Comune Cagliari News - Markus Werba: «Mi confesso, Papageno

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Comune Cagliari News - Markus Werba: «Mi confesso, Papageno
MARKUS WERBA: «MI CONFESSO, PAPAGENO SON IO»
Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2014
URL della pagina: http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=38637
Data scaricamento: 30 settembre 2016, 00:15
Lirico Il mattatore del Flauto magico a Cagliari
P apageno è Markus Werba. E non solo perché entrambi amano il buon cibo, le donne, la vita. È
lui nell'accento da terrone della Carinzia (perfetto per il nostro uccellatore) e nelle pieghe della
personalità. Quaranta splendidi anni, il baritono austriaco innamorato della Sardegna e delle sue
spiagge, ha studiato a fondo il personaggio che Emanuel Schikaneder ha scritto per Mozart e
portato sulle scene sino al 1810, e non lo ha più mollato. «Questa produzione del Massimo di
Palermo, ripresa dal Regio di Torino e ora dal Lirico di Cagliari, mi ha aperto nel 2001 le porte dei
teatri italiani. È stato un successo strepitoso».
Confermato in questi giorni dal pubblico cagliaritano, che è rimasto colpito dalla verve con la
quale Werba - ormai di casa nel teatro - ha condito la sua interpretazione: scherzando con uno
spettatore, chiedendo un bacio a una spettatrice, inneggiando al Cannonau o piangendo sulla
spalla del direttore d'orchestra. Un mattatore, al quale il regista Roberto Andò ha dato campo
libero. Il cantante-attore ha aggiunto molta tradizione viennese. «Papageno è più complesso di
quanto appaia. E anche per lui, non solo per Tamino, questa avventura rappresenta un viaggio
verso la conoscenza». Poi, cambiando registro: «In fondo, tutto quello che Papageno desidera,
voi lo avete. In questo Paese c'è una straordinaria qualità di vita, lo avevano ben capito Schiller e
Goethe». E lo ha capito lui, che in Italia, al Piccolo di Strehler, ha debuttato col memorabile Così
fan tutte di Luca Ronconi.
«Avevo appena 23 anni, ero un bambino». E ne aveva 22 quando debuttò nel Flauto magico a
Vienna, nel Parco di Schönbrunn. «Fu molto divertente». Poi l'ha fatto decine di volte. E
finalmente l'anno scorso alla Wiener Staatsoper. «Una nuova produzione, in quel luogo, per noi è
una cosa molto importante: Heilige Kuh, una mucca sacra. Si dice in italiano?». Non si dice, ma si
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capisce. «Christoph Eschenbach dirigeva, e durante le prove abbiamo fatto insieme alcuni
concerti di Schumann e Schubert, lui è anche uno straordinario pianista».
Come Eric Werba, suo nonno. Eppure, quando decise di studiare musica, al Conservatorio di
Vienna, Markus ignorava in gran parte l'eredità culturale della famiglia paterna. «Nostro padre
non ha mai detto ai figli che Mahler e Richard Strauss erano amici intimi dei nonni e dei bisnonni.
Non mi ha imposto di studiare musica. Sono stato io a deciderlo. Ed eccomi qui». A vestire i
panni dell'uccellatore e a preparare contemporaneamente un'altra parte. «Fare Il Flauto mi
rilassa, mi predispone a studiare altro». Tra pochi giorni debutterà al Covent Garden nella
Bohème, con la direzione di Cornelius Meister e la regia di John Copley. Sarà Marcello.
L'anno scorso ha affrontato a Salisburgo I maestri cantori di Norimberga di Wagner, con Daniele
Gatti e Stephan Herheim, «un'esperienza incredibile«. E presto, prima a Tokyo dopo a Dresda,
arriverà Verdi, col Marchese di Posa del Don Carlo. «Studiarlo è una goduria. Lo sognavo da
quando avevo 18 anni. Ora aspetto un Eugene Onegin, e il Wolfram del Tannhauser. Il mio
repertorio si sta ampliando. Ecco, a 40 anni posso dire che quello che ho fatto finora è stato un
riscaldamento».
Maria Paola Masala
MiniMax
Tra Barocco e Romanticismo:
giovedì Elisa D'Auria al piano
D opodomani alle 20,30 al MiniMax, il Ridotto del Teatro Massimo, gli Amici della Musica di
Cagliari presentano Tra Barocco e Romanticismo, il recital della pianista salernitana Elisa
D'Auria. In programma un percorso tra le Sonate di Scarlatti e Beethoven, fino all'Isoldens
Liebestod di Wagner (nella trascrizione di Liszt). Spazio anche alle suggestioni marinedella
Légende n. 2 - St. François de Paule marchant sur les flots di Franz Liszt e alla celeberrima
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Polonaise-Fantasie Op. 61 di Fryderyk Chopin.
La performance dell'artista, allieva di Maria Tipo e Pietro De Maria alla Scuola di Fiesole e
perfezionatasi con Maria João Pires e Aldo Ciccolini, Paul Badura-Skoda e Franco Scala, darà il
la a un trittico dedicato alla musica da camera: sotto i riflettori - giovedì 12 giugno sempre alle
20.30 - un eclettico interprete dello strumento a tastiera come Andrea Bacchetti, per un itinerario
sonoro da Bach a Garau. Suggellerà la primavera in musica al MiniMax - giovedì 19 giugno alle
20.30 - il chitarrista Nicola Jappelli, allievo di Leo Brouwer - con un ideale viaggio dall'Italia alla
Spagna sul filo delle note, da Niccolò Paganini a Juan Manén. Info: Amici della Musica-Cagliari,
tel. 070.488502.
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