Giuseppe Baresi, regista e direttore della fotografia. Dal 1982 al

Transcript

Giuseppe Baresi, regista e direttore della fotografia. Dal 1982 al

Giuseppe
Baresi,
regista
e
direttore
della
fotografia.
Dal
1982
al
1986
collabora
con
Studio
Azzurro
per
film,
video
e
installazioni.
Dal
1985
alterna
l’attività
di
direttore
della
fotografia
a
quella
di
filmmaker
e
produttore
indipendente.
“I
suoi
video
e
film,
spesso
al
confine
tra
documentario
e
videoarte,
trattano
poeticamente
i
temi
dello
spazio
e
del
viaggio”.
(dal
catalogo
INVIDEO
2000)
Nei
propri
lavori
approfondisce
alcune
linee
di
ricerca
personali:
il
diario
di
viaggio,
film/video
da
spettacoli
teatrali
e
danza,
indagati
attraverso
una
personale
ricerca
formale
utilizzando
supporti/mezzi
cinematografici
e
digitali.
Con
i
suoi
film/video
e
documentari
ottiene
vari
premi
ed
una
costante
presenza
nelle
principali
rassegne
video
e
cinematografiche
internazionali.
Ha
collaborato
come
Direttore
della
fotografia
a
film
e
documentari
di
Kiko
Stella,
Giancarlo
Soldi,
Nanni
Moretti,
Silvio
Soldini,
Davide
Ferrario,
Alina
Marazzi,
Gabriele
Salvatores.
Come
regista
e
direttore
della
fotografia
ha
realizzato
numerose
produzioni
con
autori
di
teatro
come
Marco
Paolini,
Giuseppe
Cederna,
Alejandro
Jodorowskj.
Alcuni
lavori/DVD
sono
pubblicati
da
Einaudi
Stile
Libero,
Feltrinelli
Editore,
gruppo
Editoriale
l’Espresso.
E’
docente
di
metodologia
e
pratica
del
documentario
e
di
fotografia
presso
Milano
Cinema
e
Televisione,
tiene
un
corso
di
tecniche
di
ripresa
all’Accademia
di
Brera,
Dipartimento
Nuove
tecnologie
per
l’arte.
Alcune
opere:
2009.
Blue
sofa
16mm.
Fotografia
e
co‐regia
con
Pippo
Delbono
e
Lara
Fremder
Gran
Prix
della
giuria
al
Festival
internazionale
di
Clermont
Ferrand,
2009.
In
tempo
ma
rubato
con
Mario
Brunello
premio
del
pubblico
al
Festival
del
Film
sull’Arte
di
Asolo,
2009.
Il
Milione
quaderno
veneziano
con
Marco
Paolini.
2009
In
una
foto
co‐regia
con
Simonetta
Fadda,
fotografie
di
Uliano
Lucas
LA
FEBBRE,
1994
(34’)
con
Giuseppe
Cederna.
Il
documentario
è
la
traccia
di
uno
spettacolo
teatrale,
riflessione
per
immagini
del
rapporto
tra
Nord
e
Sud
del
mondo,
incontro
tra
cinema
diaristico,
reportage
di
viaggio,
teatro
e
video.
Tonino
Curagi
e
Anna
Gorio
si
diplomano
nel
1981
alla
Scuola
Civica
di
Cinema
di
Milano.
Dopo
due
mediometraggi
di
finzione
girati
negli
anni
’80
e
una
lunga
esperienza
in
campo
pubblicitario
tra
il
1981
e
il
1985
girano
due
mediometraggi
di
finzione,
Prima
e
dopo
il
deserto
e
Le
mille
cose
infinite,
presentati
a
vari
festival
cinematografici
e
vincitori
di
due
premi
Film‐maker
(in
onda
su
RAI
3
nel
1982
e
nel
1985).
Dal
1993
iniziano
a
realizzare
una
serie
di
documentari
su
tematiche
come
la
malattia
mentale,
la
nuova
emarginazione
giovanile,
la
malavita
di
ieri
e
di
oggi,
l'immigrazione
dei
cittadini
stranieri,
l'architettura,
la
fotografia,
il
teatro
e
il
cinema
italiano,
presentati
in
concorso
a
numerosi
festival.
Anna
Gorio,
dal
1998
tiene
corsi
e
seminari
alla
Civica
Scuola
di
Cinema
Televisione
e
Nuovi
Media
di
Milano
e
dal
2006
allo
IULM.
Tonino
Curagi
dal
1998
tiene
corsi
e
seminari
alla
Civica
Scuola
di
Cinema
Televisione
e
Nuovi
Media
di
Milano
e
dal
2003
è
responsabile
del
corso
di
Documentario.
Alcune
opere:
1987.
Malamilano,
(in
onda
su
TSI
nel
1998,
su
Planete
nel
2000
e
su
History
Channel
nel
2005)
documentario
sulla
storia
della
malavita
Milanese,
film
che
ottiene
il
premio
Speciale
"Regione
Lombardia"
al
XXIII
Festival
Internazionale
del
Film
Turistico
del
1998,
e
ottengono
una
Speciale
Menzione
di
Merito
alla
IV
Rassegna
del
documentario
italiano
"Premio
Libero
Bizzarri”del
1997.
2000,
Occhi
di
ragazza,
premio
"Planete"Filmmaker.
2007.
Le
Ragazze
di
Milano:
storie
di
cinema.
2009
Morando
Morandini,
non
sono
che
un
critico,
premio
ParmaVideoFilmFest.
2011.
Milano
55,1:
Cronaca
di
una
settimana
di
passioni
(co‐regia
film
collettivo)
VIA
SAN
DIONIGI
93,
STORIA
DI
UN
CAMPO
ROM,
2007
(75’).
Film
documentario
su
di
un
campo
abusivo
Rom
situato
nella
periferia
Sud‐Est
di
Milano,
Via
San
Dionigi
93.
Per
due
anni
dal
2005
al
2007,
i
filmmaker
filmano
le
assemblee
e
gli
incontri
con
gli
operatori
sociali,
i
tentativi
di
integrazione
nel
lavoro
e
a
scuola,
gli
incendi
e
le
ricostruzioni,
fino
allo
sgombero
con
la
distruzione
del
campo
da
parte
della
polizia
comunale
Maria
Mauti,
regista
di
documentari,
collabora
con
il
canale
satellitare
Classica
in
onda
su
Sky
curando
come
autrice
e
regista
le
produzioni
dedicate
alla
musica
contemporanea
italiana,
al
teatro
d’opera
e
alla
danza.
Realizza
così
alcuni
documentari
su
personaggi
di
valore
della
nostra
cultura,
tra
cui
Daniel
Barenboim,
Carolyn
Carlson,
Giacomo
Manzoni,
Pina
Bausch,
Giorgio
Battistelli,
Virgilio
Sieni,
Salvatore
Sciarrino,
Bill
A.
Jones
(documentario
selezionato
all’American
Dance
Festival),
Ermanno
Olmi
e
Fabio
Vacchi,
Azio
Corghi
e
José
Saramago,
e
molti
altri.
Laureatasi
alla
Facoltà
di
Filosofia
con
una
tesi
su
Teatro
e
Politica,
ha
affiancato
alle
sue
attività
la
passione
per
il
teatro,
formandosi
con
alcune
figure
di
riferimento
della
ricerca, f irmando
la
regia
di
spettacoli
indipendenti
e
occupandosi
della
direzione
di
laboratori
teatrali
in
collaborazione
con
il
CRT
‐
Centro
Ricerca
per
il
Teatro
e
con
le
Facoltà
di
Filosofia
e
di
Scienze
Politiche
di
Milano.
Dal
2006
inizia
una
serie
di
viaggi
in
Sudamerica
dedicati
alla
conoscenza
di
nuove
culture,
che
documenta
con
una
piccola
telecamera.
Oggi
con
il
canale
Classica
c o l l a b o r a per
i
progetti
speciali
e
cura
il
progetto
“Dietro
le
quinte”
per
Il
Teatro
Grande
di
Brescia.
E ’ i n c o r s o l a s c e n e g g i a t u r a p e r i l suo
primo
film
di
finzione.
Alcune
opere:
2009.
In
acque
profonde.
Incontro
con
Carolyn
Carlson.
2009.
Alicia
en
el
pais
de
las
meravillas.
Alicia
Alonso
In
Cuba.
2009.
Educational
of
the
girlchild
con
Meredtih
Monk.
2009.
Davanti
al
dolore
degli
altri,
con
Virgilio
Sieni.
2009.
POPOPERA|purgatorio
con
Emio
Greco
e Pieter
Scholten.
2009.
La
Parrucca
di
Mozart,
opera
per
bambini
di
Lorenzo
Jovanotti
Cherubini.
2009.
Scene
dal
carcere.
Racconti
sotteranei,
dal
Fidelio
di
Beethoven
con
i
detenuti
della
Casa
Circondariale
di
Reggio
Emilia.
2008.
Les
Ballets
Trockadero
De
Monte
Carlo
(home
video
in
Giappone).
2008.
Autour
de
Pina
Bausch,
in
collaborazione
con
il
Teatro
La
Fenice
di
Venezia.
LA
SCALA
AL
COLÓN.
ITALIANI
IN
ARGENTINA,
2010.
(64’).
In
occasione
della
prima
visita
del
Teatro
alla
Scala
al
Teatro
Colón
di
Buenos
Aires,
uno
dei
teatri
con
la
migliore
acustica
al
mondo
e
dagli
ambienti
monumentali,
il
documentario
segue
il
filo
dei
racconti
per
porsi
la
domanda
del
perché
l’Opera
abbia
un
grande
seguito
in
questo
immenso
paese,
separato
dal
continente
da
acqua
e
cielo,
cielo
e
acqua.
Accompagnati
dalla
musica
di
Aida
e
del
Requiem
di
Giuseppe
Verdi
diretta
dal
maestro
Daniel
Barenboim,
di
origini
argentine,
il
documentario
vuole
aprire
una
porta
sulla
questione
dell’identità
legata
ai
flussi
di
immigrazione
e
aprire
una
riflessione
sul
tema
della
cultura
con
cui
un
popolo
si
identifica
per
mantenere
le
proprie
radici.
CONVENIENZE
E
INCONVENIENZE
TEARALI.
UNA
COMPAGNIA
ALL’OPERA.
2011
(57’).
Opera
buffa
di
Gaetano
Donizetti,
Convenienze
ed
inconvenienze
tearali
racconta
di
una
compagnia
che
mette
in
scena
un’opera
teatrale.
Seguendo
questa
idea
di
teatro
nel
teatro,
il
documentario
aggiunge
il
livello
del
racconto
della
compagnia
dei
giovani
cantanti
dell’Accademia
della
Scala
che
mette
in
scena
quest’opera,
seguendo
le
prove
fino
alla
sera
della
prima.
Nel
ruolo
di
regista
Antonio
Albanese,
che
mette
a
disposizione
dei
cantanti
la
sua
esperienza
di
attore,
mostrando
il
lavoro
serio
e
rigoroso
che
sta
dietro
lo
studio
del
comico.
Il
documentario
segue
questa
esperienza
cercando
di
liberare
il
mondo
dell’opera
dai
suoi
stereotipi
che
lo
vogliono
un
fatto
culturale
elitario,
raccontando
con
una
nuova
leggerezza
il
lavoro
e
l’impegno
e
auspicando
un
incontro
più
diretto
con
il
pubblico.
Alexandru
Solomon,
affermatosi
come
giovane
direttore
della
fotografia
negli
anni
novanta,
inizia
a
realizzare
documentari
durante
le
riprese
di
lungometraggi.
Oggi
e'
uno
dei
principali
filmmakers
romeni
politicamente
impegnati
e
attivi
sulla
scena
internazionale
del
documentario.
Alcune
opere:
2002.
The
sweet
bread
of
exile.
2004.
Great
Communist
Bank
Robbery.
2006.
Clara
B.
KAPITALISM
OUR
IMPROVED
FORMULA.
Dopo
20
anni
l'immaginario
ritorno
del
dittatore
Ceausescu
20
anni
dopo...
nel
suo
paese.
La
Romania
è
ora
divenuta
capitalista
ma
quali
vecchie
abitudine
sono
rimaste
del
sistema
economico
del
passato?
COLD
WAVES.
Negli
anni
70‐80
Radio
Europa
Libera
ha
rappresentato
per
millioni
di
romeni
l'unico
mezzo
d'informazione.
Per
il
regime
comunista
era
il
nemico
più
difficile
da
eliminare.
Maria
Stefanache,
regista
teatrale.
Dal
2006
tiene
dei
corsi
per
managers
nelle
aziende
lombarde
e
nelle
aziende
all’estero.
Tiene
corsi
di
“Gestire
la
comunicazione”
per
studenti
delle
facolta’
di
economia‐commercio,
ingineria
e
giurisprudenza.
Nel
suo
studio‐spazio
di
Milano
tiene
periodicamente
degli
atelier
di
tecniche
teatrali
utili
nella
comunicazione.
Nata
a
Iasi
in
Romania,
vive
e
lavoro
in
Italia
dal
1992.
Ha
studiato
regia
con
Andrea
Camilleri
all’Accademia
Nazionale
d’Arte
Drammatica
“Silvio
D’Amico”
di
Roma,
dal
’92‐94
Al
“Piccolo
Teatro”
di
Milano
per
3
anni
la
troviamo
come
assistente
alle
ultime
regie
messe
in
scena
da
Giorgio
Strehler.
Nel
gennaio
2000
è
selezionata
dal
Unione
dei
Teatri
d’Europa
per
il
“corso
pratico
di
aggiornamento
sulla
regia”
con
il
regista
Lev
Dodin.
Nel
luglio
2000
è
selezionata
alla
“Biennale
di
Teatro
di
Venezia”
per
“Atelier
di
regia
“condotto
da
Eimuntas
Nekrosius.
Dal
1993
fino
ad
oggi
mette
in
scena
spettacoli
sui
testi
di:
Shakespeare,
Cechov,
Esopo,
Euripide,
Sofocle,
Aristofane,
Molière,
Seneca
e
Goldoni.
Nel
2005
si
appasiona
al
cinema
documentario
e
inizia
realizzare
dei
piccoli
video
in
digitale.
NOI,
ROMENI
NEL
MONDO,
coproduzione
USA
/Italia.
2010
(29’
)
Film
documentario
su
quattro
personaggi
famosi
in
America,
conosciuti
anche
in
Europa
che
si
raccontano
davanti
all’
obbiettivo:
Andrei
Serban,
regista
di
teatro
e
opera
lirica,
Nina
Cassian
scrittrice
e
poetessa,
Ovidiu
Colea
scultore‐imprenditore
e
Grigore
Burdea
scienziato
‐
inventore
di
sistemi
nella
realtà
virtuale.