L. CAPPELLETTI – S. BENEDETTI, Le chiavi del Paradiso. Primato

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L. CAPPELLETTI – S. BENEDETTI, Le chiavi del Paradiso. Primato
L. CAPPELLETTI – S. BENEDETTI, Le chiavi del Paradiso. Primato petrino e devozione
mariana di Sisto IV tra Cappella Sistina e S. Maria della Pace, potfaz. F. Andreani,
Istituto Nazionale di Studi Romani, Roma 2016, 118 pagine, 55 tavole a colori, ISBN
978-88-7311-513-7, euro 20
Che cosa c’è dietro l’edificio a pianta centrale (forse il più famoso edificio dipinto di
tutta la pittura rinascimentale) che campeggia sullo sfondo della Consegna delle
chiavi di Perugino? Si tratta di un’architettura di pura fantasia o è possibile
individuare un edificio reale come suo prototipo? E, se sì, quale edificio? Con quale
significato? Perché lo incorniciano le due facce dell’Arco di Costantino? E qual è il
vero senso dell’epigrafe dedicatoria dipinta che compare sull’attico di entrambe?
È da questa serie di domande che prende avvio il volume.
Tenendo conto della migliore bibliografia sul tema, gli autori vanno alla ricerca di
una risposta, innanzitutto attraverso l’analisi del dipinto medesimo e del dirimpettaio
affresco botticelliano, e poi attraverso l’analisi di una complessa serie di fonti:
bibliche, iconografiche, epigrafiche, diplomatiche, cronachistiche, storicoarchitettoniche, topografiche.
Ne viene fuori una storia mai scritta, che lega l’affresco della Sistina al Templum
Pacis, alias S. Maria della Pace, uno degli edifici del cuore di Roma più conosciuti in
alcune delle sue fasi cinquecentesche e secentesche, ma misconosciuto proprio nei
suoi esordi quattrocenteschi, che si devono a Sisto IV e alla sua devozione mariana a
fronte delle perniciose conseguenze della Congiura de’ Pazzi.
Il volume si compone di due saggi. Il primo, a firma dello storico della Chiesa
Lorenzo Cappelletti, fa leva su una serie di documenti storici e su confronti che
chiariscono l’iconografia e l’iconologia dei due affreschi affrontati di Perugino e di
Botticelli. Il secondo, a firma della storica dell’architettura Simona Benedetti,
analizza la tipologia dell’edificio ottagonale dipinto in relazione a una serie di edifici
coevi, concentrando l'analisi sugli anni iniziali della costruzione di S. Maria della
Pace e alla sua collocazione nello spazio cittadino.
La postfazione a firma di Francesco Andreani, architetto e studioso del Quattrocento
romano, aggiunge qualche inusuale confronto.
L’agile volume è impreziosito da ben 55 tavole a colori!
Per l’acquisto rivolgersi all’Istituto