scheda film 11 novembre
Transcript
scheda film 11 novembre
Cinema Odeon martedì 11 novembre ore 17.00 e 20.30 Il regno d’inverno Palma d’oro Cannes 2014 Un film di Nuri Bilge Ceylan. Ceylan Con Haluk Bilginer, Melisa Sozen, Demet Akbag, Ayberk Pekcan, Serhat Mustafa Kiliç. Drammatico,, durata 196 minuti. Turchia, Francia, Germania 2014. Parthenos Distribuzione. Sullo sfondo di un’Anatolia gelata e letargica, in un paesaggio immobile e arcaico, il film apre su una sassata che spacca il finestrino della macchina di Aydin, proprietario benestante di un hotel per turisti. Il figlio di un affittuario moroso tartassato esprime così la sua rabbia verso il “padrone” cattivo. E’ segno simbolico di qualcosa che si rompe anche nella vita di Aydin, introducendo il tarlo del dubbio sul senso della sua esistenza. Costretto a gettare uno sguardo su un mondo altro, quello dei miserabili a cui toglie il pane delegando ad altri il lavoro sporco, Aydin respinge con fastidio questa ‘invasione’, ma entra in crisi suo malgrado, si interroga e cerca conferme da chi gli sta intorno, la sorella, la giovane moglie Nihal, un vecchio amico, un maestro progressista… E mentre sente oscillare sempre più le sue sicurezze scopre che la giovane moglie, che a suo modo ama e a cui non nega nulla, lo detesta silenziosamente da tempo perché lo sente cinico e indifferente alle sue autonome aspirazioni. Aydin è stato in passato attore drammatico (il suo hotel si chiama Othello), ma il dramma borghese di cui è ora protagonista non ha nulla della forza tragica shakespeariana. E’ piuttosto Cechov che viene in mente per questo lento viaggio circolare di parole, di sguardi, di silenzi… Aydin progetta di andarsene a Istambul, ma rinuncia a metà strada, quasi tirato indietro dall’infelicità che si lascia alle spalle. Torna senza più certezze o speranze, pronto ad accettare tutto senza chiedere nulla, disposto a ricominciare da capo, disposto a mettersi in gioco anche lui con un suo vecchio progetto di ricerca mai realizzato: una storia del teatro turco. E’ come un risveglio dopo un lungo sonno, ma è un risveglio ‘vuoto’, aperto a prospettive incerte e vaghe. Ceylan è grande nel delineare quest’intreccio di mondi incomunicabili, di dramma imploso, di faticoso affiorare della consapevolezza: in tre ore in cui l’azione è limitatissima, la tensione non cala quasi mai, i tempi sono calibratissimi, i piani e le inquadrature parlano insieme ai personaggi, la fotografia è bellissima e mai accademica. Scheda di presentazione tratta da: www.mymovies.it