degli atti processuali civili, nonché trascritto, entro 30 giorni dalla data, presso il competente ufficio dei registri immobiliari e pubblicato, d’ufficio, nel Bollettino Ufficiale della regione Lombardia.
Il presente decreto non è soggetto a controllo ai sensi
dell’art. 17, comma 32 della legge 127/97.
L’assessore alle oo.pp. e protezione civile:
Milena Bertani
D.p.g.r. 7 luglio 1998 - n. 64071
Legge n. 470/87 - Regione Lombardia - Ufficio del Genio
civile di Sondrio - Espropriazione per pubblica utilità
degli immobili necessari per la realizzazione delle opere di stabilizzazione del piede della frana in località
Verzedo in comune di Sondalo (SO) - Revoca d.p.r.l.
n. 56053 dell’1 aprile 1998 e pronuncia del trasferimento coatto degli immobili espropriati
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA
Omissis
Decreta
Art. 1 - Il precedente d.p.r.l. n. 56053 dell’1 aprile 1998,
per le motivazioni di cui alle premesse del presente decreto,
è revocato.
Art. 2 - Sono definitivamente espropriati a favore del de-
Identificazione catastale
Superficie
reale di
esproprio
mq
Coerenze (da nord
in senso orario)
N. Ditta
Fg.
Mapp.
Superficie
ha a ca
o consist.
1
Comune di Bormio (SO) c.f. 0099580144
57
333 (ex 331/b)
0,49.00
4.900
mapp. n. 332 - 336
2
Grosini Gelmina ora di: Grosini Francesco n. a 56
Sondalo (SO) il 07.03.1922 c.f.: GRS FNC
22C07 I828S e Cappelletti Ida n. a Sondalo
(SO) il 09.05.1932 c.f.: CPP DIA 32E49 I828G
139
0,14.00
1.400
mapp. n. 261 - 262 - 140 144 - 259
[BUR1998017]
[5.1.3]
D.p.g.r. 7 luglio 1998 - n. 64077
C.I.M.E.P. - Espropriazione di immobili necessari per
la realizzazione di alloggi per lavoratori e servizi in piano di zona - lotto MI/181 - in comune di Milano - Rettifica d.p.r.l. n. 197 del 24 gennaio 1994 di pronuncia del
trasferimento coatto degli immobili espropriati
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA
Omissis
Decreta
Art. 1 - L’elenco allegato al decreto presidente regione
Lombardia n. 197 del 24 gennaio 1997, costituente parte
integrante del decreto stesso, è sostituito dall’allegato elenco, riprodotto in n. 2 fogli per un totale di n. 4 ditte, costituente parte integrante del presente decreto.
Art. 2 - Il presente decreto, a cura e spese dell’ente espropriante, sarà registrato e notificato ai relativi proprietari
nelle forme degli atti processuali civili, nonché trascritto, in
termini d’urgenza, presso il competente ufficio dei registri
immobiliari e pubblicato, d’ufficio, nel Bollettino Ufficiale
della regione Lombardia.
Il presente decreto non è soggetto a controllo ai sensi
dell’art. 17, comma 32, della legge n. 127/97.
L’assessore ai ll.pp. e protezione civile:
Milena Bertani
Identificazione catastale
N. Ditta
1
Comune di Milano - lotto MI 181
Galli Giannino
Part.
Fg.
Mapp.
Superficie
ha a ca
o consist.
301490
171
66
04250
Superficie
reale di
esproprio
mq
Area incensita a sede di Fontanile Cugnola, via Torrazza,
mapp. 283, 180 e Fontanile
Cugnola
N.B. Il dato sopra riportato si riferisce a quando il mappale 66 era censito al catasto terreni. A seguito di inserimento in mappa
dei fabbricati da parte di operatori convenzionati – ai sensi dell’art. 35 legge 865/71 – il suddetto mappale di mq. 4.250 è
stato suddiviso in: mapp. 236 di mq. 970, mapp. 66 di mq. 800, mapp. 257 di mq. 1.010, mapp. 258 di mq. 1.210 e mapp.
270 di mq. 260 fg. 171 risultano enti urbani e censiti al C.E.U. con riserva di atti e passaggi intermedi non esistenti.
L’espropriazione interessa il solo sedime degli edifici esistenti su detti mappali.
2 Regione Lombardia giunta regionale
332798
168
2
00380
380 Per i mapp. 2, 3, 5, fg. 168,
168
3
22430
22.430 mapp. 3, 4, 5, 16, 26, 34 - Fon168
5
01400
01.400 tanile S. Maria - fg. 171 strada
171
3
38130
38.130 vicin. Cascina Fametta ai Mo171
4
01460
1.460 lini, via F.lli Rizzardi mapp.
171
5
17650
17.650 10, 9, 245, 16, 28, 282, 45, 40,
171
280 (ex 6)
01440
1.440 48 aree incensite a sede di rog171
278 (ex 7)
00065
65 gia e strada vicinale Cascina
171
276 (ex 7)
00440
440 Fametta ai Molini.
171
279 (ex 8)
11260
11.260 Per i mapp. 280, 278, 276, 8,
171
16
00860
860 18, 281, 33, 155, 12, 13, 14, 15,
171
18
00420
420 17 e Fontanile Cugnola 171
26
1010
1.010 mapp. 277, 6, 7, 279, 268, 5 fg.
171 281 (ex 32)
01080
1.080 172 mapp. 270, 258, 257, 66,
171
33
00970
970 256, 180, semisede Fontanile
171
34
00140
140 Cugnola, mapp. 32 Via F.lli
171
155
00250
250 Rizzardi, mapp. 6 e 277.
1584
4250
Coerenze (da nord
in senso orario)
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Identificazione catastale
N. Ditta
Part.
Superficie
reale di
esproprio
mq
Fg.
Mapp.
Superficie
ha a ca
o consist.
171
171
171
171
171
171
12
13
14
15
17
268 (ex 8)
00110
00250
00050
00180
00460
01470
110
250
50
180
460
1.470
3
Aventi diritto su aree incensite a sede
di Fontanile S. Maria
168
00970
970
4
Aventi diritto su aree incensite a sede
di Fontanile Cugnola
171
01600
1.600
[BUR1998018]
[5.1.3]
D.p.g.r. 8 luglio 1998 - n. 64189
Legge 20 maggio 1988 n. 159 - Genio Civile di Sondrio Regione Lombardia - Espropriazione per pubblica utilità degli immobili necessari per lavori di regimazione
idraulica torrente Venina nei comuni di Piateda, Faedo
e Montagna (SO) - Rettifica del d.p.r.l. n. 56057 in data
1 aprile 1998 di pronuncia del trasferimento coatto degli immobili espropriati
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA
Omissis
Decreta
Art. 1 - L’elenco allegato al d.p.r.l. n. 56057 in data 1 aprile 1998 è sostituito dall’allegato elenco riprodotto in n. 7
fogli per un totale di 26 ditte, costituente parte integrante
del presente decreto.
Il presente decreto non è soggetto a controllo ai sensi
dell’art. 17, comma 32, legge 15 maggio 1997, n. 127
L’assessore alle oo.pp. e protezione civile:
Milena Bertani
——— • ———
Identificazione catastale
N. Ditta
1
2
3
Comune di Piateda (SO)
Taloni Silvio nato a Piateda il 29.01.1927 TLNSLV27A29G576J
Martinolini Lina Maria nata a
l’1.04.1929 MRTLMR29D41G576F
Piateda
Superficie
reale di
esproprio
mq
Fg.
Mapp.
Superficie
ha a ca
o consist.
40
806 ex 55/b
0.04.60
460
787 ex 264/b
0.00.30
30
788 ex 264/c
0.00.08
8
789 ex 264/d
0.00.12
12
784 ex 265/b
0.02.37
237
785 ex 265/c
0.00.03
3
797 ex 244/b
0.00.50
50
801 ex 277/b
0.00.12
12
803 ex 271/b
0.00.86
86
804 ex 271/c
0.00.02
2
782 ex 266/b
0.01.50
150
Taloni Angelo nato a Piateda il 19.09.1915 40
TLNNGL15P12G576J
40
Coerenze (da nord
in senso orario)
Coerenze (da nord
in senso orario)
mapp. 807 - torr. Venina mapp. 803 - 808
mapp. 788 - 786 - 789 785 - 815
mapp. 791 - 789 - 787 torr. Venina
mapp. 787 - 786 - 784 785 - torr. Venina
mapp. 785 - 783 - 822 torr. Venina
mapp. 787 - 784 torr.
mapp. 815
mapp. 799 - 244 - 795 torr. Venina
Torrente Venina - mapp.
800 - 82
mapp. 806 - torr. Venina mapp. 804 - 814 - 82
mapp. 803 - torr. Venina mapp. 814 - 82
mapp. 784 - 781 - 267 torr. Venina
4
Molinari Andrea nato a Piateda il 02.02.1907
MLNNDR07B02G576K
40
793 ex 246/b
0.00.03
3
mapp. 795 - 794 torr. Venina
5
Gaburri Emilio nato a Piateda il 10.11.1938 34
GBRMLE38S10G576K; Gaburri Agostino nato
a Piateda il 30.08.1942 GBRGTN42M30G576B;
Gaburri Angela nata a Piateda il 24.08.1940
GBRNGL40M64G576Q; Gaburri Michele nato
a Piateda il 30.08.1942 GBRMHL 42M30G576I;
Gaburri Anna nata a Piateda l’1.06.1937
GBRNNA 37H41G576D
724 ex 343/b
0.02.10
210
Torr. Venina mapp. 726 723 - 722
6
Zani Andrea nato a Piateda il 31.08.1923 36
ZNANDR23M31G576O; Zani Enrico Camillo
nato
a
Piateda
il
09.10.1921 36
ZNANCC21R09G576D
426 ex 58/b
0.00.12
12
427 ex 58/c
0.00.23
23
mapp. 425 - torr. Venina
mapp. 424
mapp. 425 - 429 - torr. Venina
1585
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Identificazione catastale
Superficie
reale di
esproprio
mq
Coerenze (da nord
in senso orario)
N. Ditta
Fg.
Mapp.
Superficie
ha a ca
o consist.
7
34
594 ex 204/b
0.00.13
13
34
588 ex 223/b
0.02.42
242
34
576 ex 233/b
0.02.30
230
34
600 ex 194/b
0.01.25
125
34
641 ex 193/b
0.00.20
20
Donati Caterina nata a Piateda il 26.10.1938 36
DNTCRN38R66G576M; Franchetti Giovanni
nato
a
Teglio
l’11.09.1938 36
FNCGNN38P11L084O
443 ex 69/b
0.00.30
30
444 ex 69/c
0.00.03
3
Caprinali Dante nato a Piateda il 15.02.1945 34
CPRDNT45B15G576J; Caprinali Lauro nato a
Piateda il 04.09.1950 CPRLRA50P04G576J
586 ex 516/b
0.00.72
72
mapp. 584 torr. Venina
mapp. 584
10 Corascini Maria nata a Piateda il 29.08.1946 34
CRSMRA46M69G576Z; Vanotti Guerino nato a
Piateda il 24.03.1942 VNTGRN42C24G576C
669 ex 405/b
0.00.02
2
torr. Venina - mapp. 668 667
11 Zani Umberto nato a Piateda il 04.02.1930
ZNAMRT36B04G576J
36
435 ex 393/b
0.00.30
30
mapp. 434 - 437 torr. Venina
12 Zani Rosa nata a Piateda il 10.08.1923 ZNARSO23M50G576X
36
416 ex 277/b
0.00.34
34
Torr. Venina mapp. 415 281
13 Zani Felice nato a Piateda il 24.12.1927
ZNAFLC27T24G576W
36
449 ex 67/b
0.00.04
4
Torr. Venina mapp. 448 447
14 Previsdomini Giovan Luigi nato a Piateda il 15 34
novembre 1923 PRVGNL23S15G576M
580 ex 227/b
0.02.88
288
mapp. 579 - 582 torr. Venina mapp. 578
15 Previsdomini Felice nato a
10.07.1936 PRVFLC36L10G576X
34
590 ex 208/b
0.00.03
3
mapp. 589 - 592 - torr. Venina
il 34
731 ex 340/b
0.02.76
276
34
729 ex 341/b
0.00.30
30
34
726 ex 342/b
0.00.37
37
34
727 ex 342/c
0.00.03
3
34
706 ex 388/b
0.00.10
10
Torr. Venina mapp. 733 730 - 729
Torr. Venina mapp. 731 728 - 727
Torr. Venina mapp. 725 724
Torr. Venina mapp. 729 725
mapp. 388 - 705 torr. Venina mapp. 704
34
684 ex 400/b
0.01.72
172
34
686 ex 492/b
0.03.85
385
34
703 ex 390/b
0.00.83
83
34
688 ex 418
0.02.07
207
18 Iride Felice nato a Piateda il 12.08.1927
RDIFLC27M12G576O
34
604 ex 175/b
0.03.50
350
mapp. 603-606 torr. Venina
19 Fiorelli Camillo nato a Piateda il 25.06.1922
FRLCLL22H25G576B
34
665 ex 407/b
0.01.72
172
34
694 ex 410/b
0.02.25
225
34
712 ex 398/b
0.00.01
1
34
714 ex 397/b
0.00.23
23
Torr. Venina mapp. 667 664 - 663
mapp. 693 canale Venturini - torr. Venina
Torr. Venina mapp. 714 711
Torr. Venina mapp. 716 713 - 712
20 Crapelli Felice nato a Piateda il 14.04.1945 34
CRPFLC45D14G576E
606 ex 174/b
0.02.69
269
mapp. 605 - 608 torr. Venina 604
21 Bonfadini Giulio nato a Sondrio il 27.10.1924 34
BFNGLI24R27I829A
637 ex 179/b
0.01.80
180
Torr. Venina mapp. 636 634
22 Caprinali Battista nato a Piateda l’11.07.1924 34
CPRBTS24L11G576M
584 ex 228/b
0.01.94
194
mapp. 683 - 586 torr. Venina mapp. 582
23 Crapelli Giovanbattista nato a Piateda il
24.03.1933 CRPGNB33C27G576X
34
582 ex 230/b
0.01.75
175
34
578 ex 232/b
0.00.90
90
mapp. 581 - 584 torr. Venina mapp. 580
mapp. 577 - 580 torr. Venina mapp. 576
8
9
Previsdomini Delina nata a Piateda il
30.10.1920 PRVDLN20R70G576I; Previsdomini Felice nato a Piateda il 10.07.1936
PRVFLC36L10G576X; Previsdomini Francesco
nato
a
Piateda
il
12.01.1926
PRVFNC26A12G576M; Previsdomini Giovan
Luigi
nato
a
Piateda
il
15.11.1923
PRVGNL23S15G576M
Piateda
16 Muscialini Erminio nato a Piateda
24.07.1912 MSCRMN12L24G576R
il
17 Marchesini Angelo nato a Piateda il 27.05.1930
MRCNGL30E27G576Z
1586
mapp. 593 - 596 torr. Venina
mapp. 587 - 639 torr. Venina mapp. 587
mapp. 575 - 578 torr. Venina
mapp. 599 - torr. Venina
mapp. 598
mapp. 640 - 602 torr. Venina
Torr. Venina mapp. 444 442
Torr. Venina mapp. 445 443
Torr. Venina mapp. 710 400 - 681
mapp. 685 - 688 torr. Venina - strada
mapp. 702 - 704 torr. Venina mapp. 701
mapp. 687 - 690 torr. Venina mapp. 686
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Identificazione catastale
Superficie
reale di
esproprio
mq
Coerenze (da nord
in senso orario)
Mapp.
Superficie
ha a ca
o consist.
616 ex 484/b
0.03.38
338
mapp. 615 torr. Venina
mapp. 614
37
451 ex 261/b
0.03.45
345
Torr. Venina mapp. 449 450 - 453
26 Gianatti Giorgio nato a Montagna in V. il 37
22.11.1962 GNTGRG62S22F393W
37
457 ex 257/b
0.03.15
315
455 ex 277/b
0.01.80
180
Torr. Venina mapp. 455 456 - 459
Torr. Venina mapp. 453 454 - 457
[BUR1998019]
[5.1.3]
N. Ditta
Fg.
24 Tognolatti Ida nata a Piateda il 23.01.1935 34
TGNDIA35A63G576Z; Cagliani Patrizio nato
a Sondrio il 16.06.1959 CGLPRZ59H1829M;
Cagliani Moris nato a Sondrio l’11.09.1964
CGLMRS64P11I829W
Comune di Montagna in Valtellina (SO)
25 Gianatti Silvio nato a Montagna in V. il
12.08.1925 GNTSLV25M12F393M
D.p.g.r. 13 luglio 1998 - n. 64469
Comune di Rota D’Imagna (BG) - Acquisizione di immobili necessari per la realizzazione di un programma di
salvaguardia, conservazione e valorizzazione didattica
e turistica della «Tomba dei Polacchi» in comune di
Rota D’Imagna (BG) - Dichiarazione di pubblica utilità
indifferibilità ed urgenza ed indicazione della misura
della indennità a titolo provvisorio
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA
Omissis
Decreta
Art. 1 - Le osservazioni formulate dagli interessati sono
parzialmente accolte per le motivazioni e con le modalità
di cui alle premesse del presente decreto.
Art. 2 - Sono dichiarate di pubblica utilità, nonché indifferibili ed urgenti, le opere da eseguire a cura del comune
di Rota D’Imagna (BG) relative alla realizzazione di un programma di salvaguardia, conservazione e valorizzazione
scientifica, didattica e turistica della «Tomba dei Polacchi».
Art. 3 - L’indennità da corrispondere, ai sensi dell’art. 16,
della legge 22 ottobre 1971, n. 865, agli aventi diritto per
l’esproprio dei beni immobili in comune di Rota D’Imagna
(BG) per la realizzazione del programma sopracitato è indicata come nell’elenco allegato composto da n. 1 foglio per
un totale di n. 1 ditta facente parte integrante del presente
decreto.
Art. 4 - L’indennità di cui all’art. 17, secondo comma, della legge 22 ottobre 1971, n. 865 deve essere corrisposta direttamente dall’ente espropriante nei termini per il pagamento della indennità di espropriazione, al fittavolo, al colono o al compartecipante che coltivi il terreno espropriando da almeno un anno prima della data del deposito di cui
al primo comma dell’art. 10 della richiamata legge n. 865.
Il prezzo è fissato in misura uguale al valore medio determinato dalla competente commissione provinciale espropri e
corrispondente al tipo di coltivazioni effettivamente praticate.
Art. 5 - Il comune di Rota D’Imagna (BG) è incaricato
della notifica del presente decreto agli espropriandi, nelle
forme previste per la notificazione degli atti processuali civili, dandone comunicazione al presidente della regione
Lombardia.
I proprietari espropriandi, entro trenta giorni dalla notifica del presente decreto, devono comunicare all’espropriante ed al presidente della regione Lombardia se intendono accettare l’indennità con l’avvertenza che, in caso di
silenzio, la stessa si intende rifiutata. Il pagamento delle
indennità accettate dovrà avvenire entro sessanta giorni
dalla data della ordinanza di pagamento diretto, dopo di
che, in difetto, sono dovuti gli interessi pari a quelli del
tasso ufficiale di sconto.
Art. 6 - I proprietari espropriandi, entro trenta giorni dalla notifica del presente decreto, hanno diritto di convenire
con l’ente espropriante la cessione volontaria degli immobili oggetto di espropriazione per un prezzo maggiorato fino
al 50% dell’indennità provvisoria.
Nel caso che l’area da espropriare sia coltivata dal proprietario diretto coltivatore, nell’ipotesi di cessione volontaria, il prezzo di cessione è determinato in misura tripla rispetto all’indennità provvisoria determinata ai sensi del
precedente art. 2.
Art. 7 - Le espropriazioni relative all’esecuzione delle opere indicate all’art. 1 devono avere compimento entro 36
mesi dalla data di emissione del presente decreto.
Art. 8 - Il presente decreto, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della regione Lombardia, deve essere inserito per estratto, a cura e spese dell’ente espropriante, nel foglio degli
annunzi legali della provincia.
Atto non soggetto a controllo ai sensi dell’art. 17, comma
32 della legge 127/97.
p. Il presidente
L’assessore ai ll.pp. e protezione civile: Milena Bertani
Identificazione catastale
N. Ditta
Part.
Fg.
1
1264
4
4
Ariotti Vittorio e Colombo
Giovanni: ora di: Ariotti Vittorio
Mapp.
728
774
(ex 774/a)
4
2190
4
2192
4
2915
(ex 734/a)
Indennità provvis.
di esproprio
Superficie
reale di
esproprio
mq
Coltura
in
atto
Al mq
Lire
Totale
Lire
Indennità
coltivazione
(art. 17)
al mq (*)
Lire
0.51.71
1.01.00
4.435
6.897
cast.
pr. arb.
1.000
3.400
4.435.000
23.449.800
1.000
3.400
0.22.97
0.08.45
0.24.79
1.621
593
30
prato
pascolo
prato
3.100
750
3.100
5.025.100
444.750
93.000
3.100
750
3.100
Superficie
ha a ca
o consist.
1587
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
[BUR19980110]
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
[2.2.1]
D.p.g.r. 17 luglio 1998 - n. 64985
Approvazione ai sensi dell’art. 27 della legge 8 giugno
1990 n. 142, dell’accordo di programma avente ad oggetto la realizzazione del polo universitario e della ricerca in Lodi e l’insediamento della facoltà di medicina
veterinaria dell’università statale di Milano
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA
Visto l’art. 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142 «Nuovo
ordinamento delle autonomie locali»;
Vista la l.r. 15 maggio 1993, n. 14 «Disciplina delle procedure per gli accordi di programma»;
Vista la deliberazione della giunta regionale del 1º giugno
1996 n. 6/16891, pubblicata nel Bollettino Ufficiale della regione Lombardia n. 36 del 2 settembre 1996 con la quale è
stato promosso l’accordo di programma per la realizzazione del polo universitario e della ricerca in Lodi;
Vista la deliberazione della giunta regionale del 30 dicembre 1996 n. 6/23820 che approva l’ipotesi di accordo di
programma;
Vista la deliberazione del consiglio regionale della Lombardia del 13 gennaio 1998 n. VI/0783 avente ad oggetto la
variazione del piano territoriale di coordinamento consortile del lodigiano contenuta nell’ipotesi di accordo di programma;
Rilevato che in data 27 maggio 1998 i rappresentnati della regione Lombardia, della provincia di Lodi, del comune
di Lodi, della camera di commercio di Lodi, dell’università
degli studi di Milano e, per adesione e accettazione degli
impegni che lo riguardano, dall’istituto diocesano per il sostentamento del clero della diocesi di Lodi hanno sottoscritto l’accordo di programma avente ad oggetto la realizzazione del polo universitario e della ricerca in Lodi e l’insediamento della facoltà di medicina veterinaria dell’università degli studi di Milano;
Considerato che:
– Il consiglio comunale di Lodi con deliberazione n. 95
del 16 giugno 1998 ha ratificato, ai sensi dell’art. 27 della
legge n. 142/1990, l’accordo sottoscritto dal comune di Lodi
nella persona del sindaco;
– Il consiglio provinciale di Lodi con deliberazione n. 39
del 19 giugno 1998 e con successiva deliberazione n. 46 del
30 giugno 1998 ha ratificato, ai sensi dell’art. 27 della legge
n. 142/1990, l’accordo sottoscritto dalla provincia di Lodi
nella persona del presidente;
Visto che nell’accordo stesso si è stabilito che a seguito
delle previste ratifiche l’atto sarebbe stato approvato con
decreto del presidente della regione Lombardia onde ottenere gli effetti di cui al punto 4 dell’art. 27 della legge 8
giugno 1990, n. 142;
Dato atto che il presente decreto non è soggetto a controllo ai sensi dell’art. 17 della legge 15 maggio 1997, n. 127
Decreta
1) di approvare ai sensi e per gli effetti dell’art. 27 della
legge 8 giugno 1990, n. 142 l’accordo di programma sottoscritto a Lodi in data 27 maggio 1998 dalla regione Lombardia, dalla provincia di Lodi, dal comune di Lodi, dalla
camera di commercio di Lodi, dall’università statale di Milano e, per adesione e accettazione degli impegni che lo
riguardano, dall’istituto diocesano per il sostentamento del
clero della diocesi di Lodi avente ad oggetto la realizzazione
del polo universitario e della ricerca in Lodi e l’insediamento della facoltà di medicina veterinaria dell’università degli
studi di Milano nel testo allegato che costituisce parte integrante del presente decreto, dando contestualmente atto
che i relativi allegati sono conservati in copia originale
presso il servizio programmazione e sviluppo della presidenza della giunta regionale;
2) di disporre ai sensi dell’art. 6 della l.r. 14/1993 la pubblicazione del presente decreto sul Bollettino Ufficiale della
regione Lombardia
Roberto Formigoni
[BUR19980111]
[1.4.1]
D.p.g.r. 29 luglio 1998 - n. 66004
Delega di firma all’assessore regionale Marzio Tremaglia di atti di competenza del presidente della giunta
1588
regionale in relazione alla l.r. 15 maggio 1993, n. 14
«Disciplina delle procedure per gli accordi di programma» per l’accordo di programma di cui alla d.g.r.
n. 37370 del 17 luglio 1998
IL PRESIDENTE
Visto lo Statuto della regione Lombardia, approvato con
legge 22 maggio 1971, n. 339;
Visto l’art. 27 della legge 142/90;
Visti gli artt. 2, 3 e 5 della legge regionale 15 maggio
1993, n. 14;
Vista la d.g.r. n. 37370 del 17 luglio 1998 avente ad oggetto: «Promozione di un accordo di programma per la realizzazione di un parco paleontologico presso la località Cava
dei Fossili di Cene (BG)»;
Preso atto che il decreto n. 62658 del 4 luglio 1995 «Delega di firma all’assessore regionale alla trasparenza e cultura
Marzio Tremaglia, di atti di competenza del presidente della giunta regionale» non prevede la delega per gli adempimenti di cui alla legge regionale 15 maggio 1993, n. 14;
Ritenuto, pertanto, opportuno delegare all’assessore regionale alla trasparenza e cultura Marzio Tremaglia gli atti
di competenza del presidente della giunta regionale connessi al perfezionamento dell’accordo di programma in argomento ivi compresa l’approvazione, con decreto, dell’accordo stesso, cosı̀ come disposto dall’art. 5 comma 3 della
legge regionale 15 maggio 1993, n. 14 nonché la partecipazione, in qualità di presidente, al collegio di vigilanza sull’esecuzione dell’accordo di programma di cui all’art. 27 comma 6 della legge 142/90;
Dato atto che il presente decreto non è soggetto a controllo ai sensi dell’art. 17 della legge 15 maggio 1997, n. 127;
Decreta
1) L’assessore regionale alla trasparenza e cultura Marzio Tremaglia è delegato a svolgere tutti gli adempimenti
di competenza del presidente della giunta regionale connessi alla procedura prevista dalla l.r. 15 maggio 1993, n. 14
per l’accordo di programma di cui alla d.g.r. n. 37370 del
17 luglio 1998, specificata in premessa;
2) I provvedimenti firmati per delega dall’assessore regionale alla trasparenza e cultura, devono essere trasmessi,
in copia, al presidente presso il servizio programmazione e
sviluppo della giunta regionale;
3) Il presente decreto verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della regione Lombardia.
Roberto Formigoni
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
C) DELIBERAZIONI
DELLA GIUNTA REGIONALE
[BUR19980112]
[2.2.1]
D.g.r. 17 luglio 1998 - n. 6/37370
Promozione di un Accordo di Programma per la realizzazione di un parco paleontologico presso la località
Cava dei Fossili di Cene (BG)
LA GIUNTA REGIONALE
Omissis
Delibera
di promuovere un accordo di programma per l’attuazione
e la valorizzazione del parco paleontologico «Cava dei Fossili»;
1) di individuare le seguenti amministrazioni quali soggetti interessati al suddetto accordo:
– regione Lombardia;
– provincia di Bergamo;
– comune di Bergamo;
– comunità montana Valle Seriana;
– comune di Cene (BG).
2) di stabilire che il suddetto accordo di programma sia
definito entro il termine di 120 giorni dalla data di approvazione del presente provvedimento;
3) di dare atto che il comitato per l’accordo di programma, ai sensi dell’art. 3, l.r. 15 maggio 1993, n. 14 è costituito
dai rappresentanti dei soggetti istituzionali di cui al precedente punto 2);
4) di dare atto che il presidente della giunta regionale
procederà con proprio successivo provvedimento a delegare l’assessore competente per materia a compiere gli atti
successivi e conseguenti alla presente deliberazione;
5) di trasmettere in data odierna copia della presente deliberazione al consiglio regionale, ai sensi del disposto dell’art. 2, comma 3, della l.r. 15 maggio 1993, n. 14;
6) di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.
Il segretario: Sala
[BUR19980113]
[3.1.0]
D.g.r. 17 luglio 1998 - n. 6/37422
Estinzione, ex art. 4, comma 1, l.r. 28 dicembre 1981,
n. 72 delle II.PP.A.B. «O.P. Agostino Braguti» e «O.P.
Domenico Pozzi» di Ripalta Cremasca (CR) e provvedimenti conseguenti (a seguito di parere della commissione consiliare competente)
LA GIUNTA REGIONALE
Omissis
Delibera
1) di estinguere, ex art. 4, l.r. 72/1981, le II.PP.A.B. «O.P.
Agostino Braguti» e «O.P. Domenico Pozzi» con sede in Ripalta Cremasca (CR);
2) di disporre l’attribuzione del patrimonio di pertinenza
delle II.PP.A.B. in parola e di cui alle deliberazioni ricognitive del commissario straordinario nn. 1 e 2 rispettivamente del 26 novembre 1996 e 30 novembre 1996 a favore del
comune di Ripalta Cremasca, con vincolo di destinazione
a servizi sociali, con subentro altresı̀ dell’ente beneficiario
nelle situazioni patrimoniali attive e passive, nei rapporti
pendenti a qualsiasi titolo inerenti ai beni ed alle loro pertinenze oltre che in tutti gli altri rapporti giuridici preesistenti facenti già capo agli enti estinti;
3) di provvedere, alla nomina di un commissario liquidatore delle II.PP.A.B. in premessa, nella persona del dott.
Avaldi Elia, già commissario straordinario, con il compito
di procedere, entro 30 gg. dall’avvenuta notifica del presente atto, al compimento delle operazioni di consegna del patrimonio mediante appositi verbali, da redigersi con l’intervento in contraddittorio del legale rappresentante dell’ente
destinatario, che dovranno indi formare oggetto di formale
delibera di recepimento da parte di quest’ultimo e con obbligo infine di trasmissione di copia della suaccennata deli-
bera e dei relativi verbali al settore regionale famiglia e politiche sociali;
4) di disporre per la notificazione del presente atto alle
istituzioni interessate, nonché per la comunicazione all’USSL, al CO.RE.CO. ed al comune territorialmente competenti, per quanto di rispettiva competenza ed alla pubblicazione infine del dispositivo dello stesso del Bollettino Ufficiale
della regione Lombardia.
Il segretario: Sala
[BUR19980114]
[3.1.0]
D.g.r. 17 luglio 1998 - n. 6/37423
Estinzione, ex art. 4, comma 1, l.r. 28 dicembre 1981,
n. 72 delle II.PP.A.B. OO.PP. Crivelli per doti, Crivelli
per medicinali, De Lepori, Dugnani, Galbiati, Biumi,
Luogo Pio dei Poveri, Valdem Rossi, Verri Confalonieri,
Veladini, Rovaglia e Colombo di Carate Brianza (MI)
e provvedimenti conseguenti (a seguito di parere della
commissione consiliare competente)
LA GIUNTA REGIONALE
Omissis
Delibera
1) di estinguere, ex art. 4, l.r. 72/1981, le II.PP.A.B.
OO.PP. Crivelli per doti, Crivelli per medicinali, De Lepori,
Dugnani, Galbiati, Biumi, Luogo Pio dei Poveri, Valdem
Rossi, Verri Confalonieri, Veladini, Rovaglia e Colombo
con sede in Carate Brianza (MI);
2) di dare atto che, secondo gli atti di ricognizione patrimoniale assunti dal commissario straordinario, non sussistono patrimonio personale e rapporti giuridici pendenti in
capo agli enti precedentemente richiamati;
3) di disporre per la notificazione del presente atto all’istituzione interessata, nonché per la comunicazione all’USSL, all’O.RE.CO. ed al comune territorialmente competenti,
per quanto di rispettiva competenza ed alla pubblicazione
infine del dispositivo dello stesso del Bollettino Ufficiale
della regione Lombardia.
Il segretario: Sala
[BUR19980115]
[3.2.0]
D.g.r. 17 luglio 1998 - n. 6/37445
Prestazioni di assistenza termale - Tariffe relative all’anno 1998
LA GIUNTA REGIONALE
Visto il d.m. 15 dicembre 1994 «Modificazioni all’elenco
delle patologie che possono trovare reale beneficio dalle
cure termali e proroga della sua validità» che individua le
patologie curabili attraverso cure termali;
Visto il d.m. 15 aprile 1994 che individua le tipologie di
cura erogabili dalle Aziende termali;
Vista la d.g.r. n. 32204 del 7 novembre 1997 che individua le Aziende termali lombarde che possono erogare cure
a carico del SSN e attribuisce per tipo di cure, un livello
tariffario;
Visto l’accordo siglato il 13 marzo 1998 dalle delegazioni
degli assessori alla sanità delle Regioni e le associazioni
di categoria maggiormente rappresentative, in merito alle
tariffe da applicare per le singole prestazioni termali erogate nell’anno 1998 con il quale si aumentano del 3% le tariffe
relative ai cicli di cura della fango-balneo terapia, fangoterapia, balneoterapia, delle vasculopatie periferiche e della
sordità rinogena e dell’1% le tariffe dei rimanenti cicli di
cura;
Rilevato che l’accordo di cui sopra fa decorrere l’aumento
delle tariffe dal 1º aprile 1998;
Visto l’accordo tecnico sottoscritto il 2 aprile 1998 tra le
regioni e le associazioni di categoria che definisce le nuove
tariffe con arrotondamenti alla 100 lire superiore o inferiore;
Preso atto che l’accordo di cui sopra abbatte di 1.600 lire
la tariffa relativa alla singola prestazione relativa al ciclo di
cura delle vasculopatie periferiche qualora l’assistito effettui al di fuori della struttura termale gli esami ematochimici previsti dal d.m. 15 aprile 1994;
1589
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Preso atto che il dirigente di sevizio riferisce della necessità di recepire le determinazioni contenute nell’accordo di
cui sopra;
Dato atto che il presente provvedimento non è soggetto
a controllo ai sensi dell’art. 17, comma 32 della l. 15 maggio
1997, n. 127;
A voti unanimi, espressi nei modi di legge
Delibera
1) di recepire le tariffe delle singole prestazioni termali
cosı̀ come indicate nell’allegato 1) che costituisce parte integrante del presente provvedimento, disponendone l’applicazione a decorrere dal 1 aprile 1998;
2) di dare successiva notizia agli enti interessati.
Il segretario: Sala
——— • ———
TARIFFE TERMALI DA VALERSI PER L’ANNO 1998
DECORRENZA 1º APRILE 1998
Prestazioni
Fanghi con bagni o docce di annettam.
Fanghi e bagni terapeutici
Bagni
Stufe e grotte
Inalazioni
Irrigazioni vaginali*
Irrigazioni vaginali con bagni
Docce rettali*
Idropiniche
Idropiniche ad effetto catartico
Sordità rinogena*
Ventilazione polmonare integrata
Ventilazione polmonare controllata
Idrofangobalneoterapia*
Flebopatie* (1)
Riabilitazione motoria*
Riabilitazione respiratoria*
Massoterapia generale*
1º liv.
super
1º liv.
2º liv.
3º liv.
4º liv.
21.100
28.750
13.500
14.400
6.450
9.050
21.700
8.300
7.300
8.000
21.050
21.850
9.450
17.150
25.600
71.450
68.700
9.300
19.750
26.850
12.600
13.500
6.000
9.050
20.250
8.300
6.800
7.400
21.050
21.050
9.450
17.150
25.600
71.450
68.700
9.300
18.650
25.450
12.000
11.550
5.450
9.050
19.250
8.300
5.700
6.200
21.050
19.950
9.450
17.150
25.600
71.450
68.700
9.300
17.050
23.400
10.700
8.750
5.050
9.050
15.000
8.300
4.700
5.050
21.050
19.250
9.450
17.150
25.600
71.450
68.700
9.300
15.850
21.850
9.100
8.750
4.700
9.050
13.300
8.300
3.800
4.050
21.050
18.500
9.450
17.150
25.600
71.450
68.700
9.300
* = Livello unico
(1) = L. 24.000 qualora l’assistito presenti l’intera serie di esami ematochimici previsti, effettuati a proprio carico ed in un
periodo temporale non superiore a 90 giorni.
[BUR19980116]
[3.2.0]
D.g.r. 17 luglio 1998 - n. 6/37451
Erogazione di prestazioni termali - Individuazione dei
requisiti minimi autorizzativi per l’esercizio dell’attività termale da parte delle Aziende termali lombarde Revoca della d.g.r. n. 30737 dell’8 agosto 1997 e della
d.g.r. n. 32204 del 7 novembre 1997
LA GIUNTA REGIONALE
Visto l’art. 44 della l. 833/78 che delega la Regione a definire norme per le convenzioni tra le Unità sanitarie locali
e le Aziende termali;
Visto il d.P.R. 24 luglio 1977 n. 616 che trasferisce alle
Regioni la competenza in materia di autorizzazione all’esercizio degli stabilimenti termali;
Vista la l.r. n. 44/80 che all’art. 47 sottopone a deliberazione della giunta regionale l’esercizio e l’apertura degli stabilimenti termali;
Visto il d.P.R. 1º marzo 1994 di approvazione del Piano
Sanitario Nazionale per il triennio 1994-96 che pone le prestazioni idrotermali nell’assistenza territoriale;
Vista la d.g.r. n. 30737 dell’8 agosto 1997 con cui si era
provveduto a determinare i criteri di autorizzazione basati
sulla differenziazione in livelli tariffari delle Aziende termali lombarde;
Richiamati i parametri sanitari contenuti nell’atto d’intesa interregionale riportati nella d.g.r. di cui sopra;
Vista la d.g.r. n. 32204 del 7 novembre 1997 che individua le Aziende termali lombarde autorizzate ad erogare
prestazioni termali con oneri a carico del SSN, attribuiva
ad ognuna di esse uno specifico livello tariffario, e indicava
le prestazioni erogabili a favore degli assistiti dal SSN e a
favore dei soli assistiti dall’INPS e dall’INAIL;
1590
Preso atto che il punto 4 del deliberato della d.g.r. di cui
sopra disponeva «di dare mandato alla direzione generale
Sanità affinché provveda ad individuare entro il 31 dicembre 1998 un nuovo criterio di accreditamento delle Aziende
termali che consenta di superare il sistema di suddivisione
in livelli qualitativi e la conseguente diversificazione delle
tariffe delle prestazioni termali erogabili»;
Rilevato che le prestazioni termali non rientrano tra quelle accreditabili ai sensi dell’art. 8 del d.lgs. 502/92, cosı̀
come modificato dal d.lgs. 517/93;
Preso atto che la l.r. 31/97 di riorganizzazione del Servizio sanitario regionale non include le prestazioni termali
tra quelle accreditabili;
Rilevata pertanto la necessità di definire dei criteri di autorizzazione all’esercizio dell’attività termale prevedendo le
modalità di addebito alle ASL delle prestazioni rese dalle
Aziende termali;
Considerato che nell’ambito della Regione Lombardia
tutte le strutture sanitarie erogano prestazioni senza differenziazione in livelli tariffari e che pertanto si reputa opportuno allineare le Aziende termali a tale modalità erogativa privilegiando la qualità delle prestazioni rese;
Ritenuto di dover privilegiare, nella definizione dei nuovi
criteri, i soli aspetti sanitari dell’erogazione delle cure termali utilizzando i parametri già previsti dalla d.g.r.
n. 30737 dell’8 agosto 1997 come necessari per ottenere i
livelli 1º e 1º super;
Ritenuto inoltre, di non tenere in alcun conto le infrastrutture previste dalla già citata d.g.r. 30737 e relative al
solo maggior confort di soggiorno dell’assistito nello stabilimento termale e la cui valutazione non produce alcun miglioramento nella qualità sanitaria della cura erogata;
Rilevata l’esigenza di definire in modo esatto ed esaurien-
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
te le diagnosi rientranti nelle categorie diagnostiche previste dal d.m. 15 dicembre 1994 e relative alle patologie la
cui cura è ammessa presso gli stabilimenti termali nonché
di individuare il ciclo di cura che maggiormente risponde
alle esigenze di cura delle patologie di cui trattasi;
Ritenuto opportuno di procedere alla individuazione delle situazioni di dubbio che più frequentemente si verificano
al momento dell’accettazione dell’assistito nello stabilimento termale e alla relativa soluzione anche al fine di evitare
disagi all’assistito stesso;
Preso atto che il d.m. 15 dicembre 1994, oltre a definire le
patologie che possono trovare beneficio dalle cure termali,
obbliga le stesse a sviluppare studi per la valutazione dell’efficacia delle stesse;
Rilevato che è di interesse della Regione Lombardia approfondire l’efficacia del trattamento termale sulle patologie indicate dal d.m. 15 dicembre 1994 anche al fine di valutare l’opportunità di limitare l’accesso alle prestazioni
meno significative dal punto di vista terapeutico o di favorire l’accesso a quelle prestazioni i cui effetti producano un
rapporto costi/benefici più favorevole rispetto ad altre terapie;
Ritenuto opportuno favorire la realizzazione degli studi
di cui sopra concedendo aumenti tariffari alle Aziende termali che vi partecipano secondo protocolli approvati e gestiti dal competente servizio della direzione generale Sanità;
Vista la d.g.r. n. 27859 del 29 aprile 1997 con cui sono
state approvate le tariffe termali relative al 1997 e preso
atto che la determinazione delle tariffe è governata a livello
interregionale anche al fine di consentire un controllo della
spesa termale a livello nazionale in considerazione dell’alto
grado di mobilità da una regione all’altra di assistiti che
usufruiscono di cure termali;
Considerato che, per quanto definito nei punti che precedono e visti i parametri scelti per i nuovi criteri autorizzativi, il trattamento economico da riservare alle Aziende termali lombarde è quello delle tariffe del 1º livello super approvate con d.g.r. n. 27859 del 29 aprile 1997, fatte salve
successive modificazioni, facendo decorrere il nuovo regime economico dal 1º giorno del mese successivo alla approvazione del presente atto;
Ritenuto opportuno confermare la libera scelta dell’assistito in ordine allo stabilimento termale cui rivolgersi, fatta
salva specifica indicazione sanitaria del medico prescrittore
in merito alla tipologia delle acque più indicate per la cura
della patologia sofferta;
Evidenziato che la liquidazione delle prestazioni erogate
è subordinata alla presentazione da parte dello stabilimento termale di tutta la documentazione cartacea e dei supporti magnetici previsti dagli accordi nazionali in materia
di mobilità interregionale:
Ritenuto opportuno fissare al 31 dicembre 2000 la data
ultima per l’adeguamento delle Aziende termali lombarde
ai requisiti previsti dal presente atto concedendo comunque la possibilità alle Aziende stesse di erogare prestazioni
termali nelle more delle procedure di verifica e di adeguamento;
Rilevata la necessità di procedere alla revoca delle dd.g.r.
n. 30737 dell’8 agosto 1997 e n. 32204 del 7 novembre 1997,
in quanto incompatibili con il presente atto;
Preso atto che il dirigente del servizio riferisce della necessità di procedere alla approvazione dei requisiti autorizzativi;
Dato atto che il presente provvedimento non è soggetto
a controllo ai sensi dell’art. 17, comma 32 della l. 15 maggio
1997, n. 127;
A voti unanimi, espressi nei modi di legge
Delibera
1) di approvare gli allegati «A», «A1», «A2», «A3», «A4»,
«A5» e «A6» che fanno parte integrante del presente atto;
2) di procedere alla contestuale revoca della d.g.r.
n. 30737 dell’8 agosto 1997 e della d.g.r. n. 32204 del 7 novembre 1997;
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
3) di dare notizia del presente atto alle ASL della Lombardia e agli stabilimenti termali lombardi;
4) di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.
Il segretario: Sala
——— • ———
Allegato A
PRESTAZIONI DI ASSISTENZA TERMALE
Indirizzi generali
La Regione, secondo quanto disposto dalla l. 833/78 e
dalla l.r. 44/80 individua i criteri per l’apertura e l’esercizio
degli stabilimenti termali e per l’erogazione di prestazioni
termali.
Nel documento definito «A1», sono riportati i maggiori
requisiti e standard che le Aziende termali devono possedere, nonché le regole e le metodiche di erogazione delle prestazioni termali.
Governo della spesa termale
Le prestazioni termali erogate a carico del Servizio sanitario nazionale sono monitorate al fine di governare la spesa termale.
La Regione Lombardia si associa ai meccanismi di controllo previsti a livello interregionale e che prevedono tetti
nazionali i cui splafonamenti vengono recuperati attraverso
il controllo delle tariffe termali.
Accesso alle prestazioni termali
Fermo restando il principio della libera scelta del cittadino in ordine all’Azienda termale cui rivolgersi, l’accesso è
subordinato, cosı̀ come previsto dal d.lgs. 502/92, esclusivamente alla proposta richiesta da redigersi su ricettario del
SSN, dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta. La prescrizione da parte del medico specialista
pubblico in una delle branche attinenti alle patologie che
possono trovare beneficio nelle cure stesse è subordinata
alle disposizioni regionali in materia di «secondo accesso».
La proposta-richiesta deve indicare la diagnosi, rientrante tra le categorie diagnostiche previste dal d.m. 15 dicembre 1994, ed il correlato ciclo di cura da praticare.
Nel documento definito «A3» sono riportate le diagnosi
che rientrano nelle categorie diagnostiche di cui sopra e i
relativi cicli di cura consigliati. Nel documento definito
«A4», sono riportati i casi dubbi che possono verificarsi all’accettazione del paziente e la relativa soluzione.
Rimane comunque in vigore la normativa statale di cui
all’art. 16 della l. 412/91 e di cui al relativo d.m. applicativo
del 12 agosto 1992, che disciplina, nello specifico, la fruizione delle cure termali da parte dei lavoratori dipendenti pubblici e privati fuori dalle ferie e dai congedi ordinari; spetta
pertanto in tali casi al medico specialista dell’ASL o al medico dell’INAIL esprimere il «...motivato giudizio» di cui
all’art. 2 del succitato d.m.
All’atto dell’accoglimento dell’assistito, il medico incaricato dall’Azienda termale compila la relativa cartella clinica, previa accurata visita medica volta ad accertare eventuali controindicazioni cliniche alle cure e ad individuare
qualità tempi e modalità delle somministrazioni prescritte.
Ai sensi della normativa vigente (combinato disposto dell’art. 36 della l. 833/78 ed art. 5, comma 1, lettera «e» del
d.l. 633/79 convertito nella l. 33/80), richiamata dall’attuale
piano sanitario nazionale nel garantire il livello uniforme
di assistenza termale, ciascun assistito ha diritto di usufruire, con oneri a carico del SSN (salvo normativa ticket), di
un solo specifico ciclo di cure termali connesso alla patologia nell’anno legale (1º gennaio-31 dicembre). Fanno eccezione le categorie protette di cui all’art. 57 della l. 833/78
che possono fruire, nel corso dell’anno legale, di un ulteriore ciclo di cure correlato alla patologia invalidante.
Conseguentemente, ai fini dell’applicazione di tale disposizione, i soggetti interessati sono tenuti a dichiarare, sul
retro della prescrizione-proposta, sotto la propria responsa-
1591
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
bilità che, nell’anno legale in corso, non hanno usufruito di
altro specifico ciclo di cure termali connesse alla patologia
con oneri a carico del SSN, oppure di appartenere alle categorie protette ex l. 833/78.
L’Azienda termale è tenuta, al momento di accettazione
dell’assistito, alla verifica che la proposta-richiesta rechi la
suddetta dichiarazione. In caso di accertato abuso l’ASL di
iscrizione dell’assistito è tenuta ad attivarsi per il recupero,
nei confronti dei propri assistiti, di quanto liquidato indebitamente all’Azienda termale.
L’Azienda termale, al momento dell’accettazione dell’assistito, verificherà la correttezza e la completezza dei dati
trascritti sulla prescrizione-proposta ed integrerà le informazioni ivi reperibili con le altre informazioni previste dal
Servizio sanitario nazionale.
Procedure di addebito e modalità di pagamento
Ciascuna Azienda termale invia, entro il 30º del mese successivo alla fine del ciclo di cura, le note di addebito alle
Aziende sanitarie locali che procederanno alla liquidazione
secondo modalità e procedure previste in materia dall’amministrazione regionale.
Alle note di addebito devono essere allegati gli originali
delle prescrizioni-proposte, quali documenti comprovanti
il credito.
Le note di addebito devono essere accompagnate da un
floppy disk contenente tutte le informazioni obbligatoriamente previste concernenti l’assistito, la ASL di residenza,
la struttura erogatrice, le prestazioni erogate e i corrispettivi dovuti, secondo le specifiche obbligatorie, il tracciato record ed alcune codifiche regionali riportate nel documento
definito «A5».
Le Aziende termali elencate nell’allegato «A6» continuano ad erogare le prestazioni ivi indicate fatto salvo l’obbligo
di adeguarsi ai criteri di cui al documento «A1» nei tempi
previsti.
——— • ———
Allegato A1
REQUISITI MINIMI AUTORIZZATIVI
PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ TERMALE
DA PARTE DELLE AZIENDE TERMALI LOMBARDE
REGOLE E METODICHE DI EROGAZIONE
DELLE PRESTAZIONI
CAPO I
Requisiti di carattere generale
e regole erogative fondamentali
Art. 1 - Requisiti di carattere generale
Per erogare prestazioni termali con oneri a carico del
SSN le Aziende termali debbono essere in possesso dei seguenti requisiti generali:
a) regolarità degli atti di concessione mineraria - o di
sub concessione o di altro titolo giuridicamente valido per
l’utilizzazione delle acque -, di riconoscimento delle proprietà terapeutiche delle acque ai sensi dell’art. 6 lettera t)
della l. 23 dicembre 1978 n. 833 e di autorizzazione all’apertura e all’esercizio dello stabilimento emessi dalle competenti autorità ai sensi delle disposizioni legislative vigenti.
Per le aziende termali autorizzate anteriormente all’entrata in vigore della legge 23 dicembre 1978 n. 833, il «nulla-osta» del ministero della sanità, rilasciato in base all’art.
16 del r.d. 28 settembre 1919, n. 1924, tiene luogo del riconoscimento di cui all’art. 6 Lett. t) dell’anzidetta legge;
b) pronta assistenza medica per tutto l’orario giornaliero
di apertura dei reparti termali garantita dalla costante presenza fisica, all’interno della struttura termale, di un medico preposto pure all’erogazione gratuita ai curandi di atti
medici di routine, quali controllo pressione, peso e simili,
se ritenuti necessari dal medico stesso.
c) disponibilità di attrezzature e farmaci di primo soccorso appresso indicati:
– uno sfigmomanometro
1592
– un apparecchio manuale di rianimazione (pallone
ambu)
– una bombola di ossigeno completa di manometro e
di riduttore
– siringhe di plastica monouso e laccio emostatico
– aghi, filo e pinza per sutura
– farmaci: analettici e cardiotonici, antispastici e sedativi, cortisone per uso endovenoso, emostatici per applicazioni topiche e per uso parenterale, ipotensivi e coronarodilatatori, antiallergici, antistaminici, broncodilatatori;
d) disponibilità ad organizzare corsi aziendali per la
qualificazione o l’aggiornamento professionale del personale anche utilizzando i medici di reparto.
Art. 2 - Regole erogative fondamentali
a) Nell’erogazione delle prestazioni idrotermali le aziende termali sono tenute:
a1) ad adottare una cartella clinica sulla quale siano
riportati, oltreché le generalità del curando, la diagnosi, la
quantità, i tipi e le modalità delle cure praticate;
a2) ad utilizzare, per qualunque forma di terapia termale, esclusivamente le acque per le quali lo stabilimento
termale è in possesso dei titoli di cui al precedente art. 1
lettera a);
b) per l’erogazione di cure per le quali sono richiesti specifici esami diagnostici, fatta salva diversa valutazione del
medico dell’azienda termale, si ritengono validi gli esami
già eseguiti dall’assistito fino ad un massimo di tre mesi
antecedenti la data di inizio cura;
CAPO II
Regole e metodiche erogative particolari;
requisiti specifici relativi a determinati cicli
di cura termale
Art. 3 - Requisiti erogativi specifici
del ciclo delle terapie inalatorie:
inalazioni, nebulizzazioni, aerosols, humages
Le terapie inalatorie devono essere erogate nel rispetto
dei requisiti sottoelencati, secondo i criteri, i parametri e le
misure rispettivamente indicate:
a) terapie inalatorie: cubatura degli ambienti almeno
pari a 4.50 mc per punto cura individuale e a 3,50 mc per
punto cura collettivo, esclusi i locali di attesa. La capacità
massima dei locali destinati alle cure collettive deve essere
indicata da appositi cartelli;
b) costante normalizzazione dell’aria negli ambienti di
cura realizzata attraverso un adeguato numero di finestre
o idonei sistemi di ricambio e/o deumidificazione;
c) somministrazione dell’acqua direttamente dalla sorgente tramite idonee tubazioni di adduzione;
d) disponibilità, presso il reparto di cure inalatorie, di
medici specialisti in otorinolaringoiatria o discipline equipollenti elencate nelle tabelle allegate al decreto del ministero della sanità del 10 marzo 1983 e successivi, che si
intendono sempre richiamati agli specifici effetti del presente atto, in pneumologia o discipline equipollenti, in audiologia o in idrologia medica secondo i seguenti criteri:
relativamente ai reparti di cura, avuto riguardo alla media del triennio precedente, è richiesta:
* la disponibilità di uno degli specialisti sopra elencati
per un orario di servizio minimo di tre ore settimanali qualora vengano effettuati meno di 50.000 trattamenti annui;
** la disponibilità di uno degli specialisti sopra elencati
per un orario di servizio minimo di sei ore settimanali qualora venga annualmente effettuato un numero di trattamenti compreso fra 50.000 e 100.000;
*** la disponibilità di uno degli specialisti sopra elencati
per un orario di servizio minimo di nove ore settimanali
qualora vengano effettuati più di 100.000 trattamenti di
cura l’anno.
Relativamente agli alberghi termali è richiesta la disponibilità di uno degli specialisti sopra elencati per un orario di
servizio minimo di tre ore settimanali.
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Art. 4 - Regole e metodiche di erogazione
delle prestazioni di fangobalneoterapia, fangoterapia
e balneoterapia
Ai sensi dell’allegato 5 del d.m. 15 aprile 1994 le prestazioni di fangobalneoterapia, fangoterapia e balneoterapia
sono erogabili attraverso i seguenti cicli di cura:
a) 12 fanghi e 12 bagni «terapeutici»;
b) 12 fanghi e 12 docce c.d. di «annettamento»;
c) 12 bagni «terapeutici».
Ai fini dell’erogazione dei cicli di cura di 12 fanghi + 12
bagni «terapeutici» e di 12 fanghi + 12 docce c.d. di «annettamento» le Aziende termali devono disporre di idonee attrezzature naturali o artificiali (fangaie) per la maturazione
del fango, in grado di produrre quantità sufficienti al fabbisogno stagionale calcolato alla stregua della formula contenuta nell’allegato A2. Lo spessore del fango in maturazione
nella fangaia non può essere superiore a m. 1.50, salvo che
l’ossigenazione degli strati inferiori sia assicurata, durante
la maturazione, da idoneo impianto di rimescolamento; il
fango da rigenerare deve essere allocato in vasche separate.
La fangoterapia deve essere effettuata esclusivamente
con fango maturato in loco, cioè nell’ambito dello stabilimento e comunque nell’ambito del complesso aziendale
termale, nelle acque minerali di cui agli specifici titoli amministrativi.
Il bagno relativo ai cicli di cura di cui alle precedenti
lettere a) e c) ha di norma la durata di 15 minuti e deve
essere effettuato in vasca singola in una quantità di acqua
tale da consentire agevolmente la cosiddetta «immersione
totale» del curando.
Relativamente al ciclo di cura di cui alla precedente lettera b) il bagno di semplice sfangatura effettuato con la stessa
acqua minerale, è legittimamente alternativo alla doccia
c.d. di «annettamento».
Un apposito gruppo di lavoro interregionale definirà le
modalità di sostituzione, in alternativa, del bagno relativo
al ciclo di cura di cui alla precedente lettera c) in vasca
singola con il bagno terapeutico in piscina termale, fermo
comunque restando quanto disposto dal comma successivo.
Tutti e tre i cicli di cui alle precedenti lettere a), b), e
c), devono essere integrati da reazione, che ne costituisce
momento conclusivo.
A tale fine le Aziende termali devono garantire un’organizzazione strutturale idonea a consentire a tutti i curandi
di effettuare la reazione in ambiente singolo contiguo con
il camerino di cura e da questo diviso da tramezzatura
completa, o in ambiente singolo coincidente con quello di
cura, se dotato di impianto di normalizzazione dell’aria.
Le Aziende devono inoltre garantire la disponibilità di
strutture che consentano, dopo la reazione in ambiente singolo, la agevole prosecuzione del soggiorno in ambiente comune in cui è garantita la razionale acclimatizzazione dei
curandi.
Nel caso di albergo termale è consentita la reazione in
camera da letto.
Per l’effettuazione delle cure di cui al presente articolo
l’Azienda termale deve garantire la disponibilità di attrezzature idonee ad assicurare l’effettiva applicazione di biancheria calda.
Ad ogni operatore contrattualmente ed effettivamente
addetto alla applicazione del fango non possono essere assegnati più di 4 camerini. Tale numero è elevato a 5 se vengono adottati sistemi automatizzati per l’erogazione del
fango.
L’Azienda termale deve garantire la disponibilità presso
il reparto di fangoterapia, secondo i criteri di cui al precedente art. 3, di medici specialisti in ortopedia e traumatologia o discipline equipollenti o affini, in reumatologia, in
recupero e rieducazione funzionale dei motulesi e neurolesi
o in fisiatria o in discipline equipollenti o affini, o in idrologia medica. Tali specialisti si faranno carico di funzioni
specifiche, quali, ad esempio, l’esame di soggetti in particolari condizioni cliniche selezionati dal medico accettatore,
l’indirizzo e il coordinamento delle attività sanitarie del re-
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
parto, gli approfondimenti diagnostici e terapeutici sui casi
di più significativa rilevanza.
Presso l’Azienda termale deve essere realizzata una organizzazione idonea a consentire ai curandi la prenotazione
delle singole sedute di cura.
Art. 5 - Requisiti erogativi specifici della balneoterapia
Il ciclo di balneoterapia deve essere erogato nel rispetto
dei medesimi requisiti di cui all’art. 3, con esclusione delle
modalità relative all’applicazione dei fanghi. Ad ogni operatore contrattualmente ed effettivamente addetto allo specifico compito non possono essere assegnati più di 8 ambienti.
Per lo specifico ciclo di cura della balneoterapia, tra le
figure mediche previste dall’art. 4, è ammesso anche lo specialista in dermatologia.
Art 6 - Regole e metodiche di erogazione
delle irrigazioni vaginali, delle irrigazioni vaginali con bagno
e dei cicli di cura della sordità rinogena
e delle vasculopotie periferiche
Le irrigazioni vaginali debbono essere eseguite da una
ostetrica diplomata o da una infermiera professionale, sotto la responsabilità di un medico specialista in ostetricia e
ginecologia o in una delle discipline equipollenti o in idrologia medica con adeguato orario di servizio.
Le insufflazioni endotimpaniche, che debbono essere
praticate mediante cateterismo tubarico, non possono essere eseguite da personale paramedico, ma debbono essere
effettuate direttamente da un medico in possesso di specifica esperienza. Le insufflazioni endotimpaniche possono
essere sostituite con politzer crenoterapico secondo Silimbani, purché eseguito da un medico in possesso di specifica
esperienza.
Il ciclo di cura delle vasculopatie periferiche deve essere
effettuato sotto la responsabilità di medici specialisti in
cardiologia o discipline equipollenti in angiologia o discipline equipollenti o in idrologia medica con adeguato orario di servizio.
Art. 7 - Requisiti specifici per l’erogazione
della terapia idropinica, del ciclo di cura della sordità
rinogena e del ciclo di cura delle vasculopatie periferiche
Per l’erogazione dei cicli di cura sotto elencati, le aziende
termali interessate, in aggiunta a quelli di cui al precedente
art. 1 debbono essere riconosciute in possesso dei requisiti
specifici rispettivamente sottoindicati:
a) terapia idropinica:
1) servizi igienici, con wc ed orinatoi, in numero tale
che il rapporto con il numero dei curandi contemporaneamente presenti nello stabilimento nei periodi di massima
punta, convenzionalmente determinato alla stregua della
formula di cui all’allegato A2, risulti di almeno un servizio
ogni 45 curandi e di un servizio ogni 24 curandi per gli
stabilimenti che utilizzano acque a prevalente effetto catartico;
2) parco a disposizione dei curandi di superficie tale
che ognuna delle persone contemporaneamente presenti
nei periodi di massima punta, da calcolarsi alla stregua della formula di cui al precedente punto 1), disponga di uno
spazio di almeno 5 mq. Per parco si intende uno spazio
a verde, recintato, caratterizzato da alberature e fioriture
curate, dotato di idonee attrezzature, razionalmente e diffusamente dislocate, che consentano ai curandi agevole
deambulazione e rilassante sosta in ambiente ecologicamente valido;
3) strutture e spazi coperti per la effettuazione della
cura in caso di pioggia, di capacità tale che ognuna delle
persone contemporaneamente presenti nei periodi di massima punta, il cui numero si assume come pari al 50% di
quello calcolato alla stregua della formula di cui al precedente punto 1), disponga di almeno 0,7 mq di spazio;
4) disponibilità, presso il reparto di cure idropiniche,
di medici specialisti in idrologia medica, in urologia o discipline equipollenti o affini secondo i sottoelencati scaglioni,
avuto riguardo alla media del triennio precedente:
4a) disponibilità per un orario di servizio minimo di
1593
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
tre ore settimanali qualora vengano effettuati meno di
50.000 trattamenti annui;
4b) disponibilità per un orario di servizio minimo di
sei ore settimanali qualora venga annualmente effettuato
un numero di trattamenti compreso fra 50.000 e 100.000;
4c) disponibilità per un orario di servizio minimo di
nove ore settimanali qualora vengano effettuati più di
100.000 trattamenti di cura l’anno;
b) ciclo di cura della sordità rinogena: attrezzature ambientali e strumentali per esame audiometrico, per diagnostica ORL, per effettuazione delle insufflazioni endotimpaniche e delle cure inalatorie;
c) ciclo di cura delle vasculopatie periferiche: laboratorio
di analisi interno o convenzionato, elettrocardiografo e
doppler, anche in convenzione.
Art. 8 - Requisiti specifici per l’erogazione
dei cicli di cura della riabilitazione neuromotoria
e della rieducazione motoria del motuleso
e della riabilitazione della funzione respiratoria
Per l’erogazione dei cicli di cura sottoelencati, le aziende
termali interessate, in aggiunta a quelli di cui al precedente
art. 1, debbono essere in possesso dei requisiti sottoindicati:
A) Ciclo della riabilitazione neuromotoria e della rieducazione funzionale del motuleso:
a) personale
1) medico specialista in recupero e rieducazione funzionale dei motulesi e neurolesi o in fisiatria o in discipline
equipollenti o affini;
2) terapisti della riabilitazione;
3) massofisioterapisti;
b) servizi diagnostici
1) gabinetto di radiologia interno o convenzionato;
2) laboratorio di diagnostica chimico-clinica interno o
convenzionato;
3) gabinetto di elettrofisiologia attrezzato anche per esami elettromiografici interno o convenzionato;
c) attrezzature terapeutiche
1) reparto di fangobalneoterapia;
2) attrezzature per riabilitazione in acqua, dotate di
idonei meccanismi che ne consentano l’utilizzazione anche
ai disabili: piscina termale terapeutica e/o vasche di lavoro;
3) palestra idoneamente attrezzata per la riabilitazione neuromotoria;
4) locali attrezzati per l’esecuzione dei seguenti trattamenti: massoterapia; elettroterapia (galvanica, faradica, interferenziale, diadinamica, ionoforesi, elettrostimolazioni
esponenziali); termoterapia; fototerapia (ultravioletti, infrarossi); sonoterapia (ultrasuoni); laserterapia; magnetoterapia; trazioni e manipolazioni vertebrali.
B) Ciclo della riabilitazione della funzione respiratoria:
a) personale
1) medico specialista in pneumologia o discipline equipollenti o affini, o in fisiopatologia e fisiochinesiterapia
respiratoria, o in recupero e riabilitazione funzionale o in
fisiatria o in discipline equipollenti o affini;
2) terapisti della riabilitazione;
b) servizi diagnostici
1) ambulatorio di diagnostica funzionale polmonare
attrezzato per eseguire esami spirometrici di base (CV, VC,
VRE, VRI, VEMS, VMM, CVF, PFE, indice di Tiffeneau,
frequenza respiratoria); esami spirometrici di base + curva
flusso-volume; ossimetria;
2) ambulatorio di elettrocardiografia, anche in convenzione;
3) attrezzature radiologiche di base per lo studio del
torace nelle due proiezioni ortogonali, anche in convenzione;
4) attrezzature per esami chimico-clinici di base, per
ricerche allergologiche complete per via percutanea e per
1594
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
eventuali provocazioni specifiche degli organi bersaglio, interno o convenzionato;
c) attrezzature terapeutiche
1) apparecchi per la crenoterapia inalatoria singola e/o
collettiva (aerosols, humages, inalazioni, nebulizzazioni);
2) apparecchi per ventilazione meccanica assistita a
pressione positiva intermittente;
3) palestra per chinesiterapia respiratoria collettiva;
4) box per chinesiterapia respiratoria singola e per
drenaggio posturale.
Art. 9 - Requisiti erogativi specifici del ciclo di cura
delle stufe o grotte
Ai fini della erogazione del ciclo di cura delle stufe o grotte si applicano gli stessi criteri di cui all’articolo 4 con esclusione delle modalità relative all’applicazione dei fanghi.
CAPO III
Norme transitorie e finali
Art. 10 - Remunerazione delle prestazioni
Le prestazioni erogate con oneri a carico del SSN sono
remunerate sulla base delle tariffe relative al 1º livello super
approvate dalla giunta regionale con propria deliberazione.
Art. 11 - Studi e ricerche
La Regione Lombardia, riconosciuta l’importanza della
ricerca scientifica, intende favorire e promuovere lo svolgimento di studi e ricerche in campo sanitario atte a quantificare l’efficacia della terapia termale.
Le Aziende termali, anche sulla base di specifici protocolli predisposti dalla Regione Lombardia, effettuano, anche
in associazione tra loro qualora utilizzino il medesimo tipo
di acque, studi relativi alle cure erogate.
Un apposito gruppo di lavoro costituito da rappresentanti della direzione generale sanità della Regione Lombardia
e da rappresentanti delle Aziende termali lombarde definirà
i protocolli operativi e la ripartizione dei costi per lo svolgimento di studi sull’efficacia della terapia termale.
Ai fini di una parziale copertura delle spese per l’arco
temporale di durata degli studi, alle Aziende termali che
partecipano agli studi di cui al presente articolo e approvati
dal competente Servizio della direzione generale sanità della Regione Lombardia, è riconosciuto un incremento del
3% delle tariffe relative alle prestazioni interessate dal protocollo e rese a favore degli assistiti iscritti in una delle ASL
lombarde.
I risultati degli studi potranno essere divulgati, nella forma ritenuta più opportuna, sia dalle Aziende termali che
partecipano alla ricerca scientifica che dalla direzione generale sanità.
Art. 12 - Controlli
La Regione procede periodicamente, attraverso le Aziende sanitarie locali, alla verifica della effettiva sussistenza di
tutti i requisiti richiesti ai fini dell’erogazione delle prestazioni termali.
Le Aziende termali che, in sede di controllo, dovessero
risultare non in possesso di tutti i requisiti previsti possono,
entro i successivi 60 gg, presentare le proprie controdeduzioni. In caso di rigetto delle controdeduzioni, le posizioni
dovranno essere regolarizzate entro i successivi 90 gg.
Art. 13 - Norma transitoria
Le Aziende termali che alla data di approvazione del presente atto erogano prestazioni termali con oneri a carico
del SSN dovranno adeguarsi alla nuova normativa entro il
31 dicembre 2000.
Tali Aziende potranno comunque erogare prestazioni termali con oneri a carico del SSN fino al 31 dicembre 2000.
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Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Allegato A2
FORMULA PER LA DETERMINAZIONE
DEL FABBISOGNO STAGIONALE DI FANGO MATURO
Per la determinazione del fabbisogno stagionale di fango
maturo in mc si utilizzano i seguenti indici di calcolo:
a) peso specifico del fango: 2000 Kg/mc;
b) quantitativo medio per prestazione: 10 Kg, pari a mc
0,005;
c) periodo stagionale medio di apertura dello stabilimento: 100 giorni;
d) prestazioni giornaliere effettuabili in modulo unico
(camerino fango + reazione): n. 10;
e) prestazioni giornaliere effettuabili in modulo doppio
(camerino fango + camerino reazione): n. 10.
Essendo Nc il numero di camerini nello stabilimento interessato, si avrà quindi:
— relativamente agli stabilimenti a modulo unico:
Fabbisogno = 0,005 × 100 × 6 × Nc = mc 3,00 × Nc
— relativamente gli stabilimenti a modulo doppio:
Fabbisogno = 0,005 × 100 × 10 × Nc = m 5,00 × Nc
FORMULA PER LA DETERMINAZIONE
DEL NUMERO DEI CURANDI
CONTEMPORANEAMENTE PRESENTI NEGLI SPAZI
DI CURA NEI PERIODI DI MASSIMA PUNTA
Per la determinazione del numero dei curandi contemporaneamente presenti (P) negli spazi di cura nei periodi c.d.
di massima punta si assumono:
a) il numero delle cure idropiniche erogate nel corso dei
mesi di luglio, agosto e settembre come pari al 45% del
complesso stagionale;
b) come pari a 90 il numero dei giorni di cura dei mesi
di luglio, agosto e settembre. Essendo T la media aritmetica
annuale delle cure idropiniche erogate dallo stabilimento
interessato nel corso del triennio precedente l’anno solare
di interesse, si avrà:
P = T × 45/100;90 = T × 45/100 × 90 = T/100 × 2 = T/200
Ottenuto cosı̀ il numero complessivo delle presenze relative a ciascun giorno dei mesi di luglio, agosto e settembre,
si assume che il numero dei curandi contemporaneamente
presente negli spazi di cura durante gli stessi giorni sia pari
al 60% del totale, risulterà quindi:
P = T/200 × 0.6
Allegato A3
PATOLOGIE TRATTABILI IN AMBITO TERMALE
E RELATIVO CICLO DI CURA CONSIGLIATO
Categoria diagnostica
ex d.m. 15 dicembre 1994
Patologie trattabili
in ambito termale
Ciclo di cura consigliato
Rinopatia vasomotoria
Rinite vasomotoria - Rinite allergica Rinite cronica catarrale semplice - Rinite cronica purulenta - Rinite cronica atrofica - Rinite allergica - Rinite catarrale - Rinite cronica - Rinite ipertrofica Rinite iperergica - Rinite secretiva - Rinite perenne
Cure inalatorie (24 cure in 12 sedute)
Faringolaringite cronica
Faringite cronica - Laringite cronica Tonsillite recidivante - Rinofaringite
con interessamento adenoideo - Adenoidite cronica - Cordite (nei vari tipi) - Faringo/laringite - Faringo/tonsillite cronica - Ipertrofia adeno/tonsillare
Cure inalatorie (24 cure in 12 sedute)
Sinusite cronica o sindrome rinosinusistica cronica
Sinusite cronica - Sinusite allergica Pansinusite - Polipo/sinusite - Polisinusite - Rinoetmoidite - Rinosinusite - Sinusiti croniche recidivanti - Sinusiti iperplastiche
Cure inalatorie (24 cure in 12 sedute)
Sindromi
croniche
Sindromi
rinosinusitiche-bronchiali
croniche - Sindromi rino/sinuso/bronchiali - Sindromi rino/sinuso/bronchiali
croniche - Sindromi rino-bronchiali
croniche - Sindromi sinuso/bronchiali
croniche
Cure inalatorie (24 cure in 12 sedute)
Stenosi tubarica - Catarro tubarico - Disfunzione tubarica - Ipoacusia rinogena - Tubarite
Otite catarrale cronica - Otite sierosa Otite associata a patologie del naso - Otite media secretiva - Otite siero/mucosa - Otite sierosa - Oto/salpingite - Oto/
tubarite - Sordità mista - Sordità rinogena - Tubotimpanite - Otite purulenta
cronica - (non colesteatomatosa) - Otite
purulenta
Ciclo di cura per la sordità rinogena
(12 insufflazioni endotimpaniche e 12
cure inalatorie in 12 sedute)
Postumi di flebopatie di tipo cronico Insufficienza venosa cronica (varici) Postumi di flebite di tipo cronico - Esiti
o postumi di intervento chirurgico vascolare periferico - Varici arti inferiori Vasculopatia cronica arti inferiori (se
venosa) - Turbe funzionali vascolari periferiche
Ciclo di cura per le vasculopatie periferiche (12 idromassaggi)
rinosinusitiche-bronchiali
Stenosi tubarica
Otite catarrale cronica
Otite purulenta cronica
Postumi di flebopatie di tipo cronica
1595
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Categoria diagnostica
ex d.m. 15 dicembre 1994
Patologie trattabili
in ambito termale
Ciclo di cura consigliato
Sclerosi dolorosa del connettivo pelvico di natura cicatriziale e involutiva
Sclerosi dolorosa del connettivo pelvico
di natura cicatriziale e involutiva - Annessite - Esiti di interventi chirurgici
dell’apparato genitale (vaginali o addominali) - Infiammazioni pelviche - Isterectomia - Postumi di intervento chirurgico vaginale - Salpingite - Sterilità secondaria a seguito di malattie infiammatorie pelviche - Sterilità secondaria a
seguito di interventi chirurgici - Aborto
abituale - Endometriti - Fibromiomatosi
uterine - Metriti - Ovariti
Irrigazioni vaginali con bagno (12 irrigazioni vaginali e 12 bagni in 12 sedute)
Leucorrea persistente da vaginiti croniche aspecifiche e distrofiche
Leucorrea persistente da vaginiti croniche aspecifiche e distrofiche - Cervicovaginite distrofica - Vaginite, cervicovaginite aspecifica
Irrigazioni vaginali (12 irrigazioni vaginali)
Bronchite cronica semplice o accompagnata a componente ostruttiva (con
esclusione dell’asma e dell’enfisema avanzato complicato da insufficienza
respiratoria grave o da cuore polmonare cronico)
Bronchite cronica semplice - B.P.C.O. Bronchiectasie - Broncopatie croniche
da esposizione professionale ad agenti
irritanti e polveri (parere del consiglio
superiore sanità del 13-4-1994) - Bronchiti croniche ipersecretive - Bronchiti
croniche recidivanti - Bronchite cronica
enfisematosa - Bronchite asmatiforme o
spastica - Bronchite cronica asmatiforme - Bronchite cronica catarrale - Broncopatia asmatiforme o spastica - Broncopatia cronica - Broncopatia ostruttiva - Broncopneumotapia cronica - Broncopneumopatia cronica asmatiforme o
spastica - Broncopneumopatia cronica
ostruttiva (BPCO) - Bronchite cronica a
componente ostruttiva - Tracheobronchite cronica - Broncopneumopatie croniche aspecifiche senza segni di insufficienza respiratoria grave e non in fase
di riacutizzazione
Ciclo integrato della ventilazione polmonare (12 ventilazioni polmonari e
18 cure inalatorie in 12 sedute)
Calcolosi delle vie urinarie e sue recidive
Calcolosi delle vie urinarie e sue recidive
Cure idropiniche (12 cure idropiniche)
Dispepsia di origine gastroenterica e
biliare; sindrome dell’intestino irritabile nella varietà con stipsi
Dispepsia di origine gastroenterica e biliare; sindrome dell’intestino irritabile
nella varietà con stipsi - Discinesie delle
vie biliari con dispepsia - Colecistite
cronica alitiasica con dispepsia - Gastrite cronica atrofica con dispepsia - Gastroduodenite cronica con dispepsia
Cure idropiniche (12 cure idropiniche)
o idrofangobalneoterapia (12 cure idropiniche, 6 fanghi epatici e 6 bagni
in 12 sedute)
Dispepsia di origine gastroenterica e
biliare; sindrome dell’intestino irritabile nella varietà con stipsi
Sindrome dell’intestino irritabile nella
varietà con stipsi - Stipsi - Colite spastica - Colon irritabile
Docce rettali (12 cure)
Osteoartrosi ed altre forme degenerative
Osteoartrosi - Artrosi diffuse - Cervicoartrosi - Lomboartrosi - Artrosi agli
arti - Discopatia senza erniazione e senza sintomatologia da irritazione o da
compressione nervosa - Esiti di interventi per ernia discale - Cervicalgie di
origine reumatica - Periartriti scapoloomerale (escluse le forme acute) - Artrosi, poliartrosi, osteoartrosi (con osteoporosi o diffusa o localizzata) - Esiti di
reumatismo articolare - Osteoporosi ed
altre forme degenerative - Periartrite Spondilite anchilopoietica - Spondiloartrosi - Spondiloartrosi e spondilolistesi
Fangoterapia con o senza bagni (12
fanghi con o senza 12 bagni in 12 sedute)
Reumatismi extra-articolari
Reumatismi extra-articolari - Reumatismi infiammatori (in fase di quiescienza) - Fibrosi di origine reumatica - Tendiniti di origine reumatica - Lombalgie
di origine reumatica - Fibrositi - Fibromiositi
Balneofangoterapia (12 fanghi e 12
bagni in 12 sedute)
Psoriasi
Psoriasi in fase di quiescenza (escluse le
forme pustolosa ed eritrodermica)
Balneoterapia (12 bagni)
1596
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Categoria diagnostica
ex d.m. 15 dicembre 1994
Eczema e dermatite atopica
Dermatite seborroica ricorrente
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Patologie trattabili
in ambito termale
Ciclo di cura consigliato
Eczema costituzionale - Eczema da contatto - Dermatiti su base allergica (escluse le forme acute vescicolari ed essudative)
Acne - Dermatite seborroica
Allegato A4
ELENCO DELLE SITUAZIONI DI DIFFICOLTÀ
CHE POSSONO RISCONTRARSI
AL MOMENTO DELL’ACCETTAZIONE DEL PAZIENTE
E RELATIVA SOLUZIONE
1) La proposta-richiesta riporta una diagnosi non riconducibile ad una patologia trattabile in ambito termale (vedi
tabella delle correlazioni): l’assistito non può essere ammesso alle cure;
2) la proposta-richiesta non riporta alcuna diagnosi pur
riportando la corretta indicazione del ciclo di cura prescritto: per la liquidazione delle prestazioni eseguite è necessario il parere positivo del medico referente di ASL;
3) la proposta-richiesta riporta una diagnosi corretta ma
il ciclo di cura prescritto non è ad essa correlabile o l’indicazione delle cure risulta essere generica (es. cure termali
per sinusite cronica): è consentita l’erogazione delle cure
indicate per la patologia diagnosticata secondo la tabella
delle correlazioni. In caso di dubbio della Azienda termale
la cura da erogare dovrà essere concordata con il medico
referente di ASL;
4) la proposta-richiesta riporta una diagnosi compatibile
con l’esecuzione di terapie termali specifiche (es. insufflazioni o ventilazioni polmonari) le quali, però, non vengono
correttamente indicate nella prescrizione (es. «ciclo di cure
inalatorie per otite catarrale», «terapie termali per osteoartrosi», ecc.): le cure erogabili sono quelle previste dalla tabella delle correlazioni;
5) la proposta-richiesta riporta l’indicazione errata o incompleta del numero di terapie rispetto ai cicli termali previsti dal d.m. 15 aprile 1994 (es.: potrebbero verificarsi 10
+ 10 terapie, o 12 terapie singole): l’Azienda termale è abilitata ad erogare il numero di terapie previste dal d.m. 15
aprile 1994 salvo precisa diversa motivazione clinica del
medico prescrittore;
6) la singola proposta-richiesta riporta la prescrizione di
due differenti cicli di cura correttamente correlati ciascuno
ad una specifica diagnosi (es. fanghi per artrosi + inalatorie
per rinite): l’assistito dovrà decidere il ciclo di cure che desidera effettuare controfirmando la cancellazione del ciclo rifiutato;
7) la proposta-richiesta riporta la prescrizione di una terapia non erogabile con oneri a carico del SSN (es. docce
micronizzate) pur se in presenza di una diagnosi corretta:
deve essere erogata la cura prevista dalla tabella delle correlazioni;
8) la proposta-richiesta riporta la specifica di un tipo di
acqua o di uno stabilimento termale non corrispondenti
con quello presso il quale si reca l’assistito: qualora l’Azienda termale prescelta dall’assistito non possegga il tipo di
acqua indicata dal medico, le cure richieste non possono
essere erogate a carico del SSN. È invece inifluente la non
corrispondenza tra lo stabilimento termale che eroga la
cura e quello indicato dal medico;
9) la proposta-richiesta riporta una concentrazione in 8
giorni del ciclo di 24 cure inalatorie: la prestazione deve
comunque essere erogata in 12 giorni;
10) la proposta-richiesta è redatta con termini scientifici
in latino: se la diagnosi riportata risulta essere riconducibile ad una di quelle di cui alla tabella delle correlazioni le
cure possono essere erogate;
Balneoterapia (12 bagni)
Balneoterapia (12 bagni)
11) la validità della ricetta di prescrizione di cure termale è l’anno solare (365 giorni) ferma restando l’erogabilità
di un solo ciclo di cure termali nell’anno legale (1º gennaio31 dicembre);
12) per l’effettuazione di cure termali che richiedano
specifici esami clinico diagnostici, le Aziende termali possono tenere validi gli esami effettuati dagli assistiti, per indicazioni diverse da quelle connesse alle terapie termali, purché non antecedenti i 90 giorni dalla data di accettazione
presso lo stabilimento termale.
——— • ———
Allegato A5
PRESTAZIONI TERMALI:
INFORMAZIONI - CODIFICHE
E TRACCIATO RECORD OBBLIGATORI
PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTI I TRACCIATI RECORD
Nel tracciato record di seguito indicato, si fa riferimento
ad una graduazione del carattere obbligatorio del campo.
Tale graduazione è cosı̀ definita:
Obbligatorio - codice OBB
Sono i campi che devono necessariamente essere compilati al fine di poter riconoscere la compensazione; nel caso
in cui il contenuto di tali campi sia errato, si può procedere
alla contestazione.
Obbligatorio se presente - codice OSP
Sono i campi la cui compilazione è obbligatoria se l’evento è avvenuto, ma che possono presentarsi vuoti (valorizzati
a «spazio») in assenza di informazioni. Ad esempio nel
tracciato delle prestazioni ospedaliere, i campi relativi all’individuazione degli interventi chirurgici saranno ovviamente vuoti nel caso di ricoveri medici. Tali campi se compitati erroneamente possono far luogo a contestazioni.
Facoltativo - codice FAC
Sono i campi che possono anche non essere riempiti nel
tracciato di scambio interregionale per la compensazione
della mobilità, ma i cui dati sono spesso rilevabili dai sistemi informativi locali (ad esempio già presenti nel tracciato
Scheda dimissione ospedaliera) e presentano specifico interesse informativo delle regioni. La loro compilazione, pertanto, viene considerata un debito informativo interregionale, da rispettare, ma al momento non essenziale per la
certificazione dell’avvenuta prestazione; pertanto la mancanza di contenuto non può dare luogo all’attivazione di
procedure di contestazione.
Non obbligatorio - codice NOB
Sono i campi che contengono dati di interesse informativo delle Regioni di sicuro sviluppo futuro, ma al momento
non sempre né facilmente reperibili. La loro compilazione
va pertanto incentivata e gradualmente realizzata per le varie tipologie e prestazioni, ma al momento non è essenziale
per la certificazione dell’avvenuta prestazione; pertanto la
mancanza di contenuto non può dare luogo all’attivazione
di procedure di contestazione.
I campi con tracciato alfanumerico (AN), vanno sempre
allineati a sinistra e con spazio a destra.
I campi con tracciato numerico (N), vanno sempre allineati a destra e valorizzati con 0 a sinistra.
I campi data sono sempre del tipo GGMMAAAA.
1597
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
TRACCIATO RECORD FILE «E» (attività Cure Termali)
Si considerano prestazioni appartenenti al trimestre quelle che sono avveute in una data compresa nel trimestre e, per le
prestazioni a ciclo, quelle che si sono concluse nel trimestre, indipendentemente dalla data di inizio alla quale si deve far
riferimento esclusivamente per la determinazione dell’importo della partecipazione del cittadino alla spesa (tichet).
Posiz.
Descrizione Campo
Tipo
Lungh.
Note
Cod.
1
4
7
13
29
Regione addebitante
Az. ULSS/Az. Osp. inviante
Presidio erogatore
Medico prescrittore
Cognome dell’utente
AN
AN
AN
AN
AN
3
3
6
16
30
OBB
OBB
NOB
NOB
OBB
59
Nome dell’utente
AN
20
79
Codice sanitario individuale
AN
16
95
Codice fiscale dell’utente
AN
16
Codice Regione inviante l’addebito
Codice dell’azienda sanitaria inviante l’addebito
Codice STS 11
Codice regionale o fiscale
Obbligatorio con nome, in alternativa a codice fiscale
o codice sanitario regionale
Obbligatorio con cognome, in alternativa a codice fiscale o codice sanitario regionale
Codice sanitario regionale obbligatorio, in alternativa a cognome + nome o a codice fiscale
Codice fiscale obbligatorio, in alternativa a cognome
+ nome o a codice sanitario regionale
AN
AN
AN
1
8
6
126
129
134
Sesso dell’utente
Data di nascita dell’utente
Provincia e Comune di residenza
ULSS di residenza
Diagnosi
Numero ricetta
AN
AN
AN
3
6
16
150
Progressivo riga per ricetta
N
2
152
160
Data termine cura
Codice nomenclatore
AN
AN
8
1
161
Codice prestazione
AN
7
163
171
N
AN
3
2
173
Quantità
Posizione del paziente nei confronti del ticket
Importo ticket
N
7
180
Importo totale
N
8
111
112
120
1598
Codice ISTAT del Comune di residenza dell’utente
Codice ULSS di residenza
Codice ICD-9
Riportare il numero della ricetta (codice a barre completo della ricetta)
Numero progressivo delle prestazioni di una stessa
ricetta. Inizia sempre con 01 che è la prima riga/record della ricetta e che contiene tutte le informazioni
riguardanti la struttura erogatrice, l’individuo, la
data della ricetta e la prima prescrizione. Eventuali
righe/record successive dovranno comunque essere
integralmente compilati e conterranno le informazioni relative alle altre prescrizioni ed andranno codificate con i progressivi 02, 03, ecc. L’ultima riga/record
99 deve essere sempre presente e costituisce l’identificativo di fine ricetta; in essa saranno riportati il tichet pagato e l’importo totale netto da porre in compensazione. Ogni ricetta deve comportare almeno
due righe/record: la riga 01 comporta i campi «posizione ticket», «data», «codice prestazione» e «quantità» siano valorizzati diversi da 0; mentre i campi «importo ticket» «posizione ticket» «importo totale» e
«posizione contabile» sono valorizzati a 0.
Codificare con «N» se usate codifiche nazionali; con
«I» se usate codifiche regionali
Riportare il codice della prestazione secondo il nomenclatore tariffario nazionale; per le prestazioni esclusivamente termali usare le codifiche regionali di
cui all’elenco allegato
Numero effettivo di prestazioni nel ciclo
Usare la seguente codifica: 1 = esente totale; 2 = non
esente; 3 = pagamento quota ricetta
Importo ticket (valorizzare sempre a 0 tranne che
nella riga 99 dove si deve riportare il ticket complessivo)
Importo ottenuto dalla moltiplicazione della quantità
per l’importo unitario. Nella riga 99 si deve riportare
in questo campo la somma degli importi totali delle
righe precedenti meno il ticket pagato dal paziente
OBB
OBB
OBB
FAC
FAC
OBB
FAC
OBB
OBB
OBB
OBB
OBB
OBB
OBB
OBB
OBB
OBB
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Posiz.
Descrizione Campo
Tipo
Lungh.
Note
Cod.
188
Posizione contabile
AN
1
Questo campo viene utilizzato per indicare la posizione delle prestazioni nei confronti di eventuali contestazioni. Deve essere cosı̀ valorizzato: 1 = prestazioni appartenenti al trimestre di competenza; 2 = prestazioni recuperate dal trimestre precedente; 3 = prestazioni addebitate in ritardo a seguito di storno ad
altri o più errori propri rilevati dopo l’invio (quindi il
relativo importo si somma alle competenze del trimestre); 4 = prestazioni stornate per contestazioni riconosciute o per errori propri rilevati dopo l’invio
(quindi il relativo importo si sottrae alle competenze
del trimestre)
OBB
CURE TERMALI
Elenco prestazioni e relativa codifica
Prestazioni termali
Fango + bagno o doccia effettuata con acque minerali per malattie artroreumatiche (bagno o doccia c.d. di
«annettamento»)
Fango + bagno terapeutico
Bagno per malattie artroreumatiche
Bagno per malattie dermatologiche
Bagno ozonizzato o carbonico o ossigenato (solo INAIL)
Stufa o grotta
Seduta inalatoria (inalazione o nebulizzazione/polverizzazione o aerosol/doccia nasale o humages, con acqua termale
Irrigazione vaginale
Irrigazione vaginale + bagno
Doccia rettale
Seduta di cura idropinica per calcolosi delle vie urinarie e sue recidive
Seduta di cura idropinica per malattie dell’apparato gastroenterico
Seduta di cura idropinica per malattie dell’apparato gastroenterico in stabilimenti che usano acque ad effetto
catartico
Seduta del ciclo di cura della sordità rinogena: il ciclo comprende: visita specialistica; esame audiometrico;
12 insufflazioni endotimpaniche; 12 cure inalatorie
Seduta del ciclo di cura integrato della ventilazione polmonare controllata. Il ciclo comprende: visita specialistica: 12 ventilazioni polmonari medicate e non; 12 aerosol; 6 inalazioni o nebulizzazioni (da effettuarsi a
giorni alterni)
Seduta del ciclo di ventilazioni polmonari controllate. Il ciclo comprende: visita specialistica; 15 ventilazioni
polmonari medicate e non (solo INAIL)
Seduta del ciclo di idrofangobalneoterapia (c.d. «fanghi epatici»). Il ciclo comprende: visita specialistica; 6
fanghi epatici; 6 bagni carbogassosi; 12 cure idropiniche
Seduta del ciclo di cura dei postumi di flebopatie di tipo cronico. Il ciclo comprende: visita specialistica;
elettrocardiogramma; esami ematochimici - azotemia, glicemia, uricemia, colesterolo totale e HDL, tigliceridi; esami strumentali - oscillometria, doppler (prima e dopo la cura); 12 bagni «terapeutici» con idromassaggio
Seduta giornaliera del ciclo di cure per la riabilitazione motoria. Il ciclo comprende: visite mediche (prescrizioni terapeutiche, assistenza sanitaria, compilazione ed aggiornamento della speciale cartella clinica); indagini specialistiche e di laboratorio - esami radiologici, esami elettrodiagnostici ed elettromiografici, altre
indagini specialistiche se necessarie); trattamenti medicamentosi, fisioterapici, riabilitativi funzionali e complementari; crenochinesiterapia (bagni termali ozonizzanti o meno, con o senza massaggio subacqueo; fanghi termali; trattamenti termali per angiopatie); fisioterapia (ginnastica attiva e passiva, elettroterapia esogena ed endogena, ultrasuonoterapia, ecc.); massoterapia; altre terapie strumentali e medicamentose, quali
richieste dai singoli casi (solo INAIL)
Seduta giornaliera del ciclo di cure per la riabilitazione della funzione respiratoria. Il ciclo comprende:
visite mediche (prescrizioni terapeutiche, assistenza sanitaria, compilazione della speciale cartella clinica);
indagini specialistiche e di laboratorio (spirometria; ergometria; ECG; radiografia del torace nelle sue proiezioni ortogonali; esame dell’espettorato previo arricchimento; esami ematochimici, se ritenuti necessari);
trattamenti medicamentosi, fisioterapici, riabilitativi funzionali e complementari; fisiochinesiterapia, ginnastica respiratoria, ergometria; ventilazione polmonare controllata, medicata o non; ossigenoterapia; cure
inalatorie (utilizzando, in caso di indicazione, anche il nebulizzatore ultrasonico) (solo INAIL)
Massoterapia generale per seduta di 15 minuti (solo INPS e INAIL)
PRESTAZIONI COMPLEMENTARI E/O ACCESSORIE
Le prestazioni termali complementari ed accessorie (prescritte dai sanitari dello stabilimento termale all’atto
della visita di ammissione alle cure, nei casi previsti dallo specifico livello di assistenza per gli assistiti INPS
ed INAIL e fermo restando il numero massimo di prestazioni erogabili), sarano codificate usando i suindicati
codici riferiti alle singole prestazioni
Codifica
I 89.90.1
I
I
I
I
I
I
89.90.2
89.90.3
89.90.4
89.90.5
89.91.1
89.91.2
I
I
I
I
I
I
89.92.1
89.92.2
89.92.3
89.92.4
89.92.5
89.93.1
I 89.93.2
I 89.93.3
I 89.93.4
I 89.93.5
I 89.94.1
I 89.94.2
I 89.94.3
I 89.94.4
1599
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Prestazioni termali
Codifica
Le prestazioni non termali complementari ed accessorie (prescritte dai sanitari dello stabilimento termale
all’atto della visita di ammissione alle cure, nei casi previsti dallo specifico livello di assistenza per gli assistiti
INPS ed INAIL e fermo restando il numero massimo di prestazioni erogabili), saranno codificate usando i
codici previsti per le singole prestazioni dal Nomenclatore Tariffario Nazionale
CURE TERMALI
Elenco patologie e relativa codifica
Patologie
Codice ICD 9
Malattie reumatiche
Osteoartrosi ed altre forme degenerative
Reumatismi extraarticolari
Malattie delle vie respiratorie
Sindromi rinosinusitiche-bronchiali croniche
Bronchiti croniche semplici
Bronchiti croniche accompagnate a componente ostruttiva (con esclusione dell’asma e dell’enfisema avanzato, complicato da insufficienza respiratoria grave o da cuore polmonare cronico)
Malattie dermatologiche
Psoriasi (esclusa la forma pustolosa, eritrodermica)
Eczema e dermatite atopica (escluse le forme acute vescicolari ed essudative)
Dermatite seborroica ricorrente
Malattie ginecologiche
Sclerosi dolorosa del connettivo pelvico di natura cicatriziale e involutiva
Leucorrea persistente da vaginiti aspecifiche o distrofiche
Malattie O.R.L.
Rinopatia vasomotoria
Faringolaringiti croniche
Sinusiti croniche
Stenosi tubariche
Otiti catarrali croniche
Otiti croniche purulente non colesteastomose
Malattie dell’apparato urinario
Calcolosi delle vie urinarie e sue recidive
Malattie vascolari
Postumi di flebopatie di tipo cronico
Malattie dell’apparato gastroenterico
Dispepsia di origine gastroenterica e biliare
Sindrome dell’intestino irritabile nella varietà con stipsi
7150
7290
4739
4910
4912
6961
6918
6900
6248
6235
4779
4789
4739
6282
3814
3824
5929
4511
5368
5641
STABILIMENTI TERMALI AUTORIZZATI A EROGARE PRESTAZIONI
ESCLUSIVAMENTE AGLI ASSISTITI INAIL E INPS
Denominazione
Terme di Angolo
Terme di Boario
Terme di Salice
Terme e grandi
alberghi Sirmione
Terme Sanpellegrino
1600
Riabilitazione motoria
(solo assistiti INAIL)
Riabilitazione
respiratoria
(solo assistiti INAIL)
Massoterapia generale
(per assistiti INAIL
ed INPS)
Angolo Terme (BS)
Boario Terme (BS)
Salice Terme (PV)
Sirmione (BS)
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
San Pellegrino (BG)
SI
SI
SI
Comune
di appartenenza
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
[BUR19980117]
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
[2.2.1]
D.g.r. 24 luglio 1998 - n. 6/37521
Promozione di un Accordo di programma per il completamento delle strutture per l’Università a Lodi e la realizzazione di un Polo per la ricerca e lo sviluppo tecnologico per la zootecnia e il settore agro-alimentare di
livello europeo
LA GIUNTA REGIONALE
Omissis
Delibera
1. Di promuovere l’accordo di programma per:
– il completamento delle strutture universitarie collegate
ai corsi di laurea della facoltà di medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Milano previsti nell’Accordo di
programma sottoscritto il 27 maggio 1998 e il potenziamento del Polo universitario con altre strutture collegate
direttamente o indirettamente alle attività universitarie
– la realizzazione delle strutture e dei servizi di un polo
per la ricerca e lo sviluppo tecnologico per la zootecnica e
il settore agro-alimentare di livello europeo. Tale polo, che
verrà sviluppato sulla base delle indicazioni dello studio di
fattibilità commissionato dal comitato per l’università di
Lodi, potrà ospitare le attività di ricerca di base svolte dall’università e da istituti di ricerca pubblici e privati, attività
di ricerca e sviluppo svolte da aziende private, consorzi di
ricerca e altri soggetti pubblici e privati, nonché le attività
di trasferimento tecnologico realizzate da centri e società
di servizi di associazioni del mondo allevatoriale e agroalimentare, di altri soggetti associativi e di soggetti privati.
2. Di individuare quali soggetti interessati all’accordo:
– la regione Lombardia
– la provincia di Lodi
– il comune di Lodi
– la Camera di Commercio di Lodi
– l’Università degli Studi di Milano
3. Di dare atto che il comitato per l’accordo di programma, ai sensi dell’art. 3 della l.r. 15 maggio 1993, n. 14, è
costituito dai rappresentanti dei soggetti istituzionali di cui
al precedente punto 2);
4. Di determinare, in particolare, che al comitato per
l’Accordo di programma, cosı̀ come stabilito dall’art. 4, l.r.
14/93, competa, qualora emerga la necessità, di disporre,
indicandone le fonti di finanziamento, con decreto, le eventuali consulenze tecnico-specialistiche al fine di una migliore attuazione dell’intervento oggetto del presente accordo;
5. Di prendere atto che le amministrazioni interessate
hanno già espresso formale disponibilità al perfezionamento dell’accordo;
6. Di prevedere, nella predisposizione dell’accordo, idonee forme di rapporto e collaborazione con gli operatori
pubblici e privati interessati all’attuazione dell’iniziativa al
fine di una più precisa e condivisa definizione degli elementi oggetto dell’accordo medesimo onde ottenere i risultati
significativi che tale iniziativa si prefigge;
7. Di stabilire che l’Accordo di programma in argomento
sia definito entro il 31 marzo 1999;
8. Di trasmettere, in data odierna, copia della presente
deliberazione al consiglio regionale, ai sensi dell’art. 2,
comma 3, della medesima l.r. 14/93;
9. Di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della regione Lombardia, ai
sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 3, della medesima
l.r. 14/93.
Il segretario: Sala
[BUR19980118]
[1.8.0]
D.g.r. 24 luglio 1998 - n. 6/37589
Nomina di n. 1 componente del consiglio d’amministrazione Istituti Riuniti di Assistenza e Beneficenza - Casa
di Riposo Serini - con sede in Sabbioneta (MN) (signora
Bernardi Pirini Teresa)
LA GIUNTA REGIONALE
Premesso che con d.P.R. 15 gennaio 1972, n. 9, lo stato
ha trasferito alle regioni a Statuto ordinario le funzioni amministrative statali in materia di beneficenza pubblica;
Visto l’art. 1 del d.P.R. predetto, relativo al trasferimento
delle funzioni concernenti le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza previste dalla l. 17 luglio 1890, n. 6972
e successive modificazioni;
Vista la l.r. 6 aprile 1995, n. 14 che disciplina le nomine
e le designazioni di competenza della regione;
Visto il combinato disposto di cui all’art. 2 e all’art. 23
della citata legge regionale che fa salva l’applicazione della
l.r. 2/1979 per le nomine di competenza della giunta regionale, sino all’adozione da parte del consiglio regionale dei
provvedimenti di delega alle province territorialmente competenti;
Preso atto degli accertamenti compiuti dal dirigente del
servizio attività generali e di programmazione proponente
che al riguardo dichiara quanto segue:
– lo Statuto degli Istituti Riuniti di Assistenza e Beneficenza – Casa di Riposo Serini – con sede in Sabbioneta
(MN), approvato con d.p.g.r. 12 dicembre 1985, n. 613, all’art. 12 prevede che la giunta regionale, su proposta dell’assessore alla famiglia e politiche sociali, nomini un componente del consiglio di amministrazione;
– per provvedere alla suddetta nomina il settore proponente ha trasmesso al comitato tecnico di valutazione, ai
sensi degli artt. 8 e 14 della l.r. 14/1995, la candidatura della
signora:
Bernardi Pirini Teresa nata il 19 gennaio 1953 a Sabbioneta (MN) residente a Sabbioneta (MN) via Pesenti 18,
– il comitato tecnico di valutazione in data 30 giugno
1998 ha espresso parere di idoneità per la suddetta candidatura;
– per quanto attiene la nomina disposta con il presente
atto questa venga correlata alla data di adozione dell’apposita delibera di insediamento dell’organo di amministrazione dell’ente, delibera che dovrà essere trasmessa al competente settore della giunta regionale;
Vagliate ed assunte come proprie le predette valutazioni;
Dato atto che la presente deliberazione non è soggetta a
controllo ai sensi dell’art. 17, comma 32 della legge 15 maggio 1997, n. 127;
Ad unanimità di voti espressi nelle forme di legge
Delibera
1) di nominare, per le motivazioni espresse in premessa,
per il quinquennio 1998-2003, componente del consiglio di
amministrazione degli Istituti Riuniti di Assistenza e Beneficenza – Casa di Riposo – di Sabbioneta (MN) la signora:
– Bernardi Pirini Teresa;
2) di comunicare la nomina disposta con il presente atto
all’interessata e all’ente, nonché all’ASL, all’organo di controllo ed al comune sede dell’IPAB, per quanto di rispettiva
competenza;
3) di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della regione Lombardia.
Il segretario: Sala
[BUR19980119]
[4.0.0]
D.g.r. 31 luglio 1998 - n. 6/37827
Fondo Sociale Europeo: accelerazione delle procedure
di spesa
LA GIUNTA REGIONALE
Richiamate:
a) Le dd.g.r. n. 26608 del 26 marzo 1997, 26609 del 26
marzo 1997, 31568 del 10 ottobre 1997, 35132 del 20 marzo
1998, 35371 del 26 marzo 1998, 36638 del 5 giugno 1998
con le quali sono state approvate le «Indicazioni per la predisposizione e la presentazione dei progetti cofinanziabili
con il fondo sociale europeo
obiettivi 3 - 4 e 5b per l’anno 1997 e obiettivi 2 - 3 e 4 per
l’anno 1998;
b) le dd.g.r. n. 29523 dell’1 luglio 1997, 29791 del 15 luglio 1997, 29364 del 20 giugno 1997, 29365 del 20 giugno
1997, 29526 dell’1 luglio 1997, 30253 del 25 luglio 1997,
1601
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
30254 del 25 luglio 1997, 30031 del 18 luglio 1997, 30033
del 18 luglio 1997, 30032 del 18 luglio 1997, 30034 del 18
luglio 1997, 29793 del 15 luglio 1997, 30027 del 18 luglio
1997, 30030 del 18 luglio 1997, 30029 del 18 luglio 1997,
30028 del 18 luglio 1997, 29525 dell’1 luglio 1997, 30255
del 25 luglio 1997, 29524 dell’1 luglio 1997, 34051 del 29
dicembre 1997, 34052 del 29 dicembre 1997, 34053 del 29
dicembre 1997 con le quali sono stati approvati i progetti
cofinanziabili con il Fondo Sociale Europeo obiettivi 3 - 4
e 5b per l’anno 1997 e i relativi schemi-tipo di convenzione
e di direttive e le dd.g.r. n. 37111, 37112, 37113 e 37114 del
29 giugno 1998 di approvazione dei progetti cofinanziabili
con il FSE ob. 2 per l’anno 1998 e i relativi schemi-tipo di
convenzione e di direttive;
c) la d.g.r. n. 32688 del 28 novembre 1997 «Revisione
delle modalità di gestione dei corsi FSE 1997 e della relativa gestione finanziaria», in cui vengono date disposizioni
per l’erogazione del secondo acconto per alcune tipologie
di enti beneficiari del cofinanziamento FSE obiettivo 3;
d) la comunicazione del presidente nella sessione di
giunta comunitaria del 10 luglio 1998 avente ad oggetto
l’attuazione dei programmi comunitari ed in particolare gli
obiettivi di impegno e di spesa da raggiungere entro il 30
settembre ed il 31 dicembre 1998;
Ribadita la necessità di semplificare e velocizzare gli iter
procedurali in atto in funzione degli obiettivi e dei tempi
richiamati al punto precedente, lettera d);
Rilevata la necessità di accelerare i tempi per le erogazioni dei primi e dei secondi anticipi a favore dei soggetti beneficiari dei cofinanziamenti modificando parzialmente gli
allegati alle delibere citate al punto 1, lettere a, b, c;
Considerato che i progetti FSE 1997 obiettivo 3 sub - asse
2.1 e 2.4 sono conclusi in quanto attivati in conformità al
calendario annuale della formazione professionale e che il
secondo acconto previsto dalla d.g.r. n. 32688/97 può essere
erogato (previa fidejussione se dovuta) in base ad autocertificazione dell’ente beneficiario, attestante la spesa dell’80%
del primo anticipo; dato atto pertanto che la documentazione contabile e fiscale delle spese sostenute sarà allegata al
rendiconto presentato dall’ente.
Ritenuto che la medesima procedura di autocertificazione delle spese sostenute può essere adottata ai fini della
erogazione del secondo anticipo dai centri di formazione
professionale a gestione diretta o delegata, strutture ed istituti regionali, enti locali e loro consorzi, amministrazioni
statali e centri di formazione professionale convenzionati
di cui alla d.g.r. n. 32688/97 punto 1;
Ritenuto, in presenza di accordo con gli enti beneficiari
di non dover modificare le convenzioni in atto, riportanti
le modalità di erogazione dei finanziamenti sostituite col
presente provvedimento;
Visto che:
a) i progetti relativi ai subassi 2.1 e 2.4 dell’obiettivo 3
sono vincolati ai calendari annuali del sistema della formazione professionale e del sistema scolastico;
b) per i progetti presentati per l’obiettivo 3, sub asse 2.2
alcuni soggetti attuatori evidenziano la necessità di iniziare
l’attività formativa prima dell’approvazione del progetto
per esigenze proprie del sistema produttivo e/o per ottemperare alle indicazioni della d.g.r. n. 35371/98 dove sono
indicati, quali destinatari degli interventi, apprendisti e giovani neoassunti, con contratto di formazione e lavoro da
non più di sei mesi dalla presentazione del progetto;
Ritenuto pertanto opportuno consentire:
1. per i progetti obiettivo 3 subassi 2.1 e 2.4 il riconoscimento dell’avvio delle attività anche qualora non fosse ultimata la procedura del convenzionamento dei progetti approvati;
2. per i progetti obiettivo 3 subasse 2.2, risultati ammissibili al finanziamento, il riconoscimento delle attività svolte e delle spese sostenute anche anteriormente alla sottoscrizione della convenzione, a condizione che siano stati
rispettati tutti gli obblighi previsti dalla convenzione stessa;
Visto che gli interventi formativi per gli obiettivi 3 e 4
1998 dovranno essere immediatamente attivati e che all’at-
1602
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
to della convenzione i soggetti privati beneficiari dei cofinanziamenti presenteranno fidejussione per importi pari
agli anticipi previsti.
Ritenuto pertanto corretto disporre la liquidazione degli
anticipi a seguito della sottoscrizione della convenzione anziché a seguito dell’avvenuto inizio delle attività didattiche;
Visto che per l’obiettivo 4 1998/99 saranno ammessi a
finanziamento singoli progetti immediatamente cantierabili con un massimo di 10 edizioni, che dovranno iniziare
improrogabilmente entro 30 giorni dalla data di comunicazione della approvazione;
Considerato che l’eventuale approvazione di progettiquadro di più ampio respiro comporterebbe il vantaggio di
semplificare e velocizzare le procedure di valutazione, di
convenzionamento, di controllo e di liquidazione delle quote di anticipo del cofinanziamento pubblico, garantendo:
– la corrispondenza fra offerta formativa e fabbisogni aziendali reali;
– la rapida attivazione della totalità degli interventi programmati a fronte dell’immediata presentazione di convenzione e fidejussione da parte del soggetto attuatore;
– il vincolo di destinazione a favore di risorse umane di
piccole e medie imprese.
Acquisiti i suggerimenti e/o il consenso di numerose associazioni territoriali e/o di categoria, dichiaratamente interessate a promuovere progetti-quadro che siano incentrati
sulle tematiche di particolare rilievo per le aziende associate, calibrati sulle specifiche esigenze degli associati e modulati in percorsi aziendali e/o interaziendali differenziati e
rapidamente cantierabili;
Considerato che la complessità che caratterizza i progetti-quadro oggetto del presente provvedimento richiede modalità attuative flessibili ed interpretazioni estensive delle
disposizioni approvate con la d.g.r. n. 36638/1998, con particolare riferimento ai tempi di attuazione ed alle deleghe, e
che finalità, peculiarità e risultati attesi dei progetti-quadro
devono essere esplicitati in appositi protocolli d’intesa sottoscritti dai soggetti promotori;
Sottolineato che le modifiche apportate agli atti ed alle
procedure sopra citati sono migliorative per i soggetti attuatori, in quanto accorciano i tempi tecnici delle erogazioni finanziarie di cui sono beneficiari;
Dato atto che il presente provvedimento non è soggetto
a controllo ai sensi dell’art. 17 comma 32, della legge del
15 maggio 1997, n. 127;
A voti unanimi espressi nelle forme di legge
Delibera
1. Di modificare parzialmente il disposto della d.g.r.
n. 32688/97, sostituendo il punto 2 del dispositivo («erogare
un secondo anticipo pari al 20% della quota massima del
finanziamento pubblico, a favore dei beneficiari di cui al
punto precedente in base allo stato di avanzamento lavori,
previa presentazione di:
– una relazione sull’attività svolta corredata dalla documentazione contabile e fiscale a dimostrazione dell’avvenuta spesa del primo acconto;
– del preventivo sulla residua attività»)
con il testo seguente: «erogare un secondo anticipo pari
al 20% della quota massima del finanziamento pubblico, a
favore dei beneficiari di cui al punto precedente in base
allo stato di avanzamento lavori, previa presentazione di
autocertificazione attestante la spesa dell’80% del primo anticipo»;
2. di riconoscere:
a) per i progetti obiettivo 3 subassi 2.1 e 2.4 l’avvio delle
attività anche qualora non fosse ultimata la procedura del
convenzionamento;
b) per i progetti obiettivo 3 subasse 2.2, risultati ammissibili al finanziamento, le attività svolte e le spese sostenute
anche anteriormente alla sottoscrizione della convenzione,
a condizione che siano stati rispettati tutti gli obblighi previsti dalla convenzione stessa;
3. di procedere all’erogazione dell’anticipo del cofinanziamento dei progetti FSE obiettivi 3 e 4 1998 a seguito
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
della firma della convenzione (nella quale dovrà essere indicata come vincolante la data di avvio delle attività) anziché
a seguito della comunicazione dell’avvenuto avvio dei corsi,
modificando quanto contenuto negli allegati delle dd.g.r.
n. 35371/98 e 36638/98 in relazione alle modalità di erogazione del finanziamento;
4. di ampliare la possibilità di accesso ai finanziamenti
per l’asse 2 dell’obiettivo 4 1998/99 indicate nell’allegato
della d.g.r. n. 36638/1998, ammettendo al finanziamento
(previa valutazione di ammissibilità e nel quadro di appositi protocolli d’intesa da sottoscrivere con la regione Lombardia - assessorato giovani, formazione professionale, lavoro e sport) i progetti-quadro finalizzati al sostegno delle
piccole e medie imprese presentati dalle associazioni territoriali e/o di categoria alle condizioni indicate nell’allegato
«Ulteriori indicazioni per la predisposizione e la presentazione dei progetti di formazione cofinanziabili con il fondo
sociale europeo, obiettivo 4 asse 2, per le annualità 1998 e
1999», parte integrante del presente atto;
5. di dare mandato al direttore generale della direzione
generale formazione e lavoro
– di predisporre i testi dei protocolli d’intesa citati al
punto precedente;
– di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino
Ufficiale della Regione Lombardia, dando atto che i progetti-quadro relativi all’obiettivo 4, possono essere presentati
dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.
Il segretario: Sala
——— • ———
Allegato
ULTERIORI INDICAZIONI PER LA PREDISPOSIZIONE
E LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI DI FORMAZIONE COFINANZIABILI CON IL FONDO SOCIALE EUROPEO, OBIETTIVO 4, ASSE 2, PER LE ANNUALITÀ
1998/99.
Ai fini di facilitare l’adattamento di lavoratori e lavoratrici di piccole e medie imprese – in particolare di quelli minacciati dalla disoccupazione – alle trasformazioni industriali ed all’evoluzione dei sistemi di produzione, possono
essere ammessi al finanziamento dell’obiettivo 4, asse 2,
alle condizioni sotto indicate, appositi progetti-quadro.
I progetti-quadro:
– devono essere proposti da associazioni territoriali e/o
di categoria in qualità di soggetti promotori, garanti del
fabbisogno concreto di piccole e medie imprese lombarde,
nel quadro di protocolli d’intesa sottoscritti con la regione
Lombardia - assessorato ai giovani, formazione professionale, lavoro e sport e previa valutazione di ammissibilità ai
sensi della d.g.r. n. 36638/1998;
– sono finalizzati alla formazione di risorse umane (compresi quadri, dirigenti, titolari ed amministratori) di piccole
e medie imprese, individuate in sede di convenzione e non
necessariamente associate ai soggetti promotori;
– possono elencare, fermi restando tutti i vincoli relativi
alla delega, una rosa ampia di soggetti cui delegare le competenze specialistiche non possedute dall’attuatore, nei limiti già codificati.
La regione esclude, peraltro, di riconoscere soggetti diversi da quelli citati nei progetti e nelle convenzioni; si riserva altresı̀ di escludere d’ufficio gli enti delegati valutati
negativamente nell’ambito di attività pregresse;
– sono articolati in programmi operativi aziendali e/o interaziendali.
I singoli programmi operativi aziendali e/o interaziendali, definiti in dettaglio, devono essere validati dalle strutture
competenti prima dell’inizio delle attività, nel rispetto delle
procedure in vigore per l’inizio corsi.
Nei singoli programmi operativi sono specificati gli enti
delegati, prescelti fra quelli elencati nella proposta progettuale.
L’attuatore si impegna ad avviare l’attività formativa entro 30 giorni dalla data di comunicazione dell’approvazione
del progetto e, comunque, ad attivare tutti i programmi operativi entro 90 giorni dalla medesima data, optando per
una delle seguenti modalità di inizio attività:
– avvio contemporaneo di tutti i programmi operativi
anche mediante un modulo iniziale (valutazione delle opportunità e stipula del contratto formativo)
– avvio scaglionato, completato nell’arco di tempo sopra
indicato.
[BUR19980120]
[4.3.0]
D.g.r. 6 agosto 1998 - n. 6/37957
Approvazione della circolare «l.r. 2 agosto 1972 n. 30
art. 1 - Concessione contributi per iniziative di difesa
fitosanitaria ai vigneti con mezzi aerei - Iniziative ammesse a contributo per l’anno 1998»
LA GIUNTA REGIONALE
Vista la l.r. 2 agosto 1972 n. 30 «Interventi della Regione
per il sostegno di iniziative riguardanti la cooperazione nel
settore della difesa fitosanitaria»;
Visto l’art. 1 della citata l.r. n. 30/72 che, nel quadro degli
interventi per lo sviluppo dell’agricoltura e per la difesa fitosanitaria delle colture viticole, prevede la concessione di
contributi ad associazioni di produttori, per iniziative riguardanti la distribuzione, mediante l’impiego di mezzi aerei, di prodotti antiparassitari;
Vista la bozza di circolare, predisposta dal Servizio Innovazione e Servizi in applicazione dell’art. 3 della l.r.
n. 30/72, riguardante le iniziative ammissibili a contributo
per l’annata 1998;
Preso atto delle considerazioni espresse dal dirigente del
Servizio Innovazione e Servizi che al riguardo riferisce:
— dell’opportunità di disciplinare sotto l’aspetto tecnicoamministrativo le iniziative ammissibili a contributo per
l’anno 1998;
— della necessità di salvaguardare una viticoltura altamente vocata in zone dove la pendenza è il principale ostacolo agli interventi da terra;
— che interventi fitosanitari tempestivi, effettuati con
mezzi aerei nel periodo immediatamente successivo a piogge intense, è uno dei presupposti per una valida difesa fitosanitaria dei vigneti nel rispetto dell’ambiente;
— che l’uso del mezzo aereo può quindi garantire interventi tempestivi e mirati nel rispetto della tutela ambientale
secondo le norme in vigore;
— che l’abbandono della viticoltura, in zone collinari ad
elevata pendenza e geologicamente instabili, significherebbe il degrado ed il dissesto ambientale;
Vagliate ed assunte come proprie le predette valutazioni;
Dato atto che il presente atto non è soggetto a controllo
ai sensi dell’art. 17 comma 32, legge 15 maggio 1997 n. 127;
Ad unanimità di voti espressi nelle forme di legge
Delibera
1) di approvare la circolare «l.r. 2 agosto 1972 n. 30 art.
1 - Concessione contributi per iniziative di difesa fitosanitaria ai vigneti con mezzi aerei. Iniziative ammesse a contributo per l’anno 1998», allegata al presente atto composta
di n. 3 fogli, parte integrante e sostanziale del presente atto;
2) di disporre la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale
della Regione Lombardia della circolare di cui al punto 1).
Il segretario: Sala
——— • ———
Allegato
[BUR19980121]
[4.3.0]
Circ.r. n. 34/44-Se.O. 1998
Circolare della Direzione Generale Agricoltura n. 44 del
6 agosto 1998 approvata con d.g.r. n. 37957 del 6 agosto
1998 - l.r. 2 agosto 1972 n. 30 art. 1 - Concessione contributi per iniziative di difesa fitosanitaria ai vigneti con
mezzi aerei - Iniziative ammesse a contributo per l’anno
1998
1) Premessa
L’uso del mezzo aereo, per il controllo delle principali
1603
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
crittogame della vite, ha consentito il mantenimento e lo
sviluppo della viticoltura soprattutto in zone altamente vocate dove la pendenza è il principale ostacolo agli interventi
da terra. La necessità di interventi tempestivi, subito dopo
piogge intense, è uno dei presupposti per una valida difesa
fitosanitaria nel rispetto dell’ambiente.
In assenza del mezzo aereo questi ambienti sarebbero
costretti a adottare la metodologia degli interventi a calendario con la conseguenza di un aumento esponenziale del
numero dei trattamenti, eseguiti nei momenti di minore
virulenza dei patogeni, con un decadimento qualitativo delle produzioni e un aggravio dei costi per le aziende.
Una simile situazione porterebbe nel tempo all’abbandono di queste aree anche se altamente vocate per una viticoltura di qualità superiore. L’abbandono delle coltivazioni, in
zone collinari ad elevata pendenza e, nella maggior parte
dei casi geologicamente instabili, significherebbe il degrado
ed il dissesto ambientale.
L’uso del mezzo aereo può quindi garantire interventi
tempestivi e mirati nel rispetto della tutela ambientale secondo le norme in vigore.
2) Iniziative ammissibili per l’annata 1998
Potranno presentare domanda di contributo a sostegno
di iniziative riguardanti la difesa fitosanitaria con mezzi aerei alle coltivazioni viticole, le associazioni di produttori
che prevedono tali iniziative fra gli scopi statutari e che
presenteranno un piano di interventi in cui si impegnano
a:
— rispettare la normativa vigente in materia di trattamenti con mezzi aerei ed in particolare i vincoli relativi ai
presidi sanitari impiegabili;
— attuare la difesa fitosanitaria dei vigneti esclusivamente contro l’Oidio e la Peronospora;
— controllare il perfetto funzionamento della barra irroratrice e degli ugelli montata sui mezzi aerei durante la
campagna di difesa aerea;
— eseguire un massimo di 11 (undici) trattamenti e concludere i trattamenti rispettando il periodo di carenza previsto dai principi attivi autorizzati;
— operare sotto l’assistenza di un tecnico in materia agraria con esperienza fitopatologica;
— adottare, con il coordinamento dello STAP modelli
previsionali su base meteorologica per l’accertamento dell’efficacia dei trattamenti e l’accertamento delle infezioni
con la predisposizione di tesi testimoni (parcelle di viti non
trattate);
— non eseguire trattamenti nei giorni festivi e prefestivi
(per favorire le attività promozionali e turistiche).
Eventuali deroghe a tali impegni potranno essere concesse, solo per casi eccezionali di andamento climatico avverso, dal dirigente dello STAP competente per territorio.
La mancata osservanza anche di una delle iniziative sopra riportate comporterà la revoca dei contributi concedibili.
3) Spesa ammissibile e contributi concedibili
Il contributo concedibile è commisurato alle maggiori
spese che le associazioni dei produttori sostengono per l’attuazione delle iniziative riportate nel paragrafo precedente.
In particolare, ai fini della quantificazione dei costi sono
considerati:
— il controllo delle barre irroratrici e degli ugelli montate sugli aerei;
— l’assistenza del tecnico;
— l’adozione dei modelli previsionali su basi meteorologiche con la predisposizione di tesi testimoni (parcelle di
viti non trattate);
— il rispetto dei vincoli ambientali;
— i maggiori costi tra la spesa media degli interventi con
mezzi aerei rispetto ai trattamenti da terra.
I costi vengono forfettariamente riferiti ad ettaro vitato.
In relazione alle voci sopra evidenziate si quantifica il contributo massimo concedibile nella misura del 20% della
spesa complessivamente sostenuta, con un massimale del
1604
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
contributo erogabile di L. 250.000, per ettaro di vigneto
trattato con mezzi aerei.
Il contributo regionale potrà essere ridotto sulla base delle effettive disponibilità nel bilancio regionale per l’anno
1998.
4) Procedure amministrative
Presentazione domande
Le domande devono essere presentate dalle associazioni
dei produttori, entro 30 (trenta) giorni dalla data di pubblicazione sul BUR, agli STAP competenti per territorio corredate dai sottoelencati documenti:
— atto costitutivo dell’associazione dei produttori;
— elenco delle aziende associate e relative superfici oggetto di intervento di difesa fitosanitaria con mezzi aerei;
— piano degli interventi firmato dal tecnico e dal presidente dell’associazione che preveda il rispetto dei vincoli di
cui al precedente paragrafo 2;
— preventivo finanziario delle spese da sostenere per ettaro di superficie vitata e per il totale della superficie oggetto dei trattamenti.
Istruttoria delle domande presentate
Gli STAP entro i successivi 30 (trenta) giorni provvederanno all’istruttoria delle domande presentate. Degli esiti
dell’istruttoria dovrà essere redatto un verbale in cui risulti:
— verifica contenuti statuto;
— conformità del piano degli interventi proposti dall’associazione alle iniziative ammesse (prec. paragrafo 2);
— totale superficie ammessa;
— importo delle spese ammesse per ettaro.
Detto verbale dovrà essere trasmesso all’associazione che
ha presentato la domanda di contributo e al Servizio Innovazione e Servizi della Direzione Generale Agricoltura per
la stesura della proposta di deliberazione del piano di riparto dei contributi da sottoporre all’approvazione della giunta
regionale.
Erogazione dei contributi
A fine campagna viticola le associazioni incluse nel piano
riparto dei contributi approvato dalla giunta regionale, dovranno presentare allo STAP competente per territorio:
— domanda di liquidazione del contributo concesso;
— relazione tecnico-finanziaria dell’attività svolta e delle
spese sostenute firmata dal tecnico e dal presidente;
— rendiconto analitico delle spese sostenute, vistato in
ogni pagina dal legale rappresentante (la documentazione
originale dovrà essere trattenuta agli atti dell’ente a disposizione del funzionario che sarà incaricato dell’attuazione
dell’accertamento tecnico-amministrativo finale per l’apposizione della dicitura di ammissibilità alla liquidazione);
— dichiarazione, firmata dal presidente, che «dalla attuazione delle iniziative di difesa fitosanitaria con mezzi
aerei non si sono ottenuti redditi di natura commerciale ai
sensi dell’art. 28 del d.P.R. n. 600/73».
Gli STAP, entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta
di liquidazione dei contributi da parte delle associazioni,
provvederanno agli accertamenti tecnico-amministrativi
delle iniziative effettivamente attuate e delle spese sostenute ed a redarre apposito verbale che dovrà essere trasmesso
all’associazione che ha presentato la richiesta di liquidazione del contributo ed al Servizio Innovazione e Servizi della
Direzione Generale Agricoltura per la predisposizione degli
atti di liquidazione.
[BUR19980122]
[4.0.0]
D.g.r. 6 agosto 1998 - n. 6/38162
Documento unico di programmazione per gli interventi
strutturali comunitari nella regione Lombardia - obiettivo 2 - 1997/99 area Asse del Sempione. Approvazione
della graduatoria dei progetti presentati a valere sulla
misura 1.3 «Infrastrutture per lo sviluppo e la riqualificazione del sistema produttivo» e relativo impegno di
concessione dei contributi ai beneficiari finali
LA GIUNTA REGIONALE
Visto il regolamento u.e. n. 2081/93 relativo alle missioni
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
dei fondi a finalità strutturali, alla loro efficacia e al coordinamento dei loro interventi e di quelli della BEI e degli altri
strumenti finanziari esistenti;
Visti i regolamenti comunitari n. 2083/93 e n. 2084/93 recanti disposizioni per l’applicazione dei suddetti regolamenti;
Visto la legge 183/87 istitutiva del fondo di rotazione per
le politiche comunitarie;
Visto la decisione n. C(97) 2201 del 24 luglio 1997 con la
quale la commissione delle comunità europee approvò il
documento unico di programmazione per gli interventi
strutturali comunitari nella regione Lombardia - obiettivo
2 1997/1999 - area Asse del Sempione;
Visto la d.g.r. n. 6/32220 del 7 novembre 1997 di presa
d’atto della approvazione da parte della commissione u.e.
del documento unico di programmazione per gli interventi
strutturali comunitari nella regione Lombardia - obiettivo
2 1997/1999 - area Asse del Sempione;
Visto inoltre che con la d.g.r. n. 6/34319 del 23 gennaio
1998 la giunta regionale ha approvato le modalità per la
presentazione delle domande di contributo, i criteri e le
priorità per la valutazione delle stesse, ai fini dell’ammissione al contributo;
Visto i progetti esecutivi presentati sulla misura 1.3, finalizzati alle «Infrastrutture per lo sviluppo e la riqualificazione del sistema produttivo» dell’area Asse del Sempione;
Visto le «schede di valutazione» istruite dall’ufficio attuazione programmi u.e. del servizio incentivazione allo sviluppo, redatte in conformità e sulla base dei criteri e delle
priorità approvati con d.g.r. sopra richiamata;
Considerato che per la realizzazione dei progetti finalizzati alle «Infrastrutture per lo sviluppo e la riqualificazione
del sistema produttivo» è previsto un contributo fino ad un
massimo dell’80%, a copertura delle spese presentate e ritenute ammissibili;
Considerato che dalle «schede di valutazione» risultano
aver ottenuto lo stesso punteggio progetti presentati dallo
stesso soggetto, in particolare il comune di Arese (MI) e il
comune di Busto Arsizio (VA);
Ritenuto che il progetto n. 23 del comune di Arese possa
essere finanziato sulla misura 2.2, che il progetto n. 34 del
comune di Busto Arsizio possa avviarsi anche con finanziamento parziale su di un primo lotto di lavori mentre il
progetto n. 36 del comune di Busto Arsizio necessiti di una
disponibilità finanziaria attualmente non disponibile e
quindi da non potersi inserire nell’allegato B «Impegni di
spesa», parte integrante del presente atto;
Considerato di non poter diminuire il contributo assegnato ad ogni singolo progetto al di sotto della soglia del
60%, tranne che nel caso del progetto «Struttura fieristica
polifunzionale Malpensa» presentato dalla camera di commercio di Varese in quanto il piano finanziario prevede già
una disponibilità maggiore da parte del soggetto beneficiario;
Considerato che si ritiene opportuno subordinare il finanziamento n. 2 presentato dal consorzio per la reindustrializzazione dell’area di Arese (CRAA) alla verifica dell’attuazione dell’accordo di programma stipulato ai sensi della
l.r. 30/94;
Visto le risorse finanziarie complessivamente disponibili
per gli interventi di cui alla misura 1.3 che ammontano a
L. 43.576.280.000 per il periodo 1997/1999 derivanti dal
contributo dell’unione europea, dello stato e della regione,
a fronte dell’ammontare complessivo delle spese ritenute
ammissibili relative ai progetti sopra indicati che risulta
essere pari a L. 174.794.235.480;
Ritenuto quindi di approvare la tabella 1 «Graduatoria
dei progetti ammessi» dell’allegato A, parte integrante del
presente atto, ordinando i progetti aventi lo stesso punteggio (4 punti) a partire da quello che necessita di minor contributo, di considerare i progetti nella tabella 2 allegato A
«Progetti non ammissibili» non finanziabili in quanto non
ammissibili;
Ritenuto inoltre, in base alla necessità di accelerare per
quanto possibile la gestione del documento unico di pro-
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
grammazione OB.2 1997/1999 area Asse del Sempione, di
impegnare le risorse finanziarie disponibili sulla misura 1.3
e di liquidare il primo anticipo ai beneficiari finali contestualmente alla presentazione di dichiarazione di avvio lavori da far pervenire alla direzione generale attività produttive entro il 30 novembre 1998;
Accertato che i capitoli di spesa 3.4.6.2. 4106 (cofinanziamento FESR), 3.4.6.2. 4105 (cofinanziamento statale),
3.4.6.2. 3825 (cofinanziamento regionale) presentano la necessaria copertura finanziaria;
Preso atto degli accertamenti compiuti dal dirigente del
servizio incentivazione allo sviluppo della d.g. attività produttive il quale, al riguardo dichiara:
— che i progetti, presentati e ritenuti ammissibili indicati nella proposta di graduatoria formulata dal competente
ufficio regionale, sono coerenti con le finalità e gli obiettivi
fissati dalla Misura 1.3 del documento unico di programmazione OB.2 1997/1999 - area Asse del Sempione;
— di ritenere pertanto opportuna l’approvazione della
graduatoria dei progetti quali sono nella tab. 1 dell’allegato
A (graduatoria dei progetti ammessi), che esaurisce la disponibilità attuale delle risorse finanziarie;
— che la tab. 2 dell’allegato A (progetti non ammessi)
comprende i progetti di intervento presentati e non ritenuti
ammissibili con la relativa motivazione della loro non ammissibilità;
— che l’allegato B comprende i progetti ammessi e finanziabili con il relativo importo del contributo concesso
ed impegnabile a favore di ogni singolo beneficiario finale;
Vagliate ed assunte come proprie le predette valutazioni
e considerazioni;
Preso atto che la presente deliberazione non è soggetta a
controllo;
Su proposta dell’assessore alle attività produttive;
All’unanimità dei voti resi in forma legale;
Delibera
1) di approvare, per quanto in premessa ed in base alle
risultanze istruttorie, l’allegato A, parte integrante del presente atto, costituito da:
Tabella 1 «Graduatoria dei progetti ammessi»;
Tabella 2 «Progetti non ammessi»;
2) di concedere ai soggetti elencati nell’allegato B che fa
parte integrante del presente atto, i contributi politici (u.e.,
stato, regione) per gli importi a fianco di ciascun soggetto
indicato;
3) di impegnare in favore dei soggetti beneficiari indicati
nell’allegato B i relativi contributi pubblici (u.e., stato e regione) per gli importi a fianco di ciascun soggetto indicato;
4) di stabilire che ciascun importo dei contributi impegnati quale indicato nell’allegato B non potrà subire variazioni in aumento anche in presenza di eventuali maggiori
costi che si dovessero rendere necessari per la realizzazione
dei progetti;
5) di stabilire che le risorse finanziarie che si rendessero
eventualmente disponibili o sul bilancio regionale o a seguito di rinunce, riduzioni di spesa, mancato avvio dei progetti approvati ed attualmente finanziati potranno essere
utilizzate per il finanziamento dei progetti indicati nella tabella 1 dell’allegato A, nel rispetto dell’ordine di graduatoria;
6) di stabilire che i soggetti beneficiari ed attuatori dei
progetti, indicati nella tabella 1 dell’allegato «A», dovranno
presentare la documentazione attestante l’avvio dell’intervento (verbale di consegna cantiere all’aggiudicatario dell’appalto e relativo quadro economico dell’appalto) entro il
30 novembre 1998;
7) di incaricare la direzione generale attività produttive
a provvedere con proprio atto, previe le opportune verifiche, alle liquidazioni del contributo concesso a ciascun soggetto beneficiario secondo le seguenti modalità:
— 40% alla presentazione del certificato di inizio lavori;
— ulteriori anticipi, fino ad un massimo dell’80% del
1605
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
contributo stesso, sulla base di stati di avanzamento
dei lavori;
— il saldo del 20% alla presentazione del certificato di
regolare esecuzione dei lavori, della contabilità finale degli stessi nonché di una relazione attestante il
fatto che i risultati conseguiti corrispondano a quelli
contenuti nel progetto testè ammesso al contributo;
8) di stabilire inoltre che il contributo assegnato ed impegnato sia revocato qualora il beneficiario non rispetti le
prescrizioni e i vincoli contenuti sia nel presente provvedimento, nonché nel caso in cui la realizzazione non sia conforme, nel contenuto e nei risultati conseguiti, al progetto
ammesso al contributo;
9) di notificare il presente provvedimento al servizio ragioneria della giunta regionale per gli adempimenti di competenza;
10) si dispone la pubblicazione del presente atto sul
BURL.
Il segretario: Sala
——— • ———
1606
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Numero
domande
5
Beneficiario
Progetto
Investimento
Investimento
ammesso
Contributo
assegnabile
Punteggio criteri di priorità
Note
1
2
3
4
5
6
7
8
9 Tot.
RECUPERO EX «FILANDA
COZZI»
2.112.054.400
1.904.568.658
1.333.198.061
1
1
0
1
0
1
1
1
1
7
0
15
COMUNE DI CASTELLANZA
POLO DEI SERVIZI FORMATIVI
3.000.000.000
3.000.000.000
2.100.000.000
0
1
0
1
0
1
1
1
1
6
0
21
COMUNE DI ARESE
ACCESSIBILITA’ AREA INDUSTRIALE: SVINCOLO ROTATORIO ALFA ROMEO –
VIA LURAGHI
487.000.000
467.500.000
327.250.000
1
0
1
1
0
1
0
1
1
6
0
2
CONSORZIO REINDUSTRIA- ATTUAZIONE
SECONDA 25.500.000.000 25.500.000.000 16.000.000.000
LIZZAZIONE
AREA
DI FASE RECUPERO AREA DI
ARESE
ARESE
0
1
1
0
0
1
0
1
1
5
Finanziamento
subordinato
alla verifica dell’accordo di
programma stipulato ai sensi
della L.R. 30/94
1
CAMERA DI COMMERCIO STRUTTURA
FIERISTICA 45.000.000.000 42.123.800.000 12.000.000.000
IND. ART. AGR. VARESE
POLIFUNZIONALE
MALPENSA
1
0
0
1
1
0
1
1
0
5
Finanziamento di 2 miliardi
per il primo lotto dei lavori
previsto nel ’98, ulteriori 10
miliardi verranno assegnati
nel 1999 a valere su risorse disponibili della misura 1.3 ovvero sul capitolo regionale di
overbooking
10
COMUNE DI LEGNANO
RECUPERO E REALIZZAZIONE DI NUOVO INCUBATORE
8.802.000.000
8.802.000.000
6.000.000.000
1
0
0
1
1
1
0
1
0
5
0
37
COMUNE DI BUSTO ARSI- RECUPERO E RIQUALIFICAZIO
ZIONE PALAZZINA VIA MANARA
6.072.500.000
3.944.637.611
2.761.246.328
0
0
0
1
0
1
1
1
1
5
0
19
COMUNE DI GARBAGNATE ACCESSIBILITA’ AREA INMILANESE
DUSTRIALE:
PROLUNGAMENTO CIRCONVALLAZIONE NORD – SS233 -
1.800.000.000
1.800.000.000
1.260.000.000
0
0
1
1
1
0
0
1
1
5
0
23
COMUNE DI ARESE
RETE FOGNARIA ZONA SUD
CANALE SCOLMATORE –
EST MILANO-LAGHI
1.235.000.000
1.189.650.000
832.755.000
1
0
0
1
1
0
0
1
1
5
Si propone il finanziamento
sulla misura 2.2
22
COMUNE DI ARESE
ACCESSIBILITA’ AREA INDUSTRIALE: SVINCOLO ROTATORIO ALFA ROMEO –
PASSIRANA
545.000.000
524.250.000
366.975.000
1
0
1
1
0
1
0
1
0
5
0
30
COMUNE DI LAINATE
ACCESSIBILITA’ AREA INDUSTRIALE: STRADA DI
COLLEGAMENTO S.S. 233
380.000.000
380.000.000
266.000.000
0
0
1
1
1
0
0
1
1
5
0
26
COMUNE DI ARESE
REALIZZAZIONE ALLACCIAMENTO EFFLUENTE FOGNARIO COMUNALE – COLLETTORE
CONSORZIO
PROV. DEP. ACQUE NORD
MILANO
400.000.000
360.450.000
252.315.000
1
0
0
1
1
0
0
1
0
4
0
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
1607
COMUNE DI SAMARATE
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
ALLEGATO A - Tabella 1 - Graduatoria dei progetti ammessi
Beneficiario
Progetto
Investimento
ammesso
Contributo
assegnabile
677.440.000
677.440.000
Investimento
Punteggio criteri di priorità
Note
1
2
3
4
5
6
7
8
9 Tot.
474.208.000
0
0
1
1
0
0
0
1
1
4
0
COMUNE DI ARSAGO SE- COLLEGAMENTO STRADAPRIO
LE AREA P.I.P.
25
COMUNE DI ARESE
INVASO DELLE EXTRAPORTATE DI PIOGGIA DELLA
FOGNATURA COMUNALE
1.062.000.000
1.046.250.000
732.375.000
1
0
0
1
1
0
0
1
0
4
0
COMUNE DI NERVIANO
ACCESSIBILITA’ AREA INDUSTRIALE: REALIZZAZIONE STRADA CIRCONVALLAZIONE FR. S. ILARIO
1.240.000.000
1.194.000.000
835.800.000
0
0
1
1
1
0
0
0
1
4
0
16
COMUNE DI CANEGRATE
REALIZZAZIONE
INFRASTRUTTURE OPIFICIO EX
BORLETTI
1.500.000.000
1.500.000.000
1.050.000.000
0
0
0
1
1
0
0
1
1
4
0
33
EUROIMPRESA LEGNANO
REALIZZAZIONE
NUOVO
INCUBATORE PER PMI E
CENTRI DI ECCELLENZA
3.330.000.000
2.580.000.000
1.806.000.000
0
1
0
1
0
0
0
1
1
4
0
34
COMUNE DI BUSTO ARSI- COMPLETAMENTO
ZIO
ZONA SUD-OVEST
P.I.P. 20.393.500.000 20.393.500.000 14.275.450.000
0
1
1
0
0
0
0
1
1
4
Finanziamento primo lotto di
lavori
36
COMUNE DI BUSTO ARSI- ALLACCIAMENTO
ZONA 18.060.000.000 18.010.000.000 12.607.000.000
ZIO
PRODUTTIVA BUSTO CON
LA SP MOLINELLI E LA SS
527
0
0
1
1
0
0
0
1
1
4
0
12
COMUNE DI LEGNANO
REALIZZAZIONE AREA LOGISTICA PER PMI MECCANICHE
6.959.896.843
6.959.896.843
4.871.927.790
0
0
0
1
1
0
0
1
0
3
0
28
COMUNE DI GALLARATE
COLLEGAMENO DELL’AREA
ATTREZZATA PER INSEDIAMENTI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI DELLO SCIARE’
6.800.000.000
5.848.920.000
4.094.244.000
0
0
1
0
0
0
0
1
1
3
0
11
COMUNE DI LEGNANO
BONIFICA/RIUTILIZZO EDIFICIO PER AMPLIAMENTO
TECNOCITY LEGNANO
5.692.442.368
5.692.442.368
3.984.709.658
0
0
0
1
1
0
0
1
0
3
0
24
COMUNE DI ARESE
ROTONDA INCROCIO S.P.
153 «RHO – MAZZO» E V.LE
DELLE INDUSTRIE
450.000.000
409.200.000
286.440.000
1
0
1
1
0
0
0
0
0
3
0
PROVINCIA DI MILANO
COMPLETAMENTO VARIANTE OVEST- ABITATO DI LAINATE
8.500.000.000
8.500.000.000
5.950.000.000
0
0
0
0
1
1
0
0
0
2
0
38
COMUNE DI GALLARATE
COLLEGAMENO DELL’AREA
ATTREZZATA PER INSEDIAMENTI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI DELLO SCIARE’
2.500.000.000
2.270.730.000
1.589.511.000
0
0
0
0
0
0
0
1
1
2
0
18
COMUNE DI GARBAGNATE URBANIZZAZIONE PE1
MILANESE
2.200.000.000
2.200.000.000
1.540.000.000
0
0
1
0
0
0
0
0
1
2
0
32
COMUNE DI LAINATE
440.000.000
440.000.000
308.000.000
0
0
0
1
0
0
0
0
1
2
0
3
6
MANUTENZIONE STRAORDINARIA
VIABILITA’
IN
ZONA INDUSTRIALE
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
17
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
1608
Numero
domande
Beneficiario
Progetto
Investimento
Investimento
ammesso
Contributo
assegnabile
Punteggio criteri di priorità
Note
1
2
3
4
5
6
7
8
9 Tot.
9
PROVINCIA DI MILANO
COLLEGAMENTO SVINCOLO LAINATE ROTATORIA
ALFA
7.000.000.000
6.625.000.000
4.637.500.000
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
4
COMUNE DI SAMARATE
URBANIZZAZIONE PRIMARIA AREA INSEDIAMENTI
PRODUTTIVI
450.000.000
450.000.000
315.000.000
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
0
Investimento
Investimento
ammesso
Contributo
assegnabile
1
2
3
4
5
6
7
8
9 Tot.
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Numero
domande
ALLEGATO A - Tabella 2 - Progetti non ammessi
Numero
domande
Beneficiario
Progetto
Punteggio criteri di priorità
Note
PROVINCIA DI MILANO
CENTRI DI LAVORO AREA
ASSE SEMPIONE
1.680.000.000
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non ammissibile in quanto
finanziamento di servizi
8
PROVINCIA DI MILANO
AREA PARCHEGGIO D’INTERSCAMBIO
4.800.000.000
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non ammissibile – funzioni ricreative (piste ciclabili. ecc)
600.000.000
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non ammissibile in quanto
finanziamento di servizi
1.900.000.000
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non ammissibile in quanto
finanziamento di servizi
13
POLO SCIENTIFICO LOM- COESIONE
BARDO SPA
14
POLO SCIENTIFICO LOM- START
BARDO SPA
20
COMUNE DI GARBAGNATE RISTRUTTURAZIONE VIALE
MILANESE
KENNEDY
800.000.000
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non ammissibile, opera viabilistica per impianto sportivo
27
COMUNE DI SAN VITTORE REALIZZAZIONE
NUOVA
OLONA
CIRCONVALLAZIONE TRATTO NORD
1.700.000.000
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non ammissibile – l’intervento
non collega nessuna area industriale
29
COMUNE DI LAINATE
REALIZZAZIONE NODO DI
INTERSCAMBIO MOBILITA’
DEI LAVORATORI
600.000.000
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non ammissibile – parcheggio
in corrispondenza di fermata
autobus / trasporto pubblico
31
COMUNE DI LAINATE
MANUTENZIONE STRAORDINARIA
VIABILITA’
IN
ZONA INDUSTRIALE
380.000.000
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non ammissibile. L’intervento
non collega aree industriali
35
COMUNE DI BUSTO ARSI- RECUPERO E RIQUALIFICAZIO
ZIONE VILLA FERRE’
1.027.000.000
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non ammissibile – villa ferrè
non rientra in area industriale
1609
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
7
1610
01-015009 COMUNE DI ARESE
01-012005 COMUNE DI ARSAGO SEPRIO
01-015009 COMUNE DI ARESE
26
17
25
01-012026 COMUNE DI BUSTO ARSIZIO
EUROIMPRESA LEGNANO
01-013119 COMUNE DI LAINATE
30
33
01-015009 COMUNE DI ARESE
22
01-015046 COMUNE DI CANEGRATE
01-015009 COMUNE DI ARESE
23
16
01-015105 COMUNE DI GARBAGNATE MILANESE
19
01-015154 COMUNE DI NERVIANO
01-012026 COMUNE DI BUSTO ARSIZIO
37
COMPLETAMENTO
OVEST
P.I.P.
ZONA
SUD-
REALIZZAZIONE NUOVO INCUBATORE
PER PMI E CENTRI DI ECCELLENZA
REALIZZAZIONE INFRASTRUTTURE OPIFICIO EX BORLETTI
ACCESSIBILITA’ AREA INDUSTRIALE:
REALIZZAZIONE STRADA CIRCONVALLAZIONE FR. S. ILARIO
INVASO DELLE EXTRAPORTATE DI PIOGGIA DELLA FOGNATURA COMUNALE
COLLEGAMENTO STRADALE AREA P.I.P.
REALIZZAZIONE ALLACCIAMENTO EFFLUENTE FOGNARIO COMUNALE – COLLETTORE CONSORZIO PROV. DEP. ACQUE NORD MILANO
ACCESSIBILITA’ AREA INDUSTRIALE:
STRADA DI COLLEGAMENTO S.S. 233
ACCESSIBILITA’ AREA INDUSTRIALE:
SVINCOLO ROTATORIO ALFA ROMEO –
PASSIRANA
RETE FOGNARIA ZONA SUD CANALE
SCOLMATORE – EST MILANO-LAGHI
ACCESSIBILITA’ AREA INDUSTRIALE:
PROLUNGAMENTO CIRCONVALLAZIONE
NORD – SS233
RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE PALAZZINA VIA MANARA
RECUPERO E REALIZZAZIONE DI NUOVO
INCUBATORE
2.900.000.000
903.000.000
525.000.000
417.900.000
366.187.500
237.104.000
126.157.500
133.000.000
183.487.500
416.377.500
630.000.000
1.380.623.164
3.000.000.000
2.610.000.000
812.700.000
472.500.000
376.110.000
329.568.750
213.393.600
113.541.750
119.700.000
165.138.750
374.739.750
567.000.000
1.242.560.847
2.700.000.000
900.000.000
147.262.500
945.000.000
91.888.046.269 14.099.061.194 12.689.155.075
20.393.500.000
2.580.000.000
1.500.000.000
1.194.000.000
1.046.250.000
677.440.000
360.450.000
380.000.000
524.250.000
1.189.650.000
1.800.000.000
3.944.637.611
8.802.000.000
1.000.000.000
163.625.000
1.050.000.000
599.939.127
3.4.6.2.4105
3.4.6.2.4106
666.599.030
Stato
5.800.000.000
1.806.000.000
1.050.000.000
835.800.000
732.375.000
474.208.000
252.315.000
266.000.000
366.975.000
832.755.000
1.260.000.000
2.761.246.328
6.000.000.000
2.000.000.000
327.250.000
2.100.000.000
1.333.198.061
Totale
1.409.906.119 28.198.122.388
290.000.000
90.300.000
52.500.000
41.790.000
36.618.750
23.710.400
12.615.750
13.300.000
18.348.750
41.637.750
63.000.000
138.062.316
300.000.000
100.000.000
16.362.500
105.000.000
66.659.903
3.4.6.2.3825
Regione
Contributo concesso / Impegni di spesa
U.E.
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
3
01-015118 COMUNE DI LEGNANO
10
42.123.800.000
467.500.000
3.000.000.000
1.904.568.658
Investimento
ammesso
z unit u341 z p. 1610
34
ACCESSIBILITA’ AREA INDUSTRIALE:
SVINCOLO ROTATORIO ALFA ROMEO –
VIA LURAGHI
POLO DEI SERVIZI FORMATIVI
RECUPERO EX «FILANDA COZZI»
Progetto
01-012133 CAMERA DI COMMERCIO IND. ART. AGR. STRUTTURA FIERISTICA POLIFUNZIONAVARESE
LE MALPENSA
01-015009 COMUNE DI ARESE
21
1
01-012042 COMUNE DI CASTELLANZA
01-019087 COMUNE DI SAMARATE
Beneficiario
15
5
Dom.
Codice
territoriale
ALLEGATO B - Impegni di spesa
burl98$341
n.progr.
*
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
burl98$341
n.progr. <vv101,025>
z unit u341 z p. 1611
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
D) CIRCOLARI E COMUNICATI
[BUR19980123]
[4.3.0]
Com.r. n. 34/143-Se.O. 1998 - 5 agosto 1998
Direzione Generale Agricoltura - Comunicato n. 143 del
5 agosto 1998 - Comunicazione dell’assessore all’agricoltura - Piano di sviluppo delle zone rurali - DOCUP
Obiettivo 5B - Misura 1.5 «Diversificazione delle attività
produttive agricole e valorizzazione delle produzioni agricole complementari» - Riapertura dei termini per la
presentazione delle domande
Si comunica che dal 1º settembre 1998 sono riaperti i
termini per la presentazione delle domande di contributo
sulla misura 1.5 «Diversificazione delle attività produttive
agricole e valorizzazione delle produzioni agricole complementari» del DOCUP Obiettivo 5b.
Le domande dovranno essere presentate entro e non oltre
le ore 12 del giorno 30 novembre 1998 al protocollo della
direzione generale agricoltura della regione Lombardia piazza IV Novembre 5, 20124 Milano.
Le disposizioni attuative della misura 1.5 (d.g.r. 2 dicembre 1996, n. 24269) e i moduli per la presentazione delle
domande sono disponibili presso:
– le comunità montane;
– i servizi tecnico amministrativi provinciali (STAP);
– gli sportelli di spazio regione;
– il servizio programmi comunitari e politiche agro-alimentari della d.g. agricoltura;
– il sito INTERNET HTTP://www.regione.lombardia.it.
L’assessore all’agricoltura: Francesco Fiori
[BUR19980124]
*
[5.3.3]
Com.r. n. 34/144-Se.O. 1998 - 5 agosto 1998
Direzione Generale Tutela Ambientale - Comunicato
n. 144 del 5 agosto 1998 - L.r. 105/80 disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica - Rinnovo incaricato guardie ecologiche volontarie della comunità montana Valle Brembana
Elenco decreti di rinnovo incarico per le funzioni di accertamento e vigilanza ecologica per le guardie ecologiche
volontarie della comunità montana Valle Brembana.
Sig. Albano Pietro: d.r. 2626 dell’1 giugno 1998;
Sig. Arizzi Giuseppe: d.r. 2826 dell’8 giugno 1998;
Sig. Beltramelli Roberto: d.r. 2624 dell’1 giugno 1998;
Sig. Belotti Valentino: d.r. 2625 dell’1 giugno 1998;
Sig. Brembilla Marco: d.r. 2623 dell’1 giugno 1998;
Sig. Brissoni Claudio: d.r. 2827 dell’8 giugno 1998;
Sig.a Busi Angela C.: d.r. 2828 dell’8 giugno 1998;
Sig. Calvi Mauro: d.r. 2622 dell’1 giugno 1998;
Sig. Capelli Aurelio: d.r. 2621 dell’1 giugno 1998;
Sig. Capelli Sergio: d.r. 2829 dell’8 giugno 1998;
Sig. Carminati Claudio E.: d.r. 2830 dell’8 giugno 1998;
Sig. Codazzi Maurizio: d.r. 2620 dell’1 giugno 1998;
Sig. Dordoni Francesco: d.r. 2619 dell’1 giugno 1998;
Sig. Faggioli Sergio: d.r. 2831 dell’8 giugno 1998;
Sig. Fontana Corrado: d.r. 2618 dell’1 giugno 1998;
Sig. Fontana Giuseppe: d.r. 2825 dell’8 giugno 1998;
Sig. Galizzi Edoardo: d.r. 2617 dell’1 giugno 1998;
Sig. Galizzi Gino: d.r. 2616 dell’1 giugno 1998;
Sig.a Gervasoni Daniela: d.r. 2615 dell’1 giugno 1998;
Sig.a Gervasoni Elisa: d.r. 2614 dell’1 giugno 1998;
Sig. Gervasoni Giuseppe: d.r. 2613 dell’1 giugno 1998;
Sig. Gervasoni Tarcisio: d.r. 2612 dell’1 giugno 1998;
Sig. Gianati Battista: d.r. 2824 dell’8 giugno 1998;
Sig.a Leali Anna Elisa: d.r. 2611 dell’1 giugno 1998;
Sig. Migliorini Tarcisio: d.r. 2823 dell’8 giugno 1998;
Sig. Milan Mauro: d.r. 2610 dell’1 giugno 1998;
Sig. Milesi Diego: d.r. 2642 dell’1 giugno 1998;
Sig. Milesi Elvio: d.r. 2609 dell’1 giugno 1998;
Sig. Milesi Fabrizio: d.r. 2822 dell’8 giugno 1998;
Sig. Milesi Giancarlo: d.r. 2821 dell’8 giugno 1998;
Sig.a Milesi Maria S.: d.r. 2643 dell’1 giugno 1998;
Sig.a Milesi Romina: d.r. 2641 dell’1 giugno 1998;
Sig. Minossi Giancarlo: d.r. 2640 dell’1 giugno 1998;
Sig.a Oberti Giuseppina A.: d.r. 2820 dell’8 giugno 1998;
Sig. Oberti Piergiacomo: d.r. 2639 dell’1 giugno 1998;
Sig. Omacini Mario: d.r. 2819 dell’8 giugno 1998;
Sig. Paleni Fausto: d.r. 2638 dell’1 giugno 1998;
Sig. Passerini Fabio: d.r. 2637 dell’1 giugno 1998;
Sig. Peruta Roberto: d.r. 2636 dell’1 giugno 1998;
Sig. Quarenghi Alberto M.: d.r. 2818 dell’8 giugno 1998;
Sig.a Rebucini Gigliola: d.r. 2635 dell’1 giugno 1998;
Sig. Rebucini Remo: d.r. 2634 dell’1 giugno 1998;
Sig. Regazzetti Francesco: d.r. 2817 dell’8 giugno 1998;
Sig. Regazzoni Innocente: d.r. 2632 dell’1 giugno 1998;
Sig. Regazzoni Marco: d.r. 2633 dell’1 giugno 1998;
Sig. Regazzoni Omar: d.r. 2631 dell’1 giugno 1998;
Sig. Rota Carlo: d.r. 2630 dell’1 giugno 1998;
Sig. Rovelli Ezio: d.r. 2629 dell’1 giugno 1998;
Sig. Ruffoni Eugenio: d.r. 2816 dell’8 giugno 1998;
Sig.a Salvini Anna: d.r. 2815 dell’8 giugno 1998;
Sig. Sonzogni Mario: d.r. 2628 dell’1 giugno 1998;
Sig. Sperandio Italo: d.r. 2627 dell’1 giugno 1998;
Sig. Vanini Arturo: d.r. 2814 dell’8 giugno 1998;
Sig.a Zambelli Rita: d.r. 2813 dell’8 giugno 1998.
Atti non soggetti a controllo ai sensi dell’art. 17 della legge 15 maggio 1997, n. 127.
[BUR19980125]
[5.3.3]
Com.r. n. 34/145-Se.O. 1998 - 5 agosto 1998
Direzione Generale Tutela Ambientale - Comunicato
n. 145 del 5 agosto 1998 - L.r. 105/80 - Disciplina del
servizio volontario di vigilanza ecologica - Rinnovo e attribuzione incarico guardie ecologiche volontarie
Elenco decreti di rinnovo incarico per le funzioni di accertamento e vigilanza ecologica per le guardie ecologiche
volontarie della Comunità Montana Oltrepo Pavese.
Sig. Basso Cesare: d.r. 2834 dell’8 giugno 1998;
Sig. Berri Carlo Alberto: d.r. 2832 dell’8 giugno 1998.
***
Decreto di attribuzione incarico di guardia ecologica volontaria per la C.M. Oltrepo Pavese.
Sig. Setti Sergio: d.r. 2833 dell’8 giugno 1998.
Decreto di rinnovo incarico per le funzioni di accertamento e vigilanza ecologica per la guardia ecologica del
consorzio Parco Adda Nord.
Sig. Mariani Raffaello: d.r. 1375 del 3 aprile 1998.
***
Decreti di attribuzione incarico di guardia ecologica volontaria per il consorzio Parco Adda Nord.
Sig. Pustetto Luca Andrea: d.r. 1127 del 19 marzo 1998;
Siz. Zanardi Gian Battista: d.r. 3515 del 6 luglio 1998.
***
Decreti di rinnovo incarico per le funzioni di accertamento e vigilanza ecologica per le guardie ecologiche del consorzio parco delle Groane.
Sig. Beretta Roberto: d.r. 3505 del 6 luglio 1998;
Sig. Conti Gianfranco: d.r. 3506 del 6 luglio 1998.
***
Decreti di attribuzione incarico di guardia ecologica volontaria per il consorzio parco delle Groane.
Sig. Di Nardo Rocco: d.r. 3507 del 6 luglio 1998;
Sig. Paolantonio Felicita Anna: d.r. 3508 del 6 luglio
1998;
Sig. Montecchi Mario: d.r. 3516 del 6 luglio 1998.
Segue elenco decreti G.E.V. da pubblicare - l.r. 105/80.
***
Decreto di attribuzione incarico di guardia ecologica volontaria per la comunità montana Alpi Lepontine.
Sig. Cambieri Flavio Domenico: d.r. n. 2755 del 5 giugno
1998.
***
Elenco decreti di rinnovo incarico per le funzioni di accertamento e vigilanza ecologica per guardie ecologiche volontarie della comunità montana Alpi Lepontine.
Sig. Bari Tarcisio: d.r. n. 3498 del 6 luglio 1998;
1611
burl98$341
n.progr. <vv101,026>
z unit u341 z p. 1612
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Sig. Conti Fabio: d.r. n. 3499 del 6 luglio 1998;
Sig. Curti Marino: d.r. n. 3500 del 6 luglio 1998;
Sig. Leoni Luca: d.r. n. 3501 del 6 luglio 1998;
Sig. Perin Vincenzo: d.r. n. 3502 del 6 luglio 1998;
Sig. Peroschi Maria Emilia: d.r. n. 3503 del 6 luglio 1998;
Sig. Sidoli Carlo: d.r. n. 3504 del 6 luglio 1998.
***
Elenco decreti di attribuzione incarico di guardia ecologica volontaria per le funzioni di accertamento e vigilanza
ecologica per il comune di Milano.
Sig.ra Bicchi Francesca Cesarina: d.r. n. 3514 del 6 luglio
1998;
Sig. Bonerba Antonio: d.r. n. 3513 del 6 luglio 1998;
Sig. Ciuffreda Antonio: d.r. n. 3512 del 6 luglio 1998;
Sig. Guazzetti Luigi Fausto: d.r. n. 3511 del 6 luglio 1998;
Sig. Surace Grazia: d.r. n. 3510 del 6 luglio 1998;
Sig. Zucchetti Giovanni Felice: d.r. n. 3509 del 6 luglio
1998.
Atti non soggetti a controllo ai sensi dell’art. 17 della legge 15 maggio 1997, n. 127.
[BUR19980126]
[5.1.3]
Com.r. n. 34/146-Se.O. 1998 - 5 agosto 1998
Direzione Generale Opere Pubbliche e Protezione Civile - Comunicato n. 146 del 5 agosto 1998 - Incarichi di
collaudo assegnati il 27 luglio 1998
Ospedale S. Paolo di Milano
Realizzaz. di un edificio destinato a convitto infermieristico con annesso settore didattico all’interno dell’azienda
ospedaliera di v. Rudini
Collaudatore: arch. Fedeli Ennio
Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano
Ristrutturazione del 2º piano del padiglione ricoveri della
sede di v.le Monza, 223
Collaudatore: arch. Sarno Renato
Comune di Bergamo
Corso d’opera e finale interv. r.e. localiz. in Borgo s. Caterina 1c
Collaudatore: geom. Biggi Giulio
Istituti clinici di perfezionamento di Milano
Adeguam. alla prevenzione incendi del p.o. v. Buzzi
Collaudatore: geom. Maddaloni Paolo
Comune di Concorezzo (MI)
Corso d’opera e finale interv. tipologia b in via d’Azeglio c.na Rancate
Collaudatore: ing. Sarra Franco
Amm.ne prov.le di Bergamo
Piano per la difesa del suolo ed il riassetto idrogeologico
della Valtellina e adiacenti zone - comune di Mezzoldo
Collaudatore: ing. Moro Giuseppe
Amm.ne prov.le di Bergamo
Piano per la difesa del suolo ed il riassetto idrogeologico
della Valtellina e adiacenti zone - comune di Isola di Fondra
Collaudatore: ing. Casirati Mario
Alla città di S.S. Giovanni (MI)
Corso d’opera e finale lavori e r.p. loc. p.i.i. tipologia B
nuovo edificio in via Edison/Marzabotto (Fola)
Collaudatore: ing. Silistrini Pietro
Comune di Brugherio (MI)
Interv. r.e. loc. in C.na Brivio
Collaudatore: geom. Lo Forte Renato
Comune di Villasanta (MI)
Interv. r.e. loc. in p.zza Martiri di Belfiore - Bestetti
Collaudatore: geom. Aureli Luigi
Comune di Triuggio (MI)
Corso d’opera e finale per lavori di costruzione nuovo
centro sportivo polifunzionale
1612
*
Collaudatore: geom. Abrugiato Ugo
Comune di Cisano Bergamasco
Recupero ex Cascina Cà de Volpi
Collaudatore: ing. Pisoni Alessandro
Comune di Cenate Sotto (BG)
Collaudo statico sui lavori di p.i. per la realizzaz. di un
muro di sottoscarpa della sede stradale nel comune di Cenate Sotto
Collaudatore: ing. Donghi Giovanni
Comune di Costa Volpino (BG)
Interv. r.e. loc. in v. Borgo
Collaudatore: geom. Corti Giorgio
Comune di Villa Carcina (BS)
Installaz. imp. per la rimozione di composti organoalogenati dalle acque potabili comunali
Collaudatore: geom. Gorio Carlo
Comune di Villa Carcina (BS)
Interv. r.e. loc. in V. Tito Speriù
Collaudatore: geom. Gorio Carlo
Comune di Villa Carcina (BS)
Interv. r.e. loc. in v.s. Giuseppe località Cogozzo
Collaudatore: geom. Gorio Carlo
Comune di Coccaglio (BS)
FRISL viabilità - costruz. strada di cinconvallazione al
centro abitato tratto Est - 1º lotto
Collaudatore: ing. Montemezzo Luigi
Comune di Coccaglio (BS)
FRISL viabilità - costruz. strada di circonvallazione al
centro abitato tratto Est - 2º lotto
Collaudatore: ing. Montemezzo Luigi
Comune di Coccaglio (BS)
FRISL viabilità - costruz. strada di circonvallazione al
centro abitato tratto Est - 3º lotto (sottopasso).
Collaudatore ing. Montemezzo Luigi
Comune di Acquanegra sul Chiese (MN)
Realizzazione rete di distribuz. interna acqua potab. nel
capoluogo 1º e 2º lotto
Collaudatore: ing. Paroli Cesare
Comune di Cremona
FRISL cultura per lavori di ristrutturaz. del museo civico
in palazzo Affaitati - 3º lotto opere edili ed affini
Collaudatore: ing. Gatti Giovanni
Comune di Cologne (BS)
Interv. r.e. loc. in via Castello
Collaudatore: geom. Bosetti Battista
I.P.A.B. residenza sanitario-ass.le «Giovannina Rizzieri» di
Pianborno (BS)
Ampliam. e ristrutturaz. della Casa di Riposo «Rizzieri di
Pianborno»
Collaudatore: ing. Ghitti Giovanni Battista
Provincia di Pavia
SP n. 62 - Serra del Monte - Cecima
Collaudatore: ing. Zanetti Marco
Provincia di Pavia
SP n. 88 - Brallo - Colletta - Giovà
Collaudatore: ing. Zanetti Marco
Provincia di Pavia
SP n. 42 - S. Maria d/Versa - Pizzofreddo
Collaudatore: ing. Zanetti Marco
Provincia di Pavia
SP n. 70 - Vicobarone
Collaudatore: geom. Brendolise Gianfranco
Provincia di Pavia
SP n. 70 - Vicobarone
burl98$341
z unit u341 z p. 1613
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Collaudatore: geom. Brendolise Gianfranco
Comune di Mantova
FRISL Cultura - lavori di ristrutturaz. del palazzo del
Mago - 3º lotto
Collaudatore: ing. Dalzero Alberto
Comune di S. Giorgio di Mantova
Corso d’opera e finale - ediliz. sovvenz. recupero ex scuola elementare di Villanova Maiardina 2º lotto
Collaudatore: geom. Sicari Alfredo
Opera Pia «Ospedale Civile» di Gonzaga (MN)
FRISL Anziani adeguam. e compl. i.d.r. (ist. riabilitaz.
geriatrica)
Collaudatore: ing. Trivella Pietro
A.L.E.R. di Sondrio
Costruz. di fabbr. erp in loc. S. Martino in comune di
Valmasino
Collaudatore: geom. Della Torre Alberto
Cooperativa sociale casa del giovane di Pavia
Costruz. nuova comunità alloggio per minori
Collaudatore: arch. Giuliani Massimo
Comune di Gorla Maggiore (VA)
FRISL ecologia realizzaz. area attrezzata per la raccolta
differenziata
Collaudatore: ing. Cadario Celso
Istituto I.S.U. di Milano
Stralcio III lotto ristrutturaz. casa dello studente di v.le
Romagna, 62
Collaudatore: ing. Marsili Ferdinando
Comune di Brembate (BG)
Interv. r.e.loc. in Asilo Patrioti
Collaudatore: ing. Abondio Alberto
Comune di Valleve (BG)
Piano per la difesa del suolo ed il riassetto idrogeologico
della Valtellina e adiacenti zone interv. in loc. Forno
Collaudatore: ing. Merati Claudio
Comune di Urgnano (BG)
Completam. rifacim. ampliam. rete acquedotto civico
Collaudatore: ing. Cozzi Anna
Comune di Nembro e Pradalunga (BG)
Lavori di sistemazione idraulica di un tratto del fiume
Serio
Collaudatore: geom. Cerea Giampietro
Azienda USSL n. 38 di Milano
Ammodernamento interno e rifacim. imp
Collaudatore: ing. De Marco Antonio
Comune di Branzi (BG)
Costruz. del nuovo ponte sul fiume Brembo in loc. Gardata
Collaudatore: ing. Stilliti Renato
Amm.ne prov.le di BG
Piano per la difesa del suolo ed il riassetto idrogeologico
della Valtellina e delle adiacenti zone - comune di Valtorta
Collaudatore: ing. Morosini Giovanni
Comune di Desenzano (BS)
Interv. r.e.loc. in V. Mezzocolle
Collaudatore: ing. Comini Franco
Comune di Cellatica (BS)
Interv. r.e. localiz. in via Manzoni, 7/9
Collaudatore: geom. Bonardi Guido
Comune di Blevio (CO)
Collaudo statico sui lavori di p.i. per consolidamento
muro di sostegno su strada mediante nuova struttura in
cemento armato
Collaudatore: ing. Iodice Mario
n.progr. <vv101,026>
*
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
Comune di Merate (LC)
Interv. r.e.loc. in v. Annunciata lotti A e B
Collaudatore: arch. Bargolini Piero
Comune di Casalpusterlengo (LO)
Costruz. nuovo centro diurno per anziani in Casalpusterlengo
Collaudatore: ing. Locatelli Massimo
A.L.E.R. di Lodi
Corso d’opera e finale lavori r.e. loc. in comune di Camairago
Collaudatore: ing. Locatelli Massimo
A.L.E.R. di Lodi
Corso d’opera e finale lavori di r.e. loc. in comune di Cornegliano L.
Collaudatore: ing. Locatelli Massimo
Ospedale «E. Germani» di Cingia de’ Botti (CR)
FRISL adeguamento reparto donne per 3 nuclei NAT
Collaudatore: arch. Sala Ottovio
Amm.ne prov.le di Como
FRISL viabilità - lavori di allargamento del tronco
Brenna/Alzate Brianza e realiz. pista ciclabile
Collaudatore: ing. Selva Marco
Comune di Mantova
Ristrutt. ex caserma Pastrengo di v. Gandolfo da destinare a nuovo C.F.P. della regione Lombardia
Collaudatore: geom. Passirani Fabio
Comune di S. Giorgio di Mantova
Interv. per lo sviluppo delle attrezz. sportive «Bocciodromo loc. Tripoli - 2º lotto
Collaudatore: geom. Passirani Fabio
Casa di Riposo «G. Scola» di Besana B.za
Adeguam. A STD corpo e ad interv. reg.li
Collaudatore: ing. Consalez Gianmario
Amm.ne prov.le di Bergamo
Piano per la difesa del suolo ed il riassetto idrogeologico
della Valtellina e adiacenti zone. Comune di Roncobello
Collaudatore: geom. Locatelli Ninetto
Comune di Manerbio (BS)
Interv. r.e. loc. in via Palestro
Collaudatore: geom. Bertoli Gianfranco
Città di S.S. Giovanni (MI)
Corso d’opera e finale per lavori di e.r.p. loc. in via Cairoli, 66
Collaudatore: ing. Malaspina Italo
Azienda Sanitaria Locale di Mantova
Corso d’opera e finale per lavori relativi alla costruz. della
sede N.O.T.
Collaudatore: ing. Ferrari Roberto
Azienda sanitaria locale di Sondrio
Corso d’opera e finale per lavori relativi alla realizzaz. del
presidio sanitario territoriale di Bormio
Collaudatore: ing. Schiantarelli G. Battista
Azienda consorziale acquedotti Oltrepò Pavese di Stradella
(MN)
Potenziamento linea sorgenti Valverde
Collaudatore: ing. Grecchi Francesco
Il direttore generale: p. Mariogiovanni Sfondrini
1613
burl98$341
n.progr. <vv101,027>
z unit u341 z p. 1614
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
E) DECRETI
DEI DIRETTORI GENERALI
[BUR19980127]
[4.0.0]
D.d.g. 7 agosto 1998 - n. 66974
Direzione Generale Formazione e Lavoro - Riapertura
dei termini per la presentazione dei progetti cofinanziabili con il Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 5B, misure 4.1 e 4.2 per gli anni 1998 e 1999, ai sensi della
d.g.r. del 10 ottobre 1997, n. 31568
IL DIRETTORE GENERALE FORMAZIONE E LAVORO
Vista la l.r. 23 luglio 1996, n. 16;
Vista d.g.r. 18 luglio 1997 n. 30174 concernente la ricognizione degli atti amministrativi spettanti alla dirigenza,
cosı̀ come modificata dalla d.g.r. dell’8 agosto 1997
n. 30577;
Vista la d.g.r. n. 34911 del 6 marzo 1998 di conferimento
al dott. Renzo Ruffini dell’incarico di direttore generale della direzione formazione e lavoro;
Richiamate:
– la d.g.r. del 10 ottobre 1997 n. 31568 con la quale si
approvano le «Indicazioni per la predisposizione e la presentazione dei progetti cofinanziabili con il Fondo Sociale
Europeo, Obiettivo 5b, per l’anno 1997, dando mandato al
direttore generale della direzione generale formazione e lavoro di predisporre la relativa modulistica;
– la d.g.r. n. 37827 del 31 luglio 1998 «FSE 1998: accelerazione delle procedure di spesa»;
Visto, in particolare il punto M dell’allegato A della d.g.r.
n. 31568/1997 secondo il quale il direttore generale è autorizzato a riaprire i termini per la presentazione di nuovi
progetti per le annualità successive alla presente edizione;
Stabilito che al fine della predisposizione dei progetti relativi alle misure 4.1 e 4.2 per le annualità 1998 e 1999 valgono le indicazioni approvate per l’anno 1997 con la citata
d.g.r. n. 31568/97;
Dato atto che i progetti saranno finanziati sino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili per il periodo di
programmazione dell’Obiettivo 5b 1994/99;
Considerato che gli interventi riferiti alla misura 4.3.
«Rafforzamento del sistema dello sviluppo delle risorse umane» saranno oggetto di appositi provvedimenti della
giunta regionale;
Ritenuto opportuno riformulare, per gli anni 1998 e
1999, ai fini della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, l’allegato della d.g.r. n. 31568/97:
– modificato o escludendo i riferimenti relativi alla misura 4.3;
– Specificando che i progetti presentati per le misure 4.1
e 4.2 potranno essere finanziati sino ad esaurimento delle
risorse disponibili;
– Adeguando le modalità di convenzionamento e di finanziamento alle disposizioni contenute nella d.g.r.
n. 37827/98;
– Indicando le sedi provinciali dei CITE interessati presso i quali sono ubicati gli sportelli informativi del fondo
sociale europeo;
Ritenuto di confermare la modulistica adottata nel 1997,
fatta eccezione per la voce J «Guida alla compilazione del
preventivo» che recepisce gli adeguamenti già apportati ai
formulari dell’obiettivo 2/1998;
Dato atto che il presente decreto non è soggetto a controllo ai sensi dell’art. 17, comma 32, della legge 15 maggio
1997 n. 127;
Decreta
1. di riaprire i termini per la predisposizione e la presentazione dei progetti cofinanziabili con il Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 5b, per gli anni 1998 e 1999, limitatamente
alle misure 4.1. e 4.2;
2. di stabilire che per la predisposizione e la presentazione dei progetti valgono le indicazioni approvate per l’anno
1997, di cui alla citata d.g.r. n. 31568/97, riformulate e ria-
1614
*
dattate anche in attuazione della d.g.r. n. 37827/98 nell’allegato A «Indicazioni per la predisposizione e la presentazione dei progetti cofinanziabili con il Fondo Sociale Europeo,
Obiettivo 5B, misure 4.1. e 4.2, per gli anni 1998 e 1999»,
che costituisce parte integrante e sostanziale del presente
provvedimento;
3. di adottare la «Modulistica per la presentazione dei
progetti cofinanziabili con il Fondo Sociale Europeo - Obiettivo 5b - anni 1998 e 1999» di cui all’allegato B, che
costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto;
4. di stabilire che i progetti dovranno essere presentati
entro le ore 12.00 del 9 ottobre 1998;
5. di disporre la pubblicazione integrale del presente decreto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.
Il direttore generale formazione e lavoro:
Renzo Ruffini
Allegato A
Unione Europea
Regione Lombardia
Ministero del Lavoro e della
Previdenza Sociale
INDICAZIONI PER LA PREDISPOSIZIONE E LA PRESENTAZIONE DEI
PROGETTI COFINANZIABILI CON IL FONDO SOCIALE EUROPEO,
OBIETTIVO 5b, MISURE 4.1 E 4.2 PER GLI ANNI 1998 e 1999
MODALITA’ DI ACCESSO ALLE MISURE F.S.E. (940003I 5) DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE
OBIETTIVO 5B
Ob. 5b
1998 e 1999
Giunta Regionale
Direzione Generale Formazione e Lavoro
Servizio Programmi Comunitari
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
INDICAZIONI PER LA PREDISPOSIZIONE E LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI COFINANZIABILI CON IL
FONDO SOCIALE EUROPEO, OBIETTIVO 5b, MISURE 4.1 E 4.2, PER GLI ANNI 1998 e 1999
MODALITA’ DI ACCESSO ALLE MISURE F.S.E. DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVO 5B1
INDICE:
A - Articolazione del Documento unico di programmazione (DOCUP) per le misure F.S.E.. ___ 3
B - Limitazione territoriale.________________________________________________________ 6
C - Operatori e requisiti di ammissibilità dell’attuatore _________________________________ 6
D - Delega dell’attività formativa ___________________________________________________ 7
E - Obblighi degli operatori________________________________________________________ 7
F - Durata e numero di allievi dei corsi ______________________________________________ 8
G - Finanziamento_______________________________________________________________ 9
H - Voci di spesa e costi ammissibili _________________________________________________ 9
I - Condizioni di Inammissibilita' dei progetti _________________________________________ 9
L - Procedure per la valutazione dei progetti _________________________________________ 10
M - Correzioni d’ufficio__________________________________________________________ 10
N - Criteri di valutazione per la formazione della graduatoria ___________________________ 11
O - Pubblicità delle decisioni______________________________________________________ 11
P - Presentazione dei progetti _____________________________________________________ 11
Allegato 1 - Descrizione delle misure degli altri fondi (f.e.s.r. e f.e.a.o.g.-o.) _______________ 13
Allegato 2 - Comuni interessati all’obiettivo 5b _______________________________________ 15
Allegato 3 – Mappe zone Obiettivo 5b______________________________________________ 18
1
Approvato dalla Commissione delle Comunità Europee con decisione n.°C(94) 3484 del 23 dicembre 1994.
2
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
A - ARTICOLAZIONE DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DOCUP) PER LE MISURE F.S.E..
I Fondi messi a disposizione dalla Unione Europea attraverso l’obiettivo 5b si inseriscono tra gli strumenti con i quali
vengono promosse e finanziate le politiche di sviluppo socio-economico regionale e locale.
Più in particolare, l'obiettivo 5b, che si configura come un obiettivo plurifondo2, ha la finalità di promuovere lo sviluppo
rurale agevolando la crescita e l’adeguamento strutturale di zone delimitate del territorio attraverso aiuti agli
investimenti per lo sviluppo del tessuto produttivo e per il miglioramento delle infrastrutture in ambito agricolo
(F.E.A.O.G.-O) o industriale-artigiano (F.E.S.R.) ed attraverso lo sviluppo delle risorse umane (F.S.E.).
Sono infatti previsti quattro assi prioritari di intervento:
Asse 1 – Consolidamento della struttura produttiva
Asse 2 – Miglioramento del sistema infrastrutturale di supporto allo sviluppo socio-economico
Asse 3 – Protezione e valorizzazione dell’ambiente
Asse 4 – Risorse umane.
Il Docup prevede espressamente una stretta connessione per gli interventi di sviluppo delle risorse umane (asse 4) con
gli interventi a favore dell’agricoltura (F.E.A.O.G.-O) e delle imprese artigiane industriali (F.E.S.R.) previsti negli altri
assi3.
Per la Lombardia l’Obiettivo 5b riguarda tre sottozone denominate rispettivamente “Montagna alpina occidentale”,
“Montagna alpina orientale” e “Montagna appenninica dell’Oltrepò”4 e gli obiettivi generali del programma per la
regione Lombardia possono essere ricondotti alla limitazione dell’esodo della popolazione ed al mantenimento dei livelli
del tasso di occupazione così come specificati nel Docup.
Più in specifico, il Fondo Sociale Europeo (Asse 4) sostiene azioni finalizzate al mantenimento ed alla crescita dei
livelli occupazionali con momenti formativi e di orientamento al lavoro, comprese le azioni formative necessarie per
incrementare le capacità imprenditoriali locali.
Le tipologie principali delle azioni sono:
• la formazione dei disoccupati per l’inserimento nel mercato del lavoro (d’ora in poi M.d.L.) locale anche attraverso
processi formativi di alto livello;
• la formazione e la riqualificazione degli occupati per il mantenimento dei livelli occupazionali del tessuto economico
locale (agricolo, industriale, commerciale, artigiano, ecc.) con particolare riguardo alle piccole e medie imprese
(d’ora in poi P.M.I.);
• la formazione e/o l’aggiornamento dell’imprenditoria locale (agricola, artigiana, turistica, ecc.);
• la costruzione, l’aggiornamento e/o lo sviluppo di un sistema locale di “sviluppo delle risorse umane” a sostegno del
raggiungimento delle finalità dell’obiettivo (rafforzamento del sistema).
I soggetti che possono presentare progetti nell’ambito dell’Obiettivo 5b (Asse 4), sono distinti in promotori e attuatori
(vedi punto ”C – OPERATORI E REQUISITI DI AMMISSIBILITÀ DEGLI ATTUATORI”).
2
L’obiettivo 5b si avvale del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia – sezione Orientamento (FEAOG-O), del Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale (FESR) e del Fondo Sociale Europeo (FSE).
3 Vedi allegato 1 “Descrizione delle misure degli altri fondi (F.E.S.R. e F.E.A.O.G. - O.)
4 Vedi allegato 2 “Comuni interessati all’obiettivo 5b”
3
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
ASSE 4
L’asse 4, è destinato al sostegno per la realizzazione degli obiettivi generali del programma e orientato alla
realizzazione di un insieme di interventi inerenti il rafforzamento delle conoscenze e delle competenze delle risorse
umane interessate ed è articolato nelle tre misure sotto descritte.
I progetti presentati a valere sulle misure 4.1 e 4.2 saranno approvati sino ad esaurimento delle risorse stanziate per il
periodi di programmazione 1994 – 99.
Misura 4.1
"Sviluppo delle professionalità, delle conoscenze e delle competenze, anche di alto livello, delle risorse umane
interessate ai processi innovativi e di modernizzazione."
Obiettivi della misura:
•
Tutti gli interventi dovranno essere funzionali al sostegno ed alla promozione dei progetti sviluppati nell’Asse 15, ed
in particolare dovranno riguardare:
•
•
•
progetti di formazione relativi a processi di riconversione per le imprese agricole e artigiane, le PMI industriali, le
piccole imprese turistico-commerciali;
progetti di formazione per l’offerta di servizi alle imprese, per la qualificazione del settore turistico e per il
miglioramento qualitativo dei vari comparti agricoli (filiera della carne, zootecnico-lattiera e vitivinicola, attività
agrituristica, valorizzazioni delle produzioni agricole complementari, ecc.);
progetti di formazione di alto profilo post diploma anche collegata ai percorsi universitari o post universitaria nel
campo della ricerca, scienza e tecnologia, della protezione ambientale e della gestione d’impresa rivolta a
diplomati, laureati da inserire nel mercato del lavoro locale.
Destinatari
Azioni ammissibili
Persone occupate, prevalentemente nelle PMI
Titolari, amministratori e coadiuvanti di PMI
Azioni di formazione professionale per favorire i processi di
riconversione e sostegno alle imprese artigiane ed
industriali e alle attività agricole
Persone disoccupate e giovani in cerca di prima Interventi di formazione di professionalità qualificate con
occupazione
riferimento agli obiettivi della misura attraverso la
formazione post diploma o post universitaria
Misura 4.2
" Sviluppo delle potenzialità delle risorse umane presenti sul territorio."
Obiettivi della misura:
•
Sviluppo e consolidamento della professionalità di occupati, disoccupati e giovani in cerca di prima occupazione
nell’ambito imprenditoriale nei settori agricolo, dell’agriturismo, della protezione dell’ambiente e della tutela del
patrimonio paesaggistico e culturale;
•
sviluppo di professionalità innovative anche nei settori a crescita potenziale (nuovi bacini d’impiego6);
5
Vedi Allegato 1
4
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
•
sperimentazione di modelli formativi innovativi.
Destinatari
•
Azioni ammissibili
Persone occupate compresi i titolari delle imprese e i
coadiuvanti, persone disoccupate e giovani in cerca di •
prima occupazione
•
Interventi volti alla formazione di nuova
imprenditorialità, nei settori agricolo, agriturismo,
protezione dell’ambiente e della tutela del patrimonio
paesaggistico e culturale.
Azioni di formazione professionale, legate alle finalità
della misura, che utilizzino modelli innovativi nel
settore agricolo o nei settori a crescita potenziale
(nuovi bacini d’impiego). L’innovatività (informatica
applicata all’agricoltura, formazione a distanza,
telelavoro, sperimentazione di nuovi modelli formativi
finalizzati a utenze particolari, ecc.) dovrà essere
dimostrata in sede di presentazione dei progetti.
Misura 4.3
“Rafforzamento del sistema dello sviluppo delle risorse umane”
Obiettivi:
Sviluppare azioni di assistenza tecnica e di rafforzamento del sistema formativo e di orientamento al lavoro a carattere
trasversale e complementari alle finalità dell’intero obiettivo 5b.
Gli interventi riferiti alla misura 4.3, saranno programmati dalla Regione Lombardia con successivi
provvedimenti della Giunta regionale.
6 Aree di riferimento dei nuovi bacini d’impiego:
1 I SERVIZI DELLA VITA QUOTIDIANA
1.1 I servizi a domicilio
1.2 La custodia dei bambini
1.3 Le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione
1.4 L’aiuto ai giovani in difficoltà (drop out del sistema scolastico, esclusi sociali, ecc.) e il loro inserimento nel mercato del lavoro
2 I SERVIZI PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA
2.1
Miglioramento dell’alloggio
2.2
Sicurezza
2.3
Trasporti pubblici locali
2.4
Rivalutazione degli spazi pubblici urbani
2.5
Servizi commerciali di prossimità (negozi rionali ad es.)
3 I SERVIZI CULTURALI E DEL TEMPO LIBERO
3.1
Il turismo
3.2
L’audiovisivo (TV, cinema, musica, ecc.)
3.3
La valorizzazione del patrimonio culturale
3.4
Lo sviluppo culturale locale
4 I SERVIZI AMBIENTALI
4.1
La gestione dei rifiuti
4.2
La gestione delle acque
4.3
La protezione e la manutenzione delle zone naturali
4.4
La regolamentazione, il controllo dell’inquinamento e i relativi impianti
5
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
B - LIMITAZIONE TERRITORIALE.
L’ammissibilità dei progetti presentati è determinata dalle seguenti condizioni secondo il tipo d’utenza:
a) per gli occupati: il luogo di lavoro (azienda, impresa, unità produttiva, ecc.) deve essere ubicato nei comuni obiettivo
5b;
b) per i disoccupati: gli sbocchi occupazionali dovranno essere legati a specifici posti di lavoro e/o profili professionali
effettivamente presenti nelle zone interessate.
Il luogo della formazione (o una sua parte) potrà invece trovarsi anche al di fuori delle zone obiettivo 5b, a condizione
che vengano rispettate le condizioni per l’utenza di riferimento.
C - OPERATORI E REQUISITI DI AMMISSIBILITÀ DELL’ATTUATORE
Gli operatori possono essere:
a) soggetti promotori, che rappresentano l’espressione diretta del fabbisogno formativo aziendale o delle esigenze
territoriali in campo formativo e garantiscono, perciò, la coerenza tra scelte formative e mercato del lavoro e delle
professioni;
b) soggetti attuatori, che hanno la responsabilità diretta nell’attuazione in termini progettuali, didattici, gestionali e di
rendicontazione e in tal senso sono i soggetti convenzionabili.
Sono previste due possibilità per la presentazione dei progetti:
1. il promotore presenta il progetto indicando l’attuatore che sarà il titolare della convenzione.
L’attuatore avrà interamente la direzione, il coordinamento e l’amministrazione del progetto presentato.
Il promotore potrà partecipare alla realizzazione dell’azione (ad es.: collaborazione nella progettazione, nel controllo
in itinere ecc.) e in tal caso la misura e la modalità della partecipazione del promotore va chiaramente specificata nel
formulario. Le attività svolte dal promotore in questo quadro non costituiscono delega (Vedi infra).
2. Il promotore, se in possesso dei requisiti necessari, può coincidere con l’attuatore e può essere direttamente
convenzionabile.
I soggetti attuatori devono essere in possesso dei seguenti requisiti tendenti a dimostrarne la capacità di realizzazione
dell’azione proposta:
a) disponibilità di uno staff di esperti di comprovata professionalità tecnico-scientifica e di tecnici che garantiscano la
continuità della funzione di coordinamento del progetto. Tale disponibilità può essere riferita o a risorse interne o a
risorse esterne acquisite secondo le modalità indicate alla lettera successiva (prestazione d’opera o delega ad enti
terzi per prestazioni specialistiche);
b) disponibilità di sedi conformi alle vigenti normative in materia di igiene e sicurezza e disponibilità di locali idonei, di
laboratori formativi attrezzati e di strumentazione didattica congrui e sufficienti in rapporto agli obiettivi e alla
realizzazione del progetto. L'Operatore dovrà garantire, mediante autocertificazione, all’atto del convenzionamento,
il rispetto delle norme in materia di idoneità delle strutture, impianti e attrezzature utilizzate per la formazione
professionale;
c) specifica esperienza e qualificazione in rapporto al progetto presentato.
6
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
Di seguito sono indicati gli Enti e le misure sulle quali possono presentare i progetti, come Promotori o Attuatori:
Soggetti promotori (P) e Attuatori (A)
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
4.1
4.2
P/A
P/A
Associazioni imprenditoriali, sindacali e di categoria e organismi bilaterali
P
P
Camere di commercio industria artigianato e agricoltura e loro associazioni
Enti locali
P
P
P
P
Le società appartenenti al raggruppamento dell’impresa che propone i corsi per il proprio
personale
A
A
Su specifica commessa di un promotore, soggetti senza scopo di lucro o che per statuto non
distribuiscano gli utili conseguiti, che abbiano finalità formative nell’atto costitutivo e/o statuto ed
abbiano le capacità tecniche gestionali necessarie alla realizzazione del progetto(7)
A
A
A
A
A
A
Imprese, anche temporaneamente associate, e loro consorzi, per azioni rivolte al personale
proprio o dei propri associati o consorziati
Centri di formazione professionale pubblici o convenzionati
Agenzie o società di servizi delle Associazioni imprenditoriali, sindacali e di categoria, che
abbiano finalità formative nell'anno costitutivo e/o statuto
Università, Consorzi Università impresa, Istituti e Enti di ricerca
Università, Consorzi Università impresa e gli Istituti e gli Enti di ricerca per le azioni innovative
A
P/A
D - DELEGA DELL’ATTIVITÀ FORMATIVA
Qualora nell’ambito del progetto si evidenziasse l’esigenza di competenze specialistiche non possedute dall’attuatore,
questi potrà delegarle ad enti terzi. L’autorizzazione alla delega dovrà essere richiesta contestualmente alla
presentazione del progetto, che dovrà contenere l’indicazione nominativa degli Enti delegati; non verrà accolta nessuna
richiesta di autorizzazione alla delega presentata successivamente.
La delega non può riguardare le attività di direzione, coordinamento e amministrazione che competono sempre e
comunque all’attuatore.
Il terzo delegato dovrà possedere i requisiti e le competenze richieste da documentare al momento della richiesta di
autorizzazione e non potrà a sua volta delegare ad altri enti l’esecuzione, anche in parte, dell’attività delegata.
Responsabile a tutti gli effetti risulterà il soggetto convenzionato anche per le attività delegate.
Al momento della presentazione del progetto si dovranno comunicare le caratteristiche tecniche delle funzioni delegate
e la relativa quantificazione economica che, ad esclusione delle imprese o consorzi d’impresa non dotati di centri di
formazione interni, non potrà superare il 30% del costo complessivo. Non costituisce delega il ricorso alle collaborazioni
professionali disciplinato dall’art.2222 del Codice Civile o alla attivazione di contratti di prestazione d'opera intellettuale
ad integrazione delle risorse umane proprie dei soggetti attuatori.
Non si considera delega l’affidamento della realizzazione di attività da parte di un’associazione o consorzio agli
associati o consorziati e viceversa, ovvero da parte di un’impresa ad un’altra facente parte dello stesso gruppo.
I rapporti con la Regione Lombardia devono essere assicurati da rappresentanti appartenenti al soggetto attuatore.
E - OBBLIGHI DEGLI OPERATORI
Obblighi del soggetto promotore (se diverso dal soggetto attuatore):
•
7
al termine della attività il promotore presenterà una relazione con la quale evidenzierà il grado di raggiungimento
degli obiettivi per i quali era stata promossa l’attività stessa; la relazione andrà allegata alla documentazione finale
presentata dal soggetto attuatore.
Nel caso in cui il promotore non sia l’impresa interessata dall’azione formativa, in sede di convenzione dovranno essere puntualmente individuate
le imprese di appartenenza dei lavoratori destinatari delle azioni formative
7
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
Obblighi del soggetto attuatore:
•
saranno precisati nella convenzione8 che verrà stipulata fra la Regione Lombardia e il soggetto attuatore
successivamente alla avvenuta ammissione del progetto al finanziamento.
•
In caso di azione formativa rivolta a disoccupati, tra gli obblighi sarà prevista la consegna di una relazione sugli esiti
occupazionali a 6 mesi e a un anno dalla conclusione del progetto;
•
in caso di azione formativa rivolta ad occupati sarà prevista la consegna di una relazione sugli esiti (in termini di
mantenimento dei livelli occupazionali dell’azienda/e interessate, di impatto della azione sviluppata rispetto alle
risorse umane coinvolte e di contributo al miglioramento del sistema produttivo) con particolare riguardo alle
persone oggetto della formazione.
•
La documentazione relativa alla realizzazione dei progetti dovrà essere tenuta a disposizione presso le sedi
indicate - nella proposta progettuale - dall'attuatore e fornita in copia secondo le modalità che verranno stabilite dal
Servizio Programmi Comunitari.
•
La contabilità’ dei progetti cofinanziati dal Fondo Sociale deve essere tenuta evidenziata secondo le indicazioni
della Regione, in modo da rendere possibile in forma motivata e dettagliata l’individuazione delle spese.
•
Il soggetto attuatore nella eventuale pubblicizzazione dell’iniziativa dovra’ evidenziare lo stemma dell’Unione
Europea ed il cofinanziamento del Fondo Sociale.
•
Qualsiasi variazione dell’attività formativa dovrà essere comunicata con tempestività al Servizio Programmi
Comunitari, per le eventuali autorizzazioni del caso.
Gli utenti devono essere informati sulle finalita’ del corso e del sostegno finanziario dell’Unione Europea, dello Stato e
della Regione Lombardia.
I materiali prodotti nell’ambito delle azioni cofinanziate dal FSE sono di proprietà della Regione Lombardia che si riserva
il diritto di modificarli e diffonderli.
La Regione Lombardia e/o l’Ispettorato del Lavoro potranno effettuare in qualsiasi momento verifiche volte a controllare
la corretta realizzazione delle operazioni, ed in particolare, le sedi dell’Ente, indicate nella proposta progettuale come
sedi delle attività, sono passibili di ispezioni e verifiche in itinere da parte dei funzionari regionali preposti.
F - DURATA E NUMERO DI ALLIEVI DEI CORSI
Per quanto riguarda gli interventi formativi presentati:
-
I corsi possono essere articolati su più edizioni.
-
Il numero minimo di allievi per edizione è pari a 8 (otto) per le azioni rivolte ad occupati e 15 (quindici) per azioni
rivolte a disoccupati che dovranno necessariamente essere presentate distintamente.
-
Ogni edizione del corso può avere una durata massima di 200 ore per le azioni rivolte ad occupati e 800 per le
azioni rivolte a disoccupati (di cui almeno il 30% di tirocinio stage presso aziende ubicate preferibilmente nell’area
Ob.5b9 ed il 50% di formazione teorico - pratica).
-
Per i corsi rivolti ad occupati: le ore di esercitazione pratica effettuate in azienda si svolgeranno al di fuori
dell’attività produttiva e non potranno eccedere il 50% delle ore corso.
L'Operatore dovrà comunicare tempestivamente al Servizio Programmi Comunitari l’eventuale ritiro di allievi durante lo
svolgimento del corso, motivandone la ragione. L’eventuale riduzione degli allievi pari o superiore al 30% del numero
allievi approvato, sia in fase iniziale sia in corso d’opera, fatta salva la soglia minima di 8 allievi per le azioni rivolte ad
occupati e di 15 allievi per le azioni rivolte a disoccupati, determinerà una conseguente riduzione dell’ammontare
complessivo delle spese riconoscibili.
Per i soggetti che presentano più corsi o più edizioni dello stesso corso, fatte salve le condizioni di ammissibilità, la
Regione Lombardia si riserva di verificare l’effettiva capacità realizzativa dell’Ente proponente e di ammettere al
finanziamento un numero di azioni considerate congrue anche in relazione alle esigenze territoriali ed alle azioni in
svolgimento o approvate dalla stessa Regione Lombardia per altri Obiettivi.
8
9
Che avrà forma di direttiva in caso di struttura a gestione regionale diretta o delegata.
Per i soli corsi rivolti a disoccupati nella formazione all’autoimprenditorialità tale tirocinio potrà essere sostituito da moduli specifici di tutoraggio
alla creazione d’impresa
8
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
G - FINANZIAMENTO
Le azioni ammesse saranno finanziate dal Fondo Sociale Europeo, dal Fondo di rotazione nazionale e dal Bilancio
regionale nelle percentuali previste dal DOCUP Ob.5b.
Per i progetti rivolti ad occupati sarà posta a carico del soggetto attuatore una percentuale pari al 20% del costo
complessivo preventivato. In tale caso la quota di finanziamento a carico del soggetto attuatore può essere
rappresentata dal costo dei lavoratori per quelle azioni formative che si svolgeranno durante l’orario di lavoro. Qualora
l’azione formativa si svolgesse al di fuori dell’orario di lavoro il soggetto attuatore attribuirà ad altre voci di spesa la
quota predetta.
Le modalità di calcolo sono indicate nelle spese ammissibili nella guida alla compilazione del preventivo.
L’erogazione del finanziamento pubblico avverrà come segue:
• 60% quale prima anticipazione a seguito della sottoscrizione della convenzione.
• 40% a saldo, dietro presentazione della documentazione prevista, entro 180 giorni dalla presentazione della
rendicontazione finale, secondo la modulistica della Regione Lombardia.
All’atto del convenzionamento del progetto è fatto obbligo agli enti privati di presentare garanzia fidejussoria (bancaria
od assicurativa) per un importo pari al 60% dell’importo del finanziamento pubblico indicato nella convenzione stipulata
tra Regione Lombardia ed Ente attuatore. Detta garanzia dovrà avere durata per il periodo compreso tra la data di avvio
corso e i 6 mesi successivi alla presentazione della rendicontazione finale completa di ogni documentazione.
H - VOCI DI SPESA E COSTI AMMISSIBILI
Saranno ritenute ammissibili le spese sostenute successivamente alla approvazione della convenzione.
Le voci di spesa ammissibili sono indicate nella guida alla compilazione del formulario.
Per alcune di queste voci sono anche indicati i massimali che andranno rispettati nella compilazione del preventivo
delle spese.
Per quanto riguarda il costo per l’utilizzo delle attrezzature di proprietà delle imprese che sono soggetti promotori e/o
attuatori, è ammessa soltanto la quota di ammortamento per l'effettivo utilizzo.
Il costo complessivo dei progetti formativi non deve superare la cifra di L. 34.000 per ora/allievo al lordo di IVA per le
azioni rivolte ad occupati e L. 27.000 per ora/allievo al lordo di Iva per le azioni rivolte a disoccupati. Costi
eventualmente superiori andranno dettagliatamente motivati in sede di progettazione.
Le spese di apertura e di mantenimento del conto bancario acceso per il cofinanziamento del progetto, sono
ammissibili. Non sono ammissibili gli interessi debitori, compresi quelli relativi al conto corrente bancario, né i costi
della fidejussione bancaria o assicurativa.
I - CONDIZIONI DI INAMMISSIBILITA' DEI PROGETTI
I lavoratori con contratto di formazione lavoro, in cassa integrazione guadagni straordinaria a zero ore o in mobilità non
possono essere compresi tra i partecipanti ai corsi ex obiettivo 5b, in quanto già ammissibili ai corsi di specifici sub-assi
dell’obiettivo 3.
Analogamente non potranno essere compresi gli interventi relativi alla prevenzione e sicurezza sul lavoro in attuazione
del Decreto Legislativo 626/94, né corsi di formazione per Ausiliari Socio Assistenziali, in considerazione dei progetti già
ammessi a cofinanziamento per l’Obiettivo 4 e l’Obiettivo 3.
Non saranno inoltre considerati ammissibili i progetti:
• presentati da soggetti diversi dagli operatori indicati nelle presenti Indicazioni o privi dei necessari requisiti di
ammissibilità per i diversi subassi;
• riferiti ad azioni non comprese tra misure di cui nelle presenti Indicazioni;
• recanti palesi incongruenze tra le caratteristiche dei destinatari e il contenuto dei corsi;
• pervenuti oltre i termini previsti;
9
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
• incompleti in quanto privi di dati necessari per l'identificazione e la valutazione delle proposte o non corredati dalla
documentazione richiesta;
• che non abbiano ottenuto i punteggi minimi previsti nei criteri di valutazione per la graduatoria dei progetti.
L - PROCEDURE PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI
I progetti saranno selezionati mediante un apposito Nucleo di valutazione composto dal Direttore Generale della
Direzione Generale Formazione e Lavoro, in qualità di presidente responsabile, dal Dirigente del Servizio Programmi
Comunitari, dai rappresentanti delle Direzioni Generali interessate alla gestione dell’obiettivo 5b e dai funzionari
responsabili dell'attività istruttoria, che accerta l'ammissibilità dei soggetti proponenti e dei progetti sulla base dei criteri
stabiliti nella normativa comunitaria e nelle presenti disposizioni.
Il Nucleo di valutazione procede all’esame dei progetti applicando, per ciascun progetto, i criteri indicati al punto “N”
Criteri di valutazione per la formazione della graduatoria” delle presenti indicazioni e ulteriormente articolati nella griglia
di valutazione che sarà determinata dal Nucleo di valutazione.
Gli uffici regionali competenti possono richiedere, durante la fase istruttoria, eventuale documentazione integrativa o
acquisire ulteriori dati e informazioni sia mediante consultazione diretta che presso le strutture del presentatore.
Il Nucleo di valutazione predispone una graduatoria dei progetti sulla base degli esiti della valutazione e predispone
l’elenco dei progetti ammissibili garantendo la compatibilità dei progetti a livello aggregato con le risorse finanziarie e le
quote percentuali definite a livello comunitario per obiettivo, asse e misura per gli atti di competenza.
Vista la localizzazione territoriale degli interventi e l’esiguità delle risorse disponibili, il Nucleo di Valutazione può
ammettere al finanziamento un numero limitato di progetti per singolo operatore sulla generalità delle misure, tenendo
in particolare conto, oltre alla qualità, anche la distribuzione territoriale dei progetti presentati e le eventuali priorità
definite dagli stessi operatori.
Nel caso le attività previste non si avviino nei termini prescritti o i Soggetti realizzatori revochino la domanda, il Servizio
Programmi Comunitari può ammettere a contributo i progetti che seguono in graduatoria in base all’ordine di priorità,
tenuto conto dei vincoli a livello di Docup, delle risorse finanziarie e delle localizzazioni territoriali.
Il Direttore Generale, è autorizzato a riaprire i termini per la presentazione di nuovi progetti qualora, al termine della
valutazione ex ante e della formazione della graduatoria dei progetti ammissibili a norma di legge e di bando, non
dovessero essere allocati tutti i contributi assegnati dal Docup.
M - CORREZIONI D’UFFICIO
Oltre alle correzioni di semplice errore materiale, i progetti di corso che eccedono i massimali di costo e di durata
previsti per i diversi assi e subassi delle presenti indicazioni, saranno riconducibili d'ufficio a tali limiti.
Nel corso della valutazione si potranno altresì operare d'ufficio le variazioni di denominazione e certificazione dei profili
professionali proposti, ai fini dell'adeguamento agli standard formativi regionali.
10
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
N - CRITERI DI VALUTAZIONE PER LA FORMAZIONE DELLA GRADUATORIA
Per la valutazione dei progetti e la formazione della relativa graduatoria, si utilizza il seguente punteggio:
Punteggio massimo
1) Criteri riferiti all'Operatore10
a)
b)
c)
d)
250
Affidabilità del soggetto attuatore rispetto al corso
Assenza di esiti negativi nel controllo amministrativo/contabile di progetti passati
Consistenza della struttura formativa del soggetto attuatore
Consistenza della struttura organizzativa e rappresentativa dei soggetti proponenti
2) Criteri riferiti al corso
110
50
50
40
400
a) Congruenza tra finalità, contenuti e costi del corso
b) Congruenza del profilo professionale proposto con i contenuti del corso
c) Congruenza del profilo proposto con la strumentazione didattica e le attrezzature del
corso
d) Congruenza tra livelli di ingresso, profilo proposto e durata del corso
e) Esplicitazione e congruenza delle modalità di valutazione
3) Criteri di priorità
140
70
70
70
50
350
a) Coerenza con le altre azioni o con le finalità del Docup Ob.5b
200
b) Previsione di mantenimento lavorativo o previsione documentata di inserimento
lavorativo dei formandi e/o sviluppo di autoimprenditorialità
c) Valutazione del fabbisogno formativo (rispondenza a fabbisogni formativi)
60
30
d) Rispetto della politica delle pari opportunità fra uomini e donne nel M.d.L.
30
e) Rispetto delle indicazioni di priorità comunitarie per le azioni del FSE nell’obiettivo 5b
(finalizzazione alle P.M.I. per le azioni rivolte ad occupati, formazione scientifico tecnologica per le azioni rivolte ai disoccupati, rispetto per le politiche a salvaguardia
dell’ambiente, ecc.)
30
Le soglie minime per l’ammissibilità dei progetti presentati sono stabiliti, in relazione alle tre macroaree, nei seguenti
punteggi:
1) Criteri riferiti all'Operatore
70
2) Criteri riferiti al corso
100
3) Criteri di priorità
120
O - PUBBLICITÀ DELLE DECISIONI
Sulla base dei risultati dell'istruttoria il Servizio Programmi Comunitari provvede a notificare ai soggetti che hanno
proposto i progetti l’esito della istruttoria
P - PRESENTAZIONE DEI PROGETTI
I soggetti proponenti dovranno inoltrare domanda di contributo in duplice copia, di cui l’originale in bollo, per ciascun
progetto presentato. Il progetto dovrà essere formulato, in duplice copia, sull’ apposita modulistica predisposta dalla
Direzione Generale Formazione e Lavoro, compilata in ogni sua parte e che potrà prevedere attestazioni soggette
all’autenticazione della firma del legale rappresentante dell’Ente attuatore.
10
Nel caso di Operatori che presentano domanda per la prima volta, verrà assegnato il punteggio medio.
11
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
La modulistica sarà disponibile presso:
• REGIONE LOMBARDIA - Direzione Generale Formazione e Lavoro – Sportello Informativo FSE - Via Soderini, 24 20146 Milano – Tel. 02/6765.2104 oppure 02/6765.2105; Fax 02/6765.2157.
• C.I.T.E. di Bergamo
Via Papa Giovanni XXIII, 106
Tel. 035/217430 - 035/238187
Fax 035/231133
• C.I.T.E. di Brescia
Via Gamba 10/12
Tel. 030/3702600
Fax. 030/398459
• C.I.T.E. di Como
Via Paolo Giovio 2
Tel. 031/264025
Fax. 031/242313
• C.I.T.E. di Lecco
Via Col di Lana 4
Tel. 0341/282073
Fax. 0341/287059
• C.I.T.E. di Pavia
Via Paolo Diacono 5
Tel. 0382/304195
Fax. 0382/33558
I progetti e le relative domande di contributo dovranno pervenire entro le ore 12.00 del giorno 9 ottobre 1998 al
protocollo della Regione Lombardia al seguente indirizzo:
REGIONE LOMBARDIA
Direzione Generale Formazione e Lavoro
SERVIZIO PROGRAMMI COMUNITARI
Via Soderini, 24 - 20146 Milano
I progetti presentati dovranno chiaramente indicare all’esterno la dicitura:
Progetto FSE anno 1998 – 1999 - Obiettivo 5b
12
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
ALLEGATO 1 - DESCRIZIONE DELLE MISURE DEGLI ALTRI FONDI (F.E.S.R. E F.E.A.O.G.-O.)
Per maggiore chiarezza si illustrano sinteticamente le tipologie d’intervento, attinenti le azioni FSE, previste per gli altri fondi che fanno riferimento
al Settore Agricoltura e foreste (FEAOG-O), al Settore Industria e Attività produttive ed al Settore Artigianato (FESR).
MISURA N 1.1: “Miglioramento qualitativo della filiera produttiva zootecnico - lattiera” (FEAOG-O)
La filiera del latte ha sempre avuto una parte preponderante nell'economia agricola delle zone montane oggetto d'intervento.
I prodotti lattiero-caseari, sia di latte vaccino che ovi- caprino, tipici delle zone alpine ed appenniniche considerate sono innumerevoli, hanno
caratteristiche proprie ed inimitabili e sono ottenuti seguendo tecnologie locali di antica tradizione.
Per i quantitativi ridotti e lo stretto collegamento con la cultura locale sono da considerarsi prodotti di nicchia, conosciuti ed apprezzati nelle zone di
produzione ma spesso richiesti anche in altre aree regionali.
Dato quindi il valore delle produzioni, appare fondamentale impostare un'azione sulla filiera produttiva al fine di qualificare, partendo dalla materia
prima latte, le produzioni casearie tipiche della zona. In tal senso dovrà essere rivolta la politica dei marchi e delle denominazioni di origine.
Gli obiettivi principali da perseguire quindi sono:
- miglioramento degli standards di qualità della materia prima "latte" sia dal punto di vista igienico - sanitario, che per la resa alla trasformazione;
- sviluppo e miglioramento delle linee di trasformazione al fine di ottenere un prodotto ad alto livello qualitativo nel rispetto della tipicità.
- valorizzazione delle produzioni tipiche locali
Localizzazione: Comuni dell'area Obiettivo 5b
MISURA N 1.2: “Miglioramento qualitativo della filiera produttiva carne” (FEAOG-O)
Nel comparto dell'allevamento da carne sono indispensabili sia interventi coordinati sulle strutture aziendali, per le aziende specializzate, sia misure
sulle strutture di trasformazione e commercializzazione al fine di ottenere una maggiore valorizzazione commerciale e soprattutto una qualificazione
qualitativa del prodotto.
Nell'area caratterizzata da una maggior concentrazione di aziende specializzate nella produzione di carne l'obiettivo primario, per il conseguimento
del quale giocano un ruolo fondamentale gli organismi associativi, è quello della valorizzazione delle produzioni locali, identificate da un marchio e
da un preciso disciplinare di produzione, che certifichi i requisiti di qualità, di genuinità e le elevate caratteristiche nutrizionali e attorno al quale si
sviluppi un'attività di promozione commerciale.
Localizzazione : Montagna appenninica dell'Oltrepo' pavese.
MISURA N 1.3: “Miglioramento qualitativo della filiera produttiva vitivinicola” (FEAOG-O)
L'intervento interessa solamente una piccola porzione della zona D.O.C. dell'Oltrepo Pavese, tale area è costituita dai comuni altimetricamente più
rilevati e particolarmente vocati alla produzione di vini bianchi e di basi spumanti di pregio, ove il vigneto costituisce elemento caratteristico del
paesaggio.
L'obiettivo specifico dell'intervento è quello di innalzare la qualità delle produzioni attraverso:
- miglioramento delle tecniche colturali;
- adeguamento degli impianti dal punto di vista varietale alle condizioni pedo-climatiche (scelte varietali, cloni, zonazione);
- miglioramento delle strutture di trasformazione e tipicizzazione delle produzioni locali.
Localizzazione: Comuni di Ruino, Canevino, Fortunago, Golferenzo, Volpara e Borgoratto Mormorolo.
MISURA N 1.4: “Sviluppo dell'attività agrituristica” (FEAOG-O)
L'introduzione e lo sviluppo di attività agrituristiche consente un consolidamento dell'agricoltura tramite una diversificazione ed un incremento del
reddito delle aziende. Ciò favorisce la permanenza delle popolazioni rurali in zone da salvaguardare e permette la creazione di possibilità
occupazionali, in particolare per la popolazione femminile.
Obiettivo specifico è l'aumento dell'offerta agrituristica e di turismo rurale sul territorio al fine di un incremento delle presenze, ciò avrà come effetto
il mantenimento ed il recupero di fabbricati rurali oggi abbandonati ed in collocamento diretto sul mercato di produzioni tipiche, si favorirà inoltre una
possibilità di contatto fra cultura urbana e rurale.
Localizzazione: Comuni dell'area Obiettivo 5b
MISURA N 1.5: “Diversificazione delle attività produttive agricole e valorizzazione delle produzioni agricole complementari” (FEAOG-O)
E’ volta a fornire alle aziende agricole presenti nella zona la possibilità di integrare il loro reddito o di convertirsi totalmente verso attività diverse da
quelle tradizionalmente praticate. Ciò consente di ricoprire nicchie di mercato attualmente interessanti e nel contempo di dedicarsi ad allevamenti o
coltivazioni di specie non soggette ai limiti restrittivi imposti dalle normative comunitarie.
L’obiettivo è quello di promuovere attività agricole complementari agli indirizzi produttivi dominanti, di varia natura, sia di tipo zootecnico quale
allevamento di selvaggina, animali da pelliccia, soggetti per il ripopolamento delle specie montane, elicicoltura, apicoltura, allevamenti di specie
minori che volte verso la produzione di specie vegetali attualmente poco coltivate ma che possono ricoprire un certo interesse nell'economia delle
zone montane.
Ci si riferisce ai piccoli frutti, (quali ad esempio mirtillo, ribes, lampone) alle erbe officinali, ad alcune colture erbacee tipiche della zona ed utili per la
preparazione di alimenti tradizionali, quali ad esempio la segale ed il grano saraceno, da rilanciare e valorizzare.
Localizzazione: Comuni dell'area Obiettivo 5b
MISURA 1.6: “Misure di supporto all'esercizio dell'attività agricola” (FEAOG-O)
13
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
Il perseguimento di uno sviluppo dell'agricoltura montana che la renda in grado di sfruttare al meglio le risorse naturali disponibili e, in questo
momento di passaggio di assumere ruoli nuovi, come quello di tutela ambientale, rappresenta una motivazione fondamentale dell'azione intrapresa.
Tale sviluppo è possibile solo se si realizzano strutture di sostegno e si incentivano attività di assistenza tecnica e di informazione, attualmente
quasi inesistenti, in grado di trasferire le innovazioni tecniche e di adeguarle alla realtà locale.
E' altresì necessario che gli agricoltori dispongano di servizi che garantiscano condizioni di lavoro e di vita tali da favorire la continuità dell'attività
agricola e la permanenza nelle zone rurali.
In questo senso debbono essere sviluppate attività di assistenza tecnica, ricerca e sperimentazione, informazione e divulgazione, animazione e
promozione della cooperazione che possano, aumentando e supportando la capacità imprenditoriale dell'agricoltore e contribuendo a superare
alcune difficoltà strutturali e ambientali, favorire il consolidamento del tessuto produttivo e aumentare la redditività aziendale.
Quale naturale completamento di un insieme di attività destinate a supportare l'azienda agricola in un processo di sviluppo si pongono gli interventi
connessi allo sviluppo della commercializzazione e valorizzazione dei prodotti.
Localizzazione: Comuni dell'area Obiettivo 5b.
MISURA N 2.1:
“Incentivazione alla creazione e modernizzazione delle aziende artigiane singole o associate anche in forma cooperativa”
(FESR)
L'intervento interessa tutte le aziende artigiane ubicate nelle aree rurali della montagna lombarda che si trovano ad affrontare con mezzi inadeguati
ostacoli e condizionamenti, comuni a tutto il mondo dell'artigianato, che risultano particolarmente enfatizzati dalla difficile situazione di marginalità
sia territoriale che economica in cui esse operano: difficoltà di accesso ai mercati esterni, ritardo tecnologico nei cicli produttivi, bassa competitività
dovuta anche alla struttura organizzativa aziendale, difficoltà di accesso ai capitali e ai finanziamenti.
L’obiettivo è quello di rafforzare e sviluppare il tessuto locale delle aziende artigiane incentivando la realizzazione di investimenti per
l'ammodernamento dei processi produttivi e il miglioramento delle produzioni; anche al fine di un miglioramento dell'impatto ambientale dei processi
produttivi (abbattimento dell'inquinamento atmosferico e idrico delle aree interessate).
Localizzazione: possono accedere all'aiuto le imprese localizzate nell'intera area obiettivo 5b.
MISURA N 2.2:
“Incentivazione alla creazione e modernizzazione delle piccole e medie imprese” (FESR)
L'intervento interessa tutte le piccole e medie imprese ubicate nelle aree rurali della montagna lombarda che si trovano ad affrontare con mezzi
inadeguati ostacoli e condizionamenti che risultano particolarmente enfatizzati dalla difficile situazione di marginalità sia territoriale che economica
in cui esse operano: difficoltà di accesso ai mercati esterni, ritardo tecnologico nei cicli produttivi, bassa competitività, difficoltà di accesso ai capitali
e ai finanziamenti.
La misura si propone pertanto di rafforzare e sviluppare il tessuto locale delle piccole e medie imprese incentivando la realizzazione di investimenti
per l'ammodernamento dei processi produttivi e il miglioramento delle produzioni.
Localizzazione: possono accedere all'aiuto le imprese localizzate nell'intera area obiettivo 5b
MISURA N 2.3: “Potenziamento e adattamento dell'offerta di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese e delle imprese artigiane” (FESR)
La difficolta' di accesso ai centri di servizi operanti a livello di comune capoluogo o di comune di pianura d'influenza, la necessità progressiva delle
aziende di adeguarsi alla estensione della normativa CEE in materia di certificazione della qualità dei prodotti e dei processi produttivi, di
salvaguardia dell'ambiente e di sicurezza dei luoghi di lavoro affiancate alla esigenza di adeguamento strutturale e funzionale delle attività
produttive, rendono le aziende delle aree montane poco competitive e deboli.
Per tali motivi si rende necessario avviare progetti finalizzati ad adeguare e migliorare le potenzialità di riqualificazione e sviluppo dei sistemi
economici delle specifiche aree individuate dall'Obiettivo 5b, rendendo disponibile:
- un'offerta qualificata di servizi e di assistenza a sostegno delle strategie di ammodernamento e di innovazione delle imprese locali;
- sviluppo dell'accesso ai servizi reali da parte delle piccole e medie imprese.
Localizzazione: Imprese e strutture di servizio operanti nell'intera area obiettivo 5b.
MISURA N 2.4:”Qualificazione delle attività e strutture turistiche” (FESR)
Le aree oggetto dell'intervento sono complessivamente interessate da un turismo che non sfrutta appieno le potenzialità offerte dalla specificità
territoriale.
Le strutture turistiche o di supporto al turismo sono inadeguate e sottodimensionate.
Le iniziative promozionali sono limitate alle usuali attività delle aziende di promozione turistica, soggette peraltro, a gravi vincoli economicofinanziari.
La struttura turistica nel suo complesso costituisce, così come la struttura artigianale, un elemento fondamentale sia allo sviluppo economico delle
aree di montagna sia al mantenimento delle realtà locali legate al mondo rurale.
L’obiettivo è quello di promuovere e riqualificare il turismo incentivando la realizzazione di progetti di potenziamento sia di strutture esclusivamente
turistiche sia di tipo turistico-sportivo-ricettive, nonchè di iniziative promozionali per il raggiungimento di nuove utenze turistiche.
Localizzazione: La misura si attua nell'intera area obiettivo 5b.
14
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
ALLEGATO 2 - COMUNI INTERESSATI ALL’OBIETTIVO 5B
CODICE CODICE
ISTAT
COMUN.
MONT.
16014
13
16035
13
16039
13
16048
13
16061
16090
16112
16134
16145
16151
16166
16191
16196
16210
16221
16229
16230
16246
16247
16248
16249
16006
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
14
16007
14
16022
14
ELENCO COMUNI SOTTOZONA 1 “MONTAGNA ALPINA OCCIDENTALE”
CODICE CODICE DENOMINAZIONE
CODICE CODICE
DENOMINAZIONE
ISTAT
COMUN. COMUNE
ISTAT
COMUN.
COMUNE
MONT.
MONT.
AVERARA
16023
14
BERBENNO
13174
17
BRACCA
16041
14
BRUMANO
13190
17
BREMBILLA
16050
14
CAPIZZONE
13224
17
CAMERATA
16052
14
CAPRINO
13237
17
CORNELLO
BERGAMASCO
13243
17
CASSIGLIO
16082
14
CORNA IMAGNA
13076
21
CUSIO
16085
14
COSTA VALLE
IMAGNA
GEROSA
13083
21
16106
14
FUIPIANO VALLE
MEZZOLDO
13089
21
IMAGNA
OLMO AL BREMBO
13090
21
16127
14
LOCATELLO
ORNICA
13092
21
16156
14
PALAZZAGO
PIAZZOLLO
13106
21
16185
14
RONCOLA
SANTA BRIGIDA
13107
21
16186
14
ROTA D’IMAGNA
SEDRINA
13108
21
16192
14
SANTOMOBONO
TALEGGIO
13112
21
IMAGNA
UBIALE CLANEZZO
13130
21
16208
14
STROZZA
VALTORTA
13155
21
16228
14
VALSECCA
VEDESETA
13160
21
13049
17
CASARGO
ZOGNO
13178
21
13072
17
COLICO
COSTA DI SERINA
13183
21
13080
17
CRANDOLA
ALGUA
VALSASSINA
13126
21
CORNALBA
13091
17
DORIO
13218
21
ALMENNO S.
13116
17
INTROBIO
13226
21
BARTOLOMEO
13117
17
INTROZZO
ALMENNO SAN
13239
21
13150
17
MOGGIO
SALVATORE
13158
17
MORTERONE
BEDULITA
DENOMINAZIONE
COMUNE
PAGNONA
PREMANA
TREMENICO
VENDROGNO
VESTRENO
CONSIGLIO DI
RUMO
CREMIA
DOMASO
DONGO
DOSSO DEL LIRIO
GARZENO
GERA LARIO
GERMASINO
GRAVEDONA
LIVIO
MONTEMEZZO
MUSSO
PEGLIO
PIANELLO DEL
LARIO
SORICO
STAZZONA
TREZZONE
VERCANA
ELENCO COMUNI SOTTOZONA 2 “MONTAGNA ALPINA ORIENTALE”
CODICE CODICE
ISTAT
COMUN.
MONT.
17003
3
17005
3
17010
3
17012
3
17019
3
17036
3
17044
3
17082
3
17087
3
17115
3
17121
3
17139
3
17140
3
17153
3
17157
3
17168
17178
17191
3
3
3
DENOMINAZIONE
COMUNE
AGNOSINE
ANFO
BAGOLINO
BARGHE
BIONE
CAPOVALLE
CASTO
IDRO
LAVENONE
MURA
ODOLO
PERTICA ALTA
PERTICA BASSA
PRESEGLIE
PROVAGLIO VAL
SABBIA
SABBIO CHIESE
SERLE
TREVISO
CODICE CODICE
ISTAT
COMUN.
MONT.
17193
17197
17201
3
3
3
17204
17024
17058
17084
17105
17141
17183
3
4
4
4
4
4
4
17006
17007
17016
17017
17018
17022
5
5
5
5
5
5
DENOMINAZIONE
COMUNE
BRESCIANO
VALLIO
VESTONE
VILLANUOVA SUL
CLISI
VOBARNO
BOVEGNO
COLLIO
IRMA
MARMENTINO
PEZZAZE
TAVERNOLE SUL
MELLA
ANGOLO TERME
ARTOGNE
BERZO DEMO
BERZO INFERIORE
BIENNO
BORNO
15
CODICE CODICE
ISTAT
COMUN.
MONT.
17027
5
17028
5
17035
5
17047
5
17049
5
17050
5
17051
5
17054
5
17055
5
17063
5
17065
5
17068
17070
17079
17083
17094
17095
17100
5
5
5
5
5
5
5
DENOMINAZIONE
COMUNE
BRAONE
BRENO
CAPO DI PONTE
CEDEGOLO
CERVENO
CETO
CEVO
CIMBERGO
CIVIDATE CAMUNO
CORTENO GOLGI
DARFO BOARIO
TERME
EDOLO
ESINE
GIANICO
INCUDINE
LOSINE
LOZIO
MALEGNO
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
CODICE CODICE
ISTAT
COMUN.
MONT.
17101
5
17110
5
17118
5
17124
5
17128
5
17131
5
17135
5
DENOMINAZIONE
COMUNE
MALONNO
MONNO
NIARDO
ONO SAN PIETRO
OSSIMO
PAISCO LOVENO
PASPARDO
CODICE CODICE
ISTAT
COMUN.
MONT.
17142
5
17174
5
17175
5
17176
17181
17198
5
5
5
DENOMINAZIONE
COMUNE
PIAN CAMUNO
PRESTINE
SAVIORE
DELL’ADAMELLO
SELLERO
SONICO
VEZZA D’OGLIO
CODICE CODICE
ISTAT
COMUN.
MONT.
17206
5
16017
11
16195
11
16243
11
DENOMINAZIONE
COMUNE
PIANCOGNO
AZZONE
SCHILPARIO
VILMINORE DI
SCALVE
ELENCO COMUNI SOTTOZONA 3 “MONTAGNA APPENNINICA DELL’OLTREPO’”
CODICE CODICE
ISTAT
COMUN.
MONT.
18017
1
18021
1
18028
18064
18074
1
1
1
DENOMINAZIONE
COMUNE
BORGORATTO
MARMOROLO
BRALLO DI
PREGOLA
CANEVINO
FORTUNAGO
GOLFERENZO
CODICE CODICE
ISTAT
COMUN.
MONT.
18089
1
18128
1
18132
1
18142
1
18170
1
16
DENOMINAZIONE
COMUNE
MENCONICO
ROMAGNESE
RUINO
SANTA
MARGHERITA DI
STAFFORA
VALVERDE
CODICE CODICE
ISTAT
COMUN.
MONT.
18183
1
18184
1
DENOMINAZIONE
COMUNE
VOLPARA
ZAVATTARELLO
OBIETTIVO 5b - Fondo Sociale Europeo 1998 E 1999
RIEPILOGO COMUNI INTERESSATI ALL’OBIETTIVO 5B DIVISI PER PROVINCIA
PROVINCIA DI BERGAMO
ALGUA
ALMENNO S.
BARTOLOMEO
ALMENNO SAN
SALVATORE
AVERARA
AZZONE
BEDULITA
BERBENNO
BRACCA
BREMBILLA
BRUMANO
CAMERATA CORNELLO
CAPIZZONE
CAPRINO BERGAMASCO
CASSIGLIO
CORNA IMAGNA
CORNALBA
COSTA DI SERINA
COSTA VALLE IMAGNA
CUSIO
FUIPIANO VALLE IMAGNA
GEROSA
LOCATELLO
AGNOSINE
ANFO
ANGOLO TERME
ARTOGNE
BAGOLINO
BARGHE
BERZO DEMO
BERZO INFERIORE
BIENNO
BIONE
BORNO
BOVEGNO
BRAONE
BRENO
CAPO DI PONTE
CAPOVALLE
CASTO
PROVINCIA DI BRESCIA
CEDEGOLO
LOZIO
CERVENO
MALEGNO
CETO
MALONNO
CEVO
MARMENTINO
CIMBERGO
MONNO
CIVIDATE CAMUNO
MURA
COLLIO
NIARDO
CORTENO GOLGI
ODOLO
DARFO BOARIO TERME
ONO SAN PIETRO
EDOLO
OSSIMO
ESINE
PAISCO LOVENO
GIANICO
PASPARDO
IDRO
PERTICA ALTA
INCUDINE
PERTICA BASSA
IRMA
PEZZAZE
LAVENONE
PIAN CAMUNO
LOSINE
PIANCOGNO
MEZZOLDO
OLMO AL BREMBO
ORNICA
PALAZZAGO
PIAZZOLLO
RONCOLA
ROTA D’IMAGNA
SANTA BRIGIDA
SANTOMOBONO IMAGNA
SCHILPARIO
SEDRINA
STROZZA
TALEGGIO
UBIALE CLANEZZO
VALSECCA
VALTORTA
VEDESETA
VILMINORE DI SCALVE
ZOGNO
PRESEGLIE
PRESTINE
PROVAGLIO VAL SABBIA
SABBIO CHIESE
SAVIORE DELL’ADAMELLO
SELLERO
SERLE
SONICO
TAVERNOLE SUL MELLA
TREVISO BRESCIANO
VALLIO
VESTONE
VEZZA D’OGLIO
VILLANUOVA SUL CLISI
VOBARNO
PROVINCIA DI COMO
CONSIGLIO DI RUMO
CREMIA
DOMASO
DONGO
DOSSO DEL LIRIO
GARZENO
GERA LARIO
GERMASINO
GRAVEDONA
LIVIO
MONTEMEZZO
MUSSO
PEGLIO
PIANELLO DEL LARIO
SORICO
STAZZONA
TREZZONE
VERCANA
PROVINCIA DI LECCO
CASARGO
COLICO
CRANDOLA VALSASSINA
DORIO
INTROBIO
INTROZZO
MOGGIO
MORTERONE
PAGNONA
PREMANA
TREMENICO
VENDROGNO
VESTRENO
PROVINCIA DI PAVIA
BORGORATTO
MARMOROLO
BRALLO DI PREGOLA
CANEVINO
FORTUNAGO
GOLFERENZO
MENCONICO
ROMAGNESE
RUINO
SANTA MARGHERITA DI
STAFFORA
VALVERDE
17
VOLPARA
ZAVATTARELLO
Unione Europea
Regione Lombardia
Ministero del Lavoro e della Previdenza
Sociale
MODULISTICA PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI
COFINANZIABILI CON IL FONDO SOCIALE EUROPEO
ANNI 1998 e 1999
OBIETTIVO 5b
La presente modulistica è allegata alle “Indicazioni per la predisposizione e la presentazione dei
progetti cofinanziabili con il Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 5b, per gli anni 1998 e 1999”.
La modulistica va compilata a cura del soggetto promotore del progetto e dal soggetto attuatore se
diverso dal promotore, per le parti di rispettiva competenza, e va consegnata in duplice copia entro i
termini previsti.
La presente modulistica è così articolata:
A.
B.
C.
D.
E.
F.
G.
H.
I.
J.
PROMOTORE - DOMANDA DI CONTRIBUTO
ATTUATORE - DOMANDA DI CONTRIBUTO
ATTUATORE - DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL’ATTO DI NOTORIETÀ
PROMOTORE (SOLO SE DIVERSO DALL’ATTUATORE)
ATTUATORE
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
RICHIESTA DI DEROGA AL DIVIETO DI DELEGA DELLA ATTIVITÀ FORMATIVA
ENTE DELEGATO
SINTESI DEL CORSO E PREVENTIVO DELLE SPESE
GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL PREVENTIVO
Marca da Bollo
£. 20.000
A. PROMOTORE - Domanda di contributo
Al Servizio Programmi Comunitari
Direzione Generale Formazione e Lavoro,
Regione Lombardia
Via Soderini, 24
20146 Milano
Oggetto: domanda di contributo per attività cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 199_.
La/ Il sottoscritt .......................................................................................................................................
Nato a .............................................................. provincia ........................il.........................................
residente a .....................................................................................................................................
CAP :................. via ..................................................................................provincia :........................
C.F......................................................................................
in qualità di legale rappresentante dell’Ente promotore
.......................................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................
CHIEDE
di poter accedere al contributo del F.S.E. ai sensi dei Regolamenti CEE 2081 e 2084/93 per le azioni
descritte nell'allegato modulo che è parte integrante della presente domanda
DICHIARA
che per le stesse azioni e per gli stessi destinatari non sono stati richiesti altri finanziamenti pubblici
e che intende
❏ realizzare direttamente l’azione formativa
❏ affidare l’azione formativa ad un attuatore
compreso tra quelli previsti nelle
“Indicazioni per la predisposizione e la presentazione dei progetti cofinanziabili
con il Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 5b, per gli anni 1998 e 1999”, e di seguito
indicato:
_______________________________________________________________________
Data__________________
__________________________
la / il legale rappresentante
(timbro e firma)
2
B. ATTUATORE - Domanda di contributo
Da compilare solo se diverso dal soggetto promotore
Al Servizio Programmi Comunitari
Direzione Generale Formazione e Lavoro,
Regione Lombardia
Via Soderini, 24
20146 Milano
Oggetto: domanda di contributo per attività cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 199_.
La / Il sottoscritt.......................................................................................................................................
nato a................................................................provincia ........................il.........................................
residente a ........................................................................................................................................
CAP :................. via ................................................................................provincia :........................
C.F......................................................................................
in qualità di legale rappresentante dell’Ente attuatore
.............................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................
CHIEDE
di poter accedere al contributo del F.S.E. ai sensi dei Regolamenti CEE 2081 e 2084/93 per le azioni
descritte nell'allegato modulo che è parte integrante della presente domanda
DICHIARA
che per le stesse azioni e per gli stessi destinatari non sono stati richiesti altri finanziamenti pubblici e
che intende realizzare il progetto formativo promosso da:
_________________________________________________________________________________.
Il soggetto attuatore è una società controllata dal soggetto promotore?
❏ Sì ❏ No
Data__________________
__________________________
la / il legale rappresentante
(timbro e firma)
3
C. ATTUATORE - Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà
Al Servizio Programmi Comunitari
Direzione Generale Formazione e Lavoro,
Regione Lombardia
Via Soderini, 24
20146 Milano
Oggetto:
dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorieta' inerente stati e fatti direttamente connessi
alla domanda di contributo per attivita' cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 1998 e
1999.
Io sottoscritta/o.......................................................................................................................................
Nata/o a................................................................provincia ........................il.........................................
residente a ............................................................................................................................................
CAP:................. via..................................................................................provincia :........................
C.F......................................................................................
valendomi delle disposizioni di cui all'art. 4 della Legge 4 gennaio 1968, n. 15 e consapevole delle
pene stabilite per false attestazioni e mendaci dichiarazioni agli artt, 483, 495 e 496 del Codice
Penale, dichiaro sotto la mia personale responsabilità che
1. nei confronti dell'ente che rappresento non sussistono le cause di esclusione dalla partecipazione
a gare previste dall' art. 11 del D.Lvo 24 Luglio 1992 n.358;
2. l’ente che rappresento non ha in corso procedimenti e/o pendenze di carattere amministrativo e/o
giudiziale con la Regione Lombardia;
3. l’Ente che rappresento
❏ non ha fini di lucro;
❏ ha fini di lucro, ma per statuto non distribuisce gli utili conseguiti;
❏ ha fini di lucro;
4. ho preso visione del disposto dell'art.14 comma 10 della l. n. 537 del 24/12/93, in base al quale le
spese indicate nel preventivo delle spese allegato alla domanda di contributo sono corrispettivi di
prestazioni esenti dall'imposta sul valore aggiunto;
5. l’Ente che rappresento
❏ ha tra i fini statutari la formazione professionale;
❏ non ha tra i fini statutari la formazione professionale;
6. ho indicato nel preventivo delle spese allegato alla domanda di contributo, alla colonna "Iva se
non detraibile" tutte le spese per le quali l'imposta non e' detraibile;
7. l'ente che rappresento
❏ risulta iscritto alla C.C.I.A.: N.° Registro Imprese:_____________
❏ non è iscritto alla C.C.I.A.;
Data,_________
__________________________
la / il legale rappresentante
(timbro e firma)
4
D. PROMOTORE (Solo se diverso dall’attuatore)
1. Anagrafica
1. Denominazione sociale .............................................................................................................
..........................................................................................................................................
2. Codice fiscale ...........................................................................................................................
3. Partita IVA ...............................................................................................................................
4. Anno di costituzione dell'Ente ..................................................................................................
5. Indirizzo sede sociale : Via .......................................................................................................
6. Città ..........................................................................................................................................
7. Cap ..........................................................................................................................................
8. Provincia ..................................................................................................................................
9. Telefono ...................................................................................................................................
10. Fax ..........................................................................................................................................
11. Rappresentante legale .............................................................................................................
5
2. Informazioni
1. Descrivere la tipologia del prodotto/servizio dell’Ente ed il relativo processo produttivo. ....
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
2. Descrivere la struttura dell’Ente ...............................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
6
3. Il promotore ha già presentato o attuato progetti formativi negli anni passati nello specifico campo
del progetto presentato (a partire dal 1990)?
❏ Sì
❏ No
Se sì rispondere alle domande 4 e 5.
4. Elencare i corsi già finanziati dal FSE 96, 97 e 98 per gli obiettivi 2, 3, 4, 5b
N.progetto
Anno
Ob./asse/subasse
Titolo
N.allievi
formati/riqualificati
5. Se sì indicare le principali tipologie di corsi realizzati, avendo cura di segnalare quelli più rilevanti
in relazione al progetto che viene presentato1
Anno
Finanziamento
Titolo
N.allievi
formati/riqualificati
6. Specificare le motivazioni per le quali il promotore ha deciso di promuovere il progetto,
delineandone gli obiettivi principali: ..............................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
1
Se la scheda non è sufficiente per indicare le attività svolte, è possibile allegare degli ulteriori fogli
7
E. ATTUATORE
1. Anagrafica
1. Denominazione sociale .............................................................................................................
..........................................................................................................................................
2. Codice fiscale ...........................................................................................................................
3. Partita IVA ...............................................................................................................................
4. Anno di costituzione dell'Ente ..................................................................................................
5. Indirizzo sede sociale : Via .......................................................................................................
6. Città ..........................................................................................................................................
7. Cap ..........................................................................................................................................
8. Provincia ..................................................................................................................................
9. Telefono ...................................................................................................................................
10. Fax ..........................................................................................................................................
11. Rappresentante legale .............................................................................................................
12. Residente a .............................................................................................................................
13. Nato a .....................................................................................................................................
14. il
..........................................................................................................................................
15. Codice fiscale..........................................................................................................................
16. Persona da contattare(3) ..........................................................................................................
17. Funzioni nell'Ente/Azienda .....................................................................................................
18. Telefono ..................................................................................................................................
2
Solo per le imprese con obbligo di iscrizione al Registro Imprese
Al fine di mantenere la massima riservatezza delle informazioni riguardanti gli Enti ed i progetti presentati, i contatti tra l’Ente e la
Regione Lombardia avverranno esclusivamente attraverso la o le persone dell’Ente, segnalate nella presente scheda. Nel caso in cui la
persona da contattare cambiasse, l’Ente dovrà darne tempestiva comunicazione alla Regione.
3
8
2. Informazioni
1. Descrivere la tipologia del prodotto/servizio dell’Ente ed il relativo processo produttivo. ....
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
2. L’attuatore ha una struttura formativa ?
❏ Sì
❏ No
Se Sì, compili la sezione seguente. Se No, salti alla domanda 6
3. Descrizione della struttura organizzativa dell’Ente(quantificare anche le risorse umane e
professionali con i ruoli ricoperti nell’Ente, nonché le risorse tecniche e logistiche presenti)
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
9
4. Descrizione della struttura interna:
Numero
persone
Ruolo interno
Ruolo formativo
5. Aree di specializzazione formativa dell’Ente ...........................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
6. L'attuatore ha già attuato progetti formativi negli anni passati nello specifico campo del progetto
presentato (a partire dal 1990) ?
❏ Sì
❏ No
10
7. Se sì indicare le principali tipologie di corsi realizzati, avendo cura di segnalare quelli più rilevanti
in relazione al progetto che viene presentato4 e quelli eventualmente approvati a valere su altri
Obiettivi del Fondo Sociale Europeo.
Tipologia del corso
Numero
di corsi
Num.
allievi
Numero
medio di
ore di
corso
Fonte del
finanziamento/Committenza
8. Descrivere, se monitorati, per ciascuna delle tipologie corsuali indicate nella tavola precedente, gli
effetti occupazionali indicando anche i sistemi di verifica degli esiti utilizzati ..............
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
9. Descrivere l’andamento della attività negli ultimi tre anni: .....................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
4
Se la scheda non è sufficiente per indicare le attività svolte, è possibile allegare degli ulteriori fogli
11
10. Riportare i seguenti dati ricavati dall’ultimo bilancio approvato alla data di presentazione del
progetto:
Patrimonio netto
Fatturato
Totale attività
Contributi ricevuti per attività formative
Costo del personale
Costi per acquisizione di consulenze esterne
Altre voci
11. Riportare altri elementi utili per la valutazione dell’attuatore in relazione alla attività formativa
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
12
F. DESCRIZIONE DEL PROGETTO
1. Caratteristiche generali del progetto e obiettivi della formazione
Nel compilare la sezione seguente, si tenga conto che là dove le risposte positive alle domande
prevedano anche una parte descrittiva a cura dell’operatore, la loro assenza equivarrà ad una
risposta negativa.
1. Denominazione dell’intervento (per esteso) .............................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
2. Descrivere la tipologia del prodotto/servizio dell’impresa ed il relativo processo produttivo.
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
3. Durata del progetto espressa in ore:..........................................................................................
4. Indicare la sede del corso e la Provincia per cui viene svolto
Provincie Obiettivo 5b
Sede del corso
❏ BG ❏ BS ❏ CO ❏ LC ❏ PV
Provincia per cui viene ❏ BG ❏ BS
svolto il corso
❏ CO ❏ LC ❏ PV
13
Altra provincia
(motivare) _____________
______________________
______________________
5. L’Ente attuatore è (segnare con una crocetta negli spazi bianchi)
4.1
•
•
•
•
•
•
•
•
4.2
Imprese, anche temporaneamente associate, e loro consorzi, per azioni rivolte al personale proprio
o dei propri associati o consorziati
Le società appartenenti al raggruppamento dell’impresa che propone i corsi per il proprio
personale.
Su specifica commessa di un promotore, soggetti senza scopo di lucro o che per statuto non
distribuiscano gli utili conseguiti, che abbiano finalità formative nell’atto costitutivo e/o statuto ed
abbiano le capacità tecniche gestionali necessarie alla realizzazione del progetto(5).
Centri di formazione professionale pubblici o convenzionati
Agenzie o società di servizi delle Associazioni imprenditoriali, sindacali e di categoria, che
abbiano finalità formative nell'anno costitutivo e/o statuto.
Università, Consorzi Università impresa, Istituti e Enti di ricerca
Università, Consorzi Università impresa e gli Istituti e gli Enti di ricerca per le azioni innovative
Organismi pubblici non territoriali aventi finalità formative nell’atto costitutivo e/o statuto
6. I destinatari delle azioni sono:
‰
‰
‰
Persone occupate, prevalentemente nelle PMI
Titolari, amministratori e coadiuvanti di PMI
Persone disoccupate e giovani in cerca di prima occupazione
7. Le azioni previste sono (una sola scelta):
‰
‰
‰
‰
Interventi per lo sviluppo di professionalità nel settore agricolo, in particolare per ciò che riguarda
l’utilizzo di tecniche e tecnologie innovative per il trattamento e la diffusione delle informazioni.
Interventi per lo sviluppo di professionalità che trovino occupazione all’interno dei nuovi bacini
d’impiego.
azioni di formazione professionale, legate alle finalità della misura, compresa la formazione a
distanza e la formazione continua, che utilizzino preferibilmente modelli innovativi.
Interventi volti alla formazione di nuova imprenditorialità.nei settori citati.
5
Nel caso in cui il promotore non sia l’impresa interessata dall’azione formativa, in sede di convenzione dovranno essere puntualmente
individuate le imprese di appartenenza dei lavoratori destinatari delle azioni formative
14
8. Viene presentata richiesta di deroga al divieto di delega dell'attivita' formativa?
❏ Sì
❏ No
9. Il corso è rivolto a
❏ personale proprio o dei propri associati o consorziati
❏ personale esterno
10. Il corso è di carattere
❏ aziendale
❏ interaziendale
11. Percentuale di lavoratori provenienti da PMI6 (se si tratta di un’unica impresa, indicare 100%):
______________%
12. Se interaziendale, indicare, ove individuate, le imprese di appartenenza dei lavoratori partecipanti
e il numero di partecipanti per azienda7
Imprese di appartenenza
6
7
E’ PMI ?
Vedi definizione pag.12 delle “Indicazioni”.
Se lo spazio è insufficiente, allegare un elenco.
15
Numero partecipanti
al corso
13. Il progetto favorisce la partecipazione delle donne ?
❏ Sì
❏ No
14. Sono previste particolari iniziative (ad esempio le “azioni positive” previste dalla L. 125/91)?
❏ Sì
❏ No
15. Se sì, descriverle sinteticamente .............................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
Le risposte fornite alle domande 17-23 andranno motivate in dettaglio nella descrizione degli obiettivi
formativi (punto 2.1)
16. Al termine del percorso formativo, è prevedibile un riequilibrio anche parziale nelle opportunità di
inserimento nel mercato del lavoro offerte ad uomini e donne?
❏ Sì
❏ No
17. Il progetto presentato risponde a cambiamenti aziendali?
❏ Sì
❏ No
18. Il progetto presentato risponde a cambiamenti settoriali?
❏ Sì
❏ No
19. Il progetto presentato mira ad un consolidamento della struttura produttiva?
❏ Sì
❏ No
20. Il progetto presentato risponde ad esigenze formative interne o indotte da innovazioni del sistema
infrastrutturale in ambito agricolo o industriale – artigiano?
❏ Sì
❏ No
16
21. Il progetto presentato intende rispondere ad una minaccia di disoccupazione?
❏ Sì
❏ No
22. Il progetto risponde ad esigenze formative indotte da adeguamenti per la valorizzazione e la
protezione dell’ambiente?
❏ Sì
❏ No
23. Settore/i delle imprese in cui sono occupati i destinatari della azione formativa
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
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‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
‰
Agricoltura pesca e acquacultura
Industria alimentare
Alberghiero e ristorazione
Chimica
Meccanica e metallurgia
Tessile
Elettricità elettronica
Legno mobili e arredamento
Edilizia
Trasporti e spedizioni
Grafica, fotografia, cartotecnica, poligrafia
Turismo
Commercio
Amministrazione lavori ufficio
Credito e assicurazione
Spettacolo sport e mass media
Attività promozionale e pubblicità
Abbigliamento pelli e moda
Artigianato artistico
Acconciatura estetica
Servizi socio educativi
Informatica
Ecologia e ambiente
Beni culturali
Gestione aziendale
Altri specificare (_______________________________________)
17
24. Nel caso di lavoratori occupati, descrivere il ruolo lavorativo attuale delle persone destinatarie
della azione formativa, specificando in particolare quali delle loro mansioni e compiti sono
coinvolti dalla azione stessa.............................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
25. Nel caso di lavoratori occupati, descrivere gli obiettivi della azione formativa e in particolare i
cambiamenti previsti in termini di competenze correlate ai compiti e funzioni..............
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
18
26. Sono previste metodologie didattiche innovative nella attività formativa?
❏ Sì
❏ No
27. Se sì,
‰
‰
Formazione a distanza
Altro
28. Specificare: .............................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
29. Nel caso di lavoratori occupati, dire se il progetto formativo si colloca all’interno di un piano di
sviluppo della formazione del personale aziendale
❏ no
❏ sì
30. Se sì, descrivere il piano di sviluppo ......................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
19
2. Percorso formativo
1. Obiettivi formativi ....................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
2. Descrivere l’articolazione del percorso formativo:
Aree disciplinari
8
Contenuti formativi
1: Formazione in aula
2: Esercitazioni pratiche
3: Formazione a distanza
4: Altro da specificare
20
Tipo di formazione8
Durata
(ore)
3. Descrivere l’eventuale articolazione in moduli ........................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
4. Sedi di svolgimento del corso ...................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
5. Specificare le attrezzature previste per il corso.
Tipologia
Quantità
6. Sono previste verifiche dell’apprendimento ?
❏ No
❏ Sì
21
In possesso
Da acquisire
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
❏
7. Se sì, specificare: ......................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
8. Quale è la certificazione della quale si richiede il rilascio al termine dell’azione formativa?
❏ Certificato di frequenza
❏ Certificato di qualifica
❏ Certificato di specializzazione
9. Eventuali ulteriori informazioni relative al progetto che si ritiene utile evidenziare ...............
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
22
G. Richiesta di deroga al divieto di delega della attività formativa
Al Servizio Programmi Comunitari
Direzione Generale Formazione e Lavoro,
Regione Lombardia
Via Soderini, 24
20146 Milano
Oggetto: richiesta di deroga al divieto di delega dell’attività formativa.
Io sottoscritta/o.........................................................................................................................
in qualità di legale rappresentante del ..................................................... ............ ..........
...........................................................................................................................................
avendo presentato domanda di accesso al contributo del F.S.E. per l’anno 199_ per il progetto
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
DICHIARO CHE
‰
l’ente che rappresento non dispone in maniera diretta delle competenze per realizzare apporti
integrativi specialistici necessari all’iniziativa formativa oggetto della domanda.
‰
l’ente che rappresento è un’impresa, o una associazione anche temporanea di imprese o un
consorzio di imprese, che non dispone di
un centro di formazione interno, e l’iniziativa
formativa oggetto della domanda e’ rivolta a personale dipendente.
‰
l’ente che rappresento è un ente pubblico territoriale.
e pertanto
CHIEDO
di poter delegare le attività specificate alla pagina seguente
Data,___________
__________________________
la / il legale rappresentante
(timbro e firma)
23
H. Ente delegato9
1. Funzione delegata:
Funzione delegata
❏ Progettazione
❏ Orientamento
e/o
diagnosi
Motivazione
delle
competenze
❏ Preparazione materiali
❏ Docenza
2. Denominazione sociale .............................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
3. Codice fiscale ...........................................................................................................................
4. Partita IVA ...............................................................................................................................
5. N.° Registro Imprese10 ..............................................................................................................
6. Indirizzo sede sociale : Via .......................................................................................................
7. Città
8. Cap ..........................................................................................................................................
9. Provincia ..................................................................................................................................
10. Telefono .................................................................................................................................
11. Secondo telefono.....................................................................................................................
12. Fax ..........................................................................................................................................
9
Compilare una scheda per ogni Ente delegato
Solo per le imprese con obbligo di iscrizione al Registro Imprese
10
24
Costo
13. Rappresentante legale .............................................................................................................
14. Residente a .............................................................................................................................
15. Nato a .....................................................................................................................................
16. Il
.........................................................................................................................................
17. Codice fiscale..........................................................................................................................
18. Ha nello statuto le finalità formative ?
❏ Sì
❏ No
19. Anno di costituzione dell'Ente delegato..................................................................................
20. Descrizione della struttura organizzativa dell’Ente delegato (quantificare le risorse umane e
professionali con i ruoli ricoperti nell’Ente, e quelle tecniche e logistiche disponibili) con
particolare riguardo per la attività formativa ...................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
21. Riportare i principali dati economico-finanziari dell’Ente delegato al 1997, evidenziandone la
componente legata alla attività formativa ........................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
25
22. Attività svolta con particolare riguardo all’area dell’azione formativa proposta ...................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
23. Eventuali altri elementi utili per la valutazione dell’Ente delegato in relazione alla azione
formativa proposta ...........................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
26
I. SINTESI DEL CORSO E PREVENTIVO DELLE SPESE
Anno 1998 e 1999
Vanno compilate sia le celle bianche sia quelle grigie. Per maggiori informazioni si veda la Guida alla compilazione.
A
Attivita' corsuale
A1
Obiettivo
A2
A3
Asse
Sub asse
A4
N. edizioni
5b
ad uso interno dell'ufficio
Singola
edizione
A5
A6
A7
A8
A9
Ore teoria
Ore esercitazioni pratiche
Ore tirocinio/stage
Ore orientamento
Totale ore
A10
A11
N. allievi
N. medio di allievi per edizione
B
Spese insegnanti
B1
B2
B3
B4
Docenti interni
Docenti esterni fascia A
Docenti esterni fascia B
Totale ore docenza
B5
B6
B7
B8
Codocenti interni
Codocenti esterni fascia B
Codocenti esterni fascia C
Totale ore codocenza
Numero del corso:
Totale tutte le
edizioni
Di cui donne:
(dato previsto)
Ore
Costo ora
Totale al netto IVA
% IVA
IVA
Totale al lordo IVA
Giorni
Costo giorno
Totale al netto IVA
% IVA
IVA
Totale al lordo IVA
Ore
Quota oraria
Totale al netto IVA
% IVA
IVA
Totale al lordo IVA
B9 Sostegno disabili personale interno
B10 Sostegno disabili personale esterno
B11 Totale ore sostegno disabili
B12 Tutor interni
B13 Tutor esterni
B14 Totale ore tutor
B15
B16
B17
B18
B19
B20
Coordinatori interni
Coordinatori esterni
Direttori interni
Direttori esterni fascia A
Direttori esterni fascia B
Totale ore coordinamento e direzione
B21 Trasferta viaggi
B22 Totale spese insegnanti
C
Spese allievi
C1
C2
C3
C4
C5
Allievi disoccupati
Inail
Assicurazioni
Allievi occupati dipendenti
Formazione formatori
C6
C7
C8
Vitto
Viaggio
Alloggio
C9
Totale spese allievi
-
N.
Costo unitario
-
D
Spese di gestione e funzionamento
D1
D2
D3
D4
D5
D6
Attrezzature
Affitto
Leasing
Ammortamento
Manutenzione ordinaria
Materiali di consumo
Licenza d'uso e software
D7
D8
D9
Materiale didattico individuale
Indumenti protettivi
Materiale per formaz. a distanza
D10
D11
D12
D13
D14
Personale amministrativo
Segreteria (pers. interno)
Segreteria (pers. esterno)
Amministrazione (pers. interno)
Amministrazione (pers. esterno)
Totale ore segreteria e amministrazione
Allievi
Costo allievo
Ore
Costo ora
Totale al netto IVA
% IVA
IVA
Totale al lordo IVA
Totale al netto IVA
% IVA
IVA
Totale al lordo IVA
Totale al netto IVA
% IVA
IVA
Totale al lordo IVA
Totale al netto IVA
% IVA
IVA
Totale al lordo IVA
D15 Ausiliario (pers. interno)
D16 Ausiliario (pers. esterno)
D17 Totale ore ausiliario
D18
D19
D20
D21
Spese generali
Immobili
Spese amministrative
Spese varie di gestione
Collegamenti telematici
D22 Totale spese di gestione e funzionamento
E
Altre spese
E1
E2
Progettazione
Elaborazione dispense didattiche
E3
Pubblicità del corso e bandi
E4
E5
E6
E7
E8
E9
Orientamento
Accompagnamento
Preparazione materiale form. a distanza
Selezione (per allievi disoccupati)
Esami finali
Preparazione relazione esiti occupaz.
-
Ore
Costo ora
-
-
Totale al netto IVA
% IVA
IVA
Totale al lordo IVA
Totale al netto IVA
% IVA
IVA
Totale al lordo IVA
E10 Totale altre spese
F
Totali
F1
Totale generale
F2
Totale generale approssimato
F3
Costo ora allievo
F4
Finanziamento pubblico
% sul totale
J. Guida alla compilazione del preventivo
1. Indicazioni generali
Nella predisposizione del preventivo delle spese si tengano presenti le seguenti indicazioni generali:
a) Il preventivo riassume i costi relativi all’intero corso; nel caso quindi di corsi articolati su più
edizioni il preventivo comprende i costi di tutte le edizioni.
b) I finanziamenti assegnati sono erogati in esenzione di IVA ai sensi dell’art. 14 comma 10 della
legge 537/93 e successive integrazioni e modificazioni. Quindi per quanto riguarda l'IVA, questa
viene riconosciuta solo se è indetraibile, vale a dire ogni volta che l'Operatore è nell'impossibilità
di recuperarla. In tale caso, nella colonna “% IVA”, va indicata la percentuale IVA indetraibile
applicata (che sarà uguale a 0 qualora l’IVA sia totalmente detraibile, oppure uguale a 20 nel caso
l’IVA sia completamente non detraibile; naturalmente, per gli enti che hanno quote parziali di
indetraibilità, la percentuale IVA può assumere valori intermedi tra 0 e 20) .
c) Di norma, la percentuale IVA è sempre la stessa per tutte le voci di spesa. Eccezioni a questa
regola si possono avere nei casi seguenti:
• Quando l’IVA grava solo parzialmente su una voce di spesa (ciò può accadere, ad esempio, per
il personale esterno con incarico professionale, che può essere parte con IVA e parte senza): in
questo caso la percentuale IVA è data da un valore medio, che consentirà di calcolare l’IVA
effettivamente da esporre nella colonna 5 (IVA).
• Nel caso delle spese di vitto (riga C6), che di norma hanno una IVA del 10% o inferiore.
d) Sono ammessi storni tra le voci di costo all’interno delle singole macro categorie di spesa, fermi
restando i massimali ove questi sono definiti.
e) Sono ammessi storni tra una macro categoria e l’altra nell’ordine del 15% del totale generale.
f) Oltre alle correzioni di semplice errore materiale, i preventivi che eccedono i massimali di costo e
di durata previsti per i diversi assi e sub assi, saranno ricondotti d'ufficio a tali limiti.
2. Indicazioni sulle singole voci di costo
A Attività corsuale
A1 Obiettivo
La casella è precompilata e indica l’Obiettivo del corso
A2 Asse
Indicare l’Asse del corso
A3 Sub asse
Indicare il Sub asse del corso
A4 N. edizioni
Indicare il numero di edizioni del corso
A5 Ore teoria
Indicare il numero di ore di teoria per singola edizione (prima colonna) e per tutte le edizioni (seconda colonna).
A6 Ore esercitazioni pratiche
Indicare il numero di ore di esercitazioni pratiche per singola edizione (prima colonna) e per tutte le edizioni (seconda
colonna).
A7 Ore tirocinio/stage
Il tirocinio risulta ammissibile solo per corsi rivolti a disoccupati, in caso di formazione rivolta all’autoimprenditorialità il
tirocinio potrà essere sostituito da moduli specifici di tutoraggio alla creazione di impresa.
29
A8 Ore orientamento
Sono ammissibili.
A9 Totale ore
Il totale ore per singola edizione (comprendente le ore di teoria, esercitazioni pratiche e orientamento) non può superare i
limiti di durata, per singola edizione e per i diversi sub assi, previsti nel capitolo “E - Durata e numero di allievi del corso”
della Circolare. Nella seconda colonna va indicato il totale ore del corso (numero edizioni moltiplicato per le ore della
singola edizione).
A10 N. allievi
Indicare il numero totale di allievi del corso. Nella casella denominata “Di cui donne (dato previsto)” va indicato il numero
totale di donne su tutto il corso.
A11 N. medio di allievi per edizione
Indicare il numero medio di allievi per edizione (totale allievi diviso per il numero di edizioni). Non può essere inferiore a 8
per gli occupati e 15 per i disoccupati.
B
Spese insegnanti
B1 Docenti interni
Il costo orario si calcola dividendo il costo lordo globale annuo per il numero di ore lavorative annue previsto dai singoli
contratti di lavoro.
Non può superare comunque il massimale previsto per i docenti esterni di fascia A (Lire 165.000).
B2 Docenti esterni fascia A
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire Lire 165.000 (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12%. INPS).
In questa fascia rientrano le seguenti tipologie di personale:
• Docenti universitari di ruolo (ordinari o associati), ricercatori senior (dirigenti di ricerca, primi ricercatori)
• Dirigenti di azienda, imprenditori, esperti senior (con esperienza professionale almeno decennale nel profilo o
categoria di riferimento)
• Professionisti, esperti di orientamento, formazione (iniziale e continua) e didattica (con esperienza professionale
almeno decennale nel profilo o categoria di riferimento).
B3 Docenti esterni fascia B
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire 110.000 (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12%. INPS).
In questa fascia rientrano le seguenti tipologie di personale:
• Ricercatori universitari (primo livello), ricercatori junior (con esperienza professionale almeno triennale di
conduzione o gestione di progetti nel settore di interesse)
• Professionisti, esperti junior di orientamento, formazione (iniziale e continua) e didattica (con esperienza
professionale almeno triennale di conduzione o gestione di progetti nel settore di interesse)
B4 Totale ore docenza
Non può superare il totale delle ore di teoria e di esercitazioni pratiche (riferito all’intero corso)
B5 Codocenti interni
Il costo orario si calcola dividendo il costo lordo globale annuo per il numero di ore lavorative annue previsto dai singoli
contratti di lavoro. Non può superare comunque il massimale previsto per i codocenti esterni di fascia B (Lire 110.000).
B6 Codocenti esterni fascia B
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire 110.000 (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12% INPS).
.
In questa fascia rientrano le seguenti tipologie di personale:
• Ricercatori universitari (primo livello), ricercatori junior (con esperienza professionale almeno triennale di
conduzione o gestione di progetti nel settore di interesse)
• Professionisti, esperti junior di orientamento, formazione (iniziale e continua) e didattica (con esperienza
professionale almeno triennale di conduzione o gestione di progetti nel settore di interesse)
B7 Codocenti esterni fascia C
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire 88.000 (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12% INPS). In questa fascia
rientrano gli assistenti tecnici (laureati o diplomati) con competenza ed esperienza almeno biennale nel settore
B8 Totale ore codocenza
Non può superare il 40% del totale delle ore di teoria e di esercitazioni pratiche dell’intero corso (A5 + riga A6, colonna 2)
B9 Sostegno disabili personale interno
Il costo orario si calcola dividendo il costo lordo globale annuo per il numero di ore lavorative annue previsto dai singoli
contratti di lavoro. Non può superare comunque il massimale previsto per il personale esterno adibito al sostegno disabili
(Lire 80.000)
30
B10 Sostegno disabili personale esterno
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire 80.000. In questa fascia rientrano
gli assistenti tecnici (laureati o diplomati) con competenza ed esperienza almeno biennale nel settore
B11 Totale ore sostegno disabili
Indica il totale delle ore del personale interno ed esterno adibito al sostegno disabili
B12 Tutor interni
Il costo orario si calcola dividendo il costo lordo globale annuo per il numero di ore lavorative annue previsto dai singoli
contratti di lavoro. Non può superare comunque il massimale previsto per il personale tutor esterno (Lire 60.000).
B13 Tutor esterni
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire 60.000 (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12% INPS). In questa fascia
rientrano i laureati o diplomati impegnati come supporto alla docenza e/o alla gestione d’aula.
B14 Totale ore tutor
Indica il totale delle ore del personale tutor interno ed esterno, questo totale non può superare le ore totali di corso, eccezion
fatta per la formazione destinata all’autoimprenditorialità per cui è previsto un aumento massimo delle ore di tutoraggio pari
al 30%.
B15 Coordinatori interni
Il costo orario si calcola dividendo il costo lordo globale annuo per il numero di ore lavorative annue previsto dai singoli
contratti di lavoro. Non può superare comunque il massimale previsto per i coordinatori esterni (Lire 110.000)
B16 Coordinatori esterni
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire 110.000 (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12% INPS)
B17 Direttori interni
Il costo orario si calcola dividendo il costo lordo globale annuo per il numero di ore lavorative annue previsto dai singoli
contratti di lavoro. Non può superare comunque il massimale previsto per i direttori esterni di fascia A (Lire 165.000)
B18 Direttori esterni fascia A
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire 165.000 (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12% INPS).
In questa fascia rientrano le seguenti tipologie di personale:
• Docenti universitari di ruolo (ordinari o associati), ricercatori senior (dirigenti di ricerca, primi ricercatori)
• Dirigenti di azienda, imprenditori, esperti senior (con esperienza professionale almeno decennale nel profilo o
categoria di riferimento)
• Professionisti, esperti di orientamento, formazione (iniziale e continua) e didattica (con esperienza professionale
almeno decennale nel profilo o categoria di riferimento)
B19 Direttori esterni fascia B
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire 110.000 (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12% INPS).
In questa fascia rientrano le seguenti tipologie di personale:
• Ricercatori universitari (primo livello), ricercatori junior (con esperienza professionale almeno triennale di
conduzione o gestione di progetti nel settore di interesse)
• Professionisti, esperti junior di orientamento, formazione (iniziale e continua) e didattica (con esperienza
professionale almeno triennale di conduzione o gestione di progetti nel settore di interesse).
B20 Totale ore coordinamento e direzione
Non può superare il 90% delle ore dell’intero corso. In caso di più edizioni, non può superare il 70%.
B21 Trasferta viaggi
Indicare le spese di trasferta viaggi del personale interno ed esterno.
Tali spese sono riconosciute in maniera analoga al trattamento dei pubblici dipendenti di pari fascia secondo la normativa
regionale in vigore e comunque non superiore al trattamento di 1° dirigente. Le spese di viaggio sono ammissibili per l’uso
dei mezzi pubblici. Le spese per i mezzi privati sono ammissibili esclusivamente nel caso di comprovata impossibilità
all’utilizzo di mezzi pubblici
B22 Totale spese insegnanti
Riassume tutte le voci di spesa relative al personale insegnante
C Spese allievi
C1 Allievi disoccupati o in cerca di prima occupazione
Non é ammessa la spesa relativa a questa voce
C2 Inail
C3 Assicurazioni
Sono ammesse le spese di assicurazione per gli allievi del corso.
31
C4 Allievi occupati dipendenti
E’ ammesso il rimborso parziale degli stipendi degli allievi nella misura massima del 20% del Totale generale approssimato
(riga F2), solo se il corso si svolge in orario di lavoro e se si intende coprire la quota di cofinanziamento privato con il
rimborso parziale degli stipendi. In questo caso il valore massimo consentito è pari al totale di tutte le altre voci del
preventivo diviso 4.
Qualora il corso si svolga al di fuori dell’orario di lavoro, la quota di cofinanziamento privato (pari al 20% del Totale
generale approssimato) verrà coperta con voci di spesa diverse dal rimborso parziale degli stipendi.
C5 Formazione formatori
Per quanto concerne la formazione dei formatori (dipendenti di enti convenzionati o di enti pubblici), é ammesso il rimborso
della retribuzione, degli oneri sociali e riflessi e delle indennità rapportato alle ore di formazione effettiva dei formatori
C6 Vitto
Il numero massimo di pasti ammissibile (colonna 1) è uguale al numero totale di ore del corso (A9 colonna 2) diviso per 6.
Il costo massimo per pasto é di Lire 17.000.
C7 Viaggio
Le spese di viaggio sono ammesse nei seguenti casi:
• allievi disoccupati, dal domicilio alle sedi di formazione
• allievi occupati, dalle sedi di lavoro alle sedi di formazione
Le spese di viaggio sono ammissibili per l’uso dei mezzi pubblici. Le spese per i mezzi privati sono ammissibili
esclusivamente nel caso di comprovata impossibilità all’utilizzo di mezzi pubblici
C8 Alloggio
Il numero massimo di giornate ammissibili per le azioni formative a carattere residenziale e nel caso di viaggi guidati di
istruzione (colonna 1), è uguale 15 per ogni edizione. Il costo massimo é di Lire 70.000 a giornata per allievo.
C9 Totale spese allievi
Riassume tutte le voci di spesa relative agli allievi
D Spese di gestione e funzionamento
D1 Affitto
Le spese di affitto devono essere rapportate al periodo di effettivo utilizzo delle attrezzature
D2 Leasing
Le spese di leasing devono essere rapportate al periodo di effettivo utilizzo delle attrezzature. Sono esclusi: riscatto e oneri
amministrativi, bancari e fiscali ad esso legati
D3 Ammortamento
Le spese di ammortamento (solo per beni con periodo di ammortamento superiore a 12 mesi e tenendo conto dell’importo
registrato nel libro dei cespiti) devono essere rapportate al periodo di effettivo utilizzo delle attrezzature
D4 Manutenzione ordinaria
Si riferisce alle spese di manutenzione ordinaria delle attrezzature in proprietà
D5 Materiali di consumo
Si riferisce alle spese per materiali in dotazione collettiva
D6 Licenza d'uso e software
Si riferisce alle spese per l’acquisto di licenze software di base ed applicativi
D7 Materiale didattico individuale
Si riferisce alle spese per materiali che alla fine del corso restano in dotazione agli allievi
D8 Indumenti protettivi
E’ ammessa la spesa per gli indumenti protettivi, ove necessari
D9 Materiale per formazione a distanza
E’ ammessa la spesa per i materiali per la formazione a distanza
D10 Segreteria (pers. interno)
Il costo orario si calcola dividendo il costo lordo globale annuo per il numero di ore lavorative annue previsto dai singoli
contratti di lavoro. Non può superare comunque il massimale previsto per il personale esterno di segreteria (Lire 44.000)
D11 Segreteria (pers. esterno)
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire 44.000 (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12% INPS)
D12 Amministrazione (pers. interno)
Il costo orario si calcola dividendo il costo lordo globale annuo per il numero di ore lavorative annue previsto dai singoli
contratti di lavoro. Non può superare comunque il massimale previsto per il personale amministrativo esterno (Lire 44.000)
D13 Amministrazione (pers. esterno)
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire 44.000 (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12% INPS).
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D14 Totale ore segreteria e amministrazione
Indica il totale delle ore del personale interno ed esterno. Non può superare il totale delle ore dell’intero corso (riga A9
colonna 2)
D15 Ausiliario (pers. interno)
Il costo orario si calcola dividendo il costo lordo globale annuo per il numero di ore annue di lavoro previsto dai singoli
contratti di lavoro. Non può superare comunque il massimale previsto per il personale ausiliario esterno (Lire 44.000)
D16 Ausiliario (pers. interno)
Il costo orario corrisponde al costo della prestazione professionale e non può superare Lire 44.000. (questa cifra è
omnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12% INPS)
D17 Totale ore ausiliario
Indica il totale delle ore del personale ausiliario interno ed esterno. Non può superare il totale delle ore dell’intero corso (riga
A9 colonna 2)
D18 Immobili
Sono ammesse le spese di:
• affitto locali;
• manutenzione ordinaria;
• pulizie;
D19 Spese amministrative
Sono ammesse le spese di:
• fornitura per uffici e cancelleria, comprese le attrezzature per attività non didattiche;
• assicurazioni non relative agli allievi;
• luce, gas e acqua;
• spese telefoniche e postali;
• riscaldamento e condizionamento
D20 Spese varie di gestione
Si tratta di spese non ricorrenti e non definibili in termini generali. Sono riconosciute, caso per caso, in relazione alla
specifica tipologia dei corsi
D21 Collegamenti telematici
E’ ammessa la spesa per i collegamenti telematici (es. Internet, accessi a banche dati).
D22 Totale spese di gestione e funzionamento
Riassume le spese di gestione e funzionamento
E Altre spese
E1 Progettazione
Questa voce si riferisce alla progettazione del contenuto e della struttura dei corsi.
Nella prima colonna va indicato il numero di ore dedicate alla progettazione, che non può superare superare i seguenti
massimali:
il 30% del totale del costo del corso (esclusa la voce E1 – Progettazione ed E2 – Elaborazione dispense didattiche) nel
caso di corsi aventi costo complessivo fino a Lit. 100.000.000;
il 20 % del totale del costo del corso (esclusa la voce E1 – Progettazione ed E2 – Elaborazione dispense didattiche) nel
caso di corsi aventi costo complessivo fino a Lit. 500.000.000;
il 10% del totale del costo del corso (esclusa la voce E1 – Progettazione ed E2 – Elaborazione dispense didattiche) nel
caso di corsi aventi costo complessivo superiore a Lit. 500.000.000
Il costo orario massimo (riga E1 seconda colonna) è pari a Lire 165.000 . Nel caso la progettazione sia svolta da
personale interno, il costo orario si calcola si calcola dividendo il costo lordo globale annuo per il numero di ore annue
di lavoro previsto dai singoli contratti di lavoro.
Nel caso la progettazione sia svolta da personale esterno il costo orario massimo è pari a Lire 165.000. (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12% INPS).
L’entità della spesa va in ogni caso rapportata al fatto che si tratti di progetti nuovi, che non si richiamano ad altri precedenti
o simili.
E2 Elaborazione dispense didattiche
Questa voce si riferisce alla elaborazione delle dispense didattiche, tenendo conto che l’acquisto di testi didattici
disponibili sul mercato va ricompreso nella voce D7 materiale didattico individuale.
Nella colonna 1 va indicato il numero di ore dedicate alla elaborazione, che non può superare i seguenti massimali:
il 30% del totale del costo del corso (esclusa la voce E1 – Progettazione ed E2 – Elaborazione dispense didattiche) nel
caso di corsi aventi costo complessivo fino a Lit. 100.000.000;
il 20 % del totale del costo del corso (esclusa la voce E1 – Progettazione ed E2 – Elaborazione dispense didattiche) nel
caso di corsi aventi costo complessivo fino a Lit. 500.000.000;
il 10% del totale del costo del corso (esclusa la voce E1 – Progettazione ed E2 – Elaborazione dispense didattiche) nel
caso di corsi aventi costo complessivo superiore a Lit. 500.000.000.
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L’entità della spesa va in ogni caso rapportata al fatto che si tratti di dispense di nuova edizione e predisposte
esclusivamente per il corso.
Il costo orario massimo (riga E1 colonna 2) è pari a Lire 165.000.. Nel caso questa attività sia svolta da personale
interno, Il costo orario si calcola dividendo il costo lordo globale annuo per il numero di ore annue di lavoro previsto
dai singoli contratti di lavoro.
Nel caso la progettazione sia svolta da personale esterno il costo orario massimo è pari a Lire 165.000. (questa cifra è
onnicomprensiva di eventuali oneri previdenziali esposti nelle fatture o nelle ricevute – es. 12% INPS).
E3 Pubblicità del corso e bandi
Il costo è ammissibile solo per corsi rivolti a disoccupati e la cifra massima finanziabile é di Lire 30.000.000.
E4 Orientamento
Sono ammesse le spese relative all’orientamento lavoro.
E5 Accompagnamento
Non sono ammesse le spese relative all’accompagnamento.
E6 Preparazione materiale per formazione a distanza
Sono ammesse le spese relative alla preparazione di materiale per la formazione a distanza (ove prevista).
Per formazione a distanza si intende ogni forma di istruzione che utilizza tecnologie tradizionali (posta) o innovative
(trasmissione mediante utilizzo di supporti telematici) o di package didattico (audiocassette, videocassette, CDROM), atte a
far giungere il messaggio a distanza tra docente e allievo.
E7 Selezione (per allievi disoccupati)
Il numero totale di ore dedicate alla selezione degli allievi non può superare il numero totale degli allievi del corso previsti,
moltiplicato per sei.
E8 Esami finali
E’ ammessa la spesa per gettoni di presenza ai componenti delle commissioni d’esame, di cui alla L.R. 95/80 e successive
modificazioni, come disposto dalla DGR n. 18669 del 11/2/1992. Gli esami finali non concorrono a formare il monte ore
corso.
E9 Preparazione relazione esiti occupazionali
Voce di spesa non ammissibile
E10 Totale altre spese
Riassume i costi relativi alle “Altre spese”
F Totali
F1 Totale generale
Riassume il totale generale delle spese del corso
F2 Totale generale approssimato
Riassume il totale generale, approssimato alle 1000 lire, delle spese del corso
F3 Costo ora allievo
Il dato deriva dalla divisione fra la cella di riga F2 (totale generale approssimato), al netto delle voci di costo della riga C4, e
il numero totale di ore allievo (numero totale di allievi per il numero di ore del corso, cioè A10 per A9).
Il costo ora allievo non può superare Lire 34.000 per gli occupati e Lire 27.000 per i disoccupati.
F4 Finanziamento pubblico
La prima e la seconda casella sono ad uso interno dell'ufficio e registrano la quota di finanziamento pubblico sul totale
generale approssimato. Per l’asse 2, la quota di finanziamento pubblico é pari all’80% del totale generale approssimato.
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burl98$341
z unit u341 z p. 1667
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
n.progr. <vv101,027>
*
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
1667
burl98$341
n.progr. <vv101,028>
z unit u341 z p. 1668
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
F) DECRETI DIRIGENTI SERVIZI
GIUNTA REGIONALE
[BUR19980128]
[4.2.2]
D.d.s. 16 aprile 1998 - n. 1632
Direzione Generale Tutela Ambientale - Integrazioni al
d.d.g. 29 agosto 1997, n. 3536 avente per oggetto: legge
13 luglio 1966, n. 615 - d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203 d.m. 21 dicembre 1995 - Criteri e procedure per la gestione dei sistemi di monitoraggio delle emissioni da
impianti termoelettrici - Fasc. n. 26264/1
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO PROTEZIONE AMBIENTALE E SICUREZZA INDUSTRIALE
Visti:
le richieste di adeguamento pervenute da Enel con nota
del prot. reg. 3485 del 26 gennaio 1998 relative ad alcuni
punti riportati nel «Manuale di gestione» facente parte integrante e sostanziale del decreto in oggetto.
Che l’Enel considera necessario non abbandonare ovvero
modificare sostanzialmente i sistemi di monitoraggio esistenti e pertanto chiede per alcune prescrizioni contenute
nel manuale di attuare quanto segue.
Per il punto 8.3 comma g) si richiede di sostituire la realizzazione del dispositivo di calibrazione del sistema inserito in testa alla linea con una soluzione alternativa che preveda la possibilità di inserire il gas campione in testa alla
linea di trasporto, a valle del primo filtro con la condizione
che sia adottata una idonea procedura di controllo e manutenzione del filtro stesso.
Intervento da realizzare entro il 31 dicembre 1999.
Per il punto 9.1.1 si richiede in sostituzione di quanto
previsto di dimostrare con idonea documentazione la validità del sistema già installato rispetto alla normativa vigente e in particolare al d.m. 21 dicembre 1995.
Resta inteso che ad ogni modifica sostanziale del software, l’Enel si adeguerà a quanto previsto al punto 9.1.1.
Per il punto 9.1.2 si richiede di predisporre il relativo
software entro il 31 dicembre 1999.
Visti:
la legge 13 luglio 1966, n. 615: «Provvedimenti contro
l’inquinamento atmosferico»;
il d.P.R. 15 aprile 1971, n. 322: «Regolamento per l’esecuzione della legge 13 luglio 1966, n. 615, limitatamente al
settore delle industrie»;
l’art. 101 del d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616: «Trasferimento
alle regioni delle funzioni amministrative»;
la legge regionale 13 luglio 1984, n. 35: «Norme sulla
competenza, la composizione ed il funzionamento del comitato regionale contro l’inquinamento atmosferico per la
Lombardia...»;
il d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203: «...Norme in materia di
qualità dell’aria, relativamente a specifici inquinanti e di
inquinamento prodotto dagli impianti industriali...»;
il d.p.c.m. del 21 luglio 1989: «Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni, ai sensi dell’art. 9 della legge
n. 349/86, per l’attuazione e l’interpretazione del d.P.R.
n. 203/88...»;
il d.m. del 12 luglio 1990: «Linee guida per il contenimento delle emissioni inquinanti degli impianti industriali e la
fissazione dei valori minimi di emissione»;
il d.P.R. 25 luglio 1991: «Modifiche dell’atto di indirizzo
e coordinamento..., emanato con d.p.c.m. del 21 luglio
1989»;
la legge 28 dicembre 1993, n. 549: «Misure a tutela dell’ozono stratosferico e dell’ambiente»;
la legge 21 gennaio 1994, n. 61: «Disposizioni urgenti sulla riorganizzazione dei controlli ambientali e istituzione
dell’agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente;
il d.m. 21 dicembre 1995: «Disciplina dei metodi di controllo delle emissioni in atmosfera dagli impianti industriali»;
la d.g.r. 26 maggio 1987, n. 4/20998 concernente: «Classi-
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*
ficazione delle sostanze organiche volatili ai fini delle limitazioni alle emissioni di origine industriale»;
Dato atto delle osservazioni pervenute e delle consultazioni effettuate con i gestori degli impianti al fine di concordare le procedure.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 8 del d.P.R. 203/88, compete alla regione l’accertamento della «regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell’inquinamento,
nonché il rispetto dei valori limite» e, pertanto, l’adozione
dei criteri di argomento.
Preso atto del parere espresso dal C.R.I.A.L., ex art. 2
della l.r. 13 luglio 1984, n. 35, nella seduta del 6 aprile 1989,
relativamente alle limitazioni alle emissioni atmoferiche di
origine industriale.
Preso atto altresı̀ del parere espresso dal medesimo
C.R.I.A.L. in data 29 gennaio 1998, favorevole all’accoglimento di quanto richiesto alle condizioni riportate nel presente decreto.
Vista la legge regionale 23 luglio 1996, n. 16: Ordinamento della struttura organizzativa e della dirigenza della giunta regionale».
Visti, in particolare, l’art. 17 della suddetta legge, che individua le competenze e i poteri dei direttori generali e il
combinato degli artt. 3 e 18 della legge medesima, che individua le competenze e i poteri della dirigenza.
Visto il decreto del direttore generale per la tutela ambientale 23 ottobre 1997, n. 4601: «Delega di firma al dirigente del servizio protezione ambientale e sicurezza industriale, dott. Vincenzo Azzimonti, di provvedimenti ed atti
di competenza del direttore generale ed in particolare il
punto 3 del decreto medesimo che specifica le competenze
proprie della funzione svolta dallo stesso dirigente, dr. V.
Azzimonti.
Dato atto, ai sensi dell’art. 3 della legge n. 241/90, che
contro il presente provvedimento potrà essere presentato
ricorso giurisdizionale al tribunale amministrativo regionale, entro 60 giorni dalla data di comunicazione dello stesso,
ovvero ricorso straordinario al presidente della Repubblica
entro 120 giorni dalla richiamata data di comunicazione.
Dato atto che il presente provvedimento non è soggetto
a controllo ai sensi dell’art. 17, comma 32 della legge n. 127
del 15 maggio 1997.
Decreta
1. Di integrare, limitatamente per i sistemi di monitoraggio emissioni esistenti alla data di entrata in vigore del d.m.
21 dicembre 1995, il manuale di gestione dei sistemi di monitoraggio delle emissioni (S.M.E.) con quanto di seguito
riportato.
Punto 8.3 comma G
È accettabile l’alternativa di inserire il gas campione in
testa alla linea di trasporto a valle del primo filtro a condizione che sia attuata una manutenzione periodica del filtro,
eseguita secondo procedure standardizzate e ritenute idonee dal servizio di rilevamento. La modifica deve essere realizzata entro il 31 dicembre 1998.
Punto 9.1.1.
Viene concessa una proroga di 6 mesi per una verifica,
su richiesta, della rispondenza del sistema installato a garantire l’acquisizione dei dati previsti dal d.m. 21 dicembre
1995.
La modifica del software per l’adeguamento a quanto
previsto al punto 9.1.1. dovrà avvenire entro il 31 dicembre
1998.
Punto 9.1.2.
Il dato orario deve essere già disponibile in quanto previsto dal d.m. 21 dicembre 1995.
Il formato del record cosı̀ come previsto dal suddetto
punto deve essere reso disponibile entro il 31 dicembre
1998.
2. Il controllo degli adempimenti previsti nel presente
decreto è demandato all’ente responsabile del servizio di
rilevamento competente per territorio.
burl98$341
z unit u341 z p. 1669
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
n.progr. <vv101,028>
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Serie Ordinaria - N. 34 - 24 agosto 1998
3. Il presente decreto dovrà essere pubblicato sul Bollettino Ufficiale della regione Lombardia.
Il dirigente del servizio:
Protezione ambientale e sicurezza industriale:
Vincenzo Azzimonti
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