Il Protocollo IP ( a cura del Dottor Antonio Guzzo Responsabile CED
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Il Protocollo IP ( a cura del Dottor Antonio Guzzo Responsabile CED
Il Protocollo IP ( a cura del Dottor Antonio Guzzo Responsabile CED – Sistemi Informativi del Comune di Praia a Mare) Il Protocollo IP (Internet Protocol) è un protocollo privo di connessione cioè non si stabilisce un percorso dedicato per trasmettere ed è di tipo best effort cioè non viene verificato se la trasmissione è andata a buon fine, si trasmette e basta. Il protocollo IP definisce il formato del pacchetto ed in particolare, quali informazioni debbano essere presenti nell’intestazione del pacchetto. Nella parte riservata ai dati viene incapsulato tutto ciò che proviene dal livello superiore (livello 4 della pila OSI). Quando parliamo di protocollo privo di connessione o packet switched ci riferiamo al fatto che non si stabilisce un percorso dedicato per trasmettere quindi pacchetti diversi possono attraversare percorsi distinti per poi ricongiungersi a destinazione. Inoltre è anche un protocollo orientato alla connessione o circuit switched cioè prima di trasmettere viene stabilita una connessione tra sorgente e destinazione quindi tutti i pacchetti viaggeranno in maniera sequenziale attraversando lo stesso circuito, sia esso fisico (es. linea telefonica) o virtuale. I servizi orientati alla connessione vengono offerti dal livello trasporto grazie al protocollo TCP. Il protocollo IP (Internet Protocol) che è una scelta fatta a livello di layer 2 (internet) è diventato anch’esso uno standard de facto cioè viene implementato al di sopra di tutte le tecnologie di interconnessione e non fa parte del modello TCP/IP inteso come modello a layer, i servizi internet fanno parte del modello, il protocollo internet non ne fa parte. Il modello TCP/IP nasce intorno agli anni ’70 per funzionare su linee inaffidabili e soggette a crolli. Il livello più basso del modello TCP/IP, l’Host to Network, racchiude in sé sia il Data Link Layer che il Phisical Layer del modello OSI, il layer Internet corrisponde al layer Network ed il Transport del TCP al Transport dell’OSI. Nel modello TCP/IP non vi sono i layer Session e Presentation, infine il layer Application del TCP corrisponde al medesimo dell’OSI. Il modello TCP/IP è semplificato e ha costi ridotti di implementazione; nasce da esigenze provenienti dal basso, da gente che inserisce nei layer i servizi che realmente possono essere utilizzati. Caratteristiche essenziali del layer Internet Nel layer internet i pacchetti viaggiano in modo indipendente ovvero vengono buttati sulla rete e quindi possono arrivare a destinazione in ordine diverso da come sono stati inviati; è lo strato superiore che ha l’eventuale compito di riordinamento. A questo livello, Internet, viene gestito l’indirizzamento e viene definito il protocollo ufficiale per il formato dei pacchetti : l’IP (Internet Protocol). Ogni pacchetto IP contiene l’indirizzo del mittente e quello del destinatario, funziona quindi come il servizio postale. Inoltre ogni pacchetto porta con sé una serie di informazioni che servono a far capire agli oggetti attraversati dal pacchetto lungo la rete le sue caratteristiche. Si veda il seguente grafico che raffigura la struttura del pacchetto IP: Struttura del pacchetto IP Il pacchetto IP ha i seguenti campi principali: - Version che indica se l’indirizzo IP è versione 4 o 6; - Total length che indica la lunghezza totale del pacchetto; - Time to Live che indica il tempo di vita del pacchetto; - Protocol che indica il protocollo di trasporto utilizzato: TCP o UDP; - Header Checksum per il controllo di integrità dei dati; - Source Address che riporta l’IP dell’host sorgente; - Destination Address, che riporta l’IP dell’host destinatario; - Il campo Data nel quale sono contenuti i dati del pacchetto. Gli indirizzi IP sono suddivisi per classi: L’indirizzo IP è lungo 4 byte con rappresentazione puntata del tipo: 0.0.0.0. ? 255.255.255.255 La versione maggiormente utilizzata è la 4 anche se da diversi anni si sta cercando di diffondere l’IP versione 6 di lunghezza 6 byte, ma a causa dell’impatto notevole sui costi di aggiornamento degli apparati l’IP vers. 6 non è ancora molto diffuso ed inoltre ci si è accorti che è ancora sufficiente l’IP vers. 4 in quanto il mondo è stato suddiviso in sottoreti. I problemi sussistono quando PC appartenenti a diverse sottoreti locali devono dialogare fra loro. Un esempio l’indirizzo IP classico 192.168.0.0 (IP di classe C) può essere presente in più macchine in differenti reti locali. Quando devono dialogare fra loro si ricorre a delle tecniche di mascheramento o traduzione degli indirizzi quali ad es. il Natting (utilizzo del protocollo NAT). In tal caso sulla frontiera di una rete locale metto un apparato che fa NAT, acquisto un indirizzo IP pubblico e unico a livello mondiale e tramite quest’ultimo rimappo l’indirizzo privato in pubblico. Questi problemi si sono ulteriormente aggravati quando il nostro Governo ha stabilito che la rete della Pubblica Amministrazione è una rete di classe 10, ciò ha comportato un innalzamento dei livelli di natting, addirittura a tre livelli di natting (ci metto un apparato ed acquisto un indirizzo internet e questi sono unici a livello mondiale e li rimappo con questo).