Fondi rischi e TFR [modalità compatibilità].
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Fondi rischi e TFR [modalità compatibilità].
24/11/2016 BILANCIO D’ESERCIZIO CORSO B ARGOMENTI TRATTATI FONDI RISCHI E ONERI FONDO TFR RAGIONERIA DISCIPLINA CIVILISTICA; DISCIPLINA FISCALE; 1 24/11/2016 STATO PATRIMONIALE - FONDI RISCHI E ONERI I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività di natura determinata, certe o probabili, con data di sopravvenienza o ammontare indeterminati. Le passività che danno luogo ad accantonamenti a fondi per rischi ed oneri sono di due tipi: accantonamenti per passività di natura determinata ed esistenza certa, il cui ammontare o la cui data di sopravvenienza sono stimati. Si tratta di fondi spese (oneri), ossia di costi, spese e perdite di competenza dell’esercizio in chiusura, connesse a obbligazioni già assunte alla data di bilancio, ma che avranno manifestazione numeraria negli esercizi successivi accantonamenti per passività di natura determinata la cui esistenza è solo probabile, i cui valori sono stimati. Si tratta delle cosiddette “passività potenziali” o fondi rischi, connesse a situazioni già esistenti alla data di bilancio, ma caratterizzate da uno stato di incertezza il cui esito dipende dal verificarsi o meno di uno o più eventi in futuro. 3 STATO PATRIMONIALE - FONDI RISCHI E ONERI La classificazione dei fondi per rischi ed oneri nel bilancio di esercizio deve rispondere al postulato della comprensibilità (chiarezza). In considerazione della loro natura i fondi per rischi ed oneri si distinguono in: fondi rischi (passività potenziali); fondi per oneri; fondi imposte differite; fondi per trattamento di quiescenza e obblighi simili. 4 2 24/11/2016 FONDO RISCHI E ONERI Aspetti fiscali Articolo 107 c.4 Tuir “non sono ammesse deduzioni per accantonamenti diversi da quelli espressamente considerati” pertanto gli accantonamenti per Rischi e oneri sono fiscalmente indeducibili 5 I FONDI RISCHI E ONERI La voce “Fondi per rischi e oneri” comprende: 1) fondi per trattamento di quiescenza ed obblighi simili 2) fondi per imposte, anche differite 3) altri fondi: fondo rischi di garanzia fondi per lavori ciclici di manutenzione e revisione delle navi e degli aeromobili fondi per operazioni e concorsi a premio 6 3 24/11/2016 I FONDI RISCHI E ONERI Il fondo rischi di garanzia Il fondo rischi di garanzia nasce dall’esigenza di coprire le spese che si manifesteranno a seguito delle riparazioni e/o sostituzioni dovute nel periodo di garanzia su prodotti venduti dall’azienda. Motivazione: Applicazione del principio della prudenza amministrativa; Applicazione del principio della competenza economica; 7 FONDO RISCHI E ONERI Aspetti fiscali Tali accantonamenti rappresentano una iscrizione anticipata di costi i quali saranno fiscalmente deducibili solamente quando si verificherà l’utilizzo di tali fondi, comportano, civilisticamente in determinato, rapporto un al maggior reddito carico fiscale attuale rispetto a quello futuro. Si ha dunque una differenza temporanea deducibile che dà luogo a imposte anticipate attive. 8 4 24/11/2016 I FONDI RISCHI E ONERI Esempio Un’impresa produce e vende computer. Nell’anno 20.1, anno in chiusura, ad esempio in data 15/11/n, l’impresa vende un computer, emette la fattura di vendita, generando un ricavo Crediti verso clienti a Diversi Ricavi di vendita Iva a debito 2.440 2.000 440 9 I FONDI RISCHI E ONERI Esempio Il computer è coperto da garanzia sul malfunzionamento (es. 2 anni) fino al 15/11/20.3. Eventuali riparazioni saranno a carico dell’azienda venditrice (onere). Però, per il principio di competenza economica, se l’impresa pone in essere un’operazione nell’anno 20.1, tutti i costi collegati a quella operazione devono essere imputati all’esercizio 20.1 (esercizio in chiusura COMPRESO IL COSTO DI RIPARAZIONE (FUTURO), RILEVATO COME ACCANTONAMENTO PER RISCHI E ONERI. 10 5 24/11/2016 I FONDI RISCHI E ONERI La scrittura contabile al 31/12 è la seguente: Accantonamento fondo garanzia prodotti a Fondo garanzia prodotti …… Fiscalmente tale accantonamento non è deducibile, in quanto lo sarà solamente nell’esercizio in cui esso verrà utilizzato. Pertanto, bisognerà effettuare una variazione in aumento Ires e Irap pari all’accantonamento effettuato e calcolare le relative imposte anticipate (IRES 27,5% + IRAP 3,9%). Crediti per imposte anticipate a Imposte anticipate …… 11 TRATTAMENTO FINE RAPPORTO DI LAVORO Storicamente il TFR ha sempre rappresentato un elemento retributivo aggiuntivo corrisposto ai lavoratori dipendenti al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Il sistema pensionistico italiano ha, però, subito dagli anni novanta un processo di riforma per contenere la spesa pensionistica al fine di garantirne la sostenibilità. Dal 1° gennaio 2007 ciascun lavoratore dipendente può scegliere di destinare il proprio TFR complementari maturando (futuro) alle forme pensionistiche o alla gestione INPS o, nelle piccole aziende, mantenere il TFR presso il datore di lavoro. 12 6 24/11/2016 TRATTAMENTO FINE RAPPORTO DI LAVORO DESTINAZIONE TFR (SCELTA a cura del dipendente) : 1. AZIENDE CON MENO DI 50 DIPENDENTI (≤ 49) a)Gestione aziendale del TFR (Caso 1) b)Trasferimento a fondo di previdenza complementare(Caso 2) 1. AZIENDE CON ALMENO 50 DIPENDENTI (≥ 50) a)Trasferimento a fondo di previdenza complementare(Caso 2) b)Trasferimento al fondo di tesoreria INPS (Caso 3) 13 TRATTAMENTO FINE RAPPORTO DI LAVORO CASO 1) Gestione aziendale del TFR (solo per aziende con meno di 50 dipendenti). Accantonamento TFR al 31/12: le regole di contribuzione sono quelle del Codice Civile, art. 2120 “In ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, il prestatore di lavoro ha diritto ad un trattamento di fine rapporto. Tale trattamento si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all'importo della retribuzione dovuta per l'anno stesso divisa per 13,5. La quota è proporzionalmente ridotta per le frazioni di anno, computandosi come mese intero le frazioni di mese uguali o superiori a 15 giorni. …” r Accantonamento TFR a Debiti per TFR …… (SP - PASSIVO) C) TFR ……… (C/E) B.9.c) TFR (………) 14 7 24/11/2016 TRATTAMENTO FINE RAPPORTO DI LAVORO CASO 2) Trasferimento TFR ai fondi di previdenza complementare (tutte le imprese). Determinazione periodica (es. trimestrale: 31/3, 30/6, 30/9, 31/12) dell’accantonamento TFR: le regole di contribuzione minima obbligatoria sono quelle del Codice Civile, art. 2120 a) Liquidazione r Accantonamento TFR a Debiti verso fondo prev. integrativa …… b) Versamento (es. 16 del mese successivo al trimestre 16/4, 16/7, …) r Debiti verso fondo prev. Integrativa a Banca c/c …… 15 TRATTAMENTO FINE RAPPORTO DI LAVORO In caso di contribuzione volontaria ulteriore a carico del datore di lavoro (contribuzione stabilita dal Fondo pensione) r Oneri Sociali a Debiti verso fondo prev. integrativa …… Rappresentazione in Bilancio (SP - PASSIVO) D.14) ALTRI DEBITI ……… (C/E) B.9.c) TFR (………) (C/E) B.9.b) ONERI SOCIALI (………) 16 8 24/11/2016 TRATTAMENTO FINE RAPPORTO DI LAVORO CASO 3) Trasferimento TFR al fondo Tesoreria INPS (solo per aziende con almeno 50 dipendenti). Determinazione periodica mensile dell’accantonamento TFR: le regole di contribuzione sono quelle del Codice Civile, art. 2120 a) Liquidazione r Accantonamento TFR a Debiti verso fondo di Tesoreria INPS …… b) Versamento (entro il 16 del mese successivo) r Debiti verso fondo di Tesoreria INPS a Banca c/c …… 17 TRATTAMENTO FINE RAPPORTO DI LAVORO Rappresentazione in Bilancio (SP - PASSIVO) (C/E) D.13) Debiti verso enti previdenziali ……… B.9.c) TFR (………) 18 9 24/11/2016 TRATTAMENTO FINE RAPPORTO DI LAVORO LIQUIDAZIONE DEL TFR: CASO 1: IL TFR VIENE LIQUIDATO AL DIPENDENTE DALL’AZIENDA AL MOMENTO DELLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO. CASO 2: IL TFR VIENE LIQUIDATO AL DIPENDENTE DAL FONDO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE AL MOMENTO DEL RAGGIUNGIMENTO DELLA PENSIONE. CASO 3: IL TFR VIENE ANTICIPATO DALL’AZIENDA AL DIPENDENTE AL MOMENTO DELLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO, FINO A CONCORRENZA DEL DEBITO MENSILE DELL’AZIENDA VERSO L’INPS. 19 TRATTAMENTO FINE RAPPORTO DI LAVORO Aspetti fiscali In base all’art. 105 Tuir gli accantonamenti per le indennità di fine rapporto e ai fondi di previdenza del personale dipendente, se costituiti in conti individuali dei singoli dipendenti, sono deducibili nel limite delle quote maturate nell’esercizio. 20 10