Report Turchia - United Nations Information Centres

Transcript

Report Turchia - United Nations Information Centres
Turchia
Manutenzione, innovazione
e riforma amministrativa
Maggio 2004
TESTO PROVVISORIO
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
The views expressed do not imply the expression of any opinion
whatsoever on the part of the United Nations and of Italian Department
for Public Administration, and Formez
1
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
Indice
La Turchia.
Manutenzione, innovazione e riforma amministrativa
Capitolo I
Assetto istituzionale e riforma amministrativa in Turchia
1. Cenni storici
2. L’assetto istituzionale
3. L’amministrazione pubblica: struttura organizzativa e principali
competenze
Capitolo II
Innovazione e riforma amministrativa
1. Il nuovo corso della politica amministrativa turca: la good
governance
2. La trasparenza
3. La partecipazione
4. La sussidiarietà
5. L’affidabilità politica
6. Relazioni con l’Europa: il processo di integrazione e gli sviluppi
più recenti
7. Il programma di privatizzazione
8. Le principali compagnie in via di privatizzazione
2
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
Capitolo I
Assetto istituzionale e riforma amministrativa in
Turchia
1. Cenni storici
La Repubblica turca fu proclamata il 29 ottobre 1923. Durante la
prima guerra mondiale il nucleo dell’impero ottomano insorse contro gli
occupanti e contro il sultano, ed iniziò una guerra di liberazione, che
portò all’istituzione della Repubblica, al riconoscimento internazionale
del nuovo Stato ed alla delimitazione dei nuovi confini, con il trattato di
pace di Lausanne del 24 luglio 1923.
La nuova Turchia, sotto il governo di Mustafa Kemal Atatùrk, iniziò
un processo di modernizzazione a partire dalle riforme amministrative
ed istituzionali. Trovandosi al crocevia tra Europa ed Asia, sommando in
sé identità europea, balcanica, mediterranea, mediorientale, caucasica ed
asiatica nello stesso tempo, avviò una politica estera multidimensionale,
volta a stabilire buone relazioni con i Paesi di entrambi i continenti e
tendente per lo più alla cooperazione internazionale.
La Turchia avviò pertanto un processo di occidentalizzazione delle
sue strutture economiche, politiche e sociali nel XIX secolo. Dopo la
prima guerra mondiale e la proclamazione della Repubblica nel 1923,
essa scelse l’Europa occidentale come modello per la sua struttura
secolare.
Da allora la Turchia ha fermamente parteggiato per l’Occidente ed è
diventata un membro fondatore delle Nazioni Unite, un membro della
NATO, del Consiglio Europeo, dell’Oecd e un membro associato
3
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
dell’Unione Europea. Durante la guerra fredda la Turchia ha fatto parte
dell’Alleanza occidentale, difendendo la libertà, la democrazia e i diritti
umani. Riguardo a ciò, la Turchia ha giocato e continua a giocare un
ruolo essenziale nella difesa del continente europeo e i principali
elementi della sua politica estera convergono ormai con quelli dei suoi
partner europei.
L’intima cooperazione con l’Europa occidentale in campo politico, è
stata estesa dalla Turchia anche al campo economico. La Turchia ha
scelto infatti, nel 1959 di iniziare una stretta collaborazione con l’allora
appena nata CEE.
Il 16 maggio 2000 è stato nominato presidente della Repubblica turca
Ahmet Necdet Sezer e primo ministro è Tayyip Erdogan.
2. L’assetto istituzionale
Oggi è in vigore la terza Costituzione, adottata nel 1982 e che afferma
la sovranità nazionale. Prevede che la Turkish Grand National Assembly
(Tgna) decide a maggioranza dei membri, ma che non possono essere
prese decisioni con un quorum inferiore ad un quarto dei membri più
uno. Essa ha abolito il Senato della Repubblica. Le funzioni esecutive
sono esercitate dal presidente e dal Consiglio dei ministri, il potere
giudiziario da una Corte indipendente.
L’art. 2 descrive la Repubblica come uno Stato democratico, secolare,
sociale e governato dalla legge. Tutti i cittadini sono uniti nell’orgoglio
nazionale. È fissato il principio della irretroattività della legge penale e
del divieto del diniego di giustizia. Essa afferma la superiorità della
legge rispetto alle norme di rango inferiore. Diritti fondamentali sono: la
libertà di stampa, di comunicazione, di circolazione, il diritto alla
privacy, il diritto di proprietà, il diritto di organizzazione sindacale, di
sciopero, la libertà economica, il diritto alla previdenza sociale,
all’educazione ed all’assistenza sanitaria.
La Tgna esercita il potere legislativo; è composta di 550 deputati, le
elezioni si svolgono ogni cinque anni. Essa adotta, emenda ed abroga le
leggi e sovrintende il Consiglio dei ministri, dà forza di legge ai decreti
4
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
governativi ed approva il bilancio dello Stato, dichiara la guerra, applica
la legge marziale, ratifica la firma negli accordi internazionali e decide
sulle amnistie.
Il potere esecutivo è prerogativa del presidente e del Consiglio dei
ministri.
Il presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta
l’unità della nazione. È eletto per sette anni da due terzi della
maggioranza dei membri della Tgna e non è rieleggibile. Ha funzioni
legislative, esecutive e giudiziarie. Relativamente alle prime, convoca la
Tgna, pubblica le leggi o le rimanda al Parlamento per una nuova
discussione o per indire un referendum nel caso di emendamenti
costituzionali o per ordinare l’instaurazione di un giudizio
costituzionale.
Il presidente, nell’esercizio del potere esecutivo, nomina o accetta le
dimissioni del presidente del Consiglio dei ministri, nomina o revoca i
ministri, presiede il Consiglio dei ministri o convoca il Consiglio,
nomina gli inviati presso gli Stati esteri, è il Comandante supremo delle
Forze armate della Turchia e nomina il Capo di stato maggiore, convoca
il Consiglio di emergenza, emette decreti con forza di legge, firma i
decreti.
Egli nomina i membri ed il presidente del Consiglio auditorio di
Stato, del Consiglio dell’educazione superiore, i Cancellieri universitari,
i membri della Corte costituzionale, un quarto dei membri della Corte
suprema di appello, i membri del Tribunale supremo militare d’appello, i
membri del Consiglio supremo dei giudici e dei Pubblici ministeri. Egli
può essere incriminato per alto tradimento.
Il primo ministro è scelto dal presidente della Repubblica tra i
membri della Tgna; è responsabile di assicurare le funzioni del Consiglio
dei ministri. Verifica la politica di governo. Ogni ministro è responsabile
di fronte a lui. Il primo ministro partecipa anche al Consiglio nazionale
della sicurezza, insieme al Capo di stato maggiore, al ministro della
Difesa, al ministro dell’Interno, al ministro degli Affari esteri, al
Comandante dell’arma, della marina e dell’aeronautica ed al
Comandante della gendarmeria.
5
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
Il Consiglio dei ministri è composto dal presidente e dai ministri
nominati da quest’ultimo ed incaricati dal presidente della Repubblica. I
ministri possono essere revocati dall’incarico dal presidente dietro
proposta del primo ministro.
Una volta composto, il Consiglio legge il programma di governo alla
Tgna, la quale esprime il voto di fiducia. Tutto il Consiglio è
responsabile della politica di governo.
3. L’amministrazione pubblica: struttura organizzativa e principali
competenze
Il governo turco è tradizionalmente caratterizzato da una forte
centralizzazione. A livello centrale l’amministrazione è articolata nei
seguenti ministeri:
- Ministero dell’energia e delle risorse naturali
- Ministero della difesa nazionale
- Ministero degli affari interni
- Ministero degli affari esteri
- Ministero delle finanze
- Ministero dell’istruzione nazionale
- Ministero dei lavori pubblici
- Ministero della salute
- Ministero dei trasporti
- Ministero dell’agricoltura e degli affari rurali
- Ministero del lavoro e della previdenza sociale
- Ministero dell’industria e del commercio
- Ministero del turismo
- Ministero delle foreste
- Ministero dell’ambiente.
Secondo le risultanze delle ricerche del Centro per le innovazioni
amministrative nelle regioni euro-mediterranee ed il Rapporto al maggio
di quest’anno, si evince la seguente struttura amministrativa.
La repubblica Turca è divisa in 80 province (iller).
6
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
L’organizzazione attuale è ancora risalente al sistema francese,
impiantato nel 1930.
I Comuni sono entità corporative pubbliche, con compiti di garanzia
della legge, riscossione delle tasse comunali, assicurazione dei servizi,
quali l’erogazione di acqua potabile, gas, elettricità ed assicurazione del
sistema dei trasporti locali. L’istituzione che si occupa delle riforme
amministrative è il Ministero dell’interno.
Va precisato che la riforma amministrativa in atto mira ad attribuire
ulteriori funzioni agli enti locali anche nel settore dei trasporti nazionali,
dell’educazione e della sanità.
Organi del Comune sono l’Assemblea, il Consiglio ed il sindaco.
L’Assemblea comunale è eletta con voto popolare. Essa approva il
bilancio preventivo annuale, i programmi, i progetti relativi ai lavori
pubblici ed alla pianificazione della città e fissa le tasse e le tariffe di
varie specie.
Il Consiglio comunale è composto dal sindaco, dai capi dei
dipartimenti comunali e da membri eletti dall’Assemblea col sistema
proporzionale. Ha compiti di fissare i prezzi dei prodotti, determina le
tariffe dei trasporti e decide sulle assunzioni e sulle promozioni dei
dipendenti pubblici comunali. Il sindaco, eletto a maggioranza semplice,
è il rappresentante del Comune e dura in carica cinque anni.
Le Province sono anch’esse enti corporativi e sono regolate dalla
legge del 26 marzo 1913. Esercitano funzioni in materia di salute ed
assistenza sociale, lavori pubblici, cultura e formazione, agricoltura ed
allevamento, funzioni economiche e commerciali.
Il governatore, rappresentante dell’amministrazione centrale, è a capo
della Provincia e del relativo esecutivo.
L’Assemblea generale provinciale è eletta col sistema proporzionale
con sbarramento al 10% per quattro anni; approva il bilancio preventivo
e decide sui servizi istituzionali della provincia. Il Consiglio provinciale,
composto di quattro membri scelti per un anno dall’Assemblea generale
provinciale, controlla ed approva i provvedimenti in materia fiscale,
informa l’Assemblea generale provinciale sullo stato dell’organizzazione
provinciale e presenta al sindaco, su sua richiesta, osservazioni sulle
azioni amministrative locali.
7
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
Anche i villaggi sono enti corporativi, costituiti da almeno 150
persone aventi proprietà comuni, come terra, pascoli, scuole, eccetera.
L’organo fondamentale è l’Assemblea del villaggio, che sceglie il suo
capo, il muhtar, in carica per 5 anni, ed i membri del Consiglio. Il
Consiglio emette raccomandazioni riguardo agli affari del villaggio e ne
determina le attività. Il capo villaggio ha compiti di controllo sul
funzionamento dei progetti e dei servizi del villaggio stesso.
Ci sono inoltre istituzioni amministrative pubbliche aventi per
obiettivo l’accertamento della qualità della gestione di determinati
servizi pubblici resi dall’autorità centrale. Il personale di queste
istituzioni è sotto il diretto controllo dell’autorità centrale: lo Stato ne
nomina il direttore generale. Ne sono esempio il Directorate General of
Foudations, il Directorate General of Physical Training, l’Highway
Administration, il Directorate General of State Hydraulic works, il
Directorate General of State Monopolies, la Forest Administration, il
Directorate General of State Breeding Farms, il Directorate General of
State Airports and Departement of Petroleum.
La riforma degli enti locali avviata nel 1998 ancora non ha trovato
attuazione, coinvolgendo da un lato il problema della ripartizione dei
poteri tra centro e periferia e dall’altro la privatizzazione dei servizi.
Un passo significativo nel senso della decentralizzazione è
sicuramente quello del coinvolgimento a livello politico delle
municipalità nel programma di sviluppo.
8
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
Capitolo II
Innovazione e riforma amministrativa
1. Il nuovo corso della politica amministrativa turca: la good
governance
Il nuovo corso della politica turca ha posto in evidenza la necessità di
un “buon governo”, inteso come governo responsabile ed uso del potere
sensibile alle istituzioni, alle tradizioni, alla partecipazione dei cittadini
ed all’efficacia dell’azione amministrativa.
In tale contesto buon governo significa:
- riorganizzazione delle funzioni fondamentali della pubblica
amministrazione, secondo un’impostazione che condivide il welfare
state: accesso all’educazione, sanità e servizi sociali con uguale
opportunità per i cittadini;
- riorganizzazione della struttura amministrativa ed attenzione alle
problematiche di macroeconomia: efficiente regolamentazione ed
amministrazione dell’economia, dell’ambiente, dei conflitti sociali ed
attenzione ad uno sviluppo sostenibile;
- partecipazione della base sociale e delle municipalità alla vita
politica ed alle decisioni;
Le modalità di governo in Turchia si sono trasformate notevolmente
nell’ultima decade, a seguito del movimento di democratizzazione, agli
sviluppi nelle relazioni con l’Unione Europea, alla frequenza dei conflitti
emergenti da gravi problemi causati da disastri naturali, come i terremoti
e le fluttuazioni economiche.
Gli elettori, le organizzazioni non governative ed i media hanno
costituito fattori di pressione sul sistema politico. In via prioritaria, la
9
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
candidatura della Turchia all’UE, con la decisione presa nel summit di
Helsinki, nel dicembre 1999, è stata la spinta maggiore per la riforma
delle istituzioni.
Il primo effetto di tale avvenimento è stata la nuova attenzione alla
trasparenza delle decisioni politiche e della regolamentazione.
Le principali aree di sviluppo sono:
- la trasparenza
- l’affidabilità politica
- l’affidabilità legale
- la partecipazione politica
- la coerenza amministrativa
- la sussidarietà
- l’efficienza ed il governo della legge.
2. La trasparenza
Sul versante della trasparenza i risultati più rilevanti hanno riguardato
la possibilità per i cittadini di conoscere le decisioni politiche. Risulta
che alcuni ministeri hanno deciso di pubblicare i lavori normativi sui siti
web. Con decisione del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2002 è
stato approvato il Piano di azione per un’ulteriore trasparenza ed
efficiente amministrazione pubblica in Turchia, che prevede la
diffusione in diretta dei lavori parlamentari da parte della televisione
turca, la pubblicazione delle proposte di legge e delle leggi delle attività
parlamentari di certificazione del bilancio pubblico, sul sito del
Parlamento, nonché il progetto localnet, che collega 3.216 enti locali.
Tale sviluppo appare particolarmente significativo ai fini della
modernizzazione della Turchia e del suo apparato amministrativo. Nel
Rapporto Bangemann del 1944, Rapporto sull’Europa e la società
globale dell’informazione, già si metteva in luce come il processo
tecnologico in atto fosse importante per comunicare l’informazione al di
là dei tradizionali canali vincolati da tempo, spazio e volume, infatti
internet consente di fornire notizie e far fruire di servizi in tempo reale.
10
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
L’avvicinamento della Turchia all’Europa richiede pertanto che il
Paese recepisca l’attenzione data dalla Comunità Europea
all’informatica. Questa ha avvertito il ruolo dell’informatica nella
società moderna per la libera circolazione delle merci, la libera
prestazione dei servizi ed ha fornito stimoli ed indicazioni ai Paesi
membri per avviare uno sviluppo dell’economia, un processo di
integrazione delle istituzioni, per migliorare il processo di accesso
all’informazione pubblica, anche come strumento di maggiore efficienza
dei sistemi.
L’informatizzazione della pubblica amministrazione, peraltro, deve
passare, nell’ambito del progressivo ingresso nella Comunità Europea,
per una liberalizzazione del mercato dei servizi informatici.
Infatti va ricordato che già nel 1987 la Comunità avviava una politica
delle telecomunicazioni per il conseguimento della liberalizzazione del
mercato delle strutture e dei servizi.
Con la direttiva n. 88/301/CEE 16 maggio 1988 della Commissione
(in «Guce», 27 maggio 1988, n. 131, entrata in vigore il 19 maggio
1988), relativa alla concorrenza sui mercati dei terminali di
telecomunicazione, la Comunità disponeva che gli Stati membri
provvedessero alla soppressione di tutti i diritti esclusivi e dei diritti
speciali, conferiti nel settore delle telecomunicazioni, in attuazione degli
articoli 30 e 37 del trattato istitutivo della Comunità Europea (firmato a
Roma il 25 marzo 1957), del Capo II relativo all’abolizione delle
restrizioni quantitative tra gli Stati membri.
Seguiva la direttiva n. 90/387/CEE del 28 giugno 1990 del Consiglio,
sull’Istituzione del mercato interno per i servizi delle telecomunicazioni
mediante la realizzazione della fornitura di una rete aperta di
telecomunicazioni, l’Open Network Provision, l’Onp (in «Guce», 24
luglio 1990, n. 192, entrata in vigore il 14 luglio 1990) era definito il
concetto di rete pubblica di telecomunicazione quale «rete (…)
utilizzata, in tutto o in parte, per fornire servizi di telecomunicazione a
disposizione del pubblico» e di servizio universale quale «un insieme
minimo definito di servizi di determinata qualità disponibile a tutti gli
utenti, a prescindere dalla loro ubicazione geografica e, tenuto conto
delle condizioni specifiche nazionali, ad un prezzo ragionevole» (art. 2).
11
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
Peraltro la problematica della trasparenza dell’azione pubblica non è
disgiunta dall’apertura alla partecipazione dei privati, associazioni e
gruppi di pressione all’azione politica ed amministrativa, come di
seguito specificato.
La trasparenza assume pertanto un significato di accessibilità delle
informazioni, con conseguente possibilità di incisione da parte dei
soggetti «non di potere» e di maggiore opportunità di tutela di fronte al
potere amministrativo da parte dei privati.
3. La partecipazione
Per quanto concerne la partecipazione, in The Eight Five Year
Development Plan è stato inserito un paragrafo intitolato NonGovernmental Organizations e la partecipazione delle Ong costituisce
ora uno dei punti programmatici della politica governativa.
I processi decisionali attinenti alla materia di sviluppo ed ambiente
coinvolgono il Ministero degli affari esteri, il Ministero dell’interno, il
Ministero dell’ambiente, il Consiglio nazionale sull’ambiente, l’Alta
commissione sull’ambiente, il Comitato supremo di pianificazione.
È stata inoltre garantita la partecipazione ai processi decisionali alle
organizzazioni di tutela ambientale. In particolare la legge sulla
valutazione d’impatto ambientale, entrata in vigore nel 1993, su proposta
del Ministro dell’ambiente, prevede il procedimento Eia (Environmental
Impact Assessment) per una larga serie di progetti di infrastrutture,
industriali (cemento, trattamento del tabacco, produzione di pneumatici,
lavorazione del cuoio, fertilizzanti, zucchero) e di sviluppo agricolo, su
terreni agricoli, paludosi ed ecosistemi ricchi di biodiversità.
Con la legge sulle gare di appalto, The New State Bidding Law del
2002, si è disposta la necessità della preventiva Eia per le procedure di
licitazione. Ed è previsto che le Ong e le organizzazioni di tutela
ambientale partecipino a tali procedimenti. Il concetto di sviluppo
sostenibile è stato incluso in The Sixth Five Year Development Plan ed il
National Environmental Plan per un’efficiente gestione dell’ambiente è
12
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
stato preparato dal Ministero dell’ambiente con la cooperazione delle
Ong ed inserito nel Seventh Five Year Development Plan.
La Turchia ha avuto un Piano di azione nazionale per l’ambiente, il
Neap, negli anni 1996-2000. Già nel 1995 aveva varato una procedura
preparatoria per lo sviluppo del programma Agenda 21 nell’ambito del
programma di sviluppo delle Nazioni Unite. L’elaborazione dei progetti
avviene previa consultazione di un Comitato nazionale dei
rappresentanti delle agenzie governative, delle Ong, delle autorità locali,
delle istituzioni accademiche, del settore privato e dei media.
Inoltre i media hanno garantito informazione delle proteste della
popolazione in occasione della contaminazione ambientale di cianuro nel
Bergamà negli anni 90, della protesta contro l’aumento del traffico di
navi di prodotti petrolifici e gas naturale negli stretti della Turchia nel
2000, nonché degli abitanti di Arnavutkoy contro la costruzione di un
terzo ponte sul Bosforo.
Sotto questo profilo va evidenziata l’attenzione dell’amministrazione
turca per lo sviluppo delle funzioni cosiddette di benessere (protezione
dell’ambiente, ma anche, come di seguito si dirà, salute e istruzione),
sicuramente sotto la spinta dell’integrazione europea, unitamente alle
funzioni che si possono definire di mediazione.
Sul versante dell’economia, significativa di una volontà di
modernizzazione è la nascita dei Comitati indipendenti, Indipendent
committees, di cui il Comitato capitale dei mercati è stato il primo
esempio, attualmente sono circa una dozzina, che hanno formazione
burocratico-tecnica, indipendente dal governo politico, con funzione
regolamentare nei settori che spaziano dal tabacco, al mercato, alla
concorrenza, alle telecomunicazioni radio e televisive.
Il modello appare essere quello condiviso da altri Stati membri, e in
particolare dall’Italia: si tratta di Autorità indipendenti dal potere
governativo ed in grado, quanto a competenza professionale e tecnica –
di regolare settori complessi e rilevanti dell’economia, con un
superamento della tradizionale burocrazia amministrativa.
13
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
4. La sussidiarietà
Uno dei principali problemi dell’amministrazione turca deriva dalla
forte centralizzazione dell’amministrazione turca.
Nelle aree urbane, inoltre, spesso si sovrappongono poteri municipali
e potere centrale. Sicché nel 1998 la riforma per il rafforzamento dei
governi locali ha previsto una regolazione della distribuzione degli
obblighi, delle responsabilità, dei poteri e delle risorse tra governi locali
e quello centrale, con la proposizione al Parlamento della legge The
Distribution of Responsabilities between the Central Government and
Local Governments, the Regulation of the System of Service relations,
and Amendments to Various Law Pertaining to Local Governments
(ancora non approvata e non entrata in vigore a seguito di una forte
polemica).
La riforma prevede ancora la riorganizzazione della distribuzione dei
poteri, attraverso l’affermazione del principio di sussidiarietà. In
particolare i dibattiti in sede politica investono la natura ed il
finanziamento pubblico di taluni servizi. Su questo punto è stata
rilevante la partecipazione delle Ong nei summit di Rio, di Istanbul e di
Pechino.
Nuove risorse sono state assegnate ai villaggi, sono state delegate
ulteriori funzioni ai poteri locali e sono state previste facilitazioni
relative al reclutamento di personale qualificato per i governi locali. La
decentralizzazione deve investire la produzione di beni e servizi, con
esclusione dei settori che attengono propriamente alla pubblica
amministrazione in senso stretto: sicurezza, difesa e politica estera - le
cosiddette funzioni di conservazione - nonché talune funzioni pubbliche
peculiari, che richiedono il mantenimento di standard uniformi a livello
nazionale ed investimenti di ampia portata, quali rete di trasporti
nazionale, energia, educazione e sanità.
Nell’ambito dello sviluppo sostenibile per la Turchia era già stato
fondamentale, nel programma di riforma, il programma di Agenda 21,
adottato dall’UN Earth Summit (Habitat 2) di Rio de Janeiro nel 1992.
Nel City Summit, convenuto a Istanbul nel 1996, le realizzazioni nei
diversi Paesi, 85, del programma di Agenda 21 furono dichiarate quali
14
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
programma internazionale, parte del programma di sviluppo delle
Nazioni Unite (UNDP), con finalità di collaborazione tra settore pubblico,
società civile e settore privato.
La partecipazione della Turchia al programma ha comportato una
nuova enfasi nella rivalutazione delle amministrazioni periferiche, nella
responsabilizzazione di queste, con le divisione dei poteri tra
amministrazione centrale e amministrazioni locali.
Pertanto l’attuazione di Agenda 21 in Turchia ha anche facilitato
l’attuazione dell’art. 13 della Municipal Law, che vuole la
partecipazione pubblica nelle amministrazioni locali.
La prima realizzazione in Turchia risale alla fine del 1997, con un
progetto chiamato Promozione e sviluppo di Agenda Locale 21. Il
progetto è amministrato dall’Unione internazionale delle autorità locali Organizzazione regionale dell’est Mediterraneo e Medio Oriente finanziata dall’UNDP.
In origine esso comprendeva 9 città che erano state scelte tenendo
conto delle regioni geografiche della Turchia e delle affiliazioni delle
municipalità, per ottenere una rappresentanza equilibrata. Alla fine
dell’anno, in seguito al successo ottenuto, le città furono portate a 23. Il
documento del progetto è pubblicato sulla «GU» del 6 marzo 1998 e la
revisione dello stesso, con la previsione di un aumento ulteriore delle
città coinvolte, è stato annunziato nella «GU» dell’8 febbraio 1999.
Sussidiarietà significa anche una nuova considerazione della
detenzione in mano pubblica dei servizi.
Sul piano dei servizi pubblici, si è attivata una politica di
modernizzazione delle strutture pubbliche, in particolare nel settore della
sanità e della pubblica istruzione: alcuni ospedali pubblici, dipendenti
dal Ministero della sanità, istituzione della previdenza sociale ed
università, hanno ricevuto i certificati di qualità ISO 9001 e 9002. Inoltre
The Seventh Five Year Development Plan ha previsto l’istituzione del
difensore civico con funzioni di tutela dei diritti dei cittadini nei
confronti della pubblica amministrazione, al posto dei preesistenti
comitati di petizione. Deve notarsi come il sistema ha prodotto una
crescita di azioni promosse dai cittadini nei confronti della pubblica
amministrazione.
15
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
La partecipazione dei privati ha comportato pertanto l’espansione
dell’attività amministrativa in nuovi settori, quali la tutela ambientale, in
ragione di scelte politiche finalizzate al conseguimento dello sviluppo
sostenibile.
5. L’affidabilità politica
In base ad Agenda 21 è stato adottato il Documento sulla
cooperazione euro-mediterranea sull’ambiente nel bacino mediterraneo,
già redatto al Cairo nel 1992; inoltre:
- è stato emanato il regolamento sulla valutazione d’impatto
ambientale nel 1993;
- nel 1993 è stato emanato il regolamento sulle modalità di procedura
del Comitato Supremo sull’ambiente ed il suo comitato tecnico;
- nel 1994 è stato emanato il regolamento sui doveri, autorità,
responsabilità dei principi operativi dei rami provinciali del Ministero
dell’ambiente;
- nel 1994 la Turchia è entrata a far parte della Convenzione Ramsar;
- sempre nello stesso anno, la Turchia è diventata membro della
Convenzione sulla protezione dell’ambiente marino nel Mar Nero e dei
protocolli contro l’inquinamento e le fonti dell’inquinamento del
territorio;
- nel 1994 la Turchia è diventata parte della Convenzione di Basilea;
- nel 1994 essa ha aderito al Trattato di protezione dell’ambiente
antartico;
- è divenuta membro del Piano di azione per la protezione
dell’ambiente del Mediterraneo e dello sviluppo sostenibile;
- nel 1994 ha emanato un regolamento sul controllo dei rifiuti nocivi;
- nel 1996 è divenuta membro della Convenzione sul commercio
internazionale di specie in estinzione flora e fauna selvatica;
- nel 1997 ha varato un programma sulla promozione di Agenda 21
relativo a venticinque municipalità;
- nel 1997 è divenuta un membro della Convenzione sulle
biodiversità;
16
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
- nel 1998 ha completato ed adottato un Piano nazionale di azione per
l’ambiente;
- nel 1998 è divenuta un membro della Convenzione sulla lotta alla
desertificazione.
Dopo il 1992 sono stati adottati i seguenti regolamenti:
- Valutazione sull’impatto ambientale, del 1993 e revisionato nel
1997;
- Controllo sui rifiuti ospedalieri, del 1993;
- Controllo e gestione dei rifiuti tossici, del 1995;
- Controllo di sostanze chimiche e prodotti nocivi, del 1999;
- Controllo sulla contaminazione del territorio, del 2001;
- Ispezione dell’ambiente, del 2002.
Il programma relativo al buon governo ha comportato una
dichiarazione internazionale intitolata Documento di buon governo.
Dagli atti sopra richiamati si evince una nuova presa di posizione del
Paese in settori di rilievo per lo sviluppo sostenibile, con assunzione di
responsabilità all’esterno ed una nuova affidabilità, anche in ambito
internazionale, sul mantenimento dei programmi.
6. Relazioni con l’Europa: il processo di integrazione
Subito dopo la nascita della Comunità economica europea nel 1958,
la Turchia chiese di aderirvi (1959). La CEE propose allora l’istituzione
di un’associazione fino il raggiungimento da parte della Turchia delle
condizioni necessarie all’ingresso. Si giunse pertanto alla firma
dell’Accordo di Ankara, il 12 settembre 1963, che creò un’Associazione
Turchia - CEE, entrato in vigore il 1° dicembre 1964. L’Accordo era
diretto alla totale integrazione nell’Unione, mediante la fondazione di
una prima Unione doganale.
L’Accordo di Ankara prevedeva la libera circolazione di merci,
persone e capitali, ma escludeva la Turchia dai processi decisionali
europei e dalla possibilità di far ricorso all’European Court of Joustice
per la soluzione delle controversie.
17
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
Inoltre esso comportava una collaborazione sulle questioni
commerciali, con l’impegno, da parte della CEE, di fornire aiuti
economici alla Turchia.
Sicché con il Primo protocollo finanziario, relativo al periodo 19631970, la CEE accordava alla Turchia un prestito di 175 milioni di Ecu.
I risultati della cooperazione non furono tuttavia quelli auspicati. In
ogni caso la quota della CEE nelle importazioni turche aumentò del 29%
nel 1963 al 42% nel 1972.
Inoltre l’Unione doganale comportò, da un lato, l’applicazione di una
tariffa estesa comune per le importazioni dal terzo mondo e dall’altro
un’armonizzazione con il sistema europeo del mercato interno.
L’Accordo di Ankara ancora costituisce la base legale
dell’associazione tra Turchia e UE.
Il 13 novembre 1970 un protocollo aggiuntivo chiariva le modalità di
costituzione dell’Unione doganale, apportando vantaggi significativi per
le esportazioni agricole della Turchia alla CEE.
La Turchia spostò la sua politica economica da un modello
economico autarchico e aprì la sua economia all’attività delle forze di
mercato. L’abolizione delle barriere, nell’ambito del processo di
armonizzazione, avvenne il 24 gennaio 1980.
Tuttavia l’intervento militare in Turchia del 12 settembre 1980 portò
ad un nuovo congelamento, e solo dopo le elezioni multipartitiche del
1983, i rapporti con l’Europa tornarono alla normalità.
La Turchia inoltrò la richiesta come full membership nel 1987, sulla
base dell’articolo 237 del Trattato CEE. La richiesta per l’adesione seguì
il procedimento previsto dal Trattato di Roma. Il Consiglio inoltrò la
richiesta della Turchia alla Commissione, per la preparazione di un
parere. Una richiesta simile presentata dal Marocco era stata respinta dal
Consiglio, col pretesto che il Marocco non era un Paese europeo.
Il parere della Commissione (Commission’s Opinion) fu completato il
18 dicembre 1989 e approvato dal Consiglio il 5 febbraio 1990.
Fondamentalmente sottolineava l’eleggibilità della Turchia come
membership, ma rimandava un’analisi più approfondita della richiesta
della Turchia ad un momento più favorevole. Dichiarava anche che
l’ingresso della Turchia era ostacolato dalla situazione della CEE stessa
18
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
alla vigilia del completamento del single market, che impediva ogni
considerazione per ulteriori allargamenti. Insisteva inoltre sul bisogno di
un vasto programma di cooperazione e aggiungeva che l’Unione
doganale doveva essere completata nel 1995, come previsto.
La Turchia non riuscì nel suo intento, ma vi fu un riavvicinamento.
Con l’entrata in vigore dell’Unione doganale furono aboliti i dazi
doganali e le misure equivalenti sulle importazioni dei prodotti
industriali dall’UE. Inoltre la Turchia iniziò a regolare le tariffe
sull’importazione dei prodotti industriali dai Paesi del terzo mondo sulla
base della tariffa estera comune dell’UE.
Dalla documentazione emerge una riduzione delle tariffe doganali dal
5,9% allo 0% per i prodotti industriali e dal 10,8% al 6% per merci
simili provenienti dal terzo mondo.
Le ultime tariffe scenderanno, poi, al 3,5% quando la UE adempierà
ai suoi obblighi in base alle trattative del Wto.
Sebbene i prodotti agricoli siano stati esclusi dal pacchetto iniziale
degli accordi doganali, un sistema commerciale preferenziale è stato poi
adottato, per quanto riguarda il mercato agricolo, il 10 gennaio 1998.
Ulteriori sforzi sono programmati nel settore dell’avvicinamento della
politica agricola comune.
Al fine di realizzare la più ampia armonizzazione con le regole del
mercato europeo, è stata istituita una Autorità speciale della
competitività.
I settori su cui si muove il programma di rinnovamento riguarda:
- i monopoli di Stato di natura commerciale
- standardizzazione, calibratura, qualità, accreditamento, collaudo e
certificazione
Unitamente all’Unione doganale sono state anche previste delle
misure di accompagnamento su settori esclusi, quali la cooperazione
industriale, le reti trans-europee, l’energia, i trasporti, le
telecomunicazioni, l’agricoltura, l’ambiente, la scienza, la statistica, oltre
a questioni relative alla giustizia e agli affari nazionali, alla protezione
del consumatore, alla cooperazione culturale, all’informazione eccetera.
L’andamento economico a seguito dell’ingresso nell’Unione ha
evidenziato un innalzamento dell’importazione dall’UE.
19
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
Le esportazioni della Turchia alla UE aumentarono da 12,2 bilioni di
dollari nel 1997 a 13,4 bilioni di dollari nel 1998, mentre le importazioni
dalla UE da 24 bilioni di dollari nel 1997 a 24,8 bilioni di dollari nel
1998.
Nel 1997 la partecipazione alle importazioni turche dalla UE nelle
importazioni totali aumentò ulteriormente, raggiungendo il 51,1%.
Sicché la quota della Turchia nelle esportazioni totali della UE è del
3,1%, rappresentando il significativo potenziale della Turchia come
mercato in crescita per la UE, mentre lo share della Turchia nelle
importazioni totali della UE è dell’1,8%.
Sono stati convenuti gli accordi del libero commercio con l’EFTA
(European Free Trade Association), Israele, Romania, Repubblica Ceca
e Slovacca, Ungheria, Slovenia, Estonia, Lituania, Latvia e Bulgaria.
Negoziazioni con la Polonia sono state condotte con successo e
l’accordo sarà firmato in un prossimo futuro. L’accordo con la
Macedonia è stato siglato ed i processi di negoziazione sono iniziati
anche con Tunisia, Marocco, Egitto e con le autorità nazionali
palestinesi. Sono in corso anche i preparativi per l’allineamento al GSP
della UE. Sono stati raggiunti degli accordi con la UE per liberalizzare il
commercio in prodotti agricoli e il 1° agosto 1996 è entrato in vigore
l’Accordo del libero commercio con l’ECSC (Comunità europea del
carbone e dell’acciaio).
La Turchia ha dato particolare importanza all’attuale processo di
allargamento dell’UE, avendo giocato un ruolo attivo nel crollo del
blocco sovietico. Tuttavia, con Agenda 2000 la Commissione europea
escludeva ancora la Turchia dall’allargamento, dettando delle
raccomandazioni in materia di liberalizzazione del commercio, di
protezione del consumatore e dettando delle condizioni.
Un rallentamento del processo si ebbe con la mancata partecipazione
della Turchia al meeting inaugurale della Conferenza europea, tenutosi a
Londra il 12 marzo 1998.
Il 4 marzo 1998 la Commissione pubblicò le sue raccomandazioni per
una “strategia europea”.
Con il summit (Cardiff il 15-16 giugno 1998), fu approvata la
“strategia europea” della Commissione e la richiesta, ad essa avanzata,
20
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
di trovare soluzioni atte a rendere disponibili le risorse finanziarie
necessarie per la sua realizzazione.
Al Consiglio europeo di Colonia del 3-4 giugno 1999, l’iniziativa fu
presa dalla presidenza tedesca col proposito di assicurare il
riconoscimento della candidatura della Turchia, ma senza un risultato
favorevole.
I ministri degli Esteri dell’UE, al meeting Gymnich-type del 4-5
settembre a Saariselka, in Finlandia, discussero sull’aiuto alla Turchia in
seguito al terremoto nella parte nord-occidentale nell’agosto 1999 e sui
futuri rapporti tra la Turchia e l’Unione. Al meeting non fu raggiunto
nessun accordo sulla candidatura turca: furono stanziati due pacchetti di
aiuti umanitari di 2 milioni di euro l’uno e un ulteriore pacchetto di aiuti
di 30 milioni di euro per la ricostruzione.
La Banca d’investimento europeo (European Investment Bank) ha
deciso di concedere un prestito di 500-600 milioni di euro per aiutare la
Turchia ad affrontare le conseguenze del terremoto. È stata anche
prevista l’assegnazione alla Turchia di una parte sostanziale delle risorse
del programma MEDA II per il periodo 2000-2007.
Un rapporto favorevole ai progressi della Turchia per l’ingresso
nell’Europa fu fatto dalla Commissione in vista del Consiglio europeo di
Helsinki il 10-11 dicembre 1999.
Il Consiglio europeo di Helsinki, tenutosi il 10-11 dicembre 1999,
diede una svolta alle relazioni Turchia-UE. Ad Helsinki la Turchia
venne ufficialmente riconosciuta senza precondizioni come Stato
candidato, alla stregua degli altri Stati candidati. Mentre si riconosceva
la candidatura della Turchia, le conclusioni della presidenza del
Consiglio europeo di Helsinki confermavano le proposte della
Commissione fatte il 13 ottobre 1999. Così la Turchia, come gli altri
Stati candidati, avrebbe potuto trarre vantaggio da una strategia di preadesione per stimolare e supportare le sue riforme.
Il riconoscimento della Turchia come candidato per l’adesione al
Consiglio europeo di Helsinki nel dicembre 1999 ha inaugurato una
nuova era nelle relazioni tra la Turchia e l’UE.
21
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
Secondo le direttive del Consiglio europeo di Helsinki, la
Commissione europea, ha adottato l’8 marzo 2001 le linee guida per
un’Accession Partnership per la Turchia.
Pertanto il governo turco ha annunciato il suo programma nazionale
per l’adozione dell’acquis europeo il 19 marzo 2001, che è stato
presentato alla Commissione europea il 26 marzo 2001. Esso contiene
priorità a medio e corto termine.
Di rilievo è il costante rapporto tra il Consiglio dell’associazione
Turchia-CEE e le istituzioni comunitarie.
Risulta che il Consiglio dell’associazione si è incontrato tre volte a
Lussemburgo, rispettivamente l’11 aprile 2000, il 26 giugno 2001 e il 16
aprile 2002. Nel meeting dell’11 aprile 2000, otto sotto-comitati sono
stati costituiti per realizzare un esame analitico del livello di
armonizzazione. Nei meeting si è dato pieno accesso alla Turchia alle
cariche Taiex e si è prevista l’istituzione di meccanismi di consultazione
associata che si riuniranno regolarmente per discutere questioni di affari
relativi all’unione consumatori.
Per l’ingresso della Turchia nella Comunità è necessario:
- un riesame della Costituzione: trentaquattro articoli della
Costituzione turca sono stati emendati nel 2001. L’insieme degli
emendamenti costituzionali tocca un’ampia serie di tematiche, quali un
rafforzamento della tutela dei diritti umani, del ruolo legislativo ed una
ristrutturazione delle istituzioni democratiche;
- l’adozione di un nuovo Codice civile, che è entrato in vigore il 1°
gennaio 2002 e che ha introdotto dei miglioramenti notevoli riguardo la
libertà di associazione e il diritto d’assemblea, oltre all’uguaglianza dei
sessi e la tutela dei bambini; gli sforzi per la riforma sono stati raggiunti
da tre pacchetti legislativi (febbraio, aprile e agosto 2002) sulle libertà
fondamentali di espressione e sulla pena di morte.
Il nuovo governo, che si è formato dopo le elezioni generali del 3
novembre 2002, ha preparato due ulteriori accordi legislativi. Il primo,
cosiddetto Accordo di Copenhagen, è stato presentato in Parlamento il 3
dicembre 2002 ed è redatto sulla base del Rapporto regolare del 2002,
con lo scopo di consolidare il processo di riforma e di eliminare alcune
ambiguità. Con l’adozione di questo accordo, tutti gli ostacoli legali per
22
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
le accuse a pubblici ufficiali, che presumibilmente ricorrono a torture e
maltrattamenti, saranno rimossi.
Il secondo pacchetto di riforme è stato presentato al Parlamento il 4
dicembre. Esso include l’estensione dell’area delle disposizioni del
giudizio di seconda istanza sulla base delle sentenze date dalla Corte
europea dei diritti umani. Il principio del giudizio di seconda istanza era
stato già introdotto dalla riforma presentata il 3 agosto 2002. Il pacchetto
prevede anche la revoca degli atti disciplinari presi contro gli studenti
universitari dal 2001, unitamente ai relativi documenti. Si spera che il
Parlamento adotti questo pacchetto al più presto.
Il processo di integrazione europea prevede l’avvio di una
cooperazione economico-finanziaria. Tuttavia l’armonizzazione in tali
settori richiede un maggiore impegno e tempi lunghi, in considerazione
delle differenze tra i vari Paesi europei.
In ogni caso l’abbattimento degli ostacoli commerciali costituisce un
passo in avanti nel senso della spinta economica e dell’incremento degli
investimenti, anche verso uno sviluppo del benessere.
Il processo Euromed fu ostacolato dalla situazione critica in Medio
Oriente. Nella conferenza ministeriale di Malta nel 1997, i ministri degli
Esteri coinvolti nelle divergenze arabo-israeliane, non poterono
approvare il comunicato finale.
Prima della Unione doganale (1964-1995) la Turchia ricevette un
totale di 1,05 bilioni di ecu dall’UE, 78 milioni come concessioni e 927
milioni come crediti a basso interesse.
Dopo l’Unione doganale la Turchia ottenne crediti per un totale di
557 milioni di ecu, 340 milioni dei quali vennero dati nella cornice della
Nuova politica mediterranea, 205 milioni nella cornice di MEDA-I e 12
milioni come capitale a rischio.
L’impegno dell’UE come concessioni arrivò a 393 milioni di ecu,
376 milioni dei quali venivano da MEDA-I, 3 milioni dalla Cooperazione
amministrativa, e 14 milioni da vari progetti individuali sull’ambiente, la
lotta contro la droga, aids, etc.
Con la dichiarazione unilaterale fatta nel 1995, l’UE si impegnò
anche a fornire alla Turchia 375 milioni di ecu in più come concessioni
di bilancio e 750 milioni di ecu come crediti Eib (European Investment
23
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
Bank), progetti che però non sono stati realizzati a causa del veto di uno
Stato membro.
Dopo Helsinki (dal 2000) è stato emanato il regolamento del
consiglio riguardante l’assistenza finanziaria di pre-adesione per la
Turchia e quella delle concessioni dell’UE, Single framework, adottato
al consiglio di Fisheries il 17 dicembre 2001. La principale agevolazione
consiste nel fatto che le operazioni di impegno e di pagamento
dell’assistenza in concessioni per la Turchia non sarà più soggetto alle
complesse procedure MEDA.
Per il periodo il 2000-2006, l’UE ha pianificando di concedere un
totale di 889 milioni di euro sotto MEDA-II (una media annuale di 127
milioni di euro) e di fornire 1.470 bilioni di euro come crediti Eib (una
media annuale di 210 milioni di euro).
In questa cornice, 176 milioni, 167 milioni e 126 milioni di euro sono
stati affidati rispettivamente nel 2000, 2001 e 2002. È in corso il
programma per gli impegni del 2003 per un valore di 145 milioni di
euro.
Significativa è inoltre la decisione della Commissione dell’UE di
assegnare una somma globale delle concessioni MEDA-II (150 milioni di
euro) per aiutare le riforme strutturali e settoriali della Turchia, che si
stanno facendo in collaborazione con l’Imf e la Banca mondiale. Questa
assegnazione è fatta direttamente, senza essere legata ad alcun progetto.
La Commissione dell’UE ha deciso di consegnare una prima parte di
questo aiuto, per un valore di 75 milioni, il 7 dicembre 2001. La seconda
parte è stata approvata dalla Commissione UE il 19 dicembre 2002.
Inoltre la UE ha dato, per il terremoto, un aiuto in concessioni di 35
milioni di euro, oltre a crediti per 600 milioni di euro chiamati TERRA
(Turkey Earthquake Relief and Rehabilitation Aid), per il periodo 20002003, suddiviso in TERRA-I per la ricostruzione delle infrastrutture e
TERRA-II per il supporto Sme.
Nel maggio 2001 è stata aperta anche alla Turchia la cosiddetta
facilitazione di pre-adesione, che offre un totale di 8,5 bilioni di euro in
crediti Eib per il periodo 2000-2003, da spartirsi tra i settori pubblico e
privato sulla base di progetti. Tuttavia la Eib pretende come presupposto
che il Paese beneficiario debba possedere un credito internazionale
24
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
valutato BBB, stimato A+. La Turchia non è grado di soddisfare tali
requisiti e può usufruire di un altro strumento finanziario chiamato
Fondo Ceec o Peco, che è libero da ogni requisito e ha un valore di 8,68
bilioni di euro. Sono state mantenute le trattative con la Eib sulla
possibilità di rendere i requisiti un po’ più flessibili o accordare alla
Turchia un’eccezione per un progetto a larga scala, come ad esempio per
il tunnel subacqueo del Bosforo.
Nel settore privato la Eib ha accordato alla Toyota Motor
Manufacturing Turkey il finanziamento di un progetto per il
rimodernamento di una fabbrica di macchine a Adapazari. Lo
stanziamento per questo scopo è di 150 milioni di euro, e sarà il primo
pagamento per la Turchia nel contesto della facilitazione di preadesione.
I 10 candidati nell’Europa centrale e orientale stanno attualmente
beneficiando della facilitazione che vale 8,68 milioni di euro. Sono in
corso le trattative sulla possibilità di trasferire alla Turchia una parte dei
fondi che rimarranno inutilizzati dopo l’ingresso nell’UE di alcuni dei
beneficiari dei crediti entro maggio 2004.
Con l’adozione al Consiglio di Fisheries il 17 dicembre 2001 del
regolamento del Consiglio (Council Regulation) riguardante l’assistenza
di pre-adesione per la Turchia, il Single Framework, i businessmen e gli
imprenditori turchi sono diventati eleggibili a sottoporre appalti alle
offerte per i progetti finanziati nei Paesi candidati dell’Europa centrale e
orientale (Ceec) tramite i fondi PHARE, ISPA (Instrument for Structural
Policies for Pre-Accession) e SAPARD (Special Action Programme for
Agricoltural and Rural Development).
PHARE è stato creato per la Polonia e l’Ungheria, e poi esteso ai
(Ceec) per sostenere la loro ristrutturazione economica, privatizzazione,
costituzione di imprenditorie private e per il passaggio ad un’economia
di mercato. Il 30% dell’assistenza è incanalata verso strutture
istituzionali, mentre il 70% per lo sviluppo delle infrastrutture sociali ed
economiche. Il budget totale tra 1990-99 è stato di 11 bilioni di euro; e
lo stanziamento per il 2000-06 è all’incirca di 11 bilioni di euro.
25
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
ISPA è volto a migliorare gli standard delle infrastrutture nei candidati
CEE ed, in particolare, portare il loro ambiente ed il settore del trasporto
al livello comunitario.
SAPARD è volto ad aiutare nella soluzione dei problemi strutturali
relativi allo sviluppo agricolo e rurale dei Paesi candidati. Il budget per il
periodo 2000-06 è di 520 milioni di euro.
I Memorandum degli accordi sull’establishment e le attività del
Fondo nazionale e dell’Unità dei contratti e della finanza centrale sono
stati sottoscritti insieme alla Commissione UE il 14 febbraio 2002. Il
processo di ratifica è in corso.
L’impegno per l’avvicinamento della Turchia comporterà:
- una media annuale tra il 2000-06 di 127 milioni di euro nell’ambito
delle concessioni MEDA-II;
- un totale di 135 milioni di euro tra 2001-03 nell’ambito del
Regolamento per aiutare lo sviluppo economico e sociale, che costituisce
una parte degli impegni dell’UE sotto la Unione doganale;
- un totale di 15 milioni nel periodo 2000-02 nell’ambito del
Regolamento per sostenere l’Unione doganale, che costituisce una parte
degli impegni dell’UE sotto l’Unione doganale;
L’assistenza UE è finalizzata all’adesione della Turchia all’Europa,
pertanto sono state predisposte talune strutture a ciò deputate
specificamente.
Il ministro di Stato e vice primo ministro in carica degli Affari UE è
stato designato “Coordinatore dell’aiuto nazionale” per assicurare
l’assegnazione di concessioni UE alla Accession Partnership e alle
priorità del programma nazionale.
È stato costituito un Comitato per la cooperazione finanziaria per
stabilire le priorità, per preparare i piani finanziari annuali e per
controllare lo stanziamento delle risorse disponibili in linea con le
priorità. Il Comitato è composto da rappresentanti dei ministri degli
Affari esteri, delle Finanze, dell’Organizzazione del planning di Stato,
del Sottosegretariato del tesoro e del Segretariato generale per l’UE.
Sta per essere costituito un Fondo nazionale, al quale i fondi UE
saranno trasferiti, all’interno del Sottosegretariato del tesoro, che sarà
26
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
amministrato dal ministro dell’Economia in carica, designato come
ufficiale dell’Autorità nazionale.
Inoltre sta per essere istituita un’Unità dei contratti e della finanza
centrale per l’intero bilancio preventivo, le offerte, i contratti, i
pagamenti, la contabilità e per le relazioni finanziarie di tutti i
procurements fatti tramite i fondi UE.
7. Il programma di privatizzazione
Nell’ultimo periodo, in particolare negli ultimi 15 anni, la Turchia,
come si è visto, ha vissuto una profonda trasformazione politica ed
economica, strettamente connessa alla volontà di avvicinamento
all’Occidente.
Dal punto di vista economico vi è stato uno spostamento
dell’economia dal settore prevalentemente agricolo verso quello
industriale e quello dei servizi. Nel decennio 1985-1995 la Turchia si è
sempre più integrata con il mondo occidentale ed il 1° gennaio 1996 ha
visto l’adesione all’Unione doganale europea.
I dati del Pil mostrano una crescita dei vari settori, in linea con i Paesi
europei. Nel biennio 2001-02 i servizi sono passati dal 56,5% al 57,6%;
l’industria dal 26,0% al 25,4%; l’agricoltura dal 12,2% al 12,7%.
Tuttavia negli ultimi dieci anni si sono manifestati rilevanti problemi
inerenti al tasso d’inflazione, all’inefficienza del sistema industriale ed
alla disoccupazione.
In particolare, con la crisi del febbraio 2001 il Pil subiva una
riduzione del 9,4%, la disoccupazione aveva un incremento del 12% e il
debito pubblico arrivava al 140% del Pil.
Si è avviata una politica di austerità, sotto la spinta del Fondo
monetario internazionale, che ha portato a risultati positivi nel 2002.
Infatti il Pil è cresciuto del 6% e l’inflazione si è ridotta del 30%.
Anche a seguito delle elezioni anticipate del 3 novembre 2002, il
partito AKP ha perseverato in una politica economica di risanamento.
L’inflazione si è arrestata al 30% (70% nel 2001), le esportazioni
sono cresciute di un ulteriore 11,96%, così come le riserve valutarie
27
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
sono risalite a circa 28 miliardi di dollari, il Pil, secondo le ultime stime
è cresciuto del 6% circa e la produzione industriale è aumentata del
10,6% rispetto al 2001.
I parametri macro economici sono per lo più in linea con le previsioni
del Fondo monetario internazionale (l’unico dato non in linea è quello
relativo al surplus primario del settore pubblico, che avrebbe dovuto
raggiungere il 6,5% e si è invece fermato al 4%).
La nuova legge relativa al budget 2003 approvata dal Parlamento
turco, introduce, fra l’altro, una serie di tagli alle spese e di nuove tasse.
I tassi di interesse sono rimasti alti a causa della continua necessità
del Tesoro di finanziarsi sul mercato per poter sostenere il servizio del
notevole debito pubblico (140% del Pil), in buona parte denominato in
valuta.
Nel corso della guerra in Iraq e nelle settimane successive al rifiuto
del Parlamento di autorizzare il transito sul territorio turco di truppe Usa
per l’apertura di un fronte nord, i tassi d’interesse avevano subito un
ulteriore rialzo fino a raggiungere il 75%.
La conclusione delle operazioni belliche in Iraq e il rilascio da parte
dell’Fmi di una tranche di 700 milioni di dollari nell’ambito del credito
Stand-by in favore della Turchia, hanno fatto scendere la pressione sui
tassi d’interesse, che nel corso dell’ultima settimana si sono attestati
intorno al 55%.
La ripresa della produzione industriale, favorita dalla domanda
estera, non ha ancora prodotto effetti sulla domanda interna, che rimane
piuttosto debole.
Per quanto riguarda l’adesione all’Unione Europea, il vertice di
Copenhagen del 14 dicembre scorso ha ulteriormente rinviato al 2004
l’eventuale decisione di una data per l’inizio dei negoziati con la
Turchia.
La privatizzazione costituisce per la Turchia uno dei principali
moduli organizzativi finalizzati all’avvicinamento all’Europa, sia al fine
di incrementare la competitività economica, quale strumento di
partecipazione al mercato libero, sia quale modalità nuova di
amministrare.
28
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
I maggiori obiettivi del programma di privatizzazione sono stati
individuati dal governo turco nel ridurre il coinvolgimento dello Stato
nelle attività industriali e commerciali nell’economia, nel fornire un
ambiente legale e strutturale per far operare la libera impresa, nel
diminuire il peso finanziario delle imprese economiche di Stato sul
budget nazionale, nel trasferire le entrate della privatizzazione ai più
importanti progetti delle infrastrutture, nell’allargare e aumentare
l’esistente mercato capitale promuovendo una più ampia partecipazione
proprietaria e nel fornire un’efficiente distribuzione delle risorse.
La privatizzazione è intesa come una limitazione del ruolo dello
Stato in diversi settori dell’economia (salute, sicurezza sociale, difesa
nazionale, investimenti su larga scala delle infrastrutture), al fine di dare
spazio alla libera impresa in un contesto di libero mercato e sviluppo
della concorrenza.
Il programma di privatizzazione in Turchia è stato iniziato nel 1983.
Nel 1984 è stato approvato il primo regolamento (legge n. 2983)
decretato con la legge n. 3291. Secondo le clausole della legge n. 3291,
il Consiglio dei ministri fu autorizzato a prendere decisioni sul
trasferimento della Soe (State Owned Enterprises) alla Ppa (Public
Participation Administration) e il Consiglio supremo fu autorizzato a
decidere il trasferimento di compagnie parzialmente possedute dallo
stato (partially state owned companies) e di società consociate alla Ppa
per la privatizzazione. Nel 1992, con il decreto statutario n. 473, il Pphc
(Public Participation High Council) fu autorizzato ad approvare la
privatizzazione e le transazioni.
Sulla formazione di un consenso politico e sociale necessario per la
privatizzazione, la nuova legge di privatizzazione è stata decretata nel
novembre 1994 con la nuova legge n. 4046. La nuova legge contiene le
clausole relative a:
- la costituzione del Phc (Privatization High Council) e la Pa
(Privatization Administration) e la determinazione dei loro compiti,
responsabilità e diritti;
- la costituzione del Fondo di privatizzazione (Privatization Fund) e
la determinazione delle risorse e dei campi di utilizzazione di tale fondo;
29
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
- il rispetto dei diritti finanziari e sociali del personale assunto nelle
organizzazioni investite dal processo di privatizzazione, che potrebbe
diventare disoccupato come conseguenza della privatizzazione;
- i diritti personali e sociali dei pubblici impiegati che lavorano per le
organizzazioni investite dal processo di privatizzazione;
- pagare un “compenso straordinario” (Redundancy Compensation) in
aggiunta ad altre indennità previste negli accordi di contratto collettivo
e/o nelle esistenti leggi in relazione alle potenziali riduzioni di personale
che possono accadere;
- non usare i profitti della privatizzazione per spese generali e/o per
investimenti;
- prevenire gli effetti negativi che possono derivare da una struttura
monopolistica;
- procurare un gruppo di azionisti capace di assumersi la
responsabilità e garantire l’autorità del management, oltre all’espansione
della ownership;
- creare quote statali privilegiate per campi strategici;
- non passare attraverso trasferimenti a istituzioni pubbliche, a
organizzazioni e ad amministrazioni locali durante la privatizzazione, a
meno che non sia necessario per l’interesse della sicurezza nazionale e/o
per il miglior interesse del pubblico.
In valore di dollari, l’attuazione della privatizzazione è passata dal
1985 28,6 milioni, ad una picco nel 2000 di 2.712,5 ad un valore di
539,77 nel 2002.
L’Amministrazione della privatizzazione ha personalità pubblica,
possiede un budget autonomo e dipende direttamente dal primo ministro.
È stata istituita il 27 novembre 1994 con la legge n. 4046.
Le responsabilità dell’Amministrazione della privatizzazione sono:
- rendere esecutive le decisioni del Consiglio;
- prendere decisioni su questioni pertinenti e adempiere le procedure
necessarie, in linea con i diritti e i doveri concessi e delegati dal
Consiglio;
- presentare proposte al Consiglio per includere le organizzazioni nel
campo della privatizzazione o far tornare le organizzazioni che sono
state incluse nella sfera della privatizzazione al loro status precedente, o,
30
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
quando richiesto, orientare la preparazione di quelle organizzazioni che
sono nel campo della privatizzazione;
- realizzare l’adempimento di tutte le necessarie procedure per la
privatizzazione delle organizzazioni ed eseguire il follow-up e il
coordinamento delle attività per la preparazione di queste alla
privatizzazione;
- decidere se trasformare o no quelle organizzazioni che non
mantengono lo status di società costituita in compagnie a capitale sociale
(joint-stock companies);
- determinare il totale del capitale azionistico delle organizzazioni,
per fare i preparativi necessari per la loro costituzione, incorporamento o
divisione; determinare i principi per le proprietà, diritti e doveri;
predisporre tutti gli ordinamenti necessari per la contabilità e le attività
delle organizzazioni che sono nella condizione di società costituita o
trasformate in compagnie joint-stock e prendere le necessarie
precauzioni per facilitare tali procedure fino a che le quote pubbliche in
queste organizzazioni scendano al di sotto del 50% e fare lo stesso per
gli altri fino alla data dell’assegnazione e/o trasferimento come risultato
della privatizzazione;
- condurre e rendere effettiva ogni tipo di operazione procedurale
relativa e necessaria alla privatizzazione;
- dare disposizioni, entro i limiti legali per le strutture finanziarie,
amministrative e legali delle organizzazioni;
- prendere decisioni sull’uso delle risorse, sull’acquisto e l’affitto dei
beni immobili o su come economizzare su quei beni immobili; su come
ottenere crediti nazionali e internazionali; su come rinforzare o ridurre il
personale secondo il principio dell’aumento della produttività, delle
condizioni di lavoro; sull’esigenza e la richiesta di assegnazione
temporanea di personale straniero, per quelle organizzazioni che sono
incluse nel programma di privatizzazione;
- presentare proposte al primo ministro per l’assegnazione e la
nomina a, e per il ritiro dalla presidenza e dalla membership del
Consiglio dei direttori delle organizzazioni, dei comitati di revisioni dei
conti e liquidazione, e dalle posizioni manageriali generali che si trovano
nell’ambito del programma di privatizzazione separatamente dalle
31
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
organizzazioni alle quali esse appartengono e non ritenute necessarie per
la trasformazione in società costituita, e delle posizioni manageriali nelle
loro unità amministrative;
- determinare la quantità e il valore di ogni tipo di titolo e di ogni
altro strumento negoziabile attraverso la decisione del Consiglio;
- valutare il capitale da investire in organizzazioni;
- amministrare il Fondo di privatizzazione;
- condurre ogni tipo di attività di ricerca, studi dei progetti, pubblicità,
promozione, relazioni pubbliche, auditing finanziario e valutazioni
legali, tecniche, amministrative e finanziarie, e/o far condurre tali lavori
da esperti delegati come e quando richiesto;
- fornire prestiti alle organizzazioni, quando richiesto, per la
privatizzazione e determinare i tassi d’interesse e i termini e le
condizioni di tali finanziamenti forniti dal Fondo di privatizzazione, a
condizione che l’interesse applicabile a tali fondi non sia superiore al
tasso d’interesse più alto applicato dalle banche pubbliche;
- adempiere ad altri doveri stabiliti dalle leggi e da altre legislazioni.
8. Le principali compagnie in via di privatizzazione
- Turk Telekom.
La Turk Telekom è l’operatore titolare delle telecomunicazioni a linea
fissa nella Repubblica Turca ed è attualmente posseduta al 100% dalla
Repubblica Turca, primo ministro, sottosegretariato del Tesoro.
Gli studi della privatizzazione della Turk Telekom sono iniziati con la
riforma fatta al Turkish Telegram and Telephony Act, che ha permesso il
frazionamento della vecchia Turkish Post, Telegram and Telephony
Administration in due corpi separati: Direzione generale dei servizi di
poste e telegrammi (The General Directorate of Postal & Telegram
Services) e la Turk Telekom, una società per azioni interamente
posseduta dallo Stato.
Dopo numerosi annullamenti, la legge è stata emanata ed ha costituito
la base relativa ai servizi di telecomunicazione e per la vendita del 39%
delle azioni della Turk Telekom.
32
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
- Turk Hava Yollari A. O. (la Company)
Le quote, che rappresentano il 51% del capitale azionario di Turk
Hava Yollari A. O. (la Company) in possesso dell’Amministrazione della
privatizzazione, del primo ministro della Repubblica Turca, saranno
privatizzate seguendo i provvedimenti della legge n. 4046, tramite una
vendita in blocco. Attualmente, approssimativamente il 98,2% delle
azioni della THY è in possesso dell’Amministrazione della
privatizzazione; le quote restanti sono negoziate nell’Instanbul Stock
Exchange.
L’offerta di vendita sarà effettuata sulla base di negoziazioni
(bargaining) dopo la ricevuta di appalti in busta chiusa sigillata.
Concordemente alla legge n. 4046, se ritenuto necessario dalla
commissione d’offerta, l’offerta può essere effettuata tramite il sistema
dell’asta presenziata dagli appaltatori coinvolti nelle negoziazioni.
- Petrol Ofisi A. S. (POAS)
Nell’ambito della legge n. 4046, la Repubblica di Turchia, primo
ministro, l’Amministrazione della privatizzazione annuncia l’inizio del
processo di privatizzazione di POAS, la compagnia più importante di
distribuzione di prodotti di petrolio grezzo della Turchia. Attualmente,
approssimativamente il 93,3% delle quote della POAS è posseduto
dall’Amministrazione della privatizzazione; le rimanenti quote sono
negoziate all’Istanbul Stock Exchange. L’Amministrazione della
privatizzazione annuncia la sua intenzione di privatizzare il 51% delle
quote della POAS attraverso una vendita in blocco.
L’offerta di vendita sarà effettuata sulla base di negoziazioni dopo la
ricevuta di appalto in busta chiusa. Per partecipare al processo d’appalto,
gli appaltatori devono consegnare un accordo riservato (Confidentiality
Agreement) debitamente eseguito e ottenere i dettagli dell’offerta
(Tender Specifications) e il memorandum d’informazione (Information
Memorandum).
- Deniz Nakliyati TAS (Company)
La Repubblica di Turchia, primo ministro, l’Amministrazione della
privatizzazione privatizzerà il 99,99% delle quote pubbliche del capitale
di Deniz Nakliyati TAS (Company) col sistema di “Vendita”
concordemente ai provvedimenti della legge n. 4046 del 24 novembre
33
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
1994. L’offerta sarà realizzata tramite negoziazioni e contrattazioni, con
presentazione in busta chiusa.
Il problema principale connesso alle privatizzazioni è quello della
perdita di posti di lavoro pubblico. Pertanto, nell’ambito dei programmi
di supporto economico iniziati tra l’FMI e le Banche Mondiali e la
Turchia, la World Bank ha promosso un nuovo programma di supporto
sociale, come risultato dei meeting tenutisi da gennaio 2000 in poi, con
la World Bank, il Tesoro, l’Organizzazione degli impiegati turchi e la
Kosgeb.
Con la firma dell’Accordo entro questo ambito, il Progetto di
Supporto Sociale per la Privatizzazione (PSSP), che ha un valore totale
di 355,3 milioni di dollari US, il 70% (250,0 milioni di dollari US)
sostenuto dai fondi della World Bank e il 30% (105,3 milioni di dollari
US) dai fondi del Governo Turco, fu approvato dal Consiglio dei
Ministri e venne reso effettivo con la pubblicazione nella «Gazzetta
ufficiale» del 22 dicembre 2000. La durata del progetto sarà di 4 anni.
La Repubblica di Turchia ha ricevuto un prestito dalla Banca
internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (IBRD) per il Progetto di
supporto sociale per la privatizzazione (n. 4587-TU).
I servizi includono:
- valutazione dell’impatto sociale del programma di riforma
economica: per valutare l’impatto del programma di riforma economica
sulle comunità che risentono dei cambiamenti politici, e per sviluppare
le capacità istituzionali nell’analizzare e discutere problemi sociali;
- sistema di assistenza sociale nazionale: per identificare alternative
politiche per l’assistenza sociale basate su un’analisi dell’esperienza,
specialmente nell’ambito dell’adesione alla UE;
- monitoraggio dell’impatto sociale della privatizzazione, attraverso
l’esame dell’impatto economico della privatizzazione e delle strategie.
Il 2002 è stato per la Turchia un anno di parziale successo nel
risanamento messo in atto dal ministro dell’Economia Dervis.
Nel 2002 la Turchia ha esportato per un totale di 35 miliardi di
dollari Usa ed importato per 50,8% miliardi di dollari. Va registrato,
rispetto all’anno precedente, un aumento nel deficit della bilancia
commerciale che è pari a 15 miliardi contro i 10 miliardi del 2001.
34
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
L’Unione Europea si conferma come il principale partner
commerciale, dal quale proviene il 45,5% delle importazioni ed è diretto
il 51,4% delle esportazioni della Turchia.
Dagli anni 80 la politica comunitaria è andata nel senso di consentire
la libertà d’iniziativa economica anche nei settori originariamente
riservati. La maggior parte delle direttive in materia sono state adottate
sulla base dell’art. 95 del Trattato, che prevede la possibilità da parte del
Consiglio di adottare misure relative al ravvicinamento delle legislazioni
per il miglior funzionamento del mercato interno.
I servizi sopra esaminati (energia, telecomunicazioni, trasporti)
costituiscono uno dei settori di maggior rilievo nell’ambito della
trasformazione del Paese in vista dell’ingresso della Turchia come
membro dell’Unione.
È necessario che la politica turca operi nel senso non solo di una
privatizzazione, ovvero di un assoggettamento al mercato concorrenziale
dei diversi servizi pubblici ancora in mano statale, ma anche attraverso
una completa regolamentazione del settore.
In tal senso l’Amministrazione per la privatizzazione dovrà occuparsi
della garanzia per l’utilizzo delle infrastrutture, della regolamentazione
della contrattazione e del regime dei prezzi, della garanzia nella qualità
del servizi per l’utenza e della garanzia della fruizione del servizio
universale, attraverso il rispetto dei divieti di discriminazione,
adeguatezza e continuità, dettati dalla Comunità.
35
CAIMED – CENTRO PER L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA
Fonti
Turkey, 2003, Country Review (<http://www.contrywatch.com>).
Republic of Turkey, Prime Ministry Privatization administration
(<http://www.oib.gou.tr>).
Republic of Turkey, Ministry of Foreign Affairs, Turkey, EU Relations
(<http://www.fa.gov.tr>).
Political Structure of Turkey e Governance and public administration
for sustainable deyelopment in Turkey (<http://www.byegm.gov.tr>).
Centro per le Innovazioni Amministrative nelle Regioni Euro
Mediterranee: Repubblica di Turchia.
http://www.Turchia.it.
Turchia, congiuntura economica maggio 2003 (<http://www.ice.it>).
36