giro delle pietre
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GIRO DELLE PIETRE PIAZZA “UMBERTO I” Gualdo Cattaneo è un piccolo borgo situato in cima a una collina a circa 446 m s.l.m. Il comune si estende su una superficie di circa 97 km/q suddiviso in molte frazioni. Esso conta circa 6000 abitanti. Le prime notizie storiche risalgono al tempo dell’imperatore Ottone II di Sassonia che, nel 975, fondò il castello di Gualdo dandolo in feudo al conte germanico Edoardo Cattaneo. L’origine del primo toponimo deriva dal sassone “Wald” che significa bosco,foresta; di provenienza incerta è ancora oggi il secondo toponimo che potrebbe riferirsi al nome del conte Cattaneo o a “Capitanei” ovvero capitani, signori al servizio del re o imperatore. “TARGA PALAZZO DEL COMUNE” Di particolare interesse è questa targa che ci ricorda una delle principali tappe della storia dell’Italia ovvero la costituzione del Regno d’Italia. Fu inaugurata 50 anni dopo in occasione dell’ anniversario di questo evento. La targa, celebrando la liberazione dal potere teocratico, è posta sul palazzo del comune, simbolo del potere civile. Allo stesso tempo si trova di fronte alla chiesa dei santi Antonio e Antonino, quasi a modo di provocazione. CHIESA DEI SS. ANTONIO E ANTONINO Posta nel centro e nella sommità dell’antico castello, fu iniziata nel 1260 e terminata nel 1262. La Chiesa è stata edificata sulle rovine di una precedente struttura, ha un sotterraneo in stile gotico del 1200 e una cappella costruita nel 1470. Il 2 settembre del 1262 accolse al suo interno i resti dei santi e martiri Antonio e Antonino e del Beato Ugolino. In quell’occasione venne inaugurata anche la cripta, costruita appositamente per custodire le spoglie dei santi. In seguito è stata affiancata da un campanile la cui costruzione ha avuto inizio nel 1902 e si è protratta per sette anni. Nel 1898, con una processione religiosa, venne benedetta la prima pietra di questo campanile. La pietra è disposta al lato ovest del campanile, contrassegnata dalla lettera A. La chiesa suddetta ha subito attraverso i secoli vari rifacimenti. Della costruzione originale restano la cripta, alcuni bassorilievi sulla facciata dell’abside. All’interno si conserva tavola e tempera del 1350 di scuola umbrosenese, raffigurante la Madonna con il Bambino (tale opera proveniente però dalla Chiesa di S.Andrea). Sulla facciata della chiesa dei SS. Antonio e Antonino sono raffigurati dei simboli: Aquila: è il simbolo di San Giovanni Evangelista; rappresenta il dominio e la legalità e fu l’insegna dell’impero Romano Toro: è il simbolo della luce e del potere Agnello: è il simbolo dell’innocenza, della semplicità e della purezza. Ѐ la vittima sacrificata per eccellenza nonché immagine di Cristo; Leone: è il simbolo dell’ Evangelista Marco (leone alato) ed è l’emblema della repubblica di Venezia; il leone rappresenta il coraggio, la forza e la regalità Angelo PIAZZA BEATO UGOLINO Nella Piazza Beato Ugolino possiamo vedere delle pietre recanti l’una la scritta “Pleno tocto” (affianco alla casa di Ubaldo) e l’altra la scritta “Opera Gualdi Guglielmi” (affianco alla porta dell’ufficio di Don Giuseppe). Affianco ad una delle porte attraverso cui si accede al campanile in basso si può notare una pietra riportante delle tibie incrociate, probabilmente provenienti da una tomba. Nella parete esterna del campanile di fronte la porta di una abitazione (quella di Ubaldo) sono incise le lettere SS che stanno per “strada statale”. VIA CHE SCENDE VERSO IL “BRACERE” Lungo la via che scende dalla Piazza Beato Ugolino verso Piazza Mazzini si scorgono delle pietre (primigene) che fuoriescono dal terreno che sono quelle su cui si poggia l’intero paese. A metà della via si vede la parte posteriore della chiesa dei Santi Antonio e Antonino i cui si può notare una sovrapposizione di strati di costruzione, tra questi il muro tondo che si vede è quello appartenente alla cripta della chiesa. Poco più in alto del livello della strada c’è un arco appartenente ad una vecchia porta di un’abitazione (rialzata a causa di topi ed acqua). PIAZZETTA BRACIERE Sulla destra vi è l’ingresso di un’abitazione. L’arco sopra la porta è in travertino (stesso tipo di pietra con cui è stato costruito il Colosseo). È una pietra particolare nella nostra zona e non si conosce la ragione per cui sia presente qui. PIAZZA MAZZINI Raccontate della festa: La festa si svolge a cavallo tra il mese di Agosto e Settembre e termina ogni anno da 42 anni il 3 Settembre in occasione dei festeggiamenti in onore del patrono Beato Ugolino. In questa manifestazione il paese si divide in tre Contrade: Monte (rappresenta i popolani, povera gente che viveva al di fuori del castello e che serviva i signori fornendo loro tutti i prodotti che i territorio offriva), Rocca (rappresenta le famiglie più ragguardevoli che soggiornavano nel centro storico, gli amministratori del paese e i priori con le loro dame) e Pieve (rappresenta il clero del paese e le autorità religiose). Durante la festa in tre rioni si sfidano in vari giochi che culminano con l’Arrampicata l’ultimo giorno. Questa è una corsa che rievoca gli assalti portati al castello di Gualdo dalle città vicine. Ognuna delle tre contrade è rappresentata da un priore che nel giorno del patrono del paese ricevono l’investitura dopo aver giurato al popolo di proteggerlo dagli attacchi esterni. SANT’ANDREA La chiesa di Sant’Andrea è la più antica del paese risale al XIII secolo (1200). È una chiesa romanica la cui struttura esterna in pietra scalpellinata; l’interno ha subito molti danni agli stucchi cinquecenteschi. La chiesa aveva nell’altare maggiore una buona pittura della Madonna del Carmine. VIA SANT’AGOSTINO Nella via di Sant’Agostino si possono vedere archi a sesto acuto caratteristici del paese. Sulla destra a metà via c’è un muro che fuoriesce da una casa ed è ciò che rimane di vecchio muro di recinzione. SANT’AGOSTINO La chiesa di Sant’Agostino situata a ridosso delle antiche mura, venne costruita nel 1136 dall’architetto P. Orazio da Arezzo per incarico dei padri benedettini occidentali che la dedicarono all’annunziata e a San Benedetto. Nel 1258 essa passò hai monaci eremitani di Sant’Agostino, i quali la chiamarono con il nome del loro santo fondatore dopo averla restaurata. L’annesso monastero dei benedettini fu soppresso nel 1652 da papa Innocenzo X con bolla del 22 ottobre per scarsità di rendite e venne demolito intorno al 1957. Nel ‘800 la chiesa subì un deperimento fino ad essere abbandonata e fu riaperta al culto nel 1926. Tra il 1985 e il 1990 la chiesa fu sottoposta ad interventi di restauro interni ed esterni e al rifacimento del solaio di copertura. L’ultima restauro risale al 2011. La facciata della chiesa con profilo a due spioventi è in pietra arenaria, presenta un portale ogivale in pietra rosa e bianca sovrastato da due aperture di cui una tamponata, non allineate verticalmente a causa di una antica sopraelevazione della parete. Al centro della volta del portone principale si trova scolpita la figura del protettore del comune, San Michele Arcangelo. Nella parete laterale in basso troviamo una pietra raffigurante un pesce, simbolo del Cristianesimo. Internamente la chiesa si sviluppa secondo un impianto a navata unica, conclusa da un’ apside rettangolare all’interno e tonda coperta da una volta a crociera con costoloni di mattoni; l’apside è provvista di un’ apertura con architrave trilobata in pietra, infisso metallico e vetri policromi. Nei primi anni del’ 400 le pareti interne furono affrescate, successivamente nei primi anni del’600 la gran parte degli affreschi vennero coperti con dell’intonaco in occasione della peste del 1620 con l’intento di sanificare gli ambienti. Degli affreschi rimangono solo pochi esempi: a sinistra vi è “La Crocefissione” realizzata nel 1482 da Nicolò di Liberatore detto “l’Alunno” di Foligno; al centro vi è un grande crocifisso con alla destra le figure della Vergine e di Sant’ Agostino Vescovo e alla sinistra quelle di San Giovanni Apostolo e del Beato Ugolino da Gualdo Cattaneo. Ai piedi del crocifisso prostrata in ginocchio, piangente c’è la figura della Maddalena; nella parte superiore intorno al Cristo vi sono angioletti in lacrime alcuni nell’atto di raccogliere in calici il sangue di Gesù dalle ferite delle mani e del costato, e altri con il volto coperto per non vedere tanto strazio e dolore. In una piccola nicchia a destra è raffigurata la Madonna con il Bambino. La chiesa è dotata di una sacrestia attraverso la quale si accede a quella che era la cella in cui viveva il Beato Ugolino.