i.storia - Atlante stragi nazifasciste

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i.storia - Atlante stragi nazifasciste
Episodio di CINTOLESE MONSUMMANO TERME 06.08.1944
Nome del Compilatore: MATTEO GRASSO
I.STORIA
Località
Cintolese
Comune
Provincia
Monsummano
Terme Pistoia
(allora Monsummano)
Regione
Toscana
Data iniziale: 06/08/1944
Data finale: 06/08/1944
Vittime decedute:
Totale
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Civili
Partigiani
Renitenti
Disertori
Carabinieri
Militari
Sbandati
1
Prigionieri di guerra
Antifascisti
Sacerdoti e religiosi
Ebrei
Legati a partigiani
Indefinito
Elenco delle vittime decedute
1. Giovannelli Brunero, nato a Monsummano nel 1922, figlio di Luigi Giovannelli e Matilde Sembranti,
celibe. Militare, tornò a casa dopo l’8 settembre 1943.
Altre note sulle vittime:
 37 civili catturati lo stesso giorno a Monsummano Alto.
 23 civili catturati con Giovannelli nella frazione di Cintolese.
Partigiani uccisi in combattimento contestualmente all’episodio:
Descrizione sintetica
Estate 1944, ritirata tedesca verso la Linea Gotica. A inizio settembre la zona fu liberata.
Il 6 agosto vennero arrestati 37 civili in parte sospetti, tra i quali un colonnello italiano e sei donne, presso
la Rocca Monte Belvedere, a Monsummano Alto, durante un’operazione di rastrellamento. Il colonnello
venne inviato all'SD di Verona e i civili al battaglione costruzioni (Bau-Bataillon). Inoltre fu sequestrato uno
strumento per segnalazioni. Quello stesso giorno a Cintolese, a causa di un precedente attentato
dinamitardo contro la casa del fascio, vennero arrestati 23 civili ed inviati al battaglione costruzioni (BauBataillon): un civile fu ferito in un tentativo di fuga. In realtà alcune fonti orali riferiscono che la bomba
scoppiò a causa di un errore fra gli stessi tedeschi; tuttavia le circostanze rimangono poco chiare. Il ferito
era il ventiduenne Brunero Giovannelli. Fu catturato dai nazisti all’interno della chiesa di Cintolese mentre,
insieme ad altri giovani, tentava di sfuggire al rastrellamento. Dopo la cattura, i militari schierarono gli
uomini in fila con il mitra puntato addosso; Brunero, detto anche “Brunero del Pisa”, renitente alla leva,
provò a scappare, fu raggiunto a una gamba da una raffica di pallottole e perse molto sangue poiché i
tedeschi minacciavano con il fucile chiunque si volesse avvicinare. Fu trasportato tardivamente all’ospedale
di Pescia, dove morì il 7 agosto alle ore 15. Qualcuno disse che fu una spia fascista del paese a indicare ai
nazisti i giovani nascosti in chiesa.
Modalità dell’episodio:
Uccisione con armi da fuoco.
Violenze connesse all’episodio:
Deportazione della popolazione.
Tipologia:
Rastrellamento.
Esposizione di cadaveri
Occultamento/distruzione cadaveri
□
□
II. RESPONSABILI O PRESUNTI RESPONSABILI
TEDESCHI
Reparto (divisione, reggimento, battaglione, corpo di appartenenza, ecc.)
Ignoto.
Nomi:
Ignoti.
ITALIANI
Ruolo e reparto
Nomi:
Note sui presunti responsabili:
Nella località si afferma che fu una spia fascista del paese a indicare i giovani nascosti in chiesa ai nazisti.
Estremi e Note sui procedimenti:
III. MEMORIA
Monumenti/Cippi/Lapidi:
Musei e/o luoghi della memoria:
Onorificenze
Città di Monsummano Terme, Medaglia d’Argento al Merito Civile, 27/01/2012.
Commemorazioni
Note sulla memoria
IV. STRUMENTI
Bibliografia:
 Vasco Ferretti, 1944-2011 Padule di Fucecchio. La strage, il processo, la memoria di una comunità,
Pacini, Pisa, 2012,p. 57.
 Renato Quiriconi, 200 anni di vita della parrocchia di Cintolese 1788-1988, s.e., Monsummano
Terme, 1988, p. 13.
 Luciano Tesi, Era appena Ieri. La vita e gli avvenimenti nella Valdinievole del 1940-45 visti con gli
occhi di un ragazzo, s.e., s.l., 2011, pp. 172-174.
Fonti archivistiche:
 ASC Monsummano Terme, serie XXVIII, registro 57 contenente atti di nascita 1922.
 ASC Monsummano Terme, serie XXX, RAM 80, 1945.
 BA-MA, RH 2/667, Ic-M 07.08.44; RH 20-14/114, Ic-M 07.08.44.
Sitografia e multimedia:
Altro:
 Testimonianza orale di Carlo Iozzelli, Monsummano Terme, 18/10/12, intervista a cura dell’autore.
 Testimonianza orale di Aleardo Bruno Bindi, Larciano, 25/01/13, intervista a cura dell’autore.
V. ANNOTAZIONI
VI. CREDITS
MATTEO GRASSO, Istituto storico della Resistenza di Pistoia.