Ecumenismo e musica: concerto Cappella Sistina e Coro New

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Ecumenismo e musica: concerto Cappella Sistina e Coro New
Ecumenismo e musica:
concerto Cappella Sistina e Coro New
College Oxford
Concerto nella Cappella Sistina, nell'ambito del progetto di incontro ecumenico
attraverso la musica, avviato nel 2012 dalla Cappella Musicale Pontificia
guidata dal maestro, mons. Massimo Palombella, affiancata ieri sera dal Coro
anglicano del New College Oxford, diretto dal direttore organista Robert
Quinney. Sotto la magnifica volta michelangiolesca hanno risuonato musiche di
entrambe le tradizioni, da Tallis a Palestrina, da Purcell e Parry. Gabriella
Ceraso ha intervistato il maestro direttore, mons. Massimo Palombella.
R. – Il progetto è nato con Benedetto XVI proprio nella logica di cercare
percorsi di unità, rintracciando le fonti comuni. La Cappella Musicale Pontificia
è un luogo di studio e di ricerca tra passato, presente e futuro. In questa logica
può creare percorsi di unità con i fratelli non in piena comunione con noi – la
comunità anglicana, la comunità luterana, gli ortodossi – accorgendoci che
sono più le cose che ci uniscono a livello culturale, che quelle che ci dividono
per vicissitudini storiche.
D. – Nella logica dell’incontro ecumenico è anche il repertorio che voi
proponete vicendevolmente…
R. – Noi cantiamo anche il repertorio tipico della tradizione anglicana, e il coro
del College di Oxford canta il repertorio tipico della nostra tradizione cattolica.
Quindi inizieremo il concerto con il “Tu es Petrus” di Palestrina, e finiremo con
il “Credo” della Missa Papae Marcelli di Palestrina; ma noi canteremo “My Soul”
di Parry che è tipico della tradizione anglicana. E la stessa cosa si verificherà
alla Celebrazione Eucaristica di lunedì 29 giugno.
D. – Il 29 giugno è un appuntamento canonico per Roma, ma anche per
voi, come impegno musicale. In quella occasione nella Basilica di San
Pietro ci sarà il Papa per la Solennità dei Santi Pietro e Paolo: le chiedo
il valore di questo appuntamento per voi e per la Chiesa:
R. – Per noi, come Cappella Sistina, è in qualche modo il completamento di un
anno di lavoro in una grandissima solennità. E' infatti una delle poche volte
dell’anno in cui si canta il “Tu es Petrus” all’inizio della Celebrazione. C'è il
grande valore ecclesiale della consegna dei pallii e la delegazione ortodossa
presente: quindi un valore grande nell’accezione più completa della Chiesa. E
ci sarà poi questa presenza ecumenica dal punto di vista musicale, all’interno
della Celebrazione, con il coro anglicano. E il significato è grosso perché un
conto è fare un concerto, un conto è incontrarsi in una realtà viva come la
Liturgia. La Liturgia è il cuore della Chiesa. Quindi il fatto che anglicani e
cattolici cantino insieme sforzandosi di trovare punti comuni ha un grande
valore "segnico" se posto dentro la Liturgia. All’Offertorio troveremo un canto
tipico della tradizione anglicana, il secondo canto di Comunione sarà tipico
della tradizione anglicana; ma gli anglicani insieme a noi canteranno il “Tu es
Petrus” all’inizio della Celebrazione, il “Credo” della Papae Marcelli nel luogo
celebrativo in cui si canta il “Credo”. E ci stiamo preparando, guardando
all’Anno della Misericordia che abbiamo davanti, a un grande progetto, per il
prossimo 29 giugno 2016, proprio nella linea della "misericordia" e di respiro
ecumenico. Lo faremo insieme, cattolici, anglicani, luterani, ortodossi, cioè
tutte quelle realtà che in questi anni abbiamo contattato.
Fonte:
Gabriella Ceraso
www.radiovaticana.va
27 giugno 2015