cartella stampa Silver Jungle Collection

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cartella stampa Silver Jungle Collection
SILVER JUNGLE COLLECTION
Quando il design d’autore diventa un gioiello d’argento
c/o showroom porroduriniquindici, Milano
dal 6 dicembre 2005 al 31 marzo 2006
Per tutto il periodo natalizio fino a marzo 2006, lo showroom Porro di via Durini 15 ospita Silver
Jungle Collection, una collezione di ciondoli in argento concepita da Gabriele De Vecchi
trasformando in gioiello le forme molto caratterizzate dei prodotti Jungle di Porro.
Jungle è il termine che definisce alcune nuove proposte Porro presentate per la prima volta
al pubblico nei giorni del Salone del Mobile 2005: letti, sedute, tavoli e tavolini, tappeti e vasi,
senza alcun evidente legame formale e dimensionale. Una vera e propria “giungla” di segni,
forme, colori e linguaggi, “esplorata” da De Vecchi, alla ricerca di un’ispirazione per questo suo
lavoro.
I gioielli realizzati, in tutto quattro, sono il frutto della metamorfosi subita da altrettanti
elementi d’arredo, rispettivamente , il tavolo Ice Beam di Piero Lissoni, il tavolo TL1 di Ferruccio
Laviani, la seduta Nouvelle Vague di Christophe Pillet e il letto Lipla di Jean Marie Massaud.
L’intento di De Vecchi è stato quello di andare oltre la semplice traduzione di un progetto di
arredo in un progetto di gioiello, evitando la realizzazione di una miniatura del mobile da
mettere al collo: i ciondoli della Silver Jungle Collection sono dei gioielli in tutto e per tutto, che
pur evocando nel segno il prodotto di partenza sono reinterpretati dalla sensibilità del
progettista e arricchiti di nuove stimolanti funzioni.
Anche queste nuove creazioni, infatti, sono caratterizzate dalla componente ludica e ironica che
è presente in tutta la produzione De Vecchi, e che, sfruttando l’ambiguità percettiva dovuta alle
proprietà riflessive dell’argento, gioca con i nostri sensi e li confonde, suscitando in noi stupore
e interesse.
I ciondoli della Silver Jungle Collection , piccoli tesori a tiratura limitata al confine tra ornamento
e strumento, da guardare, toccare, manipolare, scoprire, ascoltare e adoperare al tempo stesso,
sono anche delle originali idee regalo, che coniugano la preziosità del materiale con un segno
contemporaneo e accattivante, pur mantenendo un costo alla portata di tutti.
In occasione della presentazione Silver Jungle Collection, porroduriniquindici ospita una
selezione di proposte De Vecchi, oggetti in argento per la tavola e per il living da usare
quotidianamente, che si aggiungono ai ciondoli Jungle per arricchire l’offerta natalizia dello
showroom Porro.
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I gioielli per Gabriele de Vecchi
Con le creazioni Silver Jungle Collection, due percorsi della ricerca De Vecchi fino ad oggi rimasti
paralleli, quello sull’utilizzo dell’argento nel mondo dell’arredo di design e quello sul suo utilizzo
nel mondo più tradizionale del gioiello, si incontrano su un unico binario.
Pur mantenendo la forza del segno che li ha ispirati, infatti, questi ciondoli sono gioielli da ogni
punto di vista, e rientrano nella riflessione sul “gioiello” e sui suoi significati che Gabriele De
Vecchi porta avanti ormai da alcuni anni. Per il progettista infatti il gioiello non è solo una
decorazione, che catturando e riflettendo la luce del sole illumina la pelle e dà risalto all’abito
indossato, e neppure semplicemente uno status symbol, che comunica a chi lo osserva (talvolta
mentendo) la condizione sociale e quindi l’identità della persona che lo possiede: è soprattutto
uno strumento al servizio dell’uomo, una protesi che estende il linguaggio del corpo, ne segue i
movimenti e ne riproduce le vibrazioni.
I 4 ciondoli Silver Jungle Collection
La forma perfetta del cerchio e il gioco illusorio dei riflessi sull’argento sono gli ingredienti
principali del ciondolo Ice Beam, che reinterpreta in gioiello il nuovo tavolo di Piero Lissoni
per Porro.
Il piano di appoggio dell’oggetto di partenza è trasformato da Gabriele De Vecchi in un piccolo
specchio circolare da appendere al collo, che cattura e dilata le forme e i colori dell’ambiente
circostante. Sulla faccia opposta, invece, le gambe del tavolo sono rese attraverso 4 piccoli
parallelepipedi al cui interno scorre il cordino di cuoio grazie al quale il gioiello può essere
allacciato, che rialzano il cerchio d’argento separandolo dal corpo e donandogli uno spessore
interessante.
A piacere, il ciondolo può essere indossato anche mostrando questo lato, lasciando così in vista
il complesso gioco di riflessi generato dal filo, che passando da un foro all’altro traccia nello
spazio delle figure geometriche che risultano iscritte nel cerchio d’argento, dentro cui si
specchiano e si raddoppiano. Illusioni ottiche e figure instabili, elementi ricorrenti nelle
realizzazioni in argento di Gabriele De Vecchi, che si aggiungono alla contrapposizione tra
forme, materiali e colori differenti caratteristica di questo gioiello.
Una sottile cornice in argento lucido speculare che si piega rialzandosi ad una estremità, e che
contiene al suo interno un piccolo volume rialzato, rappresenta idealmente il letto Lipla di Jean
Marie Massaud.
Gabriele De Vecchi ha riletto così questo progetto, evidenziando il rapporto complesso tra le due
superfici del materasso e della struttura portante, diverse per spessore, consistenza, e
profondità.
La parte centrale, inserita per alleggerire l’oggetto e articolarlo, è appoggiata su una cannuccia
e può oscillare leggermente, seguendo i movimenti e il respiro della persona.
Il ciondolo Tl1 nasce dalla scomposizione in elementi geometrici puri della forma, ardita e
slanciata, del tavolo TL1 di Ferruccio Laviani per Porro.
L’ellisse che costituisce il piano del tavolo è stata riprodotta in argento, liscia e perfettamente
specchiante, con nuove dimensioni ma con le stesse proporzioni, così come il piede di sostegno,
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la cui forma complessa che ricorda il tacco di una scarpa da donna è stata risolta con più ovali
di grandezze diverse. Appoggiati l’uno sull’altro, queste forme possono aprirsi a ventaglio e poi
richiudersi, tornando a scomparire una dentro l’altra.
Una lamina d’argento speculare piegata su se stessa costituisce lo sfondo su cui De Vecchi
semplicemente proietta il profilo della seduta Nouvelle Vague di Christophe Pillet, che perde la
sua terza dimensione e si trasforma in tratto calligrafico, ideogramma, simbolo.
Su una faccia del ciondolo, la sinuosità di partenza diventa un’incisione, che scava la superficie
riflettente creando un vuoto; sull’altra, è riproposta in rilievo, un segno nero che emerge dal
supporto satinato, la cui profondità viene percepita dall’occhio in modo sempre diverso per le
proprietà riflessive dell’argento.
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