S. Stefano - Stephanskirche Bamberg
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S. Stefano - Stephanskirche Bamberg
Arte moderna e provocatoria La fonte battesimale (Jürgen Goertz 1986) Il Gesù Bambino, seduto nudo su una sfera di metallo, tiene in grembo la mela d’oro che simboleggia la sua potenza. Tuttavia il divino infante esprime sofferenza: ha la schiena scoperta ed è affetto da idrocefalo. È interamente ricoperto da segni dovuti alla pressione esercitata dalle dita sul suo corpo e i suoi occhi di vetro fissano il mondo esterno. Anche nello sguardo si può percepire la sofferenza del bambino. Sembra quasi di udire, dalla bocca semiaperta del Gesù Bambino, il grido di dolore provocato dalle sue sofferenze. Dio si fa uomo attraverso la figura di Gesù, in quanto siede, nudo e indifeso, in mezzo alle avversità di questo mondo. Il Gesù Bambino infila la mano sinistra in un guanto a forma di mano adulta e ammonitrice. La mano, caratterizzata da un dito indice eccessivamente lungo, è rivolta verso la croce posizionata sull’altare. L’interpretazione può essere la seguente: l’artista Jürgen Goertz ha qui unito la concezione del Natale e della Passione di Cristo. Il Gesù Bambino appena nato porta già con sé la sofferenza del Cristo. Il cammino di vita di Gesù non è possibile senza la croce e la sofferenza. Dio è vicino agli uomini poiché, attraverso la figura di Gesù, s’immerge negli abissi umani. Altare e ambone (Jürgen Goertz 1986) Al centro della chiesa è collocato l’altare che presenta, sia nella parte anteriore che posteriore, entrambe le caratteristiche su cui si basa il pensiero della chiesa evangelica, ovvero la Parola e il Sacramento. Verso l’altare maggiore è visibile la Bibbia, l’antico ma “illuminante” testo della salvezza. Versa all’organo è rappresentata l’Ultima Cena, che scorre nella “vite” della comunità. L’ambone, la struttura sopraelevata dalla quale vengono proclamate le letture, sorregge tre uccelli, simboli dello Spirito Santo che “vola” al cuore della gente attraverso la parola letta. Riflessioni all’interno di una chiesa Stare per un momento in una chiesa Sentirsi per un momento un tutt’uno Con le pietre del pavimento, con le pareti, con le finestre, con gli archi, con il cielo e la terra, con il passato e il presente, con il corpo e l’anima, con me stesso e con gli altri, con gli amici e i nemici, con Dio dentro me, Walter Green con Dio fuori di me. Stärker als der Tod Sentirsi per un momento nient’altro che: eterno, uomo. (Autore sconosciuto - testo all’entrata della chiesa di S. Giacomo, Norimberga) S. Stefano Benvenuti nella chiesa evangelica-luterana di S. Stefano di Bamberg! Questa antica chiesa barocca, dalla sua costruzione luminosa, domina sulla nostra città da secoli. Lasciatevi trasportare da questo luogo sacro dove si percepisce la fede dei molti credenti giunti fin qui nel corso del tempo. In copertina: un angelo porta una pietra e una corona d'alloro, simboli del martirio di S. Stefano (Figura in rilievo in stucco nella volta a crociera). Testo: Andreas Steinbauer, tradotto da: Elisa Tessan Layout: Martin Schott Foto: Gerald Raab. Andreas Wittenberg Responsabile per la 2° edizione: Consiglio parrocchiale di S. Stefano 2012 Flyer sponsored by Stiftung Evangelischer Verein Bamberg. Originariamente i canonici costruirono questa chiesa per ordine della loro congregazione. A partire dal 1807 la chiesa di S. Stefano fu riprogettata e convertita in chiesa parrocchiale evangelica. La Chiesa Il coro Le tre navate Dopo quasi 50 anni dalla costruzione del coro, fu collocata la parte inferiore della chiesa a tre navate. Qui lo stile si differenzia, influenzato dal barocco italiano. Per mancanza di denaro, il centro della chiesa non fu sormontato da nessuna cupola, bensì da un rilievo in stucco dove è raffigurata la lapidazione di S. Stefano. 1803 (10.8.) La chiesa è secolarizzata e riconvertita in un luogo per la conservazione di frutta e verdura. Preziosi pezzi dell’arredamento sono andati perduti. Alcuni di essi si trovano nelle chiese circostanti. 1808 (28.1.) Viene consacrato il primo decano evangelico della chiesa dopo che Massimiliano I Giuseppe, re di Baviera, ha regalato la chiesa alla piccola comunità evangelica di Bamberg. 1843 Viene introdotta a spese pubbliche una loggia reale dopo la visita di Massimiliano, Principe della Corona, e di sua moglie di fede evangelica, la Principessa Maria. 1944/45 La chiesa viene danneggiata dalle bombe e restaurata negli anni ’50. 1975 Il coro - chiesa originaria dei canonici S. Stefano è stata per molto tempo una chiesa collegiata dove i canonici si incontravano per recitare preghiere corali e celebrare messe. Quando, intorno al 1628, iniziarono i lavori per ricostruire l’intera chiesa, come prima cosa fu innalzata la parte ritenuta più importante dai canonici, ovvero il coro con gli stalli. Tale coro fu costruito in stile tardo-gotico, i cui fattori più rappresentativi sono: la luce che inonda l’interno della chiesa attraverso alte vetrate e le colonne raffiguranti i santi più importanti per i religiosi. Nell’arco trionfale, tra l’imperatore Enrico II, fondatore di Bamberg, e sua moglie, l’imperatrice Cunegonda, è collocata l’immagine di Maria con il bambino. Alla destra, è raffigurato Ottone, vescovo di Bamberg. A sinistra si trova l’apostolo Pietro mentre a destra l’apostolo Paolo. Sempre a sinistra viene rappresentato San Lorenzo colla graticola e a destra Chiliano, vescovo di Würzburg. Nella parte centrale del coro è presente la figura di S. Stefano, patrono di questa chiesa e primo martire della cristianità. La sua lapidazione, in stile barocco, è rappresentata sulla pala d’altare dall’artista Johann Jakob Scheubel d.Ä (1730). Anche nella chiave di volta del coro viene raffigurato il Santo con pietre e rami di palma per indicare la sua morte violenta. Gli stalli del coro, progettati da Bernhard Kamm, sono in stile roccocò (1769). Il pregiatissimo rilievo in stucco in sostituzione della cupola Storia della chiesa di S. Stefano Ristrutturazione esterna e interna. 1987 Costruzione del moderno altare sopraelevato. Le decorazione artistiche della chiesa vengono regolarmente integrate con nuove opere. Tra queste si possono ammirare, oltre alla mangiatoia (1954 - 2005) di Wini Bechtel-Kluge, anche „Der Feuerengel im Dornbusch“ (2000) dei fratelli Reith, il gruppo di stele intitolato „Von guten Mächten“ (2007) di Walter Green e „Stärker als der Tod“ (2007), la scultura in acciaio del portoghese Rui, la cui realizzazione fu possibile grazie alla collaborazione della Casa degli Artisti di Villa Concordia. Verso il l’imperatore Enrico II e l’imperatrice 1007 Cunegonda fondano la collegiata di S. Stefano 1020 (24.4.) Papa Benedetto VIII consacra il primo edificio. Del periodo romano si conserva ancora la parte inferiore dell’attuale torre. 1628 1629 Costruzione del coro e della preziosa porta della sagrestia. 1677 1680 Ricostruzione della chiesa a tre navate sotto la direzione di Antonio Petrini I717 (24.8.) La chiesa viene consacrata dopo che fu arricchita da preziose decorazioni interne. In questo periodo si costruiscono anche: il rilievo in stucco sulla crociera del 1688 e il prospetto dell’organo del 1695. La loggia reale - dal 1843 un ricordo di un’epoca signorile