2014.07.17 Siderurgica Investimenti_Pubblicazione

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2014.07.17 Siderurgica Investimenti_Pubblicazione
 Siderurgica Investimenti
L’andamento del bilancio 2013 ed il mercato visto da Amato Stabiumi
16-07-2014
Il bilancio 2013 di Siderurgica Investimenti, il mercato, l'Algeria, gli acciai speciali e la situazione
del rottame. Questi i punti discussi dai vertici della holding bresciana, che controlla Alfa Acciai,
durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati economico-finanziari dell'anno scorso.
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Siderurgica Investimenti
Torna all’utile nel 2013
16-07-2014
Brescia - «Per lo meno non abbiamo perso. Di questi tempi è una grande soddisfazione». Con
queste scarne parole Ettore Lonati, presidente di Alfa Acciai, ha commentato i risultati della holding
Siderurgica Investimenti nel 2013. La Spa che controlla, tra gli altri, Alfa Acciai ed il 20% di TSR
(azienda leader in Europa per la raccolta
di rottame), lo scorso esercizio ha fatturato 1,28 miliardi di euro, con una riduzione del 12% rispetto
al 2012. Il calo «è da imputarsi al deterioramento dei prezzi, mentre i volumi si sono contratti solo
del 3%-4%» ha spiegato il Cfo di Alfa Acciai, Alberto Tagliabue. La diminuzione è avvenuta sia sul
mercato italiano sia all’estero, nella medesima misura. Gli investimenti sono scesi e sono stati «di
sostituzione, soprattutto orientati verso l’ambiente e la sicurezza» in quanto «l’azienda è sana, gli
investimenti li avevamo anticipati ed ora gli impianti sono moderni e performanti e non c’è bisogno
di rinnovarli» ha aggiunto Amato Stabiumi, amministratore delegato del gruppo. Gli ammortamenti
sono diminuiti del 19%, fermandosi a 20,2 milioni di euro e la posizione finanziaria netta è
migliorata di 3 milioni di euro, arrivando a -112,58 milioni. Di questi «34,48 milioni sono da
imputarsi all’Italia – ha proseguito Tagliabue – e il resto alla Germania, dove il nostro gruppo è in
espansione». Il patrimonio netto di Siderurgica Investimenti è di 283,24 milioni di euro, con un
rapporto patrimonio netto-debiti «di 3 a 1, che crediamo sia una performance invidiabile».
Tornando al conto economico, l’ebitda è stato di 26,10 milioni di euro (+25%) e l’utile netto è stato
di 3,19 milioni di euro, contro una perdita di 5,72 milioni di euro nel 2012. «Negli ultimi 4 anni, i
peggiori dallo scoppio della crisi, Siderurgica Investimenti è riuscita ad ottenere un utile di oltre 7
milioni di euro, senza cambiare metodo di valorizzazione del magazzino e senza operazioni
straordinarie. Riteniamo che sia un risultato positivo». Un risultato che, per Amato Stabiumi,
«sicuramente non è soddisfacente, ma visto ciò che succede nella siderurgia italiana vuol dire che
siamo riusciti a tenere in ordine i conti ed a trovare un punto di equilibrio». La produzione del
gruppo è stata di 1,450 milioni di tonnellate di acciaio.
Nei primi mesi del 2014 «stiamo vivendo lo stesso trend del 2013 – ha concluso Stabiumi -. I
volumi sono i medesimi e chiuderemo l’anno con un piccolo utile o una piccola perdita».
Un momento della conferenza stampa. Da sinistra Ettore Lonati, Amato Stabiumi, Giuseppe Cavalli
(dg tecnico Alfa Acciai) e Alberto Tagliabue (cfo Alfa Acciai)
Siderurgica Investimenti
Acciaierie di Sicilia, rottame e acciai speciali nelle parole di Amato Stabiumi
16-07-2014
Brescia – Il futuro dell’elettrosiderurgia italiana è strettamente legato alla capacità delle aziende
siderurgiche di affrontare la questione del rottame. Lo ha dichiarato durante la conferenza stampa di
presentazione del bilancio della holding Siderurgica Investimenti Amato Stabiumi, amministratore
delegato della finanziaria. Secondo Stabiumi «il rottame oggi è strapagato dalle imprese italiane.
Per tornare a performace positive è necessario trovare il modo di abbattere il costo del rottame di
almeno 20 euro la tonnellata, in modo da spalmare i 240 milioni di euro di risparmi su tutte le
imprese. Il primo passo potrebbe essere quello di avere quotazioni mensili: sappiamo che non è
semplice ma crediamo che sia necessario almeno provarci». In quest’ottica, Stabiumi chiede un
intervento anche a Federacciai, «che si sta molto spendendo, come è giusto che sia, per la
questione-Taranto. Speriamo che si trovi il tempo anche per l’elettrosiderurgia, altrimenti tutti noi
rischiamo di fare la fine di Taranto». Per ciò che concerne il mercato, Stabiumi ha spiegato che
«negli ultimi anni c’è stato un calo del 70% dell’edilizia e quest’anno i volumi scenderanno ancora.
Come può resistere un settore come il nostro a questi ritmi? Abbiamo bisogno di investimenti in
infrastrutture, in grandi opere e nella messa in sicurezza del territorio».
In quest’ottica, la valvola algerina rappresenta uno sbocco produttivo ma non un’opportunità per un
investimento diretto. Alfa Acciai, infatti, «ha già un’unità produttiva in Sicilia, al centro del
Mediterraneo, in una posizione ottimale per l’export». Proprio le Acciaierie di Sicilia, negli ultimi
tempi, sono state al centro della cronaca per lo stato di difficoltà dovuto alla bassa produzione ed
agli alti costi. «C’è stato un forte calo del consumo siciliano – ha detto Stabiumi -. Ciò si è sommato
all’altissimo costo dell’energia: l’acciaieria ha una capacità di produzione di circa 600.000
tonnellate annue ma l’anno scorso si è fermata a 280.000. dobbiamo ritrovare l’equilibrio del sito.
Stiamo cercando di risolvere i problemi». Infine, di fronte alla domanda su possibili investimenti di
Alfa Acciai sugli acciai speciali, Stabiumi ha negato questa possibilità. «Noi siamo strutturati per
realizzare acciai comuni – ha risposto -. Per passare ad una produzione di acciai speciali è
necessario un lunghissimo iter che non vogliamo intraprendere. Se si decide, invece, di fare acciai
speciali e comuni allo stesso tempo si rischia di ottenere acciai comuni al costo degli speciali, cosa
che vogliamo evitare. Noi proseguiamo sulla nostra linea, con la nostra gamma di acciai e le nostre
verticalizzazioni».
Stefano Ferrari