piano casa, Corte costituzionale boccia piano

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piano casa, Corte costituzionale boccia piano
Unione Inquilini
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Roma 30 giugno 2010
COMUNICATO STAMPA
PIANO CASA: “ LA CORTE COSTITUZIONALE DI FATTO BOCCIA IL PIANO CASA,
TROPPO PRIVATO E POCO SOCIALE NELL’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA,
NON PUO’ ESSERE UNA GENTILE CONCESSIONE RESIDUALE DEI PIANI
INTEGRATI DEI PRIVATI” . UNIONE INQUILINI INVIA DIFFIDA AL GOVERNO.
La Corte Costituzionale con la sentenza 121 del 2010 ha posto una pesante ipoteca sul piano
casa del Governo Berlusconi. Di fatto l’edilizia residenziale pubblica e sociale, che nel Piano casa
di Berlusconi era relegata ad un ruolo subalterno ai programmi integrati dei privati e nei programmi
dei fondi immobiliari con finanziamenti e agevolazioni pubbliche deve, secondo la Corte
Costituzionale essere centrale e coprire l’intero piano, proprio per dare risposte concrete ai soggetti
sociali indicati dall’articolo 11 della legge 133, sia essa di edilizia sociale convenzionata, a canone
agevolato o sociale. La generica definizione “edilizia residenziale” deve, ora, essere letta alla luce
della sentenza della Corte Costituzionale con la conseguenza che i fondi immobiliari devono essere
destinati alla valorizzazione e all’incremento di offerta abitativa esclusivamente sociale. Quindi,
secondo la sentenza non è possibile per lo Stato finanziare progetti che non siano dentro la finalità
sociale dell’edilizia residenziale pubblica; sia dal punto di vista soggettivo, in quanto destinatari di
tali interventi potrebbero essere soggetti non in possesso dei requisiti di legge per essere beneficiari
di interventi.
La Corte ha precisato che il Piano casa varato dal governo non può prevedere intereventi, né tanto
meno finanziamenti, non coerenti con la finalità sociale poiché questa è l’unica finalità su cui lo
Stato può indicare i principi generali in materia di gestione del territorio.
Per i motivi sopra esposti Walter de Cesaris, segretario nazionale dell’Unione Inquilini e
Vincenzo Simoni, Presidente dell’Unione Inquilini hanno inviato una formale diffida al Governo
con la quale in ottemperanza alla sentenza della Corte Costituzionale modifichi il Dpcm 16
Luglio 2009 eliminando ogni riferimento al finanziamento di programmi integrati in cui siano
presenti anche alloggi di edilizia residenziale non pubblica, e ritiri il bando per
l’individuazione delle Sgr che dovranno gestire i fondi immobiliari.
In allegato alla e mail del presente comunicato stampa
a) il testo integrale della diffida inviata
b) la sentenza della corte costituzionale 121 del 2010
info 347 633.07.23