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la Repubblica MARTEDÌ 13 OTTOBRE 2009 Lexus LF-CH FABIO ORECCHINI ambia tutto, in Giappone. Dopo oltre cinquant’anni di potere quasi ininterrotto, il partito Liberaldemocratico perde le elezioni e il vincitore Yurio Hatoyama dice: «Abbiamo finalmente raggiunto il punto di partenza», per indicare senza mezzi termini che il Sol Levante deve affrontare una nuova era. Il Giappone non è semplicemente uno dei paesi più industrializzati del mondo, il Giappone “è” la sua industria. E l’automobile ha un ruolo centrale nella macchina produttiva, quindi se cambia il paese, cambia anche l’auto. Ma non è una novità, perchè già dallo scorso salone di Tokyo del 2007 i marchi hanno inviato segnali precisi. La crisi attuale e il cambio politico non faranno altro che accelerare la svolta, tutta orientata verso il nuovo concetto chiave dello sviluppo mondiale, la sostenibilità. Nasce proprio da Tokyo e passa per l’Università delle Nazioni Unite che vi ha sede una nuova corrente scientifica che coinvolge le più importanti università del mondo e che sta decretando addirittura la nascita di una nuova scienza. La Scienza della Sostenibilità è il grande contenitore all’interno del quale devono maturare le nuove idee di un’economia sanamente competitiva, dello sviluppo e della commercializzazione di prodotti che creino profitto senza distruggere l’ambiente, del confronto scientifico e culturale che non si astragga dalla realtà della società e dalle sue esigenze di sviluppo. La sostenibilità del prodotto automobile, del suo utilizzo in sistemi integrati di mobilità, dei combustibili e dei vettori energetici che ne alimentano l’insaziabile voracità è la grande opportunità del mondo dell’auto per trovare una nuova, vincente strada di crescita. Il Giappone e la città di Tokyo, in particolare, hanno un ruolo centrale in questa nuova onda economica che sta rapidamente accelerando, conquistando quote crescenti di mercato in tutte le categorie merceologiche, senza eccezioni anche nel campo dei servizi. Il Salone dell’auto di Tokyo 2009 (che si apre al pubblico il 24 ottobre) è un momento importantissimo per capire cosa l’industria giapponese sia realmente in grado di fare per la conquista di questa nuova leva di clienti, che non vogliono più sentirsi nemmeno chiamare consumatori, perchè il vecchio concetto di consumo è alla base dell’insostenibilità del modello fin qui percorso anche dall’auto. La liberazione dal legame con il petrolio è una delle bandiere della new age dell’auto in mostra a Tokyo. Ma non è l’unica, perchè C @ L’AUTUNNO DEI SALONI Mazda CX-7 PER SAPERNE DI PIÙ www.tokyo-motorshow.com www.toyota.it ■ 31 Mazda Mx-5 Superlight Tokyol’alba futuro del anche i materiali riciclabili a bassa spesa energetica, o addirittura completamente rinnovabili perchè di origine biologica, sono mostrati sempre meno timidamente da Toyota, Nissan, Honda, Mitsubishi. La liberazione dal petrolio trova la sua attuale espressione nell’elettrificazione crescente della trazione, con batterie ricaricabili agli idruri metallici o al litio, nate entrambe in Giappone negli anni Novanta nella loro attuale, estremamente performante configurazione, decisa- L’auto elettrica è dietro l’angolo ma la scommessa è non scordare il mondo delle GT L’Italia protagonista dell’innovazione. Dalla Nido Pininfarina alla Host del centro ricerche della Sapienza di Roma mente in prima linea. L’auto sempre più elettrica acquista nuove capacità e nuove caratteristiche, con le micro citycar a batterie proposte anche da Subaru, Daihatsu e Suzuki per flotte di auto in car-sharing (cioè utilizzabili con brevi affitti tra più parcheggi di appoggio) come risposta alla voglia di mobi- lità urbana ad emissioni zero. L’Italia non sta a guardare e dimostra proprio in Giappone di poter afferrare con eccellente tempismo la nuova onda economica legata alle soluzioni di mobilità sostenibile. La mostra “Zigzag. Tradizione e innovazione, Pininfarina Nido l’Italia corre al futuro” organizzata dall’Ice - Istituto nazionale per il commercio estero con le regioni Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Puglia, aperta fino al 17 ottobre presso il Miraikan, Museo delle scienze emergenti e dell’innovazione di Tokyo, dimostra come l’industria e la ricerca nostrane possano cogliere l’occasione. Un’intera sezione della mostra è dedicata all’auto e spiccano idee di grande contenuto, come il prototipo Nido della Pininfarina e il veicolo Host del Gruppo Automotive del Cirps – Centro di ricerca per lo sviluppo sostenibile della Sapienza Università di Roma. In Host sono presenti tutte le innovazioni che l’industria giapponese indica come cruciali per lo sviluppo dei suoi prodotti prossimi venturi, dalla trazione completamente elettrica, alla versatilità di utilizzo ed alla manovrabilità con rotazione sul posto e traslazione orizzontale. L’Italia e l’Europa hanno le tecnologie per competere con la corsa giapponese all’auto del futuro. Ma per essere realmente della partita i gruppi auto del Vecchio Continente dovranno saper alzare lo sguardo, coniugando la necessità di vendere modelli tradizionali per l’oggi, con l’esigenza di reinventare l’auto. © RIPRODUZIONE RISERVATA