le criticita` delle aree costiere della campania
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le criticita` delle aree costiere della campania
PR O Ce G CO LE ET nt Lu Au ro ST CR TO ne Di dito d IE IT DI ì1 re r RE IC zi ium M di on IT ce O R al D N e m e g EL A’ IT br di ion O e LA DE Na e RA 20 08 G or po Cam CALLE li, G e p IO 9. i M AR 0 0 s ol a ni PA E I a a NT – 18 C3 NI E EG .0 A RA 0 TO In accordo con le linee guida dettate dai progetti europei INTERREG M.E.S.S.I.N.A. e DEDUCE che raccomandano di applicare gli indicatori per valutare l’incidenza dei fenomeni d’erosione e di dinamica morfologica dei litorali nella gestione integrata e gli ordinamenti compartimentali della Regione Campania, è stato sviluppato un progetto di monitoraggio che prevede analisi di dettaglio, dalla grande alla piccola scala sia a mare sia a terra, mediante tecniche di rilevamento differenziate in base ai vari morfotipi costieri. Il monitoraggio a grande scala, in particolare, consente di avere informazioni periodiche per territori ampi con risoluzioni ottimali mediante tecniche di controllo satellitari ed aeree, quali il telerilevamento SPOT e QuickBird, l’interferometria con radar aereotrasportato, il LiDAR, il sistema SHOALS e l’uso di aerofotogrammetrie georeferenziate. In tal caso, per estesi litorali si può valutare l’evoluzione della linea di riva, dei sistemi di foce, delle dune costiere e dei retrostanti ambienti salmastri (lagune) o dolcicoli (stagni, laghi). Lungo le coste alte e rocciose, invece, si possono osservare le variazioni delle falesie, i fenomeni d’instabilità in atto o quiescenti (frane, dissesti idrogeologici) e lo scalzamento al piede per opera del moto ondoso e delle tempeste marine. Infine, per il monitoraggio a piccola scala delle spiagge sabbiose e/o ciottolose sono indicati il DGPS (Differenzial Global Positioning System), la tecnica multifotogrammetrica ARGUS, le indagini ed osservazioni dirette sul campo. Questi interventi, realizzabili applicando criteri d’ingegneria naturalistica e bioarchitettura per la mitigazione dei fenomeni d’erosione e dissesto idrogeologico in atto e per la prevenzione di quelli potenziali, ricadono nell’ambito della più ampia gestione integrata della zona costiera (ICZM) della Campania. UN L’analisi integrata dell’assetto geomorfologico, degli aspetti fisiografici e sedimentologici, dei caratteri meteomarini e delle tendenze morfoevolutive del paesaggio costiero della Campania, ha permesso di focalizzare le strette relazioni tra fenomeni naturali ed insediamenti antropici e le perturbazioni agli equilibri ambientali dei 409 km di costa causate negli ultimi 50 anni o tuttora potenziali. Le coste campane sono formate per il 60% da ripide falesie, per il 40% da litorali sabbiosi sottesi alle piane alluvionali dei principali fiumi (Garigliano, Volturno, Sarno, Sele, Bussento, Mingardo) ed in minor grado da spiagge ciottolose di fondo cala (pocket beaches). I principali litotipi che formano sia le coste alte rocciose sia basse clastiche sono soprattutto di natura carbonatica (calcari, dolomie, arenarie), subordinatamente vulcanica (lave, piroclastiti, tufi) e terrigena (flysch calcareomarnoso-argilloso) ed in minima parte metamorfica (scisti, cataclasiti). In particolare, circa 45 km di litorale che rappresentano rilevanti risorse economiche regionali, spesso di elevato pregio geoambientale e ad alta naturalità risultano attualmente in erosione. Le zone di criticità sono state identificate con un approccio metodologico sistemico basato sulla suddivisione della costa in unità fisiografiche e geomorfiche caratterizzate da 3 differenti morfotipi (litorale, falesia, tecnocosta). In questi morfotipi, mediante una matrice d’interazione causa/effetto, sono stati parametrizzati semiquantitativamente 6 principali geoindicatori (erosione, esondazioni fluviali, mareggiate, frane, sismicità e vulcanismo, opere ed attività antropiche) e i loro tempi di ritorno (<2, <5, <10, >10 anni). L’analisi è stata condotta nell’arco di 1 anno in 2 fasi, così articolate: reperimento e lettura critica della letteratura inerente la dinamica litoranea, finalizzata al censimento e alla caratterizzazione delle aree costiere con focus d’erosione; analisi su piattaforma GIS (Geographic Information System), di aerofotogrammetrie e basi cartografiche sia storiche sia recenti, progetti locali e regionali sulle aree marino-costiere redatti da o proposti ad Enti e Centri di Ricerca. I risultati sono sintetizzati nella restituzione di cartografia geotematica e consistono nell’identificazione delle zone costiere ad alta criticità su cui orientare i successivi monitoraggi e gli interventi mitigativi dei fenomeni di dissesto, nell’ambito della gestione integrata della fascia costiera. Infatti, in base all’analisi dei fattori di criticità costiera, delle caratteristiche fisicoclimatiche e meteomarine, dei geoindicatori identificati e dei rispettivi tempi di ritorno basati su modelli matematici, nonché dei processi recenti o attivi nelle varie unità geomorfiche che compongono la costa campana, sono state individuate alcune zone definite ad alta criticità. Tali zone ad alta criticità sono distribuite nel Litorale Domitio, nella Costa Vesuviana, in Penisola Sorrentina, nel Golfo di Salerno e nel Promontorio del Cilento. VE RS O Nel luglio 2007 la Regione Campania ha commissionato all’Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania (ARPAC) lo studio di fattibilità per la realizzazione di un progetto di monitoraggio integrato dei fenomeni di erosione costiera e di valutazione del rischio da inondazione costiera. Al fine della più efficace realizzazione dello studio, ARPAC ha attuato una specifica convenzione con il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa). Il convegno è finalizzato alla diffusione dei primi risultati raggiunti. Settore Difesa Suolo 9.00 Registrazione partecipanti 13.00 lunch buffet 9.30 Apertura lavori Luciano Capobianco 14.30 - 15.30 Direttore Generale ARPAC 9.45 Saluti introduttivi Mauro Luciani Direttore Generale Difesa del Suolo Ministero dell’Ambiente Cesare Corselli Università degli Studi di Milano - Presidente del CoNISMa Stefano Sorvino Segretario Generale Autorità di Bacino Regionale Destra Sele Luigi Vinci Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Napoli Francesco Russo Ordine dei Geologi della Campania 10.30 coffee break 11.00 - 12.00 I° SESSIONE Chairman Nicola Adamo ARPAC Responsabile Sostenibilità Ambientale Alfonso De Nardo ARPAC Direttore Dipartimento Provinciale di Napoli Il progetto ARPAC di monitoraggio delle dinamiche costiere in Regione Campania Italo Giulivo Regione Campania Area Generale di Coordinamento Lavori Pubblici L'attività della Regione Campania per il controllo degli equilibri costieri Michele Palmieri Regione Campania Protezione Civile Il monitoraggio della costa come strumento di prevenzione delle catastrofi 12.00 - 13.00 II° SESSIONE III° SESSIONE Chairman Giuseppe D'Antonio ARPAC Direttore Dipartimento Provinciale di Salerno Stefano Corsini ISPRA (ex APAT) La conoscenza come fondamento della pianificazione costiera Carlo Donadio Dipartimento di Scienze della Terra Università degli studi di Napoli Federico II Analisi critica della letteratura geomorfologica sulla dinamica evolutiva delle coste campane Francesco Terlizzi1 - Beatrice Papa 2 Dipartimento di Scienze della Terra Università degli studi di Napoli Federico II 2 ARPAC Dipartimento Provinciale di Napoli Cartografia geotematica della fascia costiera campania in ambiente GIS 1 15.30 coffee break 16.00 - 17.20 IV° SESSIONE Chairman Luigi Aulicino ARPAC Direttore Dipartimento Provinciale di Caserta Domenico Guida Dipartimento di Ingegneria Civile Università degli studi di Napoli Salerno Criteri e metodi per un progetto integrato di monitoraggio costiero della Campania Guido Benassai Università degli Studi Perthenope di Napoli Un approccio metodologico alle criticità della costa bassa Chairman Alfonso De Nardo ARPAC Direttore Dipartimento Provinciale di Napoli Stefano Maria Esposito ARPAC Direttore Dipartimento Provinciale di Napoli Analisi statistica dei caratteri meteomarini della Campania e loro variazione negli ultimi 50 anni Donato Carlea Provveditore Interregionale alle OO.PP. per la Campania e il Molise Aspetti negativi dell'eccesso di frazionamento di competenze nelle opere marittime Salvatore Costabile Ministero dell'Ambiente Direzione Generale Difesa del Suolo Piano Straordinario di telerilevamento ambientale: primi risultati Agostino Di Lorenzo Regione Campania Assessorato all'Urbanistica, Area Generale di Coordinamento Governo del Territorio Settore Monitoraggio e Controllo Accordi di Programma Servizio S.I.T. Il S.I.T. della Regione Campania per la prevenzione del rischio Tommaso De Pippo Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli studi di Napoli Federico II Metodologia geomorfologica e geoambientale per la definizione della criticità delle coste campane finalizzata alla definizione di progetti di monitoraggio 1 Comitato organizzatore: Luciano Capobianco,1 Alfonso De Nardo,1 Silvana Del Gaizo,1 Antonio 1 1 Ambretti, Raffaele Cioffi, Italo Giulivo,2 Tommaso De Pippo.3 A.R.P.A. Campania Regione Campania Area Generale di Coordinamento Lavori Pubblici 3 CoNISMa Dipartimento di Scienze della Terra - Università degli Studi di Napoli FedericoII 2 Segreteria organizzativa: ARPAC, Servizio Comunicazione, Informazione, Educazione, Urp tel.: 081.2326419 - 414 - 401 - 417 e-mail: [email protected] è gradita la pre-iscrizione al convegno, che può essere effettuata presso i recapiti della segreteria organizzativa 17.20 Conclusioni con il patrocinio del