obiettivi istituzionali target di riferimento strumenti canali

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BRIEF OBIETTIVI ISTITUZIONALI Il dipartimento lancia una campagna di comunicazione e di educazione sanitaria rivolta alla popolazione per: • promuovere un uso corretto dei prodotti cosmetici allo scopo di garantire il benessere della persona e il vivere in salute. • Promuovere la massima attenzione e cautela nell’uso dei prodotti cosmetici rivolti a neonati e bambini. • Informare sui rischi correlati all’uso di prodotti insicuri per l’incerta provenienza, oppure scaduti o impropriamente utilizzati. TARGET DI RIFERIMENTO Popolazione senza limiti di età, con particolare attenzione a sensibilizzare l’educazione nelle fasce adolescenziali e giovanili. STRUMENTI 1. Brochure 2. Manifesti 3. Portale web con sezione dedicata, FAQ (frequently asked question) e glossario. CANALI DISTRIBUZIONE STRUMENTI DELLA CAMPAGNA • Sedi e distaccamenti ASL. • Punti vendita di settore (farmacie, profumerie). LOGICHE DI CONSUMO I cosmetici sono prodotti commerciali di tipo non alimentare a cui le persone sono esposte dalla nascita. Fin dalla più tenera età l’individuo impara a usare sapone, dentifricio, bagnoschiuma, 1 deodorante, profumo, schiuma da barba, crema, prodotti per il trucco e ancora: gel, lacche, salviettine detergenti, creme solari ecc. Il cosmetico in alcuni casi è potenzialmente dannoso per la salute perché non si conoscono le modalità corrette d’impiego, né sappiamo leggere l’etichetta per riconoscere la data di scadenza, il cosiddetto Period after opening (d’ora in poi PaO), periodo post‐apertura. Per ragioni di basso costo, il consumatore si affida spesso a prodotti insicuri importati da Paesi extra‐europei. Presta scarsa attenzione a come vengono conservati i cosmetici in casa con rischi evidenti per i bambini. Non rispetta le indicazioni d’uso presenti sulle confezioni, la scadenza e il PaO perché ne ignora il significato, oppure cerca di risparmiare acquistando prodotti poco controllati o di dubbia provenienza e utilizza canali distributivi alternativi al negozio: e‐commerce, bancarelle, venditori ambulanti. Tuttavia, negli anni molti consumatori sono cambiati. Mostrano maggiore attenzione agli aspetti etici dei cosmetici (sperimentazione animale), alla sicurezza di alcuni ingredienti più o meno giustificata (dal sodio laurilsolfato agli ftalati). Il Regolamento CEE ha stabilito una notifica europea elettronica per i tutti i prodotti, una cosmetico‐sorveglianza, che obbliga i produttori a dichiarare gli effetti avversi ed elimina la possibilità di omettere alcuni ingredienti dall’etichetta per motivi commerciali. Un rafforzamento della difesa del consumatore. ARGOMENTI PER I VARI OBIETTIVI DI CAMPAGNA 1. Sull’uso scorretto dei cosmetici L’uso scorretto è alla base di molti incidenti domestici, che seppure con rischi tossici poco rilevanti nella maggior parte dei casi causano un notevole numero di chiamate e/o accessi ai Presidi Sanitari. Dai dati disponibili si rileva che in Italia circa il 5% delle chiamate ai centri antiveleno siano legate a questa classe di prodotti e tra queste l’80% riguardano bambini. Pertanto, la campagna deve stimolare un’azione di prevenzione dei rischi per i bambini, con particolare riferimento ai cosmetici food‐alike (simili a cibo) 2. Sui cosmetici non sicuri Negli ultimi anni si è assistito a un crescente fenomeno di diffusione di prodotti cosmetici provenienti da altri Paesi, acquistati dai consumatori attraverso canali distributivi alternativi al negozio: e‐commerce, bancarelle, venditori ambulanti. Motivazioni: prezzi molto bassi, appeal etnico per prodotti esotici miracolosi, presunta origine naturale. 2 In assenza dei controlli necessari per poterli definire sicuri, i prodotti risultano spesso contraffatti, nonostante le confezioni siano identiche alle originali e traggano in inganno il consumatore. I prodotti esotici hanno spesso etichette senza traduzione italiana o peggio, sono completamente sprovvisti di etichetta. Si tratta quindi di prodotti potenzialmente nocivi che possono causare anche problemi sanitari seri per gli incauti consumatori. 3. Sui cosmetici scaduti: Soltanto a partire dal 2005 è stata introdotta l’obbligatorietà, per i prodotti cosmetici con durata inferiore ai 30 mesi, d’indicare la data di scadenza . Per quelli con periodo di validità superiore ai 30 mesi non è obbligatorio indicare la scadenza, ma si deve indicare il periodo di tempo (PaO) in cui il prodotto, una volta aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi. Queste informazioni rappresentano una maggiore tutela per il consumatore, che non cade nell’errore di acquistare un prodotto già scaduto o conservato in maniera non conforme. È prioritaria la capacità di lettura corretta dell’etichetta e le adeguate modalità di conservazione. LAVORO DI GRUPPO Il gruppo sceglie uno degli strumenti considerati per la campagna e sviluppa i suoi contenuti, elaborando titoli e testi e indicando che tipo d’immagini utilizzerebbe. Gli strumenti sono:
1. Brochure 2. Manifesti 3. Portale web con sezione dedicata, FAQ (frequently asked question) e glossario. 3