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Consorzio Tutela Provolone Valpadana Assemblea Generale Ordinaria dei Soci – Cremona – 20 marzo 2014 Signori Soci, con una punta di emozione mi accingo a celebrare quest’assemblea, che mi vede giungere allo scadere del mio mandato. Non sono stati anni facili, ma sono certo di aver messo tutto il mio impegno per garantire al Consorzio la continuità che merita, cercando di incrementarne, nel limite delle mie possibilità, anche il prestigio. Il 2013 è stato contrassegnato da una ulteriore riduzione produttiva, come vedremo più avanti con maggior dettaglio, ma ha anche segnato la volontà di tutti di vedere il Consorzio proporsi per un definitivo riposizionamento del nostro formaggio. Non sono state lesinate, compatibilmente con le sempre più risicate risorse, attività di valorizzazione, nonché quelle rivolte alla collaborazione con altri Consorzi e ad una più assidua frequentazione delle istituzioni, che ha originato il cospicuo incremento del Provolone Valpadana agli enti caritativi. Il Consorzio è stato presente negli appuntamenti di rilievo che hanno caratterizzato, ad esempio, il riconoscimento di ruolo e funzioni dei Consorzi stessi nella normativa comunitaria; ha promosso incontri di formazione per operatori di settore e per l’adeguamento dell’etichettatura; ha mantenuto costanti rapporti con il mondo della scuola e si è fatto promotore di eventi culturali di livello nazionale. Lo scorso anno era iniziato affrontando una situazione di mercato (e relative giacenze) piuttosto pesante che, nel prosieguo dell’anno si è sempre più mitigata, suggerendo incrementi di prezzi che il mercato, sebbene talvolta con difficoltà, ha accolto. L’anno, poi, si è chiuso con i magazzini più leggeri e con prospettive meno negative. I segnali che giungono ci consentono di poter prevedere per il 2014 possibili prospettive di sviluppo, in particolare per coloro che sono impegnati con i mercati esteri. Il Consorzio ha partecipato, anche recentemente, a specifici programmi per lo sviluppo di nuovi mercati e, ritengo, che sia importante proseguire su questa strada, condividendo, con soci ed istituzioni, un percorso comune che possa portare il Provolone Valpadana ad essere maggiormente presente a livello internazionale. Senza dimenticare che l’ormai prossimo Expo 2015 porterà in Italia diversi milioni di stranieri, ai quali non dovremo far mancare il nostro formaggio. Prima di trattare più compiutamente gli argomenti che, da sempre, contraddistinguono la relazione all’Assemblea, rivolgo un augurio a chi proseguirà nel ruolo di Presidente che troverà, nel sottoscritto, se necessario, un incondizionato aiuto. IL MONDO DELLE DOP L’utilità dei marchi ad indicazione geografica, ai fini di una valorizzazione dei prodotti e dei territori ad essi collegati, acquisito l’insieme dei costi attinenti sia all’iter di riconoscimento che la successiva gestione del prodotto tutelato, nonché i punti di forza e di debolezza del sistema di certificazione, non può prescindere dal mercato e dal quadro normativo di riferimento. La protezione delle denominazioni, istituite con finalità di tutela, con il passare degli anni hanno assunto sempre più una funzione di marketing, finalizzata alla differenziazione ed alla valorizzazione delle specificità produttive sottostanti la denominazione geografica. Pagina 1 di 9 Consorzio Tutela Provolone Valpadana Assemblea Generale Ordinaria dei Soci – Cremona – 20 marzo 2014 In questo ambito l’Italia la fa da padrona, con un elevato numero di prodotti protetti (quasi 300) in tutti i settori possibili: vegetali, olii extravergini, formaggi e carni preparate. Dal punto di vista economico i prodotti caseari rappresentano il 59% di tutto il valore alla produzione riconducibile alla produzione certificata, stimato (fonte Qualivita) circa 7 miliardi di euro, mentre il 28,3% spetta ai salumi. E già da questi pochi dati si comprende come all’ampiezza dell’elenco non si associ un’analoga rilevanza in termini di produzione. Basti pensare che i primi 10 prodotti rappresentano circa l’85% del valore complessivo. La forte concentrazione dipende sostanzialmente da due fattori. Da un lato il patrimonio dei prodotti tutelati si contraddistingue, in Italia, per la contemporanea presenza di poche indicazioni geografiche ad elevato volume di offerta e di numerosi altri che, al contrario, evidenziano quantità marginali. Dall’altro lato si riscontrano altrettanti prodotti che potenzialmente potrebbero esprimere volumi consistenti (il provolone nel nostro caso e l’olio Terre di Bari in campo diverso), ma le cui quantità certificate annualmente rappresentano solo una piccola parte di tale potenziale. Tra gli aspetti critici che connotano il sistema italiano figura, indubbiamente, quello legato alla discrasia esistente tra le quantità certificate e quelle ottenute nelle aree dei diversi disciplinari di produzione, da cui emerge un graduale disinteresse da parte dei produttori alle filiere certificate. Il Provolone Valpadana è afflitto da questo stato di cose che, come vedremo in seguito, ha visto la produzione calare progressivamente fino alle quantità attuali. Ma, in generale, quali sono i motivi che inducono le imprese a non entrare nel circuito delle Indicazioni Geografiche? Nelle realtà più piccole, la causa può essere imputata ad una forte polverizzazione produttiva: piccole aziende con quantità modeste la cui vendita avviene nel mercato locale. Da considerare, inoltre, i costi di certificazione che comportano una incidenza media inversamente proporzionale alle quantità certificate. Senza dimenticare gli altri costi legati al rispetto del disciplinare di produzione, alla gestione interna del piano di autocontrollo, al mantenimento della struttura consortile e così via. Diverso è invece il caso delle imprese attive nei comparti delle carni preparate e dei formaggi (e questo è il nostro caso) che, invece, annovera tipologie di tutt’altra specie. Nei casi di produzioni ad elevato volume di offerta, non è certo il problema dei costi di certificazione a creare dubbi nei produttori quanto, piuttosto, la necessità di valorizzare preferibilmente il proprio marchio in un mercato, come quello interno, depresso e con pochissime prospettive di crescita. L’altro aspetto significativo è da individuare nella ricerca di nuovi sbocchi sui mercati esteri, nei quali il valore di una indicazione geografica, con tutte le garanzie che può offrire, lascia piuttosto indifferenti gli operatori. Anche se il rapporto Qualivita - ISMEA 2013, riporta un fatturato export dei nostri prodotti pari a 2,5 miliardi di euro (con un incremento del 4,6% sull’anno precedente), la produzione esportata è calata del 3,1%, dato significativo se affiancato al crescente interesse per i prodotti italiani (o ritenuti tali), che produce il dirompente effetto di incrementare in maniera esponenziale i fatturati per chi produce “similari”. In prospettiva (e nemmeno troppo lontana) dovremo aspettarci entro il 2017 un incremento di produzione di formaggi, negli Stati Uniti, di oltre 660.000 tonnellate. E di questa quantità, quanta parte sarà “italian sounding”? Pagina 2 di 9 Consorzio Tutela Provolone Valpadana Assemblea Generale Ordinaria dei Soci – Cremona – 20 marzo 2014 Forse puntare nuovamente sulla valorizzazione delle forti motivazioni che discendono dalla D.O.P. potrebbe essere una strada, peraltro già ben nota a tutti i produttori, per mantenere costantemente in incremento i volumi di vendita con l’estero, atteso che, dopo l’accordo sull’uso delle denominazione con il Canada, sono in corso gli incontri preparatori per il ben più importante accordo commerciale con gli USA, da cui, probabilmente, potrà dipendere buona parte del successo delle D.O.P. in quel paese. Negli anni in cui ho svolto l’incarico che mi avete affidato, non ho mai mancato di chiedere a tutti voi la massima condivisione degli obiettivi, consapevole della necessità di garantire livelli minimi di investimenti promozionali e di comunicazione. La D.O.P., nata come strumento di tutela e di differenziazione dal prodotto generico, deve esprimere le sue potenzialità in mercati non tradizionali, puntando sulla riconoscibilità che passa attraverso un rinnovato impegno di sviluppo promozionale nei confronti del mercato e del consumatore. Le stesse istituzioni (ed in particolare le regioni) riconoscono nei Consorzi l’organizzazione adeguata per azioni specifiche, offrendo strumenti di politica e di supporto finanziario (Piano di Sviluppo Rurale) per favorirne lo sviluppo o garantirne la continuità. Consolidando il suo rapporto con il consumatore e rafforzandone l’immagine, la D.O.P. (ed il Consorzio, di conseguenza) potrà sviluppare le proprie funzioni, diventando così un vero e proprio strumento di marketing a disposizione dei propri associati. PRODUZIONE E MERCATO Il 2013 ha confermato la tendenza, ormai consolidata, di un calo costante nella produzione del Provolone Valpadana. L’ulteriore riduzione del 17% rispetto al 2012, oltre che rilevare il più basso quantitativo in assoluto per il nostro formaggio, fa da contraltare al contenimento ( -5%) delle quantità di latte destinato a pasta filata, che ha visto il generico limitare le quantità di appena il 2%. L’andamento del prezzo del latte spot, oltre che l’incremento di quello contrattualizzato, ha certamente consigliato più di un trasformatore, anche in considerazione della difficoltà a far comprendere al mercato un aumento del prodotto finito, a vendere il latte raccolto, ottenendo una remunerazione di certo soddisfacente. Si può così spiegare la motivazione che sta alla base della ridotta quantità di latte destinato a provolone ed a Provolone Valpadana, passato da quasi 3.000.000 di quintali nel 2010 a 2.600.000 dello scorso anno. Ma certo è che questo formaggio, per le due definizioni commerciali di generico e di DOP, sta attraversando una fase di criticità, dettata anche dalla perdurante situazione di difficoltà economica del Paese. Se ciò può essere di conforto, anche la maggior parte degli altri formaggi prodotti con latte vaccino ha subito un dimensionamento: per tutti valga il Grana Padano, con un calo del 3,3%. Il dato disponibile dell’esportazione, che ovviamente non differenzia il provolone, segnala, per il 2013, un interessante +7,47%, in particolare per l’accresciuta quantità destinata agli USA. E ciò a conferma che il prodotto italiano riscuote crescente successo e che l’impegno delle aziende in questo ambito può contribuire a rendere la situazione meno problematica. Il recente e positivo Pagina 3 di 9 Consorzio Tutela Provolone Valpadana Assemblea Generale Ordinaria dei Soci – Cremona – 20 marzo 2014 accordo dell’Unione Europea con il Canada ed il negoziato in corso con gli Stati Uniti, se politicamente sarà gestito al meglio, potrà generare ulteriori miglioramenti per il nostro prodotto. Particolarmente buona la situazione delle giacenze. Pur non registrando i valori numerici, a causa delle evidenti difficoltà delle aziende a separare, nei propri magazzini, il prodotto generico da quello DOP, le impressioni riscontrate dagli associati, hanno fatto rilevare un sostanziale alleggerimento delle quantità. E’ significativo, tuttavia, che la produzione del Provolone Valpadana sia passata da quasi 6.900 ton del 2012 alle 5.900 ton del 2013 con un calo netto di 1.000 ton, di oltre il 14%. Il formaggio commercializzato nel corso dell’anno è passato da 5.600 ton a 4.800 ton, confermando il calo del 14%. Per quanto riguarda la differenziazione tra dolce e piccante, quest’ultima tipologia rappresentava nel 2012 il 65% della produzione, mentre nel 2013 è passata al 62%; si è mantenuta costante, dal punto di vista quantitativo, la tipologia dolce, che interessava poco meno di 2.500 ton nel 2012, mentre sfiorava le 2.600 ton nel 2013. Delle oltre 600.000 forme prodotte, ben 407.000 (il 66%) sono rappresentate dai formati fino a 10 kg, seguite dalla pancetta (da 15 a 25 kg) con oltre 180.000 forme (30%), il formato mandarino con il 3% ed il formato gigantino per lo 0,8%. L’andamento dei prezzi, a valere per le due tipologie e per le sedi di rilevazione più significative (Milano e Cremona) ha segnato un incremento che ha tenuto conto, anche se in parte, del reale aumento della materia prima e degli altri costi di produzione, registrando, in corso d’anno, un aumento per il dolce del 7,3% su Milano ed il 8,4% su Cremona, mentre il piccante ha registrato, sempre in corso d’anno, un incremento del 7% su Milano e dell’8% su Cremona. La media dolce/piccante è stata di € 5,36/kg per la piazza di Milano e di € 5,37/kg per la piazza di Cremona. Nei 50 negozi visitati nel corso del 2013, sono state rilevate solo 60 referenze di Provolone Valpadana, su un totale di 332 referenze. Alla vendita la media del prezzo del Provolone Valpadana risultava pari ad € 12,74, così suddiviso: dolce € 12,66 e piccante € 12,82. Rispetto al 2012 alla tipologia dolce viene riconosciuto un incremento dell’1,50%, mentre la tipologia piccante accusa una diminuzione del 2,50%, su cui sarebbe opportuno fare le necessarie riflessioni, in relazione a ciò che chiede il consumatore. Quanto sopra per ciò che riguarda le rilevazioni effettuate nel corso della vigilanza. Per allargare la visione al più ampio mercato nazionale, il Consorzio ha fatto aggiornare l’indagine sui principali indicatori relativi al 2013, attraverso il servizio Consumer scan, che si basa sulla rilevazione continuativa, con cadenza quindicinale, degli acquisti effettuati da 8.000 famiglie appartenenti al panel GFK Eurisko e rappresentativo dell’universo delle famiglie italiane. Il documento è già stato reso disponibile e recentemente presentato agli interessati, ma ritengo importante segnalare gli aspetti più rilevanti, partendo dal provolone generico: - a fronte di una variazione inferiore all’1% dei volumi, si è riscontrato un calo del 6,3% del valore; - una diminuzione del numero dei consumatori (-2%), cui ha fatto da contraltare un incremento del valore unitario di acquisto (+1,4%); - un aumento dell’importanza di Supermercati e discount a scapito del Libero servizio e dei negozi tradizionali/specializzati; - un incremento del Peso variabile take away che raggiunge quasi il 24%; Pagina 4 di 9 Consorzio Tutela Provolone Valpadana Assemblea Generale Ordinaria dei Soci – Cremona – 20 marzo 2014 - sia a valore che a volume il dolce rappresenta oltre il 56% delle vendite generiche, mentre il piccante sopravanza il dolce nel peso fisso, anche se quest’ultimo ha conseguito un notevole passo avanti di quasi il 6%. Per quanto riguarda, invece, il Provolone Valpadana DOP, emerge una significativa conformità con la produzione, che viene rilevata, dalla lettura degli scontrini delle famiglie, in un valore superiore al 21%. Un altro dato interessante è quello riguardante la smarchiatura che, come certo ricorderete, è la procedura attraverso la quale viene consentito di privare il formaggio della coccarda non solo per deperimento qualitativo ma, anche, per motivi di carattere commerciale. Nel 2013 le forme smarchiate sono state pari a 43.635, in aumento rispetto alle 37.216 forme del 2012 ed alle 23.744 dei 7 mesi del 2011, anno di inizio di questa procedura. Nei tre anni in esame il formato più ricorrente è la pancetta 15/25. La media mensile è stata di poco superiore alle 3.500 forme, con un’incidenza, aumentata nel 2013, in relazione alla diminuita quantità di forme prodotte, di poco superiore al 7%. LE ATTIVITA’ REALIZZATE Era inevitabile che a fronte del più volte citato dimensionamento produttivo venissero limitati gli impegni promo pubblicitari, sempre cercando di utilizzare tutte le possibili opportunità di ottenere contribuzioni da Enti pubblici che, in verità, sono sensibilmente diminuiti. Conforta che la collaborazione con Alti Formaggi (l’Associazione che ci ha visto partecipi, in collaborazione con altri 3 Consorzi di tutela, in due progetti di comunicazione) che, iniziata nel 2011, ha visto concretizzare la realizzazione della Casa di Alti Formaggi, attraverso cui è stato possibile ospitare decine di incontri, volti alla presentazione del mondo delle DOP, con indirizzo specifico nei confronti della scuola (n. 16 incontri per scuole elementari, medie e istituti alberghieri hanno avuto la partecipazione di 500 alunni) e dei consumatori (nel corso di n.10 incontri i partecipanti sono stati quasi 300). Ciò ha consentito, inoltre, di utilizzare al meglio sia il servizio di pubbliche relazioni che la presenza in diverse iniziative esterne (Festival del Vittoriale a Gardone Riviera dal 28 giugno al 9 settembre ed il Music Festival di Villa Arconati a Bollate dal 2 al 24 luglio) e sul web (concorso “Formaggi che Passione!” e la “Sfida tra i blogger”). Confermate le presenze annuali ormai consolidate alla manifestazione “Cantine Aperte” del 26 maggio 2013 ed alla “Sagra del Provolone Valpadana – Festagropolis” dal 13 al 16 giugno 2013. Dopo qualche anno di pausa, il Consorzio ha riproposto una intensa campagna radio che ci ha visti attori sia su RTL 102.5 (la prima radio nazionale) con due flight di 15 giorni in primavera (dal 4 al 16 maggio 2013) ed in estate (dal 29 giugno all’11 luglio 2013) e su Radio Italia Solo Musica Italiana (dal 16 settembre a 17 novembre 2013). La specificità dell’azione, però, si deve alla modalità di partecipazione che, a differenza della solita presenza tabellare, si è contraddistinta per una più intensa attività redazionale con interviste ai protagonisti e con la presentazione, in diretta, di ricette con il Provolone Valpadana, proposte direttamente sia da ristoranti selezionati che inviate e selezionate dagli ascoltatori. I due mezzi si sono rivelati particolarmente indovinati poiché, nel corso dell’anno, hanno confermato la propria posizione di leader nell’ambito dei responsabili di acquisto. Inoltre, in entrambi i casi, la campagna è stata rafforzata dalla contemporanea presenza sia sulle rispettive televisioni digitali che sul web. Pagina 5 di 9 Consorzio Tutela Provolone Valpadana Assemblea Generale Ordinaria dei Soci – Cremona – 20 marzo 2014 Il Consorzio ha, inoltre, partecipato a manifestazioni territoriali tra le quali ricordiamo la 65^ Fiera Regionale di Orzinuovi (BS) (30/08-02/09/2013), ART Festival 2013 a Salò (BS) (dal 2 al 9/9/2013), “Caseus Veneti” presso Villa Emo a Fanzolo di Vedelago (TV) (28-29/09/2013) e la Sagra “Fasulin de l’òc cun le cudeghe” a Pizzighettone (CR) (dal 30/10 al 3/11/2013). In occasione di Tuttofood (19-22/5/2013) c/o la Fiera di Milano-Rho, nell’ambito dell’evento “Formaggi & Consumi Award 2013”, il 20 maggio 2013 è stato premiato come miglior spot 2012 lo spot di 30” del Provolone Valpadana DOP “Suoni esagerati”. Per mantenere sempre attivo il contatto diretto con il mondo della scuola si sono resi disponibili, attraverso il sito de “Il Sapore del Sapere”, contenuti didattici particolarmente indirizzati sul nostro formaggio e sul mondo lattiero caseario in generale, progettati per l’utilizzo della Lavagna Interattiva Multimediale, strumento tecnico diffuso in tutte le scuole d’Italia. La risposta da parte del corpo docente è stata particolarmente interessante, tanto da avere allo studio una integrazione dei contenuti. Per quanto riguarda la tutela giuridica, il Consorzio è intervenuto in diverse occasioni e su parecchi paesi, per rendere possibile il deposito della nostra denominazione. Pur avendo collaborato in stretta relazione con il Ministero dell’Agricoltura, degli Esteri e quello dello Sviluppo Economico, purtroppo non è stato possibile ottenere sostegno finanziario, impegnando risorse non altrimenti preventivabili. Si tratta, per la maggior parte, di ricorsi avverso il deposito della denominazione di origine ad opera di produttori locali in Venezuela, Guatemala, El Salvador e Costarica. La domanda di registrazione del marchio “Provolone Valpadana” in India è tuttora in sospeso e nulla conferma che il marchio possa concludere l’iter di registrazione. L’auspicio è che si possa sbloccare la situazione come avvenuto in Cina, dove, dopo anni in cui la domanda è stata più volte respinta e successivamente ripresentata, finalmente gli uffici preposti hanno accolto la nostra richiesta ed il marchio è stato registrato. Sul versante processuale, giova ricordare che si è concluso il processo “formaggi avariati” nel quale il Consorzio si era costituito parte civile. Gli imputati sono stati condannati per aver leso “l’interesse fatto proprio dalle associazioni esponenziali” (nel nostro caso il Consorzio) “di interessi diffusi ….. ed al risarcimento del danno ed alla refusione delle spese legali sostenute”. I giudici hanno quindi dato atto che “le condotte degli imputati hanno gravemente frustrato i fini statutari, generando discredito sull’associazione e gli associati hanno patito un danno dall’immissione in commercio di prodotti a prezzo inferiore a quelli di mercato”. Naturalmente i condannati ricorreranno in appello e, quindi, i tempi della chiusura del processo, come usualmente accade, si dilateranno ulteriormente. E per chiudere mi piace ricordare le attività che il nostro Consorzio realizza a favore di soggetti a noi analoghi. La vigilanza innanzitutto, che ci ha portato ad offrire i nostri servizi ad altri 5 prodotti ad indicazione geografica, che si esprime attraverso visite ai punti vendita, ai produttori, confezionatori e commercianti; al prelievo dei campioni legali ed alle pratiche connesse con eventuali notizie di reato. La direzione di altri consorzi di tutela, poi, consente di ottimizzare le risorse e garantisce di conseguire, a livello istituzionale, un peso “politico” di maggior valore. Pagina 6 di 9 Consorzio Tutela Provolone Valpadana Assemblea Generale Ordinaria dei Soci – Cremona – 20 marzo 2014 IL FUTURO DEL PROVOLONE VALPADANA Come certamente ricorderete, l’anno scorso il Consorzio ha incaricato un’apposita società (M&T di Milano) di studiare le criticità del Provolone Valpadana e di indicare il possibile percorso per uscire dall’ empasse attuale. Lo studio, illustrato in due diversi incontri, ad opera del dott. De Meo, è risultato particolarmente dettagliato ed ha fornito utili suggerimenti per il prosieguo delle attività consortili. Partendo dalla condivisione di una serie di dati e di osservazioni sulla situazione attuale di mercato del Provolone Valpadana, l’analisi ha poi affrontato i diversi canali distributivi, evidenziando, in particolare, l’allocazione dello spazio formaggi. Dopo avere analizzato la mappa interpretativa del mondo dei formaggi, con i relativi approcci alla corrispondente categoria, sono stati identificati i target potenziali, che rimandano a stili di vita differenti ed ai rispettivi canali preferenziali di distribuzione. Si è poi giunti ad individuare le caratteristiche che dovranno distinguere il posizionamento del Provolone Valpadana ed in particolare: - giocare sulla forte notorietà del prodotto nella sua accezione generica ulteriormente garantita dal marchio DOP; - puntare su una nuova immagine di prodotto giovane e contemporaneo, rispetto a gusto e carica proteica; - accostarsi a prodotti simili sia per processo produttivo sia per immagine di mediterraneità, come la mozzarella; - enfatizzare le caratteristiche di origine come componente naturale-salutistica del prodotto, più vicina alla cultura e agli stilemi del mondo bio, piuttosto che a quella della tradizione gastronomica italiana. Grazie, poi, alla specifica differenziazione di gusto il Provolone Valpadana DOP può essere posizionato come un prodotto fresco “diverso” (il dolce), inteso nella sua duttilità e versatilità di utilizzo, ma dal gusto inconfondibile ed un prodotto “saporito” (il piccante), in linea con la tendenza contemporanea di gusti marcati particolarmente apprezzati dai giovani e in generale da chi vuole caratterizzare il proprio stile alimentare con scelte distintive. Il ruolo del marchio DOP per questo nuovo posizionamento è simile a quello di un marchio ombrello: è il Consorzio che innova riposizionando il nostro formaggio rispetto ai nuovi significati di consumo, garantendo l’autenticità e la qualità del prodotto. Quei bisogni di consumo che oggi sono soddisfatti da una miriade di prodotti e marche nel mondo indeterminato della paste filate e dei freschi, domani vengono avocati al Provolone Valpadana DOP che li riassume, li perfeziona, li amplifica. Il Consorzio deve diventare non solo garante della qualità produttiva, ma anche interprete delle esigenze di mercato, un laboratorio di idee. Per concludere, lo studio individua, come segue, le conseguenze del posizionamento “premium”: una crescita di credibilità e autorevolezza per il Provolone Valpadana DOP senza snaturane le caratteristiche di modernità, simpatia e mediterraneità; la novità e la sorpresa della proposta, sia per i consumatori finali che per i canali di vendita, rispetto alla notorietà e al posizionamento attuale del Provolone Valpadana DOP; Pagina 7 di 9 Consorzio Tutela Provolone Valpadana Assemblea Generale Ordinaria dei Soci – Cremona – 20 marzo 2014 la possibilità, sia livello strategico che operativo, di seguire nuove strade di valorizzazione del prodotto rispetto a quelle inflazionate degli ultimi anni nel mondo food; le sinergie tra posizionamento premium e quello più funzionale per cui il Provolone Valpadana può essere conosciuto in certi contesti di consumo fuori casa, per essere acquistato come prodotto versatile anche al supermercato e poi essere consumato in casa; l’enfatizzazione sul gusto che, nel prodotto stagionato, raggiunge il suo massimo livello di espressione e di riconoscibilità. In questa prospettiva il ruolo del Consorzio ne esce “alla grande”: diventa il garante dell’autenticità e qualità del prodotto in termini di materie prime, metodi e luoghi di produzione, certificazione e garanzia. E’ lui stesso il selezionatore dei prodotti unici che vengono indirizzati al consumo del mercato premium, è l’”esperto” che mette in contatto mondo della produzione e mondo del consumo. Mi auguro che anche tutti voi, proprio come il sottoscritto, convenga che tutti si debba mirare a questo prestigioso obiettivo, il cui primo passo sarà la realizzazione del temporary shop a Milano, nel prossimo mese di maggio. CONCLUSIONI Nel riflettere, oggi, sul futuro del nostro formaggio in un contesto mondiale, del settore lattiero caseario, in così costante evoluzione sia nella produzione che nei consumi, non si può non considerare, almeno nel breve periodo, l’attuale interessante valorizzazione economica della materia prima, pur con le variabili stagionali. La definizione del prezzo del latte in Italia è pervenuta ad un livello mai raggiunto prima (0,445 euro/litro, più la qualità) e, soprattutto, in tempi insolitamente brevi, facendo ben sperare sulla tenuta dei prodotti trasformati. La quotazione del nostro prodotto è stata anticipata dal balzo in avanti del prezzo del latte spot e sappiamo bene come durante il secondo semestre 2013, la buona richiesta di latte, abbia indirizzato la materia prima, contrattualizzata o proveniente da cooperative, verso trasformatori senza alternativa di approvvigionamento e conseguente potere contrattuale basso. La scarsa produzione, sia del formaggio DOP che di quello generico, ha avuto l’effetto di un aumento dei listini, fermi nei valori ormai da troppo tempo. Quando si pensa che per i DOP più importanti i piani produttivi stanno funzionando, ne deriva che anche per noi una maggiore attenzione non guasterebbe, anche se il riferimento è anche al generico. In momenti di scarsità oggettiva di latte italiano e, soprattutto, di costo elevato del latte estero, sia tedesco che francese, la trasformazione non poteva che avvalersi di materia prima nazionale. Situazione questa che ha posto sotto pressione i prezzi alla distribuzione che, a sua volta, ha risentito del momento di crisi nei consumi e della crisi strutturale tutta italiana, fatta di difficoltà a coinvolgere la filiera, di una competizione economico-finanziaria continua e di una presenza di catene di distribuzione, all’interno di aree già abbondantemente servite, in costante conflitto. La politica commerciale della GDO poco o nulla ha attinenza alle dinamiche dei mercati tradizionali. Pagina 8 di 9 Consorzio Tutela Provolone Valpadana Assemblea Generale Ordinaria dei Soci – Cremona – 20 marzo 2014 Fa riflettere come, dall’indagine GFK Eurisko si evidenzi che i prezzi medi nel 2013, per i formaggi in generale, per la pasta filata e per il provolone, abbiano riscontrato una diminuzione rispetto al 2012, pur in presenza di aumenti contrattuali certamente conseguiti presso alcune catene e con un mercato oggettivamente positivo. Il boom dei Discount è la sintesi di costi di gestione bassi, di buona qualità dei prodotti e, nell’immaginario collettivo, di convenienza nel “fare la spesa” nei momenti difficili. Nel lungo periodo gli economisti formulano scenari favorevoli anche dopo la cessazione delle quote latte, in virtù delle estreme necessità di alimentare il pianeta che, esponenzialmente, incrementerà il consumo di proteina latte, sia per il basso costo che per l’essenzialità nutrizionale del prodotto stesso. Oggi, finalmente, possiamo verificare, nei segnali mondiali, quelle necessità di cibo che ci si augurava si verificassero già negli anni sessanta. Il mondo, economicamente parlando, ed il G20, sua espressione istituzionale, auspica quella crescita che, purtroppo, in Europa non si intravede. L’immobilismo del Fondo monetario blocca i progetti di sviluppo di paesi come l’Italia, che potrebbero attivare anche una sana e fisiologica inflazione, utile per ripartire con buone prospettive. Ma tornando a noi e per concludere questo triennio da Presidente del Consorzio, un ringraziamento a tutti coloro che mi sono stati vicini in questi anni di mandato, amministratori, sindaci e dipendenti; rendo così disponibile questo incarico importante e, nell’augurare buon lavoro a chi seguirà, voglio trasmettere la consapevolezza che l’alchimia è quella di tenere il gruppo coeso, magari apportando una linea strategica nuova, importante e decisiva per raggiungere obiettivi che il nostro prodotto merita inequivocabilmente. Pagina 9 di 9