ALICE NEL PAESE CHE MERAVIGLIOSO NON E`

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ALICE NEL PAESE CHE MERAVIGLIOSO NON E`
ALICE NEL PAESE CHE MERAVIGLIOSO NON E’
NARRATORE: Alice si mise in viaggio. Fu molto semplice uscire dal libro: spinse piano il
cancello del codice a barre, e saltò in un’altra realtà, precisamente nel Paese delle meraviglie che lei
pensava fosse il soprannome della terra. Sapeva che la terra è un immenso giardino con continenti
verdi e deserti ocra; un giardino così bello che sembrava impossibile esservi infelici.
ALICE E ABRAMO
ABR- Buongiorno Alice! Sono Abramo.
ALICE- Piacere!
ABR- Ti dice niente il mio nome?
ALICE- Certo, ma faccia conto che non mi dica nulla. D’accordo? ( Lo chiamerei nonnino. Sono
nata dall’incontro di una penna e di un calamaio, io, e questo lascia come un vuoto nel cuore ) Mi
piacerebbe mi facesse da nonno!
ABR- Voglio che cominci il tuo viaggio nell’infanzia con me.
ALICE- Perché proprio con lei?
ABR Perché un giorno mi è successo qualcosa di molto importante per l’infanzia. Sediamoci, una
storia va ascoltata stando seduti.
ALICE- Sa raccontare anche le storie, è il massimo per un nonno!
ABR- Ascolta: io vivevo in una regione dove tutti temevano gli Dei.
ALICE- Perché mai?
ABR- Perché erano crudeli e amavano far soffrire gli uomini chiedendo sacrifici di bambini.
ALICE- Ma Dio è buono, scherziamo? Sono sicura che la sua storia mi piacerà poco.
ABR- Non piace neppure a me! Io ero il solo a non aver paura del mio Dio. Ero convinto che fosse
tanto potente da essere unico e tanto grande da amare moltissimo.
ALICE- Così va meglio! Non riesco a pensare a un Dio cattivo!
ABR- Un giorno il mio Dio mi disse : “Tu mi sacrificherai il tuo unico figlio, là, sulla montagna”.
ALICE- Mi scusi, come glielo disse?
ABR- Di notte, in sogno, attraverso i miei pensieri.
ALICE- Ma un Dio che ama, può chiedere una cosa così TER_RI_FI_CAN_TE?
ABR- Invece mi stava chiedendo la più grande prova possibile del mio amore per lui.
ALICE- Ma lei, come poteva obbedire?
ABR- Non potevo rifiutarmi, era il mio Dio! Preparai l’occorrente e mi avviai con Isacco verso la
montagna.
ALICE- E suo figlio, cosa diceva?
ABR- Non ci capiva nulla. Ma quando afferrai il coltello, non ci riuscii. Era IM_POS_SI_BI_LE.
ALICE- Lo capisco bene, nessuno avrebbe potuto!
ABR- Fu proprio allora che capii che era proprio il mio Dio che tratteneva il mio braccio. Nessuno
deve uccidere i bambini.
ALICE- E meno male, cominciavo a preoccuparmi!
ABR- Infatti i bambini sono la luce del mondo, la speranza, la gioia di vivere.
ALICE- Ma, seriamente lo chiedo: oggi chi penserebbe di uccidere i bambini?
ABR- Oh, nessuno! Ma tutti si abituano così bene alla loro morte che il risultato è lo stesso. Ci sono
nuovi dei ai quali si sacrificano i bambini.
ALICE- E chi sarebbero questi nuovi dei?
ABR- Si chiamano guerra, profitto, razzismo, potere, droga, egoismo.
Canzone : I Nuovi Dei 1
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Musica : WWW – Gazzosa (vedi testo allegato)
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REG- Basta, basta, basta, basta! Tagliate loro la testa! Che questa storia diventi un po’ divertente!
ALICE- Da dove sbuca costei? Mi pare di conoscerla, anzi, la riconosco!
REG- Non sopporto il sociale, anzi è volgare e sinistro!
ABR- Chi è?
ALICE- Sua maestà la Regina di cuori!
REG- Alice!
ALICE- Sì Maestà?
REG- Partiamo!
ALICE- Subito! Ha un gran brutto carattere. E’ gelosa, ma non è colpa sua, è stata scritta così.
REG- Sento tutto!
ALICE-Non è vero.
ABR- Ricorda allora: “Il diritto alla vita e alla sopravvivenza ha inizio nella mia storia.”
ALICE E’ giusto, questo è il primo dei diritti…
REG- Sono io quella che può fare leggi; proclamo quindi“Il diritto alla vita e alla sopravvivenza
ABR- Arrivederci.
ALICE- Non mi dà un bacio?
ABR- Ma certo!
REG- Pfui! Io detesto i baci, sono così ridicoli!
NARRATORE: Alice e la regina di cuori, ripresero il viaggio e giunsero in una grande città, dove si
può trovare di tutto: quartieri di ogni razza, quartieri ricchi e zone di povertà; tutti uguali come in
ogni città. Gli unici posti dove la gente si confonde, sono gli ospedali, i grandi magazzini e le
caserme; fu proprio davanti ad un grande ospedale che si fermarono.
MAMMA PENNY
ALICE-Mi dispiace Maestà, ma siamo affondate nel sociale fino al collo, stavolta.
Si avvicina una grossa signora…
PEN- Cocchina, non si può stare per strada a ore simili! Comunque, se aspetti qualcuno, faresti
bene ad entrare. Vieni ciccina.
ALICE- Oh, buona sera signora, lei abita qui?
PEN- No, qui ci lavoro.
ALICE- Qual è il suo lavoro?
PEN- Sono un po’ ostetrica di giorno, un po’ infermiera di notte…Sono come tutte le mamme, tutte
le famiglie, tutto l’affetto. Sono Super mamma Penny, io!
ALICE- Un grande cuore, insomma!
PEN- A proposito, chi aspettavi fuori?
ALICE- Lei… almeno credo!
PEN- “ Mealmenocredi” che vuol dire?
ALICE- Vuol dire che l’aspettavo senza conoscerla. Almeno tale è la mia intuizione.
PEN- “Tale è la mia intuizione”, caspita, parli come un libro!
ALICE- Si capisce tanto?
PEN- Vieni con me. Guarda a quanti bambini accudisco! (DIAPOSITIVA)
ALICE- Ma lei riesce da sola a seguire tutti i bambini che sono qui dentro?
PEN- Certamente, li aiuto a nascere, li aiuto a vivere, li consolo, li curo anche raccontando delle
storie.
REG- Sento tutto! Proclamo il Diritto alla salute per tutti i bambini del mondo !
ALICE-Ben fatto Maestà! (a Penny) Mi dica, come fa a capire quando qualcosa non va nei
bambini?
PEN- Devi trovare le logìe.
ALICE- Cioè?
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PEN- Se un bambino ha il cuore che non va, è in cardiologia. Se è la pelle, è in dermatologia. Se è
la digestione è in gastrologia…. Siamo in biologia.
REGINA- Perché sei preoccupata?
ALICE- La mia testa il mio cuore non stanno bene; dovrei essere ricoverata in tristologia.
PEN- Vuoi che ti canti qualcosa? Lo faccio sempre quando i bambini hanno il magone.
(Alice posò la testa sulle ginocchia di Penny che le cantava una canzone.)
Canzone : Vorrei 2
NARRATORE- Ed ora vi dirò come Alice e la Regina di cuori lasciarono l’ospedale. Chiesero ad
un ragazzino di incollarsi come francobolli in una lettera per le sorelle lasciate in Africa. Dovete
sapere che i personaggi delle storie possono incollarsi dappertutto come illustrazioni. Questo
ragazzo era amorevolmente curato in quell’ospedale, per una rara malattia e scriveva alle sorelle, in
inglese, i progressi della scienza. Le due ragazzine vivevano sole perché il papà era emigrato in
cerca di lavoro.
BANGUI
Sor 1 – E’ arrivata posta ci ha scritto nostro fratello.
Sor 2 – Che peccato! Non sapremo mai cosa ci racconta.
Sor 1 – Non importa, teniamo le lettere in ordine in questo scatolone. Un giorno qualcuno ce le
tradurrà.
Sor 2 – Fammele aprire, dai!
Sor 1 – La voglio aprire io. ( la apre..)
Sor 2 – Io penso che il nostro ragazzo stia benissimo e viva in un luogo fantastico.
Sor 1 – Curato, coccolato da tutti.
Sor 2 – (sbadigliando) E’ tardi, andiamo a dormire. Forse stanotte sogneremo di lui…Buonanotte!
(Alice ela Regina di cuori escono dalla scatola Le sorelle le scoprono.)
Sor 1 – Cosa ci fai tu qui? E’ il colmo, ma guarda un po’!
Sor 2 – Prima di tutto voglio sapere come è entrata in casa nostra.
Sor 1 – E’ incredibile.
ALICE – Ma scusate…
Sor 2 – Non si può stare tranquilli neanche in casa propria allora!
ALICE – Permettete… fatemi spiegare.
Sor 1 – Che facce toste via di qua e subito!
ALICE – Ascoltate…
REG – Silenzio, per la miseria, non si capisce più niente!
Sor 2 – Giusto stiamo calme, ragioniamo. Esattamente cosa volete?
ALICE – In realtà vorrei chiedervi qualcosa da leggere in lingua inglese. Sono britannica, sapete e,
da tanto tempo non leggo più niente nella mia lingua. E’ pazzesco come si dimentica facilmente, se
non si fa pratica.
Sor 1 – A chi lo dice! Aspetti …. Possiamo aiutarla!
ALICE – Posso insegnarvi a leggere se volete.
Sor 1 – Si, potremmo leggere le lettere da sole. Che bello!
ALICE – Ci metteremo subito all’opera. (sventagliandosi) Certo che qui a Bangui fa troppo caldo!
REG – Troppe zanzare, non mi fanno dormire!
ALICE – Però sono felice perché mi sento utile.
REG – Che meraviglia insegnare! L’educazione è l’istruzione per l’uso della vita.
ALICE – Chi non sa leggere è come se fosse cieco.
REG – E’ assolutamente necessario proclamare il diritto all’educazione per tutti i bambini della
terra!
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Musica : Vorrei – Lunapop (vedi testo allegato)
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ALICE – Si, maestà. Adesso però bisogna dormire. Il nostro viaggio continua, abbiamo bisogno di
riposare
NARRATORE : All’alba Alice e la regina di cuori ripresero il viaggio.
Incontrarono alcuni forsennati con le teste rapate che gridavano lanciando orribili frasi: “Viva noi!”
“Abbasso tutti gli altri!”, ” fuori gli stranieri!: Gli Africani in Africa, i Giapponesi in Giappone”
VOCE- Lasciate stare i Giapponesi: per adesso “fuori gli stranieri”, vuol dire: fuori gli stranieri
poveri. D’accordo?
ALICE – Perché tanta violenza e tanto odio? Io ho incontrato soltanto esseri umani, un narratore,
delle ascoltatrici, dei lettori, dei librai, dei bibliotecari e delle maestre, degli scolari e qualche
spettatore, ma mai nessuno straniero. Che cos’è uno straniero? Io so che quando si nasce da qualche
parte si diventa straniero in qualsiasi altro posto del mondo. Non esistono stranieri.
VOCE – Uno straniero è un diverso, uno sconosciuto, una persona scomoda.
ALICE – Non potrebbero soltanto esistere persone umane di nascita?
REG – Certamente! Diversi, sì ma armonizzati come gli strumenti di una orchestra.
ALICE – Persone armoniche, sicuro. Grazie per avermelo ricordato, una grande orchestra umana
dove tutte le differenze tra i popoli creino un’armonia con il cielo.
REG – Ma purtroppo esistono i razzisti
ALICE- Ma chi sono i razzisti?
GIARDINIERE – Un razzista è chi pensa che ci siano razze superiori e razze inferiori.
ALICE – Mi hanno fatto paura, urlavano e inveivano contro tutti, con certe facce!!!
GIARD – Ti hanno fatto paura perché hanno paura.
REG – “Ti hanno fatto paura perché hanno paura”, vorrei capire questa storia di paura contagiosa.
GIARD – Hanno poca fiducia in se stessi e, siccome non si piacciono veramente, pensano di non
piacere a nessuno e si difendono aggredendo.
ALICE – Bel modo di difendersi!
GIARD – Inoltre cercano tutte le ragioni per giustificare la loro violenza e sentirsi nel giusto.
ALICE – Se ne convincono, insomma!
GIARD – Certamente; finiscono così per amare la lotta e temere la pace. Amano i complotti, gli
attacchi perché vedono nemici dappertutto. Nella guerriglia si sentono grandi e sicuri di aver
ragione.
ALICE – Ma è terribile! Come si possono aiutare ?
REG – Si tagli loro la testa!
GIARD – Ascolta, voglio farti capire. E’ impossibile essere uomo senza gli uomini che non sono io,
come l’indiano, l’arabo o il cinese, ma l’ebreo o il polacco, il francese e il pigmeo. Ho bisogno
dell’Africa, dei Poli, dell’Amazzonia per vivere.
ALICE – Ma allora le nostre differenze sono il bello della vita!
GIARD – Sicuramente sono dei regali. Io, vedete, ho un sogno: fare un crisantemo blu.
ALICE – Perché blu?
GIARD – Non so. Per fare qualcosa di carino, tanto per offrire una differenza in più.
Canzone : Il Giardiniere 3
ALICE – Ha proprio ragione! Se fossimo tutti uguali, sarebbe una noia terribile!
REG – Sicuro! Sarebbe come se ci guardassimo continuamente in uno specchio!
GIARD - Buon viaggio e tenete a mente quanto vi ho detto.
REG – Le dirò: lei è proprio una persona speciale. Io, giardinieri come lei, li faccio primi ministri.
Se accetta proclameremo insieme il Diritto alla protezione contro il razzismo per tutti i bambini del
mondo.
GIARD - Certamente!
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Musica – La Vasca – Alex Britti (vedi testo allegato)
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ALICE – E’ una bellissima proposta. Ho scoperto un altro importantissimo diritto. Torniamo nel
Bangui a prendere le nostre amiche africane.
RITORNO NEL BANGUI
SOR2 – Che gioia rivedervi! Grazie a voi adoriamo leggere. Divoriamo una dopo l’altra le
biblioteche delle scuole e delle missioni in un raggio di venti chilometri. L’istruzione insegna a
pensare, ci consente di comunicare e ci permette di essere veramente liberi.
REG - Ora, siamo venute a prendervi perché abbiamo una stupenda sorpresa per voi.
SOR 1 – E dove si va?
ALICE – Si parte per l’Europa.
SOR 2 – A far che ?
ALICE – A ritrovare il vostro papà.
SOR 1 – Evviva una sorpresa davvero stupenda.
NARRATORE – Fu così che l’allegra comitiva giunse in Europa dove finalmente le sorelline
avrebbero potuto riabbracciare il papà.
DAL PAPA’
PAPA’ – Che sorpresa! Sentivo tanto la vostra mancanza!
SOR 1 – Ora che ci siamo ritrovati possiamo fermarci qui?
PAPA’ – Sì, il tempo necessario a conoscere questo paese ma poi torneremo tutti a casa.
SOR 2 – Perché andiamo via? Mi pare tanto bello questo posto!
PapA’ – Torneremo a casa perché il nostro posto è là. Ritornare è importante.
Canzone : Ritorno 4
SOR 2 – Spiegaci il perché, papà
PAPA’ – C’era un leone che viveva in città. Lo trovavano tutti straordinario.
SOR 1 – Un leone in città!? Poveretto!
PAPA’ – Infatti, un giorno gli dissero: “se vuoi restare, faresti meglio ad assimilarti, cioè a vivere,
pensare, pregare e parlare come quelli che dominano.”
SOR 2 – Chissà come era frastornata quella povera bestia!
PAPA’ – Soprattutto quando gli dissero che stonava così come era, perciò doveva andarsene.
SOR 1 – Volevano che diventasse un cane? Un animale di città ?
PAPA’ – Ma non bastava che si assimilasse, volevano anche che si naturalizzasse.
SOR 2 – Che vuol dire naturalizzarsi ?
PAPA’ – Che doveva completamente cambiare dentro, pur mantenendo la sua pelle. Doveva
diventare uno di loro e sentirsene onorato.
SOR 1 – Che fece il leone, allora?
PAPA’ – Rispose che era una violenza subire quell’ordine, perché non era quella la sua volontà.
Perciò decise che prima di finire impagliato, voleva tornare dalla sua famiglia, nella sua Savana.
SOR 2 – Ho capito: Ognuno deve restare sempre se stesso, ovunque si trovi.
REG – Questa storia mi ha dato un’idea eccellente: proclamerò il Diritto all’identità culturale e
religiosa.
ALICE – Giustissimo. Non si può obbligare nessuno a rinnegare la sua cultura, le sue tradizioni, le
sue credenze. Ho scoperto un altro diritto. Che meraviglia! Proclami, maestà e facciamo festa.
REG – Che la festa cominci!
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Musica : Vamos a Bailar – Paola e Chiara (vedi testo allegato)
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LA FESTA
( Personaggi: Pollicino, Generale, La Regina di Cuori, Alice, Mamma, Papà, Figlie)
POLLICINO – Maestà, ho una proposta da farle. E’ importante!
GEN – Maestà, che bella sorpresa incontrarla qui! Zitto, ragazzino!
REG – E’ solo un bambino. Ma a lei i bambini nono interessano, vero?
GEN – Invece sì! Anche noi ci interessiamo moltissimo ai bambini, soprattutto nei paesi in guerra,
dove i bambini combattono fin dalla tenera età.
REG – Bravo, feriti e uccisi proprio come i grandi!
POLL – Maestà, la prego, devo parlarle, quello che ho da dire, riguarda diritti dei bambini!
GEN – Ehi, ragazzino, ci vuoi lasciare in pace? Di diritti i bambini ne hanno solo due: stare zitti e
rispondere quando li si interroga. Fuori dai piedi!
REG – Ma fuori dai piedi lei!! Non farci caso, ometto, per lui i bambini vanno solo addestrati. Mi
sbaglio ?
GEN – Naturalmente. Addestrati. E questo mi sembra particolarmente maleducato, se vuole il mio
parere.
REG – Vuoi il suo parere tu? No, me lo immaginavo. Neanch’io. Ebbene vecchio mio, mi spiace
per lei, ma dovremo fare a meno del suo parere perciò può andare.
POLL – Per i bambini importante è farsi ascoltare. Per esempio, la mia amica Cenerentola soffriva
in silenzio, quanto a me e ai miei fratellini saremmo dovuti morire nel bosco senza nemmeno
chiamare aiuto. Non esistevamo per nessuno.
ALICE – Il bambino è una persona, capisce? E come tale non deve fare capricci o storie sceme ma
può esprimere pareri su ciò che lo riguarda.
REG – Il diritto alla parola, insomma!
POLL - Il diritto ad essere ascoltato.
REG – L’unica cosa che la legge non possa fare è costringere ad amare, per il resto è la sola
protezione per tutti gli inermi. Perciò io, nella mia veste di regina, proclamo “ il diritto dei bambini
ad essere ascoltati!”
Canzone – I Diritti dei Bambini 5
ALICE – Ci batteremo per i bambini, saremo accanto a loro! Viva i bambini, viva la vita!
REG – Alice, ripartiamo e chi mi ama … mi segua!! Per una volta la parola “fine” non sarà una
stazione di arrivo, ma un punto di partenza.
Canzone : Serenilandia 6
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Musica : Ma ‘ndo vai – Alberto Sordi (vedi testo allegato)
Musica : 50 Special - Lunapop (vedi testo allegato)
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