L Utilizzo e ottimalizzazione dell`immunoterapia allergene
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L Utilizzo e ottimalizzazione dell`immunoterapia allergene
Formazione Dermatologia TERAPIA DELLA DERMATITE ALLERGICA Utilizzo e ottimalizzazione dell’immunoterapia allergene-specifica nei cani con dermatite atopica L e tre opzioni per gestire l’allergia cutanea sono l’allontanamento degli allergeni, la terapia sintomatica e l’immunoterapia. Evitare gli allergeni è l’ideale in quanto l’assenza dell’antigene è sufficiente per non avere i sintomi e perciò non è richiesto alcun trattamento; ma questo è possibile solo per il cibo, i farmaci, le pulci e le allergie da contatto. Per gli allergeni ambientali (pollini, muffe, epiteli e acari della polvere) ciò non è possibile e l’utilizzo di farmaci anti-sintomatici è fattibile in fun- Giovanni Ghibaudo zione del periodo, durata del prurito e della dose minima del farmaco necessaria per non avere il sintomo; questi parametri variano per ogni singolo animale. Gli effetti collaterali a breve, medio e lungo termine in molti soggetti atopici non sono accettabili o non sono accettati dai proprietari. L’immunoterapia diventa, in questi casi, l’unica terapia specifica di aiuto per questi animali. L’efficacia dell’immunoterapia allergenespecifica nei cani è stata dimostrata in uno studio controllato con placebo a doppio Foto 1. Esempi di cani allergici: notare la presenza di rarefazione del pelo ed eritema, lesioni compatibili con la dermatite allergica, in aree cutanee tipiche (spazi interdigitali, arti, padiglioni e condotti uditivi, ano e base della coda, ascelle, addome e zone perioculari e perilabiali) (foto G. Ghibaudo). Libero professionista, Fano (PU) N° 9 Novembre 2007 ANIMALI DA COMPAGNIA 11 !! Formazione Algoritmo del prurito allergico nel cane LOTTA ALLE PULCI adulticida + lotta ambientale (ovicida-larvicida) 3-4 settimane PRURITO NO DAPP Dermatite allergica alla puntura di pulce PRURITO SI’ DIETA PRIVATIVA proteina e amido mai mangiato prima 8-10 settimane PRURITO NO PRURITO SI’ RAC Reazione avversa al cibo ALLERGIA AMBIENTALE Farmaci anti-prurito TEST INTRADERMOREAZIONE TEST SIEROLOGICO IgE IMMUNOTERAPIA Ghibaudo 2007 Figura 1 cieco effettuato da Willemse nel 1984. In questo lavoro vi è stato un miglioramento clinico superiore al 50% nel 59% dei cani trattati, mentre solo nel 21% dei cani non trattati (con placebo). Altri studi aperti hanno confermato questi dati, attestando circa nel 60% i soggetti che hanno ottenuto risultati da buoni ad eccellenti. 12 ANIMALI DA COMPAGNIA N° 9 Novembre 2007 L’immunoterapia è uno strumento terapeutico importante per la gestione della dermatite atopica canina. Per effettuare la diagnosi di dermatite allergica è necessario avere dati anamnestici compatibili (ad esempio periodo di comparsa del primo episodio di prurito, risposta al cortisone, peggioramenti stagionali, ecc.), Dermatologia Esempio di protocollo per immunoterapia Chiara Noli Figura 2 predisposizione di razza, una distribuzione tipica delle lesioni cutanee (eritema, alopecia) (foto 1) e soprattutto l’esclusione delle altre diagnosi differenziali (ad esempio ectoparassitosi, dermatofitosi) attraverso una visita clinica approfondita e l’effettuazione degli esami dermatologici di base (raschiato cutaneo, tricogramma, citologia ecc.). Per rendere maggiore l’efficacia dell’immunoterapia è fondamentale innanzitutto selezionare in modo adeguato il soggetto, seguendo un algoritmo diagnostico per il prurito allergico (figura 1). In questo articolo sono trattati i test per identificare e scegliere gli allergeni con cui formulare il flacone per l’immunoterapia, il suo meccanismo d’azione, le modalità di somministrazione, gli effetti collaterali e infine le informazioni da dare al proprietario per aumentare la compliance e quindi l’efficacia di tale terapia. N° 9 Novembre 2007 !! ANIMALI DA COMPAGNIA 13 Formazione Foto 2. Cane di razza Beagle maschio di un anno, prima e dopo 6 mesi dall’inizio dell’immunoterapia. Nella foto inferiore si nota il miglioramento clinico per l’assenza di eritema e perdita del pelo nelle zone predisposte. La desensibilizzazione richiede una terapia d’induzione seguita da una di mantenimento. Nella fase d’induzione è formulata una concentrazione diluita di allergeni scelti in base ai risultati dei test allergologici e dosi crescenti vengono somministrate, per via sottocutanea, a intervalli di tempo che dipendono dal protocollo utilizzato. Un esempio di protocollo è illustrato nella figura 2. La fase di mantenimento prevede l’utilizzo di un’iniezione di richiamo, di solito alla massima 14 ANIMALI DA COMPAGNIA N° 9 Novembre 2007 concentrazione allergenica, da ripetere ogni 2-4 settimane in base alla risposta clinica. La maggior parte dei cani necessita di una terapia a vita (foto 2). Dopo un periodo di 9-12 mesi si valuta il grado di risposta all’immunoterapia: se il prurito è tenuto sotto controllo completamente o parzialmente (utilizzando dosaggi ridotti di farmaci anti-sintomatici quali antistaminici, cortisonici, ciclosporina) allora si può considerare l’immunoterapia efficace e continuarla. Dermatologia Foto 3. Particolare della tecnica di iniezione intradermica durante il test d’intradermoreazione. I test per scegliere gli allergeni I test per identificare e scegliere gli allergeni da inserire nella formulazione del flacone per l’immunoterapia sono due: il test sierologico, in vitro, e il test intradermico, in vivo. Questi test non sono utilizzati per emettere la diagnosi di allergia, ma per aiutare a scegliere gli ingredienti allergenici da inserire nell’immunoterapia. Nei pochi studi di comparazione tra le due metodiche non è emersa una differenza significativa nella risposta all’immunoterapia, per cui sono entrambe valide. Anche se è importante ricordare che nel test sierologico l’attendibilità degli allergeni alimentari non è da considerare; inoltre il test presenta un’alta sensibilità e questo induce ad avere falsi positivi. Nel test intradermico, invece, si testano solo gli allergeni ambientali (tabella 1) (scegliendo quelli più idonei in funzione della regione in cui vive l’animale); questo esame presenta un’alta specificità per cui si possono avere falsi negativi. L’esame intradermico, detto anche d’intradermoreazione, si effettua sull’animale disteso di lato, dopo tricotomia sull’emitorace, le iniezioni sono intradermiche (foto 3) per questo l’esperienza e la precisione dell’operatore sono molto importanti per l’attendibilità dei risultati (foto 4). Dopo circa 15-30 minuti si misurano i diametri dei vari pomfi e quelli che risultano maggiori della somma del controllo positivo e quello negativo diviso 2 sono considerati positivi (foto 5). Foto 4. Effettuazione dell’esame intradermico: abilità, precisione e rapidità sono le caratteristiche necessarie che un operatore esperto deve possedere. Foto 5. Formazione di pomfi in conseguenza del test intradermico: in questo cane si notano con facilità i risultati positivi. È comunque necessaria l’effettuazione della misurazione di ogni pomfo e la visualizzazione di eventuale eritema per confermare la positività (foto G. Ghibaudo). N° 9 Novembre 2007 ANIMALI DA COMPAGNIA 15 !! Formazione Esempio di pannello allergenico per il test intradermico Cambiamenti umorali durante l’immunoterapia Punteggio Attività ALLERGENE 1 - controllo positivo 2 - controllo negativo SINTOMI Pollini di alberi (trees) 3 - Betulla (Betula populifolia, BirchWhite) 4 - Olivo (Olea europea, Olive) 5 - Quercia (Quercus, Eastern Oak Mix) 6 - Nocciolo (Corylus americana, Hazelnut) 7 - Faggio (Fagus grandifolia, Beech) 8 - Cipresso (Cupressus arizonica) 9 - Alnus incana (Alder Tag) IgG IgE Pollini di graminacee selvatiche 10 - Holcus lanatus (Velvet) 11 - Antoxanthum odoratum (Sweet Vernal) 12 - Cynodon dactylon (Bermuda) 13 - Lolium perenne (Rye, Italian) TEMPO Ghibaudo 2007. MJ Day modificato Figura 3 Basi immunologiche dell’immunoterapia Pollini di erbe infestanti (weeds) 14 - Mix di erbe infestanti 15 - Ortica (Urtica dioica, Nettle) 16 - Piantaggine (Plantago lanceolata) 17 - Tarassacum officinale (Dandelion) 18 - Parietaria officinalis 19 - Ambrosia artemisifolia (Ragweed) 20 - Artemisa volgaris (Mugwort, Commun) IPERSENSIBILITA’ CELL. LANGERHANS PLASMACELLULA LINFOCITA T Th2 IgE IL-4. IL-5, IL 10 Micofiti (fungi) 21 - Alternaria alternata 22 - Aspergillus fumigatus 23 - Cladosporium herbarum 24 - Penicillum notatum 25 - Malassezia DESENSIBILIZZAZIONE MACROFAGO PLASMACELLULA LINFOCITA T Th1 IgG Allergeni dell’ambiente interno 26 - Polvere di casa (House dust) 27 - Dermatophagoides farinae 28 - Dermatophagoides pteronyssinus 29 - Tyrofagus putrescientiae 30 - Glycyphagus domesticus 31 - Acaro siro 32 - Lepidoglyphus destructor IFNγ Th2 Ghibaudo 2007. MJ Day modificato Figura 4 16 Epiteli 33 - Epitelio del gatto (Cat epithelia) 34 - Epitelio dell’uomo Insetti 35 - Pulce Tabella 1 ANIMALI DA COMPAGNIA N° 9 Novembre 2007 Dermatologia Selezione del candidato per l’immunoterapia ! l’animale deve avere anamnesi e sintomi caratteristici dell’atopia; ! sono state escluse altre possibili cause di prurito; ! i sintomi devono essere d’intensità e durata sufficienti per giustificare un test allergico e un’immunoterapia; ! il soggetto deve avere dimostrato evidenza, in vivo o in vitro, di sensibilità IgE o IgGd specifica ad allergeni rilevanti; ! gli allergeni non possono essere adeguatamente allontanati o eliminati; ! il paziente non risponde adeguatamente al trattamento non steroideo, presenta effetti collaterali indesiderabili, o richiede un uso frequente di corticosteroidi; ! sono stati considerati il desiderio, la pazienza e l’intelligenza del proprietario. Finestra 1 Meccanismo d’azione Una premessa molto importante da fare è che nel cane il meccanismo d’azione dell’immunoterapia allergene-specifica è ancora sconosciuto e gli strumenti per valutare i cambiamenti sia umorali sia cellulari devono essere ancora convalidati. I cambiamenti immunologici della desensibilizzazione sono costituiti dal fatto che, durante la terapia desensibilizzante, si assiste a un aumento sierologico delle IgG allergene-specifiche concomitante a una, presunta, diminuzione delle IgE allergene-specifiche (figura 3). Il meccanismo di desensibilizzazione è probabile che induca un’alterazione nel rapporto di equilibrio immunoregolatore Th1/Th2. Nell’ipersensibilità l’allergene assorbito per via percutanea è presentato alle cellule di Langerhans con un’attivazione preferenziale delle cellule Th2 e consequenziale produzione di anticorpi IgE allergene-speci- fici. Le preparazioni allergeniche che sono attivamente iniettate durante l’immunoterapia potrebbero essere processate da macrofagi o cellule dendritiche, con un’attivazione preferenziale di cellule Th1 o Th0, sopprimendo la popolazione di cellule Th2 e inducendo la produzione di anticorpi di specifiche sottoclassi di IgG (figura 4). Indicazioni per i proprietari La selezione del cane allergico idoneo (finestra 1), spesso, non è l’unica condizione sufficiente per ottenere buoni risultati nel tempo con l’immunoterapia. Un’altra condizione importante è, infatti, la scelta del proprietario idoneo: i requisiti richiesti sono la conoscenza e comprensione del problema allergia, la capacità di dialogo e collaborazione con il veterinario, la costanza e la capacità di osservazione nell’effettuare e registrare i cambiamenti durante la terapia. Per ottenere una buona comprensione del problema da parte del proprietario è necessario prendere del tempo, anche molto, per parlare e spiegare le problematiche e gli strumenti della gestione della dermatite allergica. Scrivere e sottolineare l’importanza di mantenere i flaconi refrigerati in frigorifero. Inoltre è utile mostrare al proprietario come devono essere effettuate le iniezioni sottocutanee, in modo da potere delegare nel tempo la somministrazione della terapia a casa. Ricordare qual è il tempo necessario per vedere le risposte cliniche all’immunoterapia e descrivere i possibili, anche se non frequenti, effetti collaterali della terapia: pomfi cutanei, aumento del prurito dopo iniezione, sintomi gastroenterici, anafilassi. ■ Per saperne di più 1-Griffin CE. Allergen-specific immunotherapy for canine atopic dermatitis: Making it work. Veterinary Medicine. 2006 Sept: pp. 590-605. 2-Willemse A, Ven den Brom WE, Rijnberk A. Effect of hyposensitization on atopic dermatitis in dogs. J. Am. Vet. Med. Assoc. 1984; vol. 184: pp. 1277- 1290. 3-Reedy LM, Miller WH, Willemse T. Allergic skin diseases of dogs and cats, 1 th e., WB Saunders, 1997. 4-Day MJ. Clinical Immunology of the Dog and Cat. Manson Publishing Ltd. 1999. N° 9 Novembre 2007 ANIMALI DA COMPAGNIA 17