Sony_da ISE propone diverse novità,RAI_Sindacati, siglata ipotesi
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Sony_da ISE propone diverse novità,RAI_Sindacati, siglata ipotesi
Sony_da ISE propone diverse novità Partiamo dal primo proiettore per installazione permanente WUXGA basato su Laser Light Source Technology. I dati ufficiali sono: risoluzione da 1920 x 1200 a 4000 lumen con tecnologia 3LCD laser. Anche la luminosità è coerente con la classe del prodotto e risulta come tale molto elevata. L’estetica con scelta di tinta base bianco è la medesima dei già apprezzati Serie F modelli VPL-FH31 e VPL-FH36 e i costi di esercizio sono inferiori per durata e costo della lampada. Al cuore di questo nuovo proiettore, principalmente interessante per il settore education e il corporate, la tecnologia 3LCD BrightEra™ che assicura 20.000 ore di utilizzo, senza manutenzione, così da renderlo molto attraente per tutti i settori in cui rimane acceso per molte ore. Alta qualità delle immagini con 4000 lumen e grandi prestazioni, si affiancano a uno sguardo verso l’ecologia vista la mancanza di mercurio in fase di costruzione. Già dalle prime presentazioni di questo proiettore ha suscitato diverso interesse del mercato. A proposito di tecnologia, la luce bianca viene proiettata verso il motore ottico 3LCD così da ottenere un’alta luminosità dell’immagine un contrasto superiore alle aspettative e stabilità effettiva nel colore. Molto flessibile è installabile in verticale oppure possiamo ruotarlo secondo qualsiasi esigenza. Sony ha presentato a ISE diversi prodotti integrati per il mondo AV, digital signage, retail, home cinema e la linea BRAVIA che si appoggia a tecnologie HTML5 per una migliore integrazione inter piattaforma. Per applicazioni digital signage Sony, in linea con mercato, propone soluzioni più attente al costo e interattive senza dover acquistare ulteriori apparati esterni. Nuovi proiettori con tecnologia wireless modelli VPL-SW536, VPL-SW526 e VPL-SX536 sono proposti soprattutto per il settore education; si basano su grande semplicità e luminosità fino a 3100 lumen. La rivoluzione qui sta nel modulo LAN wireless USB che consente di arrivare al proiettore con segnali veicolati senza fili così da evitare il cablaggio se non nell’alimentazione. Per di più si integrano quelle che Sony le chiama soluzioni Integrated Classroom Capture che nascono per permettere di combinare diversi apparati nella stessa applicazione. Per la gestione dei contenuti è stata implementata la tecnologia OPSIGATE™, e sono disponibili gli switcher audio/video SD/HD, i sistemi di telecamere multifunzione con i display professionali BRAVIA e i relativi proiettori. In area corporate per chi produce contenuti audio video in proprio è nato il mixer-switcher Audio/video compatto modello MCS-8M, che può essere facilmente impiegato assieme alle telecamere PTZ. Sony propone anche la nuova unità di produzione IP NXL-IP55 ci consente di controllare le riprese a distanza dalla regia e che nel cablaggio impiegano le reti aziendali già esistenti. Naturalmente l’offerta di prodotti Sony proposta ad ISE 2013 era assai più vasta e raccoglieva anche soluzioni per aree non professionali come home cinema e domestiche d’alto livello, come un tv monitor di grandi dimensioni, da 84 pollici, denominato LED 4K BRAVIA e anche un videoproiettore, premiato, dalla sigla 4K VPL-VW1000ES. RAI_Sindacati, siglata ipotesi di rinnovo contratto dei dipendenti “Nella tarda serata del 7 febbraio, dopo 36 ore consecutive di trattativa, si è siglata l’ipotesi di rinnovo contrattuale per i lavoratori della Rai.” Lo annunciano in una nota unitaria Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-Conf.Sal. “Il contratto nazionale di lavoro era fermo da 37 mesi, lungo periodo durante il quale il mantenimento del perimetro aziendale e dei livelli occupazionali sono stati i veri protagonisti del confronto sindacale: ora ha trovato finalmente forma.” “Dal confronto con la nuova direzione aziendale – proseguono i sindacati – nasce un testo normativo complesso, segno di un cambiamento importante sia sul piano produttivo che gestionale.” “E’ importante l’impegno aziendale nel voler procedere, nonostante la difficile fase economica, ad investimenti – continua la nota – sull’innovazione tecnologica (digitalizzazione), la produzione interna delle fiction, gli uffici di corrispondenza all’estero, il centro ricerche di Torino. Inoltre e’ nero su bianco la volontà di tenere all’interno dei confini italiani la produzione cinematografica e di fiction.” “I valori economici del rinnovo, nonostante la forte contrazione delle entrate pubblicitarie e commerciali, sono di: 130 euro di incremento sui minimi al quarto livello, 2400 euro (livello 4) di una tantum a copertura della lunga vacanza contrattuale (1800 per i lavoratori a tempo determinato), 1180 euro (livello 4) come premialità.” Nelle prossime settimane si procederà alla consultazione referendaria dei lavoratori in tutte le sedi aziendali per l’approvazione del testo. Nuovo software per la Panasonic_HPX600, ora in diretta con LiveU Panasonic Corporation ha annunciato l’introduzione del software AG-SFU603G, esclusivamente dedicato alla telecamera AG-HPX600 P2 e volto a estenderne significativamente le funzionalità. Questa soluzione combina la tecnologia di uplink dei video live di Live-U con l’attrezzatura broadcast più all’avanguardia di Panasonic per offrire la prima soluzione broadcast live integrata disponibile sul mercato. AG-SFU603G è una chiave di aggiornamento software in grado di integrare la soluzione portatile ultraleggera di uplink LiveU LU40 con il camcorder HD AG-HPX600. Attraverso la chiave è possibile attivare un’estensione delle funzionalità, ma solo dopo aver installato sul corpo della camera AG-HPX600 l’aggiornamento software, gratuitamente scaricabile dal sito Panasonic. LiveU LU40 e la telecamera AG-HPX600 si connettono tra di loro via SDI e USB. I video live possono essere trasmessi dalla telecamera (segnali HD/SD) sfruttando fino a 6 connessioni LU40. L’aggiornamento permetterà di controllare l’inizio e la fine dell’uplink direttamente dalla telecamera così come lo status di LU40, visualizzato all’interno del viewfinder del camcorder, permettendo così ai video operatori di trasmettere i loro video live in tutta sicurezza. Il camcorder AG-HPX600 P2 è dotato di un sistema di aggiornamento opzionale di modo da installare solo le funzioni necessarie, come la connessione ad Internet (AG-SFU601G) e la registrazione VFR (AG-SFU602G). Oltre all’aggiornamento AG-SFU603G, saranno supportate anche altre innovative tecnologie, come la “microP2 card” e il codec “AVC-ULTRA”. A partire dalla collaborazione iniziata con LiveU, Panasonic rafforzerà le partnership in corso con varie aziende al fine di mettere a punto soluzioni di uplink in grado di offrire ai clienti nuovi modi di operare sfruttando la connettività dei camcorder P2. Il software AG-SFU603G sarà disponibile in Europa dalla fine di febbraio al prezzo consigliato di € 270 (IVA esclusa). Open Day di Aret_Engineering il 12 e 13 febbraio, non solo mezzi mobili L’annuale appuntamento dell’ OpenDay di Aret Engineering si terrà il 12-13 febbraio 2013 presso l’Hotel Studios di Cologno Monzese (MI), viale Europa 56. Da molti anni Aret è specializzata nella realizzazione di mezzi mobili per enti radiotelevisivi e case di produzione video di tutta Europa. Proprio da questa attività l’azienda ha sviluppato collaborazioni molto strette con i produttori di apparecchiature audio video broadcast, che da alcuni anni Aret distribuisce direttamente sul mercato italiano. Ultime arrivati in ordine di tempo le apparecchiature video della canadese RossVideo, ben conosciute ed apprezzate in tutto il mondo fin dalla fondazione della compagnia nel 1974. All’OpenDay di Aret ci saranno dunque i mixer Ross ma anche le novità in tema di Media Management e Cloud Management della VSN, oltre allo strabiliante ‘hyper slow motion’ della società belga iMovix, già operativo su un mezzo mobile (presente all’evento) della Cinevideo di Pescara. Ma questa è un’altra storia su cui settimana prossima pubblicheremo un articolo ad hoc…. Il futuro della tv è dietro l'angolo ma la capacità? Le attuali reti per la televisione digitale terrestre risentono sicuramente del fatto di essere state realizzate in soli tre anni. L’arco di tempo è decisamente limitato in quanto le reti analogiche erano state costruite e ottimizzate in addirittura 50 anni di trasmissioni. È evidente che in un arco di tempo così breve le nuove reti risentano di qualche peccatuccio di gioventù. Anzi, è sicuramente corretto affermare che dato il poco tempo di sviluppo disponibile per le attuali reti, seppure ancora piene di problematiche, in generale hanno risposto piuttosto egregiamente alla bisogna. Qualcuno afferma tuttavia che l’attuale sistema DVB-T digitale terrestre sia nato già morto in quanto già all’epoca del varo stavano affacciandosi nuove tecnologie che avrebbero permesso meraviglie ben superiori. Questo è vero soltanto in parte poiché le tecnologie che effettivamente promettono di compiere nuovi prodigi sono disponibili da poco tempo e non certo da quando si è iniziato a parlare di completa rielaborazione delle reti digitali partendo da quelle analogiche. Stiamo parlando del nuovo standard digitale T2 che vede molti fautori e anche una rete già funzionante sul territorio italiano, quella di Europa 7 dell’editore Di Stefano. Come già scritto sulle pagine di Monitor , “Europa7 ha scelto il DVB-T2 perché consente una qualità veramente eccezionale, una grande robustezza di segnale e in particolare attraverso il canale 8 anche la possibilità di trasmettere e quindi ricevere perfettamente eventi in mobilità su smartphone e tablet, tramite il dongle DVB-T2 o il tablet DVB-T2 integrato.” È innegabile che la tecnologia in T2 abbia diversi vantaggi rispetto al precedente e attuale T (DVB-T) chiamato anche T1 se non altro perché assai più recente. Il primo e più evidente tra questi è che un simile sistema è in grado di veicolare di tutto, segnali televisivi digitali, programmi radio, segnali di produzione e anche di trasporto, sempre in ambito televisivo. Si può parlare in tal senso di economie di scala e anche di innumerevoli vantaggi che ora vedremo. Intanto, fino ad adesso, il T1 ha soltanto raddoppiato o decuplicato i canali tv disponibili (rimane l’interrogativo se ne avessimo bisogno) e l’ottimizzazione deve ancora arrivare dato che si è partiti non da zero ma da reti esistenti e miste in MFN e SFN. Anche le postazioni ad alta frequenza sono state ereditate dai sistemi digitali esistenti e molto spesso sono stati sostituiti soltanto i trasmettitori e la catena digitale ma le antenne non sono state assolutamente intoccate, a volte “tiltate” e molto spesso la programmazione di rete è stata fatta in modo un po’ superficiale. DVB-T vs DVB-T2 Un altro punto a favore del T2 è che potrebbe sicuramente migliorare e ottimizzare le reti che finalmente possono avvantaggiarsi di un diverso intervallo di guardia. Lo stesso Di Stefano ha affermato :”L’adozione del DVB-T2 ha permesso ad Europa7 di sincronizzare i segnali T2 a duecento chilometri di distanza, una distanza nemmeno pensabile nel T1 e infatti con solo 5 postazioni e apparati Rohde Schwarz si riescono a coprire circa 22milioni di abitanti residenti in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.” Da notare che il passaggio dalle tecnologie analogiche a quelle digitali nella televisione ha comportato in tutta Europa una sensibile riduzione delle frequenze disponibili, infatti malgrado si siano liberate diverse frequenze, sono da dedicare ad altri servizi come quelli mobili, secondo un piano generale che viene chiamato “digital divide”. Direttamente con DVB-T2 La situazione, ossia “la fame” di frequenze ovviamente varia da nazione nazione e alcune nazioni che si sono affacciate per ultime alle tecnologie digitali -dove c’era spazio- hanno addirittura saltato la fase del digitale col T1 e sono passate immediatamente al T2. Da notare che molto spesso si parla del T2 considerandolo un universo a parte anche se in effetti i due sistemi T1 e T2 sono gemelli o forse è più corretto affermare che il T2 è una evoluzione del T1 dato che il T2 è nato qualche tempo dopo e come tale può avvantaggiarsi di una serie di miglioramenti tecnologici che lo rendono sicuramente più performante. Si tratta di due sistemi concettualmente simili ma che vantano criteri di protezione molto differenti; per entrambi il sistema interessato si chiama OFDM, ma il T2 garantisce miglioramenti sui codici di protezione, sulla modulazione, sulla densità delle portanti e tutto ciò è evidentemente legato alla disponibilità di nuove tecnologie e processori più performante. Poter gestire una mole di dati molto superiore consente, tra le varie cose, di ritrovare minori problematiche a livello di distorsione del rumore sul canale trasmittente e anche in fase di ripristino di eventuali dati digitali “persi per strada”. Parlando con un tecnico si scopre che oggi è addirittura possibile risolvere problematiche di errore che affliggono anche diverse centinaia di portanti e quindi recuperare un segnale utile altrimenti irrimediabilmente compromesso. Nel DVB-T il multiplex si caratterizza per un unico livello di protezione che è comune a tutti i programmi in esso contenuti. Il T2 consente, inoltre, di aumentare la capacità di circa il 30% e arrivare all’apprezzabile soglia dei 40 Mb/s rispetto al T1 che si ferma 24. Questi due dati si traducono in una maggiore possibilità di inserire più “programmi” e di rimando anche una migliore qualità. Si parla poi di grande flessibilità nel T2 dato che esso non tratta tutte le portanti nello stesso modo: possiamo infatti definire degli slot temporali e in frequenza che possono essere trattati in modo indipendente l’uno dagli altri. Questo consente di inserire servizi differenziati -fissi oppure mobili- con grande agilità e flessibilità. Il T2 consente di definire un livello di protezione differente per ciascun programma, e questo permette al broadcaster di decidere se proteggere maggiormente un canale, magari perché è indirizzato ad un servizio mobile, come tablet e smartphone che non necessitano di un bitrate elevato. Qui gli schermi sono molto piccoli e un bitrate più elevato può risultare del tutto inutile, mentre proteggere il servizio in maniera maggiore è sicuramente una carta vincente per garantirne la ricezione in mobilità. La RAI inizierà le trasmissioni sperimentali in DVB-T2 in Sicilia e Valle d’Aosta Nel caso, invece, di un servizio televisivo per fruizione tipicamente fissa, con antenna esterna, come nelle case, possiamo decidere di utilizzare un bitrate più elevato per premere sul pedale della qualità, risparmiando sul livello di protezione che può essere mantenuto inferiore, data la non criticità. Un altro dato da tenere in considerazione è che in qualsiasi argomentazione favorevole al T2 si sottolinea come ad un aumento del numero delle portanti sia possibile aumentare anche l’intervallo di guardia così da poter creare delle reti più ampie. Questo poiché le possiamo proteggere su aree ben più vaste con un segnale che risulta più immune da auto interferenze. Il parere comune di chi si occupa di alta frequenza e che oggi manca la “capacità” a livello di frequenze, infatti lo spazio disponibile è del tutto saturato; in pratica l’affollamento è già massimo e purtroppo non consente nemmeno di pensare a possibili e utili servizi futuribili. Molti argomentano che in questa fase di passaggio si sarebbe dovuto riservare una parte della capacità, una buona fetta almeno, per le possibili evoluzioni a medio e lungo termine: per esempio il discorso dell’interattività, dell’alta definizione, del 3D, il 4K, le integrazioni tv-telco-Internet e comunque prevedere una certa “riserva” per l’evoluzione. Più spazio con il DVB-T2 Nella situazione di oggi, ormai nei multiplex televisivi tipici, compresi quelli del broadcaster nazionale, malgrado gli 80 MB/s disponibili, non ci sono più spazi liberi per eventuali nuovi servizi, insomma manca la capacità. Allo stesso tempo per il tanto auspicato passaggio alle trasmissioni in alta definizione la situazione è analoga, servirebbero altri multiplex. Il T2 ci viene in aiuto anche qui e potrebbe essere la vera ancora di salvezza. Quando parliamo di aumentata capacità, di circa il 30%, utile anche nel potenziale salto verso l’HD, il discorso piega quasi automaticamente anche verso l’interessante possibilità di aggiungere altri servizi “futuribili”. Si parla, infatti, molto del secondo schermo, alludendo alla possibilità di fruire di contenuti paralleli per esempio su smartphone, tablet, o anche su PC portatile, in parallelo alla fruizione televisiva. L’esempio di Europa 7 anche qui è emblematico in quanto il DVB-T2 accoppiato al canale 8, permette la ricezione del segnale anche in mobilità, portatilità indoor e outdor, la differenza di ricezione, tra il canale 8 e un canale in banda V è di infatti 14dB ed e’proprio questa differenza che consente ad Europa7 di trasmettere in mobilita’ con una ottima ricezione su smartphone e tablet.” Questo deriva dal fatto che sempre più spesso -soprattutto i giovani- evitano la fruizione programmi televisivi o la completano con la navigazione Internet contemporanea, magari ricercando contenuti informativi a proposito del programma che stanno seguendo. Se queste informazioni vengono fornite ai telespettatori direttamente dal broadcaster, questi deve sostenere i cosiddetti costi contatto tipici del Web, mentre se venisse utilizzato il canale IP che i nuovi smart tv prevedono, il carta non dovrebbe sostenere alcun costo in più visto che il televisore si comporterebbe da access point in wifi. In pratica si invierebbero allo spettatore non solo la trasmissione in onda ma anche dei contenuti integrativi nuovi o pubblicati sui siti Internet dedicati alle varie trasmissioni. Questo tipo di distribuzione delle informazioni “collaterali” sul canale televisivo, inoltre, non sarebbe suscettibile ad alcun ritardo, cosa che invece avviene nella fruizione via Internet. Il ritardo o l’anticipo con cui le informative giungono all’utente è una problematica esistente che si nota già oggi nella distribuzione mista satellitare e terrestre e anche in quella solo terrestre digitale di tipo SFN e MFM e che il T2 non risolverà. Il secondo schermo Tornando al discorso del secondo schermo, nel T2 si parla di “livello di servizio” vista la possibilità di gestire servizi differenti e contenuti modo del tutto indipendente, Cosa che non avviene nel di T1 dato che tutti i servizi sono affacciati in un flusso ASI ch’egli omologa. Nel T2 invece, si parla di flessibilità, in quanto possiamo trasportare contenuti differenti in modo indipendente, non solo i dati ASI per la tivù ma anche flussi IP in grado di rendere concreta l’interattività anche su un secondo schermo. Quando si parla di alta definizione in televisione ci si riferisce a un segnale in grado di riprodurre su uno schermo almeno 1920 × 1080 punti. Il segnale originale ripreso da una telecamera, tuttavia è sicuramente molto più performante rispetto a quello che si riesce effettivamente a veicolare fino alle nostre case, dato che viene applicata compressione, soprattutto dovuta al trasporto che questo segnale deve subire. Sarebbe auspicabile che questo degrado fosse contenuto entro 10/15% rispetto all’originale ma oggi si arriva a un degrado che sfiora l’80-90%, sempre per questioni di capacità dei sistemi di trasmissione. Nella catena tipica di produzione dovremmo avere all’inizio almeno un 50-60 Mb/s di banda e se questo non avviene il segnale finale sarà troppo degradato, come oggi assistiamo spesso sui nostri schermi anche nelle trasmissioni satellitari Che malgrado la capacità, devono comprimere molti canali sullo stesso transponder. Nel caso delle trasmissioni in 3D, poi, la situazione peggiora ancora e, data l’esigenza di veicolare il doppio delle informazioni, cosa che non avviene mai si finisce col perdere in risoluzione orizzontale o verticale In pratica per poter trasmettere effettivamente in HD bisogna effettivamente raddoppiare la banda del segnale SD, il che equivale a dire che dovremmo praticamente raddoppiare le attuali frequenze in utilizzo. Il passaggio al sistema di trasmissione digitale di seconda generazione, T2, previsto dalle normative entro il 2015, aggiunge complessità alle problematiche già presenti oggi nelle reti digitali esistenti. Infatti, oltre alla attuale indisponibilità presso gli utenti degli indispensabili decoder, sarà necessario passare da una fase di “coesistenza pacifica” tra il vecchio T1 e il nuovo T2, creando nuove reti T2 parallele, ulteriormente saturando la capacità delle reti, già oggi più che saturata. I tecnici parlano di picco di capacità su un arco di almeno 5/10 anni e della impossibilità di realizzare un passaggio graduale e completo su il tutto nostro territorio, se la situazione rimane quella attuale. Di seguito un interessante documento che riassume le cartteristiche del DVB-T2 Managing DVB-T2 Broadcast Transmission Networks La giornata mondiale della radio il 13 febbraio Il 13 febbraio l’ UNESCO per il secondo anno consecutivo ha indetto il World Radio Day. Un grande evento dedicato alla radio sarà celebrato a Madrid dal comitato organizzatore, ma per l’occasione si terranno molte iniziative in giro per il mondo. Al sito del comitato promotore un elenco delle iniziative Il colore secondo Videoprogetti In collaborazione con l’inglese Light Illusion, Videoprogetti propone un nuovo servizio per la calibrazione di monitor e videoproiettori. Ha fatto registrare una folta partecipazione di operatori il seminario “Ottieni colori perfetti” organizzato dalla filiale milanese dell’azienda romana, segno questo che l’argomento della riproduzione dei colori a monitor desta un notevole interesse. Molto spesso non ci si può permettere di attrezzare un’intera struttura con monitor di riferimento di grado 1 e proprio per soddisfare l’esigenza di poter contare su schermi che siano comunque in grado di visualizzare i colori nel modo più fedele possibile, Videoprogetti propone un servizio di calibrazione. Il partner selezionato è l’inglese Light Illusion, presente all’evento con il suo ceo Steve Shaw che ha alle sue spalle una pluriennale esperienza come colorista. Il software sviluppato dalla Light Illusion, LightSpace CMS, permette di generare automaticamente le LUT (Look Up Table) necessarie per emulare i diversi spazi colore utilizzati in ambito televisivo o cinematografico (Rec 709, DCI-P3, DCI XYZ, …) mentre per le misure si possono impiegare i colorimetri Klein K10-A o anche i più economici, ma meno sensibili, i 1Display Pro della X-rite. Le LUT possono poi essere caricate all’interno del monitor, come nel caso dei TVLogic della serie XVM distribuiti dalla stessa Videoprogetti, oppure su dispositivi come la LUTbox della eeColor collegabile a monitor e videoproiettori. Le LUT possono essere esportate nei diversi formati supportati dai software per il color grading più diffusi e Light Illusion può fornire su richiesta le LUT necessarie per la monitoria dei segnali Raw generati da videocamere come le Alexa, Canon e Red. Sul sito della Light Illusion si possono trovare numerose utili informazioni riguardanti il tema della calibrazione del colore. Per il periodo di lancio del servizio, comprendente la calibrazione di un monitor di visione e di un monitor broadcast, il costo è stato fissato in 449 euro anziché 599 euro. A questa cifra andranno aggiunti i costi di trasferta per gli interventi al di fuori delle provincie di Milano e Roma. Piattaforme digitali protagoniste sulla Croisette La crisi economica globale che affligge il vecchio Continente non sembra aver impedito al MIPCOM del 2012 – svoltosi a Cannes ad ottobre – di essere una della edizioni di maggior successo dalla sua nascita. Con un record di 104 Paesi rappresentati e 12.900 partecipanti, di cui 4.400 buyers, gli organizzatori della Reed Midem non possono certo lamentarsi. Il dato significativo è rappresentato dal fatto che oltre 500 dei 4.400 buyers sono risultati essere provenienti dal mondo dei servizi o delle piattaforme digitali, a conferma di una sempre maggiore convergenza digitale tra la televisione ed i cosiddetti nuovi media. Le piattaforme digitali hanno dimostrato un crescente interesse non solo al semplice acquisto di diritti su prodotti audiovisivi, ma anche e soprattutto alla produzione ed alla co-produzione di contenuti dedicati. Un esempio molto calzante di questa tendenza è rappresentato da House of Cards, il remake della classica miniserie televisiva inglese del 1990, destinato questa volta alla piattaforma di video on demand Netflix. Distribuito internazionalmente da Sony Pictures Television e diretta dal regista di The Social Network, David Fincher, conta nel proprio cast attori del calibro di Kevin Spacey e Robin Wright. Come dichiarato da Kevin Spacey, presente a Cannes per la presentazione della serie: “House of Cards mostra in maniera evidente la convergenza tra linguaggi cinematografici, televisivi e web”. Se negli ultimi anni società come Netflix, Google, Youtube e Hulu hanno partecipato al MIPCOM sostanzialmente come acquirenti di prodotti, oggi – secondo Laurine Garaude, direttore della divisione televisiva di Reed Midem – sono sempre più coinvolte nella concezione di contenuti per i quali sono alla ricerca di co-produttori. Il Vice Presidente Global Head of Content di Google/Youtube Robert Kyncl ha sfruttato la vetrina del MIPCOM per annunciare il lancio di 60 nuovi canali in UK, Germania e Francia; presenteranno contenuti forniti da primarie società internazionali del mondo della TV come Fremantle Media, BBC Worldwide, Endemol e All3Media. Il CEO del servizio televisivo online Hulu, Jason Kilar, ha dichiarato ai giornalisti che la sua società ha investito 500 milioni di dollari per acquisizioni di contenuti nel 2012, segnalando, a titolo esemplificativo, partnership negli USA con colossi del settore come BBC per Misfits e Viacom per il debutto online negli Stati Uniti del canale Nickelodeon. Dal punto di vista territoriale, un altro trend che si è registrato nell’edizione del MIPCOM di quest’anno è la crescita verticale del numero di partecipanti provenienti dall’America Latina, dalla Cina e del Sud Corea, rispettivamente cresciuti – rispetto all’edizione del 2011 – del 36%, del 30% e del 12%. La DreamWorks, lo studio hollywoodiano fondato nel 1994 da Steven Spielberg, ha fatto la sua prima apparizione al MIPCOM, così come da tempo accade a tutti gli altri principali studios americani. Altro debuttante è stato il produttore e distributore cinematografico indipendente Harvey Weinstein, che – spinto dalle difficoltà in cui versa attualmente il mercato cinematografico – ha annunciato la sua intenzione di estendere la propria sfera di attività anche alla produzione e distribuzione televisiva: progetta una serie epica su Marco Polo, un reality intitolato “Super Market, Super Stars” e la serie di documentari “Seal Team Six”. Al MIPCOM ha annunciato la produzione di uno show televisivo dal vivo – il World Dance Awards – concepito dal ballerino americano Michael Flatley. Anche Jane Campion, la sceneggiatrice e regista premio Oscar, ritorna a Cannes per il MIPCOM, non – come fa abitualmente – per il Festival del Film; ha presentato il suo debutto nel mercato televisivo con la serie drama Top of the Lake, il cui cast è composto da Elisabeth Moss, Peter Mullan e Holly Hunter. Personalità dell’anno del MIPCOM è stato eletto Emilio Azcarraga, Presidente e CEO del gruppo messicano Televisa, uno dei più grandi gruppi televisivi al mondo, leader incontrastato dei mercati latino americani. Nel 2012 Televisa ha concluso un accordo con Sony Pictures Television che prevede un diritto di prima scelta per quest’ultima su tutti i formati di proprietà Televisa destinati ai mercati internazionali diversi da Stati Uniti ed America Latina. Prossimo appuntamento sulla Croisette ad Aprile per la 50^ edizione del MIPTV. L'editing ai tempi di internet Mediacom Digital Evolution propone una settimana intera di ‘dimostrazioni’ delle tecnologie Quantel per velocizzare e semplificare i processi necessari a produrre contenuti video “multipiattaforma” : sQ Enterprise QTube. Server, Storage, MAM, Ingest, Playout, Browser, Editing, Craft Editing, NRCS sono disponibili presso gli uffici Mediacom di Assago (Milano) via Idiomi 1 int. 43. Nella pagina che segue i dettagli per prenotare una presentazione personalizzata. 12 camere in SD per la Boxe con_Euroscena Piuttosto conosciuta a livello italiano ma anche internazionale, la struttura nota col nome “Euroscena SpA” vanta ufficialmente numeri decisamente importanti: 60 dipendenti, 50 collaboratori esterni, 2 Centri di Produzione a Roma e Milano, 2 OB-Van Regie Mobili HD 22 camere, 4 OB-Van Regie Mobili SD 6 -9 – 12 camere, 2 regie in flight case da 6 a 10 telecamere HD/SD, 10 troupe ENG/EFP HD-SD tra Roma e Milano e molto di più. I suoi 15 mezzi con permessi di circolazione nei centri storici sono impegnati nei maggiori eventi sportivi dal 1985, anno della fondazione. Riccardo Petrucci è il responsabile tecnico di alcuni eventi e recentemente si è occupato degli incontri di pugilato, ossia il Campionato Italiano di Boxe. “Si va in onda su Sport Italia” -ci dice- ”e per quegli eventi che consideriamo di media complessità di solito muoviamo un mezzo mobile da 12 telecamere in SD, anche se basterebbe un mezzo di dimensioni inferiori, ma ci piace proporre uno spazio di manovra un po’ più ampio. Le riprese sono effettuate in SD anche se noi disponiamo di telecamere Grass Valley LDK 6000 e 8000 in HD con ottiche da 72x, da 82X e anche da 101X. I vari eventi per la boxe del campionato italiano si sono svolti in diverse località come Celano, Avezzano, Caserta, Frosinone, Roma e altre. Il setup dell’incontro prevede il l’arrivo delle attrezzature sul campo la giornata stessa verso le 14; L’allestimento inizia subito e l’evento inizia verso le 20.30 con la ripresa di diversi incontri, poi l’evento principale di solito va in onda, sempre in diretta, alle 22.45 e verso le 23.30 si chiude. Sul ring della boxe spesso viene utilizzato un mezzo mobile con 12 telecamere in SD, chiamato, appunto Unità12. Petrucci ci descrive: “Di tutte le telecamere a disposizione due sono piazzate direttamente sulla tribuna in alto, centrale. La prima registra immagine grazie ad un’ottica lungo focale, da 72x, oppure 82x, mentre quando serve utilizziamo anche ottiche 101X. La seconda telecamera registra inquadrature molto più aperte grazie a un’ottica wide, grandangolare. Sulla destra del ring a 90°, a volte invece a sinistra, un’altra telecamera, anch’essa con ottica lungo focale, si affianca a due altre telecamere a spalla che operano di solito in posizione “pericolosa” ossia agli angoli del ring dove rischiano anche di prendere un pugno(!) e si occupano di inquadrature piuttosto strette a descrivere la fatica dei pugili. Un’altra telecamera chiamata “beauty shot” viene installata in alto direttamente sull’americana appena sopra al ring e permette di realizzare inquadrature d’insieme di tutto il set, che vengono chiamate “di ambientazione”. Anche l’audio è molto importante negli incontri di boxe con microfoni posti sulle telecamere principali e un setup aggiuntivo in stereo X-Y posizionato appena al di sotto del ring. Alcuni radio microfoni su appositi stativi mobili a mano riprendono il pugile nei momenti più impegnativi negli angoli, mentre un giornalista a bordo campo utilizza un microfono palmare per le interviste. Sul mezzo mobile sono installate due macchine EVS per replay seguite da due operatori, con quattro ingressi ciascuna. A bordo operano sette persone, il regista, il coordinatore della testata, il mixer video, i due operatori allo slow motion, il controllo camere e un responsabile tecnico. Euroscena col suo mezzo mobile realizza il segnale internazionale e anche il feed personalizzato, grazie al giornalista di Sport Italia e una postazione di grafica dedicata posizionata appena sotto il ring. Della personalizzazione sono parte anche le interviste. Tutti i cavi delle telecamere sono di tipo triassiale mentre la postazione di grafica è collegata alla regia in fibra ottica; sullo stesso collegamento sono trasportati anche i segnali di intercom. Tutti i segnali delle telecamere sono registrati in continuità assieme al clean feed e il program e ciò permette di realizzare anche gli highlight oltre a piccoli inserti di pochi secondi utili per i rientri dalle pubblicità.