Nasce a Modena l`Istituto tecnico superiore, percorso post diploma

Transcript

Nasce a Modena l`Istituto tecnico superiore, percorso post diploma
Formazione | Istruzione e mondo del lavoro
Nasce a Modena
l’Istituto tecnico superiore,
percorso post diploma
per la formazione specialistica
dei periti meccanici
La scuola dei
supertecnici
Nasce dall’impulso delle associazioni
imprenditoriali. Avrà durata biennale
e sede presso l’Itis Fermo Corni.
Sarà gestita da una fondazione che ha come
soci gli enti locali, i centri di formazione
provinciali e un nutrito gruppo di aziende
entusiaste del progetto
di Gianpaolo Annese - foto di Elisabetta Baracchi
Patrizio Bianchi,
assessore
alla Scuola
e alla formazione
professionale
della Regione
Emilia-Romagna
64 OUTLOOK
«
Mi viene in mente Enzo Ferrari: volle e finanziò un istituto
professionale direttamente davanti alla fabbrica, così aveva a disposizione meccanici già formati e preparati, senza
doverli andare a cercare in giro per l'Italia». Nelle parole di
Maurizio Tironi, presidente di Elettromeccanica Tironi, si
coglie l'anima dell'Its, l'Istituto tecnico superiore che ha ottenuto il
via libera dalla Regione e che a Modena avrà l'indirizzo in meccanica e materiali. Tra gli obiettivi del progetto assicurare la formazione di tecnici che rispondano quanto più possibile ai profili richiesti
da enti pubblici e aziende, promuovere l'orientamento dei giovani e
delle loro famiglie verso le professioni tecniche, garantire la formazione continua dei lavoratori e rafforzare l'innovazione e il trasferimento tecnologico alle piccole e medie imprese. L'intenzione è
partire da settembre 2011: si tratta di un percorso di istruzione superiore alternativo all'università realizzato nell'ambito del programma per lo sviluppo dei poli tecnico-formativi. Una rete di scuole
(sette per la precisione) post diploma che coinvolgerà tutte le province dell'Emilia-Romagna. «Il nostro obiettivo», ha sottolineato
l'assessore regionale alla Scuola e alla formazione Patrizio Bianchi, «è dare ai giovani concrete prospettive di lavoro. Gli Its rappresentano la fascia di formazione che va oltre il diploma e devono formare persone che costituiranno l’élite del sistema del lavoro. È questo il modo con cui l’Emilia-Romagna si allinea al più alto grado di
formazione, quello che permette alle nostre imprese di avere personale sì specializzato, con forte competenza tecnica, ma anche capace di assumersi le proprie responsabilità». L'Its a Modena sarà
realizzato all'interno della sede dell'Itis Corni, capofila dell'inizia-
OUTLOOK 65
Formazione | Istruzione e mondo del lavoro
ISTITUTO TECNICO SUPERIORE DI MODENA
•
• sede Itis Fermo Corni
• specializzazione meccanica e materiali
• corso biennale per un totale
ore di attività
di circa
delle ore dedicate a tirocini, anche all’estero
•
dei docenti deve provenire
dal mondo del lavoro
2.000
30%
50%
LA FONDAZIONE ITS
• ha il compito di gestire e organizzare i corsi
• la presidente è Francesca Giuliani, preside del Corni
• ne fanno parte
imprese,
enti locali,
l’Università di Modena e Reggio Emilia,
centri di formazione
• fondo di dotazione versato dai “soci”
euro
15
6
• stanziamento della Regione
3
73.000
250.000 euro
Secondo i rilevamenti Excelsior Unioncamere
la domanda di tecnici meccanici è in costante crescita:
da
14.840 nel 2009
a 22.660 nel 2010
tiva. A gestirlo è un'apposita fondazione costituita da aziende locali. Tra cui proprio l'impresa di Tironi, che produce trasformatori e
reattori: «Il problema è che attualmente gli studenti imparano cose
importanti, ma non sono aggiornati rispetto alle reali esigenze delle nostre aziende», osserva l'imprenditore. «Sono informati male
sulle opportunità esistenti, e nelle scuole si preferisce rincorrere
discipline alla moda, fumose, salvo poi creare disoccupati. Ricordo
quando arrivò il boom dell'informatica: noi avevamo già bisogno di
certe specializzazioni, ma a scuola i pc non erano ancora arrivati».
«Le aziende sono costrette
a contendersi i tecnici da assumere
e spesso si deve ricorrere all’estero»,
si rammarica Maurizio Tironi, titolare
della Eletromeccanica Tironi.
«Abbiamo sempre cercato un rapporto
di collaborazione con la scuola
e quando ci è stata presentata
l’iniziativa abbiamo deciso
di sostenerla»
66 OUTLOOK
L'azienda di Tironi produce trasformatori elettrici, da applicare
magari a tecnologie nuovissime come i pannelli solari: «Occorre sapere gli effetti dei terremoti, della meccanica e questi aspetti per esempio un elettrotecnico li conosce poco: è come volere imparare
l'analisi statistica ma al tempo stesso non conoscere le tabelline.
Abbiamo di recente assunto due ingegneri, e però ora è necessario
avere qualcuno che li formi perché devono imparare quello di cui
l’azienda ha bisogno. Che senso ha?». Ben venga allora l'iniziativa
dell'Its, dalla quale i professionisti dovrebbero arrivare già formati: «Abbiamo sempre cercato un rapporto di collaborazione con la
scuola: abbiamo di recente festeggiato i 50 anni dell'azienda, organizzato tanti eventi, alcuni anche con l'Università di Bologna per
un master o per delle lauree specifiche: quando siamo stati informati dell'iniziativa al Corni abbiamo subito sostenuto il progetto».
Anche perché le opportunità di lavoro non mancano, anzi. Lo scorso novembre in occasione dell'incontro a Modena del Club dei 15 (il
raggruppamento delle associazioni industriali delle province nelle
quali le attività produttive hanno maggiore incidenza) sono stati
resi noti i dati nazionali di Excelsior Unioncamere che mostravano
una domanda di tecnici meccanici in crescita: da 14.840 del 2009 si
passa a 22.660 del 2010. «Ci contendiamo azienda con azienda le
persone da assumere, e siamo costretti ad andarle a cercare in Finlandia e in Germania», si rammarica Tironi.
A soffermarsi sulle difficoltà del rapporto tra scuola e impresa è
anche Ormes Corradini, managing director di Sce Group, un gruppo di aziende modenesi che operano nell'elettronica e nelle telecomunicazioni: «Troppe volte i docenti non si confrontano con le aziende per seguire l'evoluzione tecnologica che oggi corre a velocità
impressionate», spiega Corradini. «Gli insegnanti devono scendere
dalla cattedra così come noi imprenditori dobbiamo renderci più
disponibili nei confronti della scuola. Il progetto Its ha l'obiettivo di
garantire livelli di preparazione avanzati per i periti. Per farlo
occorre favorire l'interscambio di conoscenze fra industria e realtà
scolastica. Per usare una metafora, se ci si chiede il latte, noi lo
diamo perché contiamo che nel tempo ci torni indietro il formaggio». Corradini ha studiato al Corni: «Negli anni '60 e '70 l'Itis Fermo Corni rappresentava l'eccellenza in Italia nel campo delle telecomunicazioni e Milano era piena di modenesi (io ero allora uno di
quegli emigranti): Rai, Sip (oggi Telecom), Siemens, Telettra e tante altre aziende di caratura nazionale venivano a cercarci a Modena appena diplomati per offrirci un'occasione. Oggi che il lavoro
è qui, non riusciamo ad avere periti all'altezza dei nostri bisogni».
«Troppe volte la scuola
non si confronta con le aziende
per seguire l’evoluzione tecnologica
che è sempre più veloce», spiega
Ormes Corradini, managing director
di Sce. «Il progetto Its ha l’obiettivo
di garantire livelli di preparazione
avanzati per i periti. Per farlo occorre
favorire l’interscambio di conoscenze
fra industria e realtà scolastica»
«Questi corsi permetteranno
di fornire una formazione
scientifica e tecnica adeguata
alle richieste delle aziende», osserva
la presidente della Fondazione Its
Francesca Giuliani, che è anche
preside dell’Itis Corni, «per favorire
l’accesso dei giovani al lavoro»
L’efficacia
degli Its
che stanno
sorgendo
in tutta Italia
dipenderà
dalla capacità
di dialogo
tra gli istituti,
gli enti regionali
e le imprese.
Sono molti
gli obiettivi
da centrare,
ma la posta
in gioco
sono nuove
generazioni
di periti tecnici
altamente
specializzati
OUTLOOK 67
Formazione
SPECIALISTI NEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Analisi di fattibilità (partendo dai dati tecnico-geometrici si forniscono indicazioni
rientro economico), Progettazione
burocratici
preliminare
ed
esecutiva,
Adempimenti
Project
ne, Site Management (Realizzazione delle opere, Verifiche di cantiere, Coordinamento
della sicurezza, Procacciamento e gestione delle risorse),
Tel.: Amminist.
Ufficio Tecnico
[email protected]
Fax.
Il fatto è, secondo il managing director di
Sce, «che molti studenti e molte famiglie
preferiscono il liceo, e poi un corso di laurea. Ma occorre tenere presente che per
tante professionalità vi sono sempre più
rischi in termini occupazionali. Intanto,
seppure ce ne sarebbe bisogno, sono pochi
ormai i periti meccanici, elettromeccanici,
elettronici, termotecnici. E pensare che nei
decenni scorsi dal Corni è uscita un'intera
generazione di imprenditori che hanno
fatto crescere Modena».
Gli ambiti di applicazione della meccatronica sono davvero molteplici. Per esempio nella green economy: «Stiamo investendo molto nella domotica, nei convertitori
solari, nell'illuminazione eolico-solare, nell'auto elettrica». Nuove e interessanti frontiere che hanno bisogno di competenze e
capacità di adattamento. In questo senso,
Corradini evoca la figura del «super-perito». Ovvero «prima di tutto un uomo e non
solo un tecnico, che abbia una buona cultura sia di base sia specifica, ma anche con la
curiosità di conoscere al di là del suo ambito precipuo, che non si spaventi di fronte ai
numerosi risvolti della tecnologia, che sappia muoversi agevolmente tra meccanica,
informatica ed elettronica senza per forza
essere superspecialista in tutto, ma competente quanto basta per affrontare i nuovi
ostacoli che la professione pone davanti».
Se qualcosa oggi non va, come diceva Albert
Einstain «non possiamo pretendere che le
cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose».
A gestire l'Its modenese è una fondazione senza scopo di lucro, nata dall'impulso di
Confindustria e delle altre associazioni economiche, che hanno messo in moto l'intero
processo. A darle corpo sono le imprese che
la finanziano materialmente: il fondo di
dotazione iniziale della fondazione modenese è di 73.000 euro. «Quello della costituzione della fondazione è stata una bella pagina per Modena: stavano per scadere i tempi e l'abbiamo fatta nascere in dieci giorni»,
evidenzia Corradini. «Era l'antivigilia di
Natale, ci siamo presentati in una ventina
di aziende soldi alla mano. È stata una gara
di solidarietà cui abbiamo aderito con entu-
La scheda | La struttura della Fondazione Its
lla base del progetto vi è un lavoro congiunto tra ministero dell’Istruzione e ministero del Lavoro e l’individuazione, a livello
nazionale, di sei aree tecnologiche. La costituzione degli Its, con cui la Regione EmiliaRomagna dà attuazione al Piano triennale regionale dell’offerta di formazione alta, specialistica e superiore 2008-2010, vede gli indirizzi suddivisi sulla base delle vocazioni delle diverse province.
Le fondazioni hanno sede provinciale, ma in
una logica di sistema regionale, in cui ciascun
Its deve sapere rispondere alle esigenze delle
persone e ai fabbisogni formativi di tutte le
imprese che in un determinato settore di riferimento operano sul territorio regionale.
Se Modena, nell’ambito della meccanica, si
occupa dei materiali, a Bologna e a Reggio E-
A
milia, nello stesso settore, prevalgono l’automazione industriale e la meccatronica. A Cesena si realizzeranno corsi superiori per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione; a Parma ci si specializzerà nelle nuove
tecnologie per il sistema agroalimentare e a
Ferrara sulle tecnologie innovative, i beni e le
attività culturali, oltre che per il sistema dell’abitare. A Piacenza si studierà logistica e mobilità sostenibile delle persone e delle merci.
La dirigente scolastica dell’istituto Francesca
Giuliani è anche il primo presidente della neonata fondazione che gestirà il nuovo progetto.
La fondazione è costituita, oltre che dal Corni,
da quindici imprese rappresentative del «sistema Modena» (Ferrari Auto, Caprari, Elettromeccanica Tironi, Sce, Ist Italia sistemi tecnologici, Cms, Tec-Eurolab, Cnh Italia, Lorila-
siasmo perché sappiamo quanto può essere importante questa
occasione per il futuro delle nostre imprese e dei nostri giovani». E
dalla Regione sono in arrivo 250.000 euro, la quota spettante a Modena del finanziamento statale di 1,7 milioni di euro che è stato
previsto per le fondazioni costituite entro il 31 dicembre 2010 in
Emilia-Romagna.
A guidare la Fondazione Its è la preside del Corni Francesca
Giuliani: «Fino a qualche tempo fa le opzioni erano più nette», ricorda. «Dopo gli studi superiori si poteva accedere al lavoro o frequentare l'università oppure indirizzarsi verso specializzazioni bre-
bors, Salami, Qonsult, Galvanica Nobili, Tecma, Margen, Piacentini costruzioni, Malagoli
Aldebrando); inoltre, hanno aderito il dipartimento di Ingegneria meccanica e civile dell’Università di Modena e Reggio, DemocenterSipe, le amministrazioni comunali di Modena
e di Bomporto e sei centri di formazione (Ial,
Edseg, Nuova Didactica, Cspmi, Cni-Ecipar, FormArt). La funzione di coordinamento è stata affidata alla Provincia di Modena.
Nel programma didattico sono previsti tirocini
obbligatori (anche all'estero) per almeno il 30
per cento del monte orario complessivo (circa
2.000 ore) e una delle caratteristiche qualificanti del progetto è che il 50 per cento dei docenti deve provenire dal mondo del lavoro con
un’esperienza specifica e qualificata di almeno cinque anni.
vi, generalmente di un anno. Ora, con l'Its si fornisce al neodiplomato l'opportunità di una specializzazione più lunga e più approfondita, ma soprattutto in stretto contatto con le imprese». «Sarà una
figura trasversale a tutti i settori industriali con competenze fondamentali per l’innovazione tecnologica che ora non si concentra
più solo sui nuovi brevetti ma, appunto, sui materiali. Una figura
intermedia che avrà una connotazione pratica molto forte e che
sarà immediatamente spendibile nel mondo del lavoro». Anche la
scelta di fare gestire questa nuova tipologia di specializzazione a
una fondazione viene valutata positivamente: «Questa organizzazione permetterà sicuramente maggiore flessibilità rispetto e un
corso di studi statale, sia in termini di composizione dell'organico
sia per i percorsi formativi, che potranno essere modificati più facilmente: se ci si accorge che qualcosa non funziona, si potranno fare cambiamenti in corso d’opera».
La fondazione sta studiando i percorsi specifici che saranno attivati a partire dal prossimo anno scolastico per formare tecnici
altamente specializzati nei materiali (compositi, ceramici, metallici) che potranno inserirsi nelle aziende nell’ambito del controllo
qualità, della progettazione, del miglioramento del ciclo di lavoro
attraverso l’utilizzo dei materiali innovativi. All'Its si accede con
il diploma di istruzione secondaria superiore, che deve essere ovviamente coerente con l'ambito collegato (nel caso di Modena, la
meccanica). I percorsi formativi sono strutturati in moduli e hanno durata biennale (quattro semestri) pari a 1.800-2.000 ore circa, al termine delle quali si acquisisce un diploma di tecnico superiore nell'area di riferimento. Un diploma da spendere, oltre che
direttamente nel mondo del lavoro, anche per l'accesso a concorsi
pubblici e per il riconoscimento dei crediti universitari in vista di
una laurea di primo livello.
OUTLOOK 69