Scarica l`articolo in pdf

Transcript

Scarica l`articolo in pdf
22/11/2012 - PAG. 19
||| ||| |||
||| ||| |||
PERSONAGGIO | Non ancora trentenne, continua l’attività di famiglia sui monti di Sampeyre
La bionda Irene, margara per passione
«La mia vita è nell’incanto dei pascoli»
SAMPEYRE
Chiara Racca
Irene Chiri è una bella ragazza bionda,
colorito molto chiaro, zigomi pronunciati e tratti somatici tipicamente nordici. Nata nel 1983, non ancora trentenne ha preso le redini dell’attività di famiglia.
Trascorre l’inverno nella cascina in
pianura dove possiede circa cinquanta
bovini che alleva e cura ma non attende
altro che l’arrivo della primavera per
potersi trasferire in valle Varaita, nei
pascoli sopra Sampeyre che conservano il silenzio delle vette.
Quando e come avviene il trasferimento dalla pianura alla montagna?
«Nei primi giorni di maggio, gli autotrasportatori caricano le mucche sugli
articolati per bestiame. Ci portano su e
ci lasciano sulla strada provinciale e
poi proseguiamo a piedi fino alla località Meyre Puy a circa 1650 metri di altitudine dove abbiamo le abitazioni e
trascorriamo da sempre l’estate».
Qual è la tua giornata tipo lassù?
«Mi alzo alle 6 del mattino per la mungitura e al termine metto a scaldare il
latte per fare il formaggio, poi apro il
recinto dove le mucche hanno trascorso la notte e le accompagno al pascolo.
La mucca più anziana esce per prima e
le altre la seguono in una fila flessuosa
e lenta. Mi piace osservare i loro com-
Irene Chiri ha l’alpeggio a Meyre Puy sulle alture di Sampeyre
portamenti e le “amicizie” stabili che
nascono tra di loro. Alcune stanno sempre vicine: al pascolo, nel riposo e nel
cammino di ritorno».
Come controlli i loro spostamenti?
«I miei due cani sono un prezioso aiuto,
dò loro degli ordini con parole, toni diversi della voce e cenni delle mani e li
incito ad intervenire se una mucca si allontana».
Quali altre attività svolgi?
«Faccio formaggi e burro che vendo ai
turisti e ad altri clienti abituali».
Quale procedura segui?
«Uso la “buriero” di inox per sbattere
la panna finché si trasforma in burro».
Come avviene la produzione del formaggio?
«In una quantità di latte aggiungo il caglio e lascio in posa. Dopo un’ora rompo la cagliata e impasto il tutto in forme
rotonde che poi stagiono; così produco
il nostrale».
Ti succede di avere paura lassù?
«No, non c’è motivo di avere paura; ci
sono animali selvatici ma non sono pericolosi e con mia mamma e mia sorella ci facciamo compagnia e con altri tre
margari condividiamo la montagna».
Ti preoccupa il futuro?
«Conosco bene tutte le mansioni che
questo lavoro richiede e continuerò a
farlo sempre. Ho il rimpianto di non aver chiesto abbastanza informazioni a
mio papà che non c’è più. Mi sentivo sicura con lui e non mi preoccupavo di
chiedergli indicazioni utili che oggi mi
servirebbero per agire nel modo più adeguato».
Perché senti così forte il desiderio di
vivere in montagna?
«L’ambiente montano mi ha sempre
trasmesso serenità e pace interiore, un
senso di libertà senza limiti e confini.
Organizzo io il mio lavoro nell’ambito
di bellissimi scenari naturali con colori
e profumi che mi regalano sempre nuove emozioni: il cielo terso, turchese o
stellato, il sole che sorge come una palla di fuoco sopra un mare di nuvole
bianche e gli animali che cercano la
mia vicinanza».
Come trascorri il tempo libero?
«Nel fine settimana ritrovo i miei amici e frequento le feste patronali, le fiere
e amo i balli della valle Varaita accompagnati dalla fisarmonica».
Irene Chiri prosegue l’attività dei genitori con il coraggio di una giovane capace di affrontare le esperienze di lavoro e di vita che le permettono di restare
nell’ambiente che ama di più con l’aiuto dei suoi famigliari.
PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO
PAG 1