le figure dei Maestri Artigiani
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le figure dei Maestri Artigiani
MAESTRI ARTIGIANI Antonio Brugnolo – Falegnameria (Montecchio Maggiore) Antonio Brugnolo è tuttora titolare, con i due figli, della falegnameria situata in via Ronco Molino a Montecchio Maggiore. Un’azienda tramandata di generazione in generazione: iniziò il nonno, poi ecco il padre, quindi Antonio e ora i figli. Brugnolo ha iniziato a lavorare nel 1945 e fino alla pensione si è occupato attivamente dell'azienda, senza contare le ore di impegno giornaliero, cercando sempre di trasmettere la sua esperienza. Molti giovani hanno imparato da lui il mestiere della lavorazione del legno; alcuni per breve tempo, altri invece rimanendo in ditta fino al pensionamento. E lui è ancora presente, quasi ogni giorno, quando non accudisce le due sorelle più anziane. L'azienda è sempre progredita negli anni, così come le attrezzature, che ora sono state sostituite da macchinari elettronici muniti di computer. Brugnolo ha ricevuto finora due benemerenze, per i 30 e i 40 anni di lavoro artigiano. Nel settembre 2011 la ditta Brugnolo Antonio & Figli è stata iscritta anche nel Registro delle Imprese Storiche, in quanto esistente sin dal 1865. Silvano Manzin - Trofei sportivi (Torri di Quartesolo) Quarto di cinque fratelli, Silvano Manzin resta orfano di padre all'età di cinque anni e, dopo aver completato gli studi elementari, contribuisce alla sussistenza della famiglia. Il primo lavoro è come apprendista tornitore. Già prima di compiere 21 anni avvia una sua attività artigiana, eseguendo lavorazioni in conto terzi. Nel 1963 si iscrive all’Associazione Artigiani di Vicenza, cui è tuttora affiliato. Nel 1962 viene affiancato dal fratello Mario, che diventerà socio nel 1969. Verso la fine degli anni ’60 inizia la produzione in proprio di modelli di coppe e trofei sportivi. La professionalità e la qualità profuse in tale produzione non tardano a dare i loro frutti e posizionano la ditta tra le aziende leader del settore, tra le poche in Italia cui vengono richiesti prodotti per importanti eventi internazionali. Sono state ben 60 le persone assunte in azienda, per la maggior parte giovani apprendisti anche alla prima esperienza, che hanno avuto la possibilità di imparare un lavoro; alcuni hanno avviato a loro volta attività artigiane in proprio. Oggi l'azienda impiega 13 dipendenti ed esporta buona parte della sua produzione di coppe di alta qualità in tutti i continenti. Gregorio Miotello - Impianti elettrici (Barbarano Vicentino) Gregorio Miotello, fondatore e titolare dell’azienda individuale che opera nel settore dell'installazione, manutenzione e riparazione di impianti elettrici, dopo la licenza elementare frequenta l'istituto Iniasa come aggiustatore meccanico. Nel 1959, per continuare gli studi, si arruola volontario nell'Esercito e frequenta la Scuola Trasmissioni, conseguendo la specializzazione di radio montatore elettronico. Nel 1962 è dipendente di un’azienda come manutentore. Nel 1969 si iscrive alla Camera di Commercio; dapprima svolge l’attività da solo, successivamente inizia ad assumere il primo apprendista e, nel corso degli anni, i dipendenti raggiungono poi la decina. L'azienda si specializza in impianti industriali, ottenendo unanimi apprezzamenti. Nel corso degli anni Gregorio Miotello ha insegnato il mestiere dell’impiantista e del manutentore a tanti suoi dipendenti, che a loro volta hanno intrapreso l’attività artigianale (tre aziende in particolare). La continuità dell’impresa è ora garantita dai figli, che hanno costituito la società Miotello Impianti Sas Luigi Pellizzari – Autotrasporto (Montecchio Maggiore) Luigi Pellizzari, proveniente da una famiglia contadina di Montecchio Maggiore, apre l’attività di autotrasporto merci nel 1958, agli albori del boom economico e dell’espansione del territorio di Alte Ceccato. A bordo del suo Leoncino, prestava allora servizio per ditte da poco in attività nella zona ma in forte sviluppo, come la Ceccato, la Borghero, la Peripoli. Negli anni il rapporto di fiducia si è andato consolidando, fino a permettere l'espansione dell’azienda che, attualmente, include anche il figlio, collaboratore, e un dipendente. L’attività si svolge prevalentemente nel nord Italia ed è specializzata nel trasporto di merci del settore metalmeccanico. Nel corso della sua carriera professionale Pellizzari ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio al Lavoro Artigiano e alla Fedeltà Associativa per i 30 e anche per i 40 anni di attività. Il suo auspicio è che l'attività prosegua ancora per molti anni grazie al figlio, ormai autonomo nella gestione e conduzione dell’impresa di famiglia. Sergio Perotto - Pavimenti alla veneziana (Piovene Rocchette) Sergio Perotto, finita la scuola, inizia a 16 anni a lavorare presso la ditta Pattanaro di Piovene Rocchette, dove impara l’arte del posatore di pavimenti, in particolare marmi e “palladiane”. Nell'estate del 1970 decide di mettersi in proprio, iscrivendosi subito all'Associazione Artigiani. Dopo i primi anni inizia a lavorare con lui il fratello, e poi si continua con l'assunzione di sei dipendenti. Specializzatasi in pavimenti alla veneziana, per la qualità del suo lavoro la ditta viene chiamata a operare anche in molte chiese dell’Alto Vicentino. Perotto ha insegnato i segreti del mestiere a vari dipendenti, tre dei quali hanno poi iniziato l'attività in proprio; ha inoltre voluto mettersi a disposizione come volontario realizzando lavori in chiese dell'Africa e in Europa dell’Est. Durante e dopo la guerra nei Balcani ha continuato a recarsi in quella zona, come volontario in organizzazioni per gli aiuti umanitari. L'esperienza maturata passa poi al figlio che continua con una ditta propria, assieme ai dipendenti del padre. Sandro Pesavento - Autofficina e carrozzeria (Canove di Roana) Sandro Pesavento, dopo aver frequentato le scuole dell’obbligo, a soli tredici anni comincia a frequentare l’autofficina di due degli undici fratelli, a Canove. Nel 1968, quando questa chiude, rileva le attrezzature e, negli stessi locali, avvia la propria attività. Dopo due anni si trasferisce prima in via XXV Aprile e, successivamente, nell’attuale sede, dove trova spazio anche la sua abitazione. La sua riconosciuta competenza Pesavento l’ha acquisita anche attraverso la continua formazione, frequentando corsi di aggiornamento tecnico presso importanti fornitori. Ha sempre collaborato con lui anche la moglie Rina e, negli anni, sono stati formati almeno diciassette apprendisti, tre operai, un dipendente con contratto di formazione. Ha inoltre più volte messo a disposizione la sua esperienza per il Centro Formazione Professionale di Thiene, accogliendo allievi durante il periodo estivo. Costante è anche il suo impegno in prima persona nel sociale e nel volontariato, con diverse mansioni nella Pro Loco, nella Protezione Civile e nel servizio Antincendio Boschivo. Fausto Rizzato - Impianti elettrici (Vicenza) Nato a Camisano nel 1940, Fausto Rizzato inizia a lavorare nel 1954 all'Industria Tessile di Vicenza come apprendista; tre anni dopo, viene assunto alla Gemmo Spa con la qualifica di apprendista elettricista e l'anno successivo inizia il corso serale in elettrotecnica all'Istituto Tecnico Industriale “Rossi” di Vicenza. Nel 1963, conseguito il diploma, costituisce la società “Bottazzi Luciano e Rizzato Fausto” operante nel settore dell'impiantistica elettrica. L'azienda si trasforma in società di persone e nel 1986 ne diventa il direttore tecnico. L'attività prosegue proficuamente, finché nel 2002 nasce la nuova società “Rizzato Impianti Srl" a seguito della cessione del ramo d'azienda al figlio Andrea. Tale società opera nel settore dell'impiantistica sul territorio nazionale, e il costante impegno professionale di Rizzato porta l'azienda a espandersi, anche a livello occupazionale, e a guadagnarsi ampia considerazione nel settore per la sua esperienza. Dal 2005 è membro del consiglio di amministrazione Ipab della casa di riposo “Serse Panizzoni” di Camisano Vicentino. Girolamo Rossettini – Conceria (Chiampo) Girolamo Rossettini inizia a lavorare a 12 anni in conceria ad Arzignano, dodici ore filate dalle 2 di notte fino alle 14; poi passa a un'altra azienda, dove inizia a imparare a lavorare varie qualità di pelli: durante una settimana c’è il turno notturno e nell’altra quello diurno. Dopo aver fatto ulteriore pratica, cambia di nuovo conceria, con l’obiettivo di uno stipendio migliore e di avere “solo” dieci ore di lavoro al giorno. La svolta avviene nel 1960, quando con due amici fonda la Conceria Rosa, ad Arzignano. Lo stabile utilizzato inizialmente è il portico di uno dei soci: di giorno Rossettini esegue varie lavorazioni, di notte concia le croste delle pelli in una vecchia botte e, negli intervalli, dormicchia sdraiato sulle pile delle pelli seccate. Ma intanto, in quel periodo, l’azienda impiega fino a dieci persone. Nel 1968 finalmente costruisce il primo capannone, a Chiampo; si divide dai soci, ma non prima di aver insegnato loro come si conciano le pelli. La prima partita in consegna gli viene rubata da sconosciuti, e quindi riprende a dormire in ditta! Arriverà comunque ad avere anche quindici dipendenti. Al traguardo odierno è giunto puntando su due cose: il lavoro e l’onestà. Roberto Sandri - Lavorazioni metalliche (Valdagno) Roberto Sandri fin da piccolo “vive” l'atmosfera dell’officina di fabbro del papà, sotto casa, specializzato in attrezzature e strumenti per l’agricoltura, arnesi che spesso richiedono interventi di una certa precisione e cura. Anche nei primi anni di scuola il piccolo Roberto trascorre i pomeriggi in bottega, “passando la forgia” al papà durante la lavorazione e conoscendo così, spontaneamente, le principali tecniche. All’inizio degli anni '60 frequenta una scuola di apprendistato a Maglio di Sopra dove impara la tecnica della saldatura, cosa che gli sarà molto utile in futuro. Nel frattempo, continua a lavorare con il padre. Nel 1965 parte militare per 15 mesi, durante i quali continua a darsi da fare eseguendo lavori all’interno della caserma. Al ritorno, riprende l'attività di famiglia finché, nel 1970, apre la sua attività di fabbro, prendendo come collaboratore proprio… il padre. Negli anni, Roberto Sandri ha a sua volta formato dodici apprendisti. Attualmente la ditta comprende il figlio Antonio e due dipendenti di lunga data. Francesco Toffan - Officina meccanica (Montebello Vicentino) Nato a Campodoro in provincia di Padova nel 1938, Francesco Toffan, dopo aver frequentato la scuola dell'obbligo e concluso la successiva istruzione professionale diplomandosi tornitore meccanico, nel 1957 si trasferisce a Ginevra, in Svizzera, a lavorare per sei anni in un'azienda che costruisce torni automatici. Nel 1963 decide di rientrare in Italia, pensando dapprima di andare alle dipendenze di una grande azienda di Arzignano; poi però prende corpo l'idea di iniziare una attività di tornitura e officina meccanica in proprio, che si concretizza a Montebello Vicentino alla fine di agosto di quell’anno. Il 1° settembre 1963 si iscrive all'Associazione Artigiani. L’attività cresce e si consolida, lavorando per diverse imprese in ambito veneto e fuori regione, anche per realtà di notevole importanza. Quest’anno l'azienda compirà dunque 50 anni, nel corso dei quali Toffan ha inserito e curato personalmente la preparazione di una quarantina di apprendisti e di una trentina di operai. Alcuni di loro hanno poi iniziato una attività in proprio. DIRIGENTI ARTIGIANI BENEMERITI Natale Bernardi – Autoriparazione (Bassano del Grappa) Natale Bernardi si mette in proprio come autoriparatore nel 1977, appoggiandosi già da subito all'Associazione Artigiani. Nel 1985 accetta l’incarico di dirigente della categoria Autoriparazione nel Mandamento di Bassano del Grappa, puntando sulla formazione continua degli operatori, promuovendo corsi di formazione e adeguamento alle nuove normative. Il primo vero impegno sul fronte sindacale lo affronta nel sostenere la revisione periodica dei veicoli, dando la possibilità alle autofficine di gestire questo servizio come all’estero. Diventato poi dirigente di categoria provinciale prima e regionale poi, ha voluto diffondere l'aggregazione economica e organizzativa attraverso i consorzi, creando collaborazione e unione fra imprese fino a quel tempo indipendenti e concorrenti, sostenendo con lungimiranza un valore ancora oggi molto importante. Fondamentale per la crescita professionale del settore è stata anche la recente creazione del portale internet “riparabene.it” Renato Corrà – Acconciatura (Schio) Renato Corrà ha cominciato a lavorare come apprendista barbiere già all’età di 13 anni; poi, nel 1972, ha intrapreso l'attività in proprio, aprendo un salone in via Cristoforo: prima con un collega e successivamente da solo, coadiuvato da alcuni dipendenti. Ha ceduto l’attività al figlio nel dicembre 2007, ma continua a lavorare. Iscritto all’Associazione Artigiani dal 1983, assume la carica di presidente mandamentale della categoria nel gennaio del 1988 e continua la sua attività di dirigente per tre mandati consecutivi, fino al 1999. Per altri otto anni, dal 2000 al 2007, è vicepresidente della categoria e, contemporaneamente, ricopre la carica di vicepresidente comunale tra il 2000 e il 2003. Durante il suo incarico ha sempre fortemente motivato i colleghi, creando continui momenti di incontro con i soci puntando sulla formazione e sul dialogo tra le imprese del settore dei servizi alla persona; ha inoltre partecipato attivamente alle attività della Consulta provinciale di categoria, organizzando anche diverse manifestazioni e curando i rapporti con le amministrazioni locali. Silvano Moscolin – Sartoria (Vicenza) Silvano Moscolin, nato a Caldogno nel 1932, entra ancora adolescente prima nella rinomata Sartoria Zanella e poi alla Sartoria Giaretta, imboccando così quella strada che lo ha portato a essere oggi titolare — con il socio Giorgio Martini — di uno dei più noti “atelier” vicentini. Grande anche il suo impegno associativo, che lo vede infaticabile capo mestiere, un ruolo che Moscolin ha allargato come rappresentante della categoria anche all'ambito regionale e nazionale, sempre in prima linea nella promozione del capo di abbigliamento “fatto a mano” e “a regola d’arte”. Nella sua brillante carriera professionale si segnala, nel 1968, l'ammissione nell’ambìta Accademia dei Sartori, un riconoscimento che la dice lunga sulle sue doti di creatività, estro, eleganza. Notevole è sempre stato il suo impegno per la formazione dei giovani: per molti anni è stato tra l'altro ispettore del Consorzio di applicazione tecnica, curando corsi di aggiornamento per insegnanti. Ad averlo per maestro, di lavoro e di vita, sono stati in molti, tutti seguiti dal “sartore” Moscolin con pazienza e generosità. PENSIONATI ARTIGIANI BENEMERITI Antonio Facchin – Imballaggi (Recoaro Terme) Antonio Facchin nasce nel 1927 a Recoaro Terme e presto comincia a lavorare in proprio, occupandosi della riparazione della casse per il trasporto delle bottiglie del locale stabilimento di acque minerali. Insieme ad altri concittadini fonda l’Associazione Calcio Recoaro, e nel contempo diventa presidente dell’Associazione Artigiani nel proprio Comune, distinguendosi nel partecipare attivamente alle varie iniziative promosse nel Mandamento di Valdagno. Attivamente impegnato anche sul fronte amministrativo, ricopre la carica di vicesindaco prima e di assessore comunale poi. Da artigiano pensionato entra a far parte del gruppo Anap, di cui diventa fiduciario comunale per Recoaro nel 2003. L’impresa di cui è stato titolare negli anni si è molto ampliata, spaziando nell’attività di produzione di imballaggi e diventando un riferimento per tutto il Veneto. Attualmente sono impegnati nella conduzione della ditta il figlio e il nipote; quest’ultimo è delegato comunale di Confartigianato Vicenza, proseguendo così l’impegno attivo iniziato da Antonio. Sergio Legumi – Edilizia (Creazzo) Sergio Legumi nasce a Creazzo nel 1936; dal 1968 prosegue l’attività in campo edile fondata nel 1946 dal padre Ambrogio. Da sempre attivo nella dirigenza dell’Associazione Artigiani di Vicenza, si occupa anche di politiche amministrative nel suo Comune e promuove, tra l'altro, la costruzione degli impianti sportivi di Creazzo, la formazione della squadra di calcio locale e l’ampliamento della scuola elementare. Parte attiva anche nella costituzione della Cassa Edile Artigiana (ora CEAV), in ambito creditizio è stato tra i fondatori di ArtigianFidi nel 1978, anno in cui il Presidente della Repubblica Sandro Pertini gli ha conferito il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica. È stato rappresentante degli artigiani e consigliere nella giunta della Camera di Commercio fino al 1991. Nel 2006 è stato premiato come Dirigente Artigiano Benemerito da Confartigianato Vicenza. Nel 2010 è stato eletto consigliere provinciale del gruppo Pensionati Anap, dove rappresenta il Mandamento di Vicenza, distinguendosi come sempre per spirito associativo e di collaborazione. IMPRENDITORI D’ECCELLENZA Rinaldo e Antonio Folco - FASP Automazioni (Montecchio Maggiore) La FASP Automazioni nasce nel 1981 per iniziativa di Paolo Folco, inserendosi nel campo dei controlli di macchine utensili, dai quadri di comando alla loro programmazione elettronica. A metà degli anni '90, con l'ingresso anche di Antonio ad affiancare il fratello Rinaldo, l'azienda si avvia alla produzione di macchine per l'assemblaggio di statori elettrici. Fino a metà degli anni 2000, la produzione si basa su macchine costruite per svolgere una singola fase del processo di realizzazione dello statore elettrico; un’ulteriore evoluzione progettuale e tecnologica porta la FASP a offrire, nel 2005, un centro di lavoro automatizzato, il “Transfer”, dove vengono accorpate più funzioni. Nel 2009 si iniziano a creare degli accordi di partnership per proporre intere linee per la completa realizzazione di statori elettrici, grazie alla profonda conoscenza acquisita nel campo del motore elettrico, dell'automazione e della gestione della movimentazione, anche tramite l’utilizzo di robot antropomorfi. Il futuro della FASP è orientato sempre più all'offerta di questi prodotti, sia in campo nazionale che internazionale e, grazie alle innovazioni introdotte, il fatturato dell’azienda negli ultimi tre anni è sempre aumentato. MAESTRO ARTIGIANO AD HONOREM Prof. Claudio Ronco, il primario che cura, ricerca e crea assieme alle aziende Primario del Dipartimento di Nefrologia all’ospedale San Bortolo di Vicenza, dal 1979 il prof. Claudio Ronco svolge la sua attività di ricerca e didattica nel settore delle terapie sostitutive e delle tecnologie applicate, della bioingegneria e biofisica applicate, dell’insufficienza renale acuta e della dialisi peritoneale. È stato grazie a tale approccio multidisciplinare che con i suoi collaboratori ha ad esempio potuto sviluppare, primo al mondo, la macchina per l’emodialisi dei neonati, chiamata “CarpeDiem”, nonché progettare la creazione della strumentazione che consente ai malati di grave insufficienza renale di poter autogestire la dialisi a casa propria, senza doversi recare in ospedale. Altre sue ricerche importanti sono avvenute – e sono tuttora in corso - nel settore degli organi artificiali, tra cui fegato e rene, e nell’impiego delle nanotecnologie applicate alla medicina. I suoi contributi scientifici sono raccolti in oltre mille pubblicazioni e settanta libri, in un migliaio di letture in atenei italiani e stranieri, nelle sue docenze universitarie: tutte attività che testimoniano, come spiega la motivazione di un premio recentemente consegnatogli negli Stati Uniti, anche il suo impegno e la sua dedizione di medico nei confronti della qualità di vita e assistenza dei pazienti. Inoltre, in un momento in cui si parla tanto di “fuga dei cervelli” dall’Italia verso l’estero, il prof. Ronco ha saputo creare una realtà in netta controtendenza, ovvero un prestigioso centro che accoglie a Vicenza medici e ricercatori sia italiani che stranieri: si tratta dell’International Renal Research Institute (IRRIV) aperto al San Bortolo, una vera e propria scuola d’élite aggregata al Dipartimento di Nefrologia sorta grazie al sostegno dell’Associazione Amici del Rene; altrettanto importante è la “convention” di specializzazione e aggiornamento che da oltre trent’anni richiama, sempre a Vicenza, studiosi, scienziati, medici ed esperti provenienti da una sessantina di Paesi. Si tratta di traguardi di assoluta eccellenza riconosciuti a livello mondiale, e per il successo dei quali, oltre alle competenze medico-scientifiche, sono stati appunti necessari apporti tecnici di carattere ingegneristico, dispositivi miniaturizzati e componenti di design avanzato. Tutti elementi che dimostrano l’apertura del prof. Ronco nei confronti delle aziende di vari settori e la sua volontà di dar vita a ulteriori forme di interazione: tra i suoi obiettivi, infatti, c’è la creazione e lo sviluppo di un “network” con imprese industriali, Pmi e artigiane per la progettazione e creazione di dispositivi medicali sempre più avanzati, sulla scorta delle esperienze già in atto con produttori dell’area modenese nel campo dei biomateriali e delle plastiche per uso medico.“Tutto nasce – osserva al proposito il prof. Ronco - dall’esperienza sul campo, dalle esigenze che si rilevano. Da lì scaturiscono le idee, le intuizioni, ma poi bisogna tradurle in un progetto, successivamente in un prototipo. Tutto ciò si esplica attraverso una serie di passaggi che nulla hanno di diverso dall’iter che segue un artigiano. Molte attrezzature sono state disegnate da noi”. Ovvero attraverso un lavoro di squadra, condotto gomito a gomito, in un ambiente assimilabile a quello della bottega artigiana. “Sentendoci parte della filiera produttiva, soggetti attivi di un processo che porta allo sviluppo di un prodotto medicale – spiega ancora il prof. Ronco – siamo molto interessati e attenti al mondo delle imprese, perché senza la loro collaborazione non saremmo in grado di dare sostanza alle nostre idee”. Conoscenze e genio creativo permettono dunque, anche in questo caso, di realizzare qualcosa che prima non c’era. L’industria poi, in ragione delle opportunità commerciali, dà vita e seguito a produzioni in larga scala, ma se a monte non ci fosse qualcuno in grado di guardare con occhio tecnico al problema da risolvere, a coniugare ricerca, conoscenze scientifiche e meccaniche, non ci sarebbe innovazione. Tanto di cappello, allora, all’équipe “artigiana” del Dipartimento di Nefrologia e al suo “Maestro” honoris causa. PREMI FEDELTÀ AL LAVORO Angelo Bertoldi, Giuliano Bettiato, Ornella Campanaro, Cinzia Munaretto, Adelino Schiavo Nella giornata di proclamazione dei Maestri Artigiani, sono stati inoltre insigniti del Premio Fedeltà al Lavoro cinque dipendenti di imprese artigiane distintisi per attaccamento all’azienda. Si tratta di quel “capitale umano” che per gli imprenditori rappresenta il primo investimento: in una attività artigiana, infatti, il più delle volte un clima familiare che unisce titolare e collaboratori in un comune e quotidiano impegno verso il risultato e ponendo in primo piano, assieme a quelli professionali, i valori umani e il senso di appartenenza. Grazie ai loro 25 anni e oltre di attività nella medesima azienda, i premiati 2013 sono stati: Angelo Bertoldi della ditta Vigolo Luigino & C. (serramenti, Cornedo Vicentino); Giuliano Bettiato della Tipografia Pavan (Vicenza); Ornella Campanaro della Facchin Imballaggi (Recoaro Terme); Cinzia Munaretto della ditta Hart srl (abbigliamento, Thiene); Adelino Schiavo dell’azienda Tekma snc di Gianni Tecchio (meccanica, Creazzo).