Slide Prof. Vassallo Europa
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SUPER POWER, SUPER STATE … O NESSUNA DELLE DUE COSE? IL SISTEMA POLITICO DELL’UNIONE EUROPEA IN TEMPI DI DISILLUSIONE Salvatore Vassallo UN PROCESSO PER PROVE ED ERRORI Visioni. Interessi. Occasioni. Volontà 1950. Come reintegrare la Germania. Robert Schuman: L’Europa non si farà in un solo colpo, e nemmeno seguendo un singolo piano. Ma attraverso piccoli risultati concreti che finiranno per creare una solidarietà di fatto tra i popoli europei. 1951. CECA (mercato europeo del carbone e dell’acciaio) 1952. CED 1955. Messina → Rapporto Spaak → CEE, Euratom LO SVILUPPO DELLE POLITICHE NELL’UNIONE EUROPEA Area di libero scambio [EFTA: Uk Dan Nor Isl Aut Ch Por] Gli stati membri si impegnano ad abolire le tasse di importazione e le barriere doganali nei confronti dei paesi membri per i soli beni prodotti al loro interno. La politica commerciale nei confronti degli stati terzi rimane nazionale. Unione doganale – TCEE (1957) 1968 Mercato interno – TCEE (1957) [LB] AUE (1986) 1992 Unione monetaria – AUE (1986) TUE (1992) 2002 Unione politica – TA (1997) TN (2000) EU a 27 (2004) CE (2003) TL (2009) 1958 (TCEE) UNIONE DOGANALE 1968 Gli stati membri si impegnano ad abolire i dazi, le tasse di importazione e le restrizioni quantitative nei confronti dei paesi membri per i beni prodotti al loro interno. Stabiliscono una tariffa doganale esterna comune, cosicché i beni importati da paesi terzi, una volta passati alla dogana di un paese membro, sono sottoposti alle stesse condizioni dei beni prodotti da paesi membri 1962: PAC, il primo programma di spesa sovranazionale Nel 1973 entrano Uk, Ire, Den 1987 (AUE) MERCATO INTERNO 1992 Piena libertà di circolazione di merci, lavoratori, servizi, [capitali] Uem Merci e servizi devono essere offerti alle stesse condizioni in tutti i paesi membri Politiche necessarie per rendere efficiente il mercato e effettiva la competizione Armonizzazione degli standard dei prodotti [mutuo riconoscimento] Riconoscimento dei titoli di studio e professionali Liberalizzazione dei mercati - Politica comune per i trasporti Politiche di tutela della concorrenza (posizioni dominanti, aiuti di stato) Politica tributaria [avvicinamento] Politiche finalizzate a ridurre i divari competitivi e le esternalità negative Politica comune per il settore primario (agricoltura e pesca) Tutela dei diritti dei lavoratori e dei consumatori [avvicinamento] Politiche di coesione sociale – Politiche per lo sviluppo regionale Politica ambientale [armonizzazione] – Politiche di promozione delle imprese Politiche di promozione della ricerca e dell’innovazione 1993 (TUE) UNIONE MONETARIA 2002 Eliminazione dei costi connessi con l’uso di una molteplicità di valute (differenziali nei tassi di inflazione, rischi di cambio, costi amministrativi) Politica monetaria comune Coordinamento delle politiche nazionali di bilancio 1997. Patto di Stabilità e Crescita 2013. Fiscal Compact UNIONE POLITICA (?) TA (1997) TN (2000) CE (2003) TL (2009) … Politica estera e di difesa comuni (Pesc) Coordinamento nel campo della Giustizia e degli Affari interni (Gai) Coordinamento delle politiche sociali (Lisbona) Politiche ambientali comuni (20-20-20) Carta dei diritti – Costituzione (?) Governo europeo dell’economia (?) In cosa consiste e come si risolve il deficit democratico? 2012. IL PIANO DEI 4 PRESIDENTI (ROMPUY BARROSO DRAGHI JUNCKER) Unione bancaria. Ridurre al minimo i costi dei fallimenti bancari per i cittadini europei. Vigilanza a livello europeo. Meccanismi comuni per aiutare le banche e garantire i depositi. Unione di bilancio. Garantire una politica fiscale sana a livello nazionale ed europeo. Coordinamento. Passi verso l’emissione di titoli europei del debito. Unione economica. Politiche nazionali ed europee per promuovere una crescita sostenibile, l’occupazione e la competitività, compatibili con l'UEM. Unione politica. Garantire la necessaria legittimazione e responsabilità democratica del processo decisionale. LA CRISI ECONOMICA E LA CADUTA DI FIDUCIA NELL’UE Prodotto interno lordo Disoccupazione Debito pubblico Pro e contro l’unificazione La Banca Centrale Il Parlamento La Commissione L’adesione è una buona/cattiva cosa L’adesione (non) ha portato benefici I partiti populisti euroscettici Contro l’Europa dei banchieri Contro la burocrazia di Bruxelles Contro le “regole stupide” Austria Francia Germania Italia DECIDERE COLLEGIALMENTE Status quo Agenda setter Veto player (numero e posizione) Regola decisionale Policy stability Policy change I DILEMMI DELLA RAPPRESENTANZA La democrazia rappresentativa implica la delega Principale > Agente La delega è rischiosa Asimmetria informativa. Selezione avversa. Azzardo morale. Rent seeking. Agency loss Meccanismi di controllo ex ante Valutazione delle caratteristiche dell’agente Regole di ingaggio (contract design) Meccanismi di controllo ex post Monitoraggio. Accountability UN ROBUSTO INSIEME DI COMPETENZE Politiche regolative Libera circolazione, armonizzazione, competizione Politiche sociali e ambientali Politiche di spesa Politiche macroeconomiche Politica agricola, coesione, ricerca e sviluppo Politica monetaria e politiche di bilancio Politiche interne Diritti di cittadinanza, asilo, immigrazione Cooperazione di polizia e giudiziaria Politiche esterne Commerciale, difesa e sicurezza UNA COMPLESSA ARCHITETTURA ISTITUZIONALE Commissione Esecutivo e agenda setter Parlamento Legislazione e controllo Consiglio Europeo / CUE Indirizzo politico, nomina, legislazione Una camera alta con più poteri della camera bassa Corte di Giustizia Giudizio e interpretazione NON UNO “STATO” MA UN “SISTEMA POLITICO” Un set di istituzioni che prendono decisioni collettivamente vincolanti con un impatto sull’allocazione di risorse economiche e diritti … il cui collegamento con la volontà dei cittadini (governati) è garantita oltre che dai governi nazionali da organizzazioni che intermediano la domanda politica come i partiti e i gruppi di interesse di livello europeo L’UE non detiene il “monopolio dell’uso leggittitmo della coercizione” (Weber). È parte di una governance multilivello Al suo interno convivono dinamiche intergovernative e dinamiche sovranazionali IN COSA CONSISTE IL DEFITIC DEMOCRATICO La catena della delega è divenuta troppo lunga e il contenuto della delega troppo ampio rispetto alle competenze “politiche” dell’UE La versione standard Si riduce il controllo dei parlamenti nazionali sui governi e sulle burocrazie che da essi ricevono la delega È troppo debole, d’altro canto, il potere di controllo e indirizzo del parlamento europeo nei confronti della Commissione. Problema attenuato dal TA-1997 … Ma non ci sono ancora “elezioni europee”. Quindi le preferenze degli elettori hanno una influenza solo indiretta sulle scelte di politica pubblica. Le istituzioni europee appaiono comunque troppo “distanti” agli elettori, anche in termini psicologici, perché incongruente con gli schemi canonici della democrazia parlamentare nazionale. Prevalenza degli interessi più forti e organizzati Blame avoidance. Policy drift. (Mercato unico, Emu, Pac) CONTROARGOMENTAZIONI (1. MAJONE) L’EU è uno “stato regolativo” a cui sono delegate politiche (Pareto ottimali, a somma positiva) finalizzate ad attenuare i possibili fallimenti del mercato. Non politiche redistributive o di allocazione di valori (con vincenti e perdenti). [Sempre incontestabile? Sempre vero?] La Commissione è una “agenzia regolativa” volutamente isolata, per la gestione di queste politiche (Mercato Interno, EMU) dalla politica domestica di tipo maggioritario. È voluto che non sia politicizzata. Più che di deficit democratico (input) soffre di una crisi di credibilità (output). Servono quindi più trasparenza, controlli ex post da parte delle corti, professionalità ed expertise tecniche CONTROARGOMENTAZIONI (2. MORAVCSIK) Si riduce il controllo dei parlamenti nazionali sui governi e sulle burocrazie che da essi ricevono la delega È troppo debole, d’altro canto, il potere di controllo e indirizzo del parlamento europeo nei confronti della Commissione. Problema attenuato dal TA-1997 … I governi nazionali sono tra le istituzioni più direttamente accountable nei confronti dei cittadini e sono monitorati attentamente da parlamenti e media su quanto fanno a Bruxelles … appunto. Il PE ha ora anche potere di veto sulle nomine dei Commissari (2004). Ma non ci sono ancora “elezioni europee”. Quindi le preferenze degli elettori hanno una influenza solo indiretta sulle scelte di politica pubblica. Non ci sono perché le policies comunitarie non riguardano Tax&Spend e non sono quindi “salienti” per gli elettori. Del resto è bene che le istituzioni siano “isolate”. Le istituzioni europee appaiono comunque troppo “distanti” agli elettori, anche in termini psicologici, perché incongruente con gli schemi canonici della democrazia parlamentare nazionale. La crescente paranoia sviluppata all’interno delle istituzioni europee circa il loro isolamento ha portato a rendere tutti gli atti accessibili e ogni decisione sottoposta a consultazioni multiple. Prevalenza degli interessi più forti e organizzati. Blame avoidance. Policy drift. (Mercato unico, Emu, Pac) Il complesso sistema di check and balances fatto da maggioranze qualificate, divisione di poteri e controllo giurisdizionale rende le decisioni consensuali e le policy “centriste” [Dipende dallo status quo. Ma è tendenzialmente vero] I PROBLEMI CHE I CRITICI DEL DD NON RISOLVONO La democrazia si basa su meccanismi tendenti a verificare periodicamente che i decisori siano connessi con le preferenze espresse dai cittadini. Per evitare che decisori benevolenti ma non tenuti a rendere conto se ne discostino progressivamente. Nelle democrazie le preferenze dei cittadini non sono determinate ex ante, fisse ed esogene. Sono frutto della competizione tra forze politiche alternative e del processo “deliberativo” che esse mettono in scena. I sistemi con troppi checks and balances consentono a singoli gruppi ben organizzati di attivare un veto su decisioni che sarebbero di interesse generale. QUALI TRATTI ESSENZIALI DELLE DEMOCRAZIE MANCANO ALL’UNIONE EUROPEA La democrazia è un procedura, non un insieme di risultati predefiniti La dinamica governo/opposizione è essenziale non solo ai fini del controllo ma anche per mettere a confronto leader, programmi e visioni alternative. Per precostituire un mandato per cambiamenti delle politiche pubbliche. Vedi il caso della strategia del coordinamento aperto d riforma del mercato del lavoro. La dinamica della competizione elettorale contribuisce così anche a formare le opinioni e le identità politiche. QUALI ADATTAMENTI ISTITUZIONALI SONO POSSIBILI? I partiti europei sono “ideologicamente coerenti” e più coesi dei partiti americani Con il rafforzamento dei poteri del parlamento, i parlamentari tendono a votare secondo linee di partito, piuttosto che secondo linee nazionali Una maggiore trasparenza sul “processo legislativo” che si svolge all’interno del Consiglio (agenda, emendamenti, votazioni). Si possono scomporre le funzioni regolative (da affidare a vere e proprie agenzie indipendenti) dalle funzioni di indirizzo politico della Commissione, da sottomettere a una forma di discussione pubblica. Elezione diretta del Presidente della Commissione. Oppure sottoposta a discussione pubblica nel corso delle elezioni europee. Una maggiore politicizzazione della scelta del presidente e della discussione sugli indirizzi di governo può ridurre il deficit democratico e aumentare la credibilità delle istituzioni europee?