Ancora prima dell`anno Mille, e durante tutto il

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Ancora prima dell`anno Mille, e durante tutto il
INAUGURAZIONE VIA FRANCIGENA TOSCANA
LUCCA SABATO 21 GIUGNO 2014 ORE 12
INTERVENTO DI MASSIMO TEDESCHI
PRESIDENTE AEVF
Ringrazio il Presidente Rossi per l’invito a questa importantissima inaugurazione e ricordo
l’incontro ad Abbadia Isola di Monteriggioni 4 anni fa, durante la campagna elettorale della
primavera 2010, quando egli disse pubblicamente che nel corso del suo mandato avrebbe
realizzato la Via Francigena in Toscana. Ed oggi siamo qui, un anno prima.
Lo scorso 31 maggio ad Acquapendente abbiamo sottoscritto un Accordo di
Valorizzazione, a norma del decreto legislativo n. 42/2004, con la Direzione Generale delle
Biblioteche, Istituti Culturali e Diritti d’Autore del MiBACT, egregiamente guidata da
Rossana Rummo, con la quale da tempo vi è stretta e costante collaborazione, sullo
sviluppo della Francigena, anche in vista di Expo Milano 2015 e del Semestre di
presidenza italiana della UE. Di questo ringrazio il Signor Ministro.
Mi complimento con Silvia Costa per la rielezione al Parlamento Europeo e la ringrazio
per la sua azione costante e incisiva sia in sede di Unione Europea che di Consiglio
d’Europa in collaborazione con il vicesegretario generale del Consiglio d’Europa Gabriella
Battaini-Dragoni e con il Commissario Europeo al Turismo Antonio Tajani. Silvia Costa ha
contribuiti a raggiungere due importantissimi risultati: l’Accordo Parziale Allargato sugli
Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa, cui oggi aderiscono 23 Stati, e l’Italia ne è
membro fondatore, e la Azione preparatoria del Parlamento Europeo con la quale venne
assegnata una prima dotazione finanziaria al progetto.
La Via Francigena è un grande Itinerario europeo che unisce la storica città di Canterbury,
sede primaziale anglicana, a Roma, e da lì verso la Puglia e la Terra Santa. Un asse di
2500 chilometri (due terzi dei quali in Italia!), di paesaggi e di storia europei e una
importante opportunità di dialogo interculturale euro-mediterraneo (come Francesco
insegna).
La Via Francigena attraversa 18 Regioni europee: Kent; Nord-Pas-de-Calais; Picardie;
Champagne-Ardenne; Franche-Comté; Canton Vaud; Canton Vallese; Valle d’Aosta;
Piemonte; Lombardia; Emilia; Liguria; Toscana; Lazio; e, nel Sud Italia, Campania, Molise,
Basilicata, Puglia.
Come definire, in estrema sintesi, la Via Francigena? Mi avvalgo delle parole di Jacques
Le Goff, grande amico della Francigena, insigne medievista francese morto tre mesi fa,
tratte dall’intervista concessa nel 2006 alla rivista “Via Francigena and the pilgrimage
ways”:
“Quando si pensa alla strada viene subito alla mente una immagine che è, storicamente,
di carattere militare; per i Romani la concezione della strada era inizialmente di tipo
militare e, solo in un secondo tempo, di carattere economico, vale a dire una rotta per lo
scambio di merci.
Ma oggi ci rendiamo conto, se consideriamo la realtà e guardiamo con attenzione
alla Storia, che c’è qualcosa di più importante che non i soldati e le merci che
transitano lungo le strade: questo qualcosa sono le culture. Ecco introdotta la Via
Francigena, che io penso possa essere considerata, essenzialmente, come una via
di culture.
La Via Francigena è antica ma anche giovane poiché festeggia quest’anno i 20 anni del
conferimento, avvenuto nel 1994, del titolo di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”,
secondo il lungimirante Programma approvato a Santiago di Compostela nel 1987 (2 anni
prima della caduta del muro di Berlino!).
Alla Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), fondata nel 2001, che raggruppa
oggi cento istituzioni locali e regionali (regione Toscana in primis e, in provincia di Lucca, i
comuni di Lucca, Altopascio, Camaiore) nonchè associazioni di storici e di camminatori
di tutta Europa, il Consiglio d’Europa conferì ufficialmente nel 2007 l’abilitazione di reseau
porteur della Via Francigena, cioè organismo di tutela e di promozione dell’Itinerario in
Europa.
Dall’esperienza di questi anni e dal lavoro comune con tantissime persone, istituzioni
pubbliche, università, associazioni di tutta Europa, constato che:
1. sono migliaia le persone che oggi camminano sulla Francigena e l’interesse cresce
esponenzialmente; dopo Santiago di Compostela c’è voglia di cammino verso
Roma e Francesco accentua la tendenza; 100 mila sono i pernottamenti stimati in
regione nel 2013 dovuti alla Francigena in ostelli e luoghi di accoglienza per
pellegrini (senza contare le altre strutture ricettive e i “turisti” della Francigena); a
livello nazionale il numero raddoppia uguagliando così i numeri di Santiago di
Compostela di 15 anni fa, fase iniziale del fenomeno in terra spagnola;
2. registriamo il fenomeno del rilancio e della nascita di micro e piccole imprese e di
reti di micro e piccole imprese fornitrici di beni e servizi a pellegrini, camminatori,
turisti nei più svariati settori (accoglienza, ristorazione, tour operator, informatica
applicata al turismo, editoria, prodotti enogastronomici, artigianato artistico): si tratta
di imprese create da giovani o già esistenti che creano nuova occupazione
giovanile e che comunque investono nella Via Francigena, contrastando
la
disoccupazione giovanile, prima emergenza sociale italiana ed europea; cito solo
l’ultimo nato: il Consorzio nazionale Ospitalità Francigena costituito due mesi fa
da albergatori di tutta Italia per offrire accoglienza a pellegrini, camminatori, turisti
secondo la filosofia francigena;
3. territori rurali (la VF si svolge al 90% in campagna) e piccoli centri urbani
sconosciuti o poco conosciuti o anche conosciuti (cito per tutti Monteriggioni) ma di
grande potenzialità ambientale e culturale, di cui Italia ed Europa sono disseminate,
hanno fatto la scelta di assumere il turismo lento e sostenibile, l’eco-turismo della
Francigena come modello e chiave di ripartenza e di rilancio; l’itinerario francigeno,
il suo ambiente, i suoi monumenti, le sue terme, i suoi cibi, le sue tradizioni
diventano percorso attraverso l’Italia e l’Europa di provincia esempio di turismo
autentico e di qualità; cito la recente iniziativa di Civita e di Radio RAI denominata
“Bisaccia del pellegrino” (con tanto di marchio registrato) che ha visto diversi
giornalisti di radio di tutta Europa, guidati da
Sergio Valzania, vicedirettore di
Radio-Rai, camminare nuovamente (9 anni dopo) lungo la Francigena da Aosta a
Roma
ed
illustrare
ogni
giorno
il
cammino
(prodotti
di
eccellenza
dell’enogastronomia locale compresi) nelle proprie trasmissioni;
4. il motto di Expo Milano 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” e i due sottotemi “Cibo e cultura” (incontro e dialogo fra le diverse identità culturali e sociali nel
mondo attraverso la loro tradizione alimentare) e “Alimentazione e stili di vita”
(rapporto fra cibo e salute al fine di un benessere concepito in termini complessivi)
sono particolarmente congeniali alla Via Francigena poiché sulla Via Francigena si
cammina e i territori rurali della Via Francigena hanno innumerevoli produzioni di
eccellenza: per questo la Via Francigena è un progetto emblematico ed utile al
Paese sia per la vetrina di Expo Milano 2015 che dell’Agenda del Semestre di
presidenza italiana della Unione Europea.
Siamo a Lucca ad inaugurare ciò che Regione Toscana ha approvato e realizzato in
tempo record. Questa ottima pratica dobbiamo indicarla alle altre Regioni francigene
europee. Ci ritroveremo venerdì prossimo in Regione a Milano per proseguire il non
semplice lavoro di coordinamento. Lo scorso 13 dicembre a Bruxelles, all’annuale
Euromeeting organizzato da Regione Toscana presso la sede del Parlamento Europeo, al
quale partecipò Silvia Costa, lanciammo la proposta del Master Plan nazionale della Via
Francigena all’interno dell’Euro Master Plan (EMP) da Canterbury a Roma, a Santa
Maria di Leuca, per valorizzare e non disperdere l’enorme e bel lavoro fatto in Toscana. E’
un obiettivo imprescindibile che voglio riproporre anche in questa autorevole sede. Né
vanno deluse le attese dei comuni della Francigena (e non solo), come ben sa Silvia
Costa che sta seguendo con grande attenzione l’iter, in merito al decreto attuativo del
Ministro degli Affari regionali previsto dal decreto legge “Destinazione Italia” n. 145/2013
convertito con legge n. 9/2014.
Signor Ministro, alcuni giorni fa lei ha dichiarato: “Il patrimonio culturale italiano è la risorsa
che può renderci competitivi e vincenti .. Investire sulla nostra bellezza è condizione non
solo per fare turismo ma anche per attrarre investimenti. Tutelare la nostra bellezza è
condizione per aiutare la nostra economia. Deve essere una battaglia collettiva del Paese,
non solo del Governo”.
Condividiamo pienamente poiché siamo pienamente convinti che l’itinerario francigeno sia
itinerario di bellezza e costruire la Via Francigena contribuisca a unire l’Italia e a dar valore
alla sua unicità.
Lo stesso vale per l’Europa. La Via Francigena contribuisce infatti a realizzare quella che
Jacques Le Goff ha definito “grande speranza”, cioè l’Europa dei popoli che vuol
progredire e unirsi tenendo conto della ricchezza della propria storia; ed è l’obiettivo che,
nonostante la crisi europea in corso, da europeisti non pentiti continuiamo a voler
perseguire.
Massimo Tedeschi