Fondamenti di composizione - 1

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Fondamenti di composizione - 1
FONDAMENTI DI COMPOSIZIONE
Premessa
Attraverso questa materia sarà possibile comprendere a grandi linee alcuni meccanismi
compositivi, e scrivere brevi brani che, pur non essendo dotati di assoluta originalità (è evidente che
lo studio della composizione richiede molti anni di apprendistato), potranno risultare comunque
coerenti e funzionali al linguaggio e allo stile che si studia.
Cominceremo con lo studio dello stile classico, che meglio si presta per una iniziale ricognizione
del suo linguaggio caratteristico attraverso l’analisi del periodo.
IL PERIODO1
L’esempio 1 mostra il tema principale del I movimento della Sonata in fa minore op. 2 n. 1 per
pianoforte di Ludwig van Beethoven. Questo tema presenta forse la manifestazione più archetipica
della forma di periodo, che orientativamente dovrebbe durare 8 misure (anche se sono molto
frequenti casi in cui, con particolari procedimenti, esso è più lungo).
Il periodo di solito ha la seguente struttura: inizia con un’idea di base, che contiene il materiale
melodico fondamentale del tema. Tale idea contiene al suo interno diversi motivi che poi potranno
essere ampliati o sviluppati nel corso del tema o più oltre nel movimento.
Presentazione
Idea-base (forma della tonica)
(motivo a)
Continuazione (frammentazione)
Ripetizione della i.b. (forma della dominante)
(b)
Idea cadenzale
Es. 1, Beethoven, Sonata per pianoforte n. 1 op. 2 n. 1, I, b. 1-8 mano destra
Possiamo facilmente identificare due motivi (‘a’ e ‘b’), ma ad essi Beethoven conferisce un unico
gesto melodico, quindi è utile considerare questa come idea-base, mentre più oltre nel brano
Beethoven avrà modo di sottolineare più chiaramente la dualità motivica dell’idea-base.
Occorre fare attenzione alla nomenclatura. Ecco alcune possibili corrispondenze:
motivo = inciso = cellula
idea-base = semifrase = proposizione
idea-base + ripetizione = frase
idea base + ripetizione + continuazione + idea cadenzale = periodo
1
Da WILLIAM E. CAPLIN, Classical Forms, Oxford University Press, New York, 1998, trascrizione e adattamento a cura di
Andrea F. Calabrese. Dispensa interna ad uso esclusivo degli studenti del Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria.
L’idea-base è ripetuta nelle b. 3-4. Questa ripetizione ha degli effetti significativi. Anzitutto, ciò
aiuta l’ascoltatore a ricordare il materiale melodico-motivico principale del tema; in secondo luogo,
la ripetizione gioca un ruolo importante per demarcare i confini dell’idea. Anche se la pausa di
semiminima alla b. 2 potrebbe suggerire la fine dell’idea-base, il senso di conclusione è confermato
quando percepiamo di nuovo l’idea alla b. 3. Il risultato della ripetizione è che l’idea-base è stata
inequivocabilmente presentata all’ascoltatore, quindi le prime 4 misure possono essere considerate
come frase di presentazione.
In questa frase abbiamo un’idea presentata dapprima nella forma della tonica (1-2), e quindi nella
forma della dominante (3-4). Grazie a questa caratteristica armonica, possiamo anche definire la
struttura della frase di presentazione come proposta – risposta.
Quando, alla b. 5, il tema si ripresenta alla forma della tonica, possiamo parlare di prolungamento
della tonica. In generale, tutte le frasi di presentazione hanno come base un’armonia di tonica; essa
può essere estesa per quattro battute o, più frequentemente, essere espressa da una progressione di
accordi dei quali il più importante è quello basato sulla dominante.
Possiamo ora osservare un terzo effetto significativo della ripetizione in forma della dominante:
essa ha il risultato di segnalare chiaramente la qualità e i confini dell’idea motivica, e, soprattutto,
non è conclusiva, quindi richiede una frase di continuazione, che prosegue e trae le conseguenze
dalla frase di presentazione. La funzione formale della continuazione ha due caratteristiche:
frammentazione, ossia una riduzione della lunghezza delle unità, e accelerazione armonica, ossia un
incremento nel ritmo armonico (ossia la media del cambiamento di accordi per battuta).
Nella frase di presentazione, la durata delle unità costitutive (ossia l’idea-base) è di due battute;
all’inizio della frase di continuazione, le unità sono ridotte della metà. Come nella presentazione,
un’immediata ripetizione delle unità ne chiarisce i contorni. Ascoltando il materiale della b. 5
ripetersi nella b. 6, comprendiamo che l’idea è di una sola battuta. La frammentazione riguarda
esclusivamente la lunghezza delle unità musicali, non necessariamente il loro contenuto motivico.
Per creare la frammentazione, Beethoven stacca il motivo ‘b’ dall’idea base, conferendogli una
speciale attenzione; ciò che rimane di ‘a’ sono le acciaccature delle b. 5-6 e l’accordo (arpeggiato)
della b. 7. In questa stessa battuta la terzina di semicrome, elemento caratterizzante di ‘b’, viene
abbandonato, e la discesa melodica avviene per mezzo di crome. La sistematica eliminazione dei
motivi caratteristici viene chiamata liquidazione. Frammentazione e liquidazione spesso lavorano
insieme, ma la frammentazione concerne la lunghezza delle unità, mentre la liquidazione il
contenuto melodico-motivico di esse.
La terza funzione formale (dopo presentazione e continuazione) nel periodo è quella cadenzale,
che contiene alcune formule convenzionali2. In questo senso, l’idea cadenzale si oppone all’idea di
presentazione e alla sua continuazione che, invece, si basano non su materiale convenzionale bensì
su motivi caratteristici. Ascoltando le prime due battute di questa Sonata, riconosceremo in esse un
motivo caratteristico specifico che contraddistingue questo brano, mentre se ascoltassimo solo le b.
7-8 non solo esse non potrebbero rappresentare la Sonata, ma potrebbero far parte di qualunque
altro brano di questo periodo.
Possiamo ora meglio comprendere il ruolo della liquidazione, che è quello di spogliare l’idea-base
dalle sue caratteristiche specifiche, lasciando così solo quelle convenzionali per la fase cadenzale.
Non tutti i temi hanno la liquidazione, e quando questo non accade il compositore ottiene lo stesso
effetto semplicemente abbandonando l’idea-base e passando direttamente all’idea cadenzale che
contiene un’idea melodica non presentata in precedenza.
2
Si veda l’argomento “Cadenze” in Teoria dell’armonia.
Anche se la continuazione e l’idea cadenzale sono funzioni separate, possiamo osservare che l’idea
cadenzale delle b. 7-8 nasce naturalmente dalle battute precedenti. Il processo di frammentazione,
accelerazione armonica e liquidazione iniziato alla b. 5 si estende comunque fino alla b. 8, in modo
che il materiale cadenzale sembra essere una parte integrante dell’idea di continuazione. In pratica,
le due funzioni di continuazione e di cadenza sono di solito fuse insieme in una singola “frase di
continuazione”.
Esercizi
1) Trovare altri esempi di periodi di 8 misure con la stessa struttura dell’esempio 1
2) Scrivere una serie di periodi basati sulla stessa struttura dell’esempio 1
Schemi armonici:
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