Storia della Coppa San Michele

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Storia della Coppa San Michele
50° Anno della “ Coppa San Michele”
CONFERENZA STAMPA DEL 09/05/2012.
Il giorno 9 Maggio si è tenuta presso la sala Pio La Torre del Comune di Foligno
la conferenza stampa di presentazione della Cinquantesima edizione della
Coppa San Michele. Alla presentazione sono intervenuti, il Sindaco Nando
Mismetti, il Vice sindaco Massimiliano Romagnoli nonché assessore allo sport, il
Presidente regionale della federazione ciclistica italiana Carlo Roscini, il
presidente della Soc. ciclistica M. Giuliana Bruna Luna e Marino Casini in
qualità di organizzatore della corsa ciclistica. Il Presidente della Pro Loco Cave
Ivano Mancini e molti altri collaboratori della manifestazione.
Il presidente Roscini ha sottolineato l’importanza di questa corsa nel panorama
regionale e nazionale, ricordando in particolare la figura di Giuseppe Casini che
ne è stato l’ideatore e di Mario Proietti per anni direttore di corsa.
Marino Casini poi ha illustrato le caratteristiche e le novità della gara, per la
prima volta infatti si svolgerà in due semitappe: una in linea di 79,8 Km, con
partenza ed arrivo a Cave; ed una a cronometro di circa 7 Km. Un momento
particolare della manifestazione sarà domenica alle ore 12,00, quando verrà
scoperta una creazione dello scultore Armando Moriconi dedicata appunto alla
50° edizione.
Il Vicesindaco ha sottolineato come la Coppa San Michele rappresenti una tra le
più importanti manifestazioni sportive del comune di Foligno e di come la
manifestazione sia diventata negli anni lustro e vanto per tutta la città.
Il saluto finale del Sindaco Mismetti è stato particolarmente affettuoso, nei
confronti di chi oggi organizza, tra mille difficoltà, ed ha negli anni rinnovato
con passione questa gara, assicurando la sua presenza e quella del suo vice alla
cerimonia di premiazione.
di Maurizio Tozzi
La passione per il ciclismo a Cave
risale agli anni antecedenti alla seconda
guerra mondiale; di queste prime gare
non abbiamo notizie certe ma solo
tradizione orale, tramandata dagli
anziani del paese e raccontate
puntualmente ogni anno, nei giorni
antecedenti la gara. Riportiamo qui una
storia che risale al 1947, quando fu
organizzata una corsa ciclistica nelle
polverose strade di Cave, eravamo
nell’immediato dopoguerra i premi
oltre al trofeo erano in natura e
consistevano in prosciutti, salumi vari e
altri generi alimentari, visto il periodo
facevano gola a molti. Il protagonista
della gara era un ciclista del paese, tal
Rosati Alfredo, il suo obiettivo era
quello di vincere la corsa non tanto per
la gloria ma per la fame.
I compaesani per aiutarlo avevano
organizzato un tranello sulla curva che
immetteva all’ultimo chilometro; sulla
parte destra della curva, dove sarebbero
passati la maggior parte dei corridori,
nascoste sotto la polvere e la breccia
erano stati gettati dei chiodi a tre punte,
il lato sinistro era libero, l’accordo era
che il nostro eroe avrebbe affrontato la
curva da quel lato per evitare i chiodi
ed involarsi solitario verso l’arrivo.
All’ultimo chilometro si presentarono
in otto, Rosati era primo, si dimenticò
delle parole dei compaesani e passò sul
lato destro della curva, fortunatamente
non bucò ma l’emozione e la
concitazione del momento lo fecero
sbagliare, a poche centinaia di metri dal
traguardo infatti prese la strada che lo
portava a casa; sul risultato finale non
ci furono dubbi, le cronache quelle
narrate dagli anziani del paese nelle
prime calde serate di Maggio, ci dicono
che il nostro “eroe” giunse ottavo,
portando a casa un chilo di zucchero e
l’ilarità dei compaesani. La corsa fu
vinta da un ciclista, tal Barbati, arrivato
a Cave in bicicletta da Rieti, dormì in
paese nella stalla del casale Angelucci
detto “lu bottu”, tornò a Rieti lo stesso
giorno con un carico più pesante, la
coppa per il primo classificato e un ben
più gradito prosciutto.
Questa è la leggenda, la storia quella
costruita sull’ordine d’arrivo, sui tempi,
sulle squadre partecipanti, con le
staffette e le macchine al seguito arriva
alcuni anni dopo; da un idea di
Giuseppe Casini, coadiuvato da alcuni
appassionati di ciclismo del paese tra
cui ricordiamo Libero Mancini e
Ottorino Rosati, per festeggiare
degnamente il santo patrono del paese,
nella seconda domenica di Maggio del
1963 prende il via la prima edizione
della “Coppa San Michele”; la vince
Giorgio Ragonesi del Velo sport
Senigallia.
Le due edizioni successive vengono
vinte da Giovanni Bramucci di
Civitavecchia, ottimo corridore che è
stato anche in Nazionale. Segue nel ’66
Mauro Landini di Ferrara, secondo è il
ternano Urbani anche lui Azzurro.
Per vedere un umbro sul gradino più
alto del podio dobbiamo aspettare il ’67
quando Vittore Faggioni di Terni taglia
per primo il traguardo. Lo segue al
quarto posto Fratini, Azzurro e
campione italiano.
I primi anni settanta vedono la seconda
doppietta della storia della corsa, infatti
Glauco Santoni vince sia nel ’71 che
nel ’73, corre con la Juvenes San
Marino
ed
è
stato
anche
preolimpionico. Degna di nota è anche
la prestazione del folignate Oscar
Martelli che arriva secondo nel ’72 e
nel ’73.
Il 1974 è l’anno del primo straniero,
l’australiano David Allan che scattando
dopo pochi chilometri dalla partenza,
abbandona la nutrita compagnia e
giunge solitario al traguardo vincendo
tutto quello che c’era da vincere.
Campione australiano, ha partecipato
da professionista a numerose classiche
in Europa ed ha vinto molte corse in
carriera, purtroppo è prematuramente
scomparso nel 1988 a soli 38 anni.
E’ vero che il 13 porta fortuna, infatti il
1975 è l’anno della tredicesima
edizione e per la prima volta due
folignati salgono sul podio, Maurizio
Ciani primo e Adriano Marinangeli
secondo, portando in alto il nome della
nostra città.
Gli anni ottanta si inaugurano con il
botto, al primo ed al terzo posto
arrivano
rispettivamente
Roberto
Ciampi di Pisa Campione del Mondo, e
Marco Giovannetti vincitore del giro
d’Italia e della Vuelta di Spagna.
L’anno seguente, il 1981, è la volta di
Riccardo Lisi di Pistoia seguito al
secondo posto dal compianto Franco
Ballerini, vincitore di due Parigi –
Roubaix, ’95 e ’98 nonché CT della
nazionale italiana di ciclismo, completa
l’ordine d’arrivo al quinto posto Franco
Vona, altro ottimo professionista.
Nel 1984 continua il periodo d’oro
della corsa, vince Sandro Vitali,
svizzero di origini italiane seguito
dall’azzurro Paolo Botarelli, mentre al
sesto posto si classifica Andrea Tafi
anche lui vincitore di una Parigi –
Roubaix.
Il 1985 vede la vittoria di G.Carlo
Guarguaglini, campione italiano di
categoria, al secondo posto troviamo
Luca Scinto anche lui ottimo
professionista e Direttore Tecnico di
squadre professionistiche.
Gli anni ’80 finiscono con la vittoria di
un altro campione del ciclismo italiano
Roberto Petito che si aggiudicherà da
professionista il giro di Romagna, una
Tirreno – Adriatico ed il Giro di
Sardegna.
Ancora trionfi toscani nei primi anni
’90, poi nel 1993 è la volta di Danilo
Di Luca campione abruzzese, ricordare
qui i suoi trionfi sarebbe troppo lungo,
basta ricordare il Giro d’Italia. Nel ’96
ritroviamo una vittoria della Juvenes
San Marino avvenuta ad opera di
Cristian Coli, mentre l’anno seguente
vince un altro abruzzese, Ivan De
Nobile,
nell’ordine
d’arrivo
di
quell’anno troviamo altri due grandi
campioni come Claudio Bartoli giunto
quarto e Maurizio Scarponi arrivato
settimo.
Nell’ultimo anno del XX° secolo torna
alla vittoria un campione straniero, è
infatti la
volta di Alexander
Kolobbneyev campione nazionale di
Russia, anche lui, come l’australiano
Allan, vince con grande distacco; da
professionista ha vinto per due volte il
bronzo olimpico, e due volte è stato
vice campione mondiale.
Il nuovo secolo si inaugura con una
vittoria umbra, il perugino Daniele
Mariotti fa sua l’edizione del 2000,
seguito nel 2001 Cristian Capitani della
Juvenes San Marino
Il 2002 è l’anno di Vincenzo Nibali che
passa per primo in solitudine, sotto al
traguardo di Cave, visti poi i successi
del campione siciliano, ci piace pensare
che chi vince a Cave ha un futuro pieno
di soddisfazioni in ambito ciclistico.
Per vedere il successo di un altro
folignate dobbiamo aspettare il 2005,
Francesco Casali vince la 43° edizione
della Coppa; poi è storia recente, nel
2010 vince Tommaso Cesaretti
dell’U.C. Bovara di Trevi ed infine lo
scorso anno vince Valerio Conti figlio
d’arte di Franco Conti, di cui
ricordiamo un episodio; nel 1970
accompagnato da Giuseppe Casini ai
campionati italiani Jiuniores, quando
mancavano ottocento metri all’arrivo
Conti era davanti a tutti con un buon
margine di vantaggio, il fato gli mise
davanti una donna con il motorino che
attraversava la strada, l’urto fu
inevitabile e Conti che già assaporava
la vittoria e l’onore di indossare il
tricolore, finì all’ospedale con due
costole rotte e l’amaro in bocca per il
titolo perduto. Il 13 Maggio 2012 è alle
porte, nel pomeriggio di quel giorno
sapremo chi potrà fregiarsi del titolo di
cinquantesimo vincitore della Coppa
San Michele. La corsa, come già detto,
è nata da un idea di Giuseppe Casini,
grande appassionato di ciclismo, la
Coppa San Michele e Giuseppe sono
vissuti in simbiosi e cresciuti negli anni
diventando sempre più importanti.
Quello che è stato Giuseppe per Cave,
dal punto di vista personale non si può
circoscrivere in queste poche righe;
tutti quelli che hanno collaborato con
lui nell’organizzazione della gara sanno
quanta volontà, passione e soprattutto
competenza metteva nel realizzare ogni
anno la corsa. Tutto ciò ha portato
anche dei meriti sportivi sia a livello
locale che nazionale. E’ stato per molti
anni Giudice di Corsa, insignito prima
della “stella di bronzo” poi di quella
“d’argento” del CONI, la Federazione
Ciclistica Italiana lo ha premiato con la
Medaglia d’oro per meriti sportivi ed
infine il comune di Foligno ha
intitolato a suo nome il ciclodromo
cittadino. Da quando ci ha lasciati, il
figlio Marino e tutti quelli che
collaborano con lui si sono assunti
l’onere e l’onore di organizzare la
Coppa San Michele, giunta alla 50°
edizione, rinnovando anno dopo anno
la tradizione e la passione per il
ciclismo a Cave.